Marò, Monti contro Terzi

Marò, Monti contro Terzi
“Il suo vero obiettivo
è un altro, si vedrà”

E dice: “Il governo non vede l’ora
di essere sollevato”. Scontro
tra La Russa e il Prof in Aula

E’ scontro tra Monti e Terzi dopo le sue dimissioni  da ministro degli Esteri. Monti è andato in Parlamento per riferire sulla vicenda. Grande rilievo della questione sulla stampa indiana

di Fadi El Hnoud

 
I marò rientrano in Italia per Natale
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone giunti a Ciampino (AFP)

Roma, 27 marzo 2013 –  Caso marò. Dopo le clamorose dimissioni di ieri alla Camera del ministro della Difesa GiulioTerzi di Sant’Agata – in rotta di collisione con il Governo per il rientro in India dei due fucilieri di Marina – oggi è il turno del premier Mario Monti a recarsi al Parlamento per riferire sulla vicenda. Prima si è recato alla Camera e poi al Senato.

Segui le notizie su Facebook Condividi

MONTI ALLA CAMERA – Alla Camera il presidente del Consiglio ha definito inconsuete le dimissioni di Terzi. Più volte interrotto dall’Assemblea, Monti si è assunto la piena responsabilità della fase finale delle trattative per il rientro dei due marò in India. “Ho deciso di assumere personalmente la responsabilità – ha detto Monti all’Aula – della condotta di questo tema nella fase cruciale e finale“. E ha continuato aggiungendo che non vi è stata “nessuna trattativa riservata con l’India”. Il Premier ha voluto così rimarcare il fatto che non ci sono stati  ”interessi economici” che abbiano ”influenzato” l’attività del Governo sul caso dei maro’.

Il Premier uscente ha anche puntato il dito contro l’ex ministro Terzi affermando: “Il vero obbiettivo di Terzi è un altro e si vedrà”. Ma non solo. Monti ha anche ripercorso le tappe principali della vicenda. Parte dall’11 marzo, data in cui  “le autorità indiane venivano informate della nostra richiesta di consultazioni bilaterali e che i due militari non avrebbero fatto rientro in India in pendenza di consultazioni, anche a livello semplicemente informali fra esperti giuridici dei due Paesi”. “Si trattava – ha detto Monti – di una decisione in itinere destinata a essere rivista alla luce delle auspicate consultazioni bilaterali e che quindi non avrebbe dovuto essere oggetto di precipitose dichiarazioni alla stampa che il ministro Terzi ritenne invece di rilasciare, anticipando un risultato finale che non poteva ancora darsi per scontato”. Quindi il presidente del Consiglio ha affermato apertamente che la prima decisione di non rimandare i due fucilieri di Marina in India era solo in fase di costruzione e che Terzi aveva diffuso una decisione di Governo mai presa come definitiva.

MONTI AL SENATO –  A palazzo Madama Monti ripete sostanzialmente quanto già detto alla Camera (SEGUI LA DIRETTA). “La nostra iniziativa è sempre stata volta a un processo giusto per i due fucilieri di Marina – Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – con l’esclusione di pene incompatibili con il nostro ordinamento costituzionale” ha detto Monti difronte ai senatori. Nel consiglio dei ministri tenutosi oggi, prima che Monti arrivasse a Montecitorio, i sottosegretari Marta Dassù e Staffan De Mistura sono stati nominati viceministri

LA REPLICA DI TERZI A MONTI – L’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, replica a Monti, affermando che le sue dimissioni non nascondono alcuna finalità di natura personale. “Le dichiarazioni rese oggi dal Presidente Monti alla Camera – dice Terzi – confermano che la decisione di trattenere i marò in Italia è stata presa collegialmente. Tale decisione è stata da me resa pubblica solo dopo l’approvazione, da parte della Presidenza del Consiglio e dei Ministri interessati, di un comunicato stampa e della sua relativa diramazione”.  L’ex capo della Farnesina tiene a sottolineare anche di non aver “mai anticipato notizie in modo autoreferenziale. Le mie riserve al rientro in India di Latorre e Girone – prosegue – le avevo espresse in tutte le sedi di Governo, anche formalmente, insieme alle mie preoccupazioni sulle garanzie da ottenere da parte indiana”. “Ho annunciato pubblicamente – spiega Terzi – le mie dimissioni non per seguire finalità personali ma perché, trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto proprio in quel momento, per rispetto della verità che stavo per riferire in Parlamento, che si rendesse per me impossibile proseguire nel mio impegno di Governo“.

