Grillo insulta i partiti: “Li manderemo a casa” E Bersani: “Auguri, salvatori della patria”

Grillo insulta i partiti:
“Li manderemo a casa”
E Bersani: “Auguri,
salvatori della patria”

Il leader M5S sul blog
attacca e insulta i politici: “Padri puttanieri”

Il comico contro Bersani e Berlusconi: “Hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni”. Attacchi anche a Monti. Il leader Pd: “Quando uno è in Parlamento deve dire cosa vuole fare”

 
Il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, a Pisa durante il suo Tsunami Tour (Ansa)

Il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, a Pisa durante il suo Tsunami Tour (Ansa)

Roma, 27 marzo 2013 – Bersani, Monti e Berlusconi? Beppe Grillo li definisce “i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni”. “Questi padri – scrive il leader di M5S – che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D’Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il cu… ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità”.

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“Hanno governato – attacca Grillo – ribadendo che la missione del Movimento deve essere quella di “mandarli a casa” – a turno per vent’anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l’innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent’anni che ci prendono per il cu.. e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai co… dopo Penati, Tedesco, Dell’Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio”.

“Le nuove generazioni – scrive Beppe grillo – sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino ‘Nomen nescio: nome non conosco’. Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce ‘figlio di’ risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi”.

“Nessuno – aggiunge Grillo – ammette responsabilità di sorta. E’ opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all’improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent’anni. Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese”.

LA REPLICA DI BERSANI – “Auguri ai salvatori della Patria”. Così Pier Luigi Bersani ha commentato il duro attacco di Beppe Grillo. “Pensare di fermare l’intelligenza con gli insulti è come pensare di fermare l’acqua con le mani”. E ancora: “Uno può insultare quando sta fuori dal Palazzo, ma quando è in Parlamento deve dire cosa vuol fare per il Paese”, ha aggiunto il segretario Pd.

Marò, Monti contro Terzi

Marò, Monti contro Terzi
“Il suo vero obiettivo
è un altro, si vedrà”

E dice: “Il governo non vede l’ora
di essere sollevato”. Scontro
tra La Russa e il Prof in Aula

E’ scontro tra Monti e Terzi dopo le sue dimissioni  da ministro degli Esteri. Monti è andato in Parlamento per riferire sulla vicenda. Grande rilievo della questione sulla stampa indiana

di Fadi El Hnoud

 
I marò rientrano in Italia per Natale
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone giunti a Ciampino (AFP)

Roma, 27 marzo 2013 –  Caso marò. Dopo le clamorose dimissioni di ieri alla Camera del ministro della Difesa GiulioTerzi di Sant’Agata – in rotta di collisione con il Governo per il rientro in India dei due fucilieri di Marina – oggi è il turno del premier Mario Monti a recarsi al Parlamento per riferire sulla vicenda. Prima si è recato alla Camera e poi al Senato.

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MONTI ALLA CAMERA – Alla Camera il presidente del Consiglio ha definito inconsuete le dimissioni di Terzi. Più volte interrotto dall’Assemblea, Monti si è assunto la piena responsabilità della fase finale delle trattative per il rientro dei due marò in India. “Ho deciso di assumere personalmente la responsabilità – ha detto Monti all’Aula – della condotta di questo tema nella fase cruciale e finale“. E ha continuato aggiungendo che non vi è stata “nessuna trattativa riservata con l’India”. Il Premier ha voluto così rimarcare il fatto che non ci sono stati  ”interessi economici” che abbiano ”influenzato” l’attività del Governo sul caso dei maro’.

Il Premier uscente ha anche puntato il dito contro l’ex ministro Terzi affermando: “Il vero obbiettivo di Terzi è un altro e si vedrà”. Ma non solo. Monti ha anche ripercorso le tappe principali della vicenda. Parte dall’11 marzo, data in cui  “le autorità indiane venivano informate della nostra richiesta di consultazioni bilaterali e che i due militari non avrebbero fatto rientro in India in pendenza di consultazioni, anche a livello semplicemente informali fra esperti giuridici dei due Paesi”. “Si trattava – ha detto Monti – di una decisione in itinere destinata a essere rivista alla luce delle auspicate consultazioni bilaterali e che quindi non avrebbe dovuto essere oggetto di precipitose dichiarazioni alla stampa che il ministro Terzi ritenne invece di rilasciare, anticipando un risultato finale che non poteva ancora darsi per scontato”. Quindi il presidente del Consiglio ha affermato apertamente che la prima decisione di non rimandare i due fucilieri di Marina in India era solo in fase di costruzione e che Terzi aveva diffuso una decisione di Governo mai presa come definitiva.

