I benefici del tango contro mal di schiena e stress

 

I benefici del tango contro mal di schiena e stress

 

Il tango? Sensuale e terapeutico! Per la serie “balla che ti passa”, oggi scopriamo gli incredibili benefici del ballo più sensuale al mondo! Oltre a “trasudare” sensualità a chi lo pratica (ma anche a chi lo vede ballare), il tango ha anche tantissimi benefici di cui la nostra mente e il nostro corpo possono usufruire! Grazie al tango, infatti, il nostro corpo si fortifica e diventa più sano e forte, regalando anche alla nostra mente la giusta “carica” positiva che riesce a tenere a bada i malumori quotidiani (come stress e ansia) che la routine ci trasmette.

E non solo!
La “tango terapia”, quindi, può anche aiutarci a contrastare malattie ben più gravi della normale ansia: ecco per voi qualche esempio!

I benefici del… ballo!

Alleato contro le vene varicose
Praticato con regolarità, il tango agevola la corretta circolazione del sangue nelle nostre vene, specie nella zona delle gambe e, quindi, tiene a bada le odiatissime vene varicose, migliorando anche le nostre difese immunitarie e, quindi, riducendo il rischio dei noiosissimi malanni di stagione!

Toccasana per il cuore
Il famoso ballo argentino è un vero e proprio toccasana per il nostro cuore. Praticare costantemente questo ballo, infatti, darà al nostro cuore tonicità ed elasticità, riducendo, di conseguenza, il rischio di ictus e infarti.

Zumba fitness, i benefici del ballare dimagrendo

Alzheimer e Parkinson
Se si tratta di Parkinson al primo stadio, il tango può aiutare a migliorare postura ed andatura, rallentando la degenerazione della malattia. In caso di Parkinson, invece, dimenarsi nel tango aiuta anche a stimolare la nostra memoria.

Lady Gaga contro Mitt Romney

Lady Gaga contro Mitt Romney

Lady Gaga interviene nel dibattito politico che vede schierati in due fazioni opposte il democratico e presidente uscente Barack Obama al repubblicano Mitt Romney. Prima delle elezioni presidenziali, che si terranno il prossimo 6 novembre, i due stanno affrontando dei pubblici dibattiti televisivi e Twitter viene letteralmente invaso da considerazioni degli utenti.

Tra questi la popstar Lady Gaga, la cui coscienza civile è tutt’altro che una novità. Come molti altri giovani non famosi, la Germanotta è intervenuta nel dibattito virtuale sulle impressioni relative a quanto detto da Mitt Romney e Barack Obama. La lotta presidenziale appare sempre molto avvincente per tutti e il passare dei giorni non fa che accrescere l’interesse.

In particolare Lady Gaga si è focalizzata sulla politica estera del candidato Romney:

«Penso che lo stile di dibattito di Romney sulla politica estera sia stato incredibilmente debole, poco comprensibile. Credo invece che il presidente si sia dimostrato appassionato comprensibile e moderno. È apparso quasi incolore negli ultimi due dibattiti, l’ultima volta invece sembrava Rocky.»

Poche altre star della musica sono intervenute nel dibattito, ma si può immaginare come Lady Gaga possa accendersi piuttosto facilmente per certe tematiche affrontate in un modo che non corrisponde alla sua natura. I cittadini statunitensi sono chiamati al voto e lei sfodera la sua coscienza civica.

I miti del matrimonio

I miti del matrimonio

Due coniugi litigano

Due coniugi litigano in A Lover Spurned di Mark Almond.

Il matrimonio è per sempre? Ildivorzio è un fenomeno sempre in crescita: si dice che in un’epoca tanto individualista sia difficile conciliare quello che uno è, le sue aspirazioni, all’interno di unacoppia che dovrebbe vivere nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà. L’unione coniugale presenta numerosi miti da sfatare, ma uno su tutti riguarda il tradimento: certo, se il proprio marito tradisce o se la moglie tradisce, difficilmente ci sono le premesse per dimostrare all’altro il proprio amore.

