Tumore al pancreas, la vitamina D “modificata” apre le porte a nuove cure

Tumore al pancreas, la vitamina D “modificata” apre le porte a nuove cure

Arriva una speranza concreta contro il cancro del pancreas, uno dei tumori più letali: scienziati Usa hanno scoperto che una molecola ottenuta dalla vitamina D potenzia gli effetti della chemioterapia contro questo tumore aumentando – secondo i risultati ottenuti in animali – del 50% i tassi di sopravvivenza. Pubblicati sulla rivista Cell, i risultati sui topolini sono così buoni che è stata già avviata una sperimentazione clinica per testare il derivato della vitamina D su pazienti. Lo studio è stato condotto da Ronald Evans del Salk Institute di La Jolla. Il segreto del derivato della vitamina D è che favorisce la penetrazione dei farmaci all’interno del tumore, rendendoli più efficaci.
Facilita accesso a chemio potenziandone efficacia – Il tumore del pancreas – circa 6000 casi l’anno in Italia – è uno dei più letali: praticamente asintomatico, viene difficilmente diagnosticato in fase precoce, per cui la diagnosi arriva spesso quando la malattia è già estesa ed ha iniziato a diffondersi agli organi vicini, quindi è difficile da guarire. Oggi questa neoplasia si cura soprattutto chirurgicamente ma la mortalità associata all’intervento resta alta. I chemioterapici sono poco efficaci in quanto non riescono a penetrare in profondità nel tumore. I farmaci sono bloccati da uno scudo di cellule cosiddette stellate che favoriscono la crescita tumorale.
Così gli scienziati sono riusciti a lasciare nudo il tumore – Ebbene Evans ha scoperto che queste cellule stellate sono tappezzate di “interruttori” specifici per la vitamina D e che quando questa si lega ad essi le cellule stellate si disattivano lasciando il tumore “nudo” e più esposto ai farmaci. Evans ha infine compreso che bisogna usare un derivato della vitamina D per ottenere risultati veramente apprezzabili e adesso è già in corso presso la University of Pennsylvania una sperimentazione clinica con questo derivato.

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA B

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA B

 

Le vitamine del gruppo B sono molecole utili a garantire l’efficienza del metabolismo delle nostre cellule, in particolare sono essenziali a livello cerebrale, muscolare e gastrointestinale. L’adeguato apporto delle vitamine B è indispensabile per nutrire pelle e capelli, occhi e bocca. A livello più profondo, servono per il buon funzionamento del fegato e sono attive nel metabolismo dei grassi e delle proteine. Inoltre intervengono nella trasformazione dei carboidrati complessi in glucosio, ossia zucchero semplice utilizzabile come diretta fonte di energia.

Proprietà e carenze

Sono diverse le vitamine che fanno parte del Gruppo B, tra cui B1 tiamina, B2 riboflavina, B3 niacinamide, B5 acido pantotenico, B6 piridossina, B8 biotina, B9 acido folico o folacina e B12 cobalamina. Si tratta evidentemente di una serie di sostanze che hanno identità chimica diversa l’una dall’altra: questa diversità si riflette anche nella loro azione nell’organismo e di conseguenza nel fabbisogno giornaliero per il mantenimento dello stato di salute. La dose giornaliera raccomandata (RDA) è dunque diversa a seconda della vitamina:

Vitamina B1: tiamina 1,4 mg;

Vitamina B2: riboflavina 1,6 mg;

Vitamina B3: niacina 18 mg 1;

Vitamina B5: acido pantotenico 6 mg;

Vitamina B6: 2 mg;

Vitamina B8: biotina 50 microgrammi;

Vitamina B9: folacina 0,2 mg;

Vitamina B12: 2 microgrammi.

