Pillola del giorno dopo

 

Pillola dei cinque giorni dopo: ok per la vendita dal 2 aprile

La EllaOne, la cosiddetta ‘pillola dei cinque giorni dopo’, sbarca lunedì nelle farmacie italiane. Dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco arrivato lo scorso novembre, dal 2 aprile sarà così in vendita anche in Italia il contraccettivo d’emergenza a base di Ulipristal acetato che funziona fino a cinque giorni dopo un rapporto sessuale non protetto. Un prodotto più volte apertamente criticato dalle associazioni cattoliche.
A totale carico del paziente – L’annuncio è stato dato dall’azienda farmaceutica che produce EllaOne, la Hra Pharma. Il farmaco è stato inserito dall’Aifa in fascia C, a totale carico del paziente, e sarà dispensato dietro presentazione di una ricetta medica non ripetibile. Prima della prescrizione il medico è tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente attraverso l’esito negativo di un test a base di beta Hcg, test che la donna può effettuare anche con un semplice stick sulle urine reperibile nelle farmacie.
In vendita in 39 Paesi – L’Ulipistral acetato 30 mg è stato approvato dall’Ema come contraccettivo d’emergenza già nel maggio del 2009 e successivamente anche dalla Fda nell’agosto 2010 – ha ricordato Alberto Aiuto, amministratore delegato di Hra Pharma Italia – in Italia ha ricevuto il via libera dell’Aifa l’8 novembre del 2011. Ad oggi è autorizzato in 39 Paesi (27 Ue, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Serbia, Croazia, Bosnia, Djibouti, Gabon, Israele, Singapore, Sud Corea e Stati Uniti) e già commercializzato in 28 Stati”.
Balduzzi: seguire le indicazioni dell’Aifa – Se verranno seguite “le indicazioni” date dall’Agenzia italiana del farmaco per la ‘pillola dei cinque giorni dopo, che sarà in commercio da lunedì anche in Italia, si potrà “evitare” che diventi un “pericolo e rischio per la salute”. Lo ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a margine di un convegno sui modelli di assistenza ospedaliera a Bologna. “Credo che l’attenzione dell’Aifa su questo sia stata molto forte – ha spiegato Balduzzi – Ci sono stati su questo degli approfondimenti e degli studi” e quindi “se le indicazioni saranno rispettate credo” si “possa evitare che questi strumenti diventino un’occasione di pericolo e di rischio per la salute”.
30 marzo 2012

Aumenti

Luce e gas: da aprile comincia la stagione degli aumenti. Fino a 50 euro a famiglia

Nuovi pesanti aumenti sono in arrivo per le bollette di luce e gas. A partire dal primo aprile, riferisce l’Autorità per l’energia, l’elettricità rincarerà del 5,8% e da maggio di un ulteriore 4%. Nell’aumento di aprile, vengono considerati tutti i costi tranne la componente di incentivazione per le rinnovabili e assimilabili che verrà quindi caricata a maggio. L’aggravio annuo dell’incremento di aprile per le famiglie sarà di 27 euro. Per quanto riguarda il gas, l’incremento per il trimestre aprile-giugno sarà dell’1,8% per un aggravio annuo di 22 euro. Il totale tra gas e luce, escluso l’incremento dell’elettricità di maggio, sarà di 49 euro annui. L’Autorità, ha spiegato il presidente Guido Bortoni, con il differimento degli incrementi per l’elettricità “sente l’esigenza di dare un segnale, chiaro e concreto. Il tempo di un mese potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte con modalità sopportabili per i cittadini e alle imprese, alle quali si sta già chiedendo uno sforzo titanico vista la congiuntura economica”.
L’aumento del 5,8% per la luce deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall’andamento della borsa elettrica sia per effetto dell’emergenza freddo di febbraio sia in una visione prospettica. Il petrolio è infatti cresciuto dell’8,5% solo nell’ultimo trimestre e del 37,5% rispetto alla fine del 2010, mentre il contestuale deprezzamento dell’euro ha spinto i prezzi a picchi storici finora mai raggiunti (97,74 il 13 marzo). Anche l’esigenza di interventi urgenti per la sicurezza del sistema elettrico in presenza di una crescita esponenziale della generazione da fonti non programmabili e intermittenti, in particolare il fotovoltaico, rappresenta il 40% circa dell’aumento del 5,8%.
L’Autorità è comunque già intervenuta e sta lavorando ad ulteriori misure per far sì che i maggiori oneri dei servizi per assicurare l’equilibrio del sistema elettrico vengano in parte sostenuti dai produttori e non integralmente trasferiti alla collettività dei consumatori. Per il gas, l’aumento della materia prima, i cui prezzi sono ancora legati alle quotazioni del petrolio e la crescita degli oneri di distribuzione avrebbero comportato un aumento dei prezzi del 2,2%. Tuttavia, l’Autorità ha potuto contenere l’incremento all’1,8% per effetto del nuovo metodo di aggiornamento che tiene conto anche del decreto ‘cresci-Italia’, che include fra i parametri utilizzati per determinare i corrispettivi a copertura dei costi della materia prima, il riferimento a una quota gradualmente crescente ai prezzi che si formano sui mercati europei.
Nell’incremento sono compresi gli incentivi per la promozione dell’efficienza energetica che, dallo scorso anno, vengono sostenuti attraverso le bollette del gas. Per sostenere le famiglie in condizioni di disagio economico e i malati gravi che necessitano di apparecchiature elettriche salva-vita, ricorda inoltre l’Autorità, da quest’anno è stato incrementato l’importo dei bonus a riduzione della spesa per l’energia elettrica e per il gas. In particolare, nel 2012, il bonus elettrico è aumentato del 12% per un importo annuo pari ad un minimo di 63 ad un massimo di 139 euro (155 euro per i malati gravi) e, per il gas, l’incremento è del 20% portando il bonus a un valore compreso fra i 35 e i 318 euro.
31 marzo 2012

