Scontro tra Tornado, trovati i corpi di due militari

Scontro tra Tornado, trovati i corpi di due militari

Commenti

A quanto rivelano fonti dell’Aereonautica Militare e dei Vigili del fuoco si tratta di due uomini: “Nessuns superstite”. La Procura ha aperto un’inchiesta. Gli esperti: le causec un guasto tecnico o un errore di uno dei due piloti

FOTO Il giorno dopo – La collisione e l’incendio – I piloti

VIDEO Fuoco e fumo nero – Una colonna di fumo incombe su Ascoli

Scontro fra Tornado, ecco i piloti dispersi
Il capitano Mariangela Valentini (Ansa)Il capitano Mariangela Valentini (Ansa) (1 / 7)

Il capitano Mariangela Valentini (Foto Cattina)Il capitano Mariangela Valentini (Foto Cattina) (2 / 7)

Giuseppe Palminteri in una foto tratta dal suo profilo FacebookGiuseppe Palminteri in una foto tratta dal suo profilo Facebook (3 / 7)

Giuseppe Palminteri in una foto tratta dal suo profilo FacebookGiuseppe Palminteri in una foto tratta dal suo profilo Facebook (4 / 7)

Paolo Piero Franzese in una foto tratta dal suo profilo FacebookPaolo Piero Franzese in una foto tratta dal suo profilo Facebook (5 / 7)

Alessandro Dotto in una foto tratta dal suo profilo FacebookAlessandro Dotto in una foto tratta dal suo profilo Facebook (6 / 7)

Alessandro Dotto in una foto tratta dal suo profilo FacebookAlessandro Dotto in una foto tratta dal suo profilo Facebook (7 / 7)

Ascoli Piceno, 20 agosto 2014 – Sono due i corpi dei militari ritrovati nella zona dove sono precipitati ieri i due Tornado che si sono schiantati ieri in volo nei cieli sopra Ascoli. E a quanto rivelano fonti dell’Aereonautica Militare e dei Vigili del fuoco si tratta di due uomini. La relativa vicinanza, circa 800 metri, tra i resti delle due salme fa ipotizzare che si tratta dei piloti di uno stesso equipaggio. I resti saranno trasportati all’obitorio di Ascoli Piceno a disposizione della magistratura. “Non c’è nessun supersite”, dicono i soccorritori.

“Sono stati ritrovati resti umani in tre punti diversi della zona dell’incidente tra i due Tornado. La loro posizione fa pensare che siano riferibili a due persone”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, Michele Renzo spiegando che i corpi ritrovati al momento sono due.

Così invece il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla Camera in mattinata. “Purtroppo, in mattinata, sono stati ritrovati i corpi esanimi di due membri degli equipaggi (foto), mentre stiamo attivamente cercando i due che risultano ancora dispersi. Fonti dell’Aeronautica militare presenti sul posto confermano che i resti di uno sono di un uomo. E’ stato rinvenuto in una zona scoscesa a un chilometro dall’abitato di Tronzano, dov’era anche il badge liquefatto di uno dei piloti”. 

Ha poi parlato anche il sottosegretario alla difesa, Domenico Rossi: “E’ difficile stabilire le cause dell’incidente senza aver prima trovato le scatole nere e aver ricostruito la vicenda”. Nell’attesa del ‘pronunciamento’ delle scatole nere, espongono le loro ipotesi gli esperti e gli addetti ai lavori che concordano sul fatto che sia stato un guasto tecnico o un errore di uno dei due piloti le possibili cause dell’incidente.

Secondo voci non confermate, sarebbero del capitano pilota Mariangela Valentini e del capitano navigatore Piero Paolo Franzese i corpi carbonizzati trovati in località Casamurana, nel comune di Venarota a dieci chilometri da Ascoli Piceno. Ma al momento non ci sono conferme sulla loro identita’.

In località Poggio Anzù, nella collina di fronte a quella in cui si trovavano i resti carbonizzati del primo pilota e dove era stata segnalata la presenza di resti umani, è stato trovato un casco da pilota. Due caschi e un seggiolino non ‘armato’, ovvero non pronto per essere eiettato, sono stati trovati dalle squadre di ricerca a Casamurana. Inoltre, numerose parti dei due caccia sono cadute a ridosso di abitazioni, una ha distrutto un’auto. Per fortuna la zona non e’ densamente popolata, e anche le case sono sparse, ma l’esplosione ha fatto ricadere i pezzi di aereo in un’area molto vasta anche vicino ai centri abitati. Il bilancio e’ solo di un grande spavento, ma non vi sono feriti.

Continuano senza sosta le ricerche degli altri dispersi dopo il terribile incidente avvenuto ieri pomeriggio nel cielo di Ascoli. I due Tornado dell’Aeronautica Militare si sono scontrati (foto) tra le 16.25 e le 16.30 sopra Mozzano, una frazione del capoluogo. Gli aerei stavano svolgendo attività addestrativa e si sarebbero scontrati in volo finendo poi contro le colline che cingono la città e provocando un incendio (video 1 e 2) tra Olibra e Venarotta.

I DISPERSI

Le ricerche, che vedono in prima fila forze dell’ordine ma anche squadre speciali, si stanno concentrando sugli uomini a bordo degli aerei (due piloti e due navigatori). L’Aeronautica ha diffuso i loro nomi: si tratta del capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, che erano insieme su un velivolo, e del capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese sull’altro tornado.

Il capitano Mariangela Valentini, 31 anni, pilota di caccia, ha partecipato ad operazioni in Afghanistan nel 2010 e in Libia nel 2011. E’ entrata allieva all’accademia di Pozzuoli nel 2001. Pilota di Squadriglia nel 154^ Gruppo Volo del sesto stormo, una passione per il volo e tante ore di Tornado al suo attivo. Nata a Borgomanero (NO) il 14 settembre 1982, dopo gli studi in Accademia, ha conseguito il brevetto di Pilota d’Aeroplano sul velivolo SF-260. Poi è arrivata la laurea in Scienze aeronautiche all’Universita’ degli Studi di Napoli “Federico II” e dal 2006 al 6 Stormo di Ghedi (BS). Dal 30 agosto 2010 al 10 marzo 2011, ha partecipato all’operazione I.S.A.F. a Herat (Afghanistan) e, dal 13 ottobre 2011 al 19 ottobre 2011, all’operazione Unified Protector presso il Task Group Air – Trapani Birgi. Ѐ stata promossa Capitano il 15 settembre 2010. Alta, occhi azzurri, capelli lunghi, in una recente intervista al tg4 raccontava “in volo non ho paura, si pensa alla missione,siamo addestrati a questo”.

