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Nubifragio nel Foggiano: automobilisti bloccati dal fango.
Nubifragio nel Foggiano: automobilisti bloccati dal fango. Disperso un giovane di 24 anni
È inchiesta su bomba d’acqua nel Trevigiano. Zaia difende le viti
La notizia del giorno
È inchiesta su bomba d’acqua nel Trevigiano. Zaia difende le viti
Si contano i danni in Veneto, dopo la tragedia che è costata la vita a 4 persone. Galletti: «Impegno del Governo sul dissesto idrogeologico».
Dopo l’esondazione del torrente Lierza sabato sera a Refrontolo, nel Trevigiano, è ora il momento della conta dei danni e del dolore per le 4 vittime del disastro. E mentre restano gravi le condizioni di due feriti, ricoverati all’ospedale di Treviso, monta la polemica degli ambientalisti, che puntano il dito sui terreni disboscati per far posto ai vigneti del Prosecco. Ma il governatore della regione Veneto Zaia smentisce: «I vitigni ci sono sempre stati. È semplicemente caduta troppa acqua». E interviene anche il sindaco di Refrontolo, che assicura che «il torrente Lierza è stato pulito nel 2013». Guarda il servizio e scopri tutte le foto
Aperta un’inchiesta
La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo d’inchiesta per disastro e omicidio colposo plurimo, «un atto dovuto» fa sapere. «Bisognerà verificare con accertamenti tecnici la tenuta del terreno», spiega il sostituto Procuratore Repubblica Treviso Laura Reale. L’obiettivo è capire le cause del disastro costato la vita a 4 persone, ma mentre sembra prevalere l’ipotesi della pura fatalità, monta la polemica. «In questi ultimi 10 anni il bosco è stato strappato per piantare vitigni», vitigni di Prosecco, denuncia a Sky TG24 Daniele Ferrazza, giornalista de La Tribuna di Treviso. La denuncia di un giornalista locale
Zaia: «I vitigni ci sono sempre stati»
Il governatore della regione Veneto Luca Zaia, però, smentisce nella maniera più categorica. Coltivazioni come i vigneti di prosecco «non centrano nulla con le frane e gli smottamenti». E aggiunge: «I vitigni ci sono sempre stati. La piovosità è stata tanta». Gli fa eco il capo della Forestale di Treviso che ribadisce che «la tragedia è stata causata dalla pioggia», mentre a Sky TG24, Innocente Nardi, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, ribadisce che «si fa viticultura oggi come si faceva 100 anni fa», precisand che «Io credo che il problema del dissesto idrogeologico derivi dall’abbandono del territorio, dal fatto che non ci sono persone che vanno a regimentare le acque». Le parole di Zaia
Galletti a Refrontolo, «Vero dramma, serve prevenzione»
«Spendere in prevenzione salva le vite e protegge l’ambiente» scrive su Twitter il ministro Gallett, che a Sky TG24 aggiunge: «Il Governo in questi mesi non ha mai dimenticato chi è stato oggetto di calamità naturali e continueremo a non farlo. Su questo l’impegno del Governo e della Regione ci sono». Interrogato poi sui sempre più frequenti dissesti idreologici in Italia risponde «Abbiamo già fatto alcune cose importanti in questo mese: sia dal punto di vista organizzativo, con la cabina di regia per coordinare tutti i ministeri, sia dal punto di vista legislativo» ma «Il problema è un problema grande, perché questo paese è morfologicamente portato al dissesto idrogeologico». Le parole di Galletti
Treviso, torrente esonda e travolge la festa: quattro morti e quattro feriti gravi
Treviso, torrente esonda e travolge la festa: quattro morti e quattro feriti gravi
Il fiume Lierza esonda a Refrontolo e travolge la tensostruttura di una sagra cui stavano partecipando un centinaio di persone. Per tutta la notte i soccorsi hanno continuato le ricerche per escludere la possibilità di dispersi
Una massa di detriti e fango ha investito la ‘Festa degli Omeni’ ieri sera a Refrontolo, nel trevigiano, travolgendo strutture, auto, oggetti e trascinando con sé le persone. Intorno alle dieci di ieri sera il fiume Lierza è esondato improvvisamente, abbattendosi sulla sagra a cui partecipavano un centinaio di persone. Il bilancio fanno sapere i carabinieri di Vittorio Veneto, è di 4 morti e 4 feriti gravi. Le vittime sono Fabrizio Bortolin, 48 anni di S.Lucia di Piave, Maurizio Lot, 52 anni di Farra di Soligo, Luciano Stella, 50 anni, di Pieve di Soligo, Giannino Breda, 67 anni di Falzè di Piave. Un’altra ventina di persone è rimasta ferita in maniera non grave.