Riparare cellulare caduto in acqua

Smartphone / cellulare caduto in acqua e smette di funzionare? Ecco come “rianimarlo”!

By allmobileworld on mar 28, 2012 with Commenti 0

Nokia Connect pubblica i passaggi essenziali per rianimare un cellulare / smartphone che accidentalmente cade in acqua o si bagna e smette di funzionare. Se seguite attentamente i consigli di seguito elencati avete molte probabilità che il vostro dispositivo torni a funzionare come prima.

Mettete di essere in vacanza al bordo di una piscina e, accidentalmente, sollevando l’asciugamano fate cadere sul fondo della piscina il vostro nuovo smartphone appena comprato!

Prima di disperarvi provate a seguire i seguenti passi e, forse, riuscirete a salvare il vostro prezioso smartphone.

Come prima cosa dovete rimuovere immediatamente la batteria, la SIM e la microSD se presente e lasciate sgocciolare il telefono fino a che non esce più acqua dall’interno.

Successivamente prendete una salvietta di un tessuto assorbente come potrebbe essere un asciugamano. Non utilizzate assolutamente phon o carta per asciugare il telefono.

Al termine di questa operazione mandate il telefono in “terapia intensiva” e incrociate le dita ..(e non solo quelle!). Anche se sembrerà strano dovrete inserire il vostro cellulare in un sacchetto di riso e lasciarlo su un calorifero per almeno otto ore, o meglio una notte intera. Il riso assorbirà l’umidita che il calore del calorifero, penetrando dentro il dispositivo, farà uscire.

Una volta terminata l’operazione di assorbimento dell’umidità da parte del riso inserite nuovamente la carta SIM, la microSD e la batteria e provate a riaccendere il telefono.

Se nonostante queste operazoni il telefono non si riaccenderà Nokia sarà ben felice di vendervi un nuovo telefono (!!)

Questa procedura è valida solo se il telefono cade in acqua dolce come per esempio piscina e vasca da bagno ma non se il vostro dispositivo viene bagnato da acqua salata come quella del mare. Purtroppo l’acqua evaporando lascia i sali sul circuito rendendo il telefono inutilizzabile.

Spreco di denaro pubblico

Stazione nuova? Il treno non c’è più. Dieci milioni per lo scalo di Castel di Sangro in cui non c’è più traffico
di Andrea MalanCronologia articolo27 marzo 2012
In questo articoloArgomenti: Prezzi e tariffe | Castel di Sangro | Molise | Sulmona | Ferrovie dello Stato | Napoli | Giandonato Morra | Stazione Archi | Umberto Murolo
..Storia dell’articoloChiudi Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2012 alle ore 17:37.

.
Accedi a My
La stazione di Castel di Sangro (© Foto di Giorgio Stagni)
Una stazione nuova da 10 milioni di euro per una ferrovia chiusa da nove anni: la fantasia italica dello spreco continua ad esercitarsi senza sosta anche in tempi di ristrettezze economiche. Protagonista è la Regione Abruzzo, che tramite la Ferrovia Sangritana (controllata al 100%) ha lanciato nel 2010 e aggiudicato l’anno scorso un bando di gara per la «realizzazione di un raccordo di tracciato ferroviario per l’unificazione delle stazioni Rfi e Fas nel comune di Castel di Sangro».