E’ nato a Benevento il capitano Paolo Piero Franzese, 35 anni, uno dei quattro piloti dei due Tornado che ieri pomeriggio sono precipitati nei pressi di Ascoli Piceno. Secondo quanto si è appreso, la sua famiglia è residente a Nola, in provincia di Napoli. I genitori del capitano navigatore Pietro Paolo Franzese disperso dopo lo scontro tra i due tornado dell’Aeronautica militare sono stati accompagnati a Ghedi (Brescia), dove ha sede la base dalla quale i tornado erano decollati. Il capitano Franzese aveva frequentato il corso Zodiaco IV all’Accademia aeronautica di Pozzuoli.

Il capitano Giuseppe Palminteri, navigatore di uno dei due Tornado precipitati ieri pomeriggio vicino ad Ascoli Piceno, è un palermitano di 36 anni, da anni trasferito a Brescia. A lungo è stato a Napoli dove ha frequentato il Liceo classico Giuseppe Garibaldi e poi l’univesità Federico II. Dal suo profilo Facebook emerge tutto l’orgoglio di appartenere al Sesto stormo ‘Diavolo Rossi Ghedi’. Si è ‘ribattezzato’ “Giuseppe Chazz Palminteri”, un chiaro richiamo al noto attore, sceneggiatore, regista e produttore statunitense di origine agrigentina Chazz Palminteri, nome d’arte di Calogero Lorenzo Palminteri. Sulla pagina del social network emerge anche la passione per la musica Pop interpretata da Fabi, Silvestri e Gazzè. Ma soprattutto ci sono foto sorridenti e serene.

I genitori e il fratello di Alessandro Dotto, il pilota di 31 anni di San Giusto Canavese disperso in seguito allo scontro tra i due tornado nella zona di Ascoli, sono stati accompagnati ad Ascoli Piceno da personale dell’Aeronautica militare. Lo hanno riferito i vicini di casa della famiglia Dotto. Lino e Linetta Dotto a San Giusto Canavese gestiscono una pasticceria-caffetteria. Il fratello di Alessandro, 20 anni, ha appena terminato il liceo scientifico. Alessandro Dotto, che è cresciuto a San Giusto Canavese, è entrato in Aeronautica una decina di anni fa. Pochi mesi fa è stato nominato capitano. Da qualche anno vive a Ghedi, dove ha una fidanzata. Il pilota aveva trascorso in Ferragosto in famiglia a San Giusto Canavese.

LE RICERCHE

Gli esperti dell’aviazione hanno assicurato che i militari sono riusciti a lanciarsi con il seggiolino eiettabile avendo ricevuto il segnale radio di attivazione del sistema di espulsione (ma nessuno dei testimoni racconta di aver visto i quattro ‘espulsi’ dagli aerei, qualcuno parla di uno, altri di due paracaduti, ma nessuno quattro). Le ricerche sono particolarmente concentrate nella zona di Casamurana, frazione di Mozzano a pochi chilometri dal luogo dell’impatto, dove è stato trovato il tesserino plastificato con la foto di uno dei militari.

Nella tarda serata di ieri si è diffusa la notizia del ritrovamento di un paracadute arancione ma non ci sono conferme. Si sarebbe trattato solo dei resti di un salvagente.

“Escludiamo che i piloti dispersi a seguito dell’incidente aereo siano ancora vivi”. Lo afferma un ufficiale dei carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno. “Continuiamo le ricerche su una vasta area, che è ancora interessata da focolai di incendi – prosegue l’ufficiale – ma è molto difficile che si possano ritrovare nella zona devastata dalle fiamme, ancora in vita”.

Le pattuglie della Stradale che presidiano le strade per garantire la viabilità stanno lavorando con i lampeggianti accesi. Sul luogo le squadre dei vigili del fuoco, Canadair, aerei della protezione civile che per tutta la notte sono state impegnate nel circoscrivere e domare ben cinque focolai d’incendio che hanno interessato in particolare Gimigliano e Olibra. I due Tornado, scontrandosi, hanno causato “un vasto incendio boschivo“. La superficie bruciata è “di 20 ettari e 50 ettari sono a rischio”.

Nelle frazioni di Gimigliano e Olibra sono stati ritrovati un motore e vari pezzi dei due aereiUno di questi è caduto su un’auto in località Poggian’sù, schiacciandola, mentre a Roccafluvione l’onda d’urto ha mandato in frantumi i vetri di una casa.

I resti dei due Tornado che si sono scontrati ieri in volo ad Ascoli Piceno sono sparsi in un’area abbastanza vasta, fra le frazioni di Tronzano, Casamurana e Poggio Anzù. Le squadre miste che stanno facendo le ricerche hanno rinvenuto diversi componenti, tra cui una tanica, oltre a mappe nautiche e documenti di bordo. L’area è sorvolata da diversi mezzi aerei, tra cui elicotteri e un drone dell’Aeronautica. Sul posto anche le squadre di Soccorso alpino della Guardia di finanza specializzate in ricerca con il gps.

LE INDAGINI

Fonti della Procura di Ascoli Piceno confermano l’apertura di un’inchiesta per l’ipotesi di reato di disastro aereo colposo. Il procuratore capo Michele Renzo l’ha affidata al sostituto Umberto Monti, che ieri notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi. Un summit servito anche per stabilire con chiarezza che la competenza sulle operazioni di ricerca e sulle indagini è della magistratura ascolana, che avrà il supporto e l’ausilio di tutte le forze impegnate sul campo, comprese quelle militari. Già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti.

