Museo Soumaya: la scultura architettonica di F. Romero


Museo Soumaya: la scultura architettonica di F. Romero
Edificio dalla forma amorfa rivestito da 16mila moduli esagonali di alluminio
 
Autore: cecilia di marzo
 
 
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22/01/2013 – Il Museo Soumaya di Città del Messico, opera di Fernando Romero, è stato inaugurato nel marzo del 2011. Costruito da Carlos Slim Helú, ricco imprenditore messicano che lo ha voluto dedicare alla moglie, Soumaya, scomparsa nel 1999, il museo ospita la collezione d’arte privata della famiglia con 66mila opere, la più grande di tutta l’America Latina.

Fernando Romero descrive il suo Museo come edificio nato dall’esigenza di una struttura che fosse contenitore dell’arte neutro e funzionale e, al contempo, struttura iconica che rappresentasse la città in un particolare momento storico. Ne è nata una scultura architettonica, dalla forma amorfa, percepita in modo differente da qualsiasi angolazione, rivestita da circa 16 mila moduli esagonali di alluminio riflettente.

L’edificio comprende 20.000 metri quadrati di spazio espositivo divisi tra cinque piani, oltre a un auditorium, bar, uffici, un negozio di souvenir e una hall multiuso. Il piano superiore è il più grande spazio del museo, con il suo tetto sospeso a sbalzo sulla piazza antistante.


   
 
  Scheda progetto: Soumaya Museum – (Fernando Romero)
 
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Brasile, discoteca in fiamme E’ strage di adolescenti: almeno 245 morti

Brasile, discoteca in fiamme
E’ strage di adolescenti:
almeno 245 morti

Teste: “Ci sarebbero cognomi di oriundi italiani tra le vittime”

Un terribile incendio ha devastato una delle più frequentate discoteche della città di Santa Maria. Il bilancio è pesante: sarebbero almeno 200 corpi estratti dalle macerie. I ragazzi sono morti asfissiati o calpestati dalla folla che cercava si scappare

 
Incendio in una discoteca in Brasile: almeno 200 morti (da youtube)

Incendio in una discoteca in Brasile: almeno 200 morti (da youtube)

Brasilia, 27 gennaio 2013  – Una tragedia immane. Almeno 245 persone, in gran parte adolescenti, sono morte nell’incendio divampato in un locale notturno a Santa Maria, nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul.  “Una scena spaventosa”, ha raccontato la polizia accorsa sul posto assieme ai soccorritori. mentre la presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, in lacrime ha fatto rientro in Brasile.

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L’incidente è avvenuto al Nightclub Kiss, nel centro della città. La zona è stata isolata. Secondo una testimonianza tra le vittime ci sarebbero cognomi di oriundi italiani.

Nel locale Kiss della città di Santa Maria, a 260 chilometri da Porto Alegre, erano presenti 2.000 persone quando uno spettacolo di fuochi d’artificio ha scatenato un incendio.

Una densa nube di fumo si sarebbe sviluppata quando l’isolante acustico che ricopriva le pareti del locale ha preso fuoco.

L’emittente Globo TV riferisce che i soccorritori hanno rimosso numerosi corpi dalla scena  dell’incendio, sulla quale sono accorsi vigili del fuoco, polizia e numerosi volontari.

Il governatore dello Stato, Tarso Genro,ha espresso su Twitter il proprio cordoglio, definendo quella odierna una “triste domenica” e assicurando che sono state adottate “misure adeguate” per fronteggiare la tragedia.

Il fuoco ”ha avuto origine dal tetto” del locale. Lo ha detto alla tv ‘GloboNews’ una superstite dell’incendio, Luana Santos Silva. La giovane ha confermato che, al momento del rogo, una banda stava suonando dentro il nightclub e che le fiamme sono iniziate ”lentamente”. ”Mia sorella mi ha trascinato verso l’uscita”, ha raccontato la ragazza, spiegando cosi’ di essersi cosi’ salvata.

I ragazzi hanno fatto una fine orrenda, morti asfissati o calpestati dalla folla che tentava di uscire dal locale una volta divampate le fiamme. Lo ha spiegato il maggiore di polizia, Gerson da Rosa Ferreira. Secondo l’ufficiale, il numero dei morti – 180 accertati finora – è ”destinato a salire a duecento”.

Santa Maria è una zona che vede una folta presenza della comunità italiana. E secondo una testimonianza ci sarebbero cognomi di oriundi italiani tra le vittime. Ma la notizia non ha ancora conferme ufficiali.

La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha abbandonato il vertice fra Unione Europea e Comunita’ degli Stati dell’America Latina e Caraibi (Celac), in corso in Cile, per rientrare con urgenza in Brasile e seguire da vicino i soccorsi a Santa Maria, teatro della tragedia ella discoteca ‘Kiss’. Roussef, riferisce la presidenza, ha offerto ”tutto l’aiuto necessario” al governatore del Rio Grande do Sul, Tarso Genro.

I PRECEDENTI – L’incendio della discoteca ‘Kiss’  non è il solo incidente del genere capitato in un locale notturno negli ultimi anni. In un club di Luoyang, in Cina, il 25 dicembre 2000 un rogo partito da un’operazione di saldatura causò la morte di 309 persone.

Almeno 194 persone morirono in un nightclub sovraffollato frequentato da operai nel 2004 a Buenos Aires, in Argentina. Il 5 dicembre del 2009 un serie di fuochi d’artificio fecero bruciare il soffitto in plastica decorato con rami della discoteca ‘Lame Horse’ a Perm, in Russia, uccidendo 152 persone.

