ALIMENTI SENZA GLUTINE: L’ELENCO COMPLETO

ALIMENTI SENZA GLUTINE: L’ELENCO COMPLETO

 

di Antonella Navilio

 

Contrariamente a ciò che si suppone, esiste una moltitudine di alimenti senza glutine, che ognuno di noi consuma abitualmente, celiaco o meno, e che sono alla base di numerose ricette di cucina, dalla più semplice alla più elaborata. Il celiaco, infatti, non necessariamente ha una alimentazione limitata e povera, fatta solo ed esclusivamente di prodotti dietetici, ma può scegliere alcuni carboidrati, naturalmente privi di glutine, che sostituiscono egregiamente i cereali vietati e contare su una alimentazione varia ed equilibrata.

Se è vero che la maggior parte del nutrimento giornaliero deriva dall’assunzione di carboidrati, è anche vero che non mancano, sulle nostre tavole, altri alimenti come frutta, verdura e legumi, privi di glutine, con particolarmente attenzione però a quei prodotti già pronti, come verdure impanate, infarinate o pastellate con cereali vietati oppure frutta glassata e caramellata.

Alimenti naturalmente privi di glutine: una guida utile

La natura ci offre molti cereali, pseudocereali, tuberi e le farine che derivano da essi, senza glutine, ciascuno con le proprie caratteristiche organolettiche, fonti importanti di minerali e vitamine, soprattutto la vitamina B, e sono: riso, mais, grano saraceno, patate, manioca, miglio, teff, sorgo, amaranto e quinoa. In commercio troviamo mix di farine gluten-free composte essenzialmente dai cereali permessi oppure farine formate da amidi e addensanti come la fecola di patate o la gomma di guar, utili per preparare i dolci. Ottime anche sia la farina di mandorle che quella di castagne, con le quali è possibile preparare sia dolci che lievitati salati.

Tra gli alimenti privi di glutine: la frutta, sia essa fresca, essiccata o sciroppata; tutti i tipi di verdura, fresca, congelata, surgelata o conservata sott’olio e sott’aceto; funghi freschi o secchi, surgelati o conservati sott’olio, e infine tutti i tipi di legumi: fagioli, ceci, lenticchie, piselli, lupini, fave, soia e carrube e le relative farine.

Tra tutti questi alimenti, sono particolarmente a rischio contaminazione, quelli precotti ed alcuni industriali come la salsa di soia, minestroni già pronti, omogeneizzati di frutta e verdura, i quali potrebbero essere venuti a contatto con sostanze contenenti glutine, durante la lavorazione industriale. Per questo motivo dal 2005, gli alimenti privi di glutine devono essere contrassegnati da una spiga sbarrata, simbolo di assenza di glutine.

I condimenti considerati più a rischio sono besciamella, margarina, salse pronte, lievito madre o lieviti di cereali vietati; via libera, invece, a oli vegetali, aceto non aromatizzato, spezie ed erbe aromatiche, lievito di birra fresco e liofilizzato. Per dolcificare sono ammessi tutti i tipi di zucchero, mentre sono vietati il cioccolato con i cereali, cioccolato in tavoletta, le creme spalmabili e alcuni prodotti come i dolcificanti, le marmellate, i gelati e le caramelle.

Malta, l’ultimo paradiso fiscale Ue rischia deriva.

Malta, l’ultimo paradiso fiscale Ue rischia deriva. E vende passaporti a ricchi russi

Le aliquote sulle società, ferme al 5% per i non residenti, continuano ad attirare capitali stranieri. Tanto che il sistema bancario dell’isola vale ormai otto volte il Pil. Il pericolo è quello di diventare la terra promessa per il riciclo di capitali di oscura origine. Sempre più tesi i rapporti con Bruxelles

