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La battaglia di Gianluca Sada per produrre le sue bici pieghevoli senza raggi in Italia
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“Il mancato avvio della commercializzazione – spiega il giovane inventore – non è dipeso dalla mancanza di investitori ma dalla scelta del luogo della produzione”. Grazie al successo mediatico internazionale molte aziende, in particolare cinesi, si sono fatte avanti ma con la pretesa di voler costruire le bici in Cina. “Ho rifiutato proposte anche allettanti perché il mio obiettivo è che le Sada Bike siano Made in Italy” racconta l’ingegnere campano. “Produrre nel nostro paese – prosegue – è oggettivamente più difficile più complesso perché i costi sono maggiori e perché da noi c’è minore propensione all’innovazione ma seppure in ritardo le cose si stanno muovendo”.
In viaggio a mezzo miglio dalla Concordia
In viaggio a mezzo miglio dalla Concordia
di Silvia Pieraccini23 luglio 2014Commenti (4)
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Argomenti: Graziano Delrio | Atr42 | Concordia |Registro navale italiano | Grosseto | Genova | Franco Gabrielli | Nick Sloane | Costa Crociere
ISOLA DEL GIGLIO (Gr) – A vederla da mezzo miglio di distanza – a bordo della motonave Vieste II messa a disposizione per la stampa da Costa Crociere – la Concordia che solca le acque dell’arcipelago toscano diretta a Genova è allo stesso tempo inquietante e sorprendente: un groviglio di lamiere galleggianti e un condensato d’ingegneria che viaggiano insieme, a passo sostenuto e in armonia col mare. Il lato sinistro sfracellato sullo scoglio è ancora ben visibile, nonostante i cassoni, i cavi e le catene che sono stati montati in questi mesi, e ricordano anche a chi l’avesse dimenticato l’incredibile incidente che ha dato vita al più grande recupero navale della storia.
La nave da crociera bicolore (i ponti in alto bianchi, com’erano in origine, quelli in basso color ruggine, essendo rimasti a lungo immersi nell’acqua) avanza tranquilla, sotto la scorta – neppure troppo invasiva – di un convoglio formato da 14 mezzi: fondamentali i due rimorchiatori a prua che la trainano, Blizzard e Resolve con una capacità di tiro di 135mila tonnellate; accessori, e destinati a intervenire solo in caso di necessità, i due rimorchiatori a poppa; e poi una nave-spazzino per raccogliere eventuali sostanze inquinanti che dovessero uscire dalla nave, una maxi nave della Guardia costiera, una nave militare con tanto di elicottero, motovedette per non far avvicinare alcuna imbarcazione nel raggio di tre miglia dalla Concordia (la Vieste II ha una deroga dalla Capitaneria di porto). Un convoglio nutrito ma ordinato, come se i suoni fossero stati accordati da tempo. In realtà è la prima volta al mondo che una nave naufragata e fatta rigalleggiare con l’aiuto di cassoni d’acciaio che le fanno da “ciambella”, riprende il mare aperto per andare allo smantellamento.
Sopra tutti, a controllare il mare dall’alto, vola un Atr42 munito di sistema radar e di telerilevamento che già stamani (e ieri) ha avvistato tre anomalie sulle acque lungo la rotta che ora sta seguendo la Concordia, dall’isola del Giglio a ovest, passando tra l’isola di Montecristo e quella di Pianosa e proseguendo poi verso nord ovest verso Genova. A due ore e mezzo dalla partenza, avvenuta alle 11, la Concordia si è lasciata alle spalle il Giglio e ha percorso quasi 8 miglia. Alla velocità di due nodi all’ora, ci vorranno quattro giorni per arrivare a Genova.
La guida operativa arriva da un container installato in cima al relitto, quella control room guidata dal salvage master Nick Sloane che è stato protagonista anche del raddrizzamento eseguito nel settembre scorso. Con lui 11 persone, che si alterneranno sulla nave durante questi quattro giorni di navigazione. Sulla poppa della Concordia da stamani sventola la bandiera italiana, issata prima della partenza perché – come ha spiegato il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, il relitto è ancora iscritta al registro navale italiano e dunque è obbligatorio indicare il Paese di provenienza. In realtà più che una nave è un galleggiante, che per navigare ha bisogno di quei due cavi in titanio che ora lasciano una scia bianca.
Il viaggio è cominciato senza intoppi, l’ingegneria italiana – come ha sottolineato Costa Crociere – ha avuto un ruolo fondamentale nella buona riuscita dell’operazione. “Segno di un paese che sa rimediare ai propri errori, e soprattutto a quelli di un singolo”, ha detto il sottogretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, arrivato al Giglio a ‘salutare’ la Concordia.