Un incendio scoppiato in un nightclub statunitense nello stato del Rhode Island, nel 2003, uccise 100 persone. Come nel caso del ‘Kiss’, un gruppo rock aveva eseguito un gioco con fuochi d’artificio che aveva fatto bruciare il materiale alle pareti per l’insonorizzazione del locale. Ad esibirsi fu il gruppo rock anni ’80 Great White.

Brasile, discoteca in fiamme E’ strage di adolescenti: almeno 245 morti

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E’ strage di adolescenti:
almeno 245 morti

Teste: “Ci sarebbero cognomi di oriundi italiani tra le vittime”

Un terribile incendio ha devastato una delle più frequentate discoteche della città di Santa Maria. Il bilancio è pesante: sarebbero almeno 200 corpi estratti dalle macerie. I ragazzi sono morti asfissiati o calpestati dalla folla che cercava si scappare

 
Incendio in una discoteca in Brasile: almeno 200 morti (da youtube)

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Brasilia, 27 gennaio 2013  – Una tragedia immane. Almeno 245 persone, in gran parte adolescenti, sono morte nell’incendio divampato in un locale notturno a Santa Maria, nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul.  “Una scena spaventosa”, ha raccontato la polizia accorsa sul posto assieme ai soccorritori. mentre la presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, in lacrime ha fatto rientro in Brasile.

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L’incidente è avvenuto al Nightclub Kiss, nel centro della città. La zona è stata isolata. Secondo una testimonianza tra le vittime ci sarebbero cognomi di oriundi italiani.

Nel locale Kiss della città di Santa Maria, a 260 chilometri da Porto Alegre, erano presenti 2.000 persone quando uno spettacolo di fuochi d’artificio ha scatenato un incendio.

Una densa nube di fumo si sarebbe sviluppata quando l’isolante acustico che ricopriva le pareti del locale ha preso fuoco.

L’emittente Globo TV riferisce che i soccorritori hanno rimosso numerosi corpi dalla scena  dell’incendio, sulla quale sono accorsi vigili del fuoco, polizia e numerosi volontari.

Il governatore dello Stato, Tarso Genro,ha espresso su Twitter il proprio cordoglio, definendo quella odierna una “triste domenica” e assicurando che sono state adottate “misure adeguate” per fronteggiare la tragedia.

Il fuoco ”ha avuto origine dal tetto” del locale. Lo ha detto alla tv ‘GloboNews’ una superstite dell’incendio, Luana Santos Silva. La giovane ha confermato che, al momento del rogo, una banda stava suonando dentro il nightclub e che le fiamme sono iniziate ”lentamente”. ”Mia sorella mi ha trascinato verso l’uscita”, ha raccontato la ragazza, spiegando cosi’ di essersi cosi’ salvata.

I ragazzi hanno fatto una fine orrenda, morti asfissati o calpestati dalla folla che tentava di uscire dal locale una volta divampate le fiamme. Lo ha spiegato il maggiore di polizia, Gerson da Rosa Ferreira. Secondo l’ufficiale, il numero dei morti – 180 accertati finora – è ”destinato a salire a duecento”.

Santa Maria è una zona che vede una folta presenza della comunità italiana. E secondo una testimonianza ci sarebbero cognomi di oriundi italiani tra le vittime. Ma la notizia non ha ancora conferme ufficiali.

La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha abbandonato il vertice fra Unione Europea e Comunita’ degli Stati dell’America Latina e Caraibi (Celac), in corso in Cile, per rientrare con urgenza in Brasile e seguire da vicino i soccorsi a Santa Maria, teatro della tragedia ella discoteca ‘Kiss’. Roussef, riferisce la presidenza, ha offerto ”tutto l’aiuto necessario” al governatore del Rio Grande do Sul, Tarso Genro.

I PRECEDENTI – L’incendio della discoteca ‘Kiss’  non è il solo incidente del genere capitato in un locale notturno negli ultimi anni. In un club di Luoyang, in Cina, il 25 dicembre 2000 un rogo partito da un’operazione di saldatura causò la morte di 309 persone.

Almeno 194 persone morirono in un nightclub sovraffollato frequentato da operai nel 2004 a Buenos Aires, in Argentina. Il 5 dicembre del 2009 un serie di fuochi d’artificio fecero bruciare il soffitto in plastica decorato con rami della discoteca ‘Lame Horse’ a Perm, in Russia, uccidendo 152 persone.

Un incendio scoppiato in un nightclub statunitense nello stato del Rhode Island, nel 2003, uccise 100 persone. Come nel caso del ‘Kiss’, un gruppo rock aveva eseguito un gioco con fuochi d’artificio che aveva fatto bruciare il materiale alle pareti per l’insonorizzazione del locale. Ad esibirsi fu il gruppo rock anni ’80 Great White.

Mps, Profumo: “Sogno un socio finanziario di lungo termine” Viola: “Ora la banca è autonoma dalla politica”

Mps, Profumo: “Sogno
un socio finanziario
di lungo termine”
Viola: “Ora la banca
è autonoma dalla politica”

E la banca tranquillizza su Facebook: “Situazione sotto controllo”

“La situazione è sotto controllo, il Monte è solido”. Così il presidente dal 2012 di Mps sui cosiddetti conti extra bilancio. Profumo poi assicura: “E’ stata fatta pulizia e almeno per quanto riguarda la situazione interna… L’obiettivo è quello di tornare a fare utili già nell’esercizio in corso”. L’ad Viola: “Le in chieste? Fiducia nella giustizia. se saranno appurate tangenti ci tuteleremo con tutte le nostre forze”

 
Il presidente di MPS Alessandro Profumo (Ansa)

Il presidente di MPS Alessandro Profumo (Ansa)

Siena, 27 gennaio 2013 – Parlano il presidente Profumo e l’ad Viola. E poi arriva il post su Facebook per tran quillizzare dipendenti e risparmiatori: “La situazione è sotto controllo”. E’ questa la domenica del Monte dei Paschi di Siena alle prese con la bufera.