Le indagini sono condotte dalla squadra mobile, anche se alcuni accertamenti verranno affidati ai carabinieri. Nelle prossime ore verranno acquisiti i filmati che circolano in rete da ieri, ritenuti importanti per stabilire il punto di impatto dei due Tornado e l’altitudine a cui viaggiavano. Verranno sentiti i testimoni oculari, in particolare i residenti delle frazioni dove è avvenuto l’impatto. Determinante per la Procura recuperare le scatole nere che potranno chiarire molti aspetti dell’incidente. Dai primi accertamenti non sarebbero emersi elementi per ipotizzare un’avaria a uno dei due caccia prima dello scontro fatale.

L’impatto fra i due caccia è stato ortogonale, in pratica i due aerei si sono scontrati perpendicolarmente mentre percorrevano una delle aerovie a disposizione per raggiungere il luogo di un’esercitazione. La commissione dell’Ispettorato sicurezza al volo è al lavoro per accertare le cause dell’incidente.

PENDOLARIA 2012: LE 10 LINEE FERROVIARIE PEGGIORI D’ITALIA

PENDOLARIA 2012: LE 10 LINEE FERROVIARIE PEGGIORI D’ITALIA

 

di Legambiente

 

La Circumvesuviana, la Roma Viterbo, la Padova-Venezia, la Palermo-Messina: tra riduzioni delle corse, lentezza, disservizi e sovraffollamento, sono solo alcune delle tratte ferroviarie peggiori d’Italia. Una triste classifica presentata oggi da Legambiente, che annuncia una giornata di mobilitazione il 18 dicembre per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori.

Riparte così Pendolaria, la campagna dell’associazione dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Perché la vita dei pendolari, purtroppo, non migliora, ma si fa sempre più incerta. Quest’anno, infatti, a fronte di tagli del servizio e aumenti del prezzo dei biglietti in diverse regioni, i disagi per i fruitori del trasporto pubblico su ferro sono largamente aumentati, complici governo e amministrazioni regionali.

“Quella dei treni per i pendolari è una vera e propria emergenza nazionale – dichiara il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – di cui nessuno sembra intenzionato a occuparsi. Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione e l’incertezza delle risorse, che ha portato ad avere treni sempre più affollati, in ritardo e con le solite vecchie carrozze.

Per chi si muove in treno ogni giorno la situazione è spesso disperata, con autentici drammi giornalieri che si vivono sulle linee del Lazio, della Campania, del Veneto. È vergognoso che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano stati talmente risibili da risultare in molti casi inferiori alle spese per i gruppi consiliari. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose, governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro”.

Legambiente anticipa una parte dei dati contenuti nel rapporto Pendolaria che sarà presentato il 18 dicembre. Nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate è diminuita del 22% rispetto al 2007-2009. Il 2009 è stato, infatti, l’ultimo anno in cui sono stati destinati fondi sufficienti a garantire un servizio decoroso. Anche il governo Monti non fornisce certezze per il futuro del trasporto pendolare in Italia. Per il prossimo anno i fondi per il trasporto pendolare sono destinati ancora a ridursi. La diretta conseguenza di questa situazione sono tagli ai servizi, aumento del prezzo dei biglietti, stop agli investimenti per l’acquisto dei treni.

Quest’anno i tagli ai servizi in Campania hanno toccato il 90% sulla Napoli-Avellino e il 40% sulla Circumvesuviana. Sono stati del 15% in Puglia e del 10% in Abruzzo, Calabria, Campania e Liguria. Sono state chiuse 12 linee in tutto il Piemonte, in Abruzzo e in Molise definitivamente soppressi i treni della linea Pescara-Napoli. Con il nuovo cambio d’orario vengono soppressi tutti i treni tra Sibari e Taranto, sostituiti con autobus.

Il prezzo del biglietto, invece, in Toscana è cresciuto del 20%, nel Lazio 15% e in Liguria del 10% per il biglietto semplice e del 5% per gli abbonamenti mentre è prevista un’ulteriore maggiorazione del 3% per il 2013. Aumenti che si vanno a sommare a quelli del 2011, come in Lombardia dove le tariffe erano già state incrementate del 23,4% l’anno passato.

La classifica delle tratte peggiori d’Italia rispecchia quanto poco sia stato fatto nel corso degli ultimi anni e quanto le situazioni già critiche dei pendolari siano diventate insopportabili.

Circumvesuviana

La Circumvesuviana, malgrado sia frequentata da 105.000 pendolari ogni giorno, ha visto una riduzione del 40% delle corse nella scorsa primavera e continui disagi durante tutto il 2012.

Roma-Viterbo

Fare il pendolare tra Roma e Viterbo rappresenta ormai un’avventura sia che si scelga la linea ATAC Roma Nord, sia che si prenda la ferrovia regionale FR3 di Trenitalia. La situazione peggiore la vivono i passeggeri sulla linea ATAC, 75.000 ogni giorno, che si ritrovano con treni sovraffollati, vecchi e in ritardo.

Pinerolo-Torre Pellice

Le linee ferroviarie in Piemonte hanno subito un duro colpo nel corso del 2012 con 12 tratte definitivamente soppresse, e un disagio indescrivibile per i pendolari. Una delle situazioni più gravi è quella della Torre Pellice-Pinerolo, tratta che poi permetteva ai passeggeri di proseguire per Torino.

Padova-Venezia Mestre

Impossibile trovare un posto nell’orario di punta sui treni tra Padova e Mestre, la tratta più affollata del Veneto. Una Regione che in questi anni ha investito una miseria nel trasporto ferroviario pendolare.

Genova Voltri-Genova Nervi

Peggiora anno dopo anno la condizione dei pendolari sulla tratta Genova Voltri-Genova Nervi utilizzata da almeno 25.000 i viaggiatori al giorno, con problemi di sovraffollamento e una velocità media di 25 km/h.

Palermo-Messina

La Palermo-Messina è una delle tratte più lente d’Italia con il record di 4 ore per 225 km. Per il 55% della linea c’è ancora il binario unico ed i ritardi sono costanti come le soppressioni dei treni, le carrozze sempre più sporche e le stazioni sono messe fuori uso dai vandali.