MONTI AL SENATO –  A palazzo Madama Monti ripete sostanzialmente quanto già detto alla Camera (SEGUI LA DIRETTA). “La nostra iniziativa è sempre stata volta a un processo giusto per i due fucilieri di Marina – Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – con l’esclusione di pene incompatibili con il nostro ordinamento costituzionale” ha detto Monti difronte ai senatori. Nel consiglio dei ministri tenutosi oggi, prima che Monti arrivasse a Montecitorio, i sottosegretari Marta Dassù e Staffan De Mistura sono stati nominati viceministri

LA REPLICA DI TERZI A MONTI – L’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, replica a Monti, affermando che le sue dimissioni non nascondono alcuna finalità di natura personale. “Le dichiarazioni rese oggi dal Presidente Monti alla Camera – dice Terzi – confermano che la decisione di trattenere i marò in Italia è stata presa collegialmente. Tale decisione è stata da me resa pubblica solo dopo l’approvazione, da parte della Presidenza del Consiglio e dei Ministri interessati, di un comunicato stampa e della sua relativa diramazione”.  L’ex capo della Farnesina tiene a sottolineare anche di non aver “mai anticipato notizie in modo autoreferenziale. Le mie riserve al rientro in India di Latorre e Girone – prosegue – le avevo espresse in tutte le sedi di Governo, anche formalmente, insieme alle mie preoccupazioni sulle garanzie da ottenere da parte indiana”. “Ho annunciato pubblicamente – spiega Terzi – le mie dimissioni non per seguire finalità personali ma perché, trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto proprio in quel momento, per rispetto della verità che stavo per riferire in Parlamento, che si rendesse per me impossibile proseguire nel mio impegno di Governo“.

Ieri Monti si era stupito delle dimissioni di Terzi.”Tali dimissioni  non mi erano state preannunciate, benché in mattinata si fosse tenuta presso la Presidenza del Consiglio, con la mia partecipazione, una riunione di lavoro con i ministri Terzi e Di Paola per la messa a punto dell’informativa del Governo. Le valutazioni espresse alla Camera dal ministro Terzi non sono condivise dal Governo“.

DIMISSIONI INASPETTATE – Nessuno si sarebbe mai aspettato che il ministro della Difesa Giulio Terzi avrebbe rassegnato le sue dimissioni in maniera così clamorosa, sulla questione marò. Una decisione maturata ieri, come affermato dallo stesso Terzi, “dopo la riunione con il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro della Difesa, terminata a Palazzo Chigi alle ore 13 per la predisposizione del testo da presentare all’audizione parlamentare”. Quella che nei giorni scorsi appariva una decisione unilaterale del Ministro -il rientro dei due fucilieri di Marina in India per essere processati sulla morte di due pescatori- in realtà è stata una scelta collegiale del Consiglio dei ministri che Terzi ha dovuto subire a malincuore, almeno stando a quanto da lui affermato ieri in audizione alla Camera. “Avevo posto serie riserve -ha affermato terzi all’Assemblea- alla repentina decisione di un loro trasferimento, ma la mia voce è rimasta inascoltata”. “Mi dimetto -ha continuato Terzi- perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie’’. Anche il Quirinale è stato colto di sorpresa dalle dimissioni del ministro Terzi  definendole un atto irrituale.

LA RABBIA DELLA MOGLIE DI GIRONE – Ieri, Mentre l’Aula della Camera discuteva della vicenda dei marò, dalla tribuna si è alzata Giovanna Ardito, moglie di Salvatore Girone, che ha urlato tutta la sua rabbia: “Riportate a casa mio marito“. Accanto alla signora Girone, la sorella di Massimiliano Latorre, Franca Latorre, che intervistata ha detto: “La crisi politica non è una cosa che ci fa piacere. I ragazzi sono innocenti, devono tornare a casa rapidamente: non possiamo abbandonarli”.

LE DIMISSIONI DI TERZI SULLA STAMPA INDIANA – Grande rilievo sulla stampa indiana alle dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sul caso marò: tutti mettono in risalto la spiegazione data dal ministro in aula dello ‘strappo’ con il governo, ovvero che lui non fosse d’accordo con la decisione di rispedire in India i due militari. “Il ministro degli Esteri che venerdì aveva giustificato il ‘dietrofront’ del governo, appena tre giorni più tardi nel Parlamento italiano ha cambiato posizione”, scrive IbnLive, l’emittente che segue da sempre da vicino la vicenda; IbnLive aggiunge che “molti ritengono che il suo vice, Staffan de Mistura, sia stato determinante nel far cambiare posizione al premier Mario Monti”. I quotidiani indiani mettono in grande evidenza anche la spaccatura in seno al governo manifestatasi in Parlamento, con “la diversa linea, adottata dal ministro Giampaolo Di Paola, che invece non si è dimesso e si è impegnato a rimanere accanto ai due militari”, aggiunge ‘Times of India’.

Napolitano a Stazzema insieme al tedesco Gauck: “Ultimo atto da presidente”

Napolitano a Stazzema
insieme al tedesco Gauck:
“Ultimo atto da presidente”

69° anniversario dell’eccidio
delle Fosse Ardeatine

Il Capo dello Stato si è recato prima al mausoleo, poi a Sant’Anna di Stazzema. Presenti anche i presidenti di Camera e Senato. “Formazione del governo? Non si può che essere fiduciosi”

 
L'abbraccio tra Napolitano e Gauck, Capi di Stato di Italia e Germania a Sant'Anna di Stazzema per ricordare l'eccidio nazista (Foto Umicini)

L’abbraccio tra Napolitano e Gauck, Capi di Stato di Italia e Germania a Sant’Anna di Stazzema per ricordare l’eccidio nazista (Foto Umicini)

Roma, 24 marzo 2013 – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio al Mausoleo nel 69° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Presenti anche il presidente della Repubblica Federale tedesca, Joachim Gauck, e i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. L’eccidio delle Fosse Ardeatine è il massacro compiuto a Roma dalle truppe di occupazione della Germania nazista il 24 marzo 1944, ai danni di 335 civili e militari italiani, come rappresaglia in seguito all’attentato di via Rasella compiuto contro le truppe germaniche avvenuto il giorno precedente.

