IL CAV TENTENNA ED IL PDL E’ NEL CAOS

IL CAV TENTENNA ED IL PDL E’ NEL CAOS

 
 

 

Tutto in alto mare, tra annunci, smentite, correzioni di rotta, supposizioni: Berlusconi tiene il punto, continua a studiare la separazione. “marciare divisi, colpire uniti”. Il Cav pensa ad una scissione consensuale in tre liste diverse: una nuova Forza Italia (forse Forza italiani), Pdl ed ex An. In pratica vorrebbe lasciare per strada gli ex socialisti e democristiani con i quali si era di fatto alleato, o ne aveva preso l’eredita’ nel 94, quando sconfisse la gioiosa “macchina da guerra” di Occhetto e gli ex An con i quali aveva fondato il Pdl, in risposta al Pd lanciato al Lingotto da Veltroni, con il famoso annuncio del predellino, a Milano. Non hanno certo aiutato a rasserenare l’ambiente le voci su una lista nera, compilata di pugno direttamente da Berlusconi, nella quale comparivano da Cicchitto alla Carfagna, ma anche lo stesso Alfano. Dentro la nuova Fi, invece alcuni della vecchia guardia, che erano stati accantonati dagli attuali colonnelli come Martino, Galan e Scajola, guidati da Verdini, che e’ tra i coordinatori del partito. (Ma Alfano lo ha gia’ invitato a farsi da parte). Poi ci sono gli ex An come La Russa, Gasparri, Alemanno, che potrebbero puntare sulla Meloni. Matteoli e’ incerto. Nell’area piu’ centrale con Alfano anche Schifani, Luypi e Quagliarella che guardano ad un’alleanza con i centristi. Insomma il caos e’ completo, anche perche’ il Cavaliere dice ma non decide, consigliato anche da famigliari ed amici, come Confalonieri, che gli suggeriscono di farsi da parte e non affrontare in prima persona nuove avventure politiche. Poi le colombe che gli suggeriscono: “No Silvio, dobbiamo rimanere uniti”. Cosi’ spunta anche l’ipotesi che si ritirino tutti i candidati alle primarie in omaggio proprio al Cavaliere, che non le ama. Ma Alfano sembra restio a fermare la macchina organizzativa del partito e di fatto anche la sua carriera politica. Ora puo’ contare sull’appoggio di quasi tutto lo stato maggiore del Pdl e puo’ anche evitare la scissione degli ex An. Il popolo del centrodestra guarda perplesso questa sorta di guerra civile interna e non sa piu’ cosa pensare, se non di non andare a votare. Infatti il Pdl nei sondaggi vola sempre piu’ basso intorno al 15% o poco di piu’. Ma si sa quando si vota le fila si ricompattano sia a destra che a sinistra, l’unica condiziobne per il centrodestra e’ che ci sia ancora qualcosa da potere votare.

BERSANI-RENZI: LA CALMA E L’IRRUENZA, SCINTILLE NEL DUELLO IN TV

BERSANI-RENZI: LA CALMA E L’IRRUENZA, SCINTILLE NEL DUELLO IN TV

 

 

Un duello in Tv – quello per le primarie tra Bersani e Renzi stasera in Tv su Ra1 – se volete all’americana, ma alla fine vero, con i due sfidanti a iincrociare i ferri per 105 minuti provocando anche qualche scintilla. La calma del segretario del Pd, la foga e l’irruenza del sindaco di Firenze, i due protagonisti di questa stagione politica,  attesi al ballottaggio di domenica 2 dicembre dopo il primo turno che si è concluso con Bersani in vantaggio. I duellanti hanno dato vita ad un confronto molto animato in cui sono emersi chiari gli elementi di divisione: dalle pensioni (Renzi ha difeso la riforma Fornero, Bersani lo vuole correggere in favore degli esodati) all’evasione fiscale (su Equitalia quasi uno scontro con Renzi all’attacco), dalle allleanze (il clou politico dello scontro: no agli ‘inciuci’ con Casini da parte di Renzi, Bersani non ha affatyto chiuso la porta all’Udc, anzi…) al finanziamento della politica (il segretario Pd è favorevole sia pur riducendolo ed ha citato Clistene, Renzi vuole abolirlo ed ha citato Fiorito…), dal conflitto di interessi (il centrosinistra al governo non lo ha voluto regolamentare, è stata l’accusa di Renzi) al Medio Oriente (sì alla Palestina come osservatore all’Onu, ha detto deciso il segretario Pd, per Renzi il problema vero è l’Iran e su questo gli Usa non possono essere lasciati soli). “Attento a non usare gli argomenti degli avversari” ha detto ad un certo punto Bersani a Renzi che chiudeva ad ogni tipo di alleanza con Casini ricordando l’infelice esperienza dell’Unione al governo, troppi a partecipare e a voler decidere. Insomma un pò di scintille a dar sale ad una ‘prima’ ma anche lun abbraccio finale molto caloroso in uno studio popolato da 40 fans per parte. Abbraccio che è venuto dopo le risposte all’ultima domanda posta dalla moderatrice, Monica Maggioni,,che era: “cosa vi divide?” (e che racchiueva un pò il senso di questa lunga sfida per la premiership tra il segretario Pd e il sindaco ‘rottamatore’ Per il sindaco di Firenze la divisione vera è l’idea di futuro: “È come lo zio prudente contro il figlio coraggioso. Non possiamo andare nel futuro  con le stesse persone che accompagnano Bersani e che in questi venti anni non hanno scritto una pagina di futuro”. La risposta conclusiva di Bersani: “ci divide un’idea di rinnovamento. Ma non c’è bisogno di prendere a calci le esperienze. Bisognerà chiedere alle esperienze di dare una mano a far girare la ruota. E questo lo chiedo e ci sarà”

Duello Tv, Renzi: “Avanti con persone nuove”. Bersani: “Basta coi personalismi”

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Duello Tv, Renzi: “Avanti con persone nuove”. Bersani: “Basta coi personalismi”a

