Le aziende tedesche pagano bonus e aumentano gli stipendi. Ecco perché

Le aziende tedesche pagano bonus e aumentano gli stipendi. Ecco perché

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Disoccupati in continuo calo, inflazione sotto il 2%, esportazioni a prova di cambio, prodotti di qualità e aziende leader. Mentre tutta Europa si chiede come recuperare competitività, le aziende tedesche, che già pagano stipendi più alti della media, si preparano a concedere nuovi aumenti salariali. Di più.Volkswagen ha appena annunciato che verserà un premio di produzione di 7.200 euro ai suoi circa 100mila dipendenti. E non è nemmeno stata di manica larga: nonostante il 2012 si sia chiuso con un utile netto record di 22 miliardi, il bonus è più basso di quello del 2011 (7.500 euro). Volkswagen può permetterselo: in barba alla crisi dell’auto che colpisce tutta Europa, punta a vendere 10 milioni di veicoli l’anno prima del 2018.

Stipendi su, inflazione giù 
Mentre Volkswagen annunciava il suo bonus, Ig Metall, il più grande sindacato dell’industria tedesca, metteva sul tavolo le rivendicazioni salariali per il 2013, chiedendo un aumento del 5,5%, dopo averne incassato uno del 4,3% l’anno scorso, il più alto da 20 anni. Il sindacato Verdi ha a sua volta chiesto aumenti del 6,5% per i dipendenti pubblici, che nel resto d’Europa stanno perdendo pezzi di retribuzione e impiego.

 
 

La stagione dei rinnovi contrattuali coinvolgerà 12,5 milioni di lavoratori e considerando che si chiuderà con aumenti poco superiori alla metà della base di partenza, nel 2013 i salari tedeschi potrebbero aumentare del 3% circa, mettendo in fila il quarto anno consecutivo di crescita, dopo il 2,6% del 2012 (0,6% al netto dell’inflazione). Aumenti che non hanno acceso l’inflazione: i prezzi al consumo al contrario sono scesi a febbraio ai minimi da due anni, all’1,5%, ben sotto il target Bce del 2%.

Dieci anni di moderazione 
La stagione delle rivendicazioni arriva dopo circa dieci anni di salari fermi o quasi, in cambio della difesa dei livelli occupazionali. Ora però il clima è cambiato. La Germania attraversa la crisi dell’Eurozona senza soffrire troppo e sia la Spd che la Cdu sono pronti ad appoggiare l’aumento dei redditi dei lavoratori in vista delle elezioni di autunno.
La moderazione salariale è stata accompagnata da riforme che hanno risanato il vecchio “malato d’Europa”. Come ha ricordato il ministro del Lavoro Ursula von der Leyen in un’intervista a Les Echos: «Prima di tutto abbiamo stabilito che ogni disoccupato abbia diritto a un impiego o alla riqualificazione piuttosto che a un sussidio. Poi abbiamo reso il mercato del lavoro più flessibile. Il nostro credo è esigere e incoraggiare: si può costringere un disoccupato ad accettare un lavoro, ma in compenso sarà aiutato».

Disoccupazione e inflazione scendono 
Per tutti questi motivi la Germania può contare su un mercato del lavoro granitico, che negli ultimi anni non ha praticamente mai smesso di creare occupazione, nemmeno nei periodi di recessione. L’ultimo dato, quello di febbraio, lo prova una volta di più. Il numero dei senza impiego è sceso di 3mila a 2,92 milioni di persone, con un tasso di disoccupazione fermo al 6,9%. Certo, la contrazione del Pil nel quarto trimestre del 2012, quando è sceso dello 0,6%, si è fatta sentire: Commerzbank ha annunciato il taglio di 6mila dipendenti eDeutsche Telekom 1.200 esuberi. Ma la tenuta generale del mercato del lavoro non è stata scalfita.

Effetto euro e qualità dell’industria 
C’è anche l’euro a spiegare la diversità tedesca. Le aziende macinano utili record anche grazie a una moneta che, vista da Berlino, è addirittura sottovalutata. Con il marco, auto e macchinari tedeschi costerebbero dal 15 al 20% in più e secondo Citigroup, l’effetto cambio da solo regala alla Germania 100 miliardi di euro di esportazioni in più all’anno. Ma a sostenere l’export tedesco è soprattutto la qualità dell’industria, che può contare su un efficiente sistema di formazione dei suoi tecnici e ingegneri. Le aziende lavorano a stretto contatto con gli istituti tecnici, spesso finanziando programmi scolastici in modo da mettere agli studenti in grado di accedere al lavoro appena diplomati, con un sistema di apprendistato tra i migliori d’Europa.