Malta

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Da destinazione prediletta per vacanze studio estive a terra promessa dell’offshore made in Ue. È il destino dell’isola di Malta, fino a pochi anni fa nota soltanto come meta turistica, vero e proprio Eldorado per chi volesse imparare l’inglese godendosi il mare. Dal 2004, però, il volto di Malta sta velocemente cambiando: una vera e propria trasformazione capillare dell’economia che dopo il crack di Cipro ha reso l’isola l’ultimo paradiso fiscale all’interno dell’Unione Europea. “Chi è venuto ad aprire un’attività qui dieci anni fa ha fatto i soldi”, spiega Marcello, uno dei tanti siciliani che in due ore di catamarano da Pozzallo ha raggiunto l’isola per mettere radici. “Qui gira tutto intorno al turismo e al gioco d’azzardo on line”. Sull’onda di una presenza turistica che ormai sfiora i due milioni di visite l’anno, infatti, i maltesi hanno provato ad aprire la loro economia: al mare di Paradise bay e di Comino, alle case museo di Mdina, ai locali notturni di Saint Julian e Sliema, il piccolo isolotto in mezzo al Mediterraneo ha ormai affiancato decine di sportelli bancari. Che dal 2004, anno dell’entrata nell’Unione Europea, hanno visto l’arrivo di massa degli investitori stranieri. Merito delle imposte, tra le più esigue dell’Ue al pari soltanto del Lussemburgo: le aliquote sulle società sono al 35%, e si riducono appena al 5% per i non residenti, mentre non esistono tasse di successione o patrimoniale.

Il sistema bancario vale 8 volte il Pil – “Qui apri la tua attività in un giorno, puoi iniziare a lavorare in attesa di tutte le autorizzazioni e paghi il 18% secco di tasse se sei residente: nessun imposta per la musica dal vivo, somministrazioni o altro”, racconta Valerio che gestisce un bistrot a La Valletta, la capitale. Sull’onda della sempre florida azienda dei casinò (a Malta hanno sede legale molte società di gioco d’azzardo on line) ecco quindi che il sistema bancario maltese si è gonfiato in pochi anni fino a diventare otto volte più grande del Pil, che nel 2013 non raggiungeva gli 8 miliardi di dollari. Una cifra enorme che un anno fa aveva catalizzato l’attenzione del francese Le Monde. “Malta è il prossimo detonatore di una crisi Europea?” si chiedeva il quotidiano d’oltralpe. “Ha delle somiglianze inquietanti con Cipro”, continuava il giornale riportando l’analisi dell’economista Alan Lemangnen. Come dire che la prima banca che salta sull’isola trascina nel baratro le altre. E toccherebbe poi all’Ue provare a salvare l’enorme sistema bancario locale.

L’aliquota al 5% che attira i non residenti – “Paragonare Malta a Cipro è un inutile allarmismo: le nostre banche hanno una minore attività internazionale”, replicava il governatore della Banca Centrale maltese Joseph Bonnici. E anche negli ultimi dodici mesi gli investimenti stranieri in terra maltese non si sono fermati, soprattutto da parte dei non residenti, affascinati da quell’aliquota ferma al 5%. Anche in quel campo però potrebbero presto arrivare novità. “Dal mio punto di vista sconsiglio gli strumenti societari che non corrispondano ad una reale operatività della struttura: i paesi d’origine si stanno muovendo a livello europeo”, dice a ilfattoquotidiano.it il tributarista Nicola Galleani. I capitali esteri in terra maltese però continuano ad arrivare. E per cercare di aprire l’economia agli investitori stranieri il governo locale ha nei mesi scorsi cercato d’incidere anche sul tema dei diritti civili: nell’aprile scorso è stata approvata una legge che autorizza le unioni tra persone dello stesso sesso e riconosce le adozioni per le coppie omosessuali. Una misura che ha scatenato un aspro dibattito in Parlamento, dato che Malta è un paese profondamente cattolico dove ancora oggi è illegale qualsiasi forma di aborto: un caso unico all’interno dell’Ue.

Passaporti in vendita per i ricchi – Ma al di là delle incongruenze su questi temi e dello spauracchio di finire come Cipro, il vero pericolo per le finanze maltesi è un altro: diventare la terra promessa per il riciclo di capitali di oscura origine, provenienti soprattutto dalla Russia. Un rischio a cui l’isola al centro del Mediterraneo presta il fianco: risale al febbraio scorso, infatti, la trovata del Governo maltese di mettere in vendita 1.800 passaporti al prezzo di 650mila euro. Un’idea che ha sollevato i malumori ai piani alti di Bruxelles, dato che Malta avrebbe fatto cassa vendendo passaporti europei (con tutti i privilegi annessi) a facoltosi quanto sconosciuti personaggi esteri, attirati dalla favorevole condizione fiscale di un’isola all’interno dell’Unione Europea. Unico requisito per potere acquistare la cittadinanza, l’investimento di 500mila euro in bond maltesi e immobili sull’isola: come dire che per diventare europei basta essere ricchi.

