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Oscar Pistorius ritenuto colpevole di omicidio colposo
Oscar Pistorius ritenuto colpevole di omicidio colposo, fuori dal carcere su cauzione
Marò, Latorre in Italia per 4 mesi. Via libera dell’India
Marò, Latorre in Italia per 4 mesi. Via libera dell’India
Ucraina, nuove sanzioni Ue-Usa. Russia: “Risposta sarà adeguata”
Ucraina, nuove sanzioni Ue-Usa. Russia: “Risposta sarà adeguata”
Il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy spiegherà la decisione mirata a mantenere la pressione su Mosca nonostante il cessate il fuoco in est Ucraina. Obama: “I settori colpiti quelli finanziario, dell’energia e della difesa”
Bruxelles, 11 settembre 2014 – Gli Stati membri dell’Unione europea si sono accordati perché le sanzioni economiche rafforzate contro la Russia, decise lunedì, entrino in vigore domani. Il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, ha spiegato in una nota che per il momento la Ue intende mantenere la pressione su Mosca, già a fine mese ma gli ambasciatori dei 28 potrebbero suggerire la revoca delle restrizioni se la messa in atto del piano di pace andrà avanti secondo i piani. “Oggi ci uniamo all’Unione europea” nell’inasprire le sanzioni contro la Russia “in risposta alle azioni illegali in Ucraina”, ha detto il presidente americano, Barack Obama.
”L’ho detto dall’inizio della crisi che volevamo trattare una soluzione politica in grado di rispettare l’integrità territoriale e la sovranità dell’ Ucraina. Con il G7, i partner europei e gli altri alleati, abbiamo detto chiaramente che eravamo pronti a imporre costi maggiori sulla Russia. Attuiamo queste nuove misure alla luce delle azioni della Russia per destabilizzare ulteriormente l’Ucraina nell’ultimo mese” ha messo in evidenza Obama, precisando che vengono ”monitorati da vicino gli sviluppi dall’annuncio del cessate il fuoco e dell’accordo di Minsk, ma non abbiamo ancora visto le prove che la Russia abbia messo fine ai suoi sforzi per destabilizzare l’Ucraina”. ”Amplieremo le sanzioni contro i settori finanziari, dell’energia e della difesa russi. Queste misure aumenteranno l’isolamento politico della Russia e i costi che dovrà sopportare” ha affermato Obama. ”Se la Russia attuerà gli impegni presi, le sanzioni possono essere alimentate. Se invece la Russia continuerà con le sue azioni aggressive e con le violazioni della legge internazionale, i costi continueranno ad aumentare”.
La Nato intanto fa sapere che la Russia ha ancora circa 1.000 soldati schierati nelle regioni orientali e separatiste ucraine. La prima reazione russa al provvedimento è affidata a Aleksandr Lukasehvich, portavoce del ministero degli Esteri: “Le sanzioni Ue rappresentano una linea assolutamente non amichevole, che contraddice gli interessi della stessa Unione Europea. La risposta di Mosca sarà commensurabile“.
Burundi, uccise tre suore italiane
Burundi, uccise tre suore italiane: “Sono state tutte violentate e una decapitata”
Tre missionarie saveriane della diocesi di Parma hanno perso la vita nel convento della località di Kamenge. La polizia: “Prima la violenza sessuale, poi una delle tre è stata decapitata”. Il possibile movente è quello di una rapina da parte di uno squilibrato. Il ministro Mogherini: “Grande dolore”
Più informazioni su: Africa, Chiesa, Missione, Papa Francesco.
Violentate e dopo uccise. Una delle tre decapitata. Sono i particolari raccontati dal vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana all’agenzia France Presse sulla morte delle tre missionarie saveriane italiane, uccise nelle scorse ore nel loro convento, nella località di Kamenge, in Burundi. Le vittime sono suor Luci Pulici (73 anni), suor Olga Raschietti (80 anni) e suor Bernardetta Boggian. “Tutte e tre sono state violentate”, ha detto il vice direttore della polizia burundese, aggiungendo che “suor Bernardetta Boggian è stata decapitata”. A diffondere per prima la notizia è stata la diocesi di Parma, di cui facevano parte, attraverso il suo sito internet. “Ancora oscure”, si legge sul sito, le circostanze esatte e la dinamica dell’accaduto. Anche se, in base alle prime informazioni raccolte dalle fonti ecclesiastiche, “sembra che il duplice omicidio sia il tragico esito di una rapina da parte di una persona squilibrata“.
