Cozze, ostriche, miele e uova: ecco i cibi che risvegliano passione maschile

Cozze, ostriche, miele e uova: ecco i cibi che risvegliano passione maschile

Per risvegliare i sensi e accendere la passione del vostro lui tentatelo sin dalla tavola, proponendogli “peccati di gola” a base di cozze, vongole e ostriche, miele e uova oltre che l’immancabile peperoncino e il cioccolato.
Questo il suggerimento che arriva dall’87° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia(Siu)in che si è tenuto a Firenze, dove gli esperti hanno discusso delle ultime ricerche in materia di alimentazione e sessualità al maschile, puntando l’attenzione in particolare sulla fertilità.
“Esistono cibi che, più di altri, possono dare una marcia in più sotto alle lenzuola – spiega Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu -alcuni sono conosciuti come il peperoncino, altri sono meno noti come l’avena o il miele, che riattivano la produzione di testosterone aumentando la libido.
Nel menù che accende la passione di lui poi entrano a pieno diritto le uova, che riequilibrano i livelli degli ormoni maschili aumentando il desiderio; le ostriche e i frutti di mare, che abbondano di zinco essenziale per il liquido spermatico e una buona eiaculazione; il cioccolato, utile anche per lei perché riduce lo stress e aiuta il rilascio di serotonina”.
Per la fertilità, invece, si ai cibi ricchi di vitamina c che migliorano la qualità dello sperma (spremuta di arancia e pompelmo a colazione, un’insalata di pomodori condita con il basilico o arricchita di verdura a foglia verde come la rucola a pranzo) si a cavoli, broccoli, spinaci e legumi che aumentano la produzione di spermatozoi, si alle noci che li rendono più attivi e mobili e si anche allo zafferano, al fegato, al pollo e al pesce, che ne migliorano la qualità e prevengono i difetti.
No invece alle bevande zuccherate, a un consumo troppo abbondante di carne rossa e processata industrialmente, a fritti, merendine e a tutti gli alimenti che contengono troppi grassi saturi. Infine, moderazione con l’alcol

Anno d’oro per i funghi, la pioggia d’estate riempie i canestri con un mese d’anticipo

Anno d’oro per i funghi, la pioggia d’estate riempie i canestri con un mese d’anticipo

Tra piogge, allagamenti e temporali, l’estate 2014 per molti è da dimenticare. Ma non per tutti. La riscossa arriva nei boschi, dove la stagione della raccolta dei funghi è iniziata, proprio grazie alle abbondanti precipitazioni, anche con un mese di anticipo. ”Due mesi da record per piovosità – precisa Coldiretti Veneto – hanno favorito un boom fuori stagione per i funghi, anticipando la raccolta di trenta giorni rispetto al normale andamento climatico”. Nel Cadore in particolare è stata addirittura registrata già a fine luglio la presenza di chiodini, varietà prettamente autunnale, la cui crescita rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura. E sono tornati a spuntare i porcini, varietà che si dava quasi per scomparsa.
Previsto un raccolto superiore a quello delle annate normali – ”L’attività di ricerca – continua la Coldiretti, evidenziando le regole della raccolta – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri: svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di professionisti impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici”. Le previsioni sono per un raccolto superiore a quello delle annate normali in cui si stima che negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che – riferisce la Coldiretti – coprono un terzo dell’Italia si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
Evitare le improvvisazioni – E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – sottolinea la Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.
In aumento anche fatturato del settore turistico – E le buone prospettive per la raccolta di funghi sostengono la crescita del turismo ecologico nelle aree verdi che ha raggiunto in Italia il record storico a 12 miliardi nel 2013 con un progressivo aumento del fatturato ma anche delle presenze negli anni della crisi, in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali. Una tendenza che – continua la Coldiretti – interessa anche le aziende agrituristiche il cui numero negli ultimi dieci anni è aumentato del 57 per cento e ha raggiunto la cifra record di 20474, il più alto di sempre.

Non si placa la follia sanguinaria dell’Isis, decapitato un altro giornalista Usa.