Un confronto teso ma leale, quello svoltosi mercoledì sera su Rai1 tra i due candidati delle primarie del centrosinistra, Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Molti gli argomenti toccati prima della stretta di mano finale: lavoro, scuola, politica estera, rinnovamento della classe dirigente, immigrazione. E due messaggi conclusivi diversi. Matteo Renzi, che deve recuperare 9 punti in vista del ballottaggio di domenica, si toglie la giacca e, in maniche di camicia, e va all’attacco per quasi tutti i 100 minuti del match televisivo. Ma lo schema del sindaco per archiviare i “2547 giorni” dei governi dell’Unione non piace a Bersani, convinto di interpretare lui la voglia di cambiamento e che “promesse, il personalismo e la comunicazione esagerata è il passato, non il nuovo”. Alla fine, i due candidati alla premiership del centrosinistra si sono abbracciati. Ma durante il confronto, condotto dalla giornalista Rai Monica Maggioni, la tensione si è avvertita in vari momenti. Così come le distanze su alcuni temi, a partire da Equitalia.
Primo scontro su Equitalia – Il sindaco attacca definendo un errore aver messo “le ganasce di Equitalia agli artigiani”. “Equitalia, chiarisco a Matteo, non l’abbiamo inventata noi” replica il segretario. “Non ho detto – è la controreplica di Renzi – che l’abbiamo inventata noi ma che su quello non siamo stati all’altezza”. “Sei stato – è stato l’affondo del sindaco al segretario Pd – 2.547 giorni al governo e dico questo perché è necessario fare un passo avanti”. “Nessuno è perfetto”, ha chiosato il segretario. Renzi ha attaccato anche sul fronte della lotta all’evasione fiscale che, a suo avviso, dovrebbe passare anche dall'”andare a prendere i soldi in Svizzera se ci sono”. Duro Bersani: “Se c’è gente che preferisce il passerotto al tacchino sul piatto – ha attaccato con la prima delle sue proverbiali metafore – va bene ma io voglio dire che sul condono non sono d’accordo”. E Renzi sdrammatizza con una battuta: “per fare il leader bisogna saper fare le metafore…”.
Servono Stati Uniti Ue – Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, nella sfida tv, sono d’accordo sulla necessità della creazione degli Stati Uniti d’Europa. “In Europa vado a dire – sostiene il sindaco – che io sono per gli Stati Uniti d’Europa perché questo ha senso per i miei figli. Sogno un’Europa che intervenga su politica estera, una Bce che faccia davvero il suo lavoro. Non è un problema personale se io ho l’autorevolezza per dire questo, qua è in ballo l’Italia. Voglio mettere a posto il debito pubblico non perché me lo chiede la Merkel ma per i miei figli”. “Ci rendiamo conto che – afferma Bersani – l’Europa è diventato un problema per il mondo, che l’austerità da soli non ci porta da nessuna parte e che siamo tutti sullo stesso treno. I progressisti hanno una piattaforma che mette al centro l’Europa, corregge gli errori della finanza e favorisce politiche di investimento. E certo rilanciamo il tema degli Stati Uniti di Europa, non è un’utopia ma altrimenti c’è il disastro”.
Evasione fiscale – “Si paga molto perché non si paga tutti, per umanità mandiamo l’ambulanza a chi non paga le tasse. Bisogna fare la Maastricht della fedeltà fiscale come in altri paesi europei. O decidiamo di combattere l’evasione o facciamo finta, dobbiamo abituarci a usare meno il contante. E poi serve la tracciabilità dei movimenti bancari, le agenzie del fisco più amichevoli con chi paga le tasse. Bisogna attaccare a livello europeo e internazionale i paradisi fiscali”. Sono le ricette indicate da Bersani nella sfida tv per combattere l’evasione fiscale. ” Bersani ha ribadito la possibilità di una patrimoniale parlando di un “giro di solidarietà fiscale” per rimettere in moto i consumi. E ancora qualcosa sul fronte dei prezzi e delle tariffe. Infine misure per gli investimenti dei comuni e sul lavoro con “un po’ di credito per le piccole imprese”. Secondo Renzi bisogna “rimettere in tasca i soldi al ceto medio”.“Parto da una serie di misure immediate: nel nostro programma ci sono 100 euro netti al mese a chi guadagna meno di 2mila euro al mese; rafforzare il sistema dei Comuni che fanno da gabellieri per lo Stato”. 
Onu e Palestina – “Non si possono avere titubanze a dare alla Palestina un ruolo da osservatore nell’Onu, ha detto Bersani. “E noi dobbiamo votare sì altrimenti avrà sempre ragione Hamas e non Abu Mazen”. Se non si risolve il problema israelo-palestinese, “se non riusciremo a trovare per questi due popoli qualcosa di positivo, non si risolve nulla” nello scacchiere mediorientale. “Qui ci sono due popoli – uno insicuro, uno umiliato – che non si parlano. L’Italia e l’Europa devono allora incoraggiare le forze moderate” e “puntare sull’evoluzione del processo democratico”. “Non sono d’accordo sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto Israelo-Palestinese: il problema è l’Iran, ha risposto Renzi,  e se non raccogliamo il grido di dolore dei ragazzi di quel Paese, se non risolviamo lì non risolviamo nemmeno la questione tra Israele e Palestina, e un’Europa degna di questo nome non deve lasciare solo gli Stati Uniti” di fronte a questo.
La sfida sull’industria – Nuovo botta e risposta tra Bersani e Renzi sull’eredita dei governi del centrosinistra nella politica industriale. “Nessuno è perfetto – afferma il leader Pd replicando ad osservazioni di Renzi – per l’amore di Dio ma non mettiamo insieme tutti gli ultimi 20 anni e i nostri governi con quelli di destra. Noi rispetto alla politica industriale abbiamo fatto parecchie cose”. “Certo – ribatte Renzi – Berlusconi ha deluso tutti ma noi non abbiamo capito la strategia per i nostri figli”. Il segretario Pd a questo punto taglia corto: “Discutiamo un altro momento, davanti ad una birra…”.”Su questi temi abbiamo qualcosa da farci perdonare”. Renzi è andato all’attacco, tra l’altro, all’attacco anche sulla questione Ilva sottolineando che “si è lasciato fare alla famiglia Riva quello che ha fatto”.”Bisogna occuparsene delle imprese perché se non ce se ne occupa…Se sei azionista pubblico, ad esempio, chiediti se è il caso di vendere Ansaldo Energia, se la Fiat ce la fa da sola o deve arrivare qualcun altro, sulla siderurgia bisogna rimettere a posto un sistema prezioso per il paese. Bisogna tornare a fare mente locale su cose basiche del sistema industriale, il saper fare italiano va portato verso nuove frontiere tecnologiche”, controribattuto Bersani. 
Il finanziamento pubblico –  Nuovo duello tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi sui costi della politica. “Bisogna studiare un tetto ai cumuli dei vitalizi e delle pensioni. Bisogna partire dalla politica ma non è inammissibile che grande manager prende buona uscita da 20 milioni di euro”. E’ la posizione di Pier Luigi Bersani sui tagli alla casta, aggiungendo che “non siamo contrari al finanziamento pubblico”. Punto su cui Renzi non è d’accordo: “Non basta dire dimezziamo il finanziamento pubblico, bisogna abolirlo, a Sposetti bisogna dire che è ora di dire stop all’aumento dei finanziamenti ai partiti e che tutte le spese dei partiti devono essere messe con fatture on line. Al Comune di Firenze c’è scritto come il sindaco spende i soldi”. E Bersani chiede la sua quarta replica: “Son d’accordo con Matteo sulla trasparenza ma la democrazia è stata inventata in Grecia e decisero che in democrazia la politica va sostenuta pubblicamente, così non è una tirannide. Non mi rassegno all’idea che la politica la facciano solo i ricchi”. E Renzi: “Passar da pericle a Fiorito ce ne passa…”.
Il conflitto di interessi – “Il non aver fatto il conflitto di interessi con il centrosinistra al governo “è la dimostrazione più drammatica che abbiamo fallito”, insieme alla caduta del governo Prodi con Mastella che tolse la fiducia, ha attaccato Renzi. “Dobbiamo dire che nei primi 100 giorni si fa”, aggiunge. Non aver affrontato il problema del conflitto di interessi “è stato un limite ma bisogna capire bene” dove si deve andare a intervenire: “ci vuole una legge sull’incompatibilità e l’antitrust”, ha spiegato il segretario del Pd. Bersani ha ricordato di aver fatto una battaglia su questo punto all’epoca. Bersani ha sottolineato comunque che “non aver fatto un antitrust serio sulle comunicazioni è stato un limite”. Bersani ha poi citato il caso dell’Inghilterra dove “non c’è il conflitto di interessi ma non ci si mette le dita nel naso; se l’avessimo fatta la storia del Paese avrebbe avuto qualche curva in meno”. “D’accordo con il segretario – ha detto Renzi – sul fatto che non ci mettono le mani nel naso e sull’antitrust”. “Ma non giriamo intorno al problema – ha concluso – non aver fatto il conflitto di interessi è la dimostrazione più drammatica che abbiamo fallito”.