Quindi, la maggior parte dei divorzi a cosa è dovuta? Ironicamente si potrebbe rispondere che il divorzio è insito nel matrimonio, così come la morte fa parte della vita, ma in generale il matrimonio dovrebbe durare effettivamente finché morte non separi le due parti. Non è certo un invito a eliminare il coniuge con cui non si va d’accordo, ma a essere prudenti. La fine della maggior parte dei matrimoni è infatti dovuto a disaccordi.

Non si parla certo di casi limite, per questo serve sfatare i miti. Un altro di questi è che si deve fare tutto insieme. Un matrimonio unisce persone diverse tra loro, che avevano una vita antecedente alla loro unione, delle amicizie, degli hobby, un lavoro. Certo, il proprio coniuge non deve essere colui che si frequenta nei ritagli di tempo, ma si deve provare piacere nello stare insieme, questo va da sé. Tuttavia, non bisogna né dedicarsi completamente a lui, alienandosi dal proprio modo di essere, né dimenticare quanto sia fondamentale lasciare lo spazio al proprio uomo.

La sicurezza economica, infine, non è certo una garanzia di successo per il matrimonio. Può darsi che si finisca per trascurare casa e famiglia per inseguire i sogni di carriera, finendo per deludere il proprio compagno di vita sul piano umano. E soprattutto in molti casi si può rivelare controproducente lavorare insieme in un’azienda di famiglia: intanto si è portati a trascorrere insieme più tempo di quanto in realtà si vorrebbe, per mandare avanti una relazione in modo sano. E soprattutto non si riesce a volte ad affrontare le ingerenze dei famigliari del proprio coniuge, giungendo persino alla perdita della propria privacy
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Polenta, ostriche e cipolla

Polenta, ostriche e cipolla dello chef Christian Contu

Ingredienti per 10 persone

 

  • Acqua 1,5 l
  • Timo limonato 30g
  • Maggiorana 30g
  • Aglio 2 spicchi
  • Ginepro n.6 bacche
  • Farina di mais macinata a pietra 350g
  • Verza 300g
  • Bottarga di muggine in polvere 30g
  • Olio extra vergine 100g
  • Cipolla rossa 300g
  • Pepe nero
  • Ostriche fine claire n.22

Preparazione

Per la polvere di ostriche: pulire le 12 ostriche e frullarle molto finemente, porre il composto su dei fogli di silpat ed essiccare in forno per circa 5 ore a 70°C. Una volta essiccato crearne una polvere.

Per la cipolla rossa: tagliare la cipolla a losanga e porre sottovuoto con della maggiorana, pepe nero e un filo d’olio extra vergine, cuocere a 65°C per 4 ore.

Per la polenta: portare a bollore l’acqua con l’aglio privato dell’anima, il ginepro,  la maggiorana e il timo limonato a rametti; lasciarla riposare per circa 2 ore, in maniera da creare un infuso. Riportare a bollore l’infuso filtrato, aggiungere 50g di olio e la polenta a pioggia girandola con cura. Aggiungere 150g di cipolla rossa precedentemente cotta e la sua acqua, aggiustare di sale e lasciar cuocere con un coperchio a fuoco basso per circa 40 min. A fine cottura mantecare con l’ olio, la bottarga, l’acqua e la polpa di 10 ostriche ed il pepe nero.

Presentazione del piatto

Porre la polenta al centro del piatto, guarnire con la verza tagliata finemente appena scottata, la cipolla rossa e la polvere di ostriche, finire con dell’erba cipollina, erba limoncina e melissa.