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“Sogno un socio finanziario di lungo termine. Se c’è stata una tangente sull’acquisto di Antonveneta siamo pronti a rivalerci nei confronti di chi ne ha beneficiato anche fuori dalla banca”. Così Alessandro Profumo in un’intervista al ‘Sole 24 ore’, fa il punto sul futuro di Mps di cui è presidente dal 2012. “Siamo completamente autonomi dai partiti” aggiunge Profumo.

“La situazione è sotto controllo, il Monte è solido”. Così il presidente dal 2012 di Mps sui cosiddetti conti extra bilancio, Profumo ammette: “La struttura operativa aveva delle deleghe per agire in autonomia, oggi la governance è cambiata”.

“E’ stata fatta pulizia e almeno per quanto riguarda la situazione interna abbiamo portato alla luce del sole tutto”. Profumo assicura su eventuali manleve concesse agli operatori che in passato ‘coprivano’ i buchi di bilancio: “Non ci sono manleve, abbiamo tutto lo spazio per agire”. Infine il rapporto con Mussari: “Non lo sento da quando sono a Siena”.

I Monti bond saranno emessi ‘’entro il mese di febbraio’’ ma, assicura, ‘’non siamo in presenza di una nazionalizzazione’’ perché ‘’non è previsto alcun diritto di governance’’. E le due manovre di capitale da 4,5 miliardi e da 2 miliardi, autorizzate dall’ultimo Cda, precisa ‘’servono esclusivamente a tutelare in via teorica lo Stato che vogliamo assolutamente rimborsare per cassa nel giro di cinque anni con il reddito generato dalla banca’’.

L’obiettivo, ribadisce Profumo, è ‘’quello di tornare a fare utili già nell’esercizio in corso’’. Intanto, quando si procederà al primo aumento di capitale da un miliardo, autorizzato a ottobre scorso, il ‘’passo preventivo’’, spiega, sarà quello di ‘’togliere il vincolo’’ del tetto statutario del 4% al diritto di voto.

Profumo, rispetto anche alla polemica politica, chiede ‘’un po’ di rispetto per i 31mila dipendenti e i 6 milioni di clienti della banca, che negli ultimi tempi sono stati messi sotto stress senza motivo’’ perché ‘’la situazione è sotto controllo e la banca è solida’’. ‘’Siamo stati noi – aggiunge – a fare pulizia e a portare alla luce le operazioni oggi sotto indagine’’ e ‘’se fosse vero quello che si legge sui giornali e l’acquisto di Antonveneta nascondesse una tangente per alzare il prezzo ‘’siamo pronti a rivalerci nei confronti di chi ne ha beneficiato anche fuori dalla banca’’.

Intervistato da Sky, è intervenuto anche l’ad di Monte dei Pashi, Fabrizio Viola.  Il nuovo vertice del Montepaschi, presieduto da Alessandro Profumo, ”ha voluto impostare una gestione della banca
caratterizzata da una totale autonomia dal mondo politico, che rispettiamo, ma che evidentemente non vogliamo che abbia un’influenza sulla gestione” del gruppo.

Quanto alle notizie sulle inchieste penali, Viola dice: “Leggo come tutti la notizia di queste indagini su presunte tangenti e l’unica cosa che posso dire e’ che la banca ha l’assoluta fiducia nella giustizia” ha detto Viola, intervistato da SkyTg24. “Qualora dovesse essere appurato qualcosa del genere – ha aggiunto- la banca evidentemente tutelera’ con tutte le sue forze, gli interessi nelle sedi opportuni”.

E siccome siamo nell’era social,Il Montepaschi risponde al pubblico via Facebook dopo che nei giorni scorsi la rabbia era montata anche sul noto social network. E con un post l’istituto senese torna a ribadire che la situazione e’ sotto controllo. ”La Banca, dal consiglio di amministrazione a tutti i dipendenti, – si legge – non smettera’ di lavorare, non mostra alcun problema ed e’ in piena e normale operativita’ mentre il  finanziamento oneroso dello Stato (Monti bond, ndr), garantira’ l’adeguamento patrimoniale ai parametri richiesti”.

Giorno della Memoria. Berlusconi: “Mussolini fece bene, sbagliò su leggi razziali”. Comunità ebraica: parole gravi

Giorno della Memoria. Berlusconi: “Mussolini fece bene, sbagliò su leggi razziali”. Comunità ebraica: parole gravi

Il mondo intero si ferma per ricordare le vittime dell’Olocausto. Era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, durante un’offensiva verso Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il più grande campo di concentramento creato dai nazisti. I sovietici vi entrarono e liberarono i prigionieri. Dal 2005, il 27 gennaio, in tutto il mondo come “Il giorno della memoria”.
Berlusconi shock: “Mussolini fece bene, sbagliò su leggi razziali” – E Silvio Berlusconi interviene, a sorpresa, alle celebrazioni per la Giornata della Memoria in corso a Milano. Una presenza “dovuta” per celebrare una vicenda “che non si può ripetere. Solamente nei panni dei deportati si può capire quali vertici di tragedia e disperazione si raggiunsero”. Per l’ex premier “è difficile mettersi nei panni di chi decise allora. Certamente il governo di allora per timore che la potenza tedesca vincesse preferì essere alleato alla Germania di Hitler piuttosto che opporvisi”. Inoltre secondo Berlusconi le leggi razziali “sono la peggior colpa del leader Mussolini che per tanti altri versi aveva fatto bene. Non abbiamo la stessa responsabilità della Germania, ci fu da parte nostra – dice ancora – una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole”.

