Archivio mensile:ottobre 2014
Concordia, De Falco: “Contro di me provvedimento abnorme”
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“Tredicenni, più gioco d’azzardo online. E sono ‘nottambuli’ connessi su WhatsApp”
“Tredicenni, più gioco d’azzardo online. E sono ‘nottambuli’ connessi su WhatsApp”
La Società italiana di Pediatria ha svolto un’indagine su oltre duemila studenti della terza classe nella scuola secondaria. In crescita il gambling in rete, anche se vietato ai minori. Usano molto anche Facebook, Ask e Instagram. “Hanno però un tremendo bisogno di comunicare con qualche adulto – spiega Maurizio Tucci, curatore del report – ma non hanno referenti”
Giocano sempre più d’azzardo online, passano la notte a chattare e sono perennemente in gara per un “like”. Ecco l’identikit dei tredicenni italiani. A tracciare la fotografia della nuova generazione digitale è la Società italiana di Pediatria che ha presentato i dati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della terza classe della scuola secondaria. Numeri che confrontati con il passato rivelano un vero boom dei nuovi social network e dell’utilizzo della rete: nel2008 solo il 42% del campione utilizzava Internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Ma che fanno i nostri ragazzi davanti allo schermo?
Uno dei fenomeni più pericolosi è il cosiddetto “Gambling” ovvero il gioco d’azzardo online, fenomeno in crescita tra i giovani. Il 13% degli intervistati l’ha praticato, anche se vietato aiminori. La sempre maggior offerta di siti, ormai legali, in cui si gioca utilizzando soldi “veri” è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi. Un mondo, quello dei teenager, che a rigor di legge non potrebbe accedere a questi siti fino al compimento della maggiore età. Almeno sulla carta, perché nella realtà il 45% del campione che ha giocato sostiene di aver vinto, mentre il 36% non ricorda l’esito economico dell’esperienza. E sempre tra i “giocatori” il 32% è orientato a rimettersi davanti al pc, il 45% dichiara di non voler rifare l’esperienza e il 18% è incerto.
“Siamo di fronte ad un nuovo fenomeno – spiega Maurizio Tucci, curatore dell’indagine –. E’ il primo anno che monitoriamo questo dato perché ci siamo accorti che molti ragazzi passavano il loro tempo a giocare d’azzardo in Rete. In quest’ultimo biennio vi è stato un vero e proprio aumento dei giocatori tredicenni. I meccanismi di accesso al gioco online, vanno dall’offrire gratuitamente fiches di ‘benvenuto’ a sistemi di pagamento tali per cui non è difficile anche per un minorenne accedere, magari grazie ad un amico maggiorenne che ha la possibilità di mettere a disposizione i propri documenti per registrarsi”. Dati che vanno di pari passo con il resto dell’Europa: “Non abbiamo a disposizione numeri per fare dei confronti – spiega Tucci, precisando che su questa fascia d’età sono pochi a puntare gli occhi – ma posso dire con certezza che l’Italia non ha la maglia nera”.
Internet per un tredicenne significa social network. E su questo tema vi è un’importante novità: non è ancora tempo di dire addio a Facebook ma sempre più ragazzi usano WhatsApp(81,1), Ask (33,2%) e Instagram (42%). Pochi ancora quelli che cinguettano su Twitter (23%). A usare il social inventato da Mark Zuckerberg resta comunque il 75% dei giovanissimi del campione. “Facebook resta una vetrina rassicurante per i genitori. Su Ask i ragazzi si esprimono con un linguaggio scurrile dietro l’anonimato che garantisce questo social mentre su Facebookpostano le foto del loro compleanno e del loro cagnolino. Ciò che mi stupisce è che questi adolescenti hanno un tremendo bisogno di comunicare con qualche adulto ma non hanno referenti: con l’associazione, ci siamo iscritti ufficialmente ad Ask e riceviamo centinaia di richieste di informazioni sulla sessualità, sul ciclo mestruale”.
Ragazzi che possiamo definire, secondo la ricerca presentata, baby nottambuli. Rispetto alla precedente indagine cresce l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Se nel 2012 era il 2,6% a pensare ad Internet appena sveglio ora è il 12,5%. La connessione sul telefonino è complice di questo incremento. E la Società Italiana di Pediatria mette in guardia genitori e insegnanti: chi frequenta più di tre social ha una vita più a rischio. “I più assidui frequentatori diFacebook o WhatsApp o Ask, risultano più fragili e insicuri”.
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ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA B
ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA B
Le vitamine del gruppo B sono molecole utili a garantire l’efficienza del metabolismo delle nostre cellule, in particolare sono essenziali a livello cerebrale, muscolare e gastrointestinale. L’adeguato apporto delle vitamine B è indispensabile per nutrire pelle e capelli, occhi e bocca. A livello più profondo, servono per il buon funzionamento del fegato e sono attive nel metabolismo dei grassi e delle proteine. Inoltre intervengono nella trasformazione dei carboidrati complessi in glucosio, ossia zucchero semplice utilizzabile come diretta fonte di energia.