La dinamica – Secondo la ricostruzione del Soccorso alpino, l’improvvisa tempesta di pioggia che ha investito la zona del Molinetto della Croda ha ostruito la passerella e il ponte soprastanti che hanno fatto da tappo con il materiale accumulato, per rilasciare in un attimo tutta l’acqua, che si è riversata nello spiazzo a lato della strada, sul parcheggio e sul tendone dove si stava svolgendo la festa. La maggior parte dei presenti è riuscita a mettersi in salvo, ma chi si trovava sotto la struttura, crollata, è stato trascinato a valle. In particolare, dai controlli effettuati in mattinata dalla Forestale, “l’esondazione pare sia stata provocata dallo scivolamento nell’alveo del torrente di materiali vari a causa delle ingenti precipitazioni e in particolare risulta che il Lierza sia stato ostruito anche da numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto ‘tappo’ col successivo sversamento dell’enorme mole di acqua, fango e detriti”.
I soccorsi – Dalle 21.55 di ieri alle 4.45 di questa mattina, 57 soccorritori delle Stazioni di Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Belluno, Alpago e Longarone e la Stazione speleo Veneto Orientale sono intervenute sul posto. Sulla zona si sono concentrati oltre 40 carabinieri e numerosi volontari hanno collaborato alle ricerche cercando di dare conforto alle persone coinvolte nell’evento. Molti dei partecipanti alla festa sono stati allontanati con ambulanze, mezzi militari e con auto di amici e parenti che, appresa la notizia, si sono precipitati sul luogo della tragedia.
Il Soccorso alpino si è messo a disposizione delle forze dell’ordine presenti, carabinieri e vigili del fuoco. È stato deciso quindi di suddividere in 4 tronconi l’asse del Lierza e di perlustrarlo con calate su entrambe le scarpate. Un primo corpo senza vita è stato trovato alle 22.40 di ieri e recuperato. Successivamente i soccorritori hanno rinvenuto altre tre persone senza vita. Una volta ottenuto il nulla osta dalla magistratura, hanno provveduto alla rimozione dei corpi, trasportandoli al centro di raggruppamento e coordinamento del Suem. Questa mattina non appena il tempo si è rasserenato dopo un’altra scarica di acqua caduta alle 6, le squadre del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane sono scese nuovamente lungo le sponde per scongiurare la presenza di altre persone, sebbene non risultassero ulteriori assenze.
“Chiederemo subito lo stato di calamità per tutta la zona colpita. Questo è un lutto per tutto il Veneto e per l’Italia”, ha detto a Refrontolo il presidente del Veneto, Luca Zaia. Zaia ha annunciato che la Regione ha già attuato lo stato di crisi per la zona. Solidarietà e cordoglio sono stati espressi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha espresso “la propria solidarietà alla comunità locale e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e l’augurio di pronta guarigione ai feriti”. Lo comunica una nota del Quirinale, che aggiunge: “Il capo dello Stato manifesta vivo apprezzamento a quanti si sono impegnati nelle difficili operazioni di soccorso”.
Nord sott’acqua, maxi-voragine a Milano.
Nord sott’acqua, maxi-voragine a Milano. Diluvio e tromba d’aria: Versilia in ginocchio
Maltempo e allerta temporali per le regioni settentrionali. Nuova bomba d’acqua in Versilia, a Verona annullata la partita amichevole Chievo-Vicenza. A Milano si è aperta una voragine profonda 12 metri in pieno centro
Roma, 26 luglio 2014 – Ancora maltempo su buona parte dell’Italia e un’estate stentata, che non decolla. Da ieri sera è stata segnalata un’allerta temporali per le regioni settentrionali, e il Dipartimento della Protezione Civile riferisce di condizioni meteo avverse in particolare sulle regioni del nord Italia a causa della vasta depressione che da alcuni giorni interessa l’Europa centrale.
