Archivio mensile:marzo 2012
Aumenti
Luce e gas: da aprile comincia la stagione degli aumenti. Fino a 50 euro a famiglia
Riparare cellulare caduto in acqua
Smartphone / cellulare caduto in acqua e smette di funzionare? Ecco come “rianimarlo”!
By allmobileworld on mar 28, 2012 with Commenti 0
Nokia Connect pubblica i passaggi essenziali per rianimare un cellulare / smartphone che accidentalmente cade in acqua o si bagna e smette di funzionare. Se seguite attentamente i consigli di seguito elencati avete molte probabilità che il vostro dispositivo torni a funzionare come prima.
Mettete di essere in vacanza al bordo di una piscina e, accidentalmente, sollevando l’asciugamano fate cadere sul fondo della piscina il vostro nuovo smartphone appena comprato!
Prima di disperarvi provate a seguire i seguenti passi e, forse, riuscirete a salvare il vostro prezioso smartphone.
Come prima cosa dovete rimuovere immediatamente la batteria, la SIM e la microSD se presente e lasciate sgocciolare il telefono fino a che non esce più acqua dall’interno.
Successivamente prendete una salvietta di un tessuto assorbente come potrebbe essere un asciugamano. Non utilizzate assolutamente phon o carta per asciugare il telefono.
Al termine di questa operazione mandate il telefono in “terapia intensiva” e incrociate le dita ..(e non solo quelle!). Anche se sembrerà strano dovrete inserire il vostro cellulare in un sacchetto di riso e lasciarlo su un calorifero per almeno otto ore, o meglio una notte intera. Il riso assorbirà l’umidita che il calore del calorifero, penetrando dentro il dispositivo, farà uscire.
Una volta terminata l’operazione di assorbimento dell’umidità da parte del riso inserite nuovamente la carta SIM, la microSD e la batteria e provate a riaccendere il telefono.
Se nonostante queste operazoni il telefono non si riaccenderà Nokia sarà ben felice di vendervi un nuovo telefono (!!)
Questa procedura è valida solo se il telefono cade in acqua dolce come per esempio piscina e vasca da bagno ma non se il vostro dispositivo viene bagnato da acqua salata come quella del mare. Purtroppo l’acqua evaporando lascia i sali sul circuito rendendo il telefono inutilizzabile.
Spreco di denaro pubblico
Stazione nuova? Il treno non c’è più. Dieci milioni per lo scalo di Castel di Sangro in cui non c’è più traffico
di Andrea MalanCronologia articolo27 marzo 2012
In questo articoloArgomenti: Prezzi e tariffe | Castel di Sangro | Molise | Sulmona | Ferrovie dello Stato | Napoli | Giandonato Morra | Stazione Archi | Umberto Murolo
..Storia dell’articoloChiudi Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2012 alle ore 17:37.
.
Accedi a My
La stazione di Castel di Sangro (© Foto di Giorgio Stagni)
Una stazione nuova da 10 milioni di euro per una ferrovia chiusa da nove anni: la fantasia italica dello spreco continua ad esercitarsi senza sosta anche in tempi di ristrettezze economiche. Protagonista è la Regione Abruzzo, che tramite la Ferrovia Sangritana (controllata al 100%) ha lanciato nel 2010 e aggiudicato l’anno scorso un bando di gara per la «realizzazione di un raccordo di tracciato ferroviario per l’unificazione delle stazioni Rfi e Fas nel comune di Castel di Sangro».
A Castel di Sangro, cittadina ai confini del Molise, ci sono infatti due stazioni: la prima di Rfi (ovvero le Ferrovie dello Stato) sulla linea Pescara-Sulmona-Carpinone-Isernia; la seconda, a 150 metri di distanza, per la ferrovia Sangritana che collega (o meglio, collegava) Castel di Sangro a Lanciano e al mare Adriatico. L’appalto appena assegnato è per la costruzione di una stazione unificata e di un nuovo raccordo fra le due linee. Il problema è che la linea da Castel di Sangro verso il mare è stata di fatto chiusa al traffico nel 2003 ed è ormai in avanzato stato di degrado; dal 2007 non vengono neppure più effettuati i treni turistici che ogni estate portavano migliaia di turisti nell’entroterra abruzzese.