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Si sente il bisogno di “unità e di piena adesione all’interesse generale del Paese e di continuità delle istituzioni repubblicane”, ha detto il presidente della Repubblica a margine della celebrazione.

Poi la cerimonia a Sant’Anna di Stazzema, nel ricordo dell’eccidio nazista, quando i tedeschi trucidarono 560 persone tra cui molti bambini il 12 agosto 1944. Il presidente si commuove ricordando il massacro del ghetto ebraico di Varsavia. E chiude parlando del suo settennato ormai alla fine: “Sono contento che proprio questa intensa cerimonia sia l’ultima mia uscita pubblica del mio settennato. Porterò come memoria preziosa e come lascito l’esempio che lei mi dà di nobiltà d’animo e amicizia, presidente Gauck”.

Non si può essere altro che fiduciosi, bisogna essere fiduciosi per forza”, ha detto poi Napolitano, a chi gli chiedeva se è fiducioso per una soluzione della formazione del governo.

Napolitano a Stazzema insieme al tedesco Gauck: “Ultimo atto da presidente”

Napolitano a Stazzema
insieme al tedesco Gauck:
“Ultimo atto da presidente”

69° anniversario dell’eccidio
delle Fosse Ardeatine

Il Capo dello Stato si è recato prima al mausoleo, poi a Sant’Anna di Stazzema. Presenti anche i presidenti di Camera e Senato. “Formazione del governo? Non si può che essere fiduciosi”

 
L'abbraccio tra Napolitano e Gauck, Capi di Stato di Italia e Germania a Sant'Anna di Stazzema per ricordare l'eccidio nazista (Foto Umicini)

L’abbraccio tra Napolitano e Gauck, Capi di Stato di Italia e Germania a Sant’Anna di Stazzema per ricordare l’eccidio nazista (Foto Umicini)

Roma, 24 marzo 2013 – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio al Mausoleo nel 69° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Presenti anche il presidente della Repubblica Federale tedesca, Joachim Gauck, e i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. L’eccidio delle Fosse Ardeatine è il massacro compiuto a Roma dalle truppe di occupazione della Germania nazista il 24 marzo 1944, ai danni di 335 civili e militari italiani, come rappresaglia in seguito all’attentato di via Rasella compiuto contro le truppe germaniche avvenuto il giorno precedente.

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Si sente il bisogno di “unità e di piena adesione all’interesse generale del Paese e di continuità delle istituzioni repubblicane”, ha detto il presidente della Repubblica a margine della celebrazione.

Poi la cerimonia a Sant’Anna di Stazzema, nel ricordo dell’eccidio nazista, quando i tedeschi trucidarono 560 persone tra cui molti bambini il 12 agosto 1944. Il presidente si commuove ricordando il massacro del ghetto ebraico di Varsavia. E chiude parlando del suo settennato ormai alla fine: “Sono contento che proprio questa intensa cerimonia sia l’ultima mia uscita pubblica del mio settennato. Porterò come memoria preziosa e come lascito l’esempio che lei mi dà di nobiltà d’animo e amicizia, presidente Gauck”.

Non si può essere altro che fiduciosi, bisogna essere fiduciosi per forza”, ha detto poi Napolitano, a chi gli chiedeva se è fiducioso per una soluzione della formazione del governo.

Razzismo: ecco il documento del discorso di Boateng all’ONU

Razzismo: ecco il documento del discorso di Boateng all’ONU

23 marzo alle 10:03

Un documento che nel suo genere ha un valore che va oltre lo sport. E’ il testo originale, in inglese, con le ultime limature, letto giovedì scorso all’Onu di Ginevra, da Kevin Prince Boateng, testimonial della giornata internazionale antirazzista. Un intervento, quello del giocatore ghanese del Milan, di grande impatto. Sicuramente per l’emozione, Boateng ha lasciato sul tavolo dei relatori nella grande sala che ospitava l’incontro presieduto dall’Alto Commissario per i Diritti Umani, la sudafricana Navi Pillay, le quattro cartelle della sua appassionata dichiarazione. E’ lì che le abbiamo raccolte, nella sala ormai vuota. E le offriamo ora alla lettura di tutti e alla riflessione di ciascuno.

IL DISCORSO INTEGRALE IN ITALIANO

Madame Pillay, Alto Commissario per i Diritti Umani,
Eccellenze, 
Stimati colleghi relatori ed esperti, 
Signore e Signori,

Il fatto che abbiamo appena visto nel video è accaduto lo scorso 3 gennaio a Busto Arsizio durante una gara amichevole disputata tra il mio Club, l’AC Milan, e una squadra di quarta divisione. Ho deciso di interrompere la gara e ho scagliato la palla sulle tribune perchè mi sentivo profondamente arrabbiato e offeso dalle ingiurie razziste a me indirizzate dagli spalti.

