Archivio mensile:marzo 2012
Strage di Tolosa
Tuttopensioni
Fornero a Tuttopensioni: entro il 30 giugno soluzione per gli esodati. Martedì sul Sole speciale di 20 pagine
Cronologia articolo19 marzo 2012Commenti (18)
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Argomenti: Normativa | Internet | Antonio Mastrapasqua | Antonino Lo Presti | Nino Lo Presti | Donatella Treu | Camera dei deputati | Tiziano Treu | Inps
Storia dell’articolo
Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2012 alle ore 18:04.
L’ultima modifica è del 19 marzo 2012 alle ore 09:41.
Grande successo di presenze e di connesionialla diretta streaming all’evento “Tutto Pensioni 2012“, organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Inps e il ministero del Lavoro, e a cui sono intervenuti nella mattinata in tavola rotonda il presidente Inps Antonio Mastrapasqua e i parlamentari Tiziano Treu, Giuliano Cazzola e Antonino Lo Presti, oltre all’intervento in videoconferenza del Ministro del Lavoro Elsa Fornero.
Sono stati oltre mille i partecipanti in sede a Milano e oltre 5mila gli utenti online che hanno seguito la giornata da casa o dal lavoro, per un totale di 200mila pagine viste del minisito dedicato. La diretta dell’evento è stata inoltre trasmessa su Reteconomy al canale Sky 816 e da TGCOM24, al canale 51 del digitale terrestre, che ha aperto finestre informative per tutta la giornata. Oltre 7mila le domande ricevute via telefono e via internet da parte dei 100 esperti messi a disposizione dal Sole 24 Ore, dall’Inps e dal ministero del Lavoro; sul Sole 24 Ore di martedì, e a seguire sul sito, verranno pubblicate tutte le risposte.
Per l’occasione Radio 24, che ha dedicato all’evento un RadioDay, ha inaugurato una nuova rubrica in collaborazione con l’Inps, che andrà in onda dal lunedì al venerdì alle 12.50: “Pensioni, le novità della riforma”, per continuare ad approfondire i temi relativi alla riforma.
Nello speciale di 20 pagine sul quotidiano (dedicato anche alla partita dei nuovi contratti di lavoro) i lettori troveranno l’analisi delle novità e le spiegazioni degli esperti caso per caso, con gli interventi del ministro Fornero e del presidente Mastropasqua. Le domande più gettonate: quando potrò andare in pensione? Quanto riceverò con il passaggio al sistema contributivo? Che cosa succede per chi ha lasciato il lavoro alla vigilia della riforma e, al momento, è rimasto penalizzato? Quanto dovrò pagare in più come lavoratore autonomo? Che cosa cambia per i professionisti?
I chiarimenti tecnici riguardano in particolare: la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, il contributivo per tutti; i requisiti “flessibili”, l’aumento della speranza di vita e l’adeguamento dei coefficienti; le esclusioni e la clausola di salvaguardia; la totalizzazione, le ricongiunzioni e i riscatti; le implicazioni della riforma per i datori di lavoro; le conseguenze per i lavoratori autonomi e le casse professionali.
Fornero: a giugno il decreto per gli esodati
Entro il 30 giugno un decreto risolutivo per la scottante questione degli esodati, i lavoratori usciti dal mercato del lavoro e che dopo un periodo di cassa integrazione e mobilità potrebbero ritrovarsi senza pensione. È questa la novità più importante uscita da “TuttoPensioni 2012”. «Capisco l’ansia delle persone che, uscite dal mercato del lavoro sulla speranza di avere la pensione dopo pochi anni, si ritrovano senza pensione», ha detto il ministro Fornero.
Debito
Crisi: allarme dei consumatori, “ogni italiano ha un debito di 32.300 euro”
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23:16 18 MAR 2012
(AGI) – Roma, 18 mar. – L’attuale livello di debito pubblico (1.935,829 miliardi di euro) pesa sulle spalle di ciascuno di 60 milioni di italiani per 32.300 euro. Lo hanno calcolato Abusdef e Federconsumatori, le associazioni dei consumatori, secondo le quali, in un anno, dal febbraio 2011 al gennaio 2012 il debito pubblico e’ passato da 1.875,917 a 1.935,829, con un aumento di 59,912 miliardi di euro.
Pertanto, solo nell’ultimo anno, l’aumento del carico per ciascun italiano e’ stato pari a 998 euro. Al governo Monti spetta comunque il reciord dell’accumulo di debito. Dal 1996, infatti, gli incrementi del debito pubblico sono andati crescendo di volume: il primo governo di centro sinistra (1996-2001) ha proceduto a colpi di 2,7 miliardi di euro al mese. Col successivo governo Berlusconi (2001-2006) siamo arrivati ad oltre 3,8 miliardi al mese.