Non solo: anche la linea Rfi ha visto una progressiva riduzione del traffico fino all’ultimo treno, partito lo scorso 10 dicembre 2011. La storia la racconta Giorgio Stagni, autore di un blog ferroviario tra i più seguiti: ancora nel 2003, scrive Stagni, la linea Pescara-Sulmona-Isernia vedeva circolare un buon numero di treni, fra cui una coppie di diretti Pescara-Napoli (in poco più di 5 ore) e una Sulmona-Napoli; il servizio è stato poi progressivamente amputato e ridotto, oltre che allungato nei tempi di percorrenza (in maniera non dissimile da quella di molte linee secondarie).
Il tutto ha contribuito al calo della frequentazione e ha portato alla chiusura: da Castel di Sangro a Carpinone nel 2010 e da Sulmona a Castel di Sangro a fine 2011. «Il servizio costava 900mila euro l’anno» dice Giandonato Morra, assessore ai Trasporti della Regione Abruzzo. I 10 milioni di “investimento” per la nuova stazione di Castel di Sangro «avrebbero consentito di tenere aperto il servizio ferroviario tra Sulmona e Castel di Sangro per almeno 10 anni» scrive Stagni. La Regione Abruzzo preferisce da tempo investire nel trasporto su gomma: la stessa Sangritana gestisce una serie di servizi di autobus (che in parte hanno sostituito i suoi servizi ferroviari; nel 2010 l’azienda ha effettuato servizi per oltre 5 milioni di chilometri (5,4) di cui solo 664mila su rotaia.
In ogni caso, da tre mesi per le due stazioni di Castel di Sangro non passa più neppure un treno. Lo stop al traffico non ha però fermato il progetto della nuova stazione. «L’appalto è legato a un finanziamento del Cipe deliberato fin dalla fine degli anni 90» dice Pasquale Di Nardo, presidente della Sangritana. La vicenda è in realtà ancor più grottesca. Nel 1997 il Cipe deliberò lo stanziamento di 22 miliardi di lire (più o meno gli 11 milioni di euro di oggi) per «l’unificazione della stazione ferroviaria di Castel di Sangro e il miglioramento della relativa tratta ferroviaria».
Pochi mesi dopo però il Ministero dei Trasporti modificava la descrizione dell’intervento sulla Sangritana in «nuovo intervento funzionale Val di Sangro-Stazione Archi», in quanto «la prima indicazione era scaturita da un errore materiale». Il Comune di Castel di Sangro fece però immediato ricorso al Tar. Come? Un “errore materiale” ci assegna lavori per 22 miliardi di lire e voi ce li scippate?. Dopo anni di causa e dopo 15 anni dalla prima assegnazione – con la ferrovia ormai chiusa –, arriva l’inizio dei lavori; cioè, quasi l’inizio, visto che siamo ancora alla progettazione definitiva e i lavori saranno effettivamente appaltati «fra qualche settimana», dice Di Nardo.
L’attuale sindaco di Castel di Sangro, Umberto Murolo, difende a spada tratta l’opera – «La nuova stazione potrebbe essere strategica per riattivare i servizi!» – e snocciola i possibili utilizzi della linea, «dai servizi turistici, con eventuale collegamento con la stazione sciistica di Roccaraso, al trasporto merci dal polo Fiat della Val di Sangro fino al Tirreno»… Il tutto su una linea – 55 chilometri di ferrovia fra Archi e Castel di Sangro – da cui è stata tolta la linea di alimentazione elettrica e, in molti punti, anche i binari. Quanto costerebbe rimetterla in sesto? «Secondo le nostre stime, circa 25 milioni» dice Di Nardo. Ovvero, con i fondi dell’inutile stazione la linea sarebbe a posto per quasi metà… «Potremmo usare fondi d’esercizio, i fondi Fas per lo sviluppo o chiedere altri fondi al Cipe», azzarda Di Nardo. Già, così magari fra 15 anni la linea riapre. A meno che per quella data non ci sia da rifare la stazione…
L’aereo che andrà a gas
tecnologia | tiscali | web Tecnologia
PhotogalleryVideogalleryBlogForumNewsletterNextHardwareNews
Elettronica di consumoHardwareSoftwareSicurezza informaticaInternetScienza & TecnicaGeekSocial NetworkAnsa TechProve
HardwareSoftwareGuide
SoftwareDownload
NovitàTop 100ConsigliatiTutti i fileInternetSicurezzaMultimediaUfficioGraficaDidatticaGiochiSoftware Shop
Mondo Tiscali
NewsTvBOX
ConfigurazioneDigitale TerrestreMedia PlayerVideoregistratoreInternetDicono di noi
Articoli correlatiL’aereo che andrà a gasCommentaUno dei problemi maggiori degli aerei, dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse, è l’enorme quantitativo di carburante utilizzato per portarci a destinazione in tutti gli angoli del pianeta.