A Castel di Sangro, cittadina ai confini del Molise, ci sono infatti due stazioni: la prima di Rfi (ovvero le Ferrovie dello Stato) sulla linea Pescara-Sulmona-Carpinone-Isernia; la seconda, a 150 metri di distanza, per la ferrovia Sangritana che collega (o meglio, collegava) Castel di Sangro a Lanciano e al mare Adriatico. L’appalto appena assegnato è per la costruzione di una stazione unificata e di un nuovo raccordo fra le due linee. Il problema è che la linea da Castel di Sangro verso il mare è stata di fatto chiusa al traffico nel 2003 ed è ormai in avanzato stato di degrado; dal 2007 non vengono neppure più effettuati i treni turistici che ogni estate portavano migliaia di turisti nell’entroterra abruzzese.

Non solo: anche la linea Rfi ha visto una progressiva riduzione del traffico fino all’ultimo treno, partito lo scorso 10 dicembre 2011. La storia la racconta Giorgio Stagni, autore di un blog ferroviario tra i più seguiti: ancora nel 2003, scrive Stagni, la linea Pescara-Sulmona-Isernia vedeva circolare un buon numero di treni, fra cui una coppie di diretti Pescara-Napoli (in poco più di 5 ore) e una Sulmona-Napoli; il servizio è stato poi progressivamente amputato e ridotto, oltre che allungato nei tempi di percorrenza (in maniera non dissimile da quella di molte linee secondarie).

Il tutto ha contribuito al calo della frequentazione e ha portato alla chiusura: da Castel di Sangro a Carpinone nel 2010 e da Sulmona a Castel di Sangro a fine 2011. «Il servizio costava 900mila euro l’anno» dice Giandonato Morra, assessore ai Trasporti della Regione Abruzzo. I 10 milioni di “investimento” per la nuova stazione di Castel di Sangro «avrebbero consentito di tenere aperto il servizio ferroviario tra Sulmona e Castel di Sangro per almeno 10 anni» scrive Stagni. La Regione Abruzzo preferisce da tempo investire nel trasporto su gomma: la stessa Sangritana gestisce una serie di servizi di autobus (che in parte hanno sostituito i suoi servizi ferroviari; nel 2010 l’azienda ha effettuato servizi per oltre 5 milioni di chilometri (5,4) di cui solo 664mila su rotaia.

In ogni caso, da tre mesi per le due stazioni di Castel di Sangro non passa più neppure un treno. Lo stop al traffico non ha però fermato il progetto della nuova stazione. «L’appalto è legato a un finanziamento del Cipe deliberato fin dalla fine degli anni 90» dice Pasquale Di Nardo, presidente della Sangritana. La vicenda è in realtà ancor più grottesca. Nel 1997 il Cipe deliberò lo stanziamento di 22 miliardi di lire (più o meno gli 11 milioni di euro di oggi) per «l’unificazione della stazione ferroviaria di Castel di Sangro e il miglioramento della relativa tratta ferroviaria».

Pochi mesi dopo però il Ministero dei Trasporti modificava la descrizione dell’intervento sulla Sangritana in «nuovo intervento funzionale Val di Sangro-Stazione Archi», in quanto «la prima indicazione era scaturita da un errore materiale». Il Comune di Castel di Sangro fece però immediato ricorso al Tar. Come? Un “errore materiale” ci assegna lavori per 22 miliardi di lire e voi ce li scippate?. Dopo anni di causa e dopo 15 anni dalla prima assegnazione – con la ferrovia ormai chiusa –, arriva l’inizio dei lavori; cioè, quasi l’inizio, visto che siamo ancora alla progettazione definitiva e i lavori saranno effettivamente appaltati «fra qualche settimana», dice Di Nardo.

L’attuale sindaco di Castel di Sangro, Umberto Murolo, difende a spada tratta l’opera – «La nuova stazione potrebbe essere strategica per riattivare i servizi!» – e snocciola i possibili utilizzi della linea, «dai servizi turistici, con eventuale collegamento con la stazione sciistica di Roccaraso, al trasporto merci dal polo Fiat della Val di Sangro fino al Tirreno»… Il tutto su una linea – 55 chilometri di ferrovia fra Archi e Castel di Sangro – da cui è stata tolta la linea di alimentazione elettrica e, in molti punti, anche i binari. Quanto costerebbe rimetterla in sesto? «Secondo le nostre stime, circa 25 milioni» dice Di Nardo. Ovvero, con i fondi dell’inutile stazione la linea sarebbe a posto per quasi metà… «Potremmo usare fondi d’esercizio, i fondi Fas per lo sviluppo o chiedere altri fondi al Cipe», azzarda Di Nardo. Già, così magari fra 15 anni la linea riapre. A meno che per quella data non ci sia da rifare la stazione…

L’aereo che andrà a gas

tecnologia | tiscali | web Tecnologia
PhotogalleryVideogalleryBlogForumNewsletterNextHardwareNews
Elettronica di consumoHardwareSoftwareSicurezza informaticaInternetScienza & TecnicaGeekSocial NetworkAnsa TechProve
HardwareSoftwareGuide
SoftwareDownload
NovitàTop 100ConsigliatiTutti i fileInternetSicurezzaMultimediaUfficioGraficaDidatticaGiochiSoftware Shop
Mondo Tiscali
NewsTvBOX
ConfigurazioneDigitale TerrestreMedia PlayerVideoregistratoreInternetDicono di noi
Articoli correlatiL’aereo che andrà a gasCommentaUno dei problemi maggiori degli aerei, dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse, è l’enorme quantitativo di carburante utilizzato per portarci a destinazione in tutti gli angoli del pianeta.