Squinzi lancia l’allarme: “Imprese stanno morendo, abbassare il cuneo fiscale”

Squinzi lancia l’allarme:
“Imprese stanno morendo,
abbassare il cuneo fiscale”

Attacco al governo: “Non fa
abbastanza per il salto di qualità”

Il leader di Confindustria: “Per la prossima legislatura serve una legittimazione politica molto più importante”. Anche con Monti? “Mi sta benissimo anche lui”. E suggerisce: “Spending review più decisa per ridurre il cuneo fiscale”

 
Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi (Ansa)

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi (Ansa)

Roma, 27 ottobre 2012 – Giorgio Squinzi nuovamente all’attacco del governo Monti. Il presidente di Confindustria prima rinnova l’allarme: “Le nostre aziende stanno soffrendo, forse anche morendo di fisco”. Poi, conversando coi cronisti a margine del congresso dei giovani dell’associazione, rimprovera direttamente l’esecutivo: “Il Governo non sta facendo tutto quello che sarebbe necessario per fare un salto di qualià”.

Squinzi ritiene “che per la prossima legislatura serva una legittimazione politica molto più importante”. A chi gli chiede se sia favorevole a un Monti-bis, risponde: “Non faccio una questione di nomi. Mi sta benissimo anche il professor Monti purché abbia una legittimazione elettorale”.

E sulla crisi economica, a suo parere acuita dalle tasse, il presidente di Confindustria suggerisce: “Bisognerebbe fare una spending review molto più decisa e tutti i fondi che si liberano dovrebbero essere destinati alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, le imprese, i cittadini”.

PRODUTTIVITA’ –  Squinzi si dice ottimista circa l’accordo sulla produttività: “Siamo nelle fasi finali del negoziato. Credo, e spero, che si riuscirà a fare un buon accordo che soddisfi tutti”.

Un intesa che, secondo il numero uno di Viale dell’Astronomia, risulta fondamentale: “Dobbiamo recuperare, in tempi brevi, se non tutti almeno una parte dei 20 punti di competitività che abbiamo perso nei confronti degli altri Paesi europei e, in particolare, della Germania”.

OCCUPAZIONE – Il presidente di Confindustria è preoccupato per “una situazione economica molto difficile. Stiamo soffrendo da un anno e più anche a causa dell’impegno di raddrizzare i conti e questo ha portato ad un calo dei consumi interni che tutte le aziende stanno accusando in maniera forte”. Ma il problema vero resta  “la disoccupazione che è al 10,7% che diventa il 12,5% se contiamo chi ha rinunciato a trovare lavoro. Ma il fatto tragico è la disocccupazione dei giovani al 35% e che in alcune aree del paese sfonda il 50%”.

Squinzi conclude: “Una situazione difficile, dunque, ma non dobbiamo perdere l’ottimismo, bisonga credere nel futuro e fare quanto possibile per la crescita”, aggiunge.

Processo Mediaset, l’Anm replica a Berlusconi: “Né politica, né barbarie Respingiamo gli attacchi”

Processo Mediaset, l’Anm
replica a Berlusconi:
“Né politica, né barbarie
Respingiamo gli attacchi”

Pecorella: “Con me sempre assolto”

Le toghe in campo: “Da Berlusconi offese, solidarietà ai magistrati di Milano”. L’ex legale del Cavaliere: “I giudici potevano avere ragioni per accanirsi prima, non ora”. Gasparri: “Anm inaccettabile, dovrebbe intervenire il Csm”

 
Roma, la gente esulta per la condanna di Silvio Berlusconi al termine del processo Mediaset

Roma, la gente esulta per la condanna di Silvio Berlusconi al termine del processo Mediaset

Roma, 27 ottobre 2012  – Non si placano le polemiche all’indomani della condanna inflitta a Silvio Berlusconi al termine del processo Mediaset sui diritti tv. L’Associazione Nazionale Magistrati replica oggi duramente alle dichiarazioni del Cavaliere che subito dopo la sentenza aveva definito la condanna “politica, incredibile e intollerabile” e aveva parlato di “barbarie”.

LA REPLICA DELL’ANM – “Respingiamo con fermezza – ha detto ai cronisti il presidente del sindacato delle toghe Rodolfo Sabelli, parlando a margine dei lavori del Comitato direttivo centrale dell’Associazione – queste offese e questi attacchi. Non si può assolutamente parlare di barbarie e di sentenza politica”.

