Archivi categoria: giovani
Lavoro, la Cgil lancia l’allarme: “Ci vorranno 63 anni per tornare ai livelli occupazionali del 2007”
Lavoro, la Cgil lancia l’allarme: “Ci vorranno 63 anni per tornare ai livelli occupazionali del 2007”
Napolitano: “Dobbiamo essere all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione”
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Sedicenne uccisa a Cosenza, confessione shock del fidanzatino: “Era ancora viva quando l’ho bruciata”
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Femminicidi: minuto di silenzio alla Camera per Fabiana (ma banchi vuoti)
Femminicidi: minuto di silenzio alla Camera per Fabiana (ma banchi vuoti)
Un minuto di silenzio alla Camera per ricordare Fabiana Luzzi, la sedicenne di Corigliano Calabro orrendamente uccisa dal suo “fidanzatino” (mai termine fu meno appropriato) che l’ha prima accoltellata e poi bruciata quando era ancora viva per motivi di gelosia. Il Palazzo si è commosso, il presidente della Camera Laura Boldrini ha voluto che il Parlamento rendesse omaggio all’ultima vittima innocente dell’ondata di femminicidi che investe il paese… ma i banchi erano desolatamente vuoti, come ha notato sconsolata la stessa terza carica dello stato. Fabiana – ha detto la Boldrini – “è stata bruciata viva a 16 anni dal suo fidanzato di 17. Ancora una volta una violenza travestita da amore, un orrore”. Nel giorno in cui si avvia l’esame della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne “nessuna violenza può essere debellata fino a quando il rapporto uomo-donna non si libererà di concetti come, subalternità e possesso”. “La convenzione di Istanbul dice anche di più: per la prima volta la violenza contro le donne viene incardinata nell’ambito della violenza dei diritti umani, dei diritti fondamentali della persona” ha concluso Laura Boldrini dicendosi dispiaciuta “di vedere un’aula così vuota”, durante la discussione sui femminicidi. Una denuncia fatta propria dai deputati di M5S che hanno postato su Facebook le foto dell’aula semideserta. Sul piano delle indagini, è emerso che Fabiana ha lottato con tutte le sue forze per impedire al suo assassino di cospargerla di benzina, poi, indebolita dalle coltellate (sette) che il giovane le aveva inferto, si è accasciata, ha lasciato la tanica che aveva afferrato con un ultimo disperato tentativo di allontanarla da sè ed è morta, avvolta dalle fiamme. Scuole chiuse a Corigliano Calabro oggi, lutto cittadino e manifestazione dei compagni di scuola di Fabiana sotto la casa della famiglia Luzzi. Al balcone dell’abitazione si è affacciata la madre della giovane assassinata che ha chiesto giustizia per la figlia. “Fabiana l’amavano tutti, tranne uno” ha urlato piangendo.
Istat, il lavoro c’è ma nessuno lo cerca
Istat, il lavoro c’è ma nessuno lo cerca
Sarti, camerieri, panettieri, falegnami e macellai: secondo l’istituto nazionale di statistica sono 150mila i lavori disponibili che però nessuno è disposto a fare
17:37 – In Italia manca il lavoro? Non secondo l’Istat. Nel nostro Paese ci sono circa 150mila posti per impieghi che nessuno cerca o vuole fare. I dati, pubblicati dall’istituto nazionale di statistica in riferimento al 2012, controbilanciano in qualche modo l’allarme lanciato dalla Bce in merito al tasso di disoccupazione “che alla fine dello scorso anno ha raggiunto livelli senza precedenti nell’Eurozona”.
L’ultima indagine della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha passato in rassegna i diversi tipi di impieghi per i quali sul mercato non c’è domanda, ma un’altissima offerta e tra le professioni dimenticatespuntano quelle del sarto, del panettiere e del falegname, e poi installatori di infissi, pasticceri, baristi, camerieri e macellai. Si tratta di lavori manuali che richiedono fatica e turni anche in notturna, oppure un percorso lungo ed impervio prima di diventare esperti, ma che in ogni caso assicurano forti guadagni e la possibilità di lavorare anche autonomamente.
