Killer di Tolosa

 

Tolosa: incubo finito dopo 32 ore di assedio. Il ministro Gueant: “Merah ucciso mentre tentava la fuga”

Voleva morire “con le armi in pugno”, e così è stato: Mohammed Merah, responsabile dei sette omicidi di Montauban e Tolosa, è stato ucciso nello scontro a fuoco con le forze speciali francesi che questa mattina hanno fatto irruzione nell’appartamento dove si era barricato mercoledì. Gli agenti hanno trovato la telecamera con la quale l’uomo ha filmato gli omicidi, e ne hanno visionato il contenuto. Il 24enne di origine algerina aveva espresso il desiderio di arrendersi, ma nell’ultimo colloquio con la polizia, alle 22.45, aveva cambiato idea entrando in quella che il ministro degli Interni, Claude Gueant, aveva definito “una logica di rottura”. Successivamente era cessato qualsiasi contatto e persino le esplosioni provocate questa notte per aprire una breccia nel muro dell’appartamento non aveva suscitato alcuna reazione, facendo pensare che Merah potesse essersi tolto la vita.
Giovedì mattina la polizia ha deciso di procedere con l’irruzione – Le forze speciali sono entrate nell’appartamento alle 11.10, procedendo con estrema cautela per evitare qualsiasi rischio di trappole esplosive (lo stesso motivo per il quale era stata aperta una breccia, non dovendo in tal modo usare la porta di ingresso). Il seguito lo ha raccontato lo stesso Gueant, nella breve conferenza stampa seguita all’operazione: l’uomo – di cui fino a quel momento non era stata rilevata alcuna traccia nell’appartamento – sarebbe uscito sparando dal bagno, l’unica stanza che ancora rimaneva da controllare. Ne è seguito uno scontro a fuoco “di una violenza inaudita”, ha sottolineato il Ministro, al termine della quale Merah è saltato dalla finestra (al primo piano) “con in mano l’arma e sparando” ed è stato poi “ritrovato privo di vita”.
Merah ucciso con un colpo alla testa sparato da un cecchino – Un quadro che il procuratore di Parigi, François Molins, ha successivamente arricchito e parzialmente corretto: l’uomo è uscito dal bagno con una pistola Colt 45 con la quale ha sparato contro gli agenti, sorpresi da una reazione che non si aspettavano; Merah ha continuato a sparare avvicinandosi alla finestra dalla quale è saltato, ed è in quel momento che sarebbe stato raggiunto da un colpo alla testa sparato da un cecchino “per legittima difesa”, ha sottolineato il Procuratore ricordando come le istruzioni fossero quelle di catturarlo vivo. L’autopsia di Merah – che indossava un giubbotto antiproiettile – verrà eseguita nel pomeriggio a Bordeaux; oltre alla telecamera gli agenti hanno recuperato delle bombe molotov e un ingente quantitativo di munizioni. Molins ha anche difeso l’operato dei servizi segreti ricordando come dopo il ritorno dai suoi viaggi in Pakistan e Afghanistan – di cui ufficialmente non vi è alcuna traccia, secondo la Nato – Merah “non avesse attirato in alcun modo l’attenzione” della sicurezza.
Juppé: “Jihadisti che risiedono in Francia siano controllati” – A questo riguardo qualche dubbio lo aveva espresso anche il ministro degli Esteri Alain Juppé, che aveva chiesto di fare “chiarezza” su eventuali errori nella sorveglianza, sottolineando come i jihadisti accertati che risiedono in Francia siano “controllati” e lo stesso Merah fosse stato “interrogato di recente dai servizi segreti”; tuttavia, come ha ricordato Gueant, il controspionaggio sorveglia molte persone impegnate nell’estremismo islamico “ma esprimere delle idee, manifestare delle opinioni di tipo salafita non è sufficiente per essere portati in tribunale o segnalati alla polizia”.
Ora resta da stabilire la rete delle eventuali complicità – Rivendicando gli omicidi Merah ha sempre affermato di essere affiliato ad Al Qaeda – il che può indicare tanto un’appartenenza formale come una semplice adesione agli ideali della rete terroristica – ma di aver agito in completa solitudine e di essersi procurato le armi con il denaro frutto di numerose rapine; tuttavia, i suoi numerosi viaggi all’estero (secondo alcune fonti militari, smentite dai servizi segreti, si sarebbe recato anche in Iran) sarebbero però stati quanto meno facilitati da una filiera per il reclutamento dei “mujaheddin” in Europa. Chiarire la portata delle possibili complicità era uno dei motivi per cui le autorità francesi avevano insistito perché Merah venisse catturato vivo, come ha ricordato lo stesso presidente Nicolas Sarkozy commentando l’operazione nella quale sono risultati feriti anche due agenti: “E’ stato fatto tutto il possibile perché l’assassino venisse consegnato alla giustizia, ma non era pensabile mettere a rischio delle vite per questo”.