Non si placa la follia sanguinaria dell’Isis, decapitato un altro giornalista Usa. Il boia: “Obama, sono tornato”

03 Settembre 2014. Esteri

 

La follia sanguinaria del Califfato non accenna a placarsi. Un video con le immagini della decapitazione di un altro giornalista americano, Steven Sotloff, 31 anni, è stato diffuso via Internet dai jihadisti dell’Isis. La Casa Bianca per ora non ha potuto confermare la veridicità del video di oltre due minuti diffuso dai miliziani del Califfato e quindi nemmeno la notizia data dal NY Times. Sotloff avrebbe subito l’atroce fine del suo connazionale James Foley, barbaramente assassinato mediante decapitazione da un boia in divisa nera (potrebbe essere lo stesso di Sotloff, secondo la Cnn) una settimana fa. ”Sono tornato Obama e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro l’Isis”: queste le parole riportate il New York Times del boia dell’Isis rivolto alla telecamera e a Obama prima di procedere alla decapitazione del cittadino Usa.  “Come i tuoi missili continuano a colpire il nostro popolo, i nostri coltelli continuano ad abbattersi sul collo della tua gente”. Il luogo dell’esecuzione potrebbe essere la Siria, dove Sotloff era stato preso in ostaggio nel 2013. “Un altro messaggio agli Usa” si dice nel filmato dell’esecuzione. E una voce fuori campo ammonisce gli alleati di Obama: “Lasciatelo”. Nel video anche l’annuncio che il prossimo a morire con la testa tagliata potrebbe essere un giornalista britannico. Secondo alcuni analisti la decapitazione di Sotloff potrebbe essere avvenuta qualche giorno fa, insieme a quella di Foley e il video diffuso oggi per esigenze ‘mediatiche’ dopo una sconfitta militare dei jihadisti dell’Isis.

Obesità infantile, tanti i colpevoli

Obesità infantile, tanti i colpevoli

di Brigida Stagno

Adottare un’alimentazione corretta fin da bambini è fondamentale per prevenire obesità e sovrappeso e quindi le malattie croniche correlate, come diabete, patologie cardiovascolari, sindrome metabolica. Manca però una corretta e coerente informazione nutrizionale, dovuta in parte anche alla tendenza da parte dei media a criminalizzare ciclicamente un singolo nutriente a scapito degli altri, trascurando le vere cause dell’obesità infantile, fenomeno in crescita nel mondo occidentale.
I numeri parlano chiaro: secondo alcune statistiche, nel 2012 l’eccesso ponderale riguardava il 32,3% dei bambini della terza elementare, con percentuali più elevate nel Centro-Sud: in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata l’eccesso ponderale riguarda più del 40% del campione, mentre Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige meno del 25%. Il sovrappeso frequente nei paesi europei, Italia inclusa, riguarda più il 27% dei ragazzi di 13 anni e il 33% degli undicenni.
In età pediatrica e nell’adolescenza il sovrappeso è il risultato di più fattori: genetica (presenza di genitori in sovrappeso e con un indice di massa corporea eccessivo), eccesso di calorie ingerite (rispetto al fabbisogno nutrizionale del bambino) e sopratutto mancanza di attività fisica. A questi fattori andrebbero aggiunti la carenza di sonno, dimostrata da studi scientifici, l’atteggiamento troppo restrittivo di alcuni genitori nei confronti della linea dei propri figli, o al contrario un atteggiamento troppo morbido e permissivo. I genitori non sempre sono infatti consapevoli dei problemi di peso dei propri figli: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale. Più raramente la responsabilità è delle alterazioni ormonali, come ipotiroidismo o disfunzioni surrenali.
Un’indagine dell’ISTAT del 2000 ha dimostrato che circa il 25% dei bambini e adolescenti in sovrappeso ha a sua volta un genitore obeso o in sovrappeso, ma la percentuale sale a circa il 34% quando lo sono entrambi i genitori. Per questo motivo serve un’educazione alimentare rivolta a tutta la popolazione, mentre a poco servono le diete restrittive, difficili da seguire in età pediatrica.

Proprio per fermare l’aumento di incidenza del sovrappeso e dell’obesità infantile nel nostro paese e nel mondo, la Fondazione Italiana per la Lotta all’Obesità Infantile (organizzazione nata per portare avanti un percorso rieducativo, alimentare e comportamentale dei bambini e delle loro famiglie) ha messo a punto un documento utile per migliorare la comunicazione degli argomenti legati alla nutrizione e agli stili di vita.

Il documento insiste sull’adozione di un’alimentazione equilibrata e varia, evitando eccessi o difetti nutrizionali: più vegetali (5 porzioni al giorno tra frutta e verdura), più cereali integrali, pesce, carne e latticini magri, meno sale, dolci e grassi. E naturalmente più attività fisica e meno vidoeogiochi e TV.