Di per sè questo gesto non avrebbe avuto particolare risonanza.

Tuttavia i miei compagni di squadra dell’AC Milan mi hanno subito seguito fuori dal campo senza neppure un attimo di esitazione.

La cronaca del fatto che l’intera squadra dell’AC Milan avesse proprosto in campo un risoluto e univoco atteggiamento contro gli atti di razzismo in essere ha generato titoli di prima pagina nei media di tutto il mondo. Questa è la ragione della mia presenza qui oggi.

Vorrei ringraziare l’alto Commissario per i diritti Umani, la Signora Navi Pillay, e la Sezione Anti-Discriminazione del Suo Ufficio per il cortese invito. E’ un onore per me avere la possibilità di parlare qui oggi.

Signore e Signori, siamo nel 2013 e il razzismo è ancora tra noi e rappresenta ancora un problema.

Il razzismo non è solo un argomento da History Channel o qualche cosa che si riferisce alle storie dei tempi passati o che semplicemente accade in territori lontani dal nostro. Il razzismo è reale ed esiste qui e ora. Il razzismo si trova nelle strade, sul posto di lavoro e anche negli stadi di calcio.

Ci sono stati momenti nella mia vita in cui non volevo neanche affrontare il problema. Ho cercato di ignorare il razzismo, come se fosse un mal di testa che sai andrà via prima o poi, basta aspettare.

Ma quella era una illusione. Il razzismo non va via da solo. Se non lo fronteggiamo, dilagherà.

Abbiamo il dovere di fronteggiare il razzismo e combatterlo.

Il concetto di “un po’ razzista” non esiste. Non esistono quantità tollerabili di razzismo. Il razzismo è assolutamente inaccettabile e insostenibile indipendentemente dal luogo o dalla forma in cui si manifesta.

Il razzismo, inoltre, va ben al di là del bianco contro nero. Ci sono molti altri tipi di razzismo che arrivano da persone di diverse nazionalità e colori.

Il grande problema con il razzismo è che non esiste un vaccino per combatterlo. Non ci sono antibiotici da prendere. E’ come un virus altamente pericoloso e infettivo, che viene rafforzato dalla nostra indifferenza e staticità.

Quando ho giocato con la Nazionale Ghanese ho imparato a combattere la malaria. Vaccinare le persone non è sufficiente. Bisogna anche prosciugare gli stagni dove le zanzare portatrici della malattia proliferano.

Penso che la malaria e il razzismo abbiano molto in comune.

Gli stadi di calcio possono essere i luoghi dove persone con differenti culture etniche si riuniscono per sostenere la propria squadra del cuore o possono simbolicamente essere anche uno stagno pericolosissimo dove le persone sane vengono infettate dal virus del razzismo. Non possiamo permettere che il razzismo si diffonda proprio davanti ai nostri occhi. Gli stadi di calcio, come tanti altri luoghi, sono pieni di giovani. Se non prosciughiamo gli stagni, tanti di loro che oggi sono sani, potrebbero prendere una delle malattie più pericolose dei giorni nostri.

Noi, che siamo costantemente sotto gli occhi dell’opinione pubblica abbiamo molte più reponsabilità. Non possiamo permetterci di essere indifferenti o passivi.

Tanti sportivi, uomini e donne come me e i miei compagni di squadra dell’AC Milan, tanti artisti dello spettacolo e del mondo della musica e dell’informazione hanno opportunità uniche e quindi una speciale responsabilità.

Noi abbiamo la possibilità di parlare e raggiungere il cuore di una parte della popolazione a cui le discussioni a livello politico non potranno mai arrivare.

La storia ci dimostra quanto importanti siano stati i contributi di famosi atleti. Mi permetto di dire che il fatto che il Presidente degli Stati Uniti di America condivida il mio stesso colore della pelle non solo ha a che fare con Martin Luther King, ma anche con Mohammad Ali.

Uno dei momenti più intensi e commoventi della mia vita finora è stato quando ho incontrato Nelson Mandela durante il Campionato del Mondo in Sud Africa nel 2010. Che uomo incredibile, sia nella finezza di mente sia nella caratura di spirito!

La sua vita mi ha dimostrato che fare valere la propria voce contro il razzismo è meno pericoloso che la muta impassibilità.

Nondimeno, è tanto importante e necessario opporsi al razzismo oggi come lo è stato nel passato. Dobbiamo ispirarci alle persone che hanno messo le proprie vite a rischio per la causa.

Sono convinto che commetteremmo un fatale e pericolosissimo errore se credessimo che si possa combattere il razzismo ignorandolo e sperando che scompaia da solo come un brutto mal di testa.

Questo non succederà.

In qualsiasi momento le nostre strade si incorceranno con quella del razzismo il nostro dovere è quello di alzarci e agire, esporci e prevenirlo quando possible, prosciugare gli stagni da cui ha avuto origine e da cui è proliferato.

Grazie per il vostro ascolto.

