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Cgil in piazza. Camusso: ‘L’austerità strangola il lavoro’
Cgil in piazza. Camusso: ‘L’austerità strangola il lavoro’
E attacca Monti: ‘Un anno di disastri’
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ROMA – Giornata di mobilitazione europea della Ces (la Confederazione europea dei sindacati), “per il lavoro e la solidarietà e contro l’austerità”, nell’ambito della quale la Cgil ha proclamato uno sciopero generale di quattro ore ed è scesa in 100 piazze italiane. La manifestazione principale a Terni, partita dai cancelli delle acciaierie ThyssenKrupp, scelta come simbolo delle incertezze sul futuro produttivo del Paese, con il leader del sindacato di Corso Italia, Susanna Camusso: “L’austerità sta strangolando il lavoro, impoverendo il Paese. Ci rivolgiamo al governo” che, seguendo “pedissequamente” una linea di rigore, “sta determinando una profondissima recessione che toglie qualunque speranza al lavoro”, ha detto Camusso. Quello del governo Monti, ha sostenuto, è stato “un anno di disastri e non risposte al mondo del lavoro. E non ci continuino a raccontare che c’e’ una luce in fondo al tunnel, serve verita’”.
Proteste e disagi stanno comunque interessando molte città. E non mancano gli scontri: un poliziotto è stato ferito gravemente a Torino dagli autonomi. Oltre allo sciopero della Cgil, oggi ci sono anche lo sciopero generale proclamato dai Cobas e quello dei Cub per la scuola e numerosi cortei di studenti e centri sociali, spesso sfociati in momenti di tensione.
Tornando alle iniziative della Cgil, le manifestazioni si sono svolte in cento piazze d’Italia. La Fiom è a Pomigliano, dopo la decisione della Fiat di licenziare 19 operai per assumere altrettante tute blu della Cgil, in seguito all’ordinanza della Corte d’Appello di Roma: cori si sono levati contro il ministro del Lavoro Elsa Fornero e l’ad del Lingotto Sergio Marchionne. Al corteo partecipano, oltre al leader della Fiom Maurizio Landini, i leader di Sel Nichi Vendola e dell’Idv, Antonio Di Pietro.
Alla giornata di mobilitazione europea hanno aderito anche la Cisl e la Uil ma con iniziative diverse dallo sciopero: Raffaele Bonanni all’assemblea della Funzione pubblica della Cisl contro i tagli all’Inps e all’Inail; Luigi Angeletti a Napoli incontra studenti e insegnanti di un istituto superiore per un confronto sulla crisi che parte dalla scuola e dal lavoro per i giovani. “Non bisogna scappare dalle piazze”, ha detto Camusso a Cisl e Uil. “In questa stagione così difficile in cui cresce la disperazione ciò che un sindacato deve fare è dare un messaggio di possibilità alle persone, di non rassegnarsi”.
Lancio di uova, poi l’invasione della Cisl di Bologna. E’ il blitz del collettivo degli studenti che ha sfilato in corteo nel capoluogo emiliano. La sede di via Milazzo è stata occupata simbolicamente per un paio di minuti, ma c’é stata tensione tra attivisti e persone all’interno degli uffici. Sono volati spintoni. Poi il corteo è ripartito. La Cisl ha condannato la “grave aggressione” definendola “conseguenza di un clima sempre più avvelenato che da più parti si sta alimentando, anche all’interno del movimento sindacale, di fronte ai problemi reali che vivono oggi i lavoratori e i giovani”.
In Europa sono in corso iniziative in 23 dei 27 paesi, con scioperi generali anche in Spagna, Portogallo e Grecia. Dallo sciopero della Cgil sono escluse le zone della Toscana e dell’Umbria colpite dal maltempo. Per quanto riguarda i trasporti, dalle 14 alle 18 lo stop riguarda le ferrovie; ritardano di quattro ore le partenze di navi ed traghetti; si fermano le ultime quattro ore gli addetti di autostrade e Anas e gli autisti di camion. Lo sciopero non riguarda il trasporto aereo e il trasporto pubblico locale. Per il pubblico impiego l’astensione è invece indetta per l’intero turno.