Ieri Monti si era stupito delle dimissioni di Terzi.”Tali dimissioni  non mi erano state preannunciate, benché in mattinata si fosse tenuta presso la Presidenza del Consiglio, con la mia partecipazione, una riunione di lavoro con i ministri Terzi e Di Paola per la messa a punto dell’informativa del Governo. Le valutazioni espresse alla Camera dal ministro Terzi non sono condivise dal Governo“.

DIMISSIONI INASPETTATE – Nessuno si sarebbe mai aspettato che il ministro della Difesa Giulio Terzi avrebbe rassegnato le sue dimissioni in maniera così clamorosa, sulla questione marò. Una decisione maturata ieri, come affermato dallo stesso Terzi, “dopo la riunione con il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro della Difesa, terminata a Palazzo Chigi alle ore 13 per la predisposizione del testo da presentare all’audizione parlamentare”. Quella che nei giorni scorsi appariva una decisione unilaterale del Ministro -il rientro dei due fucilieri di Marina in India per essere processati sulla morte di due pescatori- in realtà è stata una scelta collegiale del Consiglio dei ministri che Terzi ha dovuto subire a malincuore, almeno stando a quanto da lui affermato ieri in audizione alla Camera. “Avevo posto serie riserve -ha affermato terzi all’Assemblea- alla repentina decisione di un loro trasferimento, ma la mia voce è rimasta inascoltata”. “Mi dimetto -ha continuato Terzi- perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie’’. Anche il Quirinale è stato colto di sorpresa dalle dimissioni del ministro Terzi  definendole un atto irrituale.

LA RABBIA DELLA MOGLIE DI GIRONE – Ieri, Mentre l’Aula della Camera discuteva della vicenda dei marò, dalla tribuna si è alzata Giovanna Ardito, moglie di Salvatore Girone, che ha urlato tutta la sua rabbia: “Riportate a casa mio marito“. Accanto alla signora Girone, la sorella di Massimiliano Latorre, Franca Latorre, che intervistata ha detto: “La crisi politica non è una cosa che ci fa piacere. I ragazzi sono innocenti, devono tornare a casa rapidamente: non possiamo abbandonarli”.

LE DIMISSIONI DI TERZI SULLA STAMPA INDIANA – Grande rilievo sulla stampa indiana alle dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sul caso marò: tutti mettono in risalto la spiegazione data dal ministro in aula dello ‘strappo’ con il governo, ovvero che lui non fosse d’accordo con la decisione di rispedire in India i due militari. “Il ministro degli Esteri che venerdì aveva giustificato il ‘dietrofront’ del governo, appena tre giorni più tardi nel Parlamento italiano ha cambiato posizione”, scrive IbnLive, l’emittente che segue da sempre da vicino la vicenda; IbnLive aggiunge che “molti ritengono che il suo vice, Staffan de Mistura, sia stato determinante nel far cambiare posizione al premier Mario Monti”. I quotidiani indiani mettono in grande evidenza anche la spaccatura in seno al governo manifestatasi in Parlamento, con “la diversa linea, adottata dal ministro Giampaolo Di Paola, che invece non si è dimesso e si è impegnato a rimanere accanto ai due militari”, aggiunge ‘Times of India’.

Marò, Monti contro Terziultima modifica: 2013-03-28T14:53:06+01:00da ugo565
Reposta per primo quest’articolo