Lotta contro l’evasione, arriva l’anagrafe dei conti correnti

Lotta contro l’evasione, arriva l’anagrafe dei conti correnti

Conti correnti, depositi, ma anche contratti derivati, fondi pensioni e acquisti di oro e preziosi. Arriva l’Anagrafe dei rapporti finanziari e per gli evasori diventerà più difficile aggirare il fisco. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato il provvedimento che rende operativo l’Anagrafe. 
Primi dati a fine ottobre – I primi dati inizieranno ad affluire a fine ottobre e saranno relativi al 2011. Poi a marzo 2014 quelli del 2012. Quindi di aprile in aprile quelli dell’anno precedente. La lotta all’evasione potrà utilizzare così un nuovo e pungente strumento. Manca solo l’indicazione relativo ai controlli sui conti scudati, quelli che nel passato hanno utilizzato la sanatoria per il rimpatrio e la regolarizzazione di fondi esportati illegalmente all’estero. Ma una nota aggiuntiva – assicurano i tecnici – arriverà a giorni. Ecco cosa prevedono le nuove norme che, in linea con le indicazioni dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, utilizzano per l’integrazione dell’archivio dei rapporti finanziari, il Sid (Sistema di Interscambio flussi Dati), nuovo canale di trasmissione di dati dell’Agenzia delle Entrate.
Il sistema per lo scambio dei dati – Ogni singolo operatore finanziario deve avviare la procedura di registrazione al Sid secondo le modalità descritte sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il canale Sid prevede l’interconnessione application-to-application tra sistemi informativi e apposite misure di sicurezza di natura tecnica e organizzativa.
L’invio dei dati – I dati e le informazioni relativi all’anno 2011 vanno inviati entro il 31 ottobre 2013. Quelli relativi all’anno 2012 vanno, invece, inviati entro il 31 marzo 2014. A regime, gli operatori finanziari dovranno effettuare la comunicazione annualmente e trasmetterla entro il 20 aprile dell’anno successivo a quello al quale sono riferite le informazioni. Un successivo provvedimento del direttore dell’Agenzia individuerà i criteri per l’elaborazione di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione.
I dati da comunicare – I dati da trasmettere con la comunicazione integrativa annuale sono quelli identificativi del rapporto finanziario, quelli relativi ai saldi iniziali e finali del rapporto riferiti all’anno interessato dalla comunicazione e i dati degli importi totali delle movimentazioni distinte tra dare e avere per ogni tipologia di rapporto, conteggiati su base annua.

Mafia, Dell’Utri condannato a 7 anni.

Mafia, Dell’Utri condannato a 7 anni. Respinta la richiesta di arresto presentata dalla procura

La Corte d’appello di Palermo ha respinto la richiesta d’arresto avanzata dalla Procura generale per l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo si è appreso in ambienti giudiziari. Il pg di Palermo Luigi Patronaggio aveva chiesto l’arresto, per pericolo di fuga, dopo la decisione della corte che ha celebrato il processo di appello che ha condannato Dell’Utri a 7 anni, assolvendolo, però, dei reati a lui contestati dal ’92 in poi.
La corte nega il rischio di reiterazione del reato – Oltre che l’inesistenza di un pericolo di fuga, la Corte d’appello di Palermo ha negato la sussistenza del rischio di reiterazione del reato che l’accusa aveva indicato nell’istanza di misura cautelare. “Il lungo tempo trascorso – oltre vent’anni – dall’ultima condotta giudicata come dimostrativa di colpevolezza costituisce elemento concreto per escludere l’esistenza dell’esigenza cautelare della reiterazione del reato”. Quanto al pericolo di fuga, escluso dai giudici, nel provvedimento si fa riferimento ai diversi viaggi effettuati dall’imputato smentendo che questi dimostrino la volontà di Dell’Utri di sottrarsi all’esecuzione della pena.Nel verdetto la Corte, presieduta da Raimondo Lo Forti, fa riferimento alla sentenza del tribunale che aveva condannato l’imputato a 9 anni e, vista l’assoluzione in appello ormai definitiva dei fatti successivi al ’92, si determina la pena a 7 anni di carcere: la stessa pena del primo processo d’appello, annullato dalla Cassazione.
Romanzo criminale continua – “Speravo in un’altra sentenza, ma accetto il verdetto”, è stato il primo commento dell’ex senatore che alle ultime elezioni non è stato ricandidato perché considerato fra gli “impresentabili” del Pdl. “Dire che ho ancora fiducia è una parola grossa. Sono tranquillo, del resto le cose non le posso cambiare io. Aspetto le prossime puntate di questo romanzo criminale che non poteva finire qui. Non sono contento – ha detto ancora – non posso esserlo. Spero nella Cassazione. Del resto la vita va avanti, c’è la trattativa e il resto. Il romanzo continua”.
Prescrizione? Se arriva è meglio di niente – “Se arrivasse la prescrizione direi come Andreotti: sempre meglio di niente”, ha affermato il senatore del Pdl commentato la possibilità che le accuse di concorso in associazione mafiosa possano essere prescritte se la Cassazione non si pronunciasse entro il 2014. “E’ una possibilità – ha detto – staremo a vedere. I calcoli li fanno gli avvocati e i giornalisti. Io attendo”.
Le accuse – Secondo l’accusa, per oltre 30 anni l’ex manager di Publitalia ha avuto rapporti con personaggi di spicco di Cosa nostra facendo anche da “mediatore” di una sorta di accordo protettivo stretto tra Silvio Berlusconi e le cosche. Un patto costato fiumi di denaro all’ex premier che, pagando, avrebbe tenuto al sicuro sé e i suoi familiari dalle minacce mafiose.
Un processo lungo 19 anni – La lunga vicenda giudiziaria di Dell’Utri comincia nel 1994 con la sua iscrizione nel registro degli indagati. Il 26 novembre del 1996 ha inizio l’udienza preliminare. Dell’Utri viene rinviato a giudizio. Il 5 novembre dell’anno successivo prende il via il dibattimento che si conclude l’11 dicembre del 2004 con la condanna dell’ex manager di Publitalia a 9 anni di carcere.
La sentenza d’appello – L’appello, cominciato nel 2006, riapre l’istruttoria dibattimentale: nel processo entrano, tra l’altro, le dichiarazioni del nuovo pentito Gaspare Spatuzza. Il verdetto arriva il 29 giugno del 2010: una nuova sentenza di condanna, stavolta a 7 anni. Dell’Utri è colpevole, ma solo per le condotte antecedenti al 1992, anno a partire dal quale non risulterebbero più provati, per la corte, i suoi rapporti con la mafia.
In Cassazione – La sentenza della Cassazione, emessa il 9 marzo del 2012, è una sorpresa: la decisione del secondo grado viene annullata con rinvio. I magistrati romani ritengono provate le collusioni mafiose dell’ex manager fino al 1977. Per le accuse relative al periodo che va dal ’77 al ’92, è tutto da rifare. I supremi giudici fissano rigidi paletti entro i quali la nuova corte d’appello a cui rinviano il processo dovrà muoversi e rivalutare le imputazioni. In particolare la Cassazione evidenzia lacune nella motivazione della sentenza di secondo grado per le contestazioni relative al periodo che va dal 1978 al 1982 e dal 1982 al 1992. Confermata, invece, l’assoluzione per le accuse successive al 1992 per le quali la sentenza è definitiva.