Il nuovo governo Prodi (2006-2008) ha ritoccato le emissioni portandole a 3,9 miliardi/mese. Con l’ultimo governo Berlusconi (2008-2011) l’incremento si impenna fino a superare i 6 miliardi/mese. Finora, il governo Monti (col paese ancora in emergenza) raddoppia e va oltre: quasi 15,5 miliardi di euro/mese. “E’ comunque impressionante – notano le due associazioni – l’incremento nel mese di gennaio: circa 38 miliardi di euro.
A fine dicembre il debito si attestava, infatti, a 1.897,646 miliardi di euro, in calo rispetto a novembre anche per via degli anticipi sulle dichiarazioni dei redditi 2012. Vedremo alla prova il nuovo governo non appena il paese uscira’ dall’emergenza”. (AGI) .
Mega stipendi Fiat
Fiat, Pd all’attacco del mega-stipendio
di Marchionne. Oggi fabbriche chiuse
Fassina: «Regressione alla fine dell’800». Stabilimenti fermi
per lo sciepro della bisarche e per la cassa integrazione
ROMA – Il Pd all’attacco del mega-stipendio dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. «Le notizie di oggi sui compensi dei vertici del gruppo Fiat e, in particolare, dell’amministratore delegato sono stupefacenti», dice Stefano Fassina responsabile Economia e Lavoro del Pd.
Oggi fabbriche chiuse. Oggi intanto tutte le fabbriche italiane della Fiat sono chiuse. Pomigliano, Cassino e Sevel non lavorano a causa dello sciopero delle bisarche, Mirafiori e Melfi per la cassa integrazione.
Marchionne da Monti. Il numero uno del Lingotto oggi sarà ricevuto dal premier Mario Monti: ieri il ministro del Lavoro Fornero ha detto che si potranno chiarire molte cose sulla presenza del gruppo in Italia. A Palazzo Chigi, Marchionne parlerà del futuro del gruppo.
«Noi chiediamo al governo che la Fiat investa in Italia, che faccia dei modelli per essere concorrenziale sul mercato europeo, non consideri l’Italia la ruota di scorta delle produzioni degli altri Paesi». Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. «Questa mi pare la sfida – ha aggiunto – rispetto alla quale risposte non ci sono».
Il Pd: regressione alla fine dell’800. «Si discute in queste ore di cancellare l’indennità di mobilità di 700 euro al mese per una persona che dopo 40 anni di lavoro diventa “esubero” e si considera normale un compenso che tra parte fissa, parte variabile e stock option arriva a decine e decine di milioni di euro all’anno – sostiene il responsabile economia del Pd -. Si insiste a descrivere gli operai con 1100 euro al mese e qualche residuo argine contro i licenziamenti facili come “iper-garantiti” per togliergli potere negoziale e retribuzione facendo finta di dare ai precari. Invece, quanti ricevono compensi milionari, in un’azienda che continua a perdere quote di mercato per carenza di investimenti e modelli innovativi, diventano i cantori del tempo “dopo-Cristo”. Questa celebrata modernità è, in realtà, regressione alla fine dell’800. Soltanto la promozione della dignità della persona che lavora può portarci fuori dal tunnel morale ed economico nel quale siano finiti».
Il mega-stipendio di Marchionne. Nel 2011 Marchionne ha ricevuto per Fiat spa un compenso fisso di 2,45 euro. Marchionne ha percepito poi una remunerazione di 2,556 milioni di euro come presidente di Fiat Industrial. Il presidente John Elkann ha avuto invece 1.344.000 euro, Luca Cordero di Montezemolo, numero uno della Ferrari, 5.552.000 euro. Complessivamente però, secondo i calcoli fatti da Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera, Marchionne nel periodo 2004-2009 ha totalizzato compensi in azioni per circa 255 milioni di euro, pari a più o meno 38 milioni di euro l’anno. Una cifra che è 1.037 volte lo stipendio del suo dipendente medio.
Coppie gay
Coppie gay, la Cassazione: hanno diritto ad una vita familiare come i coniugi
Strage di bambini in Svizzera
Strage di bambini sul bus, stasera il rimpatrio delle salme, identificati tutti i feriti
Nuove regole pensioni statali
Norme e Tributi > Lavoro
Anzianità, età, assegni, regole ed eccezioni: l’Inps riepiloga le nuove pensioni dal Dl «salva-Italia» al «milleproroghe»
Cronologia articolo14 marzo 2012
In questo articolo
Argomenti: Normativa sulle pensioni | Inps | INPDAP
Storia dell’articolo
Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 17:50.