Dal punto di vista clinico, la carenza di alcune vitamine del gruppo ha particolare rilevanza. È il caso della pellagra, che si manifesta in seguito a un deficit di niacina o vitamina B3. Questa malattia si caratterizza da un’estesa dermatite, incontrollabile diarrea causa di forte disidratazione e anche segnali di demenza resi più acuti dalla forte perdita di liquidi. La carenza di vitamina B3 non è necessariamente legata alla cattiva alimentazione, ma anche da un insufficiente assorbimento intestinale causato da altri disturbi.

Il deficit di vitamina B1 invece è la causa del beri-beri che si manifesta con nevriti, mal di testa, stitichezza, respiro affannoso ed eccessiva stanchezza, irritabilità innaturale ed inappetenza. La malattia regredisce davvero rapidamente con la somministrazione di tiamina, appunto la vitamina B1.

Alimenti

Almonds – a ceramic bowl via Shutterstock

Particolarmente ricchi di vitamine B sono i seguenti cibi:

lievito di birra;

fegato e carne di maiale;

riso integrale;

grano integrale;

legumi e soia;

frutta a guscio: nocciole, mandorle, noci;

tuorlo d’uovo;

tonno;

ortaggi verdi freschi;

banane e prugne;

patate.

Tra i legumi, i piselli sono particolarmente ricchi di vitamine B2 e B6. Ceci, spinaci, fagiolini, succo d’arancia, fragole, broccoli e lattuga sono le principali fonti della folacina, ovvero la vitamina B9: una carenza può essere la causa di una forma di anemia e, inoltre, può incidere negativamente sulla capacità del trasporto cellulare di ossigeno. In gravidanza l’apporto quotidiano di folacina diventa ancora più importante perché serve per il corretto sviluppo nel feto del cervello e delle sue strutture e del midollo spinale. Per questo motivo nelle donne in stato interessante il fabbisogno quotidiano raddoppia e diventa pari a 0,4 mg al giorno.

INTOSSICAZIONE DA MERCURIO: SINTOMI PRINCIPALI E RIMEDI NATURALI

INTOSSICAZIONE DA MERCURIO: SINTOMI PRINCIPALI E RIMEDI NATURALI

 

di Francesca Biagioli

 

Purtroppo siamo sempre più esposti ai metalli pesanti presenti ormai spesso, sia pure in piccole quantità, nell’aria, in alcune acque, nel pesce, nelle occlusioni dentali, nei vaccini, ecc. Il mercurio, in particolare, è un metallo pericoloso proprio perché viene facilmente a contatto con il nostro corpo e, accumulandosi nel tempo molto lentamente, può dare dei problemi al nostro organismo creando una vera e propria intossicazione.

Vediamo quali sono i primi e principali sintomi che possono comparire in caso di intossicazione da mercurio.

Dolori articolari e muscolari

Il mercurio tende a concentrarsi nei tessuti lentamente nel corso del tempo. Può creare quindi dolori articolari e muscolari, infiammazioni varie e sensazione di rigidità agli arti. Si può avvertire anche stanchezza e debolezza muscolare o crampi. Ovviamente non è semplice attribuire questi sintomi ad una presenza eccessiva di mercurio nel corpo dato che si possono confondere con fibromialgia, artrite, sindrome da fatica cronica o altro.

Problemi digestivi

Anche in caso di problemi digestivi non è facile individuare la causa in un’intossicazione da mercurio. Probabilmente è più facile collegare le due cose se in bocca si hanno alcune vecchie otturazioni dentali a base di mercurio (oggi fortunatamente cadute in disuso). In questo caso i problemi si possono verificare proprio perché piccolissimi frammenti di mercurio mentre si mastica finiscono nel cibo e di conseguenza poi nell’apparato digerente dove possono creare problemi sia allo stomaco che alla flora batterica intestinale.