L’ex premier assopito durante la cerimonia – Il leader del Pdl Silvio Berlusconi si è assopito a tratti nel corso dell’inaugurazione del Memoriale della Shoah mentre si succedevano i vari interventi. L’ex premier era seduto tra il coordinatore del Pdl lombardo, Mario Mantovani, e la moglie del presidente del Consiglio, Mario Monti, Elsa, che ha preso parte all’appuntamento milanese con il marito.

La comunità ebraica: parole molto gravi – Le parole di Silvio Berlusconi sul fascismo e le leggi razziali “sono molto gravi”, perché “un ex presidente del Consiglio ed esponente di uno dei maggiori partiti italiani non può esimersi dal condannare il fascismo nell’interezza della sua disfatta ideologica”. Ne è convinto Daniele Nahum, vicepresidente e portavoce della Comunità ebraica di Milano e candidato alle elezioni regionali in Lombardia nella lista Con Ambrosoli presidente. “Non dimentichiamoci che, oltre le leggi razziali, il regime di Mussolini ha cancellato la libertà di pensiero e di espressione – ha proseguito -, è stato autore delle stragi in Etiopia e creò quel tessuto discriminativo contro omosessuali, rom e tutte le altre minoranze a lui invise”. Secondo Nahum Berlusconi “emettendo un giudizio storico parziale dimentica quello che accadde in Italia, che ebbe non solo una connivenza inconsapevole ma specifiche responsabilità nell’Olocausto”. “Emettere un giudizio parziale nel Giorno della memoria è un’offesa e una grave mancanza di rispetto – ha concluso – e non basta essere presenti alle cerimonie per dirsi amici di un popolo”.

Le reazioni politiche, Casini: “Sciocchezze” – Per il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, Berlusconi “è vergognoso: Mussolini non solo ha fatto le leggi razziali ma ha combattuto con Hitler, i fascisti italiani hanno collaborato attivamente alle deportazioni, quindi Mussolini è responsabile in solido dell’Olocausto. Nella Giornata della Memoria dire che ha fatto bene -aggiunge- equivale a stare dall’altra parte della barricata, sono proprio dichiarazioni del genere che sdoganano il fascismo e il nazismo anche oggi”. Per il leader dell’Udc, Casini, il Cavaliere “ha detto sciocchezze”.
Ingroia: “Berlusconi è la vergogna d’Italia nel mondo” – Le parole di Silvio Berlusconi sul fascismo sono una “vergogna” per l’Italia, ha detto il leader di ‘Rivoluzione civile’ Antonio Ingroia. “Nella giornata della memoria Berlusconi è la vergogna d’Italia nel mondo. Nel giorno della memoria Berlusconi si rifà al suo modello politico, si vergogni. Più di una volta infatti ci ha ricordato, con il suo fare dispotico, le assurdità del Ventennio. Dire che Mussolini ha fatto bene significa offendere le vittime del nazifascismo e farlo oggi è davvero imbarazzante agli occhi del mondo intero”. Ha aggiunto Ingroia: “Le leggi razziali sono la disumana conseguenza di un`ideologia folle: Mussolini fu corresponsabile dell`orrore dell`Olocausto e il suo operato va condannato senza se e senza ma. La Costituzione nata dalla Resistenza partigiana, che Berlusconi ha calpestato più volte, è un baluardo contro quella pagina aberrante della nostra storia che è il fascismo. Noi intendiamo commemorare il sacrificio di chi si oppose alla tirannia a costo della propria vita, il ricordo della Shoah è un dovere morale per evitare che simili tragedie possano ripetersi. La democrazia, l`uguaglianza e la libertà sono conquiste imprescindibili che vanno difese con una nuova Resistenza civile”.

Vendola: “Il Cavaliere è un falsario” – “Berlusconi è un falsario, sia quando parla del presente sia quando parla del passato”. Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà. “Berlusconi è un falsario – prosegue il leader di Sel – che prova a strizzare l’occhio ai sentimenti dell’estrema destra che torna ad alzare la testa in Italia e in Europa, che torna ad ubriacare frammenti di società ed opinione pubblica con la retorica del razzismo e dell’antisemitismo. Berlusconi è un falsario, quando presenta l’esperienza del ventennio fascista come un’esperienza fatta di luci ed ombre, su cui evidentemente bisogna operare un recupero. Berlusconi è un falsario, quando dimentica cosa è stata la privazione delle libertà fondamentali, la censura sulla libera stampa, le violenze squadriste e di regime, che cosa è stato l’esilio, il carcere, la tortura, la morte per la parte migliore dell’Italia di allora”

Mascia (R. Civ): “Denunceremo Berlusconi per apologia del fascismo” – “Domani presenteremo una denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti di Silvio Berlusconi per il reato di ‘apologia del fascismo’, per le frasi che il Cavaliere nero ha pronunciato oggi a favore di Benito Mussolini.” Così il blogger e fondatore dei comitati ‘BOicotta il BIscione’ Gianfranco Mascia, candidato al Consiglio regionale del Lazio con la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. “Sono vicino alla comunità ebraica romana e agli ebrei di tutto il mondo in questo giorno in cui ricordiamo le donne, gli uomini, i bambini e gli anziani che a milioni furono deportati, imprigionati e uccisi nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale”, ha aggiunto Mascia.