Pensioni – “La riforma Fornero è giusta a parte gli esodati. Ma non si può rimettere in discussione perché non si arrabbia solo l’Europa ma le nuove generazioni. Certo non dobbiamo fare le cose del 2007: con lo scalone abbiamo sbagliato, è una riforma che è costata 9 miliardi e che abbiamo fatto per dare soddisfazione alla sinistra radicale. E’ per questo che io chiedo la rottamazione della classe dirigente del passato”. Così il sindaco di Firenze torna ad attaccare i governi del centrosinistra, stavolta sul tema della riforma Damiano. “Io sono contrario agli scaloni” per il sistema pensionistico “e se ci avessero dato ragione e avessimo pensato a uscite più flessibili (con chi esce prima che prende meno e chi dopo prende di più), ora non saremmo” a questa situazione. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani durante la sfida tv con Renzi. “Costa di più? Sì, ma ora abbiamo il problema degli esodati che non è un ammennicolo. Queste sono cose che costeranno miliardi perché non possiamo lasciare la gente per tre anni senza salario, pensioni, senza niente…”. Anche per questo, ha aggiunto Bersani, “io non posso ritenere chiusa la questione delle pensioni finché non è risolta la questione degli esodati. Non c’è niente da stravolgere e so benissimo che bisogna tenere il sistema in equilibrio e in sicurezza”, ha concluso.
La questione delle alleanze –  Il tema caldo è quello delle alleanze. Renzi mette in guardia il segretario sulla frammentazione e sul fatto che è “circondato da gente che vuol star dentro solo per lucrare”. Il sindaco va giù duro auspicando, a proposito anche di programmi, che non accada che “vinciamo e tra due anni ci rimandano a casa un’altra volta perché c’é il problema dell’agenda Monti”. Le primarie, evidenzia “servono anche a questo”. Ma “sei sicuro – attacca – che le anime vadano tutte insieme? Perché la nostra preoccupazione è finire come l’Unione nel 2008”. Una frase alla quale Bersani replica con durezza: “Attenzione – va all’attacco – a non usare l’argomento dell’avversario”. Bersani ricorda che all’epoca “c’erano 12 partiti: non c’era il Pd che è il primo partito del Paese e noi garantiamo all’Europa che siamo in grado di governare, questo non va messo in dubbio. “Se qui non vogliamo ne l’Udc né Vendola, ricordo che l’ultima volta che abbiamo voluto fare tutto da soli ha vinto Berlusconi. Bisogna essere umili e aprirsi”. “Non dovremmo fare l’accordo con Casini: Vendola dice che vuole sentire profumo di sinistra, questo è profumo di inciucio”, ha replicato Matteo Renzi. 
Le liberalizzazioni – Le liberalizzazioni targate Bersani “sono un passo avanti” ed il “paradosso che vedo è che le abbiamo fatte prima noi di loro (il centrodestra, ndr). La sinistra insomma ha fatto due parti in commedia”. Matteo Renzi affronta così il tema delle riforme del mercato introdotto da una sostenitrice in collegamento con la sfida in Tv. Una puntualizzazione, che ha visto il sindaco di Firenze puntare il dito su quelle che ancora non brillano, a cui ha replicato Bersani precisando da subito che “le liberalizzazioni sono di sinistra perché danno regole precise al mercato”. Alla domanda e all’offerta di maggior coraggio avanzata dal ‘rottamatore’, poi, Bersani assicura: “se vinco le farò e riguarderanno tante cose della vita comune della gente (farmaci, carburanti, assicurazioni, telefonia…), ma attenzione: dobbiamo vincere bene perché queste sono battaglie difficili”.
Il governo e i primi tre provvedimenti – Matteo Renzi, se vincerà le primarie e le elezioni, farà un governo che sarà “l’Unione al contrario che è arrivato a 101 persone, per me bastano 10 ministri”. Pier Luigi Bersani farà un governo di “20 ministri, metà uomini e donne e con un rinnovamento generazionale molto netto anche se non prima di esperienza”.  “Una l’ho già detta: un ragazzo o una ragazza figlia di immigrati che studia qui è italiana; una norma secca sull’anti-corruzione e l’anti-mafia; qualcosa sulla piccola impresa ma lascerei anche qualche sorpresa per il primo giorno: governare è anche sorprendere un po’”. Lo ha detto Pierluigi Bersani, replicando a chi gli chiedeva quali sarebbero i suoi primi tre provvedimenti se fosse al governo durante la sfida tv. Renzi ha detto che i suoi primi tre provvedimenti sarebbero tutti e tre sul lavoro: ridurre le norme a “59-60 articoli”; un intervento per la sburocratizzazione e, inoltre “un piano di innovazione per il digitale”
Unioni omosessuali e femminicidi – Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi concordano sulla necessità di riconoscere i diritti alle coppie omosessuali. “Nei primi 100 giorni davvero – sostiene Renzi – serva la civil partnership inglese, uguali diritti per coppie dello stesso sesso, in passato abbiamo perduto un’occasione su omofobia e diritti civili”. Pier Luigi Bersani evita la polemica e assicura “le unioni civili secondo la legge tedesca, che Casini sia d’accordo o meno e una legge contro l’omofobia”. Una “vergogna”, uno “scandalo”. Così i due sfidanti alle primarie del centrosinistra, Renzi e Bersani parlano della violenza sulle donne. il segretario Pd ricorda di aver firmato da poco una proposta di legge che ridefinisce le pene prevede formazione ed educazione, tutele alle donne e sostegno ai centri antiviolenza. “Da lì possiamo partire”, spiega. D’accordo anche il sindaco di Firenze che poi si appella ai media per “chiamare le cose con il loro nome” e non definire più i femminicidi “delitti passionali” ma omicidi.
L’appello finale di Renzi – “Chiedo di andare a votare a chi non è riuscito domenica scorsa, noi siamo partiti in modo strano contro tutto e tutti, mi hanno dipinto come un mostro, se lo conosci lo eviti ma anche nelle regioni rosse chi ci conosce ci ha votato. Per noi la politica deve scaldare i cuori e non solo ricordare che cosa hanno fatto quelli di 30 anni prima ma pensare ai bambini”. E’ l’appello finale di Matteo Renzi nella sfida tv. “Ci siamo messi in gioco – dice – convinti che il Pd non possa essere Pci 2.0, la stessa cosa per 20 anni cambiando solo querce e ulivi. Ci sono due modi: o dire vabbé stiamo a vedere, come fanno molti della mia generazione, o giocarsi tutto. Il ballottaggio è più di una finale: è scegliere per il cambiamento, io sogno un’Italia che torni a dare del tu alla speranza. Agli italiani dico: se vi va di cambiare andate a votare, se vi va di credere nel domani provate a credere nelle primarie del centrosinistra”
L’appello finale di Bersani – “Serve un cambiamento e io lo posso offrire. Le promesse, il personalismo, la comunicazione esagerata è il passato non è il nuovo. Il nuovo è guardare la gente all’altezza degli occhi e cercare di mettersi al loro servizio”. E’ questo il messaggio centrale dell’appello finale del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che ha chiuso la sfida in tv con Matteo Renzi. Cavalcano la domanda di rinnovamento, Bersani assicura di “sentire questa esigenza” ricordando che “ovunque io sia andato, in qualsiasi posto sia stato ho sempre cercato di cambiare le cose e credo – ha detto – di poter raccogliere questo sentimento nelle cose da fare e nel rinnovamento delle persone”. Bersani, per spiegare con quale spirito intenda mettersi al servizio del paese ha voluto raccontare quanto accadutogli ieri durante la visita ai dipendenti dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata (“che si trova in una situazione fallimentare, da 4 mesi non prendono lo stipendio”): “all’ uscita una bambina di nome Lucrezia di 4 anni mi fa: ‘io per Natale voglio una bambola rossa e lo stipendio di mamma’. Ecco, io cercherò di guardare il mondo e l’ Italia da quel punto di vista lì, della gente più in difficoltà, più debole”.
La cosa che unisce Renzi a Bersani? – La politica “che è una cosa bella, è la risposta – se fatta bene – ai problemi, è entusiasmo”. Ma li divide, secondo il sindaco di Firenze, “l’idea del futuro. Io non vedo un futuro con le stesse persone che accompagnano Bersani e che non hanno scritto una pagina di futuro”. “Renzi ed io siamo uniti dalla passione politica, ma ci divide l’idea di rinnovamento: io voglio che la ruota giri, ma non prendendo a calci l’esperienza. All’esperienza bisogna chiedere una mano a farla girare e io lo farò”. Così il segretario del Pd, risponde su cosa lo avvicina e cosa lo divide al suo sfidante alle primarie.