Secondo le prime ricostruzioni, le donne sarebbero state sgozzate. A raccontarlo all’agenzia Afp è stato un alto funzionario della polizia locale che ha voluto conservare l’anonimato. Il sindaco di Kamenge, Damien Baseka, la località dove si trova il convento delle saveriane, ha da parte sua dichiarato che le due suore sono state uccise “selvaggiamente”. Un testimone, Jean-Marie Niyokuru, ha invece raccontato: “Abbiamo visto un uomo che si arrampicava sul muro del convento e poi abbiamo sentito la gente dire che due suore erano state decapitate con un coltello”. La terza suora, secondo le prime informazioni, sarebbe stata trovata morta stamattina e sarebbe stata uccisa in un secondo momento.
“La mia vocazione è lì”. Sono le parole che l’80enne Olga Raschietti ripeteva spesso ai familiari per spiegare le ragioni che oltre 50 anni fa l’avevano portata in Africa. Era partita missionaria da Montecchio Maggiore (Vicenza), dove abitano ancora cinque fratelli. ”Non voleva restare in Italia – sottolinea il fratello Arduino – e appena ha potuto è ripartita”. “Faceva l’ostetrica nel campo – racconta all’Adnkronos il cugino di suor Lucia, Aldo Pulici – ed ogni volta che tornava a casa raccontava di tutti quei bambini che faceva nascere in Africa”. Il cugino ricorda che suor Lucia raccontava di avere un ottimo rapporto con tutti in Burundi: “insegnava alle donne a cucire e le aiutava durante il parto, anche per questo le volevano bene”. “Erano tre missionarie anziane congrandi problemi di salute che erano appena tornate in Burundi perché desideravano tornare dalla loro gente”, è invece la testimonianza di suor Giordana, la direttrice delle Missionarie Saveriane di Parma.
Papa Francesco si è detto “profondamente colpito dalla tragica morte” delle due donne. “Spero che il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli”, aggiunge Bergoglio in un telegramma inviato alla superiora generale delle missionarie saveriane, suor Ines Frizza. Un “atto vile ed esecrabile perpetrato ai danni di chi si trovava in Burundi per farsi interprete, a costo di grandi sacrifici, di altissimi valori di solidarietà e fratellanza con i più bisognosi” ha definito l’omicidio il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Per il premier Matteo Renzi, “un gesto atroce che sgomenta per la ferocia rivolta nei confronti di chi era in quella zona per testimoniare solidarietà e portare aiuto concreto alle comunità locale”. Condoglianze anche da parte del vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi. “A nome di tutta la Chiesa di Parma – si legge sul sito ufficiale della Diocesi della città emiliana – il vescovo Enrico Solmi ha espresso la vicinanza e il cordoglio alla Congregazione delle Missionarie Saveriane e ai familiari delle due sorelle affidandole, nella preghiera, al Signore della vita”. Invitando “i cristiani di Parma alla preghiera”, monsignor Solmi ha poi rivolto un appello “al raccoglimento e all’omaggio verso persone umili, forti, che erano votate al bene di tutti”. Quanto alla Farnesina, il ministro Mogherini, in una nota diffusa in nottata, ha sottolineato che “l’uccisione è un grande dolore”. “A nome mio e del governo – ha aggiunto – vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie e all’ordine delle missionarie di Maria Saveriane”.
“Ancora una volta – ha osservato il ministro degli Esteri italiano – assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano”. Un sacrificio sul quale il governo s’impegna ora a chiedere chiarezza da parte del Burundi: Paese al centro di molti dei conflitti che negli ultimi decenni hanno insanguinato in particolare la regione dell’Africa dei grandi laghi, a cominciare dal vicino Ruanda. “Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto”, ha scritto ancora Federica Mogherini, concludendo: “Ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle due religiose”. L’ordine delle saveriane era già stato preso di mira in Africa, dove nel gennaio del 1995 sette suore cattoliche missionarie di Maria-Saveriane – sei italiane e una brasiliana – furono sequestrate in Burundi, per poi essere liberate il 21 marzo successivo dai ribelli del Fronte rivoluzionario unito.
Non si placa la follia sanguinaria dell’Isis, decapitato un altro giornalista Usa.