“Esprimo solidarietà ai magistrati di Milano – ha aggiunto Sabelli – destinatari ancora una volta di offese di fronte a cui hanno sempre reagito con grande compostezza”.

PECORELLA – Nel frattempo, da segnalare il commento su Avvenrie di Gaetano Pecorella, parlamentare ed ex avvocato di Berlusconi:  “Tra prescrizioni e assoluzioni – dice Pecorella -, sinora Ber­lusconi non era mai stato condannato. Insomma, quan­do si è arrivati al giudizio, la pubblica accusa è sempre stata smentita. E’ la prima volta che accade l`inverso”.

Poi aggiunge: “Se si pensa che ci sia accanimento questa volta, cosa do­vremmo pensare, che nelle precedenti circostanze l’ex premier non ha subìto condanne per non alterare gli e­quilibri politici? Io ci andrei cauto. E poi faccio un’altra riflessione: Berlusconi oggi è un ‘semplice cittadino’, che tra l`al­tro tre giorni fa ha annunciato un passo indietro dalla prima linea politica. I giudici potevano avere ragioni per accanirsi prima, non ora”.

E’ la prima condanna di Berlusconi, e lei non è più il suo legale, fa notare il quotidiano della Cei. “Non dica altro. Posso solo considerarmi sod­disfatto di averlo assistito in tutti i processi in cui è stato assolto, a partire dal caso-Sme, il più importante e difficile di tutti”, risponde Pecorella, che continua a imputare un errore a Berlusconi: “Di aver promosso il cambiamento con un an­no e mezzo di ritardo. Dovevamo fermarci quando non riuscivamo più a governare ed eravamo assediati dalla giustizia. Le mie po­sizioni critiche, oggi lo si capisce, erano solo nel suo interesse”.

GASPARRI – “Dopo una sentenza politico-giudiziaria quale quella che, smentendo vari pronunciamenti della Cassazione sugli stessi fatti, ha lapidato in modo inaccettabile Berlusconi, l’Anm assume posizioni non accettabili parlando a nome di tutti i magistrati, compresi quelli che in appello dovranno giudicare ancora Berlusconi”. Lo ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.

“Dovrebbe intervenire il Csm – ha aggiunto – a garanzia di principi calpestati da sentenze politiche e da associazioni di parte. La situazione diventa non tollerabile e va ricondotta al rispetto dei fondamentali principi del diritto, travolti dall’uso politico della giustizia”. 

Berlusconi: “Resto in campo, ma non sarò candidato premier Sfiducia a Monti? Vedremo a giorni”

Berlusconi: “Resto in campo,
ma non sarò candidato premier
Sfiducia a Monti? Vedremo a giorni”

“Sorrisi Merkel e Sarkozy, tentato assassinio della mia credibilità”

Colpo di scena, Berlusconi: “Obbligato a restare, devo riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me”. E precisa: “Sì alle primarie nel Pdl ma non sarò candidato premier”. E ancora: “Va cambiata la Costituzione, più poteri al premier”. Sul fisco: “Via l’Imu e giù la pressione fiscale”

 
Silvio Berlusconi, quasi 20 anni in politica
Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi nel 2009 (Ansa)

Milano, 27 ottobre 2012 – Silvio Berlusconi dopo il passo indietro dei giorni scorsi, ne fa uno lungo e deciso in avanti anche se conferma che non si candiderà a premier. E attacca pesantemente Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sui sorrisetti ironici in occasione di un vertice. Berlusconi parla prima al Tg 5 dell’una (dove tutti capiscono il suo dietrofront) e poi in una conferenza stampa in diretta tv nel pomeriggio. Al telegiornale di famiglia dice che si “sente obbligato a rimanere in campo”.