Disturbi cerebrali

Il mercurio tende a concentrarsi soprattutto nei tessuti grassi, come appunto il cervello. Un’intossicazione da mercurio può quindi influire negativamente sulle funzionalità della nostra mente o sul suo sviluppo in caso si tratti di neonati o bambini. Non è un caso che in gravidanza si dica di consumare con molta moderazione tonno e altri pesci grassi proprio per evitare che le quantità di mercurio in essi contenuti possano raggiungere il feto e compromettere il suo sviluppo cerebrale. I sintomi che possono comparire invece negli adulti sono emicrania, difficoltà nella memoria e nel linguaggio, scarsa attenzione o altro.

Rimedi contro l’intossicazione da mercurio

Non c’è bisogno di arrivare ad una vera e propria intossicazione da mercurio o altri metalli pesanti prima di mettere in atto una strategia per disintossicare l’organismo. Quest’ultimo in parte è in grado di farlo da solo grazie ai suoi organi emuntori, in parte ha necessità di essere sostenuto con alcuni rimedi naturali. Per prima cosa, ovviamente, sarebbe bene ridurre al minimo l’esposizione, ad esempio limitando il consumo dei pesci grassi sopraindicati, evitando vaccini non necessari, eliminando in maniera protetta e scadenzata nel tempo le amalgame dentarie in mercurio, ecc. Tutti comunque, anche inconsapevolmente, vi siamo più o meno esposti e quindi, al bisogno, possiamo utilizzare alcuni rimedi per arginare il problema. Tra i più utilizzati ed efficaci ci sono la zeolite, l’argilla ventilata e l’alga Clorella. Per altre soluzioni potete leggere: Come depurarsi dai metalli pesanti,10 alimenti e rimedi naturali. 

Cozze, ostriche, miele e uova: ecco i cibi che risvegliano passione maschile

Cozze, ostriche, miele e uova: ecco i cibi che risvegliano passione maschile

Per risvegliare i sensi e accendere la passione del vostro lui tentatelo sin dalla tavola, proponendogli “peccati di gola” a base di cozze, vongole e ostriche, miele e uova oltre che l’immancabile peperoncino e il cioccolato.
Questo il suggerimento che arriva dall’87° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia(Siu)in che si è tenuto a Firenze, dove gli esperti hanno discusso delle ultime ricerche in materia di alimentazione e sessualità al maschile, puntando l’attenzione in particolare sulla fertilità.
“Esistono cibi che, più di altri, possono dare una marcia in più sotto alle lenzuola – spiega Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu -alcuni sono conosciuti come il peperoncino, altri sono meno noti come l’avena o il miele, che riattivano la produzione di testosterone aumentando la libido.
Nel menù che accende la passione di lui poi entrano a pieno diritto le uova, che riequilibrano i livelli degli ormoni maschili aumentando il desiderio; le ostriche e i frutti di mare, che abbondano di zinco essenziale per il liquido spermatico e una buona eiaculazione; il cioccolato, utile anche per lei perché riduce lo stress e aiuta il rilascio di serotonina”.
Per la fertilità, invece, si ai cibi ricchi di vitamina c che migliorano la qualità dello sperma (spremuta di arancia e pompelmo a colazione, un’insalata di pomodori condita con il basilico o arricchita di verdura a foglia verde come la rucola a pranzo) si a cavoli, broccoli, spinaci e legumi che aumentano la produzione di spermatozoi, si alle noci che li rendono più attivi e mobili e si anche allo zafferano, al fegato, al pollo e al pesce, che ne migliorano la qualità e prevengono i difetti.
No invece alle bevande zuccherate, a un consumo troppo abbondante di carne rossa e processata industrialmente, a fritti, merendine e a tutti gli alimenti che contengono troppi grassi saturi. Infine, moderazione con l’alcol

RIMEDI NATURALI CONTRO LA PRESSIONE BASSA: GLI ALLEATI

RIMEDI NATURALI CONTRO LA PRESSIONE BASSA: GLI ALLEATI

 

di Gianluca Rini

 

Molto utili i rimedi naturali contro la pressione bassa. Si tratta di soluzioni che la natura mette a disposizione, per risolvere quel malessere dettato dal fatto che la pressione sanguigna abbia valori inferiori a 100 per la massima e a 60 per la minima. Di solito il medico prescrive degli integratori di magnesio e potassio, ma la fitoterapia propone di più.