Sarkozy: “Abbiamo fatto il possibile per prenderlo vivo” – “E’ stato fatto il possibile per consegnarlo vivo alla giustizia ma non era concepibile esporre a rischi altre vite. C’erano stati troppi morti”. Lo ha detto il presidente Nicolas Sarkozy, in diretta tv, dall’Eliseo. I nostri compatrioti musulmani non hanno nulla che vedere con questa vicenda, non bisogna generalizzare”: Il Presidente ha ricordato le vittime del sedicente omicida e ha ringraziato le forze dell’ordine e la magistratura: “E’ stato fatto tutto il possibile perché l’assassino venisse consegnato alla giustizia, ma non era pensabile mettere a rischio delle vite per questo”.
Sarkozy: “Musulmani non hanno nulla a che vedere con questa vicenda” – Se Sarkozy è stato attento a sottolineare che “i musulmani non hanno nulla a che vedere con questa vicenda” ha però avvertito che chiunque frequenti regolarmente i siti internet in cui si faccia apologia di terrorismo o che incitino all’odio sarà perseguito penalmente, così come coloro che si rechino all’estero per frequentare dei corsi di indottrinamento legati al terrorismo; impegno a una accresciuta vigilanza informatica che ha già ricevuto numerose critiche perché ritenuto una limitazione incostituzionale della libertà di espressione.
Intanto un gruppo vicino al Qaeda rivendica strage di Tolosa – Un gruppo legato ad al Qaeda nel Maghreb islamico ha rivendicato in un comunicato la strage di Tolosa e ha lanciato un appello alla Francia a riconsiderare la sua politica “ostile” verso i musulmani. Il testo, firmato dall’organizzazione “Jund al-Khilafah” (i soldati del Califfato, ndr), che nel passato ha rivendicato attacchi in Afghanistan e Kazakistan, è stato pubblicato sul sito Shamikh, che diffonde generalmente i comunicati di al-Qaeda. “Questa operazione benedetta ha fatto vacillare i pilastri crociato-sionisti in tutto il mondo e noi la rivendichiamo”.
Netanyahu: “Israele creato per la protezione degli ebrei” – “E’ perchè uccidono gli ebrei che lo Stato di Israele è stato creato”: lo ha dichiarato oggi il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante le visite di condoglianze alle famiglie delle quattro vittime ebree della strage di Tolosa. Netanyahu si è recato nella yeshiva di Beit Halevy a Gerusalemme dove sono riuniti per il lutto i membri della famiglia di Jonathan Sandler, insegnante e padre di due dei bambini assassinati a Tolosa, Gabriel e Arieh. “Per questi assassini, il minimo centimetro di terra dove si trovano degli ebrei e dei bambini ebrei è una terra occupata. Per loro, gli ebrei non hanno posto nel mondo”, ha aggiunto Netanyahu. Il Primo ministro israeliano ha incontrato Eva Sandler, la vedova, sottolineando “il fardello di dolore provato da una giovane madre che allattava una neonata e che ha appena perso il marito e due figli”. Netanyahu in seguito si è recato a casa della famiglia di Myriam Monsenego, 7 anni, quarta vittime della strage. “Se avessero potuto, questi assassini avrebbero ucciso tutti gli ebrei”, ha dichiarato. “E’ orribile pensare al modo così brutale in cui è stata assassinata la piccola Myriam”.
Le Monde, Merah indottrinato da islamisti uzbeki – Merah è stato indottrinato in Pakistan e in Afghanistan dal Movimento islamico di Uzbekistan (Miu), il cui compito, dalla caduta dei talebani nel 2001, è inquadrare gli “stranieri” che vengono a combattere gli “infedeli” in Afghanistan o le forze pachistane che tentano regolarmente di mandarli via: lo scrive il sito internet del quotidiano Le Monde. Il Miu, che include anche dei combattenti dichiarati di Al-Qaida, opera sotto l’autorità di Tehrik-e-Taliban Pakistan (Movimento dei talebani del Pakistan, TTP).
22 marzo 2012
Redazione Tiscali