E gli immigrati vanno in prigione (con i fondi Ue) – Un particolare che ha ulteriormente infiammato i rapporti tra La Valletta e Bruxelles, dato che in passato sono stati molteplici le bacchettate che l’Ue ha riservato a Malta, per la questione dei respingimenti in mare delle imbarcazioni di migranti provenienti dall’Africa. E mentre da una parte il governo maltese si appresta a vendere passaporti a peso d’oro, dall’altra costruisce nuovi penitenziari con i fondi arrivati dall’Unione Europea per l’accoglienza dei migranti. Sull’isola infatti il reato d’immigrazione clandestina è punito con un anno di detenzione.

GoInSardinia, a Olbia la rabbia dei passeggeri

GoinSardinia, indagine della Capitaneria di Olbia: “L’emergenza durerà per tutto il fine settimana”

“La situazione di emergenza legata a GoinSardinia durerà per tutto il fine settimana”. Lo ha precisato l’ammiraglio Nunzio Martello, della Capitaneria di porto di Olbia, che coordina il tavolo tecnico per le gestione dei disagi legati alle difficoltà della compagnia di navigazione sarda.

In porto, per tutta la giornata di giovedì, ha regnato il caos. Solo nella tarda mattinata, GoinSardinia ha comunicato l’impossibilità di garantire la tratta Livorno-Olbia. Per ore, oltre 1.600 passeggeri hanno cercato di reimbarcarsi su una nave per rientrare nella Penisola, dopo essere stati lasciati a piedi. Sono stati diversi gli episodi critici all’interno della stazione marittima Isola Bianca, con i turisti esasperati alla ricerca di informazioni su come rientrare a casa.

Al momento, la compagnia non ha comunicato, né alle autorità né ai passeggeri, se le tratte di venerdì verranno garantite. E così è corsa ad acquistare il biglietto con altre compagnie, anche se sono pochissimi i posti ancora liberi. La Regione sta seguendo l’evoluzione della situazione di ora in ora, in accordo con l’Autorità marittima di Olbia e la Prefettura di Sassari. L’assessore ai Trasporti Massimo Deiana ha attivato interlocuzioni con gli altri vettori “soprattutto con la compagnia Tirrenia che ha un contratto di servizio per trasporti da e per la Sardegna”, chiedendo di garantire la massima disponibilità di posti per i passeggeri e di praticare la migliore tariffa possibile. “La compagnia di navigazione Tirrenia – dice l’assessore- ha dato la disponibilità per i giorni di venerdì, sabato e domenica, cioè 29, 30 e 31 agosto, di 7 mila postiper i passeggeri e 1.100 posti auto”.

A tutti i passeggeri rimasti a terra, intanto, Confcommercio e Federalberghi Sardegna hanno assicurato unposto letto gratuito in una delle strutture alberghiere della Gallura, tra Olbia, Arzachena, San Teodoro e Budoni. “Adesso gestiamo l’emergenza – ha spiegato il presidente di Confcommercio regionale, Agostino Cicalò – poi, quando terminerà questa fase, occorrerà sederci tutti attorno ad un tavolo per pianificare gli interventi per il prossimo anno a partire dal settore dei trasporti che è essenziale per lo sviluppo della Sardegna e deve diventare più efficiente”.