Boeing ha in serbo un progetto, commissionato dalla NASA, per alimentare un tipo di aereo che prevede l’utilizzo di gas naturale liquido criogenico, ovvero tenuto a bassissime temperature per conservare il suo stato.

Airbus vs Boeing: l’eterna sfida tra i giganti del cieloIl suo nome è “SUGAR Freeze” (dove SUGAR non sta per zucchero ma per Subsonic Ultra Green Aircraft Research e Freeze si riferisce alla temperatura del gas). Il risparmio di carburante rispetto a un 737-800 sarebbe del 64%.

L’aereo, come si nota dalla foto, ha un aspetto non particolarmente originale e l’unico elemento che risalta sono le ali sopra la fusoliera. In compenso è estremamente leggero ed efficiente. Peccato che non lo vedremo prima del 2045, pare…

volftp.blog.tiscali.it

22 marzo 2012

Farmaci online

Farmaci online, uno su due è contraffatto. E eBay blocca le vendite di sorbitolo

Storia dell’articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2012 alle ore 16:54.

  • ascolta questa pagina

 

 

Farmaci online, uno su due è contraffatto (Corbis)Farmaci online, uno su due è contraffatto (Corbis)

«Non tutti sanno che la vendita di farmaci online in Italia è vietata, eppure molti siti propongono la fornitura di medicinali. Se poi aggiungiamo che proprio i farmaci sono i prodotti più contraffatti sul web, ecco delineato un mercato paradossale sul quale le istituzioni come la Guardia di Finanza hanno un gran lavoro da sviluppare». A parlare è il colonnello Umberto Rapetto, comandante del Gat, il Nucleo speciale frodi telematiche della guardia di Finanza.

L’incidente nell’ambulatorio di Barletta
Sabato 24 marzo, in un ambulatorio di Barletta, una donna di 30 anni è deceduta dopo aver effettuato un esame diagnostico per rivelare la presenza di helicobacter con l’uso di Sorbitolo comprato su eBay. Il caso ha riacceso il dibattito sul tema dei medicinali contraffatti. E sul divieto di venderli attraverso la rete.

 

L’autopsia
È stato il nitrito di sodio a uccidere Teresa Sunna. Il nitrito di sodio, conservante autorizzato solo per la conservazione della carne, era presente nel sorbitolo e240. Lo si apprende da fonti mediche. Nel pomeriggio è stata effettuata l’autopsia sul corpo della ragazza. Il nitrito di sodio è una sostanza altamente tossica e letale per l’uomo anche se assunta in piccole dosi. Potrebbe provenire dall’Irlanda la confezione sbagliata contenente la sostanza killer che al posto del sorbitolo potrebbe aver invece confezionato nitrito di sodio. Secondo fonti investigative sanitarie, sarebbe stata ricostruita parte del percorso dall’estero; per questo a seguito dell’allerta del ministero della salute italiano stanno
collaborando investigatori inglesi e irlandesi.

La posizione di eBay
Oggi eBay «ha immediatamente cancellato tutte le vendite di sorbitolo, che resteranno interdette fino a ulteriori chiarimenti», comunicandolo con una nota. «eBay é profondamente addolorata da quanto accaduto a Barletta sabato 24 marzo. Ci sentiamo vicini alla famiglia della vittima. Le indagini sono in corso e quindi non possiamo commentare sul caso. L’azienda sta cooperando con le autorità locali e internazionali ed é impegnata a fornire tutto il supporto necessario affinché sia fatta chiarezza sulla vicenda». Il sorbitolo (che non è un farmaco, ndr), continua eBay nella nota, «é un sostituto dello zucchero molto diffuso e una sostanza che può essere legalmente venduta, sia attraverso canali di vendita tradizionali che online.