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Strage di Tolosa

E’ stato il presidente Nicolas Sarkozy in persona a bloccare l’assalto finale delle teste di cuoio francesi del raid, allo scopo di “prendere vivo” il sospetto killer di Tolosa. Lo afferma la radio Europe 1. L’uomo che ha detto di volersi arrendere “nel pomeriggio”, secondo quanto affermato dal ministro degli interni francese Claude Gueants, si chiama Mohammed Merah, ha 24 anni ed è un francese di origini algerine. E’  ritenuto l’autore della strage di lunedì scorso davanti alla scuola ebraica e dell’uccisione di tre parà a Montaubanche e si trova accerchiato dentro un edificio. Due poliziotti sono rimasti leggermente feriti durante l’operazione. Testimoni riferiscono di aver sentito sei o sette colpi di arma da fuoco durante l’operazione, mentre un giornalista sul posto racconta di aver visto la polizia equipaggiata con elmetti e giubbotti antiproiettile. Il blitz si svolge non lontano dalla scuola ebraica dove c’é stata la strage. Era nel mirino dell’intelligence francese fin dai primi attacchi, quelli contro i militari.
Evacuato l’edificio dove si barrica killer – L’edificio al cui interno si è barricato il presunto autore delle stragi di Tolosa e Montauban è stato completamente evacuato e tutti i residenti sono stati allontanati”.
Killer a France24: ho filmato tutto, presto sarà in rete – Una giornalista della rete satellitare d’informazione France24 ha ricevuto nella notte una rivendicazione, considerata attendibile dagli inquirenti, da parte di un uomo che si è presentato come l’autore delle stragi di Montauban e Tolosa. “Il caporedattore di France 24 è stata ascoltata questa notte. Ci sono molti elementi che coincidono”, anche se ne restano altri “da verificare”, ha spiegato questa fonte  “Qualcuno mi ha telefonato per dire di essere lo stragista”, ha spiegato ai colleghi la giornalista Ebba Kalondo, del servizio Africa di France 24/RFI. “Si trattava di un uomo molto loquace, che ha detto subito di voler rivendicare gli attentati di Montauban e Tolosa, poi con grande calma ha continuato a fornirmi dettagli molto precisi delle circostanze e dei luoghi delle stragi”, come ad esempio il numero dei proiettili e il tipo di arma utilizzato. Ha dettopoi di volersi vendicare per la legge sul velo e per la partecipazione della Francia alla guerra in Afghanistan e anche per protestare contro la situazione in Palestina”, ha raccontato la giornalista. L’uomo ha aggiunto che sarebbe “andato in prigione a testa alta o verso la morte con il sorriso”, ha riferito la giornalista “e poi ha assicurato di aver filmato tutto e che tutto sarà presto sulla rete”.
Sarkozy, terrorismo non spaccherà unita nazione – Il terrorismo non potrà spaccare la comunità nazionale. Dobbiamo essere uniti. La Francia può essere grande solo nell’unità nazionale. Lo dobbiamo alle vittime assassinate e al nostro paese”, ha dichiarato il presidente Nicolas Sarkozy, riferendosi alla strage antisemita di Tolosa. “Non dobbiamo cedere né agli amalgami né alla vendetta”, ha aggiunto Sarkozy, intervenuto in diretta dall’Eliseo dopo aver incontrato i responsabili delle principali religioni francesi. Il presidente ha confermato che assisterà alla cerimonia per i paracadutisti uccisi a Montauban e che incontrerà le famiglie dei poliziotti rimasti feriti nell’operazione di stamane. “L’autore è stato identificato – ha confermato Sarkozy – ed é accerchiato dalle forze di polizia. Si sta facendo il possibile perché il colpevole possa rendere conto dei suoi atti davanti alla giustizia”, Il presidente ha reso omaggio alla “rapidità dell’inchiesta e alla mobilitazione eccezionale delle forze dell’ordine” e ha rivolto “un pensiero alle vittime di questa barbarie”.
Sospettato: vendicato bimbi palestinesi – L’uomo accerchiato dalla polizia a Tolosa afferma di aver “voluto vendicare i bambini palestinesi” e di aver agito anche per vendetta contro gli interventi internazionali dell’esercito francese. Lo riferisce il ministero dell’Interno. Secondo il ministro Claude Gueant, arrivato sul luogo del blitz, il sospetto “ha legami” con salafiti e jihadisti e gli inquirenti sono “certi di aver a che fare con l’autore della strage”. La polizia ha interrogato il fratello del sospettato, mentre la madre è presente sul luogo del blitz ma “non vuole prendere contatti con lui”, spiega Gueant.
Identificato grazie computer fratello – L’operazione contro il sospetto killer di Tolosa è scattata – secondo quanto si apprende – quando gli inquirenti hanno identificato l’indirizzo IP del computer del fratello, che è stato arrestato. Fra le piste seguite dagli inquirenti, una delle principali era da giorni quella dell’appuntamento dato dal killer alla prima vittima in risposta a un’inserzione su Internet per la vendita di una moto. In abiti civili, il paracadutista Imad Ibn Ziaten, 30 anni, era stato ucciso con un proiettile in testa l’11 marzo a Tolosa. 
Secondo fratello del killer si consegna – Un secondo fratello del killer si è spontaneamente consegnato alla polizia. Un altro fratello era già stato interrogato questa mattina e si trova sempre in stato di fermo a Tolosa. Lo riferisce Le Figaro online
Arrestato in passato a Kandahar – Mohammed Merah era stato già arrestato a Kandahar, roccaforte dei talebani in Afghanistan, ma era evaso dalla prigione di Kandahar insieme a un gruppo di talebani. Lo riferisce il direttore della prigione della città afghana. L’uomo era stato arrestato con l’accusa di aver piazzato delle bombe a Kandahar. Prima della fuga, il killer era stato condannato a tre anni di galera..
Voleva togliere gps da scooter  – Gli inquirenti, sulle tracce da giorni del sospetto killer di Tolosa, avevano scoperto che stava trafficando sul suo scooter, utilizzato nelle azioni omicide, per togliere il ‘tracker’ GPS che serve per localizzarlo. I poliziotti sono andati in una concessionaria Yamaha dopo aver studiato, sui filmati, lo scooter utilizzato un TMax 530. I responsabili hanno detto che alcuni giorni prima “qualcuno è venuto per chiedere come neutralizzare” il congegno antifurto sulle moto.  
Iniziate a Gerusalemme esequie vittime – I funerali delle quattro vittime ebree della strage di Tolosa sono cominciati a Gerusalemme in presenza di migliaia di persone. La cerimonia si svolge nel più grande cimitero di Gerusalemme, Har Hamenouhot, nel quartiere di Givat Shaul, all’ingresso della città.
21 marzo 2012

Tuttopensioni

Fornero a Tuttopensioni: entro il 30 giugno soluzione per gli esodati. Martedì sul Sole speciale di 20 pagine

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2012 alle ore 18:04.
L’ultima modifica è del 19 marzo 2012 alle ore 09:41.

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Grande successo di presenze e di connesionialla diretta streaming all’evento “Tutto Pensioni 2012“, organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Inps e il ministero del Lavoro, e a cui sono intervenuti nella mattinata in tavola rotonda il presidente Inps Antonio Mastrapasqua e i parlamentari Tiziano Treu, Giuliano Cazzola e Antonino Lo Presti, oltre all’intervento in videoconferenza del Ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Sono stati oltre mille i partecipanti in sede a Milano e oltre 5mila gli utenti online che hanno seguito la giornata da casa o dal lavoro, per un totale di 200mila pagine viste del minisito dedicato. La diretta dell’evento è stata inoltre trasmessa su Reteconomy al canale Sky 816 e da TGCOM24, al canale 51 del digitale terrestre, che ha aperto finestre informative per tutta la giornata. Oltre 7mila le domande ricevute via telefono e via internet da parte dei 100 esperti messi a disposizione dal Sole 24 Ore, dall’Inps e dal ministero del Lavoro; sul Sole 24 Ore di martedì, e a seguire sul sito, verranno pubblicate tutte le risposte.