Nel pomeriggio precisa che comunque non si candiderà a premier. Attaccando il governo Monti: “Con lui recessione senza fine (VIDEO). Valuteremo nei prossimi giorni se togliere la fiducia. Nei prossimi giorni esamineremo la situazione e decideremo se sia meglio togliere immediatamente la fiducia a questo governo o conservarla dato l’arrivo delle elezioni”. Di certo per il cavaliere “non ci sarà più spazio per un esecutivo tecnico”. ‘Se Monti  credera’ di partecipare alle elezioni e di farsi eleggere come candidato premier potra’ svolgere il ruolo di presidente del consiglio”.

Dunque a seguito della sentenza del processo sui diritti tv Mediaset che ha stabilito la sua condanna a quattro anni di reclusione (di cui tre subito condonati), il Cavaliere si sente “obbligato a restare in campo”. Immediato e caustico il commento di Gianfranco Fini: “La dichiarazione di oggi è diversa da quella di ieri. Aspettiamo di vedere quale sarà la dichiarazione di domani”.

L’ANNUNCIO – L’ex premier interviene all’ora di pranzo al Tg5 per annunciare che dopo la sentenza di ieri “delle conseguenze ci saranno”. Berlusconi dice di voler “riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me”. E conferma gli attacchi ai giudici: “Forse D’Avossa è molto prevenuto contro di me. O forse in tutto questo si devono trovare spiegazioni di natura politica”.

LA CONFERENZA STAMPA – Nel pomeriggio Silvio Berlusconi tiene una conferenza stampa in diretta tv a Villa Gernetto. Nelle prime file siedono, fra gli altri, Michela Vittoria Brambilla, Daniela Santanchè, Paolo Romani, Tiziana Maiolo e Roberto Lassini (che è stato indagato per i manifesti con scritto ‘Via le Br dalle Procure’), il coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani e Nicolo’ Ghedini. ”Mi sembra un momento importante – ha detto Lassini -. Sono qui a testimoniare l’attenzione per i problemi della giustizia”. Berlusconi ha esordito: “Confermo la mia decisione di non presentarmi a candidato premier” (VIDEO). Berlusconi conferma altresì che il Pdl terrà le primarie.

Tornando alla sentenza di condanna, Berlusconi attacca: “Ieri il tribunale di Milano ha presentato una sentenza che ho gia’ definito non solo inaspettata ma incredibile e intollerabile nella quale vengo presentato come un individuio, nonostante la mia storia, dotato di naturale capacita’ a delinquere. Non credo di poter accettare una cosa del genere, credo si sia passato il limite”.  Quanto al processo Ruby lo definisce “scandaloso”.

Ma se non si candiderà a premier il suo impegno in cosa consisterà? “Intendo dedicare la massima parte del mio tempo al mio Paese e continuare nell’opera di modernizzazione e cambiamento con cui mi sono presentato agli italiani nel 1994″. Cambiamento soprattutto per la “riforma della giustizia. La nostra non è una vera democrazia ma una magistratocrazia. Non possiamo accettare questa situazione e per questo – ha rilanciato – mi sento in dovere di fare un’azione per la riforma della giustizia in Italia”. Risponendo ai giornalisti precisa: “Non mi sono mai ritirato dal campo, mi sono ritirato dalla candidatura alla presidenza del Consiglio. Continuo ad essere presidente del Pdl”, conclude.

Poi un duro attacco a Berlino: ”La Germania ha un comportamento egemonico ed egoistico in Ue. Ha forzato il Consiglio dei capi governo ad alcune decisioni che io non ho mai condiviso”.  Berlusconi attacca Angela Merkel e Nicolas Sarkozy per quei sorrisi ironici nel corso di una ormai celebre conferenza stampa. “Quesi sorrisi della Merkel e di Sarkozy furono un tentativo di assassinio della mia credibilità internazionale”.

Tornando in Italia, Berlusconi parla della Costituzione. “Il governo dei tecnici ebbe per nostro preciso invito il compito di cambiare la Costituzione. Ma nessuno di questi cambiamenti è stato presentato. Senza cambiamenti questo Paese non è governabile, serve una riforma della Costituzione” che ampli i poteri del premier. “Devono cambiare anche le regole per l’elezione dei membri della Consulta”. Consulta  che per Berlusconi è un “organismo politico di sinistra”.