Gli errori da evitare? L‘eccesso di zucchero (contenuto in molte bibite, succhi di frutta, dolci), di grassi saturi, di derivazione animale (di cui sono ricchi salame, mortadella, salsicce, pancetta), l’abuso di sale, spesso nascosto in molti alimenti, come formaggi, salumi, pane e alimenti pre-confezionati, la mancanza di fibre (contenute in frutta e verdura, cereali integrali e leguminose), utili per favorire il transito intestinale, ridurre l’assorbimento di grassi e dare un maggiore senso di sazietà), l’assenza della prima colazione (pessima abitudine sempre più diffusa), necessaria per migliorare la prestazione psico-fisica e controllare la fame nei pasti successivi.

In sostanza, in una persona sana le evidenze scientifiche dimostrano che un regime alimentare a base di carboidrati (dal 55% al 60-70% per chi fa esercizio fisico regolare), pochi grassi (20%) e circa il 12-15% di proteine aiuta a mantenere un peso ottimale.

08 luglio 2014

ANGURIA: PROPRIETÀ E BENEFICI E COME GUSTARLA AL MEGLIO

ANGURIA: PROPRIETÀ E BENEFICI E COME GUSTARLA AL MEGLIO

 

di Marta Albè

 

L’anguria è uno dei frutti maggiormente dissetanti, rinfrescanti e ricchi d’acqua. È uno dei simboli dell’estate ed il frutto di stagione per eccellenza.

Oltre ad un sapore delizioso, l’anguria presenta proprietà nutritive e benefiche interessanti. Sapevate, ad esempio, che le angurie dalla polpa più rossa possono superare i pomodori per quanto riguarda il contenuto di licopene?

Proprietà e benefici dell’anguria

La normale composizione dell’anguria vede la presenza del 92% di acqua e dell’8% di zuccheri comunemente presenti nella frutta. Il suo consumo contribuisce dunque alla nostra idratazione durante le giornate più calde. In estate, mangiare anguria ogni giorno permette di proteggere la pelle dai rischi legati ad una eccessiva esposizione ai raggi UV, secondo le più recenti ricerche scientifiche.

Alcune delle preziose proprietà dell’anguria sono state confermate di recente da parte della scienza, che ha constatato la sua capacità di rappresentare un aiuto naturale contro le malattie cardiache e di ridurre i livelli del colesterolo cattivo. Il consumo di anguria può permettere inoltre di mantenere il peso sotto controllo.

A risultare altamente benefica è la citrulina, una sostanza presente nell’anguria, che rende questo frutto adatto a prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache. Secondo alcuni studi, basterebbe una fetta di anguria al giorno per aiutare il nostro organismo a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. L’anguria non è sempre di stagione però, quindi è bene approfittare della sua presenza in estate per poterla gustare sempre fresca ed al giusto punto di maturazione.

Il consumo di anguria può inoltre contribuire a migliorare la qualità del sonno. Mangiare un paio di fettina di anguria dopo cena può stimolare nell’organismo la produzione di serotonina, per via del suo contenuto di carboidrati. Quando, nelle ore serali, i livelli di serotonina salgono, il cervello è meno sensibile ai segnali di disturbo, come i rumori, favorendo sonni tranquilli.

L’anguria è un frutto energetico. Una semplice porzione di anguria può aumentare i livelli di energia del 23%. Ciò accade per via del suo contenuto di vitamina B6, che il corpo utilizza per sintetizzare la dopamina, promotrice del benessere. L’anguria contiene inoltre magnesio, che viene utilizzato dal nostro corpo per rifornire di energia le cellule. La citrulina presente nell’anguria è un amminoacido che viene utilizzato dall’organismo per la produzione di arginina. L’arginina è ritenuta un vero e proprio viagra naturale, in grado di dilatare i vasi sanguigni e di migliorare l’afflusso di sangue verso gli organi genitali.

Come scegliere l’anguria

Come riconoscere un’anguria matura e saporita? Il picciolo dell’anguria non deve essere secco. Se dal punto in cui il picciolo si trova, o si trovava, fuoriesce del succo, significa che siamo in presenza di un frutto maturo e zuccherino. Un ulteriore trucco consiste nel classico “suono di vuoto” che si ottiene bussando leggermente con un pugno sulla superficie del frutto. Anche la presenza di chiazze gialle o di striature sul frutto indica che l’anguria è ben matura.