VITTIME DELLA CACCIA: 22 MORTI E 75 FERITI DAL 1° SETTEMBRE AL 24 NOVEMBRE

VITTIME DELLA CACCIA: 22 MORTI E 75 FERITI DAL 1° SETTEMBRE AL 24 NOVEMBRE

 

Il bollettino di guerra delle vittime della caccia continua tristemente a salire: un bambino di soli 5 è anni morto per un colpo accidentale partito dal fucile da caccia del padre ed è la settima vittima minore di età falcidiata dalle armi da caccia, dal 1 settembre al 24 novembre (4 i bambini morti e 3 i feriti). Sono questi i numeri di cui parla l’Associazione Vittime della caccia: “Non si risparmiano nemmeno i bambini, immolati alla passione venatoria, nel tentativo di tramandare una cruenta usanza oramai fuori dal tempo e dallo spazio” dichiara Daniela Casprini, presidente dell’associazione. I dati riportati dallo studio sono chiari: in questo breve arco temporale, sono 97 le vittime della caccia, 22 morti e 75 feriti, di cui 6 morti e 16 feriti tra la gente comune, ovvero chi non imbracciava alcuna arma. Il comunicato si conclude con un appello alle famiglie: “Ci rivolgiamo alle madri e alle donne tutte, affinché preservino i propri bambini da questo ambiente evidentemente causa di morte, dolore e di sopraffazione del forte sul debole, non è più tempo di indugiare – continua Daniela Casprini –. Lasciate che i bambini giochino a pallone e fate in modo che non si avvicinino alle armi, che sviluppino empatia e compassione per gli animali invece di massacrarli. La caccia porta solo morte, sottraiamo almeno i bambini a questa strage”.

I figli sono tutti uguali: la Camera approva la nuova legge, mai più distinzioni fra legittimi e naturali

I figli sono tutti uguali: la Camera approva la nuova legge, mai più distinzioni fra legittimi e naturalia

I figli nati da coppie sposate, circa 120mila all’anno, sono da oggi equiparati in tutto e per tutto a quelli naturali e quelli adottati. E’ quanto prevede la proposta di legge definitivamente approvata dall’Aula della Camera con 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astensioni. Il testo è passato malgrado la contrarietà dell’Udc condivisa anche da diversi deputati del Pdl, sulla norma che estende la possibilità del riconoscimento anche ai figli nati da un incesto, di cui i centristi avevano chiesto, senza risultato, lo stralcio. La norma, inserita al Senato, è rimasta anche per evitare di far tornare il testo al Senato con il rischio di non farlo definitivamente approvare prima della fine della legislatura. La tesi dei deputati dell’Udc, che hanno visto bocciare a scrutinio segreto un loro emendamento soppressivo, era che non si può dare piena facoltà di riconoscimento del figlio nato da incesto. Bene se a chiedere il riconoscimento è il figlio, ma questa facoltà non può essere data al genitore ‘stupratore’, sarebbe un riconoscimento indiretto dello stupro, un alleggerimento della posizione di chi ha esercitato violenza. “Si sdogana l’incesto”, sostiene Paola Binetti. Ma alla fine è prevalsa la tesi opposta, difesa dalla relatrice Alessandra Mussolini: “Come si può impedire ad una madre stuprata di riconoscere il proprio figlio?”.
Commenti positivi – Il testo piace agli ex ministri per le Pari opportunità dei governi Berlusconi e Prodi. Di “grande prova di civiltà” parla Mara Carfagna, mentre per Livia Turco “il Parlamento ha votato una legge di umanità e civiltà”; l'”unico atto per il quale sarà ricordata questa legislatura”, dice la radicale Donatella Poretti. “Ora tutti i bambini saranno uguali”, sottolinea Benedetto Della Vedova di Fli, mentre Anita Di Giuseppe dell’Idv definisce il testo “Un passo fondamentale per l’Italia”. Ecco i punti salienti della legge approvata a Montecitorio
Figli tutti uguali – “La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia “all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”. Il figlio “nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto” dalla madre e dal padre “anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento” e il riconoscimento “può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente”. La legge riconosce ai figli naturali un vincolo di parentela con tutti i parenti e non solo con i genitori. Il che significa che in caso di morte dei genitori può essere affidato ai nonni e non dato in adozione come accade oggi. Inoltre questa parificazione ha conseguenze anche ai fini ereditari.
Diritti e doveri dei figli – Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti. Il figlio minore (che ha compiuto gli anni dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento) ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano. In tutti gli articoli del Codice le parole “figli legittimi” e “figli naturali” sono sostituite semplicemente da “figli”.
Deleghe al governo – La revisione di alcune delle norme in materia viene affidata a una delega al governo da attuare entro un anno. Per questo è stata già istituita dal ministro Andrea Riccardi una commissione ad hoc guida dal professor Cesare Massimo Bianca che metterà a punto le norme di attuazione. Uno dei decreti attuativi riguarderà la disciplina delle successioni e delle donazioni, ai fini dell’eredità . I decreti di delega si occuperanno anche di prova della filiazione, presunzione di paternità del marito, azioni di riconoscimento e disconoscimento dei figli, dichiarazione dello stato di adottabilità.
Figli incestuosi – Sono quelli nati da persone tra le quali esiste un vincolo di parentela in linea retta e in linea collaterale (fino al secondo grado): viene riformulato l’articolo 251 del codice civile, e ampliata la possibilità di riconoscimento dei figli nati da tali relazioni.
Figli contesi, decide tribunale di competenza – In base ad un’altra modifica del Senato, in caso di controversie tra i genitori, dei procedimenti di affidamento e mantenimento dei figli si occuperà, d’ora in avanti, il Tribunale ordinario.