Auto Europa: immatricolazioni 2012 ai minimi dal 1995. In Italia la flessione maggiore

Auto Europa: immatricolazioni 2012 ai minimi dal 1995. In Italia la flessione maggiore

Nuovo calo a doppia cifra per il mercato dell’auto in Europa: a dicembre le nuove immatricolazioni nei 27 Paesi Ue più quelli Efta sono state 838.428 contro le 997.842 del dicembre 2011, con una contrazione del 16%. Lo comunica l’Acea, l’associazione che riunisce i costruttori di auto presenti in Europa. A novembre la flessione era stata del 10,1%. Nella sola Europa a 27 le nuove immatricolazioni a dicembre sono calate del 16,3% a quota 799.407.
In Italia la flessione maggiore – Considerando i 27 Paesi Ue più quelli Efta le nuove immatricolazioni nel 2012 sono calate del 7,8% a 12.527.912. Tra i cinque principali mercati dell’auto in Europa, l’Italia é quella che nel 2012 registra la flessione maggiore (-19,9% a 1.402.089 nuove vetture). Cali a doppia cifra anche per Francia (-13,9% a 1.898.760) e Spagna (-13,4% a 699.589). In ribasso le vendite anche in Germania (-2,9% a 3.082.504), mentre la Gran Bretagna registra un aumento delle nuove immatricolazioni del 5,3% a 2.044.609 unità. Guardando al solo mese di dicembre, è invece la Spagna a mettere a segno la flessione più marcata (-23% a 51.197 unità), seguita dall’Italia (-22,5% a 86.735). Ribassi a doppia cifra anche per Germania (-16,4% a 204.331) e Francia (-14,6% a 160.314). In controtendenza la Gran Bretagna, che registra un incremento delle immatricolazioni del 3,7% a (123.557). Considerando l’intera Europa a 27 più i Paesi Efta, nel 2012 il progresso maggiore lo registra l’Islanda (+56,4%), mentre il calo più marcato lo registra la Grecia (-40,1%). A dicembre, invece, l’Islanda registra l’incremento più marcato (+100%), mentre il maggior ribasso spetta al Portogallo (-43,6%).
Le top ten del 2012 – Nella top ten del 2012 dei principali costruttori di auto in Europa, il Gruppo Fiat si posiziona al settimo posto, ad un soffio dalla concorrente Bmw: la casa automobilistica torinese, registra infatti 798.542 nuove immatricolazioni, appena 735 in meno rispetto al gruppo di Monaco; ed entrambe ottengono una quota di mercato pari al 6,4%. Primo in classifica il gruppo Volkswagen, seguito da Psa Peugeot Citroen e Renault, che registra la flessione più marcata (-18,9%) nelle vendite nella top ten. Il brand Fiat ha aumentato le vendite nel Regno Unito (+19,3%) e in Spagna (+1%). Anche Lancia/Chrysler è cresciuta nel Regno Unito (+182%), in Francia (+25,6%) e Germania (+3,8%). “decisamente positivo” viene definito dalla Fiat l’anno per Jeep, che ha aumentato i volumi di vendita del 19%.
Le Fiat – Il marchio Fiat nel 2012 ha immatricolato in Europa quasi 582 mila vetture per una quota del 4,6%. In dicembre le registrazioni del brand sono state oltre 37 mila e la quota del 4,4%, la stessa di un anno fa. La società evidenzia i “risultati positivi” di Panda e 500. “La 500L, in soli quattro mesi di vendite, ha già raggiunto le posizioni di vertice nella classifica del suo segmento – scrive il Lingotto – La Panda è ancora una volta la vettura più venduta del segmento A in Europa, con 186 mila immatricolazioni nell’anno e una quota del 15,7 per cento. Bene anche la 500, con oltre 146 mila registrazioni in tutto il 2012 per una quota del 12,4 per cento nel segmento A. Oltre 134 mila immatricolazioni nell’anno per la Punto la mantengono stabilmente tra le top ten e la Freemont è tra le più vendute nel suo segmento con il 5,9 per cento di quota. Qubo e Doblò detengono una quota del 12% del loro segmento.
Le dichiarazioni Fiat – “Nel 2012 il Gruppo Fiat, che ha continuato ad essere pesantemente penalizzato dal risultato negativo del mercato italiano, ha immatricolato nell’Europa dei 27 più le nazioni aderenti all’Efta quasi 800 mila vetture, per una quota del 6,4 per cento”. E’ questo il commento ai dati delle immatricolazioni europee del 2012 diffuso oggi dal Lingotto che sottolinea come Panda e 500 insieme detengano una quota del 28,1 per cento del segmento A delle auto in Europa.
Lancia-Chrysler – Sono state quasi 94 mila le immatricolazioni Lancia/Chrysler nel 2012, per una quota dello 0,7 per cento. In dicembre le registrazioni del marchio sono state quasi 5.600 e la quota è stata dello 0,7 per cento. In Germania, dove il mercato è calato del 2,9 per cento, i marchi hanno aumentato i propri volumi di vendita del 3,8 per cento. Così è andata anche in Francia (mercato a -13,9 per cento e Lancia/Chrysler a +25,6 per cento) e soprattutto nel Regno Unito: in un mercato che è cresciuto del 5,3 per cento, il brand ha aumentato i volumi di vendita del 182 per cento.
Alfa Romeo – Le immatricolazioni nel 2012 di Alfa Romeo sono state 90 mila per una quota dello 0,7 per cento. Quasi 5.200 le vendite in dicembre e quota allo 0,6 per cento.
Jeep – Migliore a quello del mercato il risultato raggiunto da Jeep nel 2012. Nell’anno le vendite del marchio sono cresciute del 19 per cento e le immatricolazioni sono state oltre 28 mila. In dicembre Jeep ha venduto quasi 2.400 vetture, l’11,4 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2011. Nel 2012 il marchio ha segnato una crescita del 65% in Germania, del 22,4% in Francia e del 7,5% nel Regno Unito.
Ferrari e Maserati – In Europa, i marchi di lusso e sportivi Ferrari e Maserati nel 2012 hanno immatricolato complessivamente quasi 4 mila vetture.