Viareggio-Firenze

Sulla Viareggio-Lucca-Firenze, secondo le previsioni, saranno chiuse 7 stazioni.

Stradella-Milano

In provincia di Pavia i pendolari lamentano il degrado di molte stazioni ma anche l’inefficienza di linee ferroviarie come la Stradella-Milano.

Bologna-Ravenna

Fra Bologna e Ravenna la frequenza di disservizi, mancanza di informazioni e sovraffollamento rendono il viaggio dei pendolari impraticabile.

Potenza-Salerno

Tagli alle corse sulla linea Potenza-Salerno, tratta utilizzata da migliaia lavoratori e studenti, ma anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise i ritardi sono all’ordine del giorno, con convogli che spesso non raggiungono i 50 km/h di velocità ed impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione, che siano regionali o Intercity.

Abu Dhabi, Raikkonen vince davanti ad Alonso e Vettel

Abu Dhabi, Raikkonen vince
davanti ad Alonso e Vettel

Rimontona del tedesco che resta in testa al mondiale

Grande gara di Alonso, ma superba performance di Vettel che, partito dalla pit-lane, ha centrato il podio anche grazie agli ingressi della safey car mantenendo 10 punti di margine dal ferrarista. Settimo Massa, fuori Hamilton e Webber. Alonso: “Fatto il massimo”

 
Raikkonen sbanca Abu Dhabi e chiude davanti ad Alonso
Sorpassi ed emozioni ad Abu Dhabi (Reuters)

Abu Dhabi, 4 novembre 2012 – Kimi Raikkonen trionfa ad Abu Dhabi, Fernando Alonso è secondo ma rosicchia solo 3 punticini a Sebastian Vettel nel duello iridato. Il pilota tedesco della Red Bull, partito dalla pit-lane dopo il disastroso sabato, confeziona una rimonta strepitosa e risale fino al gradino più basso del podio: il 25enne di Heppenheim limita i danni in un weekend a dir poco complicato e a 2 gare dalla fine della stagione, conserva 10 punti di margine sul ferrarista, che non ha nulla da rimproverarsi dopo una gara praticamente perfetta.

Articoli correlati

L’asturiano parte in maniera impeccabile dalla terza fila e al termine del primo giro è quarto. Davanti, Hamilton tiene a bada Raikkonen e Maldonado prima di scaldare le gomme e prendere
progressivamente il largo. In fondo al gruppo, Vettel deve lottare in una ‘tonnara’: guadagna posizioni, ma danneggia lievemente il muso della sua Red Bull.

La rimonta del campione del mondo sembra agevolata al nono giro dall’incidente tra la Mercedes di Nico Rosberg e la Hrt di Narain Karthykeyan, costretto a rallentare improvvisamente per un guasto: il tedesco vola sopra la monoposto dell’indiano e atterra miracolosalmente illeso, safety car in pista e gruppo compatto. Nella fase di stand-by, Vettel viene sorpreso dalla frenata improvvisa della Toro Rosso di Daniel Ricciardo: il leader iridato abbatte un pannello di polistirolo, altro ‘trauma’ per l’ala anteriore e sosta ai box per sostituire il muso e il numero 1 deve ripartire nuovamente dall’ultima posizione. Quando si riprende a fare sul serio, nel 14° giro, Alonso difende la quarta piazza dall’assalto di Webber. Hamilton, al comando, fa gara solitaria fino al 20° dei 55 giri: la McLaren-Mercedes va k.o. e l’inglese si ritira. Alonso guadagna una posizione per la sfortuna altrui, ma subito dopo è perfetto quando deve approfittare dell’errore di Maldonado.

Lo spagnolo ringrazia e sale al secondo posto alle spalle di Raikkonen, mentre il venezuelano difende con ardore eccessivo la terza piazza: ‘ruotata’ alla Red Bull di Webber, che perde secondi preziosi e dice addio al podio. L’australiano prosegue la sua giornata movimentata nella 26a tornata con il duello a sportellate con Massa: la Ferrari brasiliana si gira in pista: la bagarre favorisce Vettel.  Il campione del mondo, nella girandola di pit-stop, si ritrova secondo davanti ad Alonso e alle spalle di Raikkonen che archivia il cambio gomme nel 32° passaggio.

La Red Bull deve effettuare la seconda sosta ai box (38° giro) e inizia l’ultima porzione di gara in quarta posizione. Tutto finito? Macche’. La Sauber di Sergio Perez fa strike con la Lotus di Romain Grosjean e l’immancabile Red Bull di Webber. Riecco la safety car, comincia il terzo Gp della giornata. Quando si riparte, Raikkonen se ne va mentre Vettel prova a spaventare Button e a 3 giri dalla conclusione si prende di forza il gradino piu’ basso del podio.  Alonso, padrone della seconda piazza, prova ad avvicinarsi alla Lotus. Raikkonen resiste e si regala la prima gioia dell’anno nella giornata che lo esclude aritmeticamente dalla corsa al titolo. Il duello Vettel-Alonso prosegue tra 2 settimane con la prima edizione del Gp texano di Austin.

RAIKKONEN: “SORRIDO POCO, MA SONO FELICE” – “In passato dicevano che non sorridevo a sufficienza forse faccio ancora lo stesso errore, ma sono felice, sia per il team che per me. Questo risultato da motivazioni a tutti e spero che possa darci una svolta e altre gare belle in futuro e vincere magari il prossimo anno”. Sono le parole del pilota della Lotus, Kimi Raikkonen, dopo la vittoria del Gp di Abu Dhabi. Soddisfatto anche Eric Boullier, boss della Lotus. “Finalmente è arrivata la prima vittoria nel mondiale, c’è stata un po’ di fortuna ma le corse vanno così, sono felice per la squadra, è positivo vincere”, ha detto il francese.

ALONSO: “ABBIAMO OTTENUTO IL MASSIMO” – “Sono molto felice, non eravamo molto competitivi in questo week end”. Il pilota della Ferrari Fernando Alonso appare soddisfatto della sua seconda posizione nonostante sia riuscito a recuperare solo tre punti dal leader del Mondiale Vettel arrivato terzo dopo una incredibile rimonta dal fondo della griglia. “Negli ultimi giri ho provato ad attaccare – aggiunge lo spagnolo dal podio di Abu Dhabi – il secondo posto era il massimo che potessi fare, continuiamo acombattare fino alla fine”.