Leggi anche: Come scegliere angurie e meloni maturi

Come conservare l’anguria

Come conservare al meglio l’anguria? Il frutto, se le sue dimensioni lo permettono, può essere conservato senza problemi per alcuni giorni in frigorifero, quando non è ancora stato aperto. Se l’anguria è invece già stata affettata, è bene evitare la pellicola trasparente. È consigliabile piuttosto conservare l’anguria già tagliata a cubetti e privata della buccia in un contenitore per alimenti o in uno scolapasta appoggiato su di una ciotola (in cui si raccoglierà l’acqua che può colare dal frutto) da riporre in frigorifero. L’anguria tagliata deve comunque essere preparata al più presto.

Leggi anche: Come conservare al meglio frutta e verdura in estate

Come gustare al meglio l’anguria

L’anguria può essere consumata fresca, semplicemente tagliandola a fette, ma può essere anche suddivisa in cubetti ed impiegata per la preparazione delle macedonie di frutta. Esiste uno strumento apposito che permette di ottenere delle palline dalla polpa dell’anguria, che risultano molto decorative per le coppe di frutta o per i gelati. Con l’anguria si possono inoltre preparare frullati, sorbetti ed una specialità siciliana: il gelo di mellone.

 

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NOCI: UN AIUTO NATURALE PER LA SALUTE DEL CUORE

NOCI: UN AIUTO NATURALE PER LA SALUTE DEL CUORE

 

di Marco Grigis

 

Fonte: La Stampa

 

Le noci, e la frutta con guscio in generale, sono delle valide alleate per la salute del cuore. Sono questi i risultati di tre ricerche diverse presentate durante l’ultimo Experimental Biology Meeting, che si è tenuto a Boston pochi giorni fa: noci, nocciole, anacardi, pinoli e pistacchi proteggono e rinforzano il sistema cardiocircolatorio.

Il primo studio sulle qualità benefiche della frutta secca e da guscio è stato condotto dalla Loma Linda University, su un campione di 803 adulti interrogati sulle loro abitudini alimentari. A quanto pare, l’assunzione di 28 grammi di noci e prodotti simili alla settimana ridurrebbe del 7% il rischio di sindromi metaboliche. Così spiega la la dottoressa Karen Jaceldo-Siegl: “È interessante notare che, mentre il consumo complessivo di noci è stato associato con una minore prevalenza di sindrome metabolica, le noci in particolare sembrano fornire effetti benefici su questa sindrome, indipendentemente da età, stile di vita e altri fattori dietetici”.

La seconda ricerca vede un follow-up condotto dalla National Health and Nutrition Examination Surveys, su un campione di oltre 14.000 individui seguiti dal 2005 al 2010. Fra gli intervistati abituati a ingerire almeno 1 grammo al giorno di frutta secca e noci, si è rilevata una migliore pressione sanguigna sistolica, una maggiore presenza di colesterolo “buono” HDL, un minore peso corporeo e un girovita più ridotto. Si è quindi dedotto come questi frutti aiutino il metabolismo, tengano vene e arterie pulite e allontanino le minacce dell’infarto, abbattendo il colesterolo causa di occlusioni.

Il terzo studio, realizzato dall’Università di Toronto e l’Ospedale di St. Michael, ha passato al vaglio numerosi marker biologici per la predisposizione alle malattie cardiovascolari. Dalla ricerca, è apparso evidente come 2 grammi di noci al giorno – purché in sostituzione di altri cibi ad alta concentrazione di carboidrati – contribuiscano a ridurre gli zuccheri nel sangue, soprattutto in pazienti che devono monitorare di continuo il controllo glicemico per la presenza di diabete di tipo 2. Così ha spiegato Cyril Kendall, dottoressa del team di studio:

Abbiamo scoperto che il consumo di noci è stato associato con un aumento degli acidi grassi monoinsaturi nel sangue, che è stato correlato con una diminuzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL, della pressione sanguigna, del rischio di malattia coronarica in 10 anni, e dell’HbA1c della la glicemia a digiuno. Il consumo di noci è stato anche trovato aumentare la dimensione delle particelle di LDL, fattore meno dannoso quando si parla di rischio di malattie cardiache.

Insomma, per proteggere il cuore da oggi c’è un nuovo alleato, particolarmente gustoso e amato da grandi e piccini: tutta la frutta dotata di guscio.