Online contraffatto un farmaco su due
«La salute è uno dei temi maggiormente cliccati e discussi in rete», continua il colonnello Umberto Rapetto. Ma che cosa trovano i naviganti, online? Secondo i dati dell’Agenzia italiana del farmaco, i farmaci comprati su Internet, escludendo le farmacie completamente false (ovvero quelle dedite alla truffa informatica), risultano contraffatti in oltre il 50% dei casi. Inoltre, solo l’1% delle 40.000 farmacie online censite sarebbe legale, ovvero controllato dalle autorità competenti. Il resto dell’esistente sarebbe invece rappresentato da farmacie false o illegali. Le prime dedite esclusivamente alla frode, le seconde alla diffusione di prodotti sospetti e non conformi agli standard vigenti.

Gli italiani preferiscono il farmacista
Meglio internet o il farmacista? Solo un italiano su cinque considera utile la prospettiva dell’acquisto dei farmaci da banco online nel nostro Paese e solo il 13% sarebbe disponibile a comprare i farmaci di automedicazione nel web, se tale servizio fosse reso disponibile. Questo è il dato principale emerso da un’indagine condotta da Gfk Eurisko, a giugno, per conto di ANIFA, Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione.

Farmaci online, un fenomeno di nicchia
Secondo una ricerca condotta dal Ministero della salute in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma, condotta su un campione di 866 uomini e 1.458 donne, il 58% degli italiani usa Internet per cercare informazioni su un problema di salute. Alla domanda «Quali informazioni o servizi a carattere sanitario cerca prevalentemente su Internet?», solo il 2,8% risponde di rivolgersi al web «per l’acquisto di farmaci».

NetComm: un bollino per i siti «sicuri»
Il volume d’affari generato dalle vendite di farmaci online è, per ora, non misurabile. «Il fenomeno è ancora marginale – spiega Roberto Liscia, presidente di NetComm, consorzio del commercio elettronico italiano -. Anche le ricerche statistiche che il consorzio ha condotto con il Politecnico di Milano, confermano le piccole dimensioni di questo mercato. Che è però un settore delicato, dove il controllo della filiera è doveroso». Questa è la posizione di NetComm, che sta preparando un codice etico per gli operatori dell’ecommerce e «un sigillo di garanzia NetComm da assegnare ai siti di commercio elettronico che garantiscono un controllo sulla qualità dei prodotti e delle procedure».

 

Italiani caduti in Afghanistan

Cinquanta caduti italiani nei nove anni di missione in Afghanistan

Storia dell’articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2012 alle ore 18:53.

  • ascolta questa pagina

 

 

 

Con la morte del militare italiano per un attacco di mortaio contro la base Ice nel Gulistan in Afghanistan sale a 50 il numero degli italiani morti nella missione multinazionale Isaf.

28 febbraio 2012
Il tenente Massimo Ranzani perde la vita per l’esplosione di un ordigno esplosivo a nord di Shindand.

 

20 febbraio 2012
Perdono la vita il caporalmaggiore capo Francesco Currò, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo e il primo caporal maggiore Luca Valente, per un incidente stradale avvenuto a circa 20 Km a sud-ovest di Shindand.

28 gennaio2012
Il caporal maggiore scelto Luca Sanna muore per le ferite per i colpi d’arma da fuoco esplosi da un presunto appartenente all’Afghan National Army, poi fuggito.

13 gennaio 2012
Muore il tenente colonnello Giovanni Gallo, colpito da un malore.

Il 13 settembre 2011
Muoiono in un incidente stradale nella zona di Herat, il tenente Riccardo Bucci, il caporal Maggiore scelto Mario Frasca e il caporal maggiore Massimo Di Legge.

25 luglio 2011
Muore il primo caporal maggiore David Tobini dopo le ferite riportate in uno scontro a fuoco nel villaggio di Khame Mullawi, nella valle di Bala Murghab.

12 luglio2011
Perde la vita era stato il primo caporal maggiore Roberto Marchini, dell’ottavo reggimento genio guastatori della Folgore.

2 luglio2011
Ucciso in un attentato a Caghaz, il caporal maggiore Gaetano Tuccillo.

4 giugno 2011
Il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu, intervenuto per difendere una donna americana, era stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava in una localitá della Valle del Panshir.

31 dicembre 2010
Nell’avamposto “Snow”, valle del Gulistan, aveva perso la vita in uno scontro a fuoco il primo caporalmaggiore Matteo Miotto, 24enne, di Thiene.

9 ottobre 2010
Nella stessa zona del precedente attentato, quattro alpini sono vittime di un’imboscata: il primo caporalmaggiore Sebastiano Ville, 27 anni, il primo caporalmaggiore Gianmarco Manca, 32 anni, il caporalmaggiore Marco Pedone, 23 anni e il primo caporalmaggiore Francesco Vannozzi, 26 anni.

17 settembre 2010
L’incursore Alessandro Romani è ucciso da colpi di arma da fuoco in un attentato nella provincia di Farah.