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Galletti: “Piattaforme vanno smantellate” – “Noi abbiamo ipotizzato, fin dall’inizio, di ripristinare il Giglio come era prima: prima le piattaforme non c’erano e dopo non ci devono essere”, ha detto il ministro all’ambiente, Gian Luca Galletti, al Giglio per seguire la rimozione della Concordia. Nei giorni scorsi era stata avanzata l’ipotesi di lasciare le piattaforme installate sul fondale del Giglio e su cui poggia il relitto.
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Sette ore di treno per andare da Cosenza a Potenza. Il viaggio “normale” di un treno del Sud
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Non c’è nulla di straordinario, purtroppo, di quello che vi vado a narrare. Una banale giornata di viaggio con treni meridionali nel tragitto Cosenza-Potenza.
Sono abituato. La tratta con gli orari puntuali delle coincidenze richiede da un minimo di 5 ore a una massimo di sei e mezzo.
Riesco a sbrigare la pratica che mi ha fatto tornare nella mia città e tutto contento punto verso il regionale delle 14, 50. Cambio a Battipaglia con larga possibilità di prendere il lumacone Intercity che viene da Roma. Se tutto va nel senso giusto arrivo a casa per le otto di sera.
Compro i giornali (alla stazione di Cosenza l’edicola è chiusa da mesi) e cibo e liquidi (sui treni del Sud sei affidato solo ai café express abusivi alla Manfredi).
Si parte. Fino a Paola chiacchiere con amici in svincolo per alte velocità. Io proseguo verso altra tratta. Come al solito sono capitato nel vagone nazista senza aria condizionata. Un controllore democratico ci mette sull’avviso e cambiamo scompartimento. Per fortuna ho una maglietta di ricambio e metto in borsa la polo bagnata di sudore. Mi metto a lavorare e leggere. Le soste si prolungano.
Il tempo lento scorre. Fermi per pezzi di minuti. Dopo Sapri realizzo che il viaggio è da calabrolumaca record. Ci fermiamo ancora. Il regionale è collassato. Scendiamo a Centola e possiamo prendere il regionale in ritardo partito da Sapri e diretto a Napoli. Il nuovo treno si affolla ma cammina. Scendiamo a Bartipaglia che siamo un battaglione. Ho inevitabilmente perso la coincidenza.
Ho tempo per protestare. Cerco il rimborso di un supplemento che non ho usato. Il ferroviere va in tilt e chima al telefono un superiore livell mentre la fila s’ingrossa allo sportello. Mi dà un modulo che non spedirò mai.
Chiedo dell’ufficio reclami. “Qui non c’è dovete andare a Salerno“. Vado alla Polfer per denunciare l’ ad di Trenitalia per truffa. Hanno chiuso. Vado a mangiare in un posto di ferrovieri mentre passano quattro cinque treni per Napoli. Prendo un nuovo regionale, di tipo moderno con la presa per il telefono. Partiamo con mezz’ora di ritardo. Sono le 22,23 e sto per arrivare a Potenza. Sette ore e 15 da Cosenza a Potenza. E poteva andare anche peggio.
CONDIZIONATORI: LE 7 REGOLE PER NON SPRECARE ENERGIA
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di G. C.
I primi giorni di caldo ed afa hanno fatto già sentire i loro effetti. Nelle grandi città si respirava a fatica, ma anche in campagna l’umidità e il caldo non hanno dato tregua. Le soluzioni per combattere le alte temperature sono sempre le stesse: bere tanto e non uscire nelle ore più calde della giornata.
Ma anche nelle mura domestiche il caldo, talvolta, è irresistibile. L’unica soluzione è ricorrere alla tecnologia: condizionatori e ventilatori saranno amici inseparabili. E così, come ogni estate, il refrigerio avrà un costo non indifferente. Come utilizzare i condizionatori senza sprecare energia? Ecco le sette regole:
1. Se dovessimo ancora comprare un condizionatore d’aria scegliamolo efficiente, ovvero di classe energetica A.
2. Impostiamo il condizionatore in modalità “deumidificazione”: abbassando la percentuale di umidità, la stanza si rinfresca in modo naturale. Questa opzione non richiede una quantità di energia eccessiva
3. Tenete il condizionatore ad una temperatura mite, di 3-4 gradi inferiore alla temperatura esterna
4. Pulire periodicamente i filtri, che se sporchi divorano energia
5. Fare attenzione alle dispersioni di aria fredda. Quando si accende il condizionatore è bene chiudere le finestre
6. Quando il caldo non è eccessivo preferire un ventilatore
7. Non accendere il condizionatore nelle ore notturne.