Renzi a tutto campo: “Pronto a fare i nomi dei ministri. Bersani su Equitalia ha sbagliato”

Renzi a tutto campo: “Pronto a fare i nomi dei ministri. Bersani su Equitalia ha sbagliato”a

“Se vinco le primarie le figure chiave del mio governo prometto di dirle prima delle elezioni”. Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta su Raiuno, a tutto campo sugli argomenti clou della campagana elettorale, in vista del ballottaggio delle primarie del Centrosinistra di domenica prossima. Il sindaco di Firenze – che dopo la registrazione della puntata poi tornerà nella sua città dove lo attende l’emergenza maltempo – si dice convinto di vincere, sottolineando che le sue chance di vittoria arrivano dall’elettorato di Vendola. “Mi voterà chi ha votato Vendola contro gli apparati – ha detto -. Certo non mi voterà invece chi lo ha votato perché é contro Monti. Ma a maggior ragione non voterà Bersani”. Il cambiamento e la cosiddetta agenda Monti quindi a fare da spartitraffico. “La partita è difficile da giocare, ma io voglio andare a prendere voti anche di là – aggiunge riferendosi ai voti di Bersani – perché se convinco qualcuno vale doppio”. 
Bersani e Equitalia – Attestato di stima per l’avversario, ma con riserva: “Ho grande stima di Bersani e lo rispetto molto ma credo che oggi non sia nelle condizioni di fare il cambiamento. E’ stato quattro anni ministro, tre anni segretario: se voleva cambiare le cose poteva farlo. Non credo che sia lui l’uomo del cambiamento. Ma se gli italiani la pensano diversamente e lui vince offro lealtà e collaborazione”, ha detto, aggiungendo che su Equitalia ha sbagliato: “Io non avrei fatto Equitalia come loro: una società forte con i deboli e debole con i forti. L’ha fatta il governo Tremonti, ma su un decreto Visco-Bersani”. E sull’eventualità di un accordo tra lui e il segretario Pd, dice: “Non credo ai ticket reciproci. Chi vince, vince. E chi perde dà una mano. Chi vince si fa la sua squadra”.
Burocrati e burocrazia – Sull’esperienza del governo Monti, dice: “Il governo Monti ha ridato prestigio all’Italia, siamo di nuovo orgogliosi di essere italiani, hanno aiutato le aziende. Ma contesto che un governo fatto da burocrati sia stato capace di affrontare il tema della burocrazia”.
Patrimoniale – Renzi ribadisce inoltre la sua contrarietà a un’eventuale tassa patrimoniale. “L’unica patrimoniale che serve è far pagare le tasse a chi non le paga”, spiega. “Non dico che si deve firmare un contratto con gli italiani, perché qui da Porta a Porta porterebbe una sfiga pazzesca – afferma Renzi – ma chi governerà dovrebbe impegnarsi ad usare tutti i denari recuperati dall’evasione fiscale per ridurre la pressione fiscale”.
Legge elettorale – “Ammetto un pregiudizio, ma a uno come Calderoli che ha definito la sua legge elettorale una porcata, direi come nel gioco dell’oca ‘stai fermo per tre turni’, vai a pesca, fai altro tu che hai fatto una legge porcata”, spiega il sindaco di Firenze commentando l’accordo annunciato oggi come “vicino” sulla bozza realizzata da Calderoli. 
Ilva: decreto d’urgenza – “Se fossi premier mi assumerei la responsabilità di un provvedimento di legge d’urgenza”, ribadisce Matteo Renzi parlando dell’Ilva a Porta a Porta. “Per risanare l’area ci vuole un miliardo e mezzo di euro. A quel privato si è concesso troppo in nome dell’amicizia con politici di vario genere, soprattutto di Forza Italia. La famiglia Riva non è stata costretta a risanare l’area”. Lancia spezzata a favore di Bersani: “Non mi permetterei di accomunare una persona seria come Bersani a questa vicenda – aggiunge Renzi – a me me l’hanno fatto e ci ho sofferto troppo”.

ILVA. SE TARANTO MUORE, “È UNA MINCHIATA”

ILVA. SE TARANTO MUORE, “È UNA MINCHIATA”

 

di Paolo Ermani

 

Emerge da indiscrezioni riportate dai media che per Fabio Riva, uno dei padroni dell’Ilva, qualche tumore in più a Taranto sia una “minchiata”. Ma il problema sono solo e unicamente queste persone terrificanti per le quali la vita non vale nulla o anche chi va a lavorare per questi soggetti?

Cosa deve succedere per iniziare una massiccia campagna di “obiezione al lavoro” in cui ci si rifiuta di fare lavori pesantemente e palesemente nocivi per se stessi e per gli altri? Bisogna che si muoia come mosche e vengano uccise centinaia di persone in un giorno? E cosa cambia fra centinaia in un giorno e centinaia in qualche anno?

Si dice che il lavoro non c’è e quindi bisogna accettare quello che ci offrono, ma di sicuro ce ne sarà sempre meno di lavoro se le braccia vengono costantemente regalate a persone senza scrupoli. A causa dell’Ilva a Taranto sono andati in fumo migliaia di posti di lavoro in settori non inquinanti e sensati. Possibile che di imprenditoria ci sia solo l’Ilva, possibile che non si possa costruire un avvenire migliore per noi e i nostri figli? Non siamo agli albori della rivoluzione industriale, siamo nel ventunesimo secolo, oggi possiamo scegliere.

Perché non puntare al risanamento ambientale, alle fonti rinnovabili, alla riqualificazione energetica, al turismo di qualità, all’agricoltura locale, all’autoproduzione alimentare ed energetica, anche per ridurre il ricorso ai soldi? Tanto fra un po’, fra crisi economica e ambientale, saremo costretti per forza ad intraprendere questa virtuosa strada.

Non si può fare? È irrealistico, è impossibile? È più realistico continuare a morire di cancro e inquinare interi paesi piuttosto che provare delle alternative?

L’Italia in generale e il sud in particolare ha (aveva?) quella ricchezza che fa le persone sane e forti: cibo, terra fertile, acqua, aria pulita, tutto è stato svenduto a mafie, padroni, inquinatori e compagnia bella, in cambio di soldi, in cambio della macchina nuova e dell’ennesimo cellulare. Dalle persone normali cioè il famoso “popolo”, la terra è stata svenduta due volte, votando i politici che hanno permesso ogni scempio e lavorando per i padroni che lo hanno realizzato. Io al popolo che subisce sempre ed è vittima, non ci credo più.