Di Pietro: “Berlusconi offende vittime Olocausto” – Berlusconi “offende le vittime dell’Olocausto” con i suoi giudizi sul fascismo, commenta il leader Idv, Antonio Di Pietro. “Non conosce vergogna e ha perso un`occasione per tacere. Affermare, proprio nel Giorno della Memoria, che Mussolini `per tanti versi aveva fatto bene` e che le leggi razziali sono state la sua colpa peggiore costituisce un insulto alla memoria e alle vittime dell`Olocausto. Il regime fascista rappresenta una ferita aperta nella storia dell’umanità e bisogna fare di tutto per evitare che si ripeta”. “Evidentemente – ha aggiunto Di Pietro – Berlusconi non sa che la nostra Costituzione è nata dalla Resistenza partigiana anche per scongiurare qualsiasi rigurgito nazifascista. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla comunità ebraica”.

Ma a Milano c’è anche il premier uscente Mario Monti – “La segregazione e l’antisemitismo sono ancora ben presenti”. Per il Professore sarebbe “un grave errore dimenticare. La memoria va tramandata alle nuove generazioni perché si evitino abusi e terribili tragedie di questo tipo”. Inoltre “occorre sempre tener viva questa memoria. Il fatto che questo memoriale sia a Milano, in un luogo che ha significato tanta sofferenza, è per noi milanesi e per noi italiani un fatto molto significativo”. Monti, inoltre, nel messaggio per il Giorno della Memoria, ha scritto che le scelte effettuate dai padri fondatori dell’Italia e dell’Europa “vanno giorno per giorno confermate, rafforzate e difese da rigurgiti di totalitarismi, razzismo ed antisemitismo”. Mario Monti esprime “commozione e profondo rispetto a tutte le persone che, in questa giornata, celebrano il ricordo di milioni di ebrei scomparsi nei campi di sterminio e rendono omaggio ai sopravvissuti”. “Ricordo che quando ho giurato da presidente del Consiglio, l’ho fatto sapendo che il mio dovere e il mio sentimento mi conducevano a prese di posizione, riflessioni e sollecitazioni contro ogni forma di antisemitismo, contro il razzismo, contro ogni violazione del principio di pari dignità ed eguaglianza davanti alla legge. È quello che dice l’articolo 2 della Costituzione italiana che voglio qui ricordare insieme a voi: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Un treno per non dimenticare – A Milano, per celebrare il ricordo al Binario 21 in Stazione centrale, dove partirono i treni diretti ai campi di concentramento, tra le altre presenze ci sono il segretario federale della Lega Roberto Maroni, il segretario della Cgil Susanna Camusso, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente della Provincia Guido Podestà e le massime cariche cittadine. ”Ricordare è un dovere. E dobbiamo farlo rendendo anzitutto omaggio ai tanti uomini e donne che, in quelle circostanze straordinarie, si fecero eroi e si opposero alla negazione dell’umanità”, sostiene il ministro degli Esteri Giulio Terzi. ”Italiani e italiane, che in altre circostanze non sarebbero stati chiamati a dare prova di eroismo, si opposero al male assoluto con coraggio e con la forza della loro integrità”, afferma Terzi in una nota. “Questo eroismo – prosegue – spesso si manifestò, soprattutto nei territori di occupazione italiana, nel ricorso ad ogni stratagemma utile a salvare gli ebrei, non solo italiani”. ”Oggi – sottolinea il titolare della Farnesina – onoriamo anche l’eredità di quei ‘giusti’, in nome dei quali dobbiamo continuare a impegnarci contro ogni forma di intolleranza”.
Bersani invia una lettera all’Unione delle comunità ebraiche italiane – Pier Luigi Bersani, in un messaggio al presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, scrive: “La memoria impone di confrontarsi con la verità e, nella storia tragica della Shoah, la verità ci interroga sulla natura umana, sui suoi limiti, sulla possibilità che il male possa diventare un devastante evento collettivo. Per questo è importante che la Giornata della Memoria sia vissuta con profonda condivisione nel Paese. Una consapevolezza che l’istituzione di questa data ha contribuito a far crescere”.
Cartelloni con scritte negazioniste della Shoah – “Questa mattina a Roma sono comparsi due cartelloni con scritte negazioniste della Shoah. In piazzale della Radio, di fronte allo store di Oviesse, le scritte recitavano: ‘Sei milioni numero truccato antisemitismo non e’ reato”. Lo comunica, in una nota, la Comunità Ebraica di Roma. “I cartelloni sono stati subito rimossi – viene spiegato -, ma resta in questo Giorno della Memoria l’indignazione. Ancora oggi dobbiamo assistere ad atti razzisti e antisemiti che non possono essere tollerati dalla città, né dalla Comunità Ebraica di Roma. Questo è il secondo atto in poche ore, dopo le scritte negazioniste trovate in via Tasso ieri mattina.Purtroppo dobbiamo constatare che il fenomeno dell’antisemitismo, nonostante il lavoro e la collaborazione di questi anni con le istituzioni e la società civile, è un tumore ancora presente nella nostra società”. “Anche per questo – conclude la Comunità Ebraica di Roma- ci ritroveremo questa sera al Colosseo alle ore 19.45 per protestare contro tutti gli antisemitismi che in Europa provano a riemergere. Spegneremo le luci del Colosseo, insieme con il sindaco della Capitale Gianni Alemanno, per denunciare gli atti razzisti in Ungheria commessi dal partito neo-nazista Jobbik, ma anche per denunciare quello che in queste ore si sta verificando a Roma”.