Non mancano le bordate al governo Monti: “Il nostro governo dei tecnici ha adottato al 100 per 100 le indicazioni della Germania egemone, anche sul piano dell’economia. Il governo dei tecnici ha introdotto misure che portano l’economia in una spirale recessiva senza fine”.

Berlusconi parla anche del suo programma in particolar modo per quanto riguarda il fisco. “Abrogazione dell’Imu e impegno” a non mettere mai alcuna tassa sulla casa, che costituisce ”il pilastro sicuro per ogni famiglia.’Non si deve mai piu’ aumentare la pressione fiscale”. 

”Credo che Casini e Montezemolo siano da considerarsi parte del centrodestra”: di questo e’ convinto Silvio Berlusconi. ”E’ impossibile che le persone di buon senso” ha spiegato non capiscano che un ”rassemblement dei moderati” serve ad evitare la vittoria della sinistra.

Pd/primarie: ‘Rifare l’Italia’ sostiene Bersani e comincia dal Sud

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Pd/primarie: 'Rifare l'Italia' sostiene Bersani e comincia dal Sud

Pd/primarie: ‘Rifare l’Italia’ sostiene Bersani e comincia dal Sud

26 Ottobre 2012 – 16:27

+++Iniziativa a Pizzo Calabro domani e domenica con Fassina, Orfini e Orlando+++.

(ASCA) – Roma, 26 ott – ”Sud, frontiera d’Europa. Lavoro e liberta”’. Questo il titolo dell’appuntamento nazionale che ‘Rifare l’Italia’, l’iniziativa politica promossa da Stefano Fassina, Matteo Orfini, Andrea Orlando impegnata a sostegno di Pierluigi Bersani, ha in cantiere per domani sabato 27 e dopodomani domenica 28 ottobre a Pizzo Calabro (VV), insieme al gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.

A lavoro per due giorni su come declinare la piattaforma di un nuovo meridionalismo che faccia del Mezzogiorno e del Mediterraneo il valore aggiunto della costruzione europea, si alterneranno nella discussione parlamentari europei come Andrea Cozzolino, Roberto Gualtieri, Gianni Pittella, Victor Bostinaru (Romania), Kerstin Westphal (Germania), Taulant Balla (Albania), personalita’ come Osama Al Saghir, deputato dell’Assemblea Costituente Nazionale della Tunisia, e Christos Ikonomou, scrittore greco, e sindaci e amministratori del Sud, come Michele Emiliano, Sindaco di Bari, e Francesco De Nisi, Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Piero Lacorazza, Presidente della Provincia di Potenza, Mimmo Consales, Sindaco di Brindisi.

Il convegno sara’ aperto da una introduzione di Giuseppe Provenzano, Ricercatore dello Svimez.

Cinque le sessioni di lavoro; la prima ”Di nuovo l’uguaglianza. Il Sud nella crisi dell’Europa e nella transizione mediterranea”, introdotta da Andrea Cozzolino, Vice-Presidente Gruppo SD Parlamento Europeo, e conclusa da Gianni Pittella, Vice-Presidente Vicario Parlamento Europeo.

La seconda ”Prima il lavoro. Sviluppo, sostenibilita’ ambientale e sociale, legalita”’, introdotta da Piero Lacorazza, Presidente Prov. Potenza e conclusa da Stefano Fassina, Resp. Economia e Lavoro PD.

La terza ”Riformismo e popolo. La sfida del governo ed il protagonismo dei territori”, introdotta da Nino De Gaetano, Consigliere Regionale PD Calabria e conclusa da Andrea Orlando, Resp. Giustizia PD.

La quarta ”Fare societa’ con la politica. Costruire il PD nella crisi della democrazia”, introdotta da Fausto Raciti, Segretario Giovani Democratici e conclusa da Francesco Verducci, Coordinatore Nazionale ‘Rifare l’Italia’.