Si può vivere con poco se ci si autoproduce il possibile, se si condivide, se ci si aiuta, se non si spreca, se non si crede alla pubblicità e si cestina la televisione ma soprattutto se si costruisce una società in cui i Riva della situazione non hanno nessuno al loro servizio. Come il buon Simone Perotti ci insegna, si campa con pochi euro al giorno mangiando benissimo, quindi di fame è assai difficile morire. E se morire di fame è assai difficile, non si capisce allora perché si sottostà a ricatti così pesanti. Sarà che il lavaggio del cervello che ci è stato fatto è così forte che non riusciamo più a pensare, costruire, realizzare una società e una vita che non abbia l’acquisto di merci inutili o superflue come obiettivo.

Abbiamo accettato la distruzione della comunità, abbiamo abbandonato terra e natura, abbiamo accettato di vivere ognuno chiuso nel suo bell’appartamento dove siamo dipendenti da tutto, abbiamo accettato la logica del mors tua, vita mea, abbiamo accettato che il nuovo dio fosse il denaro. Adesso per lamentarsi, urlare e protestare, forse è troppo tardi.

Ballottaggio primarie, ci si registra anche via mail e per fax Renzi: “Notizia positiva”

 
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Renzi parte all’attacco:
“Bersani? Anche lui
all’ultimo giro di giostra”

In vista del ballottaggio di domenica, e anche del faccia a faccia – stavolta firmato Rai – tra gli sfidanti, Matteo Renzi lancia stoccate. E sui programmi promuove la riforma Fornero sulle pensioni, mentre quella sul lavoro è ‘troppo timida’

 

Vendola si fida di Bersani
Ora dice parole
che profumano di sinistra”

Nichi Vendola su Bersani: Penso che stia dicendo parole che profumano di sinistra. E’ un leader politico che ha una qualità rara sulla scena pubblica; e’ un uomo di grande umanità”

 

Primarie, Bersani sicuro: “Vinco io, su Renzi
non scommetto un cent”

Ballottaggio: sulle regole Bersani dice: “Non si cambiano in corsa, non siamo un porto di mare. Io catenacciaro? So fare anche l’ala. Si riferisce a noi come ‘loro’? E’ un tic da primarie”. “Con vendola stiamo vedendo di fare un’iniziativa assieme”. Sulle alleanze: “Improbabile quella con Di Pietro”

 

Primarie, Renzi va alla guerra
“I politici si giustifichino”
Scontro sulle regole

Il comitato: “Chi vuol registrarsi ora deve dimostrare l’impedimento”. Renzi: “Propnto a pubblicare i verbali del voto in tre ore a mie spese”. Biglietto aereo? Tra i renziani impazza il gioco del biglietto aereo “fai da te”. Berlinguer: “Metteremo i verbali online”

 
 

Primarie, a ‘Che tempo che fa’ abbraccio Bersani-Renzi
Scontro su dati e alleanze

E’ tregua, per qualche minuto, tra i due rivali alle primarie del centrosinistra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che si sono incontrati stasera per qualche minuto dietro le quinte di “Che tempo che fa”, ospiti di Fabio Fazio

Primarie, finalmente
arrivati i dati definitivi
E’ battaglia: “Registrazioni
fino a domenica”

Il risultato è comunque assodato: Renzi e Bersani andranno al ballottaggio domenica prossima 2 dicembre. E ora parte la sfida dei renziani sulle regole per il voto al ballottaggio. Dati ufficiali solo nel pomeriggio

Bersani: “Con Vendola
abbiamo convergenze
Renzi? Ha il difettuccio
di dire ‘noi’ e ‘loro'”

E’ un Bersani soddisfatto, quello che si presenta in conferenza stampa a Piacenza per trarre le sue conclusioni dell’avventura delle primarie in vista del ballottaggio con Matteo Renzi
 

 

La sfida di Renzi: “Chi s’accontenta voti Bersani, con me si cambia: è il derby usato sicuro-innovazione”

Con una conferenza stampa a Firenze il ‘rottamatore’ riparte per la settimana di fuoco che lo porterà al ballottaggio delle primarie. E lancia la sfida a Bersani

 

L’appoggio degli esclusi:
Vendola: “Bersani i voti
se li deve meritare…”
Puppato: “Decido mercoledì”

A chi andrà il cospicuo ‘tesoretto’ di voti di Nichi Venfola? E per chi si esprimeranno, nel ballottaggio, gli elettori di Laura Puppato e Bruno Tabacci?

Maltempo, scontro fra auto Fra i quattro morti anche una ragazza di 17 anni

Maltempo, scontro fra auto
Fra i quattro morti anche una ragazza di 17 anni

Tremendo schianto frontale nel Brindisino

All’origine della tragedia ci sarebbero il forte vento e la pioggia che flagellano la zona

 
Maltempo e strade allagate  (Crocchioni)

Maltempo e strade allagate (Crocchioni)

Brindisi, 28 novembre 2012 – L’ondata di maltempo che sta mettendo in crisi anche la Puglia è all’origine, secondo le prime informazioni, di una tragedia della strada. Quattro persone sono morte in uno scontro frontale tra auto che si e’ verificato lungo la provinciale che collega Ceglie Messapica con Francavilla Fontana, in contrada Bax. Causa del disastro – secondo primi accertamenti – sarebbero stati il vento forte e la pioggia che si stanno abbattendo sul Brindisino. Tre delle vittime sono donne.

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C’e’ anche una 18enne, che versa in gravissime condizioni, fra le persone coinvolte nel drammatico schianto. Si tratta della figlia di Maria Giovanna Di Castri, di 36 anni, morta nello scontro. La ragazza e’ ricoverata nell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi e secondo i medici la sua vita e’ in pericolo. Le altre vittime dell’incidente sono la 17enne Marisabel Di Castri e sua madre, Annita Capobianco, di 43, figlia e moglie di un autotrasportatore che si e’ salvato per caso stamani nel ribaltamento del suo camion avvenuto a Taranto, sul ponte Punta Penne, a causa della tromba d’aria che si e’ abbattuta sul capoluogo ionico. La ragazza era a scuola stamani quando ha appreso dell’incidente al padre: frequentava l’istituto professionale di Ceglie Messapica. La madre insieme con un’amica, Maria Giovanna Di Castri, era andata a prendere a scuola sua figlia e la figlia di Maria Giovanna, Valentina. Morto sul colpo anche il guidatore dell’altra vettura coinvolta nello scontro frontale, Giovanni Rogoli, di 59 anni, al volante di una C3 Citroen.