Boeing ha in serbo un progetto, commissionato dalla NASA, per alimentare un tipo di aereo che prevede l’utilizzo di gas naturale liquido criogenico, ovvero tenuto a bassissime temperature per conservare il suo stato.
Airbus vs Boeing: l’eterna sfida tra i giganti del cieloIl suo nome è “SUGAR Freeze” (dove SUGAR non sta per zucchero ma per Subsonic Ultra Green Aircraft Research e Freeze si riferisce alla temperatura del gas). Il risparmio di carburante rispetto a un 737-800 sarebbe del 64%.
L’aereo, come si nota dalla foto, ha un aspetto non particolarmente originale e l’unico elemento che risalta sono le ali sopra la fusoliera. In compenso è estremamente leggero ed efficiente. Peccato che non lo vedremo prima del 2045, pare…
volftp.blog.tiscali.it
22 marzo 2012
Farmaci online
Farmaci online, uno su due è contraffatto. E eBay blocca le vendite di sorbitolo
di Antonio LarizzaCronologia articolo26 marzo 2012Commenti (3)
In questo articolo
Media
Argomenti: Internet | EBay | Associazione Nazionale | Roberto Liscia | Italia | Teresa Sunna | Ministero della Sanità | Università La Sapienza | Guardia di Finanza
Storia dell’articolo
Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2012 alle ore 16:54.
«Non tutti sanno che la vendita di farmaci online in Italia è vietata, eppure molti siti propongono la fornitura di medicinali. Se poi aggiungiamo che proprio i farmaci sono i prodotti più contraffatti sul web, ecco delineato un mercato paradossale sul quale le istituzioni come la Guardia di Finanza hanno un gran lavoro da sviluppare». A parlare è il colonnello Umberto Rapetto, comandante del Gat, il Nucleo speciale frodi telematiche della guardia di Finanza.
L’incidente nell’ambulatorio di Barletta
Sabato 24 marzo, in un ambulatorio di Barletta, una donna di 30 anni è deceduta dopo aver effettuato un esame diagnostico per rivelare la presenza di helicobacter con l’uso di Sorbitolo comprato su eBay. Il caso ha riacceso il dibattito sul tema dei medicinali contraffatti. E sul divieto di venderli attraverso la rete.
L’autopsia
È stato il nitrito di sodio a uccidere Teresa Sunna. Il nitrito di sodio, conservante autorizzato solo per la conservazione della carne, era presente nel sorbitolo e240. Lo si apprende da fonti mediche. Nel pomeriggio è stata effettuata l’autopsia sul corpo della ragazza. Il nitrito di sodio è una sostanza altamente tossica e letale per l’uomo anche se assunta in piccole dosi. Potrebbe provenire dall’Irlanda la confezione sbagliata contenente la sostanza killer che al posto del sorbitolo potrebbe aver invece confezionato nitrito di sodio. Secondo fonti investigative sanitarie, sarebbe stata ricostruita parte del percorso dall’estero; per questo a seguito dell’allerta del ministero della salute italiano stanno
collaborando investigatori inglesi e irlandesi.