Il 28 luglio 2010
Ancora un’esplosione nei pressi di Herat uccide Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis, specialisti del Genio impegnati in operazioni di disinnesco di un ordigno.

Il 25 luglio 2010
Un militare muore suicida a Kabul: il capitano Marco Callegaro si sarebbe sparato un colpo di arma da fuoco all’interno del suo ufficio. Sull’episodio viene aperta un’indagine dei carabinieri della polizia militare.

23 giugno 2010
Muore il caporalmaggiore Scelto Francesco Saverio Positano.

17 maggio 2010
Un veicolo blindato salta in aria per l’esplosione di un ordigno nella provincia di Herat. Muoiono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni. Le vittime appartenevano al 32esimo reggimento Genio della brigata Taurinense.

Il 26 febbraio 2010
Viene ucciso Pietro Antonio Colazzo, un funzionario dell’Aise, l’Agenzia di informazione e sicurezza esterna, nel corso di un attentato suicida compiuto dai talebani a Kabul contro due guest house.

15 ottobre 2009
Un militare del Quarto Reggimento alpini paracadutisti, il Caporal Maggiore Rosario Ponziano, muore in un incidente stradale avvenuto sulla strada che unisce Herat a Shindad.

17 settembre 2009
Sei militari muoiono in un attentato suicida a Kabul, rivendicato dai talebani. Le vittime, del 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore di stanza a Kabul, sono Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Massimiliano Randino, Roberto Valente e Gian Domenico Pistonami.

14 luglio 2009
Muore, in un attentato a 50 chilometri da Farah, il caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, 25 anni. Paracadutista dell’Ottavo Genio Guastatori della Folgore, faceva parte di un team specializzato nella bonifica delle strade.

15 gennaio 2009
Muore Arnaldo Forcucci, maresciallo dell’Aeronautica, per arresto cardiocircolatorio.

 

Riforma del lavoro

Non c’è nessun motivo per creare tensioni sociali sul nuovo articolo 18, perché non sono stati calpestati diritti. Ne è convinta il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che intervenendo al forum Confcommercio, ha spiegato le sue ragioni in merito al Ddl sulla riforma del lavoro, approvato ieri dal Consiglio dei ministri. La modifica, ha detto Fornero, “non ci sembra sia un cambiamento che travolge i diritti, che calpesta i diritti. Non è un motivo per creare gravi tensioni sociali”. Ma, ha spiegato, “oggi è particolarmente difficile licenziare. Nessuno può licenziare una persona per motivi discriminatori e cancellare l’articolo 18 non ha senso”.
Ministro rammaricato – Il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è stato a “a volte molto aspro”, ha spiegato parlando del ravolo aperto con le parti sociali, a cui la Cgila prime e le altre sigle poi, hanno detto no. “Il documento della riforma – ha affermato la Fornero – è stato preparato attraverso il dialogo con le parti sociali. Sono tre mesi che lavoriamo: un tempo che si può dire lungo se si considera la brevità della vita di questo governo, breve se si considera l’ambizione e la vastità dei temi che la riforma copre”. “C’è un po’ di rammarico da parte mia che la riforma non sia stata condivisa”, ha aggiunto il ministro. “C’è stata una concordia ricercata – ha detto – senza mai esasperare i toni”, ha aggiunto. Il ministro ha sottolineato che la riforma ha raggiunto un punto di equilibrio tra “punti di vista diversi, diverse prospettive e interessi”.
Camusso: lacrime da coccodrillo – Al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, “dispiaciuta” per il mancato accordo con le parti sociali, risponde a stretto giro di posta il laeader della Cgil, Susanna Camusso, per la quale il rammarico del ministro sulla mancata intesa per la riforma del mercato del lavoro è come le lacrime del coccodrillo. Il teatro è quello del Forum di Confcommercio a Cernobbio, dove entrambe sono ospiti. A chi le chiedeva un commento sulla dichiarazione del ministro “rammaricata” appunto perché non c’è stata una condivisione della riforma, il segretario ha sottolineato: “Aveva tutte le condizioni per non doversi rammaricare e quindi le trovo un po’ lacrime di coccodrillo”.
Revisione per ragioni oggettive – La revisione dell’articolo 18 – ha spiegato il ministro, davanti alla platea di Cernobbio – interviene quando “ci sono ragioni oggettive, aggiustamenti nel piccolo della manodopera perché partiamo dal presupposto che non tutti gli imprenditori sono cattivi”. E quindi, “quando c’è esigenza di aggiustamento di manodopera ci sarà un indennizzo relativamente alto”, ha aggiunto.
Lavoro e occupazione – Elsa Fornero considera la riforma dell’occupazione appena approvata dal Governo come una “scommessa sul mercato del lavoro per rendere l’economia italiana maggiormente attrattiva rispetto a disinvestimenti, ad aziende che magari chiudono qui per aprire in Serbia”. “Vorremmo al contrario – ha aggiunto – che altri dicessero che l’Italia è un Paese nel quale si può scommettere e investire”.
Aumenterà l’occupazione – Il ministro del Welfare considera la riforma del lavoro appena approvata dal Governo, come uno strumento destinato ad “aumentare strutturalmente l’occupazione”, ma ha riconosciuto che è un obiettivo “difficile” da raggiungere già dal 2013. In ogni caso la riforma, ha detto durante il Forum Confcommercio, mira a rendere il mercato del lavoro più “dinamico” e a inserire in particolare “giovani e donne tenendo gli anziani e soprattutto migliorando la produttività”. Per questi motivi Fornero si augura che la riforma del mercato del lavoro non subisca cancellazioni. Parlando del fatto che la “mobilità lunga andrà a morire dal 2017” ha sottolineato: “sperabilmente, se non vanno a cancellare le cose che facciamo, ma non possiamo garantirlo, questo non è sempre possibile”.
Mobilità – Parlando al forum di Cernobbio Fornero ha spiegato: “Poi c’è la mobilità lunga di 4 anni in cui ti diamo qualcosa in cambio di niente. È un male e va a morire dal 2017, sperabilmente se non vanno a cancellare le cose che facciamo, ma non possiamo garantirlo, non è sempre possibile”.
Confronto aspro – Il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è stato a “a volte molto aspro”, ha spiegato parlando del ravolo aperto con le parti sociali, a cui la Cgila prime e le altre sigle poi, hanno detto no. “Il documento della riforma – ha affermato la Fornero – è stato preparato attraverso il dialogo con le parti sociali. Sono tre mesi che lavoriamo: un tempo che si può dire lungo se si considera la brevità della vita di questo governo, breve se si considera l’ambizione e la vastità dei temi che la riforma copre”. 
Rammarico – “C’è un po’ di rammarico da parte mia che la riforma non sia stata condivisa”, ha aggiunto il ministro. “C’è stata una concordia ricercata – ha detto – senza mai esasperare i toni”, ha aggiunto. Il ministro ha sottolineato che la riforma ha raggiunto un punto di equilibrio tra “punti di vista diversi, diverse prospettive e interessi”.