TAXI SHARING: A PALERMO CONDIVIDI IL TAXI E PAGHI SOLO 2 EURO

TAXI SHARING: A PALERMO CONDIVIDI IL TAXI E PAGHI SOLO 2 EURO

 

di Francesca Mancuso

 

A Palermo il taxi è condiviso. In via sperimentale il capoluoogo siciliano ha inaugurato lo scorso sabato il nuovo servizio di taxi sharing, annunciato il 24 dicembre e promosso dalle cooperative Trinacria e RadioTaxi in collaborazione con il Comune di Palermo. Come funziona?

Basta cercare i taxi che riportano l’apposito adesivo fluorescente di colore giallo, che è stato applicato sul parabrezza posteriore dei veicoli messi in condivisione. Pagando soltanto 2 euro si potranno raggiungere alcune aree del centro di Palermo. Non solo l’auto o la bici, dunque. Anche il taxi può essere condiviso con altre persone, risparmiando benzina, denaro ma soprattutto riducendo il traffico e le emissioni inquinanti.

Al momento, in questa prima fase sperimentale che si concluderà il 31 gennaio, il servizio di taxi sharing si muoverà sullo stesso itinerario dell’autobus cittadino n. 101, che collega la Stazione centrale di Palermo con lo stadio Renzo Barbera. Una tratta molto trafficata che attraversa la città da un capo all’altro, passando per le vie del centro storico e per le principali via commerciali.

Per questo, gli utenti diretti verso la stessa zona, fino ad esaurimento dei posti disponibili sull’autovettura (massimo 4), potranno condividere lo stesso taxi pagando 2 euro ciascuno.

Lo stesso servizio è stato esteso anche ai collegamenti tra la stazione centrale e l’aeroporto Falcone e Borsellino, che si trova 20 km distante dal centro della città. Il progetto, proposto dall’Assessorato alle attività produttive e allo sviluppo economico, prevede infatti un altro servizio di taxi sharing con itinerario stazione centrale, Politeama, via della Libertà e aeroporto e viceversa, senza aggiunta di supplementi, per un minimo di quattro utenti che intendono condividere lo stesso tragitto, ad un costo di 8 euro per singolo passeggero. È possibile prendere i taxi non solo lungo le fermate dei bus ma anche nelle apposite piazzole di sosta, quando si è in gruppi da 4.

Peccato però che l’iniziativa sia passata quasi inosservata. Un vero e proprio flop, come ha raccontato Repubblica. Finora sarebbero stati solo una ventina i taxi che vi hanno aderito. Per evitare il flop totale, dice Repubblica, pochi volenterosi tassisti palermitani avrebbero preso a bordo anche due o tre persone, facendoli pagare il prezzo “collettivo” e scontato che dovrebbe scattare invece con 4 passeggeri a bordo. Secondo il progetto, su 320 licenze di taxi, 60 auto avrebbero dovuto coprire i due percorsi.

Forse una scarsa pubblicità, che potrebbe non far decollare un servizio utilissimo per chi decide di lasciare a casa l’auto.