Nuovo orrore jihadista: 4 decapitati in un video shock in Egitto

Nuovo orrore jihadista: 4 decapitati in un video shock in Egitto

Un nuovo video shock dei jihadisti filo al Qaida: quattro persone vengono decapitate con un coltello dal loro boia a volto coperto. Poi le teste vengono appoggiate sui cadaveri, mentre la sabbia del deserto si tinge di sangue. E’ il filmato pubblicato sul web dai jihadisti del Sinai (Egitto) che accusavano i quattro di essere spie del Mossad.
Le minacce – Il video, di oltre 29 minuti, si apre con una minaccia alle “spie”: “La porta del pentimento è aperta. Il nostro obiettivo non è tagliare teste ma impedire i danni ai musulmani”, recita una scritta. Poi, dopo una lunga parte dedicata ai “martiri” tra le file dei jihadisti – 4 miliziani uccisi da un missile mentre si trovavano a bordo di un’auto – la scena cambia. Nove jihadisti armati, con i pickup in bella mostra, a volto coperto. Uno inizia a sciorinare le accuse contro le presunte spie: “Dio ci ha consigliato di non essere amici di ebrei e cristiani e chiunque contraddice l’ordine divino sarà come loro. Gli ebrei devono capire che la nazione islamica si è risvegliata, tutti i loro piani e complotti sono noti. Per voi sarà l’inferno”.
L’esecuzione – Il capo del gruppo afferra un coltello. Spinge a terra con il piede il primo sventurato. Gli mozza la testa. Così con gli altri. Il sangue cola ovunque, le teste vengono appoggiate sui cadaveri. Il video si chiude, porta la firma delle “forze di sicurezza” di Ansar, che nel Sinai si considera alla guida di uno Stato autonomo.

Prima adozione figlio conviventi omosex

Adozioni: la prima volta di una coppia omosessuale

È stata riconosciuta dai Tribunale dei Minorenni di Roma l’adozione, da parte di una coppia di donne omosessuali (libere professioniste), di una bambina, figlia biologica di una di loro. “Le due mamme – ha spiegato Maria Antonia Pili, presidente AIAF del Friuli – hanno dapprima intrapreso e poi portato a termine un percorso di procreazione eterologa all’estero e, dopo la nascita della piccola, hanno stabilmente proseguito nel progetto di maternità condividendo con ottimi risultati i compiti educativi ed assistenzialì’.
Il ricorso – Secondo la presidente dell’AIAF hanno pure offerto alla bambina “una solida base affettiva”. Un’adozione come questa rappresenta il primo caso del genere in Italia. Come ha informato ancora l’avocato Pili, la coppia si era rivolta al Tribunale per il riconoscimento ed il ricorso è stato accolto sulla base dell’articolo 44 della Legge relativa all’adozione, la n. 184 del 4 maggio 1983, modificata nel 2001 dalla Legge 149.
Nell’interesse del minore – L’adozione, in casi particolari, è contemplata “nel superiore e preminente interesse del minore – come sottolinea la presidente AIAF – a mantenere anche formalmente con l’adulto, in questo caso genitore ‘sociale’, quel rapporto affettivo e di convivenza già positivamente consolidatosi nel tempo”. E questo a maggior ragione se nell’ambito di un nucleo familiare ed indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori.
Nessuna discriminazione tra coppie conviventi – “La norma in questione, infatti, non contiene alcuna discriminazione tra coppie conviventi, siano essi eterosessuali o omosessualì”. Per Pili non si è trattato di concedere un diritto ex novo, ma della garanzia della copertura giuridica ad una situazione di fatto già consolidata.

Istat, Italia in deflazione (-0,1%)

Istat: consumi sempre più giù, l’Italia è in deflazione per la prima volta dal 1959

Italia è in deflazione. Ad agosto l’indice dei prezzi al consumo misurato dall’Istat nelle prime stime ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio). L’Italia entra in deflazione per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l’economia era in forte crescita. Lo precisa l’Istat, ricordando che allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell’1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi.
Il calo più marcato mai registrato dal nuovo indicatore – Il tasso di variazione annuale dei prezzi è in discesa da quattro mesi consecutivi e passa per la prima volta in negativo. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,2%, grazie soprattutto al contributo dei servizi relativi ai trasporti (+3,8%). L’indice europeo Ipca, rileva ancora l’Istat nei calcoli provvisori, scende dello 0,2% sia in termini congiunturali che tendenziali. Nel confronto annuo si tratta del calo più marcato mai registrato dal nuovo indicatore in cui, dal 2002, si tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo, ovvero degli sconti e dei saldi. L’inflazione acquisita per il 2014, ovvero il tasso che si avrebbe in media d’anno se il dato rimasse lo stesso fino a dicembre, sale allo 0,4% dallo 0,3% di luglio.
Giù anche gli alimentari – Ad agosto risulta ancora in deflazione anche il cosiddetto carrello della spesa, ovvero l’insieme dei beni che comprende l’alimentare, i beni per la cura della casa e della persona. Il ribasso annuo è infatti pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto al -0,6% di luglio.
Tre settori su dodici in deflazione,anche alimentare – Ad agosto risultano in deflazione tre settori su dodici, tra i comparti monitorati. I prezzi infatti scendono, su base annua, per alimentare (-0,5%), comunicazioni (-9,1%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,1%). L’istituto di statistica sottolinea che tra i tre il capitolo comunicazioni presenta tassi negativi già da lungo tempo.