VETTEL: “POTEVO PERDERE TUTTO” – “Rischiavo di perdere tutto, invece ho perso solo 3 punti. Credo nel titolo più che mai”.  Sebastian Vettel si gode il preziosissimo terzo posto con una strepitosa rimonta. “Speravo di arrivare sul podio, dopo i primi giri diventava sempre più difficile. Ho danneggiato l’ala anteriore, poi ho commesso un errore quando è entrata la safety car per la prima volta. Ho nuovamente danneggiato il muso e a quel punto abbiamo deciso di cambiare strategia”, dice il tedesco nella cerimonia di premiazione. “Il secondo ingresso della safety car mi ha aiutato, è chiaro, il duello con Button per la terza posizione è stato molto bello. Sono riuscito a passarlo, è stata una gara fantastica e ora mi godo questo podio”, dice il campione del mondo. “Mancano ancora 2 gare, le cose possono cambiare rapidamente. Se qui fossi partito terzo avrei potuto fare un’altra gara. Rischiavo di perdere tutto, è andata benissimo”.

DOMENICALI: “DOBBIAMO CREDERCI FINO IN FONDO” – “La safety car ha facilitato la gara a Vettel, non si può lamentare sulla sorte di oggi, ora mancano due gare ma l’importante è crederci fino in fondo. L’importante è stare lì, dobbiamo lavorare bene e crederci, siamo vicini, abbiamo preso dei punti a Vettel che ha fatto una grande gara, vediamo nelle prossime settimane”. Questo il commento di Stefano Domenicali, team principal della Ferrari, dopo il secondo posto di fernando Alonso nel Gp di Abu Dhabi, con il tedesco Vettel giunto terzo dopo essere partito dall’ultima posizione.

Fiat e Fabbrica Italia, le reazioni del mercato

Fiat e Fabbrica Italia, le reazioni del mercato

Dure accuse di Della Valle, ma Montezemolo difende il Gruppo

di

Fiat ha deciso di modificare il suo progetto Fabbrica Italia, scatenando così le reazioni del mercato. La CGIL e Diego Della Valle accusano direttamente la dirigenza torinese, ma Montezemolo difende l’azienda

 
 
Fiat e Fabbrica Italia, le reazioni del mercato

 

Poteva esaurirsi così senza problemi l’annuncio di Fiat riguardo al progetto Fabbrica Italia? Ovviamente no. In questo momento di grave difficoltà economica, la decisione del Lingotto di modificare la propria proposta per fabbricare veicoli nel nostro Paese è un chiaro segnale di come la situazione del mercato del lavoro e dell’auto siano ancora in alto mare. Pochi consumi e un costo del lavoro troppo alto hanno portato la casa torinese a dare questo annuncio, che però ha trovato diversi pareri contrari nell’ambito dell’industria e della politica.

Diego della Valle, per citare uno dei più in vista, ha attaccato seriamente l’amministrazione e gli azionisti Fiat, accusandoli di aver preso le scelte sbagliate per il mercato, pensando unicamente ai propri interessi invece che alle necessità del Paese. Una presa di posizione forte, che crea una spaccatura notevole tra Marchionne e Della Valle. In soccorso a Fiat è però giunto il presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, che ha definito inaccettabili le parole del numero uno di Tod’s e ha sottolineato come la Fiat abbia invece percorso con successo una via resa assolutamente impraticabile a causa della crisi economica mondiale e del Paese. Due elementi che lo stesso Della Valle aveva riconosciuto, ma che aveva considerato secondari rispetto alla “malagestione” dell’azienda.

La leader della CGIL, Camusso, è stata naturalmente di tutt’altra opinione. Secondo le sue parole, Fiat non avrebbe scelto uno schema produttivo fruttifero, nonostante le promesse. La produttività sarebbe aumentata, ma i risultati non sarebbero arrivati. Nel frattempo gli operai dipendenti degli stabilimenti Fiat italiani stanno vivendo giorni di profondissima preoccupazione.

Quando fare ricorso per multa da autovelox

 

Quando fare ricorso per multa da autovelox

Il ruolo degli Autovelox non dovrebbe essere quello di far fare cassa allo Stato, ma semplicemente di mettere al riparo gli automobilisti dai tratti stradali più pericolosi o comunque nei quali è necessario presentare la massima attenzione. Per questo la dislocazione degli Autovelox è di dominio pubblico e sempre per questo le zone sottoposte a controlli sono preannunciate da apposita segnaletica.

E quando non è così? La multa elevata potrebbe non essere valida, con buone probabilità di vincere l’eventuale ricorso. Basta infatti che manchi uno dei parametri stabiliti dalla Legge per rendere inefficace una contravvenzione per eccesso di velocità. Scopriamo quali sono, ricordando che noi automobilisti siamo obbligati a rispettare le regole, ma che lo Stato non è da meno.

L’Autovelox dev’essere sempre segnalato
Come detto i controlli sulla velocità devono essere interpretati come deterrenti e non come macchine per fare soldi facili. Per questo tutti gli Autovelox, sia mobili che fissi devono essere sempre segnalati con il dovuto anticipo. In mancanza della mitica dicitura “controllo elettronico della velocità” ci sono tutti gli estremi per fare ricorso.

Occhio ai colori
Non parliamo di daltonismo, ma poco ci manca. Se infatti il famoso cartello di preavviso è presente badiamo che sia del colore giusto rispetto al tratto di strada in cui è installato. Il discorso è molto semplice: su una strada comunale ad esempio dev’essere su sfondo bianco, blu su una Statale e verde in autostrada. Anche in questo caso il cartello con la scritta giusta, ma con il colore sbagliato ci lascia tutto il margine per iniziare un ricorso.