La posizione di eBay
Oggi eBay «ha immediatamente cancellato tutte le vendite di sorbitolo, che resteranno interdette fino a ulteriori chiarimenti», comunicandolo con una nota. «eBay é profondamente addolorata da quanto accaduto a Barletta sabato 24 marzo. Ci sentiamo vicini alla famiglia della vittima. Le indagini sono in corso e quindi non possiamo commentare sul caso. L’azienda sta cooperando con le autorità locali e internazionali ed é impegnata a fornire tutto il supporto necessario affinché sia fatta chiarezza sulla vicenda». Il sorbitolo (che non è un farmaco, ndr), continua eBay nella nota, «é un sostituto dello zucchero molto diffuso e una sostanza che può essere legalmente venduta, sia attraverso canali di vendita tradizionali che online.
Online contraffatto un farmaco su due
«La salute è uno dei temi maggiormente cliccati e discussi in rete», continua il colonnello Umberto Rapetto. Ma che cosa trovano i naviganti, online? Secondo i dati dell’Agenzia italiana del farmaco, i farmaci comprati su Internet, escludendo le farmacie completamente false (ovvero quelle dedite alla truffa informatica), risultano contraffatti in oltre il 50% dei casi. Inoltre, solo l’1% delle 40.000 farmacie online censite sarebbe legale, ovvero controllato dalle autorità competenti. Il resto dell’esistente sarebbe invece rappresentato da farmacie false o illegali. Le prime dedite esclusivamente alla frode, le seconde alla diffusione di prodotti sospetti e non conformi agli standard vigenti.
Gli italiani preferiscono il farmacista
Meglio internet o il farmacista? Solo un italiano su cinque considera utile la prospettiva dell’acquisto dei farmaci da banco online nel nostro Paese e solo il 13% sarebbe disponibile a comprare i farmaci di automedicazione nel web, se tale servizio fosse reso disponibile. Questo è il dato principale emerso da un’indagine condotta da Gfk Eurisko, a giugno, per conto di ANIFA, Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione.
Farmaci online, un fenomeno di nicchia
Secondo una ricerca condotta dal Ministero della salute in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma, condotta su un campione di 866 uomini e 1.458 donne, il 58% degli italiani usa Internet per cercare informazioni su un problema di salute. Alla domanda «Quali informazioni o servizi a carattere sanitario cerca prevalentemente su Internet?», solo il 2,8% risponde di rivolgersi al web «per l’acquisto di farmaci».
NetComm: un bollino per i siti «sicuri»
Il volume d’affari generato dalle vendite di farmaci online è, per ora, non misurabile. «Il fenomeno è ancora marginale – spiega Roberto Liscia, presidente di NetComm, consorzio del commercio elettronico italiano -. Anche le ricerche statistiche che il consorzio ha condotto con il Politecnico di Milano, confermano le piccole dimensioni di questo mercato. Che è però un settore delicato, dove il controllo della filiera è doveroso». Questa è la posizione di NetComm, che sta preparando un codice etico per gli operatori dell’ecommerce e «un sigillo di garanzia NetComm da assegnare ai siti di commercio elettronico che garantiscono un controllo sulla qualità dei prodotti e delle procedure».
Italiani caduti in Afghanistan
Cinquanta caduti italiani nei nove anni di missione in Afghanistan
Cronologia articolo24 marzo 2012
In questo articolo
Argomenti: Kabul | Herat | Giorgio Langella | Alessandro Caroppo | Alessandro Di Lisio | Francesco Vannozzi | Gianmarco Manca | Giuseppe Orlando | Marco Pedone
Storia dell’articolo
Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2012 alle ore 18:53.
Con la morte del militare italiano per un attacco di mortaio contro la base Ice nel Gulistan in Afghanistan sale a 50 il numero degli italiani morti nella missione multinazionale Isaf.
28 febbraio 2012
Il tenente Massimo Ranzani perde la vita per l’esplosione di un ordigno esplosivo a nord di Shindand.
20 febbraio 2012
Perdono la vita il caporalmaggiore capo Francesco Currò, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo e il primo caporal maggiore Luca Valente, per un incidente stradale avvenuto a circa 20 Km a sud-ovest di Shindand.
28 gennaio2012
Il caporal maggiore scelto Luca Sanna muore per le ferite per i colpi d’arma da fuoco esplosi da un presunto appartenente all’Afghan National Army, poi fuggito.
13 gennaio 2012
Muore il tenente colonnello Giovanni Gallo, colpito da un malore.