La quinta e conclusiva sessione ”Il Sud, i Sud. Per un nuovo meridionalismo”, introdotta da Massimo Adinolfi, filosofo, Universita’ di Cassino e conclusa da Matteo Orfini, Resp. Cultura e Informazione PD.

Morte Enrico Mattei, un mistero lungo 50 anni

 

Morte Enrico Mattei, un mistero lungo 50 ann

 

Enrico Mattei

Un imprenditore, un dirigente pubblico, un politico. Ma soprattutto un innovatore. Fu tutto questo e molto di più Enrico Mattei, uno dei protagonisti assoluti del boom economico dell’Italia del secondo dopoguerra. In un’esistenza lunga 56 anni fu protagonista di diverse vite. Operaio, partigiano, deputato della Democrazia Cristiana, commissario liquidatore dell’Agip, presidente dell’Eni. Di Mattei si è parlato tanto in vita, ma ancora più rumore ha fatto la sua tragica morte. Era la sera del 27 ottobre 1962, esattamente 50 anni fa, quando l’aereo su cui si era imbarcato a Catania cadde nei pressi di Bascapè, vicino Pavia, poco prima dell’atterraggio previsto nello scalo di Linate a Milano. Incidente o attentato sono stati per anni alternative imperscrutabili di uno dei misteri dell’attualità italiana. Le recenti verità giudiziarie hanno avvalorato la tesi dell’omicidio, anzi dell’attentato. Nell’aereo si è certificato che venne inserita una bomba stimata in 150 grammi di tritolo. Ma non sono bastati cinque decenni per chiarire totalmente i responsabili e gli interessi che hanno portato alla morte di Mattei.

Enrico MatteiErano in tanti a poter volere la scomparsa del dirigente italiano. Innanzitutto le cosiddette sette sorelle del petrolio, Standard Oil of New Jersey successivamente trasformatasi in Esso e poi ExxonMobil, Royal Dutch Shell, Anglo-Persian Oil Company, poi divenuta in British Petroleum (BP), Standard Oil of New York, diventata in seguito Mobil e fusa con la Exxon, Texaco, unitasi alla Chevron per diventare ChevronTexaco, Standard Oil of California (Socal), poi Chevron, Gulf Oil, in buona parte confluita nella Chevron. Ma anche la Cia, i servizi segreti americani, in quel periodo di piena ‘Guerra fredda’, non vedeva di buon occhio i rapporti commerciali tra Mattei e l’Urss. Tanti nemici per un uomo potente, che era riuscito a rompere l’oligopolio del mercato petrolifero per abbassare i costi energetici per l’Italia e facilitare, in questo modo, lo sviluppo industriale.
Un progetto ambizioso, fondato sull’intuizione che i paesi arabi, in un quadro di profondi cambiamenti geopolitici dovuto anche alla decolonizzazione, avrebbero assunto il controllo delle riserve di oro nero. Questa convinzione, poi rivelatasi indovinata, spinse Mattei a cercare contatti diretti con i governi dei paesi emergenti e a firmare contratti di partnership di grande importanza. Nonostante il campo minato, il presidente dell’Eni stava realizzando il suo intento. Anche grazie ad un’attenta strategia di consenso, costruita a più livelli. Basti pensare che fu Mattei il vero artefice della nascita nel 1956 del quotidiano “Il Giorno”, uno strumento, capace di notevoli novità nel linguaggio giornalistico, a cui delegare la comunicazione del gruppo del cane a sei zampe.