Da questa mattina, forti temporali si stanno rovesciando su Veneto e Friuli Venezia Giulia, e anche sul mar Ligure, Tirreno, Stretto di Sicilia e Adriatico settentrionali si registrano piogge e colpi di vento.
MILANO – L’esondazione del Seveso, a Milano, è per ora terminata e il livello delle acque è sceso un metro sotto il piano stradale. Le autorità informano che lo stato di emergenza è sceso a ‘preallarme’ e sarà mantenuto nelle prossime ore, come il monitoraggio meteorologico. I mezzi del Comune stanno ripulendo le strade, dove è stata quasi completamente riassorbita l’acqua che aveva inondato i marciapiedi. Il 118 ha confermato di non aver dovuto effettuare interventi di soccorso. Al momento, secondo quanto riferito dai vigili, rimangono ampie pozzanghere profonde, ma la circolazione di persone e auto è ripresa. La situazione critica di Milano, dopo l’esondazione di questa mattina, aveva colpito gli stessi quartieri della volta scorsa (8 luglio), nella zona Nord della città. Sul posto si erano precipitati i mezzi del comune alle prime luci dell’alba per il contenimento della situazione. Non si sono registrati casi di soccorso a persone.
Una grossa voragine, di circa 12 metri di profondità, e dell’ampiezza di sei metri per tre, si è aperta nel pieno centro della città. La polizia locale e i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i tecnici del Comune si trovano sul posto per capire cosa sia successo. La strada, corso di Porta Romana, è stata chiusa. Dalle prime valutazioni sembrerebbe la rottura di una tubazione per il trasporto dell’acqua potabile ad aver causato il cedimento del manto stradale, seguito poi dalla creazione di un buco riempitosi di acqua piovana che avrebbe raggiunto anche gli scantinati degli edifici nei pressi del civico 123 dove è avvenuto il danno.
PREVISIONI PER I PROSSIMI GIORNI – Fino a martedì tutto il Paese sarà interessato da un generale maltempo, soprattutto nelle regioni settentrionali, che saranno colpite da fenomeni temporaleschi che si estenderanno anche a quelle centrali. Anche nella giornata di mercoledì si osserverà una certa instabilità diffusa al nord est e sui rilievi meridionali. Buone notizie invece per giovedì 31 luglio e venerdì 1 agosto: un generale miglioramento caratterizzerà tutta la penisola, su cui farà finalmente capolino il sole e un cielo sereno o comunque poco nuvoloso.
FULMINI IN MONTAGNA – Tre persone sono rimaste colpite da fulmini, ma senza subire gravi conseguenze, nel corso di una gara di maratona in montagna, la ‘Trans d’Havet’ sulle Piccole Dolomiti, poi sospesa per il maltempo. I tre sono stati raggiunti dagli uomini del Soccorso Alpino, dislocati lungo il percorso. Dei primi due concorrenti soccorsi, uno e’ rimasto pressochè illeso, il secondo, pur cosciente, aveva una parte del corpo intorpidita. Tutti e tre sono stati condotti all’ospedale di Santorso ma non riportano gravi danni o ferite.
BOMBA D’ACQUA IN VERSILIA – Versilia ancora in ginocchio a causa del maltempo. Nella tarda mattinata di oggi una bomba d’acqua si è abbattuta sulla costa che va da Viareggio a Forte dei Marmi provocando danni e disagi. A Lido di Camaiore una tromba d’aria ha investito alcuni stabilimenti balneari provocando danni fortunatamente non ingenti.
Alberi sono invece caduti a Viareggio e sulle colline dell’entroterra. La forte pioggia ha inoltre provocato allagamenti di strade e piazze in tutta la Versilia, con il centralino dei vigili del fuoco preso d’assalto dalle telefonare. Non si segnalano al momento danni a persone.