Scioperi e tensioni in tutta Italia
Scioperi e tensioni in tutta Italia
Blocchi, scontri, feriti e arresti
Roma: battaglia sul Lungotevere
Grillo ai poliziotti: “E’ una guerra, unitevi alla protesta”
A Napoli dove circa 300 studenti hanno occupato la stazione centrale per circa mezz’ora. Camusso a Cisl e Uil: “Non scappate dalle piazze”
Terni, 14 novembre 2012 – L’Europa scende in piazza per “il lavoro e la solidarietà” e contro le misure di austerità decise dai governi che stanno innescando “pericolosi processi di recessione”: tensioni, scontri e feriti in molte città in Italia e all’estero. Sono in corso iniziative in 23 dei 27 paesi dell’Unione Europea.
TENSIONI IN MOLTE CITTA’ ITALIANE – A Torino un poliziotto è stato ferito da un gruppo di autonomi davanti agli uffici della Provincia, nelle vicinanze del cantiere del grattacielo Intesa Sanpaolo in cui alcuni manifestanti avevano fatto irruzione. Secondo le prime ricostruzioni, l’agente è stato accerchiato da una ventina di giovani armati di bastoni, che lo hanno colpito alla testa spaccandogli il casco e colpendogli un braccio. Il poliziotto è stato portato all’ospedale Mauriziano. Per gli episodi di vandalismo nella città denunciati otto manifestanti. Tafferugli a Milano al termine del corteo al quale hanno partecipato studenti, anarchici e Centri sociali. Un gruppo di manifestanti ha cercato di occupare i binari della stazione di porta Genova e si è scontrato con le Forze dell’Ordine che hanno cercato di bloccarli. I carabinieri sono quindi riusciti ad allontanare il gruppo riportando la calma nella stazione, in quel momento affollata di passeggeri. Ci sarebbero 10 contusi. Tensioni anche a Napoli dove circa 300 studenti hanno occupato la stazione centrale per circa mezz’ora, Brescia (tre persone fermate) e Padova (due gli agenti rimasti feriti e altrettanti i manifestanti fermati).
CAOS A ROMA – Tensione tra forze dell’ordine e militanti di Blocco studentesco a Roma. I manifestanti volevano forzare un cordone di sicurezza a via Ripetta per arrivare a Palazzo Chigi. Dopo un lancio di sassi contro le forze dell’ordine c’è stata una carica di alleggerimento. I manifestanti di Blocco studentesco erano circa un centinaio e si erano radunati a Piazza del Popolo all’altezza di vai di Ripetta per tentare di raggiungere Palazzo Chigi. Ma hanno trovato un cordone delle forze dell’ordine a sbarrargli il passo. I manifestanti hanno risposto con un lancio di oggetti e sassi. Poi la carica di alleggerimento per disperderli. Tre uomini delle forze dell’ordine sono rimasti feriti.
BATTAGLIA SUL LUNGOTEVERE – Incidenti tra manifestanti e polizia sul Lungotevere all’altezza di via Giulia e del liceo classico Virgilio. Si sono uditi scoppi di petardi, ma anche conseguenti al lancio di lacrimogeni. I giovani si sono dispersi nelle vie laterali sotto la pressione di alcune cariche da parte delle forze dell’ordine. La polizia ha avanzato sul Lungotevere contro gli studenti del corteo di Roma che hanno lanciare sanpietrini, bottiglie e bombe carta. Polizia e carabinieri si sono fatti avanti con i furgoni blindati e sparando lacrimogeni. Gli studenti sono stati respinti indietro e all’altezza di Via Arenula hanno imboccato il ponte Garibaldi per oltrepassare il Tevere.
IL BILANCIO – Sono 17, al momento, i manifestanti fermati dalla Polizia e accompagnati negli uffici per i successivi accertamenti a seguito degli scontri avvenuti sul lungo Tevere all’altezza di via dei Pettinari. Inizialmente erano stati bloccati una 60ina di ragazzi all’altezza di Porto di Ripagrande. Due studenti universitari della Facoltà di Scienze Politiche, di 22 e 21 anni, sono stati arrestati dagli agenti della Digos per gli scontri avvenuti nel pomeriggio a Roma nei pressi del Lungotevere. Per i due ragazzi l’accusa è di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
BOLOGNA – Migliaia di studenti medi e collettivi universitari in piazza a Bologna per la giornata di sciopero generale proclamata dalla Cgil. “It is revolution” recita uno degli striscioni preparati dagli studenti che questa mattina si sono dati appuntamento in piazza XX Settembre.