Enrico Mattei era dotato di un’intelligenza e di un fiuto per gli affari al di sopra del comune. Di strada ne aveva fatta tanta da quando il 29 aprile del 1906 era nato ad Acqualanda, un piccolo paese delle Marche, in provincia di Pesaro e Urbino. La sua era una famiglia modesta. Il padre Antonio, sottoufficiale dei Carabinieri, spinse il figlio Enrico, dopo la licenza elementare e gli studi alla Regia Scuola Tecnica di Vasto, a lavorare in una fabbrica di letti metallici. Divenuto ragioniere, il giovane Mattei, intraprese la carriera dirigenziale in una piccola azienda in cui era entrato quale operaio, si trasferì poi a Milano, dove inizialmente svolse l’attività di agente di commercio  nel settore chimico e delle vernici. Ma lo spirito imprenditoriale non tardò a farsi sentire. Così, mentre non disdegnava contatti politici con il regime fascista e il mondo dell’area democristiana, a trent’anni avviò una propria attività nel settore chimico, fino a divenire fornitore delle Forze Armate.

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Catarina Migliorini: vende la sua verginità per pagarsi gli studi

Catarina Migliorini: vende la sua verginità per pagarsi gli studi

Perdere qualcosa di importante per guadagnare centinaia di migliaia di dollari. E’ la scelta fatta da Catarina Migliorini, una studentessa ventenne brasiliana di origine italiana che ha venduto la sua verginità su un sito di aste online per la cifra monstre di 780mila dollari. La notizia ha naturalmente destato scalpore ovunque. Ma a stupire ulteriormente è stato anche il modo in cui sono state gestite l’operazione e la macchina organizzativa per la ‘compravendita’. A promuovere questo affare ai limiti dell’etica è stato un regista di documentari, Justin Sisely, che per girare un documentario ha letteralmente venduto la ‘prima volta’ di Catarina e di un altro ragazzo russo, il ventunenne Alexander. Il tutto, naturalmente, con il loro consenso.

ICatarina Migliorini sul sito dove è stata venduta la sua verginit …l luogo in cui sono andate in porto le trattative è il sito Internet australiano virginswanted.com.au, dove le foto dei due giovani appaiono al momento marchiate con la scritta “sold”, venduto. Dal portale si apprende che la verginità di Catarina Migliorini è stata acquistata da un uomo giapponese, con il nickname Natsu, che ha battuto tutte le altre offerte provenute dai quattro angoli del pianeta mettendo sul tavolo appunto 780mila dollari. La donna che invece avrà la responsabilità di far acquisire ad Alexander lo status di “non illibato” è una signora brasiliana che si è presentata come Nene B. e ha vinto l’asta offrendo ‘appena’ 3mila dollari. Sul portale si legge inoltre per partecipare all’asta bastava anche un falso nome ma la regola richiedeva di fornire un indirizzo e-mail autentico e una cauzione di 50 dollari australiani.

La ragazza, ha detto il regista che ha organizzato l’operazione, si incontrerà con il suo ‘acquirente’ su un aereo e consumerà il suo primo rapporto intimo in un luogo segreto e in modo sicuro: il giapponese si sottoporrà a visite mediche prima dell’incontro e dovrà utilizzare obbligatoriamente un preservativo. A colpire sono i motivi che hanno spinto Catarina, studentessa di educazione fisica, ad accettare la provocatoria offerta: “E’ solo un lavoro”, ha detto la Migliorini ai media brasiliani. “In questo modo riesco a viaggiare, a girare un film e a guadagnare denaro. E poi se lo faccio una sola volta nella vita non divento mica una prostituta”.

Per la sua scelta la studentessa si è esposta a numerose critiche. I giornali brasiliani riportano numerosi interventi di persone che stigmatizzano la decisione sostenendo che la verginità è un valore fondamentale che non può essere svenduto, qualunque sia il prezzo pagato. Ma nuove critiche potrebbero essere in arrivo. Stando alle dichiarazioni della ragazza, il 90% soldi guadagnati andranno devoluti in beneficienza. Tuttavia l’organizzatore del progetto è scettico e preciso: “Tutte le volte che abbiamo parlato, lei ha sempre detto che si trattava di una decisione di tipo imprenditoriale per lei. Ora però la storia è diventata molto nota in Brasile, e se non darà davvero questi soldi a qualche ente di beneficenza, sarà in trappola”.