L’Inps riepiloga le nuove regole per le pensioni, dopo gli interventi del decreto legge Salva-Italia (decreto legge 201/2011) e le correzioni intervenute successivamente, con il Dl milleproroghe (decreto legge 216/2011). Con una circolare diffusa oggi, l’Istituto della previdenza sociale passa in rassegna tutte le novità, dai nuovi requisiti per il ritiro fino alla soppressione di Inpdap e Enpals, illustrando i cambiamenti introdotti dalla riforma Monti-Fornero.
Presentiamo nei link qui sotto la premessa e i quattordici capitoli che compongono il documento Inps. La circolare sarà pubblicata integralmente sul Sole 24 Ore di domani, accompagnata dalle spiegazioni degli esperti e da ulteriori approfondimenti sui meccanismi chiave della riforma. Questo l’elenco dei chiarimenti contenuti nella circolare Inps n.35:
– 3. Decorrenza delle prestazioni pensionistiche
– 7. Categorie di lavoratori ai quali continua ad applicarsi la disciplina previgente
– 8. Trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati
– 10. Totalizzazione dei periodi assicurativi
– 12. Contributo di solidarietà
– 13. Prestazioni assistenziali
– 14. Soppressione degli Enti Inpdap ed Enpals – modalità di presentazione delle domande
Pensione integrativa
Pensioni, le formule per i giovani per costruire l’integrativa
di Vito LopsCronologia articolo14 marzo 2012
Storia dell’articolo
Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 10:05.
Nel 2012 il governo intende spingere anche sulle pensioni integrative, le forme previdenziali da affiancare al pilastro obbligatorio in modo tale da ottenere un saggio di sostituzione (rapporto tra ultimo stipendio e assegno pensionistico) più alto al momento di uscita dal mercato del lavoro. Un tema spinoso, soprattutto per le nuove generazioni dato che è stimato che il saggio di sostituzione, per i nuovi lavoratori che si vedono calcolare la pensione solo con il sistema contributivo (pensione corrispondenti ai contributi versati) e non più con il vecchio retributivo (assegno proporzionale all’importo delle ultime busta paga ricevute), difficilmente supererà la soglia del 30-40%.
Come dire che se non si fa da sé – ovvero non si affianca alla pensione obbligatoria una nuova forma previdenziale – il tenore di vita per la terza età è destinato a subire un forte ridimensionamento.
Il governo e il ministro del Welfare Elsa Fornero sono adesso impegnati nella riforma del lavoro. Dopodiché la roadmap dovrebbe volgere dritta alle pensioni. Novità in vista anche per la previdenza complementare. Del resto, il pacchetto Fornero inserito nella manovra salva-Italia di dicembre prevede anche la possibilità di adottare forme di decontribuzione parziale «verso schemi previdenziali integrativi» in favore dei giovani.
Le novità più interessanti che riguardano i giovani potranno riguardare le agevolazioni fiscali per spingerli i ad aderire a una forma di previdenza integrativa (fondi negoziali di categoria, fondi pensione aperti o piani individuali pensionistici) trasferendo una quota del Tfr (Trattamento fine rapporto) maturando ma anche liquidità aggiuntiva, utile per costruire un gruzzolo pensionitico da aggiungere a quello del primo pilastro (pensione obbligatoria). In altre parole, potrebbe scattare una riduzione dell’aliquota contributiva nei casi in cui le giovani generazioni rendessero più ampia la loro copertura previdenziale facendo leva sui fondi pensione. Ma prima che questa misura possa diventare operativa toccherà a un’apposita Commissione di esperti, composta da reppresentanti degli enti previdenziali e delle Authority di vigilanza del settore (in primis la Covip), valutarne la praticabilità e l’eventuale portata. Un compito che, secondo quanto prevede il decreto «salva Italia», dovrà essere portato a termine entro la fine del prossimo anno.
Focus sui Pip
In attesa di conoscere novità dal governo si può dare uno sguardo al mercato, a cui Plus24 Ore di sabato dedicherà la copertina e un ampio speciale. Dal mercato risulta una costante crescita dei Pip, i piani individuali pensionistici offerti dalle compagnie assicurative. Si tratta del cosiddetto terzo pilastro, così chiamato per distinguerlo dal secondo pilastro previdenziale (fondi pensione aperti e fondi negoziali di categoria).