Omicidio Meredith, annullata l’assoluzione per Sollecito e la Knox.

Omicidio Meredith, annullata l’assoluzione per Sollecito e la Knox. Per la Cassazione il processo è da rifare

È da rifare il processo d’appello a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher: lo ha deciso la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Pg che ha chiesto l’annullamento della sentenza di secondo grado con cui erano stati assolti i due ex fidanzati “perché il fatto non sussiste”. La Cassazione ha deciso pure che il nuovo processo d’appello si celebrerà a Firenze e ha respinto il ricorso di Amanda Knox contro la condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato del delitto di Meredith Kercher. Questa condanna diventa così definitiva. La Knox ha già interamente scontato la pena. Anche la famiglia Kercher, costituita parte civile, aveva chiesto l’annullamento della sentenza d’appello.
Amanda: sono delusa – Informata della decisione della Cassazione dal suo legale Carlo Dalla Vedova, Amanda Knox, che ha passato la notte insonne in attesa del verdetto della Suprema Corte, si è detta “delusa e addolorata”. La ragazza definisce “completamente infondata e ingiusta” la teoria dei procuratori di Perugia. “Non importa ciò che accadrà: io e la mia famiglia continueremo la nostra battaglia legale, fiduciosi nella verità contro accuse errate”.
Sollecito: pensavo si scrivesse la parola fine – Stesso stato d’animo per il suo ex fidanzato: “Pensavo si potesse mettere la parola fine a questa vicenda. Ma io sono innocente e posso continuare ad andare avanti a testa alta”, ha detto Raffaele Sollecito, parlando con l’avvocato Luca Mauri, uno dei suoi difensori. “Ho parlato con lui poco fa ed è deluso”, ha aggiunto Mauri. “Oggi è il suo compleanno, compie 29 anni, ma non deve essere deluso perché è innocente”. Assente dall’aula, al momento della lettura del dispositivo della sentenza, il padre di Raffaele, che lunedì aveva invece trascorso la giornata in attesa al Palazzaccio.
Compagna di Sollecito: telefonata Raffaele-Amanda – Raffaele “si è sentito con Amanda Knox e vedranno cosa fare”, a riferire la telefonata è la compagna di Sollecito, rispondendo al citofono ai cronisti. La ragazza, sentita dal Tg3 Veneto, ha poi detto che Raffaele è distrutto “non sta parlando con nessuno. Ricominciare è dura”.
Nessun rischio di misure cautelari – Sottolineando che il suo assistito “prosegue la sua normale vita studiando a Verona, l’avvocato Mauri ha affermato che non esiste “nessun rischio di misure cautelari per Raffaele e Amanda”. L’avvocato Mauri ha spiegato che dopo la decisione dei supremi giudici “non è che riviva la sentenza di condanna di primo grado. Il processo si trova ora”, ha aggiunto.
Bongiorno: la battaglia continua – “La battaglia continua”, ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Raffaele Sollecito. “Questo processo è partito in salita – ha aggiunto – e stiamo scalando un gradino dopo l’altro. Certo, oggi, nel giorno del compleanno di Raffaele, speravamo di sentire la parola fine, anche perché la sentenza di appello è stata coerente e logica. La decisione della Cassazione non è comunque una condanna. Non ripartiremo da zero, ma solo leggendo le motivazioni dei giudici potremo capire su cosa si svolgerà il processo di appello”. “Speravo che oggi finisse qui perché credo fermamente nell’innocenza del mio assistito”, ha poi aggiunto la Bongiorno su Twitter.
In lacrime la sorella di Mez – Il gesto del pugno in segno di vittoria: così l’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher, ha accolto la sentenza. “Questa decisione – ha poi Maresca – serve anche a ridare la definitiva e finale verità sull’omicidio di Meredith. C’erano più persone assieme a Guede. I giudici ci diranno chi”. “Avevo fiducia”, ha aggiunto l’avvocato: “La Cassazione è conosciuta per la sua preparazione in punto di diritto. Avevo fiducia perché erano tanti i vizi della sentenza d’appello. Questa è una vittoria processuale e morale”. La sorella della studentessa uccisa, Stephanie, ha accolto in lacrime la notizia.