Proprietà e carenze
Sono diverse le vitamine che fanno parte del Gruppo B, tra cui B1 tiamina, B2 riboflavina, B3 niacinamide, B5 acido pantotenico, B6 piridossina, B8 biotina, B9 acido folico o folacina e B12 cobalamina. Si tratta evidentemente di una serie di sostanze che hanno identità chimica diversa l’una dall’altra: questa diversità si riflette anche nella loro azione nell’organismo e di conseguenza nel fabbisogno giornaliero per il mantenimento dello stato di salute. La dose giornaliera raccomandata (RDA) è dunque diversa a seconda della vitamina:
Vitamina B1: tiamina 1,4 mg;
Vitamina B2: riboflavina 1,6 mg;
Vitamina B3: niacina 18 mg 1;
Vitamina B5: acido pantotenico 6 mg;
Vitamina B6: 2 mg;
Vitamina B8: biotina 50 microgrammi;
Vitamina B9: folacina 0,2 mg;
Vitamina B12: 2 microgrammi.
Dal punto di vista clinico, la carenza di alcune vitamine del gruppo ha particolare rilevanza. È il caso della pellagra, che si manifesta in seguito a un deficit di niacina o vitamina B3. Questa malattia si caratterizza da un’estesa dermatite, incontrollabile diarrea causa di forte disidratazione e anche segnali di demenza resi più acuti dalla forte perdita di liquidi. La carenza di vitamina B3 non è necessariamente legata alla cattiva alimentazione, ma anche da un insufficiente assorbimento intestinale causato da altri disturbi.
Il deficit di vitamina B1 invece è la causa del beri-beri che si manifesta con nevriti, mal di testa, stitichezza, respiro affannoso ed eccessiva stanchezza, irritabilità innaturale ed inappetenza. La malattia regredisce davvero rapidamente con la somministrazione di tiamina, appunto la vitamina B1.
Alimenti
Almonds – a ceramic bowl via Shutterstock
Particolarmente ricchi di vitamine B sono i seguenti cibi:
lievito di birra;
fegato e carne di maiale;
riso integrale;
grano integrale;
legumi e soia;
frutta a guscio: nocciole, mandorle, noci;
tuorlo d’uovo;
tonno;
ortaggi verdi freschi;
banane e prugne;
patate.
Tra i legumi, i piselli sono particolarmente ricchi di vitamine B2 e B6. Ceci, spinaci, fagiolini, succo d’arancia, fragole, broccoli e lattuga sono le principali fonti della folacina, ovvero la vitamina B9: una carenza può essere la causa di una forma di anemia e, inoltre, può incidere negativamente sulla capacità del trasporto cellulare di ossigeno. In gravidanza l’apporto quotidiano di folacina diventa ancora più importante perché serve per il corretto sviluppo nel feto del cervello e delle sue strutture e del midollo spinale. Per questo motivo nelle donne in stato interessante il fabbisogno quotidiano raddoppia e diventa pari a 0,4 mg al giorno.
INTOSSICAZIONE DA MERCURIO: SINTOMI PRINCIPALI E RIMEDI NATURALI
INTOSSICAZIONE DA MERCURIO: SINTOMI PRINCIPALI E RIMEDI NATURALI
di Francesca Biagioli
Purtroppo siamo sempre più esposti ai metalli pesanti presenti ormai spesso, sia pure in piccole quantità, nell’aria, in alcune acque, nel pesce, nelle occlusioni dentali, nei vaccini, ecc. Il mercurio, in particolare, è un metallo pericoloso proprio perché viene facilmente a contatto con il nostro corpo e, accumulandosi nel tempo molto lentamente, può dare dei problemi al nostro organismo creando una vera e propria intossicazione.
Vediamo quali sono i primi e principali sintomi che possono comparire in caso di intossicazione da mercurio.
Dolori articolari e muscolari
Il mercurio tende a concentrarsi nei tessuti lentamente nel corso del tempo. Può creare quindi dolori articolari e muscolari, infiammazioni varie e sensazione di rigidità agli arti. Si può avvertire anche stanchezza e debolezza muscolare o crampi. Ovviamente non è semplice attribuire questi sintomi ad una presenza eccessiva di mercurio nel corpo dato che si possono confondere con fibromialgia, artrite, sindrome da fatica cronica o altro.
Problemi digestivi
Anche in caso di problemi digestivi non è facile individuare la causa in un’intossicazione da mercurio. Probabilmente è più facile collegare le due cose se in bocca si hanno alcune vecchie otturazioni dentali a base di mercurio (oggi fortunatamente cadute in disuso). In questo caso i problemi si possono verificare proprio perché piccolissimi frammenti di mercurio mentre si mastica finiscono nel cibo e di conseguenza poi nell’apparato digerente dove possono creare problemi sia allo stomaco che alla flora batterica intestinale.