Toyota dovrà pagare più di un miliardo di dollari ai consumatori Usa ma torna a essere prima al mondo

Toyota dovrà pagare più di un miliardo di dollari ai consumatori Usa ma torna a essere prima al mondo

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Argomenti: Consumatori | Toyota | General Motors |Giappone | Cina | Joichi Tachikawa | Indonesia | Stati Uniti d’America

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Toyota è stata condannata a pagare una somma enorme che supera il miliardo di dollari (1,1 miliardi di dolari per l’esattezza), la più ingente mai pagata da una Casa automobilistica, per installare sulle sue auto dei nuovi sistemi di sicurezza e per rimborsare 16 milioni di automobilisti Usa coprire tutti i rimborsi derivanti da una Class action negli Stati Uniti. La decisione in seguito a un accordo raggiunto nel tribunale federale di Santa Ana, in California.

Questo proprio mentre arrivano i dati sul buon andamento delle vendite della casa giapponese che torna a essere la prima al mondo. Toyota infatti si avvia a chiudere il 2012 riconquistando il titolo di prima casa automobilistica al mondo e punta su vendite record nel 2013. La casa nipponica stima per il prossimo anno una crescita delle vendite del 2% a 9,91 milioni di veicoli e si aspetta di archiviare il 2012 con un +22% a 9,7 milioni, il miglior risultato dal 2000.

 
 

Così Toyota si avvia a strappare il titolo di campione di vendite a General Motors e Volkswagen, grazie soprattutto all’aumento della domanda negli Usa e in Asia, dopo lo scivolone in terza posizione nel 2011 per il crollo della produzione legato al sisma/tsunami di marzo che colpì il nordest del Giappone e le inondazioni autunnali in Thailandia.

Resta invece debole il mercato interno con il venir meno degli incentivi statali sulle auto a basso impatto ambientale: nel 2013 Toyota vede un calo delle immatricolazioni in Giappone del 15% a 2,04 milioni, mentre sul mercato estero stima una crescita dell’8% a 7,87 milioni di veicoli venduti, fatta eccezione per la Cina. Toyota ha infatti esplicitamente chiarito di non aver fatto proiezioni sull’andamento del mercato cinese nel 2013 visto l’effetto del boicottaggio antigiapponese che si è diffuso nel Paese dopo che a settembre si è inasprito lo scontroi tra Tokyo e Pechino sulla sovranità delle isole contese Senkaku/Diaoyu.

Tra gennaio e novembre di quest’anno, le vendite di Toyota in Cina sono diminuite del 3,3% a circa 750.000 unità e il gruppo nipponico si avvia ad archiviare per la prima volta un anno con risultati negativi sul mercato cinese. Ad approfittarne sono proprio le rivali Volkswagen e General Motors che ora si contendono il primato delle vendite in Cina: Vw, che dal 2004 non riesce a riagganciare la prima posizione nonostante la passione dei burocrati cinesi per le lussuose Audi, nel 2013 dovrebbe raggiungere 2,7 milioni di auto vendute contro 2,65 milioni di Gm.

Così a trainare le vendite di Toyota in Asia – afferma il costruttore giapponese – sarà soprattutto l’Indonesia dove peraltro verrà costruito un nuovo stabilimento Toyota. «Ci aspettiamo che il prossimo anno le vendite negli Stati Uniti e in Asia continueranno a crescere», spiega il portavoce della casa automobilistica, Joichi Tachikawa, aggiungendo che in Asia a fare da traino «sarà l’Indonesia mentre negli Usa ci si aspetta un aumento delle vendite di modelli come Lexus e Avalon».

Nel 2013, comunque, Toyota non ha in programma un aumento della produzione a livello mondiale e per ora prevede di costruire 9,94 milioni di veicoli contro i 9,92 milioni di quest’anno.

CNR: “IL PROBLEMA NON SONO I PICCHI DI SMOG MA LA MEDIA ANNUALE”

CNR: “IL PROBLEMA NON SONO I PICCHI DI SMOG MA LA MEDIA ANNUALE”

 

“I provvedimenti legislativi adottati negli ultimi 20 anni in ambito europeo e nazionale in materia di inquinamento atmosferico hanno consentito di migliorare in modo significativo la qualità dell’aria nelle nostre aree urbane. Considerate le peculiarità delle sorgenti di emissioni presenti nelle aree urbane, tra cui il traffico veicolare e il riscaldamento domestico, e le particolari condizioni meteorologiche molte aree urbane, tali misure potrebbero però non bastare per il raggiungimento dei target di qualità dell’aria previsti per legge”. Lo ha dichiarato Nicola Pirrone, direttore dell’Istituto di Inquinamento Atmosferico (IIA) del CNR.

Pirrone ritiene necessari piani di interventi strutturale sulla mobilità delle merci e delle persone. “È nelle grandi città che il problema del contrasto all’inquinamento si rileva maggiormente”, ha spiegato Pirrone, ricordando che “le più penalizzate sono quelle caratterizzate si dalla congestione del traffico, ma anche da condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli. La quantità di smog dipende certamente dalle fonti inquinanti – auto, impianti industriali, riscaldamento – ma la presenza o meno delle polveri sottili in atmosfera (Pm 10) è condizionata dal vento, dalle precipitazioni e dalla collocazione geografica, per cui per esempio la Pianura Padana è penalizzata rispetto all’area costiera, più ventilata”.