FIRENZE – E’ partito anche a Firenze lo sciopero di otto ore di tutte le categorie della Cgil in concomitanza con le manifestazioni decise in tutti i paesi europei contro l’austerità e le politiche di rigore abbracciate dai principali governi dell’Eurozona. Il corteo dei Cobas è partito da piazza S. Marco in direzione del Duomo con circa 1000 persone e molti studenti. L’altro concentramento della CGIL è in piazza Indipendenza ma si tratta di due cortei separati.
ANCONA – Sono circa un migliaio le persone che questa mattina hanno preso parte alla sciopero generale organizzato dalla Cgil. “Lavoro e solidarietà contro l’austerità”, si legge in uno striscione che apre il lungo corteo partito da piazza della Repubblica diretto a piazza Roma.
CAMUSSO – “L’austerità sta strangolando il lavoro e impoverendo i paesi, non determinando un futuro”. Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, a margine della manifestazione organizzata dal sindacato a Terni in collaborazione con il coordinamento europeo dei sindacati. “Ci rivolgiamo anche al nostro Governo che esegue pedissequamente una politica che sta determinando una profondissima recessione e toglie qualunque speranza al lavoro”, ha aggiunto. “Non bisogna scappare dalle piazze”, dice la Camusso, commentando la decisione di Cisl e Uil di non scioperare in occasione della giornata di protesta organizzata con il coordinamento europeo dei sindacati. “In questa stagione così difficile in cui cresce la disperazione ciò che un sindacato deve fare è dare un messaggio di possibilità alle persone, di non rassegnarsi”, ha aggiunto. L’anno di Mario Monti a Palazzo Chigi – continua – è stato “un anno di disastri e di non risposte al mondo del lavoro”. Il Governo, ha aggiunto il segretario generale della Cgil, “toglie fiducia e speranza ai giovani. E non ci venga a raccontare che c’è luce infondo al tunnel” perché “nei mesi che abbiamo di fornitore aumenteranno i problemi e la disoccupazione”.
“ADESIONE AL 50%” – “Forte soddisfazione per la piena riuscita dello sciopero generale di oggi che ha registrato un’adesione media dei lavoratori pari al 50%”. E’ quanto annuncia il segretario confederale Cgil Vincenzo Scudiere.
GRILLO: “POLIZIOTTI UNITEVI ALLA PROTESTA” – Quella in corso “è una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè”. “Soldato blu non ti senti preso per i fondelli a difendere l’indifendibile, a non schierarti con i cittadini? Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco“. E’ quanto scrive Beppe Grillo sul suo blog commentando gli scontri di oggi in diverse città italiane.
“Polizia, chi stai difendendo? – scrive Grillo – chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? E’ quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza”.
TUTTI CONTRO MARCHIONNE
TUTTI CONTRO MARCHIONNE. DELLA VALLE: NAPOLITANO E MONTI FERMINO LUI E GLI AGNELLI
Tutti contro Marchionne per la vicenda dei 19 operai di Pomigliano messi in mobilità per far posto ai 19 della Fiom che la magistratura ha ordinato alla Fiat di riassumere. Malgrado le assicurazioni dell’ad del Lingotto sul desiderio della Fiat di investire ancora nei suoi stabilimenti in Italia, accompagnate però dall’affermazione che non sono previste marce indietro sui 19, oggi, in rapida successione, sono intervenuti il ministro dello Sviluppo economico Passera (“La mossa di Marchionne non mi è piaciuta”), il ministro del Lavoro Elsa Fornero (“Invito la Fiat a soprassedere, bisogna esplorare le vie del dialogo”), il segretario del Pd Bersani che ha parlato di “ritorsioni inaccettabili” e di “rappresaglia sindacale”, il leader Cisl Bonanni (“Ci muoveremo contro la Fiat”). E buon ultimo – ma i due sono i protagonisti di una polemica al calor bianco da qualche tempo – Diego Della Valle che si è appellato a Napolitano e Monti perchè proteggano l’Italia da Marchionne e dagli Agnelli. ”Bisogna proteggere l’Italia da Marchionne e dagli Agnelli- afferma in una nota il patron della Tod’s – il Presidente della Repubblica Napolitano e il Premier Monti devono intervenire e richiamare Marchionne e gli Agnelli al rispetto e al senso di responsabilita’ che devono al Paese. Il loro comportamento arrogante, contraddittorio e non piu” credibile – conclude Della Valle – sta creando enormi problemi all’immagine dell’Italia all’estero”.