 

Per l’occasione Radio 24, che ha dedicato all’evento un RadioDay, ha inaugurato una nuova rubrica in collaborazione con l’Inps, che andrà in onda dal lunedì al venerdì alle 12.50: “Pensioni, le novità della riforma”, per continuare ad approfondire i temi relativi alla riforma.

Nello speciale di 20 pagine sul quotidiano (dedicato anche alla partita dei nuovi contratti di lavoro) i lettori troveranno l’analisi delle novità e le spiegazioni degli esperti caso per caso, con gli interventi del ministro Fornero e del presidente Mastropasqua. Le domande più gettonate: quando potrò andare in pensione? Quanto riceverò con il passaggio al sistema contributivo? Che cosa succede per chi ha lasciato il lavoro alla vigilia della riforma e, al momento, è rimasto penalizzato? Quanto dovrò pagare in più come lavoratore autonomo? Che cosa cambia per i professionisti?

I chiarimenti tecnici riguardano in particolare: la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, il contributivo per tutti; i requisiti “flessibili”, l’aumento della speranza di vita e l’adeguamento dei coefficienti; le esclusioni e la clausola di salvaguardia; la totalizzazione, le ricongiunzioni e i riscatti; le implicazioni della riforma per i datori di lavoro; le conseguenze per i lavoratori autonomi e le casse professionali.

Fornero: a giugno il decreto per gli esodati
Entro il 30 giugno un decreto risolutivo per la scottante questione degli esodati, i lavoratori usciti dal mercato del lavoro e che dopo un periodo di cassa integrazione e mobilità potrebbero ritrovarsi senza pensione. È questa la novità più importante uscita da “TuttoPensioni 2012”. «Capisco l’ansia delle persone che, uscite dal mercato del lavoro sulla speranza di avere la pensione dopo pochi anni, si ritrovano senza pensione», ha detto il ministro Fornero.

 

Debito

Crisi: allarme dei consumatori, “ogni italiano ha un debito di 32.300 euro”
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23:16 18 MAR 2012

(AGI) – Roma, 18 mar. – L’attuale livello di debito pubblico (1.935,829 miliardi di euro) pesa sulle spalle di ciascuno di 60 milioni di italiani per 32.300 euro. Lo hanno calcolato Abusdef e Federconsumatori, le associazioni dei consumatori, secondo le quali, in un anno, dal febbraio 2011 al gennaio 2012 il debito pubblico e’ passato da 1.875,917 a 1.935,829, con un aumento di 59,912 miliardi di euro.

Pertanto, solo nell’ultimo anno, l’aumento del carico per ciascun italiano e’ stato pari a 998 euro. Al governo Monti spetta comunque il reciord dell’accumulo di debito. Dal 1996, infatti, gli incrementi del debito pubblico sono andati crescendo di volume: il primo governo di centro sinistra (1996-2001) ha proceduto a colpi di 2,7 miliardi di euro al mese. Col successivo governo Berlusconi (2001-2006) siamo arrivati ad oltre 3,8 miliardi al mese.

Il nuovo governo Prodi (2006-2008) ha ritoccato le emissioni portandole a 3,9 miliardi/mese. Con l’ultimo governo Berlusconi (2008-2011) l’incremento si impenna fino a superare i 6 miliardi/mese. Finora, il governo Monti (col paese ancora in emergenza) raddoppia e va oltre: quasi 15,5 miliardi di euro/mese. “E’ comunque impressionante – notano le due associazioni – l’incremento nel mese di gennaio: circa 38 miliardi di euro.

A fine dicembre il debito si attestava, infatti, a 1.897,646 miliardi di euro, in calo rispetto a novembre anche per via degli anticipi sulle dichiarazioni dei redditi 2012. Vedremo alla prova il nuovo governo non appena il paese uscira’ dall’emergenza”. (AGI) .

Mega stipendi Fiat

Fiat, Pd all’attacco del mega-stipendio
di Marchionne. Oggi fabbriche chiuse
Fassina: «Regressione alla fine dell’800». Stabilimenti fermi
per lo sciepro della bisarche e per la cassa integrazione

ROMA – Il Pd all’attacco del mega-stipendio dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. «Le notizie di oggi sui compensi dei vertici del gruppo Fiat e, in particolare, dell’amministratore delegato sono stupefacenti», dice Stefano Fassina responsabile Economia e Lavoro del Pd.

Oggi fabbriche chiuse. Oggi intanto tutte le fabbriche italiane della Fiat sono chiuse. Pomigliano, Cassino e Sevel non lavorano a causa dello sciopero delle bisarche, Mirafiori e Melfi per la cassa integrazione.

Marchionne da Monti. Il numero uno del Lingotto oggi sarà ricevuto dal premier Mario Monti: ieri il ministro del Lavoro Fornero ha detto che si potranno chiarire molte cose sulla presenza del gruppo in Italia. A Palazzo Chigi, Marchionne parlerà del futuro del gruppo.

«Noi chiediamo al governo che la Fiat investa in Italia, che faccia dei modelli per essere concorrenziale sul mercato europeo, non consideri l’Italia la ruota di scorta delle produzioni degli altri Paesi». Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. «Questa mi pare la sfida – ha aggiunto – rispetto alla quale risposte non ci sono».