Liquirizia

Per rimediare alla pressione bassa, basterebbe mettere in bocca una semplice caramella di liquirizia. Allo stesso tempo è bene non bere eccessivamente caffè. Le caramelle da utilizzare sono quelle non gommose e non zuccherate. Va bene il classico legnetto che si può masticare.

Ribes nigrum

Da non dimenticare il ribes nigrum, che è un semplice frutto di bosco e quindi può essere assunto anche dai più piccoli. Soprattutto questo rimedio naturale si può usare nel corso dell’autunno o della primavera, specialmente per le persone che soffrono di allergia ai pollini e che risentono dei fastidi connessi a questo disturbo.

Cardo mariano

Il cardo mariano agisce su più fronti. Innanzitutto è un digestivo e aiuta soprattutto, dopo che si è mangiato molto, specialmente se si soffre di fegato grasso o se i livelli di colesterolo sono alti. Il cardo mariano, nella sua azione di digestione, aiuta in maniera efficace il fegato. Dobbiamo comunque sapere che è capace di svolgere un’azione da tonico. Riesce a recuperare molto velocemente i valori della pressione sanguigna. Può essere utilizzato anche durante il periodo dell’allattamento, anzi possiamo dire che è la pianta più adatta ad arricchire il latte materno. Di conseguenza si può assumere subito dopo il parto, perché favorisce il recupero delle forze.

Spirulina

La spirulina è molto utile da assumere quando il nostro stile di vita è basato troppo sulla sedentarietà e sullo stress. È un alimento completo, in quanto contiene acidi grassi essenziali, aminoacidi, minerali, soprattutto calcio, magnesio, potassio e selenio, e vitamine.

Melograno

Il succo di melograno è una fonte incredibile di vitamina A, di vitamina B e di vitamina C. È ricco di flavonoidi, che svolgono un’azione benefica a vantaggio del sistema cardiovascolare. Riesce a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo e a prevenire l’aterosclerosi. I tannini che esso contiene hanno delle favorevoli proprietà astringenti e rinfrescanti.

Eleuterococco

L’eleuterococco può essere utile alle donne per la bassa pressione che si manifesta in corrispondenza del ciclo mestruale, quando gli estrogeni del corpo tendono ad abbassarsi. Può essere preso soprattutto nei giorni di flusso abbondante, perché ha una blanda funzione estrogenica.

Equiseto arvense

La pianta dell’equiseto arvense è utile per contrastare i processi di demineralizzazione. La troviamo in erboristeria in polvere o in fiale e aiuta quando la pressione bassa si accompagna a perdita di capelli e alla fragilità delle unghie.

Tè roibos

Il tè roibos abbonda di proteine, di sali minerali e di vitamina C. In generale lo si può definire come un ricchissimo antiossidante, che costituisce un vero e proprio elisir di giovinezza.

COME COMBATTERE IL DIABETE? BASTA MANGIARE… IL MANGO!

COME COMBATTERE IL DIABETE? BASTA MANGIARE… IL MANGO!

 

di Matteo Ludovisi

 

I problemi di glicemia delle persone in sovrappeso e obese, potrebbero essere in parte risolti introducendo un semplice frutto nel loro regime alimentare: il mango.

Il mango infatti, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nutrition and Metabolic Insights, ha rilevato che il consumo regolare di mango può aiutare le persone in sovrappeso e obese a combattere l’insorgere di problemi diabetici, abbassando la concentrazione di zuccheri nel loro sangue. Questi risultati sono importanti, considerando che circa il 34% degli adulti americani presenta seri problemi di peso e valutando i rischi per la salute legati proprio all’obesità.