Il 13 settembre 2011
Muoiono in un incidente stradale nella zona di Herat, il tenente Riccardo Bucci, il caporal Maggiore scelto Mario Frasca e il caporal maggiore Massimo Di Legge.
25 luglio 2011
Muore il primo caporal maggiore David Tobini dopo le ferite riportate in uno scontro a fuoco nel villaggio di Khame Mullawi, nella valle di Bala Murghab.
12 luglio2011
Perde la vita era stato il primo caporal maggiore Roberto Marchini, dell’ottavo reggimento genio guastatori della Folgore.
2 luglio2011
Ucciso in un attentato a Caghaz, il caporal maggiore Gaetano Tuccillo.
4 giugno 2011
Il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu, intervenuto per difendere una donna americana, era stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava in una localitá della Valle del Panshir.
31 dicembre 2010
Nell’avamposto “Snow”, valle del Gulistan, aveva perso la vita in uno scontro a fuoco il primo caporalmaggiore Matteo Miotto, 24enne, di Thiene.
9 ottobre 2010
Nella stessa zona del precedente attentato, quattro alpini sono vittime di un’imboscata: il primo caporalmaggiore Sebastiano Ville, 27 anni, il primo caporalmaggiore Gianmarco Manca, 32 anni, il caporalmaggiore Marco Pedone, 23 anni e il primo caporalmaggiore Francesco Vannozzi, 26 anni.
17 settembre 2010
L’incursore Alessandro Romani è ucciso da colpi di arma da fuoco in un attentato nella provincia di Farah.
Il 28 luglio 2010
Ancora un’esplosione nei pressi di Herat uccide Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis, specialisti del Genio impegnati in operazioni di disinnesco di un ordigno.
Il 25 luglio 2010
Un militare muore suicida a Kabul: il capitano Marco Callegaro si sarebbe sparato un colpo di arma da fuoco all’interno del suo ufficio. Sull’episodio viene aperta un’indagine dei carabinieri della polizia militare.
23 giugno 2010
Muore il caporalmaggiore Scelto Francesco Saverio Positano.
17 maggio 2010
Un veicolo blindato salta in aria per l’esplosione di un ordigno nella provincia di Herat. Muoiono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni. Le vittime appartenevano al 32esimo reggimento Genio della brigata Taurinense.
Il 26 febbraio 2010
Viene ucciso Pietro Antonio Colazzo, un funzionario dell’Aise, l’Agenzia di informazione e sicurezza esterna, nel corso di un attentato suicida compiuto dai talebani a Kabul contro due guest house.
15 ottobre 2009
Un militare del Quarto Reggimento alpini paracadutisti, il Caporal Maggiore Rosario Ponziano, muore in un incidente stradale avvenuto sulla strada che unisce Herat a Shindad.
17 settembre 2009
Sei militari muoiono in un attentato suicida a Kabul, rivendicato dai talebani. Le vittime, del 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore di stanza a Kabul, sono Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Massimiliano Randino, Roberto Valente e Gian Domenico Pistonami.
14 luglio 2009
Muore, in un attentato a 50 chilometri da Farah, il caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, 25 anni. Paracadutista dell’Ottavo Genio Guastatori della Folgore, faceva parte di un team specializzato nella bonifica delle strade.
15 gennaio 2009
Muore Arnaldo Forcucci, maresciallo dell’Aeronautica, per arresto cardiocircolatorio.
Riforma del lavoro
Whitney Houston
Whitney Houston morì annegata, ma sotto l’effetto di cocaina
è provare a lavorare veramente per una volta nella vita?
e morta mi sa che era pure scema, peggio per lei
ma qualche persona normale nel mondo dello spettacolo non c’é mica?
Liberalizzazioni
Via libera definitivo al decreto liberalizzazioni. Annunciata la serrata delle farmacie il 29 marzo
di Nicoletta CottoneCronologia articolo22 marzo 2012Commenti (4)
In questo articolo
Media
Argomenti: Concorrenza | Pietro Giarda | Idv | Mario Monti | Manuela Dal Lago | Lega | Giorgio Napolitano | Federazione Nazionale Unitaria dei Titolari di Farmacia Italiani (Federfarma) | Roberto Alesse
Storia dell’articolo
Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2012 alle ore 19:40.