Pg Cassazione: nuovo processo su tutto – Il nuovo processo d’appello sarà “su tutto”: a dirlo è stato il procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, subito dopo la lettura del dispositivo. Il magistrato ha spiegato che è stato totalmente accolto il ricorso della Procura generale di Perugia. Ad occuparsi del caso sarà la Corte d’assise d’appello di Firenze in quanto a Perugia c’è solo una sezione del collegio di secondo grado. “La sentenza della Cassazione – ha spiegato ancora il procuratore generale – sarà come un binario sul quale la Corte di Firenze si dovrà muovere, dirà quali principi seguire per rinnovare il giudizio”. Il procuratore generale ha ribadito che in Cassazione sul banco degli imputati “non ci sono le persone ma le sentenze”.
Le tesi opposte di accusa e difesa – Per la procura generale della Cassazione “la sentenza della corte d’assise d’appello di Perugia è un raro concentrato di violazioni di legge, un monumento all’illogicità”. Il pg Luigi Riello, ne aveva per questo chiesto l’annullamento e il rinvio a un altro collegio. Per le difese dei due imputati si trattava invece di una decisione “chiara e precisa, senza alcun punto di contraddizione” e quindi da confermare, rendendo definitiva l’assoluzione dei due giovani. Richiesta andata delusa.
Il duro attacco del pg ai giudici di secondo grado – Quanto la vicenda fosse controversa lo dimostra la durata fiume dell’udienza. Alla quale non hanno partecipato, come previsto, né Sollecito né la Knox, il primo a Verona a studiare e informato dal padre Francesco, l’altra negli Usa, dove è tornata dopo quasi quattro anni passati in carcere.
Il nuovo processo è breaking news negli Usa – “Il processo di Amanda Knox è da rifare”, la notizia che arriva in piena notte dall’Italia è una breaking news su tutte le principali tv Usa, a partire dalla Cnn. L’annuncio della Corte di Cassazione arriva quando a Seattle, sulla costa occidentale americana, sono da poco passate le due del mattino. “Sentenza di assoluzione capovolta”, titola il New York Times parlando di “caso clamoroso”. Il quotidiano sottolinea come “spesso i media negli Stati Uniti hanno ritratto la Knox come un’americana ingenua incappata erroneamente nella palude di un sistema legale italiano che non funziona”. Ora – prosegue ul Nyt – “la prospettiva è che Amanda Knox possa essere riprocessata in sua assenza e alla fine, se condannata, affrontare l’estradizione”. Tutti i media si interrogano sulla possibile richiesta di estradizione di Amanda Knox da parte delle autorità italiane. “Abbiamo capito che rimarrà libera…”, afferma il corrispondente della Cnn collegato in diretta da Roma, mentre la Nbc sottolinea come la famiglia Knox abbia sempre considerato “ingiuste” le accuse e si sia sempre detta “fiduciosa nella verità”. Di decisione “incredibile” e “sensazionale” parlano la Cbs e la Abc, mentre la Fox di “storia infinita”.

IN ARRIVO IL DRONE ANTI-CACCIA

IN ARRIVO IL DRONE ANTI-CACCIA

 

di EcoAlfabeta

 

I droni, aerei teleguidati da grandi distanze,  si sono fatti la triste reputazione di macchine killer; nel loro ampio uso in operazioni anti-terrorismo si sono infatti lasciati dietro una lunga scia di sangue di vittime civili. Una commissione delle Nazioni Unite sta indagando se questo tipo di attacchi debba o meno considerarsi illegale.

Esistono tuttavia impieghi migliori per gli aerei robot, in particolare la sorveglianza aerea per scoprire attività illegali di caccia. Droni vengono usati in Asia sud-orientale per salvare gli oranghi minacciati dagli incendi illegali dei piantatori di palma da olio, oppure in Sudafrica per cercare di fermare lo sterminio dei rinoceronti.