Inchiesta bus Roma, manager: i soldi erano per la segretaria di Alemanno. Ma il sindaco nega

Inchiesta bus Roma, manager: i soldi erano per la segretaria di Alemanno. Ma il sindaco nega

I soldi della tangente “erano destinati alla segreteria di Alemanno”. E’ quanto ha detto al gip di Roma Stefano d’Aprile Edoardo D’Incà Levis, imprenditore italiano residente a Praga, arrestato circa un mese fa. Per l’accusa fu lui il mediatore per la tangente da 600 mila euro per una commessa di 45 bus per il Comune di Roma. L’imprenditore nel corso dell’interrogatorio, avvenuto l’8 gennaio, spiega al Gip che Roberto Ceraudo, ad della Breda Menarinibus arrestato martedì scorso, “fece riferimento alla ‘segreteria di Alemanno’ come destinataria delle risorse finanziarie”. Nell’inchiesta sulla presunta maxitangente per la fornitura di bus destinati al Corridoio Laurentina a Roma risulta indagato anche l’ad di Eur Spa, Riccardo Mancini, da ieri dimissionario.
Alemanno: non ho mai interferito negli appalti – “Escludo nella maniera più categorica che membri della mia segreteria possano essere tra i destinatari di somme in denaro per questo o per qualsiasi altro affare”, ha detto il sindaco di Roma a proposito delle presunte tangenti legate all’acquisto di 45 bus per il Comune di Roma.
Manager: Ceraudo mi disse che la politica voleva soldi – Parlando al gip Stefano Aprile di una “lobby Rome”, D’Incà Levis, secondo quanto emerge dal verbale di interrogatorio, afferma: “Ceraudo mi disse che la politica voleva ancora soldi e che erano destinati alla segreteria di Alemanno. Non precisò né io chiesi se la segreteria di Alemanno fosse destinataria di tutto o di parte delle risorse”. Il denaro destinato a Ceraudo per la formazione della tangente – spiega Incà Levis, nel frattempo tornato in libertà, è “stato consegnato allo stesso da una persona che mi è stata indicata da un amico: io materialmente ho dato ordine alla banca di consegnare a quest’uomo la somma di 233.360,00 euro in data 16 marzo 2009 e la somma di 312 mila euro in data 24 settembre 2009, somme che Ceraudo mi ha confermato di avere ricevuto. La terza tranche pari ad euro 204.100,00 è stata da me bonificata in data 17 luglio 2009 su un conto presso Bsi Sa Lugano indicatomi da Ceraudo. In seguito nonostante già la stampa si fosse occupata della questione sotto le pressioni di Ceraudo emisi tramite la società inglese Rail & traction le altre fatture”. L’inchiesta giudiziaria, del pm Paolo Ielo, è quella sfociata nei giorni scorsi nell’arresto di Roberto Ceraudo, ex amministratore delegato di Breda Menarini, una delle società, del gruppo Finmeccanica, fornitrici dei 45 bus del comune di Roma. Per la commessa da 20 milioni di euro di bus, mai utilizzati e destinati ad essere utilizzati nel cosiddetto “corridoio della mobilità Laurentina”, nel 2009 sarebbe stata pagata una tangente frutto del meccanismo delle sovrafatturazioni. Tra gli indagati anche l’ormai ex ad dell’Ente Eur Spa, Riccardo Mancini, ritenuto dall’accusa destinatario di una parte della tangente.
Alemanno: non potevamo influenzare gara – “L’amministrazione non poteva avere influenza su questa gara, il potere d’influenza da parte nostra era zero”. Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso di una conferenza stampa riguardo all’inchiesta sull’appalto di 42 bus per il corridoio della mobilità Laurentina. La gara “é avvenuta nel 2009, tutto era già stato previsto e determinato prima di me”, ha aggiunto Alemanno. Parlando dell’imprenditore Edoardo D’Incà Levis, che in un interrogatorio da detto che i soldi della tangente per la commessa dei bus “erano destinati alla segreteria di Alemanno” il sindaco ha detto: “bisogna chiedere a questo signore perché ha citato la mia segreteria, perché dice ora questo”. “Perché dice questo e perché vengono fuori queste storie chiedetelo a lui -ha aggiunto il sindaco- prima si è detto che Mancini era stato nominato ad dell’Ente Eur come contropartita per l’intermediazione, poi che aveva preso la tangente, ora si dice che c’entra la mia segreteria e fra un po’ verrà fuori che é stata mia madre”. “Non permetterò a tutto questo di influenzare la campagna elettorale e i romani non si faranno influenzare. I romani giudicheranno mio operato. Resto in campo e non torno indietro per questo”, ha aggiunto Alemanno. 

Anno giudiziario, Canzio: “L’Italia ha il triste primato di numero di prescrizioni in Europa”

Anno giudiziario, Canzio: “L’Italia ha il triste primato di numero di prescrizioni in Europa”

“L’Italia ha il triste primato in Europa del maggior numero di declaratorie di estinzione del reato per prescrizione (circa 130.000 quest’ultimo anno) e paradossalmente del più alto numero di condanne della Corte europea dei Diritti dell’uomo per la irragionevole durata dei processi”. E’ un passaggio dell’intervento del presidente della Corte di Appello di Milano Giovanni Canzio all’apertura dell’Anno giudiziario. Il presidente del consiglio Mario Monti è presente alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano. Monti ascolta la relazione del presidente della Corte d’appello Giovanni Canzio che chiude con l’auspicio che ”si proceda presto, in un clima di proficuo dialogo, a nuove e più meditate scelte operative in tema di giustizia”.
“La densità della popolazione carceraria supera ogni livello di tollerabilità e lede in modo grave e non più giustificabile la dignità delle persone ristrette”, è il richiamo di Canzio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. La situazione delle carceri, secondo Canzio, pone “in dubbio la legittimità, nelle condizioni date, delle modalità di esercizio del diritto punitivo dello Stato”. “Equilibrio, moderazione, sosbrietà e riservatezza, anche sul piano dei rapporti con i ‘media’ e con la politica”. E’ l’invito rivolto ai magistrati dal presidente della Corte d’Appello di Milano. Coniugando “potere e responsabilità”, secondo Canzio, “l’indipendenza dei giudici sarà vista come la garanzia fondamentale dei cittadini”.
“Si condivide il disagio di fronte al ricorso alla pena detentiva nel delicato settore dell’ informazione, la cui libertà potrebbe risultarne pesantemente condizionata”, afferma inoltre Canzio, con un implicito riferimento al caso Sallusti, sottolineando però anche che servono “soluzioni alternative, di tipo pecuniario e interdittivo, che non si risolvano, di fatto, nella sostanziale impunità”.