Non si placa la follia sanguinaria dell’Isis, decapitato un altro giornalista Usa. Il boia: “Obama, sono tornato”
03 Settembre 2014. Esteri
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La follia sanguinaria del Califfato non accenna a placarsi. Un video con le immagini della decapitazione di un altro giornalista americano, Steven Sotloff, 31 anni, è stato diffuso via Internet dai jihadisti dell’Isis. La Casa Bianca per ora non ha potuto confermare la veridicità del video di oltre due minuti diffuso dai miliziani del Califfato e quindi nemmeno la notizia data dal NY Times. Sotloff avrebbe subito l’atroce fine del suo connazionale James Foley, barbaramente assassinato mediante decapitazione da un boia in divisa nera (potrebbe essere lo stesso di Sotloff, secondo la Cnn) una settimana fa. ”Sono tornato Obama e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro l’Isis”: queste le parole riportate il New York Times del boia dell’Isis rivolto alla telecamera e a Obama prima di procedere alla decapitazione del cittadino Usa. “Come i tuoi missili continuano a colpire il nostro popolo, i nostri coltelli continuano ad abbattersi sul collo della tua gente”. Il luogo dell’esecuzione potrebbe essere la Siria, dove Sotloff era stato preso in ostaggio nel 2013. “Un altro messaggio agli Usa” si dice nel filmato dell’esecuzione. E una voce fuori campo ammonisce gli alleati di Obama: “Lasciatelo”. Nel video anche l’annuncio che il prossimo a morire con la testa tagliata potrebbe essere un giornalista britannico. Secondo alcuni analisti la decapitazione di Sotloff potrebbe essere avvenuta qualche giorno fa, insieme a quella di Foley e il video diffuso oggi per esigenze ‘mediatiche’ dopo una sconfitta militare dei jihadisti dell’Isis.
Italia nella coalizione di guerra al Califfato.
Italia nella coalizione di guerra al Califfato. Raddoppierà spese militari in 10 anni
05 Settembre 2014. Esteri
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L’Italia fara’ parte della coalizione internazionale contro lo stato islamico, una coore coalition, guidata dagli Usa e composta da altri 8 paesi membri. La Nato ha deciso di affrontare l’esercito dell’Isis, ma “senza truppe di terra”. Vale a dire che saranno impiegati anche i caccia italiani per bombardare gli estremisti musulmani. Inoltre le spese militari, come anche per gli altri paesi, aumenteranno come aveva chiesto Obama fino al 2% del pil, nei prossimi dieci anni. Visto che l’Italia per ora non raggiunge nemmeno l’1% del pil, si tratta d raddoppiare la spesa. E’ stato lo stesso premier Matteo Renzi ad annunciare la partecipazione alla coalizione al termine del vertice Nato di Newport in Galles. “Il primo nostro interesse – ha spiegato il premier – deve andare non a questioni geostrategiche ,ma alle bambine ridotte a schiave a Mosul e ai bambini fucilati. Non avevamo immaginato che si sarebbe prodotto un califfato all’interno di Siria ed Iraq e per questo la Nato deve essere capace di rafforzare la sua intelligence ed essere rapida nel pensiero oltre che nell’azione”. Quanto all’Ucraina, Renzi ha detto: “La questione e’ nelle mani della Russia e voglio sperare che il presidente Putin abbia il desiderio di porre realmente fine a polemiche che sono diventate in alcuni casi violenti scontri sul terreno, invasioni di sovranità. Oggi la partita e’ in mano alla Russia e penso che possa prevalere la saggezza”.
Ucraina, è cessate il fuoco tra Kiev e ribelli.
Ucraina, è cessate il fuoco tra Kiev e ribelli. La Nato crea task-force di intervento rapido. Obama: “E’ ora di agire insieme contro Isis”
La decisione del Gruppo di contatto per la crisi ucraina che si è riunito a Minsk. Kerry: “Ampia coalizione contro Is”. Obama: “Al cessate il fuoco seguano i fatti”
Newport, 5 settembre 2014 – Raggiunto l’accordo per un cessate il fuoco bilaterale tra Kiev e i ribelli filorussi. La tregua, annunciata da Minsk, dove si è riunito oggi il Gruppo di contatto per la crisi ucraina, è entrata in vigore alle 18 (le 17 in Italia). L’accordo è stato poi confermato dal presidente ucraino Poroshenko: “Un protocollo preliminare all’accordo di cessate il fuoco è stato firmato a Minsk”, ha scritto sul profilo Twitter. E il premier Renzi dal vertice Nato ha affermato che “bisogna verificare la concretezza dei passi in avanti”.
In agenda alla riunione di Minsk, non solo la tregua (l’impegno di entrambe le parti a fermare “le operazioni offensive” e, per le truppe governative, a ritirarsi da gran parte delle regioni industriali orientali di Donetsk e Lugansk), ma anche lo scambio di prigionieri, secondo la formula “tutti per tutti”, e la supervisione internazionale del processo nell’ambito di un piano di pace per tappe che potrebbe uscire dalla riunione.
Ucraina, l’ira di Obama. Putin: «Kiev come nazisti»
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In primo piano
Ucraina, l’ira di Obama. Putin: «Kiev come nazisti»
Gli Usa duri: «Mosca pagherà». Il Cremlino nega l’invasione. Jihad, l’Isis decapita un altro prigioniero.