Provvedimenti di carattere emergenziale, come le domeniche a piedi e il blocco del traffico, tamponano il problema senza risolverlo.

“Sono solo misure di carattere amministrativo, obbligatorie in ottemperanza alla direttiva europea che regolamenta l’esposizione dei cittadini alle sostanze inquinanti e impone di non superare i limiti stabiliti per un certo numero di giorni all’anno”, ha continuato Pirrone.

“Ma è l’esposizione media annuale che ha un reale impatto sulla salute dei cittadini, non i picchi occasionali. Gli amministratori – ha aggiunto Pirrone – bloccano il traffico per risolvere un problema contingente determinato da una particolare congiuntura meteorologica, ma il Pm10 viene emesso da sorgenti primarie sulle quali si dovrebbe incidere in modo strutturale e duraturo”. Servirebbero quindi interventi a lungo termine. “In primo luogo il potenziamento dei mezzi pubblici, che devono garantire un servizio efficiente, l’estensione delle aree pedonali e l’incentivazione del trasporto elettrico, sia pubblico sia privato nonché l’adozione di sistemi innovativi a basso impatto ambientale per il riscaldamento domestico”, ha sottolineato il direttore dell’IIA-CNR.

“Bisogna mettere il cittadino nella condizione di poter lasciare la macchina a casa: solo allora si può sperare in un cambiamento della qualità dell’aria. La situazione – ha concluso – è leggermente migliorata con l’aumento degli standard delle auto e dei sistemi di riscaldamento, ma c’è ancora molto da fare”.

Scout travolta da suv: l’investitore era ubriaco

Scout travolta da suv: l’investitore era ubriaco

Denunciato per guida in stato di ebbrezza

Era ubriaco il conducente del suv che a Casalmaiocco, nel Lodigiano, ha travolto e ucciso una scout di 17 anni, Altea Trini. Emergerebbe dalle prime risultanze delle analisi svolte in ospedale mezz’ora dopo i fatti

 
Altea Trini, la ragazza in bici uccisa dal Suv (foto tratta da Facebook)

Altea Trini, la ragazza in bici uccisa dal Suv (foto tratta da Facebook)

Lodi, 12 novembre 2012 – Era ubriaco il conducente del suv che ieri sera a Casalmaiocco, nel Lodigiano, ha travolto e ucciso una scout di 17 anni, Altea Trini. Emergerebbe dalle prime risultanze delle analisi svolte in ospedale mezz’ora dopo i fatti che avrebbero rivelato un livello di alcol superiore di circa tre volte il limite consentito dalla legge. Lo confermano i carabinieri in una nota, annunciando che l’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.

Com’e’ da prassi, l’uomo risulta indagato per omicidio colposo. Testimoni indicherebbero anche che al momento dei fatti l’uomo si sarebbe rifiutato di eseguire il test sul luogo della tragedia. L’uomo, di 50 anni, era al volante di una Land Rover e secondo le prime testimonianze, ancora al vaglio delle forze dell’ordine, sarebbe sopraggiunto a forte velocità, travolgendo e trascinando per 300 metri la vittima mentre attraversava in bicicletta, insieme al gruppo di scout dell’Agesci di Lodi.

Questa sera, per la ragazza si terrà alle 21 alla Chiesa di S. Alberto di Lodi una veglia di preghiera. Altea Trini dopo l’incidente era stata trasportata in arresto cardiaco all’ospedale Niguarda di Milano dall’elisoccorso. Ma dopo qualche ora non ce stato più nulla da fare e ieri sera il suo cuore ha smesso di battere.

Abu Dhabi, Raikkonen vince davanti ad Alonso e Vettel

Abu Dhabi, Raikkonen vince
davanti ad Alonso e Vettel

Rimontona del tedesco che resta in testa al mondiale

Grande gara di Alonso, ma superba performance di Vettel che, partito dalla pit-lane, ha centrato il podio anche grazie agli ingressi della safey car mantenendo 10 punti di margine dal ferrarista. Settimo Massa, fuori Hamilton e Webber. Alonso: “Fatto il massimo”

 
Raikkonen sbanca Abu Dhabi e chiude davanti ad Alonso
Sorpassi ed emozioni ad Abu Dhabi (Reuters)

Abu Dhabi, 4 novembre 2012 – Kimi Raikkonen trionfa ad Abu Dhabi, Fernando Alonso è secondo ma rosicchia solo 3 punticini a Sebastian Vettel nel duello iridato. Il pilota tedesco della Red Bull, partito dalla pit-lane dopo il disastroso sabato, confeziona una rimonta strepitosa e risale fino al gradino più basso del podio: il 25enne di Heppenheim limita i danni in un weekend a dir poco complicato e a 2 gare dalla fine della stagione, conserva 10 punti di margine sul ferrarista, che non ha nulla da rimproverarsi dopo una gara praticamente perfetta.