Fiat, accuse agli operai Fiom Poi rettifica in 15 minuti
Fiat, accuse agli operai Fiom
Poi rettifica in 15 minuti
Due comunicati, il secondo più soft
Sindacati contro Marchionne
Una prima nota di Fabbrica Italia Pomigliano conteneva un duro giudizio sui lavoratori che avevano fatto ricorso al giudice per il reintegro. Attacco che scompare nella seconda versione
Roma, 2 novembre 2012 – Attacco e marcia indietro, tutto nel giro di 15 minuti. Due comunicati, diversi, diramati a distanza di una quarto d’ora circa da Fabbrica Italia Pomigliano sulla vertenza nello stabilimento campano. Il primo, oltre ad alcune precisazioni sulla polemica di queste ore, riportava il calendario della messa in mobilità, con la durata dei tempi tecnici per la procedura (45 giorni dall’avvio, ovvero il 31 ottobre). La nota conteneva però anche un duro giudizio sui lavoratori che avevano fatto ricorso al giudice per il reintegro. Oltre a questo, era presente il riferimento agli investimenti che Fip attivava nell’area pomiglianese.
Tutto questo scompare dalla seconda nota. Tra le parti omesse, figura il ricordo delle “dure prese di posizione e le pesanti dichiarazioni con le quali i 19 ricorrenti hanno manifestato fin dall’inizio il loro giudizio negativo sull’operazione Nuova Panda“. Ma anche il passaggio in cui per l’azienda “stupisce e induce qualche dubbio il fatto che questi storici oppositori pretendano oggi il passaggio in Fip, utilizzando una sentenza che non tiene nella minima considerazione le conseguenze sull’iniziativa industriale di Pomigliano, per la quale sono stati investiti 800 milioni di euro e che oggi sta dando lavoro complessivamente a circa 3.000 persone”.
TENSIONE GIA’ IN MATTINATA – La giornata del resto si era già aperta in un clima polemico. I sindacati si erano scagliati contro Marchionne proprio per la vicenda dei 19 lavoratori in mobilità per la riassunzione dei licenziati Fiom. ”Questi diciannove licenziamenti sono illegittimi e se dovessero arrivare comunque con qualche formula, ci appelleremo all’articolo 18”. A dichiararlo – ai microfoni di Radio Città Futura – il segretario nazionale della Fiom, responsabile del settore auto, Giorgio Airaudo, annunciando anche lo sciopero generale dei metalmeccanici ai primi di dicembre ”contro il tentativo di fare un altro contratto nazionale separato”.
BONANNI – Anche la Cisl scende in campo. “Penso che si sia gonfiata seppur su basi concrete la notizia sui 19 licenziamenti per nascondere la notizia importante degli investimenti. E’ un gioco al massacro portato avanti da tempo. Tuttavia la Fiat ha sbagliato a fare autogol continuando il testa a testa con la Fiom dopo un’affermazione così importante come quella di proseguire con gli investimenti, ingaggiando una competizione forte con Audi e Bmw costruendo auto di lusso”. E’ il commento alla questione dei 19 licenziamenti a Pomigliano fatto in diretta a Tgcom24 da Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.
Bonanni aggiunge: “Faremo ricorsi legali perché per noi non c’è fondamento e si tratta di lavoratori che hanno sottoscritto un accordo”. Secondo il leader della Cisl, “il presidente della Repubblica farebbe bene a interessarsi del problema della Fiat, ma il problema vero e’ che il sindacato deve trovare armonia. Se Marchionne avrà avuto facile gioco nel dividere il sindacato, la Fiom gli ha dato un grande aiuto in materia di governabilità sindacale delle aziende”.
UILM – “Oggi, insieme ai sindacati firmatari di accordi con Fiat e del contatto specifico, chiederemo di incontrare l’azienda per bloccare l’avvio delle procedure per la mobilità di 19 addetti dello stabilimento produttivo di Pomigliano d’Arco”. Lo ha annunciato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ospite su Radio1Rai. “Ci vogliono 45 giorni per l’espletamento delle procedure di mobilità e nei primi 7 giorni è possibile arrestarle, tenteremo di farlo”. “Siamo contrari – ha continuato il leader della Uilm – a qualsiasi forma di licenziamento, perché danneggerebbe di colpire i lavoratori che stanno lavorando al ciclo produttivo della Panda”.