Meteo, Sos in Toscana Disagi a Capri e Venezia

Meteo, Sos in Toscana
Disagi a Capri e Venezia
Rottweiler ‘impazziti’
accoltellati dalla padrona

Protezione Civile: allerta maltempo in tutto il Paese. Evacuazioni a Massa e in Liguria

Bombe d’acque a Firenze e Carrara, Liguria osservata speciale. Interrotta l’Aurelia. Civitavecchia: cassonetti sopra auto. E a Carrara i cani impazziti a causa del maltempo aggrediscono padre e figlio, salvali dalla madre

 
Maltempo a Pisa (Corsini)

Maltempo a Pisa (Corsini)

Roma, 28 novembre 2012 – E’ ancora allerta meteo in tutta la Toscana e ora anche nella vicina Liguria, soprattutto nella zona di confine tra Massa-Carrara e la Spezia: bloccata la Ferrovia, interrotta in più punti l’Aurelia, 81 evacuati per l’esondazione dei torrenti Carrione e Parmignola e almeno altri 50 in Lunigiana, 300 milioni di danni all’agricoltura (semine perse e molto altro) secondo le stime Coldiretti. La Protezione Civile ha poi emesso un ulteriore avviso di condizioni meteo avverse:  la perturbazione atlantica che sta interessando l’area mediterranea centrale continuerà a determinare “un’intensa fase di maltempo su gran parte del Paese, con rovesci e temporali al centro-sud, precipitazioni diffuse al nord e forte ventilazione”. .

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L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi “il persistere di precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio, sulle regioni settentrionali e sulla Toscana. Dalla tarda serata, si prevedono precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Puglia”. Dal primo mattino di domani, si prevede “il persistere di precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale, sulle regioni del centro-sud e sulle isole. I fenomeni potranno dar luogo a rovesci di forte intensita’, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Continuano inoltre a persistere sulle regioni del centro-sud, venti forti dai quadranti meridionali, che nella giornata di domani ruoteranno da ovest”.

IERI FIRENZE –  Ieri era toccato a Firenze vivere ore d’ansia per la bomba d’acqua che ha gonfiato il Fosso macinante e il Mugnone. Il sindaco Matteo Renzi, che ha interrotto la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra e ha guidato un gabinetto d’emergenza, ha duramente polemizzato con la Regione per non aver dato un congruo e proporzionato allarme.

SINDACO INFURIATO – “Dalla Regione abbiamo avuto una allerta sbagliata – graffia Renzi -. Grazie all’intervento della nostra Protezione Civile tutto è andato bene. Dalle 14 alle 19.30 sono caduti 74 millimetri di acqua. Ora lo stato di allerta rimane ma solo a scopo precauzionale. Tuttavia resta il fatto che il servizio idrologico regionale ci ha dato un’allerta sbagliata: alle 13.58 indicava un’allerta ordinaria”.

NUOVA EMERGENZA – Stamattina l’aerea critica si è spostata a Nord. In particolare l’esondazione del torrente Carrione ha causato allagamenti in alcune zone di Carrara, una delle aree gia colpite dall’alluvione di poco più di due settimane fa. Ottantuno le persone sinora evacuate dalle case (invase dal fango) aiutate dai vigili del fuoco che stanno operando con i natanti dei reparti fluviali fatti arrivare anche da Firenze e da Lucca. Poco prima dell’una di notte l’amministrazione comunale di Carrara aveva attivato il servizio telefonico per informare i cittadini di attivare tutte le cautele previste dal piano. Allagamenti e danni per il maltempo anche a Massa. Nel comune i danni più gravi sono segnalati a Romagnano, al confine con Carrara. Le strade si sono trasformate in fiumi con un metro e mezzo di acqua ed è stata evacuata una famiglia di tre persone per l’allagamento di un appartamento situato al piano terreno.

ALLERTA IN TUTTA ITALIA – MASSA DI GUAI –  A Massa si sono verificate nella notte anche piccole frane, soprattutto nella zona del Candia.  In Lunigiana ha esondato il torrente Lucido in località Monzone. In questo caso la Protezione civile ha fatto evacuare 50 persone nella notte che tuttavia sono potute rientrare nelle loro case stamani. In tutta la provincia di Massa restano chiuse diverse strade provinciali, tra cui la 445 del Cerreto.Tante le richieste di soccorso giunte soprattutto da disabili e anziani per lasciare le loro abitazioni. Molte scuole della provincia oggi rimarranno chiuse a scopo precauzionale. Tre provinciali chiuse anche nel Grossetano: la strada provinciale 4 Pitigliano-Santa Fiora dal km 9+300 al km 12+000, la provinciale 27 al sottopasso ferroviario Lupo, la strada 74 Maremmana dalla località Barca del Grazi alla località Marsiliana per fango sulla carreggiata. Due frane sono state registrate sulla strada provinciale 160 Amiatina. Ad Albinia torna la paura e le famiglie colpite dalla recente alluvione sono state precauzionalmente evacuate.

RACCORDO CHIUSO –  A causa di un allagamento dovuto al maltempo, sul raccordo autostradale Siena-Firenze è stato provvisoriamente chiuso al traffico il tratto della carreggiata in direzione Siena compreso tra gli svincoli di Bargino e Tavarnelle, in provincia di Firenze. Al momento, comunica l’Anas, gli automobilisti che viaggiano in direzione Siena vengono deviati allo svincolo di Bargino sulla strada regionale 2 ”Cassia”, per poi rientrare sul raccordo autostradale Siena-Firenze allo svincolo di Tavarnelle.

ROTTWEILER IMPAZZITI – Padre e figlio sono stati assaliti la notte scorsa da quattro rottweiler che, spaventati dalla bomba d’acqua della notte scorsa che ha causato l’alluvione a Carrara, avevano divelto il recinto dove erano custoditi. I due uomini si trovavano nel giardino di una villa adiacente, cercando di arginare gli effetti dell’acqua: il padre, 52 anni, è stato azzannato al volto e all’avambraccio ed è stato ricoverato in ospedale.

 Il figlio di 27 anni ha riportato ferite agli arti e dopo le medicazioni è stato dimesso. Il ragazzo ha cercato di difendersi con un casco da motociclista con cui ha colpito i cani. Ma è stata la madre del giovane ad afferrare un coltello da cucina ed ha ucciso un rottweiler, ferendone un altro che è fuggito e che è stato ritrovato solo stamani dopo le ricerche dal servizio veterinario della Asl. Gli altri due cani sono stati recuperati dal proprietario e sequestrati dalla Asl.

LIGURIA NEL MIRINO – Un vero e proprio nubifragio si è abbattuto nella notte sullo Spezzino provocando frane, allagamenti ed esondazioni di fiumi e torrenti. La situazione più critica nella zona di Ortonovo, dove si sono registrati allagamenti diffusi e alcuni smottamenti, che hanno costretto la polizia municipale a chiudere un tratto della via Aurelia. I vigili del fuoco  hanno tratto in salvo diversi automobilisti che erano rimasti bloccati nei loro veicoli in strade e sottopassaggi allagati.Anche a Marinella di Sarzana, alla foce del fiume Magra, si segnalano allagamenti di strade e scantinati. Allagato anche il lungomare del paese, che è stato chiuso al traffico. A Lerici alcune auto sono state trascinate in mare dalla furia dell’acqua. A Borghetto Vara, il centro dello Spezzino più colpito dall’alluvione del 2011, 49 persone sono state evacuate precauzionalmente dalle proprie abitazioni.Frane e allagamenti vengono segnalati anche nell’estremo Ponente ligure. A Ventimiglia, a causa di uno smottamento, è rimasta isolata la frazione di Torri.  A Genova è stata disposta precauzionalmente la chiusura di alcune scuole, soprattutto nella zona di via Fereggiano.