Secondo la ricerca, il mango “contiene molti composti bioattivi, tra cui la mangiferina, un antiossidante che ha effetti benefici sulla glicemia. Inoltre è ricco di fibre che possono limitare l’assorbimento del glucosio nel sangue”.

Lo studio in particolare, ha analizzato per circa 12 settimane i valori del sangue di 20 persone adulte (11 maschi e 9 femmine) di età compresa tra i 20 e i 50 anni e con un indice di massa corporea (BMI) di 30 a 45 kg/mq. Ogni giorno, i partecipanti hanno consumato 10 grammi di mango liofilizzato, e la loro dieta alimentare è stata costantemente monitorata. I risultati hanno infine confermato che il consumo giornaliero di 10 grammi mango liofilizzato, che equivalgono a circa la metà di un mango fresco (100 grammi), diminuiscono effettivamente i livelli di zucchero nel sangue dei soggetti obesi. Per maggiori informazioni è possibile consultare questo sito.

ZENZERO: 10 STRAORDINARI BENEFICI PER LA SALUTE

ZENZERO: 10 STRAORDINARI BENEFICI PER LA SALUTE

 

di Marta Albè

 

Lo zenzero (Zingiber officinale) è una pianta erbacea di origine orientale. In cucina e per i rimedi naturali si utilizza il rizoma di zenzero, fresco oppure essiccato e ridotto in polvere. In erboristeria si impiegano olio essenziale di zenzero e estratti di zenzero per la preparazione di rimedi naturali. Lo zenzero è sempre più al centro dell’attenzione per via delle sue numerose proprietà curative. Ecco dieci tra i principali benefici per la salute dello zenzero.

1) Migliorare la digestione

Le proprietà benefiche dello zenzero aiutano a calmare lo stomaco, a rilassare i muscoli gastrointestinali e a prevenire la formazione di gas e di gonfiori. Tutto ciò grazie alle proprietà carminative dello zenzero. Inoltre, lo zenzero viene raccomandato in caso di diarrea dovuta a batteri. Per digerire meglio, provate a mangiare un pezzetto di zenzero fresco dopo un pasto abbondante.

2) Prevenire il raffreddore

Lo zenzero aiuta il sistema immunitario e per questo motivo viene utilizzato per la prevenzione e il trattamento del raffreddore. Lo zenzero è molto utile sia da consumare fresco che da utilizzare per preparare infusi adatti a prevenire ed alleviare il raffreddore e i classici malanni autunnali e invernali.

3) Calmare il mal di gola

Lo zenzero fresco è davvero portentoso in caso di mal di gola. I rimedi della nonna ci insegnano a mangiare un pezzetto di zenzero fresco non appena avvertiamo che la gola inizia a pizzicare. Le proprietà benefiche dello zenzero calmano il mal di gola e se il fastidio è leggero possono contribuire ad alleviarlo del tutto in breve tempo. Lo zenzero è un antidolorifico naturale.

4) Alleviare la nausea

Lo zenzero viene consigliato per alleviare la nausea, soprattutto in caso di lunghi viaggi in nave, auto, autobus o aereo. Chi soffre di chinetosi, infatti, può trovare beneficio dal masticare un pezzetto di zenzero, delle caramelle allo zenzero o nel sorseggiare una tisana a base di questo ingrediente.

5) Ridurre i dolori artritici

Uno studio condotto di recente in Danimarca ha evidenziato che uno specifico estratto di zenzero può risultare più efficace dei medicinali nell’alleviare i dolori artritici. Gli esperti si sono occupati di esaminare in vitro la risposta delle cellule, sane o affette da artrite, ad alcuni medicinali antinfiammatori, come ibuprofene e cortisone. Sono stati inoltre osservati su di esse gli effetti dell’estratto di zenzero. I risultati sono stati sorprendenti.