Whitney Houston

 

Whitney Houston morì annegata, ma sotto l’effetto di cocaina

Whitney Houston è morta per annegamento. Ma al decesso hanno contribuito “una malattia cardiaca e l’uso cronico di cocaina”. Il medico legale della contea di Los Angeles ha sciolto definitivamente i dubbi sul decesso della popolare cantante americana che da tempo soffriva di aterosclerosi e che non riusciva disintossiccarsi da alcol e droga.  Vengono confermate così le indiscrezioni che si erano diffuse dopo la morte della cantante, avvenuta l’11 febbraio in una stanza del quarto piano del Beverly Hilton, un albergo di lusso presso Los Angeles..
Whitney imbottita da marijuana e farmaci antidepressivi – L’esame tossicologico ha poi evidenziato la presenza nel suo corpo di marijuana e farmaci antidepressivi, che comunque “non hanno contribuito alla morte”, archiviata come “accidentale”. Il rapporto finale del medico sarà disponibile entro due settimane. La cantante, 48 anni, si trovava nella città californiana per partecipare ai Grammy Awards, gli Oscar della musica, in programma la notte successiva.
Le botte di Bobby Brown e la dipendenza dalla droga – Nata a Newark, in New Jersey, negli ultimi anni la cantante aveva fatto notizia soprattutto per la sua dipendenza da droga e alcool e per il matrimonio tormentato con il cantante Bobby Brown, dopo essere diventata una star del pop grazie a successi come I Wanna Dance With Somebody, I will always love you, colonna sonora del film Guardia del corpo, da lei interpretato insieme a Kevin Costner.
23 marzo 2012
Redazione Tiscali

Diventa fan di Tiscali Spettacoli su FB

 

Tiscali Socialnews | Commenti (3)

Leggi la Netiquette

Accedi con il tuo accountoppure con

Scrivi un commento!
Accedi con il tuo account Facebook oppure con Socialnews.