Il Pd: regressione alla fine dell’800. «Si discute in queste ore di cancellare l’indennità di mobilità di 700 euro al mese per una persona che dopo 40 anni di lavoro diventa “esubero” e si considera normale un compenso che tra parte fissa, parte variabile e stock option arriva a decine e decine di milioni di euro all’anno – sostiene il responsabile economia del Pd -. Si insiste a descrivere gli operai con 1100 euro al mese e qualche residuo argine contro i licenziamenti facili come “iper-garantiti” per togliergli potere negoziale e retribuzione facendo finta di dare ai precari. Invece, quanti ricevono compensi milionari, in un’azienda che continua a perdere quote di mercato per carenza di investimenti e modelli innovativi, diventano i cantori del tempo “dopo-Cristo”. Questa celebrata modernità è, in realtà, regressione alla fine dell’800. Soltanto la promozione della dignità della persona che lavora può portarci fuori dal tunnel morale ed economico nel quale siano finiti».

Il mega-stipendio di Marchionne. Nel 2011 Marchionne ha ricevuto per Fiat spa un compenso fisso di 2,45 euro. Marchionne ha percepito poi una remunerazione di 2,556 milioni di euro come presidente di Fiat Industrial. Il presidente John Elkann ha avuto invece 1.344.000 euro, Luca Cordero di Montezemolo, numero uno della Ferrari, 5.552.000 euro. Complessivamente però, secondo i calcoli fatti da Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera, Marchionne nel periodo 2004-2009 ha totalizzato compensi in azioni per circa 255 milioni di euro, pari a più o meno 38 milioni di euro l’anno. Una cifra che è 1.037 volte lo stipendio del suo dipendente medio.

Coppie gay

Coppie gay, la Cassazione: hanno diritto ad una vita familiare come i coniugi

Le coppie omosessuali, se con l’attuale legislazione “non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero”, tuttavia hanno il “diritto alla ‘vita familiare'” e a “vivere liberamente una condizione di coppia” con la possibilità, in presenza di “specifiche situazioni”, di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. E’ quanto scrive la Cassazione in una sentenza depositata oggi, nella quale in sostanza sottolinea che le coppie omosessuali hanno come “unico limite” la legge italiana. 
E’ la prima volta, lo scrive la stessa Corte nella sentenza n.4184, che la Cassazione si trova ad affrontare il caso di una coppia gay che chiede il riconoscimento del proprio matrimonio contratto all’estero: i due uomini si erano sposati nel 2002 a L’Aja ed avevano poi chiesto la trascrizione del certificato di nozze, come atto pubblico, al comune di Latina dove sono residenti. Al rifiuto del Comune di riconoscere questo certificato e quindi il matrimonio, la coppia ha fatto ricorso sia in Tribunale che alla Corte d’Appello di Roma, ricorsi entrambi respinti. Di qui l’ulteriore istanza in Cassazione, dove la Prima Sezione Civile motiva la sua decisione – che è comunque di rigetto del ricorso – in circa 80 pagine.
La Suprema Corte spiega che, se è vero che in Italia ancora non esiste una legislazione che preveda il matrimonio tra gay (citando a questo riguardo anche la recente sentenza della Corte Costituzionale che appunto aveva detto no ai matrimoni omosessuali), il quadro europeo dei diritti dei gay ed il contesto sociale è fortemente cambiato. Infatti, essendo stata superata grazie alla Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo “la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi é presupposto indispensabile, per così dire naturalistico della stessa esistenza del matrimonio”, la Cassazione sottolinea che “l’intrascrivibilità delle unioni omossessuali dipende non più dalla loro ‘inesistenza’ e neppure dalla loro invalidità ma dalla loro inidoneità a produrre quali atti di matrimonio, appunto, qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano”.
Le coppie gay, come i coniugi, hanno però il diritto ad una “vita familiare” e ad esigere e a far valere per questo il diritto ad un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.
15 marzo 2012

Strage di bambini in Svizzera

Strage di bambini sul bus, stasera il rimpatrio delle salme, identificati tutti i feriti