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L’asturiano parte in maniera impeccabile dalla terza fila e al termine del primo giro è quarto. Davanti, Hamilton tiene a bada Raikkonen e Maldonado prima di scaldare le gomme e prendere
progressivamente il largo. In fondo al gruppo, Vettel deve lottare in una ‘tonnara’: guadagna posizioni, ma danneggia lievemente il muso della sua Red Bull.

La rimonta del campione del mondo sembra agevolata al nono giro dall’incidente tra la Mercedes di Nico Rosberg e la Hrt di Narain Karthykeyan, costretto a rallentare improvvisamente per un guasto: il tedesco vola sopra la monoposto dell’indiano e atterra miracolosalmente illeso, safety car in pista e gruppo compatto. Nella fase di stand-by, Vettel viene sorpreso dalla frenata improvvisa della Toro Rosso di Daniel Ricciardo: il leader iridato abbatte un pannello di polistirolo, altro ‘trauma’ per l’ala anteriore e sosta ai box per sostituire il muso e il numero 1 deve ripartire nuovamente dall’ultima posizione. Quando si riprende a fare sul serio, nel 14° giro, Alonso difende la quarta piazza dall’assalto di Webber. Hamilton, al comando, fa gara solitaria fino al 20° dei 55 giri: la McLaren-Mercedes va k.o. e l’inglese si ritira. Alonso guadagna una posizione per la sfortuna altrui, ma subito dopo è perfetto quando deve approfittare dell’errore di Maldonado.

Lo spagnolo ringrazia e sale al secondo posto alle spalle di Raikkonen, mentre il venezuelano difende con ardore eccessivo la terza piazza: ‘ruotata’ alla Red Bull di Webber, che perde secondi preziosi e dice addio al podio. L’australiano prosegue la sua giornata movimentata nella 26a tornata con il duello a sportellate con Massa: la Ferrari brasiliana si gira in pista: la bagarre favorisce Vettel.  Il campione del mondo, nella girandola di pit-stop, si ritrova secondo davanti ad Alonso e alle spalle di Raikkonen che archivia il cambio gomme nel 32° passaggio.

La Red Bull deve effettuare la seconda sosta ai box (38° giro) e inizia l’ultima porzione di gara in quarta posizione. Tutto finito? Macche’. La Sauber di Sergio Perez fa strike con la Lotus di Romain Grosjean e l’immancabile Red Bull di Webber. Riecco la safety car, comincia il terzo Gp della giornata. Quando si riparte, Raikkonen se ne va mentre Vettel prova a spaventare Button e a 3 giri dalla conclusione si prende di forza il gradino piu’ basso del podio.  Alonso, padrone della seconda piazza, prova ad avvicinarsi alla Lotus. Raikkonen resiste e si regala la prima gioia dell’anno nella giornata che lo esclude aritmeticamente dalla corsa al titolo. Il duello Vettel-Alonso prosegue tra 2 settimane con la prima edizione del Gp texano di Austin.

RAIKKONEN: “SORRIDO POCO, MA SONO FELICE” – “In passato dicevano che non sorridevo a sufficienza forse faccio ancora lo stesso errore, ma sono felice, sia per il team che per me. Questo risultato da motivazioni a tutti e spero che possa darci una svolta e altre gare belle in futuro e vincere magari il prossimo anno”. Sono le parole del pilota della Lotus, Kimi Raikkonen, dopo la vittoria del Gp di Abu Dhabi. Soddisfatto anche Eric Boullier, boss della Lotus. “Finalmente è arrivata la prima vittoria nel mondiale, c’è stata un po’ di fortuna ma le corse vanno così, sono felice per la squadra, è positivo vincere”, ha detto il francese.

ALONSO: “ABBIAMO OTTENUTO IL MASSIMO” – “Sono molto felice, non eravamo molto competitivi in questo week end”. Il pilota della Ferrari Fernando Alonso appare soddisfatto della sua seconda posizione nonostante sia riuscito a recuperare solo tre punti dal leader del Mondiale Vettel arrivato terzo dopo una incredibile rimonta dal fondo della griglia. “Negli ultimi giri ho provato ad attaccare – aggiunge lo spagnolo dal podio di Abu Dhabi – il secondo posto era il massimo che potessi fare, continuiamo acombattare fino alla fine”.