  Condividi su Facebook   Condividi su Twitter

 
 
 

3. michele

ieri ( 23-03-2012 )
ma che artisti sono dei fannulloni che per un attimo sono saliti sul carro vincente e poi nulla sono vuoti
è provare a lavorare veramente per una volta nella vita?
e morta mi sa che era pure scema, peggio per lei
2. Luigi

ieri ( 23-03-2012 )
cocaina, mnarjuana, antidepressivi… era una corsa a cosa la uccideva prima.
ma qualche persona normale nel mondo dello spettacolo non c’é mica?
Massimo Ciceroni

ieri ( 23-03-2012 )
Gli artisti sono creativi,grandi e fragili allo stesso tempo : la depressione e’ sempre in agguato quando inoltre il successo a cui sono abituati comincia scemare….
1. Fabietto

ieri ( 23-03-2012 )
Cazzi suoi pensate a lavorare e a portare a casa il panino
1

  
  

Liberalizzazioni

Via libera definitivo al decreto liberalizzazioni. Annunciata la serrata delle farmacie il 29 marzo

Storia dell’articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2012 alle ore 19:40.
L’ultima modifica è del 22 marzo 2012 alle ore 13:02.

  • ascolta questa pagina

 

 

Alla Camera è giunto in serata il via libera definitivo al decreto liberalizzazione con 365 sì. I no sono stati 61, 6 gli astenuti. «Sono molto soddisfatto», ha detto il premier, Mario Monti, lasciando l’Aula al termine della votazione finale. Lega e Idv, contrari al provvedimento, saranno ricevuti il 29 marzo, dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Si prospetta una serrata delle farmacie
E già si prospetta per il 29 marzo una serrata delle farmacie, annunciata da Federfarma, dopo aver «inutilmente chiesto al ministro della Salute – spiega una nota – un incontro sugli aspetti critici del provvedimento» e non avere ricevuto risposte adeguate. Sul punto il presidente dell`Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, Roberto Alesse, ha reso noto che «non risulta pervenuta» alcuna proclamazione di sciopero, da parte di Federfarma. «Si tratterebbe, dunque, allo stato, di un effetto annuncio, anche alla luce del fatto che, se proclamato per tale data, esso si porrebbe in violazione dell`obbligo legale del preavviso».

 

Giarda: il decreto ha la copertura finanziaria
Intanto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, ha puntualizzato in aula che il decreto legge sulle liberalizzazioni ha copertura finanziaria. Il riferimento è stato ai rilievi della Ragioneria generale dello Stato su cui ci sono state proteste di vari gruppi ieri, prima dell’apposizione della fiducia. «Rispetto ai rischi di onerosità connessi» a tre dei punti del dl liberalizzazioni oggetto di rilievi da parte della Ragioneria Generale dello Stato «il governo – ha detto Giarda – assicura che il comportamento delle Pa e degli uffici che saranno coinvolti nell’attuazione della legge utilizzando gli strumenti in essa contenuti, sarà improntato al massimo rigore, garantendo fin da ora la neutralità finanziaria delle disposizioni in questione».

I 5 punti nel mirino della Ragioneria dello Stato
Sono cinque i punti su cui la Ragioneria dello Stato si è soffermata: l’ampiamento di 40 unità della pianta organica dell’Autorità dell’energia e del gas, la permuta degli immobili in uso governativo, la realizzazione di infrastrutture aeroportuali con le procedure della legge Obiettivo, l’approvazione dei diritti aeroportuali da parte dell’autorità di settore e non con decreto ministeriale, la composizione bonaria delle controversie tra creditori e pubblica amministrazioni tramite gli istituti della composizione, della cessione dei crediti e della transazione. Insomma, per Giarda il decreto è coperto, e non solo perchè il punto sulla composizione delle liti sarà di fatto “neutralizzato” da un decreto attuativo di Via XX Settembre, ma anche perchè l’ampliamento di organico dell’Autorità su energia elettrica e gas è coperto da «almeno 6,3 milioni di euro» derivanti dall’uno per mille.

Accolto l’odg unitario sulle commissioni bancarie
Il Governo ha accolto interamente l’ordine del giorno unitario sulle commissioni bancarie, ha annunciato il aula il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, aggiungendo un’osservazione a proposito della parte dove si invita il Governo ad adoperarsi presso l’Ue perché sia rivista Basilea3 in favore delle Pmi e siano rivisti i parametri per la patrimonializzazione delle banche, «Noi accogliamo questa raccomandazione, ma segnaliamo che sono coinvolte in questo procedimento le competenze di organi indipendenti nazionali e sovranazionali».

Sì a un odg Lega sulla riduzione dei termini di pagamento della Pa
È stato accolto anche un odg presentato dalla deputata della Lega Nord Manuela Dal Lago, presidente della commissione Attività produttive, che impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative per avviare in tempi rapidi l’esame della proposta di legge, a prima firma Dal Lago, per la riduzione dei termini di pagamento nelle transazioni commerciali e per il recupero dei crediti.

Esecutivo impegnato ad annullare il beauty contest
Il governo si è anche impegnato, accogliendo un altro odg del Carroccio, si è impegnato «ad annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti e, conseguentemente, ad annullare il beauty contest, procedendo a un’asta a titolo oneroso».