Il Belgio sta preparando il rimpatrio delle salme dei bambini e dei loro accompagnatori morti nello schianto – nel tunnel svizzero di Sierre – dell’autobus che li riportava a casa dopo una settimana bianca sulle Alpi. Le famiglie delle 28 vittime, tra cui 22 bambini dell’incidente di Sion, sono state condotte ad una ad una alla camera mortuaria per il riconoscimento dei corpi. Una dolorosa staffetta di auto e furgoni della polizia ha fatto la spola tra l’Hotel de Vigne, centro di raccolta dei parenti e l’obitorio. Tutti i famigliari sono stati accompagnati da medici e psicologi. Tutto si è svolto con grande compostezza, anche se all’uscita del centro funerario i genitori non hanno nascosto la disperazione, alcuni sorretti dai sanitari.
Test del dna per i corpi martoriati – All’obitorio di Sion è al lavoro un’equipe di medici legali per effettuare test del Dna sui corpi resi irriconoscibili dall’impatto di martedì sera. Due aerei militari Hercules C-130 dell’esercito sono stati messi a disposizione del governo per il rimpatrio in Belgio delle salme. Lo ha reso noto il ministro della Difesa belga, Pieter De Crem, di ritorno dalla Svizzera.
Identificati i piccoli feriti – Tutti i 24 bambini feriti sono stati identificati: sette provengono dalla scuola elementare di Lommel e 17 da quella di Heverlee, ha precisato Jan Eyckmans, portavoce del ministero della sanità belga. La scuola di Stekske, a Lommel, conta sette feriti, di cui due gravissimi, e 17 persone decedute, due adulti e 15 bambini. La scuola di Sint-Lambertus d’Heverlee conta 17 feriti, di cui due gravi, e 9 morti, due adulti e sette bambini. A questo bilancio si aggiungono i due conducenti del pullman. I feriti sono stati ricoverati in quattro diversi ospedali, quelli più gravi a Losanna e Berna.
La stampa svizzera si interroga sulla sicurezza dei tunnel – Oltre ad esprimere l’immenso dolore per la tragedia la stampa svizzera si interroga sulla sicurezza delle numerose gallerie presenti sulla rete stradale elvetica. “Sarà necessario prevedere limiti di velocità più bassi per i veicoli pesanti o modificare la progettazione delle aree di emergenza lungo le gallerie” contro una delle quali è andato a schiantarsi il pullman con le due scolaresche belghe a bordo, si chiede il quotidiano francofono Le Temps. Il tunnel di Sierre, in cui è avvenuto il dramma costato la vita a 28 passeggeri, in maggioranza bambini, rispetta le norme più attuali in materia di ventilazione, uscite di soccorso, segnaletica e illuminazione, secondo Ufficio federale della viabilità, citato da Le Temps.
Evidenziato il rischio delle nicchie per le soste di emergenza – Il quotidiano di Zurigo Tages-Anzeiger riprende l’argomento delle aree di emergenza, costruite lungo le pareti del tunnel, i cui angoli squadrati rappresentano un pericolo mortale in caso di collisione: “E’ solo a causa di questo muro che si è potuto verificare un impatto frontale”, scrive il giornale, sottolineando che questa progettazione riguarda la maggior parte delle gallerie svizzere.
Il pullman rispettava il limite di velocità – Il procuratore del Vallese aveva confermato che il pullman viaggiava nei limiti della velocità consentita di 100 chilometri orari all’interno del tunnel: per ragioni ancora ignote ha urtato sulla banchina destra della pavimentazione per poi impattare frontalmente contro il muro di cemento della nicchia della sosta di emergenza.
15 marzo 2012

Nuove regole pensioni statali

Norme e Tributi > Lavoro

Anzianità, età, assegni, regole ed eccezioni: l’Inps riepiloga le nuove pensioni dal Dl «salva-Italia» al «milleproroghe»

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Argomenti: Normativa sulle pensioni | Inps | INPDAP

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 17:50.

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L'Inps riepiloga le nuove pensioni dal Dl «salva-Italia» al «milleproroghe»L’Inps riepiloga le nuove pensioni dal Dl «salva-Italia» al «milleproroghe»

L’Inps riepiloga le nuove regole per le pensioni, dopo gli interventi del decreto legge Salva-Italia (decreto legge 201/2011) e le correzioni intervenute successivamente, con il Dl milleproroghe (decreto legge 216/2011). Con una circolare diffusa oggi, l’Istituto della previdenza sociale passa in rassegna tutte le novità, dai nuovi requisiti per il ritiro fino alla soppressione di Inpdap e Enpals, illustrando i cambiamenti introdotti dalla riforma Monti-Fornero.

Presentiamo nei link qui sotto la premessa e i quattordici capitoli che compongono il documento Inps. La circolare sarà pubblicata integralmente sul Sole 24 Ore di domani, accompagnata dalle spiegazioni degli esperti e da ulteriori approfondimenti sui meccanismi chiave della riforma. Questo l’elenco dei chiarimenti contenuti nella circolare Inps n.35:

 

– Premessa

– 1. Pensione di vecchiaia

– 2. Pensione anticipata

– 3. Decorrenza delle prestazioni pensionistiche

– 4. Introduzione del sistema contributivo con riferimento alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012

– 5. Soggetti che optano per la liquidazione del trattamento pensionistico esclusivamente con le regole del sistema contributivo

– 6. Disposizioni eccezionali

– 7. Categorie di lavoratori ai quali continua ad applicarsi la disciplina previgente

– 8. Trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati

– 9. Assegno privilegiato di invalidità, pensione privilegiata di inabilità od ai superstiti, per cause di servizio

– 10. Totalizzazione dei periodi assicurativi

– 11. Fondi speciali

– 12. Contributo di solidarietà

– 13. Prestazioni assistenziali

– 14. Soppressione degli Enti Inpdap ed Enpals – modalità di presentazione delle domande

 

Pensione integrativa

Pensioni, le formule per i giovani per costruire l’integrativa

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Argomenti: Previdenza complementare | Italia | Focus

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 10:05.

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(Corbis)(Corbis)

Nel 2012 il governo intende spingere anche sulle pensioni integrative, le forme previdenziali da affiancare al pilastro obbligatorio in modo tale da ottenere un saggio di sostituzione (rapporto tra ultimo stipendio e assegno pensionistico) più alto al momento di uscita dal mercato del lavoro. Un tema spinoso, soprattutto per le nuove generazioni dato che è stimato che il saggio di sostituzione, per i nuovi lavoratori che si vedono calcolare la pensione solo con il sistema contributivo (pensione corrispondenti ai contributi versati) e non più con il vecchio retributivo (assegno proporzionale all’importo delle ultime busta paga ricevute), difficilmente supererà la soglia del 30-40%.

Come dire che se non si fa da sé – ovvero non si affianca alla pensione obbligatoria una nuova forma previdenziale – il tenore di vita per la terza età è destinato a subire un forte ridimensionamento.