Disturbi cerebrali
Il mercurio tende a concentrarsi soprattutto nei tessuti grassi, come appunto il cervello. Un’intossicazione da mercurio può quindi influire negativamente sulle funzionalità della nostra mente o sul suo sviluppo in caso si tratti di neonati o bambini. Non è un caso che in gravidanza si dica di consumare con molta moderazione tonno e altri pesci grassi proprio per evitare che le quantità di mercurio in essi contenuti possano raggiungere il feto e compromettere il suo sviluppo cerebrale. I sintomi che possono comparire invece negli adulti sono emicrania, difficoltà nella memoria e nel linguaggio, scarsa attenzione o altro.
Rimedi contro l’intossicazione da mercurio
Non c’è bisogno di arrivare ad una vera e propria intossicazione da mercurio o altri metalli pesanti prima di mettere in atto una strategia per disintossicare l’organismo. Quest’ultimo in parte è in grado di farlo da solo grazie ai suoi organi emuntori, in parte ha necessità di essere sostenuto con alcuni rimedi naturali. Per prima cosa, ovviamente, sarebbe bene ridurre al minimo l’esposizione, ad esempio limitando il consumo dei pesci grassi sopraindicati, evitando vaccini non necessari, eliminando in maniera protetta e scadenzata nel tempo le amalgame dentarie in mercurio, ecc. Tutti comunque, anche inconsapevolmente, vi siamo più o meno esposti e quindi, al bisogno, possiamo utilizzare alcuni rimedi per arginare il problema. Tra i più utilizzati ed efficaci ci sono la zeolite, l’argilla ventilata e l’alga Clorella. Per altre soluzioni potete leggere: Come depurarsi dai metalli pesanti,10 alimenti e rimedi naturali.
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RIMEDI NATURALI CONTRO LA PRESSIONE BASSA: GLI ALLEATI
RIMEDI NATURALI CONTRO LA PRESSIONE BASSA: GLI ALLEATI
di Gianluca Rini
Molto utili i rimedi naturali contro la pressione bassa. Si tratta di soluzioni che la natura mette a disposizione, per risolvere quel malessere dettato dal fatto che la pressione sanguigna abbia valori inferiori a 100 per la massima e a 60 per la minima. Di solito il medico prescrive degli integratori di magnesio e potassio, ma la fitoterapia propone di più.
Liquirizia
Per rimediare alla pressione bassa, basterebbe mettere in bocca una semplice caramella di liquirizia. Allo stesso tempo è bene non bere eccessivamente caffè. Le caramelle da utilizzare sono quelle non gommose e non zuccherate. Va bene il classico legnetto che si può masticare.
Ribes nigrum
Da non dimenticare il ribes nigrum, che è un semplice frutto di bosco e quindi può essere assunto anche dai più piccoli. Soprattutto questo rimedio naturale si può usare nel corso dell’autunno o della primavera, specialmente per le persone che soffrono di allergia ai pollini e che risentono dei fastidi connessi a questo disturbo.
Cardo mariano
Il cardo mariano agisce su più fronti. Innanzitutto è un digestivo e aiuta soprattutto, dopo che si è mangiato molto, specialmente se si soffre di fegato grasso o se i livelli di colesterolo sono alti. Il cardo mariano, nella sua azione di digestione, aiuta in maniera efficace il fegato. Dobbiamo comunque sapere che è capace di svolgere un’azione da tonico. Riesce a recuperare molto velocemente i valori della pressione sanguigna. Può essere utilizzato anche durante il periodo dell’allattamento, anzi possiamo dire che è la pianta più adatta ad arricchire il latte materno. Di conseguenza si può assumere subito dopo il parto, perché favorisce il recupero delle forze.
Spirulina
La spirulina è molto utile da assumere quando il nostro stile di vita è basato troppo sulla sedentarietà e sullo stress. È un alimento completo, in quanto contiene acidi grassi essenziali, aminoacidi, minerali, soprattutto calcio, magnesio, potassio e selenio, e vitamine.
Melograno
Il succo di melograno è una fonte incredibile di vitamina A, di vitamina B e di vitamina C. È ricco di flavonoidi, che svolgono un’azione benefica a vantaggio del sistema cardiovascolare. Riesce a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo e a prevenire l’aterosclerosi. I tannini che esso contiene hanno delle favorevoli proprietà astringenti e rinfrescanti.
Eleuterococco
L’eleuterococco può essere utile alle donne per la bassa pressione che si manifesta in corrispondenza del ciclo mestruale, quando gli estrogeni del corpo tendono ad abbassarsi. Può essere preso soprattutto nei giorni di flusso abbondante, perché ha una blanda funzione estrogenica.
Equiseto arvense
La pianta dell’equiseto arvense è utile per contrastare i processi di demineralizzazione. La troviamo in erboristeria in polvere o in fiale e aiuta quando la pressione bassa si accompagna a perdita di capelli e alla fragilità delle unghie.
Tè roibos
Il tè roibos abbonda di proteine, di sali minerali e di vitamina C. In generale lo si può definire come un ricchissimo antiossidante, che costituisce un vero e proprio elisir di giovinezza.