Punto G, ‘to be or not to be’: il mistero dell’orgasmo femminile

Punto G, ‘to be or not to be’: il mistero dell’orgasmo femminile

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Dopo l’Ice Bucket a favore della ricerca contro la Sla, che tra polemiche e narcisismi ha movimentato ed intasato i social di tutto il mondo, un’altra “secchiata ghiacciata” rivela la novità estiva in campo di piacere ed orgasmo femminile. E’ proprio il Prof Emmanuele Jannini ordinario a Tor Vergata che dopo anni di convinzioni sull’esistenza del punto “G” come area specifica del canale vaginale, individuata in alcune donne e supportata da immagini non troppo nitide, ma degne di importanti pubblicazioni scientifiche, ritratta il tutto.

Cos’è successo? Già Gräfenberg nei suoi studi sull’uretra in fase di orgasmo femminile, nell’individuare quella particolare zona del canale vaginale, non intendeva forse rivoluzionare l’anatomia del piacere. Masters & Johnson nel lontano ma non troppo 1966 rivelano significativi aspetti anatomo-funzionali della risposta sessuale nella donna, affermando che l’area interessata al piacere orgasmico non si limita solo a porzioni della zona genitale.

La ricerca condotta da Odile Buisson ginecologa francese del Centro ecografico di Saint Germain en Laye, da Alberto Rubio Casillas dell’Università di Guadalajara in Mexico e dalla stesso Jannini rivela l’esistenza di un’ampia area genitale femminile coinvolta nel piacere orgasmico in fase diautoerotismo e coito. I ricercatori infatti, attraverso le moderne tecniche di visualizzazione computerizzata hanno osservato una importante interazione del clitoride, dell’uretra e della zona anteriore della vagina in fase di eccitazione e orgasmo. Il Cuv, ovvero il clitourethrovaginal concept, è definito quindi come un’area poliedrica e morfofunzionale che, se stimolata correttamente anche in fase di penetrazione, potrebbe indurre risposte di tipo orgasmico.

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Quindi il punto G non esiste, così come rimarcato oramai negli anni da alcuni ricercatori anche italiani come il Dr Vincenzo Puppo. Quel “bottone” del piacere femminile che se stimolato può fare impazzire di piacere le donne cambia nome? Personalmente, dietro queste ricerche vedo solo e sempre la necessità di trovare similitudini tra le risposte sessualimaschili e femminili, ovvero riconoscere aree anatomofisiologiche che se stimolate evocano le sensazioni del piacere orgasmico. Quello però che spesso viene sottovalutato è la componentepsicosessuale. Le caratteristiche emotive, affettive, immaginative, che regolano costantemente la dinamica della risposta del piacere erotico-sessuale.

Chiaramente, negli uomini la risposta del piacere orgasmico è più evidente, ma questo non può permettere sciocche associazioni di genere, tantomeno inutili affermazioni in materia di piacere erotico femminile.

La donna ha una caratteristica anatomo-fisiologica molto complessa e il piacere erotico-sessuale non è solo a carico della zona genitale. Sono proprio le donne che insegnano continuamente agli uomini cosa significa vivere l’esperienza del piacere. Piacere che non può essere finalizzato solo alle sensazioni genitali, ma deve arricchirsi continuamente di stimoli emotivi e cognitivi rielaborati dal più grande organo sensoriale e sessuale: il cervello.

Quindi, l’importante scoperta dell’area “Clito-Uretro-Vaginale” è semplicemente una conferma di quanto rivelato da Masters & Johonson nel secolo scorso rispetto l’allungamento del canale vaginale in fase di eccitazione, alla formazione e contrazione della platform orgasmica localizzata nel terzo esterno del condotto vaginale, all’elevazione dell’utero e l’erezione del clitoride. In altre parole, la ricerca non evidenzia una mappa dell’orgasmo femminile, ma una complessa attività dell’area genitale della donna che, se conosciuta e interiorizzata può portare ad una maggiore sicurezza di sé, esprimendo in maniera completa l’esperienza dell’orgasmo.