Riconoscibilità di chi fa il controllo
Ma poniamo che l’Autovelox sia segnalato e che anche il colore del cartello sia corretto. Cos’altro serve per rendere la multa valida? La riconoscibilità dell’automobile che ha installato l’Autovelox. Questa infatti deve sfoggiare almeno qualche scritta distintiva (magari sulla fiancata) o quantomeno esporre il classico lampeggiante blu sul tettino. Insomma, siano benvenute le multe elevate con vetture “in borghese”, ma qualcosa per riconoscerle deve pur esserci.

Anche l’Autovelox dev’essere ben visibile
Cosa significa? Che se il sistema mobile è installato su una vettura della Polizia camuffata in un cespuglio, la multa può essere tranquillamente impugnata. Questo non significa che le “volanti” non possano imboscarsi ed essere visibili all’ultimo momento, ma in questo caso l’Autovelox dovrà essere posizionato sul ciglio della strada in modo che sia ben riconoscibile.

Benzina, prezzi alle stelle

Benzina, prezzi alle stelle: record storico 2 euro
L’allarme: “Le famiglie sono in ginocchio”

Associazioni consumatori: “Si spendono in più 768 euro all’anno”

Nuovo record per il prezzo della benzina: oltre 2 euro al litro, massimo storico per la rete ordinaria, cioè fuori dalle autostrade. Il “record registrato oggi in alcune regioni” emerge dai dati di Quotidiano Energia

 
Un distributore di benzina (Newpress)

Un distributore di benzina (Newpress)

Roma, 22 agosto 2012 – Nuovo record per il prezzo della benzina: oltre 2 euro al litro, massimo storico per la rete ordinaria, cioè fuori dalle autostrade. Il ‘’record registrato oggi in alcune regioni’’ emerge dai dati di Quotidiano Energia, che rileva ‘’le punte massime’’, a 2,008 al litro, ‘’nel centro Italia e, segnatamente, in Toscana’’.

Segui le notizie su Facebook

Per la Benzina “è record anche sulla rete ordinaria” con il “servito al massimo storico fuori autostrada”, emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia. “Scontato da tempo il record del caro carburanti in autostrada, la vera novità è il raggiungimento del massimo sul ‘’servito’’ della rete ordinaria, che è stato registrato oggi per la benzina in alcune Regioni (complice il gioco delle addizionali) con punte ben superiori ai 2 euro/litro che mandano in soffitta i primati della scorsa primavera’’.

A mettere mano ai prezzi raccomandati ‘’sono state oggi Eni (+1,6 Cent /litro e +1,0 sul diesel), Tamoil (+1 Cent /litro solo sulla verde) e Api IP con un ritocco di 0,5 Cent anche in questo caso solo sulla benzina’’. Le punte massime ormai, per la benzina a 2,008 euro/litro nel Centro Italia e, segnatamente, in Toscana, sono invece per il diesel fino a 1,843 euro/litro al Sud Italia. Più nel dettaglio, secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale , ‘’i prezzi medi serviti sono oggi a 1,920 per la benzina, 1,803 per il diesel e 0,784 per il Gpl’’.

A livello paese ‘’il prezzo medio praticato della benzina (sempre in modalita’ servito) va da 1,906 di Tamoil a 1920 di Eni e Totalerg (no logo a 1819). Per il diesel si passa da 1,797 di Esso a 1803 di Eni, IP e Shell (no logo a 1695)’’. La situazione, spiega Quotidiano Energia, ‘’tiene conto della crescita delle quotazioni internazionali, il tutto alla vigilia del penultimo week end di sconti self, che renderà sempre piu’ divaricato l’andamento del mercato carburanti nazionale’’.

CONSUMATORI: CARO CARBURANTE COSTA +768 EURO L’ANNO – Tra costi diretti per l’acquisto di carburanti (+420 euro l’anno), e costi indiretti (348 euro l’anno. Per l’impatto, per esempio, sul trasporto merci), il caro-benzina costa agli italiani in media +768 euro annui, ‘’la stessa cifra che una famiglia spende mediamente per 50 giorni di spesa alimentare’’. Lo calcolano Adusbef e Federconsumatori. Per la benzina, ‘’le variazioni, rispetto ad Agosto 2011 sono di +35 centesimi’’. “Con picchi che hanno superato quota 2,00 euro al litro, le compagnie si stanno preparando ad accogliere al rientro dalle vacanze le poche famiglie che sono partite’’, commentano dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti: ‘’Con i prezzi a questi livelli si aggrava ulteriormente la situazione degli aumenti dei carburanti rispetto allo scorso anno, sia direttamente per i pieni sia per i maggiori costi di trasporto’’. Per le due associazioni di consumatori e’ ‘’una situazione chiaramente insostenibile, a maggior ragione visto il delicatissimo momento che le famiglie stanno attraversando. Per questo e’ necessario intervenire al piu’ presto per porre un freno alle gravi speculazioni, per modernizzare l’intera filiera petrolifera ed evitando categoricamente qualsiasi nuovo aumento della tassazione’’.

COLDIRETTI: FAMIGLIE IN GINOCCHIO – “Il record del prezzo del pieno di benzina per una automobile media (50 litri) che ha raggiunto i 100 euro ha un effetto valanga sulla spesa delle famiglie in un Paese come l’Italia dove l’88 per cento delle merci viaggia su strada’’, commenta Coldiretti dopo i nuovi record toccati dal prezzo della benzina. Che, al litro, ‘’ha addirittura superato del 50 per cento quello di un litro di latte fresco ed è pari a quello di un chilo di pesche’’.

Per Coldiretti ‘’una situazione insostenibile che sommata all’aumento complessivo dei costi energetici per le bollette di luce e gas mette a rischio la ripresa dell’economia’’. A subire gli effetti del caro carburanti ‘’anche le imprese agricole che in questo momento consumano grandi quantità di gasolio per garantire l’irrigazione nei campi per salvare le coltivazioni agricole dal caldo e dalla siccità. L’aumento dei costi energetici colpisce in realtà l’intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale’’.