Clide Viver, uno dei fondatori della riserva naturale nel KwaZulu Natal è particolarmente convinto della loro efficacia: «Possono volare per 16 ore a 5.000 metri. Il suo volo silenzioso e la dotazione di una telecamera IR sono fondamentali per individuare i bracconieri di notte. Ci può dire se un uomo sta portando una zappa o un fucile e se ha il dito sul grilletto. Possiamo vederli, mentre loro non ci vedono e così possiamo arrestarli. Altrimenti è come cercare un ago in un pagliaio».

L’organizzazione ShadowView sta cooperando con la League Against Cruel Sports, per monitorare la caccia alla volpe in Inghilterra, tuttora praticata nonostante sia vietata per legge. Con una faccia tosta degna dei peggiori, i cacciatori inglesi si lamentano dell’invasione della privacy, ma questa nuova tecnologia sarà un efficace deterrente per proteggere la fauna selvatica.

CARCIOFI: PROPRIETÀ, USI E BENEFICI

CARCIOFI: PROPRIETÀ, USI E BENEFICI

 

di Marta Albè

 

Il carciofo è un ortaggio coltivato sia a scopo alimentare che per via delle relative proprietà benefiche, oggetto di attenzione da parte della medicina naturale.

L’Italia è il Paese europeo in cui i carciofi vengono maggiormente coltivati ed un vero e proprio primato spetta a regioni come la Sardegna, la Sicilia e la Puglia.

Proprietà e benefici dei carciofi

Come gran parte degli ortaggi, i carciofi sono costituiti principalmente da acqua e fibre vegetali, utili per stimolare il buon funzionamento dell’intestino. Essi rappresentano una fonte importante di preziosi sali minerali, tra i quali troviamo sodio, potassio, fosforo e calcio. I carciofi contengono inoltre vitamina C, e vitamine del gruppo B, con particolare riferimento alla vitamina B1 ed alla vitamina B3. Contengono inoltre vitamina K, ritenuta utile nella prevenzione dell’osteoporosi. Essi rappresentano una fonte di ferro e di rame, elementi impiegati dal nostro organismo nella produzione delle cellule del sangue. Sono inoltre una fonte di betacarotene e luteina, preziosa per proteggere la vista.

Tra i componenti che rendono interessanti i carciofi dal punto di vista curativo vi sono i flavonoidi, tra i quali spicca la rutina, derivati dell’acido caffeico e metaboliti secondari che permettono l’attività farmacologica degli estratti di carciofo. Tra di essi troviamo la cinarina, considerata utile in caso di disturbi del fegato. I derivati dell’acido caffeico garantiscono effetti antiossidanti ed epatoprotettivi.

Cinarina è il nome di un composto presente nei carciofi, in grado di renderli un alimento che può contribuire all’inibizione dell’ossidazione del colesterolo LDL e la biosintesi del colesterolo stesso. Possiede inoltre spiccate proprietà depurative e contribuisce all’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo.

Un carciofo può contenere fino ad un quarto delle fibre vegetali richieste da parte del nostro organismo giornalmente. I carciofi contribuiscono a migliorare la digestione, rappresentano un diuretico naturale e migliorano la produzione dei succhi digestivi. Gli effetti positivi delle foglie di carciofo sul fegato e sulla riduzione del colesterolo sono stati studiati dal punto di vista scientifico, con buoni risultati. Oltre ad alleggerire il lavoro del fegato, i carciofi risultano benefici per i reni e per la cistifellea, che si troveranno a dover affrontare un minor carico di tossine.

Utilizzi dei carciofi

La medicina naturale e la fitoterapia utilizzano il carciofo soprattutto in caso di disturbi della cistifellea a e del fegato, oltre che in caso di sindrome del colon irritabile. I suoi estratti possono risultare utili in caso di nausea, vomito ed intossicazioni alimentari, per via delle proprietà depurative tipiche del carciofo. Le foglie di carciofo vengono impiegate per ricavare estratti fitoterapici utili nel trattamento di indigestione e dispepsia, oltre che per stimolare la produzione della bile. Gli estratti di foglie di carciofo permettono di mantenere un equilibrio dei nutrienti essenziali al nostro organismo, oltre a migliorare la salute di unghie e capelli, rendendoli più forti e splendenti.

Per quanto riguarda gli utilizzi culinari del carciofo, essi portano immediatamente alle ricette tipiche della cucina regionale italiana. In Liguria i carciofi sono tra gli ingredienti impiegati per la preparazione della torta pasqualina. I carciofi alla romana sono una preparazione tipica di questo ortaggio, che prevede che esso venga stufato con prezzemolo, olio extravergine d’oliva, aglio e mentuccia.

I carciofi possono essere utilizzati crudi per la preparazione di insalate, dopo essere stati affettati a lamelle. Essi possono inoltre rappresentare un ottimo ingrediente per la preparazione di salse per il condimento della pasta, dopo essere stati stufati e frullati. Tra i condimenti ideali per i carciofi, oltre all’olio extravergine d’oliva, troviamo il succo di limone, utile per evitare che i carciofi anneriscano dopo essere stati tagliati. Essi possono essere inoltre preparati al forno e gratinati utilizzando pane secco casereccio grattugiato e pinoli.

Sono infine i protagonisti di ricette culinarie molto antiche, entrate nel corso dei secoli ad essere parte della tradizione nazionale.