LODO MONTI – Per redimere la vicenda Pomigliano spunta l’ipotesi di un lodo Monti. L’idea “è quella che sia il Governo a convocare azienda e sindacati non per una trattativa ma per un prendere o lasciare che provi a spegnere l’incendio”, spiegano indiscrezioni, “una riunione ristretta, 6-7 persone al massimo”. Il lodo prevederebbe l’adesione agli accordi da parte della Fiom-Cgil in cambio del rientro in fabbrica. Il nodo “è tutto nel significato del termine ‘adesione’: sarebbe molto difficile per la Fiom firmare gli accordi che in questi anni ha contestato. Ma un conto è la firma, un altro è l’impegno scritto a rispettarli pur non condividendoli”.
Ieri il ministro Fornero aveva dato un vigoroso stop al Lingotto: “Fermare la procedura di messa in mobilità”. Contrario anche Passera: “Una mossa che non mi è piaciuta”.
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“Rigore e austerità hanno fallito “
Nella piazza romana comizio del segretario Camusso: “Affrontare l’emergenza nazionale, per fare così non c”era bisogno dei Professori”. Bersani: “Giusto manifestare”. Passera: “Grande attenzione”. Fornero: “Il tema è la mia prima preoccupazione”. Dal palco parleranno lavoratori di tutti i settori colpiti dalla crisi
ROMA – “Non c’era bisogno di mettere dei professori al governo. Per fare così non c’era bisogno…Torneremo in piazza il 14 novembre, con tutto il sindacato europeo”. Susanna Camusso chiude così dal palco di piazza San Giovanni la grande manifestazione organizzata dal governo contro le politiche economiche del governo e in particolare la legge di stabilità. Un appuntamento che ha richiamato a Roma decine di migliaia di persone, segnando un riavvicinamento tra Cgil e Fiom e raccogliendo il sostegno di Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola.
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“La politica del rigore e dell’austerità non solo è fallita ma è la grande colpevole delle difficoltà di questo paese”, ha denunciato ancora Camusso. In Italia, ha aggiunto, “si è scelto di investire nella finanza invece che nella produzione e nell’industria. La responsabilità è dei governi che negli anni hanno guardato da un’altra parte e di chi nega e che dice che non debba esserci un intervento pubblico” nel comparto. “Oggi – ha avvertito – è tempo di scegliere. Se il tempo continua a passare, ogni giorno ci sarà qualche speranza in meno”. “La luce in fondo al tunnel c’è – ha sottolineato – se ogni giorno curiamo e difendiamo il lavoro, altrimenti il Paese non si salva. In Italia bisogna difendere la legalità e la trasparenza”. “Il governo ha condizionato il presente – ha insistito – e se con la legge di stabilità crede di condizionare anche il futuro, noi lo impediremo”. Dalla Camusso un riferimento anche alla legge anticorruzione, l’altro provvedimento al centro dell’attuale dibattito politico. “Si reintroduca il falso in bilancio. Il governo non può essere tanto forte con i deboli e poi tirarsi indietro sulla corruzione”, ha detto.
Non a caso lo slogan della manifestazione è stato “Prima di tutto il lavoro”, la grande emergenza nazionale, come l’ha definito la segretaria della Cgil. “C’è troppo rigore per i lavoratori e troppe cortesie per i corrotti”, ha detto ancora il segretario. Bisogna “combattere” ha spiegato “una politica che sta determinando un progressivo impoverimento del Paese. Perché non si può dire a due generazioni che il loro futuro è la precarietà”.
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Ma sulla manifestazione tra i sindacati non è mancata la polemica. Il segretario generale della Cisl RaffaeleBonanni sulla piazza è stato ironico: “Quale manifestazione? Non ho visto nessuno, non me ne sono accorto…”, ha detto a margine di un convegno organizzato da ItaliaCamp. “E chi è Bonanni? Chi si è accorto che c’è Bonanni in questo Paese?”, ha replicato Landini, leader della Fiom arrivando a piazza San Giovanni: “I lavoratori non ce la fanno più. Un sindacalista si dovrebbe preoccupare e pensare a che azione mettere in campo”. In secondo momento Bonanni, consapevole forse della gaffe, ha cercato però di ridimensionare il caso. “Non c’era alcuna venatura polemica nelle mie parole – ha precisato – Ho solo detto di non avere incrociato per le strade di Roma nessuna manifestazione nel recarmi ad un’altra iniziativa dove peraltro era previsto l’intervento del segretario della Cgil Camusso, punto”.