 

Il governo e il ministro del Welfare Elsa Fornero sono adesso impegnati nella riforma del lavoro. Dopodiché la roadmap dovrebbe volgere dritta alle pensioni. Novità in vista anche per la previdenza complementare. Del resto, il pacchetto Fornero inserito nella manovra salva-Italia di dicembre prevede anche la possibilità di adottare forme di decontribuzione parziale «verso schemi previdenziali integrativi» in favore dei giovani.

Le novità più interessanti che riguardano i giovani potranno riguardare le agevolazioni fiscali per spingerli i ad aderire a una forma di previdenza integrativa (fondi negoziali di categoria, fondi pensione aperti o piani individuali pensionistici) trasferendo una quota del Tfr (Trattamento fine rapporto) maturando ma anche liquidità aggiuntiva, utile per costruire un gruzzolo pensionitico da aggiungere a quello del primo pilastro (pensione obbligatoria). In altre parole, potrebbe scattare una riduzione dell’aliquota contributiva nei casi in cui le giovani generazioni rendessero più ampia la loro copertura previdenziale facendo leva sui fondi pensione. Ma prima che questa misura possa diventare operativa toccherà a un’apposita Commissione di esperti, composta da reppresentanti degli enti previdenziali e delle Authority di vigilanza del settore (in primis la Covip), valutarne la praticabilità e l’eventuale portata. Un compito che, secondo quanto prevede il decreto «salva Italia», dovrà essere portato a termine entro la fine del prossimo anno.

Focus sui Pip
In attesa di conoscere novità dal governo si può dare uno sguardo al mercato, a cui Plus24 Ore di sabato dedicherà la copertina e un ampio speciale. Dal mercato risulta una costante crescita dei Pip, i piani individuali pensionistici offerti dalle compagnie assicurative. Si tratta del cosiddetto terzo pilastro, così chiamato per distinguerlo dal secondo pilastro previdenziale (fondi pensione aperti e fondi negoziali di categoria).

I Pip sono in crescita anche perché le compagnie assicurative stanno spingendo molto sulla promozione allo sportello con prodotti finanziariamente sofisticati che affiancano al concetto di rendita vitalizia anche altre formule (previste in realtà anche da molti fondi pensione). Questo doppio fattore spiega perché siano anche mediamente più cari – in termini di commissioni – dei fondi pensione. I costi di promozione ricadono, in sostanza sui clienti.

Tra le formule che è possibile agganciare alla rendita vitalizia vi sono la formula della rendita certa, della controassicurata, la long term care. Di cosa si tratta?

È possibile che il titolare di una rendita vitalizia muoia prima che il montante accumulato sia stato interamente erogato. La rendita certa viene corrisposta nel periodo di certezza, a prescindere dall’esistenza in vita dell’assicurato (nel caso di sua premorienza ai beneficiari designati/eredi). Al termine di tale periodo la rendita: diventa vitalizia se il pensionato è ancora in vita, si estingue se il pensionato è, nel frattempo, deceduto.

È inoltre possibile stipulare delle contro-assicurazioni sulle rendite in modo tale che, alla morte del beneficiario, il capitale residuo venga pagato ad un soggetto terzo (gli eredi, il coniuge, o altri indicati espressamente dal titolare). Le clausole di contro-assicurazione, ad esempio, possono essere stipulate con riferimento alle prestazioni di un fondo pensione complementare. Il loro costo, però, riduce in misura variabile l’importo della rendita stessa.

E poi c’è la formula Long term care che raddoppia la rendita in caso di non autosufficienza.

Si tratta di formule che hanno un costo e che variano da compagnia a compagnia e da fondo pensione a fondo pensione. Per avere un’idea di massima, prendiamo ad esempio quanto previsto nella convenzione definita nel 2009 da Assofondipensione: un uomo che va in pensione a 65 anni, avendo accumulato un montante finale di 100mila euro con il proprio fondo pensione, potrà ottenere una rendita vitalizia annua di 6.593 euro, che scende a 6.547,89 in caso di rendita certa a 5 anni, a 6409,72 se certa a 10 anni e a 5.955,25 in caso di restituzione del capitale.

22 bambini morti

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Svizzera, il pullman viaggiava in direzione di Sion Articoli correlatiSvizzera: incidente,morti 22 bimbi belgiSvizzera, schianto in galleria: 28 morti di cui 22 bambini. Forse un malore o un errore del conducenteCommentaTornavano a casa in Belgio dopo una bella settimana bianca in Svizzera. Avevano solo 12 anni, studenti di due cittadine delle Fiandre. Ma il pullman su cui viaggiavano si è schiantato contro la parete di una galleria dell’autostrada, poco dopo la partenza, nel cantone del Vallese: ventotto le persone che hanno perso la vita, e fra di loro anche 22 bambini e 7 cittadini olandesi. Altri 24 ragazzini sono in condizioni gravi, e tre di loro sono in coma: lo ha indicato il ministro alla sanità Laurette Onkelinx. Un problema “tecnico”, un malore del conducente, un errore umano: sono queste le tre ipotesi al vaglio degli inquirenti. Gli inquirenti escludono che ci sia stata un’interazione con un altro veicolo, una velocità eccessiva o problemi dovuti allo stato della strada. Tutti i bambini avevano le cinture allacciate. La tragedia è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì sull’autostrada nei pressi di Sierre, in direzione Sion. Su un pullman belga, nuovo di zecca, viaggiavano 52 persone, in gran parte studenti dodicenni delle cittadine di Lommel e Heverlee, nelle Fiandre. Il Belgio ha dichiarato lutto nazionale.La dinamica dell’incidente – Tornavano a casa dopo una settimana bianca in Val d’Anniviers, organizzata da una organizzazione cattolica. All’improvviso, in galleria il pullman è sbandato, ha sfondato il guardrail sulla destra e si è schiantato violentemente contro la parete di una piazzola. La causa è ancora ignota: l’ipotesi più probabile è un colpo di sonno del conducente, unito alla velocità eccessiva. I due autisti che erano a bordo sono morti. I soccorritori svizzeri si sono trovati di fronte una scena tremenda. Il frontale del pullman accartocciato, corpi di bambini morti e feriti incastrati fra le lamiere.