Piuttosto che concentrare energie per scovare l’esistenza o meno di una possibile mappa del piacere orgasmico femminile, mi sembra più importante educare in generale gli individui ad una maggioreconsapevolezza sesso-corporea e in particolare gli uomini al rispetto della donna. L’importanza della valorizzazione dell’individuo, dei suoi bisogni e del riconoscimento della diversità può fare incontrare il piacere, scoprendo l’altro diverso da sé, le sensazioni erotico-sessuali associate e l’esperienza dell’orgasmo.

Che disastro se le generazioni si ignorano

Che disastro se le generazioni si ignorano

di Marco Lodoli

Dopo decenni di piazze virtuali, talk show debordanti, dibattiti infiniti nei salottini televisivi, forse è il caso di ritornare a parlare e ad ascoltare veramente. Uno dei problemi più vistosi del nostro paese sta proprio nell’incomunicabilità tra generazioni diverse.
Era bello e giusto ascoltare da bambini i racconti dei più vecchi e poi, giunti all’adolescenza, litigare con i padri su questioni decisive, su quella che una volta si chiamava visione della vita. C’era un confronto acceso, spesso uno scontro: i figli portavano una nuova concezione del mondo, la difendevano a oltranza, cercando gli argomenti più forti, e i padri ribadivano le loro idee, e così circolava una bella elettricità che inevitabilmente accendeva luci impreviste. Stridevano tra loro, le generazioni, si opponevano su trincee invisibili, provavano in ogni modo a far valere le proprie ragioni.
Del resto è sempre stato così: chi arriva dopo manifesta tutta la sua insoddisfazione per lo stato delle cose, e una cena in famiglia diventava una tenzone dialettica, uno scambio intenso di parole e sentimenti. Se non avessi discusso a lungo con mio padre, sempre su temi generali, assoluti direi, forse non sarei riuscito a chiarirmi i pensieri. Oggi mi sembra che questa fisiologica dialettica tra le età sia svanita, oggi le generazioni vivono dentro le loro riserve indiane, ignorandosi totalmente. Non si litiga più, si è indifferenti.
Ogni gruppo ha i suoi riti, i suoi miti, i suoi abiti da indossare, le sue abitudini e i suoi prodotti da consumare, i ventenni se ne sbattono dei cinquantenni, i cinquantenni non provano nemmeno a capire i ventenni e il silenzio dilaga. Ogni generazione è autosufficiente, procede velocemente facendo clan e dimenticando gli altri. I più vecchi parlano tra loro ricordando gli anni Settanta, De André, il mondiale di Paolo Rossi, i più giovani ascoltano i rapper e navigano sui loro siti Internet. I valichi si sono chiusi, nonni, padri, figli, nipoti si chiudono nelle loro stanze senza più uscire allo scoperto, senza più fare piazza.
Ogni comunità ha bisogno di conservare una memoria del passato e di aprirsi fiduciosa al futuro, di mescolare il mazzo di carte e distribuirle continuamente, ma ormai il fastidio prevale sulla curiosità, il mutismo sulla parola da dare e ricevere. Il tramonto e l’alba dovrebbero intrecciare le loro luci, perché il giorno sia vivo e sempre inclinato verso il giorno seguente. Se non ricominciamo a confrontarci con passione, tutto inaridirà nella logica della separazione distratta.
Non dobbiamo rimanere con i soliti quattro amici a rimbalzarci le solite opinioni, a scambiarci i soliti giochetti, le stesse preoccupazioni: dobbiamo immaginarci come una comunità viva, in cui il prima e il poi, come vene e arterie, fanno girare il sangue dell’esistenza. Ignorarsi significa solo impaludarsi nella melma delle sicurezze immobili.