ASPARAGI: PROPRIETÀ, BENEFICI E VARIETÀ

ASPARAGI: PROPRIETÀ, BENEFICI E VARIETÀ

 

di Marta Albè

 

Gli asparagi sono ortaggi primaverili teneri e succulenti, estremamente ricchi di proprietà benefiche. Essi rappresentano una varietà perenne, la cui coltivazione in Europa ebbe inizio oltre mille anni fa.

L’Italia, insieme alla Francia ed alla Germania, ne è uno dei maggiori produttori a livello europeo. Scegliere di consumare asparagi significa dare la propria preferenza ad alimenti locali e di stagione, oltre che ricchi di proprietà benefiche utili a proteggere il nostro organismo dalle malattie.

Proprietà curative e benefici degli asparagi

Gli asparagi sono uno scrigno di nutrienti benefici, tra i quali possiamo trovare fibre vegetali, acido folico e vitamine, con particolare riferimento alla vitamina A, alla vitamina C ed alla vitamina E. Presentano inoltre un interessante contenuto di sali minerali, tra i quali è bene evidenziare il cromo, un minerale che permette di migliorare la capacità dell’insulina di trasportare il glucosio dal flusso sanguigno verso le cellule del nostro organismo.

A tale proposito, studi recenti hanno indicato gli asparagi tra gli elementi indicati per il consumo alimentare al fine di attuare una prevenzione del diabete di tipo 2 che inizi proprio dalla tavola. I principi attivi contenuti negli asparagi tramite esperimenti di laboratorio si sono rivelati in grado di agire favorendo la produzione di insulina e diminuendo i livelli di glucosio nel sangue.

Gli asparagi, così come l’avocado, i cavoli ed i cavolini di Bruxelles, risultano essere particolarmente ricchi di una sostanza denominata glutatione, utile a favorire la depurazione dell’organismo, migliorando la sua capacità di liberarsi di sostanze dannose e componenti cancerogeni, oltre che dei radicali liberi.

È per tale motivo che il consumo di asparagi potrebbe essere giudicato utile nella prevenzione di alcune forme di cancro, con riferimento soprattutto al cancro alle ossa, al seno, al colon, alla laringe ed ai polmoni. Gli asparagi sono inoltre ricchi di antiossidanti, una caratteristica che li rende tra i vegetali maggiormente utili a contrastare i segni dell’invecchiamento. Secondo alcuni studi preliminari, gli asparagi potrebbero essere utili per rallentare il processo di avanzamento dell’età biologica.

Un’altra proprietà benefica attribuita agli asparagi riguarda la loro potenziale capacità di aiutare il nostro cervello a contrastare il declino cognitivo. L’acido folico in essi contenuto, in associazione con la vitamina B12, permette la prevenzione dei disturbi che potrebbero affliggere la sfera cognitiva con l’avanzamento dell’età.

Inoltre, gli asparagi contengono elevati livelli di un amminoacido denominato asparagina, che costituisce un diuretico naturale, permettendo in questo modo all’organismo di espellere il sodio in eccesso. Si tratta di una proprietà particolarmente benefica per coloro che soffrono di ritenzione idrica, edema o ipertensione.

Gli asparagi presentano un elevato contenuto di potassio, un sale minerale prezioso per la regolazione della pressione sanguigna e per il funzionamento dei muscoli, compreso il cuore. Il consumo di asparagi è indicato nella prevenzione delle patologie cardiocircolatorie, oltre che per favorire il buon funzionamento del sistema nervoso.

Insieme ai topinambur, gli asparagi sono considerati particolarmente benefici per il nostro apparato digerente per via del loro contenuto di inulina, una tipologia di carboidrato che giunge intatto all’intestino e che rappresenta una fonte ideale di nutrimento per la flora batterica, con particolare riferimento ai lactobacilli. Oltre a supportare la digestione, gli asparagi sono considerati alla stregua di un vero e proprio antinfiammatorio naturale. Potrebbero esservi controindicazioni al loro consumo per coloro che soffrono di reumatismi o di disturbi renali.

Varietà degli asparagi

La varietà più comune degli asparagi è costituita da ortaggi di colore verde scuro o verde chiaro ma, a seconda delle zone d’Italia da noi frequentate, potremo trovare asparagi di colore bianco, rosa e viola. I differenti colori caratterizzano le punte degli asparagi e ne determinano la varietà. È inoltre bene differenziare tra l’asparago coltivato (Asparagus officinalis) e l’asparago selvatico (Asparagus acutifolius) conosciuto anche come asparagina, la cui presenza può essere individuata in aree di campagna, pascoli e boschi.