L’ultima modifica è del 22 marzo 2012 alle ore 13:02.
Alla Camera è giunto in serata il via libera definitivo al decreto liberalizzazione con 365 sì. I no sono stati 61, 6 gli astenuti. «Sono molto soddisfatto», ha detto il premier, Mario Monti, lasciando l’Aula al termine della votazione finale. Lega e Idv, contrari al provvedimento, saranno ricevuti il 29 marzo, dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Si prospetta una serrata delle farmacie
E già si prospetta per il 29 marzo una serrata delle farmacie, annunciata da Federfarma, dopo aver «inutilmente chiesto al ministro della Salute – spiega una nota – un incontro sugli aspetti critici del provvedimento» e non avere ricevuto risposte adeguate. Sul punto il presidente dell`Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, Roberto Alesse, ha reso noto che «non risulta pervenuta» alcuna proclamazione di sciopero, da parte di Federfarma. «Si tratterebbe, dunque, allo stato, di un effetto annuncio, anche alla luce del fatto che, se proclamato per tale data, esso si porrebbe in violazione dell`obbligo legale del preavviso».
Giarda: il decreto ha la copertura finanziaria
Intanto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, ha puntualizzato in aula che il decreto legge sulle liberalizzazioni ha copertura finanziaria. Il riferimento è stato ai rilievi della Ragioneria generale dello Stato su cui ci sono state proteste di vari gruppi ieri, prima dell’apposizione della fiducia. «Rispetto ai rischi di onerosità connessi» a tre dei punti del dl liberalizzazioni oggetto di rilievi da parte della Ragioneria Generale dello Stato «il governo – ha detto Giarda – assicura che il comportamento delle Pa e degli uffici che saranno coinvolti nell’attuazione della legge utilizzando gli strumenti in essa contenuti, sarà improntato al massimo rigore, garantendo fin da ora la neutralità finanziaria delle disposizioni in questione».
I 5 punti nel mirino della Ragioneria dello Stato
Sono cinque i punti su cui la Ragioneria dello Stato si è soffermata: l’ampiamento di 40 unità della pianta organica dell’Autorità dell’energia e del gas, la permuta degli immobili in uso governativo, la realizzazione di infrastrutture aeroportuali con le procedure della legge Obiettivo, l’approvazione dei diritti aeroportuali da parte dell’autorità di settore e non con decreto ministeriale, la composizione bonaria delle controversie tra creditori e pubblica amministrazioni tramite gli istituti della composizione, della cessione dei crediti e della transazione. Insomma, per Giarda il decreto è coperto, e non solo perchè il punto sulla composizione delle liti sarà di fatto “neutralizzato” da un decreto attuativo di Via XX Settembre, ma anche perchè l’ampliamento di organico dell’Autorità su energia elettrica e gas è coperto da «almeno 6,3 milioni di euro» derivanti dall’uno per mille.
Accolto l’odg unitario sulle commissioni bancarie
Il Governo ha accolto interamente l’ordine del giorno unitario sulle commissioni bancarie, ha annunciato il aula il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, aggiungendo un’osservazione a proposito della parte dove si invita il Governo ad adoperarsi presso l’Ue perché sia rivista Basilea3 in favore delle Pmi e siano rivisti i parametri per la patrimonializzazione delle banche, «Noi accogliamo questa raccomandazione, ma segnaliamo che sono coinvolte in questo procedimento le competenze di organi indipendenti nazionali e sovranazionali».
Sì a un odg Lega sulla riduzione dei termini di pagamento della Pa
È stato accolto anche un odg presentato dalla deputata della Lega Nord Manuela Dal Lago, presidente della commissione Attività produttive, che impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative per avviare in tempi rapidi l’esame della proposta di legge, a prima firma Dal Lago, per la riduzione dei termini di pagamento nelle transazioni commerciali e per il recupero dei crediti.
Esecutivo impegnato ad annullare il beauty contest
Il governo si è anche impegnato, accogliendo un altro odg del Carroccio, si è impegnato «ad annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti e, conseguentemente, ad annullare il beauty contest, procedendo a un’asta a titolo oneroso».
Leggi la Netiquette
Scrivi un commento!
Accedi con il tuo account Facebook oppure con Socialnews.