OSSERVATE SPECIALI – Anche oggi, dicono gli esperti di Epson Meteo, persisteranno condizioni di forte maltempo con notevoli accumuli di pioggia, abbondanti nevicate sulle Alpi e venti di burrasca. Le situazioni critiche saranno di nuovo più probabili in Piemonte, nelle Venezie e in Toscana, Lazio e Campania. Nelle prossime ore le piogge e i temporali saranno più forti e insistenti su Nordovest, Venezie, Toscana, Lazio, Campania, Calabria tirrenica e ovest Sardegna. Quota neve intorno a 1.500 metri sulle Alpi occidentali, oltre 1.800 metri nel settore centro-orientale. Qualche schiarita nel corso della giornata sarà possibile sul medio Adriatico. Venti intensi, anche di burrasca con raffiche oltre i 100 km/h, su medio e basso Tirreno, Sicilia, Sardegna e Ionio. Rischio di mareggiate sulle coste occidentali della Sardegna, sui litorali meridionali della Sicilia e sulle coste tra Lazio e Campania.

TRENI DIROTTATI – Nella notte il rischio di frane per un terrapieno della ferrovia e di stabilità per un ponte ha consigliato di interrompere le due linee di comunicazione. Immediate le conseguenze sul traffico ferroviario, sospeso alle 00.55 della notte e poi ripreso con alcune variazioni grazie all’intervento delle squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana che alle 6 sono riuscite a riattivare il binario in direzione Sud. L’Intercity Notte 799 Torino Porta Nuova-Salerno, è stato deviato sulla linea Pontremolese per poi proseguire su Salerno via Firenze- Roma con un allungamento dei tempi di viaggio di circa 120′. L’Intercity Notte 796 Salerno-Torino Porta Nuova è stato invece deviato sulla linea Pisa-Firenze-Bologna-Piacenza-Genova con un allungamento dei tempi di viaggio di circa 120 minuti. Solo alcuni treni del traffico regionale sono attestati a Sarzana e Massa Centro. Sulla Genova-Pisa, nella prima mattinata totalmente interrotta, ora si viaggia a un solo binario. Attiviti servizi con autobus sostitutivi.

FIRENZE SOTT’ACQUA – Ieri, nel capoluogo della Toscana, la zona tra Piazza Puccini-Via Tartini in corrispondenza dei lavori di RFI, non lontana dall’uscita dell’Autostrada Firenze Nord e Firenze Mare, è stata chiusa al transito e gli operatori della Protezione civile hanno ordinato coi megafoni ai residenti di piazza Pucina di salire quantomeno al primo piano. Allagamenti si sono verificati nei sottopassi di via del Gignoro, Viale XI Agosto, piazza Dalmazia e in centro, nella zona di via dei Serragli. Gravi criticità anche in via XX settembre. La Sala della Provincia di Firenze è rimasta sempre aperta per monitorare la situazione complessiva dei corsi d’acqua, con particolare attenzione proprio al Mugnone.

RESTO D’ITALIA – Gravi problemi in Veneto per la piena del Bacchiglione che ha colpito la provincia di Vicenza, aVenezia, dove stasera alle 23 è atteso il picco massimod ell’acqua alta a137 cm, a Napoli, dove sono rimasti in porto i traghetti per le isole, in Sardegna all’isola della Maddalena e nel Campidano, a Taranto (tromba d’aria sull’Ilva). Vediamo il dettaglio.

GOLFO DI NAPOLI – Il maltempo flagella l’isola di Capri che è completamente isolata da ieri sera, da quando ha ormeggiato l’ultima nave della Caremar, il ”Driade”, partita da Napoli alle 20.10. La tempesta che ha investito l’isola azzurra tutta la notte, con forti raffiche di vento da 35 nodi che hanno colpito in particolare il versante sud dell’isola e che hanno portato il mare a superare forza 5, ha determinato lo stop dei collegamenti marittimi. Onde altissime nella baia di Marina Piccola e ai Faraglioni: tutta la costa meridionale dell’isola del golfo di Napoli sferzata da una violenta mareggiata. La tempesta ha lasciato fermi nel porto traghetti e aliscafi bloccando tutti i collegamenti sia con Napoli che con Sorrento. Nessun mezzo è partito dalla terraferma fino alla tarda mattinata bloccando i rifornimenti dei generi alimentari e dei beni di prima necessità. Sono rimasti ormeggiati nel porto di Capri il maxitraghetto ”Driade” della Caremar e il ”Ponza jet” della Gescab, i primi mezzi che sarebbero dovuto partire per Napoli rispettivamente alle 7.05 e alle 6.50. Lo stop sulle vie del mare ha tenuto fermi a Napoli e a Sorrento i lavoratori pendolari, gli impiegati degli uffici pubblici e gli insegnanti diretti a Capri. L’ondata di maltempo è destinata a continuare: non si prevedono miglioramenti durante la giornata anche perché le previsioni meteorologiche danno le condizioni del tempo in peggioramento e il moto ondoso in aumento. 

TARANTO MAZZIATA – Una violenta ondata di maltempo si è abbattuta su Taranto dove una tromba d’aria ha causato il crollo di un camino di una ‘cokeria’ dell’Ilva, appena chiusa dalla magistratura. A causa del forte vento, nell’area portuale adibita al carico e scarico del materiale del siderurgico, sono crollati anche alcuni caricatori.

ANCHE ROMA – Sfiorata la tragedia in via Prenestina, a Roma, all’altezza del civico 1251. Questa mattina, a causa del maltempo, un albero è caduto su un’auto che in quel momento transitava proprio in quel punto della strada. All’interno della vettura una 34enne, insegnante, che è stata ricoverata all’ospedale di Palestrina. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia locale di Roma Capitale. Anche a Grottaferrata, in via XXIV maggio, un altro automobilista e’ rimasto vittima della stessa disavventura. Questa volta a cadere sulla vettura un grosso pino alto 4 metri. L’uomo e’ stato trasportato in ospedale per precauzione, ma non è ferito. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri.

TROMBA D’ARIA – Una tromba d’aria, seguita da un violento nubifragio, si è abbattuta questa mattina su Civitavecchia. Il forte vento ha fatto cadere l’impalcatura di un cantiere sotto sequestro in piazza XXIV Maggio, che è piombata sul tetto del maxi tendone attiguo al mercato del pesce, provocando un ampio squarcio alla tensostruttura. Decine le richieste d’intervento giunta al centralino della caserma dei vigili del fuoco per rimuovere alberi, cartelloni, insegne pubblicitarie e cornicioni divelti dalla tromba d’aria. Alcuni cassonetti dei rifiuti sono stati letteralmente sollevati dal vento e scaraventati addosso alle auto parcheggiate. Anche il tetto dell’aula consiliare del Palazzo del Pincio, sede dell’amministrazione comunale, è stato investito appieno dalla furia del vento, tanto che si e’ temuto che potesse cedere da un momento all’altro. Saltati anche i ripetitori della telefonia mobile.