l soccorsi – Per tutta la notte 200 operatori hanno lottato per salvare vite, 12 ambulanze e 8 elicotteri hanno fatto la spola fra l’imbocco della galleria e gli ospedali più vicini. “Mai visto niente di simile nel Vallese, una situazione davvero orribile”, ha commentato un portavoce della polizia cantonale. E’ il peggior incidente stradale in Svizzera negli ultimi 30 anni. Le autorità svizzere hanno inviato alcuni psicologi per assistere i piccoli e le loro famiglie. “L’estrazione dei feriti e delle persone decedute – ha spiegato il medico – ha richiesto molto tempo ed è stata estremamente drammatica, poiché le lamiere metalliche del pullman erano difficili da rimuovere”. “Tenuto conto delle condizioni in cui è stato ritrovato il veicolo, è possibile immaginare che procedesse ad alta velocità”, ha aggiunto. Molti dei bambini ricoverati nei quattro ospedali cantonali non possono per il momento essere trasferiti in Belgio. I più gravi si trovano negli ospedali di Berna e Losanna.

I due autisti sono morti nell’incidente – I feriti sono ricoverati in quattro diversi ospedali vallesani. Due sono stati trasportati all’ospedale universitario di Losanna (CHUV) e uno all’Inselspital di Berna . In una conferenza stampa il comandante della polizia vallesana ha dichiarato che si tratta di “una tragedia senza precedenti”. Il lavoro per i soccorritori è difficile, ha aggiunto. “Il dramma sconvolgerà tutto il Belgio”, ha dichiarato l’ambasciatore belga in Svizzera Jan Luykx. “Al momento mi concentro sugli aspetti pratici”, ha spiegato precisando che “la fase emotiva arriverà in un secondo tempo, quando incontrerò le famiglie”.Il racconto dei testimoni – “Abbiamo visto l’orrore”. Lo dice Erik Valmaderom, 60 enne, uno dei primi testimoni dell’incidente del pullman sotto il tunnel di Sierre in Svizzera, che con la moglie stava percorrendo in auto lo stesso tratto autostradale del bus. “Abbiamo visto una donna sbracciarsi, abbiamo rallentato, siamo scesi e abbiamo visto il pullman completamente schiacciato contro il muro, abbiamo aiutato alcuni bambini scendere dal mezzo. Non mi dimenticherò mai di quello che ho visto”, ha raccontato Erik Valmaderom che con la moglie si è presentato alla camera mortuaria dove sono stati ricomposti i 28 corpi. “Sentivamo che essere qui era per noi un dovere”. Secondo il racconto dei due testimoni “la galleria era ben illuminata e forse l’incidente è stato causato da un malore dell’autista”.Incidente filmato dalle telecamere – “Ho visto il filmato ed è stato inoltre il mezzo tramite il quale siamo stati immediatamente allertati”, ha detto il responsabile dell’informazione della polizia locale Jean-Marie Bornet alla televisione svizzera, senza fornire ulteriori dettagli. La galleria nella quale si è svolto il tragico incidente costato la vita a 28 persone è stata inaugurata nel 1999. Lunga 2,5 km, è percorsa ogni giorno da 15.000 veicoli, secondo il Servizio vallesano delle strade citato dall’agenzia svizzera Ats. Il tunnel è composto di due gallerie con due corsie ciascuna, senza corsia di emergenza. La velocità è limitata a 100 km/orari. Non ci sono lavori in corso. Il pullman belga ha deviato dalla traiettoria, ha urtato il ciglio destro della corsia e si è schiantato sul muro della piazzola di sosta, situata a circa un terzo dal portale d’ingresso, precisa l’Ats. Il parroco: la scuola piange le sue vittime – “Abbiamo perso un bambino, una insegnante e un volontario”: lo ha detto all’ANSA padre Dirk de Gendt, il parroco della chiesa della piccola scuola cattolica privata Sint-Lambertus, di Heverlee – nel centro del Belgio – frequentata da 24 bambini coinvolti nell’incidente stradale della notte scorsa in Svizzera. “La comunità si è dimostrata molto solidale, molti genitori della scuola hanno offerto il loro aiuto – ha spiegato il parroco -. Ma in questo momento stiamo aspettando di sapere le condizioni dei sette bambini dei quali non abbiamo ancora avuto notizie”. “I genitori sono in Svizzera, quindi dobbiamo aspettare ma molti genitori che vivono nel quartiere hanno accettato di ospitare nelle loro case i fratellini e le sorelline dei bambini che si trovavano sull’autobus, proprio per aiutare i genitori di questi ragazzi, che sono partiti per la Svizzera”. “Noi offriamo il nostro appoggio – ha commentato il parroco -, siamo presenti e disponibili a incontrare le famiglie, a parlare con loro, a confortarle”.14 marzo 2012