6) Combattere il diabete

Uno studio condotto preso l’Università di Sidney ha dimostrato che lo zenzero può aiutare a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue nei pazienti diabetici. Gli esperti hanno osservato che gli estratti di zenzero riescono ad aumentare la quantità di glucosio assorbita dai muscoli indipendentemente dal tasso di insulina nel sangue. Il merito sarebbe dei gingeroli contenuti nei fiori di zenzero.

7) Calmare i dolori mestruali

Lo zenzero ha proprietà anti-infiammatorie ed è un antidolorifico naturale. Le sue caratteristiche permettono di utilizzarlo per alleviare i dolori mestruali. Preparate delle tisane, usate lo zenzero in polvere come condimento o chiedete in erboristeria dei prodotti a base di zenzero adatti per il vostro problema specifico.

8) Alleviare il mal di testa

Lo zenzero potrebbe essere in grado di alleviare il mal di testa, con particolare riferimento all’emicrania, per via della sua capacità di impedire alle prostaglandine di causare dolore ed infiammazione a livello dei vasi sanguigni. In caso di emicrania, il consiglio è di bere una tisana allo zenzero durante gli attacchi, per cercare di alleviare il dolore.

9) Calmare la tosse

Come analgesico e antidolorifico, lo zenzero può essere utilizzato per ridurre la tosse, soprattutto se il sintomo è associato al raffreddore. L’azione riscaldante dello zenzero aiuta ad eliminare il muco dalle vie respiratorie, che potrebbe essere associato alla comparsa della tosse e ad altri fastidi molto comuni, come il raffreddore.

10) Distendere i muscoli

Con lo zenzero potrete preparare un olio da massaggio adatto a distendere i muscoli contratti. Con il succo di zenzero fresco e l’olio di sesamo otterrete un rimedio adatto a massaggiare il corpo, ad esempio dopo gli allenamenti, ma anche utile da applicare in caso di forfora e di caduta dei capelli. Leggete la ricetta sul nostro Forum.

Anno d’oro per i funghi, la pioggia d’estate riempie i canestri con un mese d’anticipo

Anno d’oro per i funghi, la pioggia d’estate riempie i canestri con un mese d’anticipo

Tra piogge, allagamenti e temporali, l’estate 2014 per molti è da dimenticare. Ma non per tutti. La riscossa arriva nei boschi, dove la stagione della raccolta dei funghi è iniziata, proprio grazie alle abbondanti precipitazioni, anche con un mese di anticipo. ”Due mesi da record per piovosità – precisa Coldiretti Veneto – hanno favorito un boom fuori stagione per i funghi, anticipando la raccolta di trenta giorni rispetto al normale andamento climatico”. Nel Cadore in particolare è stata addirittura registrata già a fine luglio la presenza di chiodini, varietà prettamente autunnale, la cui crescita rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura. E sono tornati a spuntare i porcini, varietà che si dava quasi per scomparsa.
Previsto un raccolto superiore a quello delle annate normali – ”L’attività di ricerca – continua la Coldiretti, evidenziando le regole della raccolta – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri: svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di professionisti impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici”. Le previsioni sono per un raccolto superiore a quello delle annate normali in cui si stima che negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che – riferisce la Coldiretti – coprono un terzo dell’Italia si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
Evitare le improvvisazioni – E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – sottolinea la Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.
In aumento anche fatturato del settore turistico – E le buone prospettive per la raccolta di funghi sostengono la crescita del turismo ecologico nelle aree verdi che ha raggiunto in Italia il record storico a 12 miliardi nel 2013 con un progressivo aumento del fatturato ma anche delle presenze negli anni della crisi, in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali. Una tendenza che – continua la Coldiretti – interessa anche le aziende agrituristiche il cui numero negli ultimi dieci anni è aumentato del 57 per cento e ha raggiunto la cifra record di 20474, il più alto di sempre.