VETTEL: “POTEVO PERDERE TUTTO” – “Rischiavo di perdere tutto, invece ho perso solo 3 punti. Credo nel titolo più che mai”.  Sebastian Vettel si gode il preziosissimo terzo posto con una strepitosa rimonta. “Speravo di arrivare sul podio, dopo i primi giri diventava sempre più difficile. Ho danneggiato l’ala anteriore, poi ho commesso un errore quando è entrata la safety car per la prima volta. Ho nuovamente danneggiato il muso e a quel punto abbiamo deciso di cambiare strategia”, dice il tedesco nella cerimonia di premiazione. “Il secondo ingresso della safety car mi ha aiutato, è chiaro, il duello con Button per la terza posizione è stato molto bello. Sono riuscito a passarlo, è stata una gara fantastica e ora mi godo questo podio”, dice il campione del mondo. “Mancano ancora 2 gare, le cose possono cambiare rapidamente. Se qui fossi partito terzo avrei potuto fare un’altra gara. Rischiavo di perdere tutto, è andata benissimo”.

DOMENICALI: “DOBBIAMO CREDERCI FINO IN FONDO” – “La safety car ha facilitato la gara a Vettel, non si può lamentare sulla sorte di oggi, ora mancano due gare ma l’importante è crederci fino in fondo. L’importante è stare lì, dobbiamo lavorare bene e crederci, siamo vicini, abbiamo preso dei punti a Vettel che ha fatto una grande gara, vediamo nelle prossime settimane”. Questo il commento di Stefano Domenicali, team principal della Ferrari, dopo il secondo posto di fernando Alonso nel Gp di Abu Dhabi, con il tedesco Vettel giunto terzo dopo essere partito dall’ultima posizione.

Condotta anti-sindacale, nuova condanna per la Fiat a Termoli

Condotta anti-sindacale, nuova condanna per la Fiat a Termoli

Nuova condanna per la Fiat. Il tribunale di Termoli (Campobasso) ha condannato la casa torinese per la seconda volta per attività antisindacale “in quanto ha applicato un diverso trattamento economico sulle indennità ai lavoratori iscritti alla Fiom con una perdita salariale di 300 euro al mese”. Lo rende noto la Fiom. ‘Il giudice – commenta Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom – ha ripristinato la parità di trattamento a parità’ di lavoro condannando il comportamento discriminatorio della Fiat che pretendeva di retribuire sulla base dell’adesione al sindacato e alla firma dei contratti”.
Landini: “Ok condanna, ora si volti pagina” – “Giudichiamo importante la sentenza del tribunale di Larino (Campobasso) che conferma il comportamento antisindacale della Fiat nello stabilimento di Termoli. Infatti, dopo che la Fiom aveva vinto la causa per l’ultrattività del contratto del 2008, l’azienda ha tolto circa 300 euro di salario ai lavoratori iscritti ai metalmeccanici Cgil. E’ importante che il tribunale abbia confermato l’antisindacalità di tale comportamento. Si tratta di un’ulteriore conferma – dice – che la strada intrapresa dalla Fiat è una strada contraria ai principi costituzionali e alle leggi del nostro paese. E’ ora di voltare pagina”.
Ex-meccaniche Mirafiori in Cig – Fiat Powertrain ricorrerà alla cassa integrazione anche alle ex Meccaniche di Mirafiori (1.441 addetti): tutti i lavoratori si fermeranno dal 26 novembre al 2 dicembre. “Con la richiesta di cassa integrazione anche alle ex Meccaniche di Mirafiori – dichiarano Edi Lazzi, responsabile della V Lega Fiom-Cgil, e Antonio Citriniti, della Fiom-Cgil – stiamo raschiando il fondo del barile. Adesso praticamente tutti i 14.000 dipendenti del sito di Mirafiori sono collocati in cassa integrazione”. Le ex Meccaniche erano l’unico stabilimento che ancora lavorava a pieno regime: ora anche per quei lavoratori si prospettano tempi bui” hanno poi dichiarato Edi Lazzi, responsabile della V Lega Fiom-Cgil, e Antonio Citriniti, della Fiom-Cgil. “Questa decisione dell’azienda è un ulteriore motivo per chiedere con forza un piano industriale serio e credibile, con nuovi modelli in grado di rilanciare Mirafiori. E’ quello che faremo domani al presidio organizzato dalla Fiom-Cgil davanti al Lingotto”.

Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse SE, la più veloce del Salone di Parigi 2012

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L’auto più veloce del Salone di Parigi 2012? Difficile sbagliare: quella che al momento è anche tra le più veloci al mondo, la Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse. Un nome di per sé già esteso, e che qui in Francia s’allunga ulteriormente aggiungendo il “SE”, di “Special Edition”.
Alla scoperta della nuova Lamborghini Gallardo LP 560-4

Caratteristica essenziale di quest’ennesima variante è la colorazione bianca e azzurra – che poi altro non sarebbe che l’omaggio della casa fondata da Ettore Bugatti alla mitica Type 37A del 1928 – icona e vincitrice di molte competizioni di quel periodo.

Guarda le foto della Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse SE 
Ma gli anni passano e di “lei” resta solo il colore; il resto è storia moderna: tanta tecnologia, ma soprattutto un motore capace di emozionare – o spaventare – come pochi altri. A darci il benvenuto sotto la la Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse SE c’è il solito W16 da 7.900 cc per 1.200 CV e una coppia massima – imbarazzante – di 1.500 Nm.

Da qui le prestazioni non sorprendono: si va da 0 a 100 Km/h in meno di 3 secondi (2,6 per la precisione) per poi raggiungere – in pista e possibilmente senza curve! – i 410 Km/h.

Il prezzo? Circa 1.600 Euro a CV, che in barba alla crisi fanno poco più di 1,9 milioni di Euro – e una l’hanno già venduta.

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Prime impressioni nuova VW Golf

 

				FOTO: Prime impressioni nuova VW Golf

Prime impressioni nuova VW Golf



Un modello così importante come la nuova Golf ha giustificato grandi investimenti da parte del Gruppo Volkswagen che ha rivisto completamente il progetto creando la piattaforma modulare MQB che in futuro sarà utilizzata su moltissimi modelli. Anche il design ha richiesto tutta l’esperienza di Walter de Silva, per mantenere da un lato la continuità rispetto al passato, inserendo però i nuovi stilemi di Volkswagen, dai gruppi ottici, al taglio del frontale e le linee tese oltre a rinnovare totalmente gli interni, con una plancia che torna a fasciare il guidatore dando grande risalto allo schermo del sistema telematico. Tutti i modelli sono dotati di schermo touchscreen da 5,8 pollici, mentre quelli più completi col navigatore satellitare ne utilizzeranno uno da 8 pollici. Più lunga di 56 mm (4,25 metri totali) e più bassa di 28 mm rispetto alla Golf 6, la nuova offre 15 mm in più per le gambe dei passeggeri posteriori e 30 litri extra per i bagagli, con un vano che raggiunge ora i 380 litri. La Golf, insieme alle nuove Audi A3 e Seat Leon, è la prima a proporre il nuovo pianale che permette ampi margini di personalizzazione tecnica e dinamica, ferma restando la disposizione trasversale dei motori, riprogettati per l’occasione. La importante riduzione del peso, nell’ordine dei 100 kg totali, è uno degli elementi chiave per limitare consumi ed emissioni fino al 23% insieme allo Start&Stop di serie su tutte le varianti, mentre la maggiore rigidità strutturale consente di migliorare comfort, handling e sicurezza in un colpo solo. E in effetti i benefici della nuova piattaforma si avvertono subito alla guida della vettura che nonostante dimensioni sempre più importanti si dimostra non solo agile, ma anche più pronta alle richieste di chi guida. Lo spazio a bordo, inoltre, è davvero notevole sia davanti che dietro e gli interni sono da vetture di classe più che da “media” per tutti. Del resto la nuova Golf ha da tempo spiccato il volo e si dimostra pronta a rivaleggiare ad armi pari con le vetture “premium” del settore a cominciare dalla nuova Mercedes Classe A che se ha nel mirino soprattutto i giovani non disdegno gli automobilisti più “age”. Così il Gruppo Volkswagen prepara il fuoco di sbarramento con la nuova A3 berlina e Sportback oltre alla futura Leon, ma anche con la Golf IV. Sarà dura per la “stella” fronteggiare una concorrenza così varia e articolata… La gamma europea della nuova Golf è composta dalle versioni 1200 cc TSI da 85 CV con una media dichiarata di 4,9 l/100 km e 113 g/km di CO2 e ancora il 1400 cc TSI da 140 CV con Active Cylinder Technology, la disattivazione dei cilindri per ridurre I consumi che vale 4,8 l/100 km e 112 g/km. Quanto ai diesel Volkswagen si affida per ora al 1600 cc TDI da 105 CV accreditato di 3,8 l/100 km e 99 g/km e al 2000 cc TDI da 150 CV per 4,1 l/100 km e 106 g/km. Le prime consegne in Germania sono previste nel mese di novembre con prezzi da 16.975 euro, analoghi al modello uscente. Tra le varianti, oltre alla supereconomica Bluemotion, esposta al Salone di Parigi, seguiranno la GTI da 220 CV, anticipata come “concept” a Parigi e le future versioni ibride plug-in ed elettriche. 
(C.Ca.)

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