Aeroporti: scali dimezzati e più infrastrutture

Aeroporti, ecco il piano di Passera: scali dimezzati e più infrastrutture

Dimezzare il numero degli aeroporti, che saranno serviti però da infrastrutture nuove o rafforzate. È l’obiettivo del piano che, scrive la Repubblica, “è da oggi sulla scrivania del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, e se ne potrebbe parlare anche al Consiglio dei ministri di venerdì”. Secondo il progetto, definito insieme all’Enac, “degli oltre 60 aeroporti oggi in attività ne resteranno poco più della metà. Gran parte degli scali minori saranno dismessi o nel migliore dei casi passeranno sotto la tutela degli enti locali (se riusciranno a pagarne le spese)”.
Piano condiviso con l’Enac – “Con questo schema definitivo – spiega il presidente dell’Enac, Vito Riggio – gli investitori avranno la certezza di poter decidere su cosa e quanto investire nel settore, mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti – aggiunge – passeranno agli enti locali, che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita”.
Solo una quarantina di scali operativi – “Il messaggio – sottolinea il quotidiano – è chiaro: resteranno solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture adeguate e nessun intervento dello Stato. Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell’intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare”.

Esodo con il caro benzina

Esodo col caro-benzina, oggi scatta l’aumento delle accise

Esodo col caro benzina: nuovi aumenti dei carburanti, col gasolio che tocca quota record 1,8. E da oggi salgono anche le accise. Sul fronte dei voli, fallisce l’integrazione tra Windjet e Alitalia. Sul fronte meteo, sarà il weekend più caldo dell’estate.
Scatta nuovo aumento accise –  “Nuovo e ‘imprevisto’ caroaccise carburanti” . Lo ha rilevato Quotidiano Energia che cita un provvedimento del 9 agosto dell’Agenzia delle Dogane nel quale si annuncia che dall’11 agosto e fino al 31 dicembre 2012 “le aliquote dell’accisa sulla benzina saliranno di 4,20 euro/’000 litri da 724,20 a 728,40 euro/’000 litri e quelle sul diesel dello stesso importo da 613,20 a 617,40 euro/’000 litri. Incrementi che si traducono in +0,42 centesimi al litro e, includendo anche l’Iva al 21%, in circa 0,51 centesimi al litro”. L’incremento, dalla legge di Stabilità 2012, osserva QE, genererà maggiori entrate per le casse statali pari a 65 milioni di euro per rendere strutturale il bonus per i gestori carburanti e fare fronte alla riscossione agevolata delle imposte nelle zone terremotate dell’Abruzzo. Dall’inizio del 2011 le accise sulla benzina sono aumentate di 16,44 centesimi, mentre quelle sul diesel di 19,44 cent, a cui va ad aggiungersi l’effetto moltiplicatore dell’Iva. L’ultimo incremento, di 2,42 centesimi Iva compresa su entrambi i prodotti a favore del terremoto in Emilia, risale allo scorso giugno, quando tuttavia non si riversò sui prezzi al consumo anche approfittando della discesa delle quotazioni internazionali.
Esodo da bollino rosso – L’inevitabile impennarsi del costo dei carburanti e il persistere della gelata economica non sono serviti a scoraggiare gli italiani in vista del week end di Ferragosto che, in piena canicola, si profila come un vero e proprio esodo, con tanto di ‘bollino rosso’ (il terzo da fine luglio). Ma la circolazione sulle strade, come previsto, si era già fatta intensa nelle prime ore di venerdì, favorita però dalla rimozione dei cantieri di lavoro e dal blocco della circolazione dei mezzi pesanti (oggi fino alle 23, dalle 7 alle 23 domani e dalle 7 alle 24 domenica 12 agosto). La Polizia stradale avverte però che in presenza di maggior traffico serve più prudenza. “Il traffico si sta intensificando in queste ore e stimiamo che in tutto il week end sarà molto sostenuto – spiega il funzionario della Polizia stradale Paolo Cestra – soprattutto sulle direttive del Nord est e, a sud, sulla Salerno Reggio Calabria”. Nei fine settimana estivi verranno rinforzati i servizi di controllo mettendo in campo oltre 1500 pattuglie in auto, 100 in moto e altre 150 in abiti civili.
Torna l’Anticiclone Nordafricano – L’Anticiclone Nordafricano, si spingerà nuovamente sull’Italia la prossima settimana (per la settima volta). Ci attendono da martedì temperature oltre la norma, con forte disagio soprattutto in Sicilia e Sardegna. La siccità quindi non potrà che peggiorare. Oggi tempo in prevalenza soleggiato, ma con più nuvole in Calabria e al Nordest, dove saranno possibili degli isoalti temporali sui rilievi. Temperature in ulteriore calo al Centrosud. Venti moderati o forti settentrionali su Adriatico, Sud e Isole, con mari mossi. Domenica ancora cieli sereni o poco nuvolosi, ma con la presenza di maggiore nuvolosità al mattino al Nord, nel pomeriggio su Alpi e Appennini. Temperature massime comprese tra 27 e 32 gradi. Ventoso soprattutto su medio e basso Adriatico e Ionio, con mari mossi o molto mossi.
 

Volkswagen “Presidente Fiat insopportabile”

La Volkswagen dopo l’attacco di Marchionne: “Presidente Fiat è insopportabile, si dimetta dall’Acea”

“Marchionne è insopportabile come presidente dell’Acea”, Associazione delle case automobilistiche europee. “Chiediamo le sue dimissioni”. Lo afferma il responsabile della comunicazione aziendale di Volkswagen Stephan Gruehsem al Wall Street Journal, replicando alle accuse fatte dal numero uno di Fiat sulla politica di sconti. Gruehsem ha anche detto che Volkswagen sta considerando la possibilità di uscire dall’Acea in seguito a quei commenti.
L’accusa di Marchionne alla casa automobilistica tedesca – L’industria automobilistica europea è in una crisi che non ha precedenti e la politica di sconti aggressivi messa in atto da Volkswagen “è un bagno di sangue sui prezzi e sui margini”. E’ con queste parole, in un’intervista all’International Herald Tribune, che Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler, sferra il personale attacco al colosso tedesco dell’auto. Il manager italo-canadese cambia quindi obiettivo per spiegare la crisi della sua azienda. Dopo aver puntato il dito sugli operai italiani e sulla loro scarsa produttività per Marchionne i mali del Lingotto dipendonoadesso dai tedeschi cattivi.
“Non l’ho mai vista così difficile” – “Non l’ho mai vista così difficile”, dice Marchionne riferendosi, secondo il giornale, alle sfide di un settore auto europeo allo stremo, con un eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato, esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro, che minaccia gli utili da anni e che la crisi sta peggiorando. L’amministratore delegato di Fiat torna a fare appello alla Commissione europea: “dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie” e “quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità”.
27 luglio 2012