Il bonus 50% sulle ristrutturazioni vale anche per il fotovoltaico

Il bonus 50% sulle ristrutturazioni vale anche per il fotovoltaico

Chi installa un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte solare deve scegliere tra 50%-36% e quinto Conto Energia

vedi aggiornamento del 25/01/2013
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21/01/2013 – L’installazione di un impianto fotovoltaico può essere agevolata con la detrazione Irpef del 50% o del 36% riconosciuta agli interventi di ristrutturazione edilizia. L’Agenzia delle Entrate ha però precisato che per avere diritto al bonus è necessario rinunciare agli incentivi del Quinto Conto Energia.


Dato che in alcuni casi, come nell’installazione di impianti di potenza più elevata, può risultare più conveniente richiedere le detrazioni sulle ristrutturazioni anziché gli incentivi del Conto Energia, molti interessati avevano chiesto se fosse possibile optare per uno dei due bonus, ricevendo però risposte differenti dalle diverse sedi dell’Agenzia delle Entrate.

A livello centrale, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito ogni dubbio affermando che la Risoluzione 207/E/2008 sulla riqualificazione energetica degli edifici tratta anche il tema delle ristrutturazioni. Allo stesso tempo, con il DM 19 febbraio 2007 il Ministero dello Sviluppo Economico fornisce una conferma implicita affermando che le tariffe del Conto energia non sono applicabili all’elettricità prodotta da impianti fotovoltaici che hanno beneficiato della detrazione del 36% per il recupero del patrimonio edilizio.

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, sollecitato dalla rivista QualEnergia, è utile per due motivi. In primo luogo perché gli incentivi del Quinto Conto Energia sono ormai in esaurimento (Leggi Tutto). A fine dicembre, infatti, il Gse – Gestore dei servizi energetici ha annunciato il superamento dei 6,5 miliardi di euro, lasciando intendere il prossimo raggiungimento del tetto dei 6,7 miliardi, che fisserà la fine del sistema incentivante.

Dall’altro lato, al momento gli interventi di ristrutturazione edilizia sono agevolati con una detrazione Irpef del 50% e con un tetto di spesa di 96 mila euro. Si tratta di una situazione a termine più conveniente, introdotta dal DL Sviluppo 83/2012, che ha elevato le percentuali dei bonus per le spese di riqualificazione edilizia sostenute entro il 30 giugno 2013. Dopo questa data si tornerà infatti alla situazione iniziale, con detrazioni al 36% e tetto di spesa su cui calcolare l’agevolazione a 48 mila euro.

Nel caso in cui si scegliesse di fare domanda per gli incentivi sulle ristrutturazioni, per capire a quale percentuale di detrazione si ha diritto si deve fare riferimento al criterio di cassa. Bisogna cioè considerare la data in cui è effettuato il pagamento.

Considerando che il DL Sviluppo è entrato in vigore il 26 giugno 2012, le spese sostenute fino al 25 giugno 2012 rientrano nella vecchia normativa e usufruiscono della detrazione del 36%. Le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 beneficiano invece del 50%.

Se i lavori si svolgono a cavallo dei due periodi, bisognerà tenere presenti le spese già pagate nel 2012 che concorrono al raggiungimento del tetto dei 96 mila euro. Dopo il 30 giugno2013, inoltre, si dovrà fare attenzione al tetto di spesa, che torna automaticamente a 48 mila euro. Se nel periodo precedente è stata spesa una cifra superiore, le ulteriori spese potrebbero quindi non beneficiare di nessuna agevolazione.

15 ALIMENTI CHE AIUTANO A DEPURARE IL FEGATO

15 ALIMENTI CHE AIUTANO A DEPURARE IL FEGATO

 

di Marta Albè

 

Il fegato è l’organo principale a cui il nostro organismo deve i processi necessari al metabolismo non soltanto degli alimenti, ma anche di tossine e farmaci. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura può contribuire ad alleggerire il lavoro del fegato, in quanto alcuni frutti e ortaggi contengono sostanze in grado di favorire l’attività del fegato e di migliorare i processi di eliminazione delle tossine. Ecco 15 tra gli alimenti più adatti alla depurazione del fegato.

1) Aglio

Piccole quantità di aglio sono in grado di attivare quegli enzimi che a livello del fegato aiutano il corpo a liberarsi delle tossine. L’aglio presenta inoltre elevati quantitativi di selenio e allicina, due sostanze naturali che contribuiscono alla depurazione del fegato.

2) Pompelmo

Ricco sia di vitamina C che di antiossidanti, il pompelmo è in grado di migliorare i naturali processi di depurazione del fegato. Un bicchiere di succo di pompelmo appena spremuto contribuisce ad incrementare la produzione di enzimi che favoriscono la disintossicazione del fegato e l’eliminazione delle tossine.

3) Barbabietole e carote

Entrambe estremamente ricche di flavonoidi e di betacarotene, le barbabietole e le carote aiutano a migliorare e a stimolare globalmente tutte le funzioni dell’organismo che contribuiscono alla depurazione del fegato.

4) Tè verde

Il tè verde rappresenta una delle bevande amiche del fegato, in quanto ricco di antiossidanti e di catechina, un componente noto per la propria capacità di contribuire al funzionamento generale del fegato.

