Ucraina, è cessate il fuoco tra Kiev e ribelli.

Ucraina, è cessate il fuoco tra Kiev e ribelli. La Nato crea task-force di intervento rapido. Obama: “E’ ora di agire insieme contro Isis”

La decisione del Gruppo di contatto per la crisi ucraina che si è riunito a Minsk. Kerry: “Ampia coalizione contro Is”. Obama: “Al cessate il fuoco seguano i fatti”

Newport, 5 settembre 2014 – Raggiunto l’accordo per un cessate il fuoco bilaterale tra Kiev e i ribelli filorussi. La tregua, annunciata da Minsk, dove si è riunito oggi il Gruppo di contatto per la crisi ucraina, è entrata in vigore alle 18 (le 17 in Italia). L’accordo è stato poi confermato dal presidente ucraino Poroshenko: “Un protocollo preliminare all’accordo di cessate il fuoco è stato firmato a Minsk”, ha scritto sul profilo Twitter. E il premier Renzi dal vertice Nato ha affermato che “bisogna verificare la concretezza dei passi in avanti”.

In agenda alla riunione di Minsk, non solo la tregua (l’impegno di entrambe le parti a fermare “le operazioni offensive” e, per le truppe governative, a ritirarsi da gran parte delle regioni industriali orientali di Donetsk e Lugansk), ma anche lo scambio di prigionieri, secondo la formula “tutti per tutti”, e la supervisione internazionale del processo nell’ambito di un piano di pace per tappe che potrebbe uscire dalla riunione.

VERTICE NATO – E a Newport, nella ‘due giorni’ al vertice della Nato, i leader dell’Alleanza Atlantica hanno riaffermato con forza il pieno sostegno all’Ucraina. La Nato comunque, ha annunciato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen, ha già approvato il piano di rafforzamento delle difese dell’Alleanza nell’Europa orientale in risposta all’intervento russo in Ucraina. Piano che include la creazione dell’annunciata “punta di lancio” dell’Alleanza, una forza di reazione rapida con equipaggiamenti pre-posizionati e nei Paesi dell’Est in modo che possano rapidamente rinforzati nel caso di una crisi. Il nuovo piano di risposta dell’Alleanza (Rap) include le spearhead, una forza di intervento immediato che avrà cinque basi-deposito nei paesi baltici, Polonia e Romania e che sarà “molto reattiva” e “avrà una presenza continua” nell’est europeo. Il Regno Unito ha già annunciato che parteciperà con 3.500 soldati a questa forza. L’obiettivo della nuova struttura è rassicurare i Paesi membri della Nato che una volta appartenevano al blocco sovietico, specialmente i Paesi baltici, Lituania, Estonia e Lettonia oltre la Polonia.
RENZI –  “Il meccanismo delle sanzioni in Europa è abbastanza complicato: il comitato degli ambasciatori si è riunito e ha predisposto un ‘pacchetto sanzioni’. Ma questo pacchetto non entra in vigore subito perchè ha bisogno di 72 ore per gli stati membri. C’è lo spazio, un lasso di tempo in cui le sanzioni sono preparate, predisposte”, ha detto il premier dal vertice Nato. “Credo che in questo momento la questione politica sia nelle mani della Russia. Voglio sperare che Putin abbia il desiderio di porre realmente fine alle polemiche e ai violenti scontri”. Renzi ha inoltre precisato che “se la tregua non terrò, le sanzioni decise dall’Ue saranno applicate”. Quanto alla situazione in Iraq, Renzi ha annunciato che “l’Italia è parte della coalizione internazionale contro lo stato islamico.
OBAMA – “Al cessate il fuoco devono seguire i fatti”, ha sottolineato Obama, precisando che se la Russia continuerà ad alimentare le tensioni ci saranno nuove sanzioni.  Allo stesso tempo il presidente americano ritiene che se la tregua dovesse reggere le sanzioni contro la Russia potrebbero essere revocate, considerando anche il fatto che ci vorrà del tempo affinchè l’intesa dispieghi tutti i suoi effetti.
FRONTE ISIS  – E gli Usa stanno convincendo gli alleati della Nato a formare “una coalizione” la più vasta possibile per combattere la minaccia degli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Is) in Iraq. Il tutto “ovviamente con una linea rossa (red line) invalicabile per tutti noi: escludere l’impegno di truppe di terra”, ha detto il segretario di Stato John Kerry a margine del summit Nato in Galles a Newport. “Dobbiamo attaccarli (Is) in modo da impedire loro di conquistare altro terreno, e rafforzare le forze di sicurezza irachene e gli altri nella regione (curdi in primis, ndr) che sono pronti a combattere contro di loro, ma senza impiegare le nostre truppe di terra”. E sull’Isis è intervenuto anche Obama: “E’ una grave minaccia per tutti e nella Nato c’è una grande convinzione che è l’ora di agire per indebolirlo e distruggerlo”.
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