La prima donna cinese nello spazio

La prima donna cinese nello spazio. Riflettori puntati su Liu Yang

Liu YangLiu Yang

 

PECHINO (corrispondente) – 16 giugno 2012, Jiuquan Satellite Launch Center, Mongolia Interna, Cina. Alle 18.37 ora locale è cominciato il viaggio dello shuttle Shenzhou-9, quarta missioni con equipaggio del Dragone che dovrebbe permettere il primo attracco manuale alla piattaforma spaziale Tiangong-1, entro il 2020 sostituita da una stazione permanente.

Nell’equipaggio composto da tre “taikonauti” (da “tai kong” spazio in cinese) anche Liu Yang, prima donna cinese ad andare nello spazio e, da alcuni giorni a questa parte, anche indiscussa “prima donna” sulla stampa nazionale.

Maggiore dell’aeronautica militare cinese, pilota modello e dal 2001 membro del Partito, la 33enne di Linzhou, provincia dello Henan, è una figlia unica dal polso fermo: in quattro anni di addestramento ha rifiutato le visite dei genitori perché -ha dichiarato- “le aquile giovani non possono imparare a volare sotto le ali della loro famiglia”. E, allora, chi meglio di lei, imbevuta di patriottismo, per amplificare la eco dei valori del PCC e allontanare almeno per un po’ i riflettori da scandali politici e dagli ultimi intoppi della scricchiolante macchina economia cinese?

I media hanno fatto la loro parte, destinando al lancio di Shenzhou-9 una copertura pari a quella riservata alle Olimpiadi di Pechino 2008 e al primo volo in orbita con equipaggio umano avvenuto nel 2003; missione, quest’ultima, grazie alla quale il gigante asiatico è diventato la terza potenza spaziale dopo Russia e Stati Uniti.
Decine, se non centinaia, di quotidiani nazionali e locali della Cina continentale -tra i quali il China Youth Daily e lo Shanxi Daily- hanno riproposto sulle loro pagine il lancio dello shuttle, mentre il Southern Metropolis News, il Guizhou Business News e il City Evening News hanno corredato i loro articoli di sgargianti immagini immortalanti i tre astronauti.

E se a novembre scorso il viaggio di Shenzhou-8 aveva conquistato l’attenzione di circa 300 giornali del Regno di Mezzo, il lancio di ieri l’ha fatta da protagonista su più di 450 testate, come riportato questa mattina dal South China Morning Post.
La televisione di stato CCTV, così come molte emittenti locali, ha accompagnato le ore subito precedenti alla partenza con programmi speciali sull’argomento, mentre centinaia di canali della mainland hanno trasmesso il decollo in diretta.

Impazzita anche la rete internet: quasi 34 milioni di post hanno invaso la piattaforma di Sina Weibo, il Twitter cinese, in concomitanza con il lancio della navicella cinese.
“Ad aver attirato tanta attenzione sull’ultimo viaggio spaziale è stata proprio la presenza di un’astronauta donna. Nei giorni scorsi è diventato un tema caldo di portata nazionale e pertanto coperto ampiamente sia dalla stampa che dai media elettronici” ha affermato Zhang Jiang, professore di comunicazioni presso la Beijing Foreign Studies University.
Dei 34 milioni di messaggi pubblicati su Weibo riguardo al lancio dello shuttle, circa 2,2 milioni contenevano il nome di Liu Yang, mentre alcune ricerche hanno evidenziato per i suoi compagni Liu Wang e Jing Haipeng meno di 100mila visite.

L’entusiasmo per la nuova missione spaziale è stato veicolato da Pechino al fine di distrarre i cittadini dalla difficile situazione in cui verte il Paese. “Quest’anno per la Cina sono ben poche le buone notizie” -ha proseguito l’accademico- “davanti al rallentamento della crescita economica nazionale le autorità stanno tentando di manovrare questa missione innovativa per fomentare l’opinione pubblica.” Ma quanto potrà durare l’effetto inebriante della “Lunga Marcia verso le stelle”? Secondo Zhang, “probabilmente non troppo a lungo.”

E così è stato. Mentre parte dell’infosfera si è gonfiata di orgoglio patriottico per la nuova avventura spaziale, un’altra metà ha ricordato la recente storia di Feng Jianmei, costretta lo scorso 2 giugno ad abortire -sebbene al settimo mese di gravidanza- perché non in grado di pagare la multa di 40mila yuan imposta a chi vuole avere un secondo figlio. Una settimana più tardi, la foto della donna sul letto d’ospedale con a fianco il feto morto ha fatto il giro della rete, sollevando l’indignazione dei netizen e costando il posto a tre funzionari locali.

Feng e Liu, due donne a confronto, due destini agli antipodi. “Possiamo inviare una taikonauta nello spazio e possiamo anche costringere una donna delle campagne ad abortire al settimo mese di gravidanza,” scrive sul Twitter cinese un internauta. “Il netto contrasto tra il destino delle due, la 33enne Liu e la 22enne Feng, è un chiaro esempio dello stato di lacerazione in cui verte il nostro Paese. Gloria e sogni illuminano vergogna e disperazione, tecnologie all’avanguardia coesistono con lo spudorato calpestamento dei cittadini. Missili volano nei cieli mentre la morale sprofonda ai minimi. La nazione si erge verso l’alto mentre il popolo si inginocchia in segno di sottomissione. Questo è il modo in cui i tempi più gloriosi finiscono per collimare con i tempi peggiori.”

Solo poco dopo il messaggio sarebbe stato ritwittato dal noto blogger cinese Han Han ai suoi milioni di seguaci, innescando sul web una diatriba di proporzioni virali prima di cadere vittima della cesoia di Pechino.