In Italia possiamo vantare una straordinaria ricchezza per quanto concerne le diverse tipologie di asparagi. Abbiamo ad esempio diverse varietà di asparago bianco. La seconda delle zone di provenienza possiamo distinguere tra l’asparago bianco di Bassano, l’asparago bianco di Cimadolmo, l’asparago bianco di Padova e l’asparago bianco di Rivoli Veronese (la cui produzione è limitata ed a cui nel mese di maggio è dedicata una fiera).

In Lombardia troviamo una particolare varietà di asparago, solitamente inserito tra gli asparagi bianchi, che in realtà presenta una tonalità di colore differente. Si tratta dell’asparago rosa di Mezzago, simbolo della biodiversità agroalimentare lombarda, la cui coltivazione è stata riscoperta e riavviata nel corso degli ultimi due decenni.

Per quanto riguarda gli asparagi verdi, è possibile ricordare l’asparago verde di Altedo, caratteristico della provincia di Bologna, l’asparago verde amaro Montine, prodotto nella laguna a nord di Venezia, particolarmente precoce, in quanto la sua raccolta ha già inizio a partire dal mese di marzo. Tra gli asparagi viola troviamo infine l’asparago violetto di Albenga, una varietà tanto dolce da poter essere consumata cruda, e l’asparago violetto di Cilavegna, la cui sagra cade la seconda domenica di maggio.

Tisanoreica e Dukan, le diete che dividono gli esperti

Tisanoreica e Dukan, le diete che dividono gli esperti

La spesa

La spesa in un supermercato.

La dieta dimagrante è per molte persone un obbiettivo importante. Così si cerca di perseguirla in tutti i modi. Ne esistono di disparate e ognuna ha una sua caratteristica peculiare. Su tutte spicca ladieta mediterranea, che non è dimagrante tout court, ma che è ritenuta la pià completa per salvaguardare la salute di coloro che la praticano. Tra le diete per dimagrire più diffuse, spiccano negli ultimi anni la Tisanoreica e la Dukan, che sfruttano entrambe un principio scientifico, quello secondo cui, il nostro corpo, dopo aver terminato le riserve di zuccheri iniziano a bruciare le riserve di grassi.

Queste due diete dimagranti sono ben sostenute da chi le pratica, perché consentono di raggiungere una forma fisica perfetta. Anche tra i VIP, da Katie Holmes a Kate Middleton, sono in tanti ad averne tratto beneficio. Eppure queste due diete continuano a sollevare perplessità e non tutti sono concordi nell’affermare che sì, fanno dimagrire, ma fanno anche bene all’organismo. Questo accade perché soprattutto nelle prime fasi, la Dukan e la Tisanoreica sono basate sul nutrirsi di proteine, mettendo da parte i carboidrati, che come tutti sanno, quando si è inattivi, rischiano di trasformarsi in zuccheri.

=> Leggi come fare la dieta Tisanoreica

Sicuramente una prima obiezione da porre a entrambe queste diete sta nel fatto che se non si seguono alla lettera, si rischia di riprendere i chili persi e di prenderne addirittura di nuovi. Ma in questo l’unica responsabile è la mancanza di volontà di qualcuno che si sottopone alla dieta, non dei medici che le hanno progettate.

Gli interrogativi sorgono proprio per l’assenza di carboidrati: le diete che non presentano queste sostanze sono ossidanti e quindi creano scorie che potrebbero affaticare i reni e il fegato. Si potrebbe generare quindi uno squilibrio metabolico, anche perché il metabolismoviene accelerato. Questo invece è a un tempo il punto di forza della questione: alcuni medici sostengono invece che proprio l’accelerazione del metabolismo è benefica perché contribuisce a creare un senso di sazietà. Altri problemi che potrebbero insorgere, secondo i medici anti Dukan e anti Tisanoreica, sono anche la stitichezza e l’alitosi. Potrebbero è la parola chiave. Si tratta infatti di teorie, che solo con il tempo saranno provate o smentite dalla pratica.