A favore della piazza anche il segretario Pd: “La Cgil ha buone ragioni di essere in piazza”, ha detto Pier Luigi Bersani da Cernobbio, dove si trova per il Forum Coldiretti. “Io quando sento obiezioni rispetto al fatto che si vada in piazza non sono d’accordo – ha sottolineato – perché penso che anche il disagio, la sofferenza devono essere raffigurati e avere momenti di interpretazione”. E perché “se si lasciano nel silenzio e nell’isolamento è peggio ancora”. Parlando di legge di stabilità per Bersani “l’altra cosa che va corretta è l’intervento sulla scuola. Adesso, dopo tante botte è ora di fermarsi”, ha detto da Cernobbio.
Sulle stesse posizioni Nichi Vendola. ” Non è un caso se oggi e domani ho scelto per la campagna per le primarie di essere in Sardegna: è uno dei simboli drammatici in cui versa il mondo del lavoro nel nostro Paese. E’ anche il mio modo simbolico per aderire e per sostenere le mille ragioni che hanno portato oggi la Cgil in piazza a Roma”, commenta il laeder di Sel.
Grande attenzione è anche quella che ha dimostrato il ministro dello Sviluppo economico CorradoPassera: “E’ giusto scendere in piazza. Siamo seriamente in un momento di grande difficoltà. Questo è l’anno peggiore, manifestazioni anche come queste non sorprendono e devono essere considerate con grande attenzione”. E il governo si muove. Il presidente del Consiglio vedrà il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini lunedì per fare un giro di orizzonte sui provvedimenti legislativi per rilanciare la crescita. Martedì Monti incontrerà Silvio Berlusconi, Angelino Alfano e Gianni Letta, a cena a Palazzo Chigi.
“Rispetto” è arrivato anche dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine dei lavori di ‘InNova Camp’: “Rispetto tutte le opinioni: i lavoratori e i sindacati sanno che se vogliono parlare con me non mi sono mai tirata indietro. Il lavoro è la mia prima preoccupazione”, ha detto. Tra i manifestanti oggi anche l’Idv che “partecipa con una propria delegazione alla manifestazione della Cgil perché “non c’è tempo da perdere: il lavoro deve essere la priorità del centrosinistra alternativo alle politiche personalistiche di Berlusconi e neoliberiste di Monti”, scrive sulla sua pagina Facebook Antonio Di Pietro,
Lo scopo di oggi è quello di riunificare le centinaia di vertenze ancora senza soluzione e quello di aprire un dialogo con i lavoratori, i soggetti più colpiti dalla crisi economica. Non ci sarà un corteo, ma piazza San Giovanni sarà aperta dalle 10,30 alle 17,30, in una specie di non stop del lavoro. La metro A è stata chiusa dalla questura, ma sono invece utilizzabili le stazioni Manzoni e Re di Roma. Dal palco parleranno ricercatori, lavoratrici tessili, dipendenti delle Coop sociali, lavoratori del settore mobile, edili, metalmeccanici, commercianti. Presentati dall’attore Rolando Ravello si esibiranno anche gruppi musicali, da Peppe Volterelli a Tosca, Enzo Avitabile, Casa del vento, Eugenio Finardi. E poi davanti alla basilica, è stato allestito il ‘villaggio del lavoro’: 21 stand regionali per presentare le aziende in crisi dei diversi territori.
Con l’intervento di Camusso, in contemporanea a Londra il Tuc, sindacato inglese, farà una manifestazione sullo stesso tema, ‘A future that works’, il segretario generale Brendan Barber leggerà i messaggi italiani, e viceversa. “Questo è il momento di proporre la difesa del lavoro come grande tema collettivo”, ha spiegato Camusso all’Unità, “Non c’è attenzione adeguata verso i ceti più deboli, ai redditi più bassi, ai pensionati, al lavoro dipendente”. “Il governo”, ha continuato “deve battere il pugno sul ddl anticorruzione, perché è con questo provvedimento che si combatte l’evasione fiscale, l’origine di tutti i nostri problemi. E’ grave non punire il falso in bilancio, se si vogliono attirare investimenti in Italia dobbiamo partire da una severa legge contro la corruzione”.
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19 Ottobre 2012 nella categoria Cronaca