La ricerca ha analizzato il profilo di questi 3 milioni di lavoratori inattivi (+2,7% rispetto al 2011), che si dicono disposti a lavorare, ma che in realtà non si adoperano per cercare un’occupazione. Dall’analisi risulta che gli inattivi si dividono in “scoraggiati”(1,3 milioni, il 43% del totale), che dichiarano di non cercare lavoro perché convinti di non trovarlo, ed inattivi “choosy” (111mila nel 2012), che invece cercano, ma non sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di impiego.
Non passano in secondo piano nemmeno quelle professioni difficili da reperire perché presuppongono un percorso formativo il cui accesso è a numero chiuso o perché poco attrattive. È il caso dei tecnici informatici (il 24%) e degli operai specializzati (il 33%).
Mentre l’Italia pullula di giovani laureati che non corrispondono al livello produttivo reale, rischiano di scomparire attività che caratterizzano il nostro “made in Italy” di qualità. I consulenti del lavoro denunciano la criticità di questa situazione, che ci vede costretti ad importare dall’estero numerosi lavoratori specializzati in questi mestieri che nessuno nel nostro Paese vuole fare, portando di conseguenza alla diminuzione del livello di professionalità degli italiani e all’incremento del tasso di disoccupazione.
Napolitano: “Crisi angosciante, bisogna avviare riforme e modifiche costituzionali”
Napolitano: “Crisi angosciante, bisogna avviare riforme e modifiche costituzionali”
FIOM in piazza per il lavoro, attacchi al PD “Preferisce stare con Berlusconi”
FIOM in piazza per il lavoro, attacchi al PD “Preferisce stare con Berlusconi”
Dalle cinquanta alle centomila persone hanno partecipato oggi a Roma alla manifestazione della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil (corteo da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni) per chiedere al governo di mettere in testa alle priorità da affrontare non l’Imu ma il lavoro che non c’è, quell’emergenza che anche oggi ha fatto un’altra vittima, l’ennesima viitima della paura e della disperazione (un cassintegrato che si è gettato da un ponte a Civitacastellana, vicino Viterbo). Una manifestazione caratterizzata dalle critiche all’assenza del Pd come partito. ll corteo era preceduto dallo striscione “Non possiamo più aspettare” e le richieste al governo da parte della Fiom le ha sintetizzate il segretaro del sindacato Maurizio Landini – che ha chiuso sul palco accanto a Gino Strada di Emergency e Stefano Rodotà, il candidato al Quirinale dei grillini – sollecitando il blocco dei licenziamentii, la riforma degli ammortizzatori sociali e l’introduzione del reddito di cittadinanza per contrastare la precarietà. Alla manifestazione Fiom hanno detto un sì convinto Sel, Movimento 5 Stelle, Pdci, Rc, Idv, i Verdi, Ingroia e tutta la galassia della sinistra a sinistra del Pd. Mancava il PD come partito. Esponenti del partito Democratico infatti hanno partecipato ma a titolo personale, come Matteo Orfini, l’ex-ministro Fabrizio Barca e Sergio Cofferati, ex segretario Cgil. La mancata adesione ufficiale del Pd ha provocato le critiche di quanti, e sono stati tanti, hanno accusato il partito di Epifani di preferire di stare al governo con Berlusconi piuttosto che in piazza con gli operai della Fiom. “Abbiamo invitato tutti e non capisco come si può essere al governo con Berlusoni e aver paura di esser qui con noi” ha commentato Landini. “Quest’assenza è un errore” ha detto Cofferati. “Chi non è venuto qui oggi ha perso un’occasione” ha sottolienato il leader di Sel Nichi Vendola. La risposta d Epifani è arrivata in serata: “Il problema non è stare in piazza ma ascoltare la piazza e dare risposte alla piazza”. Sempre sull’emergenza lavoro oggi è intervenuto anche il presidente della CEI Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova:”Il lavoro è la lama più penetrante e tagliente nella carne della gente ed è il criterio per giudicare qualunque urgenza e intervento efficace da parte della politica”.