La battaglia di Gianluca Sada per produrre le sue bici pieghevoli senza raggi in Italia

La battaglia di Gianluca Sada per produrre le sue bici pieghevoli senza raggi in Italia

di Michael Pontrelli
La Vespa Piaggio, la macchina da scrivere Lettera 32 della Olivetti, la Fiat 500 sono solamente alcune delle icone che hanno fatto conoscere e apprezzare il design italiano in tutto il mondo. Il testimone di una tradizione così importante potrebbe passare nei nostri giorni alla bicicletta senza raggi inventata dal giovane ingegnere campano Gianluca Sada. Brevettata nel 2010 la Sada Bike ha avuto un successo mediatico straordinario non solo in Italia ma anche all’estero. All’inizio del 2012 Sada ha ultimato la realizzazione del prototipo ed ha annunciato la volontà di voler avviare la produzione in serie della bici, tuttavia a distanza di oltre 2 anni non è ancora possibile acquistarne una.

“Il mancato avvio della commercializzazione – spiega il giovane inventore – non è dipeso dalla mancanza di investitori ma dalla scelta del luogo della produzione”. Grazie al successo mediatico internazionale molte aziende, in particolare cinesi, si sono fatte avanti ma con la pretesa di voler costruire le bici in Cina. “Ho rifiutato proposte anche allettanti perché il mio obiettivo è che le Sada Bike siano Made in Italy” racconta l’ingegnere campano. “Produrre nel nostro paese – prosegue – è oggettivamente più difficile più complesso perché i costi sono maggiori e perché da noi c’è minore propensione all’innovazione ma seppure in ritardo le cose si stanno muovendo”.

La startup di Sada, attualmente incubata al Politecnico di Torino, da tempo sta dialogando con diverse realtà italiane ed entro la fine dell’anno dovrebbe finalmente siglare un accordo con un partner finanziario e industriale. La produzione delle Sada Bike dovrebbe partire e se le premesse saranno rispettate ci troveremo di fronte ad un nuovo simbolo mondiale del Made in Italy. “Sto già ricevendo richieste di acquisto praticamente da tutto il mondo” dice Sada a conferma che l’interesse per il prodotto è molto forte.
Ma cosa rende uniche queste nuove bici? Il design dovuto alla mancanza di raggi è sicuramente il punto di forza più evidente ma non è l’unico. “L’altro aspetto fondamentale è che si tratta della prima bici pieghevole con ruote da 26 pollici. Quelle della concorrenza hanno ruote da 16 pollici e una volta chiuse hanno addirittura un ingombro maggiore” spiega l’inventore. Anche il packaging è rivoluzionario. Lo zaino che contiene la bici grazie alla mancanza di raggi può essere riempito con altri oggetti e può diventare un trolley.
Il prezzo di acquisto delle Sada Bike sarà superiore ai 1500 euro. “E’ una cifra alta però assolutamente competitiva con i prezzi delle biciclette pieghevoli della concorrenza costruite in acciaio” afferma il giovane ingegnere. La risposta ovviamente la darà il mercato. Una cosa però fino ad ora è certa: nei tempi della globalizzazione per salvare il Made in Italy non bastano più solamente le idee innovative ma anche la tenacia di imprenditori che vogliono continuare a produrre nel nostro Paese.
24 luglio 2014
La battaglia di Gianluca Sada per produrre le sue bici pieghevoli senza raggi in Italiaultima modifica: 2014-07-26T12:21:20+02:00da ugo565
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