Addio Martini, straordinario ct del ciclismo e maestro di vita

Addio Martini, straordinario ct del ciclismo e maestro di vita

25 agosto alle 23:12
Lo sport italiano è in lutto. Questa sera, nell’ospedale di Firenze, si è spento Alfredo Martini, 93 anni, straordinario ct del ciclismo azzurro e autentico maestro di vita. Corridore dilettante, uno dei suoi primi rivali fu Fiorenzo Magni. Da dilettante, il suo primo ct fu Alfredo Binda. Corridore professionista dalla fine del,’45 al ’57, vinse una tappa al Giro d’Italia nel 1950 e una al Giro di Svizzera nel 1951, il Giro dell’Appennino nel 1947 e per un giorno portò la maglia rosa al Giro. Martini intraprese poi la carriera di direttore sportivoalla Ferretti (Giro d’Italia ’71 con Gosta Pettersson), poi ct della Nazionale italiana, dal 1975 al 1997: ha vinto i mondiali con Francesco Moser, Beppe Saronni, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest e, per due volte, Gianni Bugno.

Europei nuoto, Federica Pellegrini nella storia: oro nei 200 metri stile libero

Europei nuoto, Federica Pellegrini nella storia: oro nei 200 metri stile libero

L’atleta azzurra conquista il suo terzo titolo consecutivo nella competizione continentale: non era mai accaduto prima. Bronzo per Martina Rita Caramignoli nei 1500 sl. Primo posto sul podio anche per Tania Cagnotto e Francesca Dallapè nei tuffi sincronizzati da 3 metri

Europei nuoto, Federica Pellegrini nella storia: oro nei 200 metri stile libero

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Si scrive duecento metri stile libero donne, si legge Federica Pellegrini. La nuotatrice azzurra ha vinto la medaglia d’oro agli Europei di nuoto in corso a Berlino e, oltre a far lievitare ancora il medagliere italiano, è riuscita a entrare nella storia: non era mai accaduto prima, infatti, che un’atleta vincesse la stessa gara in tre edizioni diverse dei campionati continentali. La Pellegrini ci è riuscita con una condotta magistrale, coprendo la distanza con il tempo di 1’56″01. Medaglia d’argento per l’ungherese Katinka Hosszu con il tempo di 1’56”09. Bronzo per l’olandese Femke Heemskerk in 1’56″69. Ma quella della Pellegrini non è stata l’unica medaglia d’oro della giornata.Tania Cagnotto e Francesca Dallapè sono arrivate prime nei tuffi sincronizzati da 3 metri. Le azzurre hanno chiuso col punteggio di 328,50 davanti alle tedesche Tina Punzel e Nora Subschinski, 313,50, terzo gradino del podio per le ucraine Olena Fedorova e Anna Pysmenska, 307,20.

“Questa gara mi esalta sempre molto, sono contenta di essermi riconfermata campionessa d’Europa” ha detto la Pellegrini ai microfoni della Rai. “Mi piace averlo fatto in casa del mio idolo da bambina Franziska Van Almsick e sono davvero contenta”, ha aggiunto la campionessa veneta. Una Pellegrini protagonista assoluta e trascinatrice della squadra azzurra a Berlino: “Sì la vittoria nella 4×2 è stata spettacolare, c’è stata voglia e carattere. Tutte e quattro siamo state perfette e non capita sempre”.

“Ci tengo sempre a fare bene in tutte le gare in cui mi cimento e do sempre tutta me stessa. Rimanere ad alti livelli non è mai facile” ha aggiunto dopo la premiazione. Chiaro il parere della campionessa sul record raggiunto: “Questo terzo oro di fila conferma tanti sacrifici e sono contenta. Centrare l’obiettivo stagionale è sempre molto difficile, io ce la metto tutta”. Non poteva mancare uno sguardo verso il futuro e i prossimi obiettivi: “Ora si entra nel countdown verso Rio, io cerco di dare il massimo qualsiasi siano i tempi e le avversarie. Poi vedremo cosa succederà”, ha detto ancora. Poi una chiusura ironica: “Domani ci sono i 400 che sono ‘così contenta di fare’. I 200 comunque li ho fatti, è la mia gara ed è sempre bello essere lì”.

Nel 1500 stile libero, invece, bronzo per l’altra azzurra Martina Rita Caramignoli, terza alle spalle della spagnola Garcia Mereia Belmonte e dell’ungherese Boglarka Kapas. Quinta Aurora Ponselé, 16’13”20.