I Pip sono in crescita anche perché le compagnie assicurative stanno spingendo molto sulla promozione allo sportello con prodotti finanziariamente sofisticati che affiancano al concetto di rendita vitalizia anche altre formule (previste in realtà anche da molti fondi pensione). Questo doppio fattore spiega perché siano anche mediamente più cari – in termini di commissioni – dei fondi pensione. I costi di promozione ricadono, in sostanza sui clienti.
Tra le formule che è possibile agganciare alla rendita vitalizia vi sono la formula della rendita certa, della controassicurata, la long term care. Di cosa si tratta?
È possibile che il titolare di una rendita vitalizia muoia prima che il montante accumulato sia stato interamente erogato. La rendita certa viene corrisposta nel periodo di certezza, a prescindere dall’esistenza in vita dell’assicurato (nel caso di sua premorienza ai beneficiari designati/eredi). Al termine di tale periodo la rendita: diventa vitalizia se il pensionato è ancora in vita, si estingue se il pensionato è, nel frattempo, deceduto.
È inoltre possibile stipulare delle contro-assicurazioni sulle rendite in modo tale che, alla morte del beneficiario, il capitale residuo venga pagato ad un soggetto terzo (gli eredi, il coniuge, o altri indicati espressamente dal titolare). Le clausole di contro-assicurazione, ad esempio, possono essere stipulate con riferimento alle prestazioni di un fondo pensione complementare. Il loro costo, però, riduce in misura variabile l’importo della rendita stessa.
E poi c’è la formula Long term care che raddoppia la rendita in caso di non autosufficienza.
Si tratta di formule che hanno un costo e che variano da compagnia a compagnia e da fondo pensione a fondo pensione. Per avere un’idea di massima, prendiamo ad esempio quanto previsto nella convenzione definita nel 2009 da Assofondipensione: un uomo che va in pensione a 65 anni, avendo accumulato un montante finale di 100mila euro con il proprio fondo pensione, potrà ottenere una rendita vitalizia annua di 6.593 euro, che scende a 6.547,89 in caso di rendita certa a 5 anni, a 6409,72 se certa a 10 anni e a 5.955,25 in caso di restituzione del capitale.
22 bambini morti
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Svizzera, il pullman viaggiava in direzione di Sion Articoli correlatiSvizzera: incidente,morti 22 bimbi belgiSvizzera, schianto in galleria: 28 morti di cui 22 bambini. Forse un malore o un errore del conducenteCommentaTornavano a casa in Belgio dopo una bella settimana bianca in Svizzera. Avevano solo 12 anni, studenti di due cittadine delle Fiandre. Ma il pullman su cui viaggiavano si è schiantato contro la parete di una galleria dell’autostrada, poco dopo la partenza, nel cantone del Vallese: ventotto le persone che hanno perso la vita, e fra di loro anche 22 bambini e 7 cittadini olandesi. Altri 24 ragazzini sono in condizioni gravi, e tre di loro sono in coma: lo ha indicato il ministro alla sanità Laurette Onkelinx. Un problema “tecnico”, un malore del conducente, un errore umano: sono queste le tre ipotesi al vaglio degli inquirenti. Gli inquirenti escludono che ci sia stata un’interazione con un altro veicolo, una velocità eccessiva o problemi dovuti allo stato della strada. Tutti i bambini avevano le cinture allacciate. La tragedia è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì sull’autostrada nei pressi di Sierre, in direzione Sion. Su un pullman belga, nuovo di zecca, viaggiavano 52 persone, in gran parte studenti dodicenni delle cittadine di Lommel e Heverlee, nelle Fiandre. Il Belgio ha dichiarato lutto nazionale.La dinamica dell’incidente – Tornavano a casa dopo una settimana bianca in Val d’Anniviers, organizzata da una organizzazione cattolica. All’improvviso, in galleria il pullman è sbandato, ha sfondato il guardrail sulla destra e si è schiantato violentemente contro la parete di una piazzola. La causa è ancora ignota: l’ipotesi più probabile è un colpo di sonno del conducente, unito alla velocità eccessiva. I due autisti che erano a bordo sono morti. I soccorritori svizzeri si sono trovati di fronte una scena tremenda. Il frontale del pullman accartocciato, corpi di bambini morti e feriti incastrati fra le lamiere.