5) Rucola e spinaci

Rucola e spinaci, ma anche cicoria e tarassaco e l’insieme degli ortaggi a foglia verde scuro, sono ricchi di clorofilla e contribuiscono a purificare il sangue dalle tossine, neutralizzando metalli pesanti e pesticidi e svolgendo allo stesso tempo un’azione di tipo protettivo nei confronti del fegato.

6) Avocado

L’avocado aiuta l’organismo a produrre il glutatione, un aminoacido solforato con funzione antiossidante utile per contrastare i danni provocati dai radicali liberi e necessario al fegato al fine di liberare l’organismo da pericolose tossine. Recenti studi hanno mostrato come un consumo regolare di avocado possa contribuire a migliorare la salute del fegato.

7) Mele

Ricche di pectina, le mele contengono i componenti chimici necessari al nostro organismo per purificarsi e favorire l’eliminazione delle tossine dal tratto digestivo. Ciò rende più semplice per il fegato occuparsi del carico di tossine durante il processo di purificazione del nostro corpo.

8) Olio extravergine d’oliva

Oli spremuti a freddo come l’olio extravergine d’oliva, l’olio di semi di canapa e l’olio di semi di lino sono considerati benefici per il fegato, se utilizzati con moderazione, in quanto possono apportare una base lipidica in grado di incorporare una parte delle tossine presenti nell’organismo, alleggerendo il carico delle stesse sul fegato.

9) Cereali integrali

I cereali integrali, con particolare riferimento al riso integrale, sono ricchi di vitamine del gruppo B, nutrienti noti per essere in grado di migliorare sia il metabolismo dei grassi che il funzionamento del fegato. Dal medesimo punto di vista, è preferibile scegliere prodotti alimenti preparati con farine integrali, piuttosto che con farine raffinate.

10) Broccoli e cavolfiori

Il consumo di broccoli e cavolfiori può contribuire all’incremento della presenza di glucosinolati, degli enzimi naturali considerati in grado di contribuire all’eliminazione da parte dell’organismo di tossine, anche cancerogene, diminuendo il nostro rischio di esposizione a malattie tumorali.

11) Limoni

I limoni presentano un contenuto elevato di vitamina C, che aiuta l’organismo a sintetizzare i materiali tossici in sostanze che possano essere assorbite dall’acqua ed in seguito eliminate dall’organismo. Bere del succo fresco di limone al mattino aiuta a stimolare il fegato.

12) Noci

Le noci sono ricche di un aminoacido denominato arginina, che contribuisce ad aiutare il fegato a depurarsi e disintossicarsi, in particolare per quanto riguarda sostanze come l’ammoniaca. È consigliabile masticare molto bene le noci prima di inghiottirle, in modo da favorire la loro digestione.

13) Cavoli

Come avviene nel caso dei broccoli e dei cavolfiori, il consumo di cavoli permette di stimolare l’attivazione degli enzimi più cruciali nella depurazione del fegato e nell’eliminazione delle tossine.

14) Curcuma

La curcuma rappresenta la spezia da favorire per la depurazione del fegato. Essa può essere aggiunta per il condimento di pietanze a base di verdure o di legumi, per amplificarne gli effetti benefici. La curcuma assiste l’attività degli enzimi che contribuiscono attivamente all’eliminazione delle tossine, con particolare riferimento a sostanze dal potere cancerogeno.

15) Asparagi

Studi recenti hanno rilevato come gli asparagi, con particolare riferimento alle loro foglie, siano da considerare un alimento utile alla protezione del fegato, con particolare riferimento al consumo eccessivo di alcol ed al loro prezioso contenuto di amminoacidi e sali minerali. Il consumo di asparagi può offrire un ottimo contributo nel facilitare la depurazione del fegato.

MPS: SÌ AI MONTI-BOND, IL TITOLO RISALE, GRILLO-SHOW A SIENA

MPS: SÌ AI MONTI-BOND, IL TITOLO RISALE, GRILLO-SHOW A SIENA

 

 

Mentre infuria la polemica politica sul Monte dei Paschi di Siena con Monti e Bersani a ‘darsene’ di santa ragione (“Il Pd c’entra, eccome” ha detto il premier, “Non è vero, chiediamo rispetto ma solo ora si accorge dei nostri difetti?” ha replicato stizzito il segretario Pd) l’assemblea degli azionisti della banca senese ha approvato a grandissima maggioranza (98%)  l’operazione di ricapitalzzazione per 3,9 miliardi di euro che sarà effettuata con un prestito corrispondente da parte dello Stato (i cosiddetti Monti-bond). Durante l’assemblea anche lo show di Beppe Grillo, piccolo azionista di MPS, che ha tuonata contro lo ‘scandalo’ di una banca’ che – ha detto – ha un buco da 14 miliardi. Grillo se l’è presa con la politica, quindi il Pd, e con il Governo, quindi Monti, che avrebbero fatto “di una banca un partito e di un partito una banca”. Il comico genovese è stato rimbeccato dal presidente di MPS, Profumo, che ha negato l’esistenza del buco ed ha invitato Grillo a portare le prove delle sue accuse. In Borsa il titolo MPS è risalito alla grande, guadagnando un 11% dopo tre giorni di perdita secca (-25% complessivamente). Rientrata invece la polemica tra il ministro Grilli e Bankitalia: stima e apprezzamenti reciproci dopo una frase allusiva sui controlli pronunciata ieri dal titolare di via XX settembre. Anche Monti si è preoccupato di gettare acqua sul fuoco di un contrasto con palazzo Koch, molto pericoloso per le due istituzioni. E forse hanno avuto effetto le parole prounciate da Napolitano sulla “grave” vicenda del Monte dei Paschi: il capo dello Stato ha ribadito pubblicamente la sua fiducia in Bankitalia.