Resta alta la tensione tra l’Ucraina e la Russia , sempre più sull’orlo di una guerra a viso aperto. Mentre da un lato Kiev incassa l’appoggio della Nato, a cui chiede anche l’adesione, Vladimir Putin paragona l’esercito ucraino agli invasori nazisti della seconda guerra mondiale. Intanto sembra diventare sempre più evidente, nonostante le smentite di Mosca, che truppe russe agiscono sul suolo ucraino. Il ministro degli Esteri polacco ha infatti denunciato che le truppe russe si starebbero «apparentemente avvicinando a Mariupol», sottolineando che in Ucraina «la gente muore a migliaia». Guarda il servizio
Nuove sanzioni in arrivo per Mosca
Proprio dalla Nato arriva un nuovo monito a Mosca perché ritiri le sue forze dal suo ucraino. «Chiediamo alla Russia di mettere alle fine alle azioni militari illegali in Ucraina, al sostegno ai separatisti armati e che adotti misure che portino alla descalation della grave crisi”»ha affermato Rasmussen. E per Mosca in arrivo sanzioni anche dall’Europa«Quando la Russia non e’ all’altezza delle sue responsabilità l’Europa deve reagire», ha spiegato Seibert, portavoce del governo tedesco. Intanto Obama attacca Putin «La Russia è responsabile» per ciò che sta accadendo in Ucraina. Le parole di Obama
Putin: «Esercito ucraino come i nazisti»
Ma il Cremlino non sembra voler recedere di un passo. Dopo la smentita di giovedì. fatta dal ministro della difesa russo sulla presenza di forze in Ucraina, oggi Vladimir Putin ha voluto paragonare l’esercito ucraino alle forze naziste che mosserò contro la Russia nella seconda guerra mondiale. «Piccoli villaggi e grandi città circondati dall’esercito ucraino che sta colpendo direttamente zone residenziali con l’obiettivo di distruggere le infrastrutture», ha affermato Putin, «mi ricordano tristemente la Seconda guerra mondiale quando gli occupanti nazisti assediavano le nostre città». Il presidente russo ha quindi spiegato che «è necessario costringere le autorità ucraine ad avviare negoziati sostanziali e non solo su questioni tecniche». L’incontro Putin – Poroshenko
Orrore in Iraq
Continua intanto l’escalation di violenza degli jihadisti in Iraq. Il gruppo estremista Isis ha pubblicato il video della decapitazione di un presunto miliziano curdo che sarebbe stato catturato durante i combattimenti dei giorni scorsi. Le immagini, caricate su YouTube, rappresentano un monito alle autorità del Kurdistan iracheno a porre fine alla cooperazione militare con gli Stati Uniti. L’esecuzione arriva a pochi giorni dall’esecuzione del reporter americano James Foley e all’indomani della pubblicazione, ad opera degli jihadisti del Sinai, di un altro video che mostra la decapitazione di quattro egiziani accusati di essere spie del Mossad. I video delle decapitazioni
50 “italiani” tra gli jihadisti, in Italia 200 reclutatori. Allarme per terroristi infiltrati tra migranti
50 “italiani” tra gli jihadisti, in Italia 200 reclutatori. Allarme per terroristi infiltrati tra migranti
25 Agosto 2014. Politica
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Cresce il pericolo jihadista in Italia con il risciò di gravi attentati. 50 giovani di seconda generazione sono già’ partiti per la Siria o l’Iraq. I servizi segreti italiani segnalano che sono partiti soprattutto dalle città’ del nord, da Milano a Ravenna. I più’ pericolosi sono pero’ i reclutatori, agenti residenti in Italia, rientrati dopo un periodo di addestramento in Afghanistan. Sarebbero pronti ad organizzare attentati. Intanto prosegue il contrabbando di uomini al posto del petrolio. In Libia e’ diventato il business principale. c’e’ pero’ il problema che gli jihadisti hanno conquistato il vecchio aeroporto e che cominciano a dettare legge anche in quel paese. E così, approfittando del contrabbando di uomini e spesso di morte, potrebbero cominciare ad infiltrate tra i migranti terroristi addestrati. E certo, visto i costi dell’addestramento, non li metterebbero su barche della morte, ma su imbarcazioni sicure di arrivare a Lamdepusa. L’Italia deve sbrigarsi a rivedere tutta la sua politica sui profughi o sarà tropo tardi. Sempre che già non lo sia. Impossibile contropporre solidarietà ad una guerra apertamente dichiarata. La difesa e’ la prima regola per ogni democrazia.