15 ALIMENTI CHE AIUTANO A DEPURARE IL FEGATO

15 ALIMENTI CHE AIUTANO A DEPURARE IL FEGATO

 

di Marta Albè

 

Il fegato è l’organo principale a cui il nostro organismo deve i processi necessari al metabolismo non soltanto degli alimenti, ma anche di tossine e farmaci. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura può contribuire ad alleggerire il lavoro del fegato, in quanto alcuni frutti e ortaggi contengono sostanze in grado di favorire l’attività del fegato e di migliorare i processi di eliminazione delle tossine. Ecco 15 tra gli alimenti più adatti alla depurazione del fegato.

1) Aglio

Piccole quantità di aglio sono in grado di attivare quegli enzimi che a livello del fegato aiutano il corpo a liberarsi delle tossine. L’aglio presenta inoltre elevati quantitativi di selenio e allicina, due sostanze naturali che contribuiscono alla depurazione del fegato.

2) Pompelmo

Ricco sia di vitamina C che di antiossidanti, il pompelmo è in grado di migliorare i naturali processi di depurazione del fegato. Un bicchiere di succo di pompelmo appena spremuto contribuisce ad incrementare la produzione di enzimi che favoriscono la disintossicazione del fegato e l’eliminazione delle tossine.

3) Barbabietole e carote

Entrambe estremamente ricche di flavonoidi e di betacarotene, le barbabietole e le carote aiutano a migliorare e a stimolare globalmente tutte le funzioni dell’organismo che contribuiscono alla depurazione del fegato.

4) Tè verde

Il tè verde rappresenta una delle bevande amiche del fegato, in quanto ricco di antiossidanti e di catechina, un componente noto per la propria capacità di contribuire al funzionamento generale del fegato.

5) Rucola e spinaci

Rucola e spinaci, ma anche cicoria e tarassaco e l’insieme degli ortaggi a foglia verde scuro, sono ricchi di clorofilla e contribuiscono a purificare il sangue dalle tossine, neutralizzando metalli pesanti e pesticidi e svolgendo allo stesso tempo un’azione di tipo protettivo nei confronti del fegato.

6) Avocado

L’avocado aiuta l’organismo a produrre il glutatione, un aminoacido solforato con funzione antiossidante utile per contrastare i danni provocati dai radicali liberi e necessario al fegato al fine di liberare l’organismo da pericolose tossine. Recenti studi hanno mostrato come un consumo regolare di avocado possa contribuire a migliorare la salute del fegato.

7) Mele

Ricche di pectina, le mele contengono i componenti chimici necessari al nostro organismo per purificarsi e favorire l’eliminazione delle tossine dal tratto digestivo. Ciò rende più semplice per il fegato occuparsi del carico di tossine durante il processo di purificazione del nostro corpo.

8) Olio extravergine d’oliva

Oli spremuti a freddo come l’olio extravergine d’oliva, l’olio di semi di canapa e l’olio di semi di lino sono considerati benefici per il fegato, se utilizzati con moderazione, in quanto possono apportare una base lipidica in grado di incorporare una parte delle tossine presenti nell’organismo, alleggerendo il carico delle stesse sul fegato.

9) Cereali integrali

I cereali integrali, con particolare riferimento al riso integrale, sono ricchi di vitamine del gruppo B, nutrienti noti per essere in grado di migliorare sia il metabolismo dei grassi che il funzionamento del fegato. Dal medesimo punto di vista, è preferibile scegliere prodotti alimenti preparati con farine integrali, piuttosto che con farine raffinate.

10) Broccoli e cavolfiori

Il consumo di broccoli e cavolfiori può contribuire all’incremento della presenza di glucosinolati, degli enzimi naturali considerati in grado di contribuire all’eliminazione da parte dell’organismo di tossine, anche cancerogene, diminuendo il nostro rischio di esposizione a malattie tumorali.

11) Limoni

I limoni presentano un contenuto elevato di vitamina C, che aiuta l’organismo a sintetizzare i materiali tossici in sostanze che possano essere assorbite dall’acqua ed in seguito eliminate dall’organismo. Bere del succo fresco di limone al mattino aiuta a stimolare il fegato.

12) Noci

Le noci sono ricche di un aminoacido denominato arginina, che contribuisce ad aiutare il fegato a depurarsi e disintossicarsi, in particolare per quanto riguarda sostanze come l’ammoniaca. È consigliabile masticare molto bene le noci prima di inghiottirle, in modo da favorire la loro digestione.