l soccorsi – Per tutta la notte 200 operatori hanno lottato per salvare vite, 12 ambulanze e 8 elicotteri hanno fatto la spola fra l’imbocco della galleria e gli ospedali più vicini. “Mai visto niente di simile nel Vallese, una situazione davvero orribile”, ha commentato un portavoce della polizia cantonale. E’ il peggior incidente stradale in Svizzera negli ultimi 30 anni. Le autorità svizzere hanno inviato alcuni psicologi per assistere i piccoli e le loro famiglie. “L’estrazione dei feriti e delle persone decedute – ha spiegato il medico – ha richiesto molto tempo ed è stata estremamente drammatica, poiché le lamiere metalliche del pullman erano difficili da rimuovere”. “Tenuto conto delle condizioni in cui è stato ritrovato il veicolo, è possibile immaginare che procedesse ad alta velocità”, ha aggiunto. Molti dei bambini ricoverati nei quattro ospedali cantonali non possono per il momento essere trasferiti in Belgio. I più gravi si trovano negli ospedali di Berna e Losanna.
I due autisti sono morti nell’incidente – I feriti sono ricoverati in quattro diversi ospedali vallesani. Due sono stati trasportati all’ospedale universitario di Losanna (CHUV) e uno all’Inselspital di Berna . In una conferenza stampa il comandante della polizia vallesana ha dichiarato che si tratta di “una tragedia senza precedenti”. Il lavoro per i soccorritori è difficile, ha aggiunto. “Il dramma sconvolgerà tutto il Belgio”, ha dichiarato l’ambasciatore belga in Svizzera Jan Luykx. “Al momento mi concentro sugli aspetti pratici”, ha spiegato precisando che “la fase emotiva arriverà in un secondo tempo, quando incontrerò le famiglie”.Il racconto dei testimoni – “Abbiamo visto l’orrore”. Lo dice Erik Valmaderom, 60 enne, uno dei primi testimoni dell’incidente del pullman sotto il tunnel di Sierre in Svizzera, che con la moglie stava percorrendo in auto lo stesso tratto autostradale del bus. “Abbiamo visto una donna sbracciarsi, abbiamo rallentato, siamo scesi e abbiamo visto il pullman completamente schiacciato contro il muro, abbiamo aiutato alcuni bambini scendere dal mezzo. Non mi dimenticherò mai di quello che ho visto”, ha raccontato Erik Valmaderom che con la moglie si è presentato alla camera mortuaria dove sono stati ricomposti i 28 corpi. “Sentivamo che essere qui era per noi un dovere”. Secondo il racconto dei due testimoni “la galleria era ben illuminata e forse l’incidente è stato causato da un malore dell’autista”.Incidente filmato dalle telecamere – “Ho visto il filmato ed è stato inoltre il mezzo tramite il quale siamo stati immediatamente allertati”, ha detto il responsabile dell’informazione della polizia locale Jean-Marie Bornet alla televisione svizzera, senza fornire ulteriori dettagli. La galleria nella quale si è svolto il tragico incidente costato la vita a 28 persone è stata inaugurata nel 1999. Lunga 2,5 km, è percorsa ogni giorno da 15.000 veicoli, secondo il Servizio vallesano delle strade citato dall’agenzia svizzera Ats. Il tunnel è composto di due gallerie con due corsie ciascuna, senza corsia di emergenza. La velocità è limitata a 100 km/orari. Non ci sono lavori in corso. Il pullman belga ha deviato dalla traiettoria, ha urtato il ciglio destro della corsia e si è schiantato sul muro della piazzola di sosta, situata a circa un terzo dal portale d’ingresso, precisa l’Ats. Il parroco: la scuola piange le sue vittime – “Abbiamo perso un bambino, una insegnante e un volontario”: lo ha detto all’ANSA padre Dirk de Gendt, il parroco della chiesa della piccola scuola cattolica privata Sint-Lambertus, di Heverlee – nel centro del Belgio – frequentata da 24 bambini coinvolti nell’incidente stradale della notte scorsa in Svizzera. “La comunità si è dimostrata molto solidale, molti genitori della scuola hanno offerto il loro aiuto – ha spiegato il parroco -. Ma in questo momento stiamo aspettando di sapere le condizioni dei sette bambini dei quali non abbiamo ancora avuto notizie”. “I genitori sono in Svizzera, quindi dobbiamo aspettare ma molti genitori che vivono nel quartiere hanno accettato di ospitare nelle loro case i fratellini e le sorelline dei bambini che si trovavano sull’autobus, proprio per aiutare i genitori di questi ragazzi, che sono partiti per la Svizzera”. “Noi offriamo il nostro appoggio – ha commentato il parroco -, siamo presenti e disponibili a incontrare le famiglie, a parlare con loro, a confortarle”.14 marzo 2012