Italia, meta più votata del mondo dai lettori di Traveller

Italia, meta più votata del mondo dai lettori di Traveller

4 settembre 2014

L’Italia guida la classifica delle mete mondiali più votate dai lettori di Traveller

Traveller, la celebre rivista di viaggi edita da Conde Nast, come ogni anno chiede ai propri lettori di votare le destinazioni più appealing del mondo. E, per la seconda volta consecutiva, l’Italia guida la classifica. Il merito della vittoria va ricercato soprattutto nel fascino dell’abbinata cultura e cibo. Al secondo posto si piazzano gli Usa (considerati il miglior luogo dove soggiornare), seguiti da Francia, Spagna e Grecia. Insomma, a livello mondiale la Vecchia Europa guadagna ben 4 posizioni nella top five. Con l’Italia in testa.

ALIMENTI SENZA GLUTINE: L’ELENCO COMPLETO

ALIMENTI SENZA GLUTINE: L’ELENCO COMPLETO

 

di Antonella Navilio

 

Contrariamente a ciò che si suppone, esiste una moltitudine di alimenti senza glutine, che ognuno di noi consuma abitualmente, celiaco o meno, e che sono alla base di numerose ricette di cucina, dalla più semplice alla più elaborata. Il celiaco, infatti, non necessariamente ha una alimentazione limitata e povera, fatta solo ed esclusivamente di prodotti dietetici, ma può scegliere alcuni carboidrati, naturalmente privi di glutine, che sostituiscono egregiamente i cereali vietati e contare su una alimentazione varia ed equilibrata.

Se è vero che la maggior parte del nutrimento giornaliero deriva dall’assunzione di carboidrati, è anche vero che non mancano, sulle nostre tavole, altri alimenti come frutta, verdura e legumi, privi di glutine, con particolarmente attenzione però a quei prodotti già pronti, come verdure impanate, infarinate o pastellate con cereali vietati oppure frutta glassata e caramellata.

Alimenti naturalmente privi di glutine: una guida utile

La natura ci offre molti cereali, pseudocereali, tuberi e le farine che derivano da essi, senza glutine, ciascuno con le proprie caratteristiche organolettiche, fonti importanti di minerali e vitamine, soprattutto la vitamina B, e sono: riso, mais, grano saraceno, patate, manioca, miglio, teff, sorgo, amaranto e quinoa. In commercio troviamo mix di farine gluten-free composte essenzialmente dai cereali permessi oppure farine formate da amidi e addensanti come la fecola di patate o la gomma di guar, utili per preparare i dolci. Ottime anche sia la farina di mandorle che quella di castagne, con le quali è possibile preparare sia dolci che lievitati salati.

Tra gli alimenti privi di glutine: la frutta, sia essa fresca, essiccata o sciroppata; tutti i tipi di verdura, fresca, congelata, surgelata o conservata sott’olio e sott’aceto; funghi freschi o secchi, surgelati o conservati sott’olio, e infine tutti i tipi di legumi: fagioli, ceci, lenticchie, piselli, lupini, fave, soia e carrube e le relative farine.

Tra tutti questi alimenti, sono particolarmente a rischio contaminazione, quelli precotti ed alcuni industriali come la salsa di soia, minestroni già pronti, omogeneizzati di frutta e verdura, i quali potrebbero essere venuti a contatto con sostanze contenenti glutine, durante la lavorazione industriale. Per questo motivo dal 2005, gli alimenti privi di glutine devono essere contrassegnati da una spiga sbarrata, simbolo di assenza di glutine.

I condimenti considerati più a rischio sono besciamella, margarina, salse pronte, lievito madre o lieviti di cereali vietati; via libera, invece, a oli vegetali, aceto non aromatizzato, spezie ed erbe aromatiche, lievito di birra fresco e liofilizzato. Per dolcificare sono ammessi tutti i tipi di zucchero, mentre sono vietati il cioccolato con i cereali, cioccolato in tavoletta, le creme spalmabili e alcuni prodotti come i dolcificanti, le marmellate, i gelati e le caramelle.