PARTITA ANNULLATA – L’amichevole del Chievo Verona, che oggi pomeriggio alle 17.30 avrebbe dovuto affrontare il Vicenza (formazione di Lega Pro) è stata annullata a causa del maltempo che ha flagellato stamane il Veneto. La sfida con il Vicenza non verrà recuperata.
Rapporto Legambiente: non si ferma il sacco delle coste italiane. La top five degli ecomostri
Rapporto Legambiente: non si ferma il sacco delle coste italiane. La top five degli ecomostri
Sos Tornado in Oklahoma, parla l’esperto: “Tra i più devastanti al mondo, per durata e forza”
Sos Tornado in Oklahoma, parla l’esperto:
“Tra i più devastanti al mondo, per durata e forza”
Il ricercatore del Cnr Pasqui: “E’ classificato al massimo livello, è durato 40 minuti, un’enormità”. Il climatologo Ferrara: “Accentuato dai mutamenti climatici”. Ecco i tornado più tragici dal 1900 a oggi
Oklahoma city, 21 maggio 2013 – Il tornado che ha colpito l’area di Oklahoma City è “un fenomeno decisamente ai massimi livelli della scala di intensità. Una manifestazione tra le piu’ devastanti sia per durata che per forza”, afferma Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr-Ibimet.
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Secondo l’esperto “il tornado, in una scala da 1 a 5 è di classe F5, cioè il massimo previsto. In genere – sottolinea, inoltre – questi fenomeni hanno una durata di poche decine di minuti, mentre ieri è durato addirittura 40 minuti, un’enormità”.
IL CLIMATOLOGO – “Sono fenomeni naturali che però vengono accentuati dai mutamenti climatici. Sono fenomeni già estremi, che però si manifestano in forma ancor piu’ intensa e violenta”, commenta il climatologo Vincenzo Ferrara, già all’Enea e al ministero dell’Ambiente.
“Tornado è il nome spagnolo, ma questi fenomeni sono presenti anche da noi, e li chiamiamo trombe d’aria”, spiega. Si tratta di fenomeni che “da noi prendono la forma di violenti temporali ed alluvioni, che vanno a colpire un territorio già colpito dal dissesto idrogeologico”.
Fenomeni che vengono accentuati ed inaspriti dai mutamenti climatici, mutamenti che hanno portato anche nevicate intense ed ondate di calore. I tornado o trombe d’aria “sono generati da cumulo nembi, formazioni temporalesche che creano una sorta di ‘proboscidè rotante che giunge fino al suolo- spiega Ferrara- generata dalla differenza di temperature tra le nuvole piu’ in quota, con aria fredda, e quelle piu’ in basso, dove l’aria è calda. Ciò crea un vortice molto violento che scende fino al suolo”.
I mutamenti climatici, che aumentano la temperatura dell’atmosfera, aumentano la ‘carica energetica’, che quando si rilascia in questa maniera, crea effetti piu’ dirompenti.
“In Nord America attualmente c’è una massa d’aria molto calda sul Messico che si spinge fino alla California– spiega il climatologo – questa massa si scontra con altre masse di aria fredda in arrivo dal nord, dal Canada, creando vortici molto violenti. Genera altri fenomeni come le alluvioni, ma”, ed è questo il caso, “anche trombe d’aria”.
Questi fenomeni “possono accadere, e accadono, anche in Italia, anche se di minor violenza- spiega Ferrara- si possono verificare in estate e in autunno, in particolare nell’area della Pianura Padana”.
Sono meno violenti “per via della minor differenza di temperatura tra le masse d’aria, ed hanno dimensioni minori – segnala il climatologo- abbiamo avuto casi a Budrio, nel bolognese, e nel Veneto, ad esempio, ma si possono verificare anche sulle coste del Tirreno quando l’aria fredda dal Rodano arriva sull’Italia infilandosi nelle Bocche di Bonifacio, e in autunno possono verificarsi anche in Sicilia”.
Sempre, va ricordato, con potenza e dimensioni inferiori, conclude il climatologo, “visto che non si verificano in un’area continentale estesa ma su una penisola come l’Italia, e di minor dimensioni”.