13) Cavoli

Come avviene nel caso dei broccoli e dei cavolfiori, il consumo di cavoli permette di stimolare l’attivazione degli enzimi più cruciali nella depurazione del fegato e nell’eliminazione delle tossine.

14) Curcuma

La curcuma rappresenta la spezia da favorire per la depurazione del fegato. Essa può essere aggiunta per il condimento di pietanze a base di verdure o di legumi, per amplificarne gli effetti benefici. La curcuma assiste l’attività degli enzimi che contribuiscono attivamente all’eliminazione delle tossine, con particolare riferimento a sostanze dal potere cancerogeno.

15) Asparagi

Studi recenti hanno rilevato come gli asparagi, con particolare riferimento alle loro foglie, siano da considerare un alimento utile alla protezione del fegato, con particolare riferimento al consumo eccessivo di alcol ed al loro prezioso contenuto di amminoacidi e sali minerali. Il consumo di asparagi può offrire un ottimo contributo nel facilitare la depurazione del fegato.

Idee per ricette di dolci di Carnevale

Idee per ricette di dolci di Carnevale

ricette di dolci

Le chiacchiere: dolci tipici di carnevale

Ricette di dolci tipici di carnevale, ecco 3 classici della tradizione italiana: le chiacchiere, le castagnole ripiene di crema pasticcera e le fritole veneziane.

Ricetta delle chiacchiere di carnevale. Ingredienti: 400 gr. farina, 80 gr. zucchero, 1 uovo intero, 2 tuorli, 50 gr. burro, 2-3 cucchiai di liquore d’anice, arancia grattugiata, un pizzico di sale, zucchero a velo. Disporre la farina a fontana e a centro mettere lo zucchero, le uova, il sale, il burro sciolto e il liquore. Lavorare l’impasto fino ad ottenere una palla, coprirla e farla riposare per mezzora. Formare una sfoglia sottile con il matterello e con un coltello tagliarla a strisce sottili facendo delle incisioni nella pasta. Friggere le chiacchiere nell’olio bollente in piccole quantità, scolare bene e passarle nello zucchero a velo.

Ricetta castagnole ripiene di crema pasticcera. Ingredienti per le castagnole: 450 gr. di farina, 2 uova, 100 gr. di zucchero, 1 cucchiaio di zucchero vanigliato, 1 bustina di lievito per dolci, sale, 50 gr. di burro, vino bianco secco, zucchero vanigliato, olio per friggere. Ingredienti per la crema: 500 ml. di latte, 150 gr. di zucchero, 4 rossi d’uovo, 70 gr. di maizena, 1 gr. di vaniglia, mezza scorza di arancia.

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Preparare le castagnole con la farina, le uova, lo zucchero, lo zucchero vanigliato, il lievito, il sale e il burro ammorbidito, aggiungendo vino bianco quanto basta per ottenere un impasto né troppo duro né troppo molle. Lavorare per circa 10 minuti e poi tagliare a pezzetti arrotolati a cilindro da cui ottenere le palline. Friggerle in abbondante olio bollente rigirandole in continuazione. Quando si saranno gonfiate farle scolare su carta assorbente e riempirle con la crema pasticcera così preparata: mescolare in una pentola uova, zucchero e maizena, aggiungere il latte bollente e far bollire per almeno 2 minuti mescolando continuamente.

Aggiungere alla fine la scorza di arancia grattata e la vaniglia. Far raffreddare ricoprendo la crema ottenuta con la pellicola trasparente in modo che non si formi la pellicina. Farcire le castagnole con la crema ottenuta e ripassarle nello zucchero vanigliato.

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Ricetta fritole veneziane. Ingredienti: 12 gr. di lievito di birra, 200 gr. di farina, 40 gr. di uva passa, 40 gr. di pinoli, 40 gr. di cedrini canditi, 350 gr. di olio di semi, 40 gr. di zucchero semolato, 16 gr. di zucchero a velo, 0,5 cl. di grappa o rum. Sciogliere il lievito di birra con poca acqua tiepida e lo zucchero, quindi aggiungere la grappa e incorporare la farina con l’acqua occorrente.

Lavorare bene la pasta evitando di formare le bollicine di aria in superficie, quindi coprirla con un tovagliolo e farla lievitare in un posto caldo finché raggiunga il doppio del volume. A questo punto unire l’uvetta, i credini tritati e i pinoli, formare le frittelle e friggere in olio caldo. Scolare su carta assorbente, spolverarle con zucchero a velo e servirle ancora calde.