Gattuso rifiuta la panchina del Milan

Gattuso rifiuta la panchina del Milan

La panchina di Allegri è sempre più traballante, con la partita di Udine di domenica che rischia davvero già di essere l’ultima spiaggia per l’allenatore del Milan, protagonista anche di un acceso scontro con Inzaghi che è stato minimizzato dalla società rossonera.
I giornali da qualche giorno ormai stanno avanzando i nomi dei possibili sostituti, a cominciare proprio dall’ex attaccante piacentino ma Tuttosport venerdì ha svelato un interessante retroscena, legato ad un altro simbolo del recente passato.

Rino Gattuso infatti avrebbe rifiutato la panchina del Milan, propostagli direttamente da Silvio Berlusconi, che lo avrebbe messo volentieri ad allenare Ambrosini e compagni, con Tassotti confermato nelle vesti di braccio destro.

L’attuale centrocampista del Sion però avrebbe declinato l’invito, preferendo continuare a giocare rispettando il contratto firmato con il club svizzero
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Calcioscommesse, secondo l’accusa il mister X è Mauri

Calcioscommesse, secondo l’accusa il mister X è Mauri: venerdì a Cremona

Calcioscommesse Mauri Lazio

19 settembre alle 09:00

Conto sospetto intestato ai genitori: il capitano Lazio accusato riciclaggio.
Scommessopoli, è Mauri il mister X del tesoro svizzero.
Caccia finita. E’ Stefano Mauri il mister X accusato di riciclaggio dalla Procura di Berna-Mittelland: sarà sentito venerdì pomeriggio a Cremona dal gip Guido Salvini, alla presenza del procuratore Roberto di Martino. Un interrogatorio richiesto dagli inquirenti svizzeri con una maxi rogatoria che aveva sorpreso gli investigatori italiani per la mole di documenti richiesti: una buona parte degli atti (migliaia e migliaia di pagine, comprese le intercettazioni) dell’inchiesta sul calcioscommesseiniziata da circa un anno e mezzo. A Mauri gli svizzeri sono arrivati in modo abbastanza semplice: il conto sospetto, sul quale sarebbero transitate somme di denaro importanti, è infatti intestato ai genitori del capitano della Lazio. Giudicato molto sospetto soprattutto un versamento di 100 mila euro effettuato con un bonifico anche se la data non coinciderebbe con quelle dell’inchiesta sul calcioscommesse. Su questo e su altro dovrà fornire spiegazioni il centrocampista. E non toccherà soltanto a lui.

Altri interrogati – Oltre a Mauri, infatti, il gip Salvini interrogherà sempre venerdì anche il portiere Marco Paoloni, arrestato nella prima fase delle indagini (il primo giugno 2011), ma che ha sempre negato qualsiasi accusa: «Ho millantato tutto: non ero a conoscenza di nessun tarocco. Ho agito così per i debiti accumulati a causa delle scommesse, una vera malattia». Difficile capire quale punto d’incontro ci possa essere con Mauri se non quello di fare parte della stessa inchiesta. Sabato, invece, toccherà a Matteo Gritti, ex portiere del Bellinzona, arrestato come Mauri lo scorso 28 maggio. Gritti aveva rivelato alla Procura di Cremona di aver subito minacce («Ti spariamo alle gambe») da parte di Ilievski, considerato il capo degli slavi, per essersi rifiutato di «esportare» in Svizzera il sistema italiano delle combine. Una versione che però non aveva convinto del tutto il pubblico ministero.

Da Londra a Cremona? – Entro questa settimana potrebbero anche esserci altri due interrogatori: la rogatoria arrivata da Berna conteneva la richiesta di sentire in tutto cinque persone. L’attenzione è però tutta rivolta su Mauri, arrestato il 28 maggio perché ritenuto, in concorso con altri giocatori e con i vertici dell’associazione criminale, responsabile delle combine Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4 del campionato 2010-2011. Il giocatore si è sempre proclamato innocente, negando ogni contatto e ammettendo solo di aver utilizzato una scheda criptata (intestata alla fidanzata di un titolare di un’agenzia di scommesse) per effettuare delle puntate sul basket americano proprio nel periodo in cui si erano giocate le due partite sospette. Adesso la sua posizione si fa molto delicata, visto che si raddoppiano i fronti aperti con la giustizia: oltre all’accusa di riciclaggio, il pm di Martino utilizzerà l’indagine svizzera per spulciare il conto sospetto, alla ricerca di eventuali soldi frutto delle combine. Le novità svizzere, infatti, rafforzano la pista ipotizzata a Cremona: il calcioscommesse è gestito da un’organizzazione «transnazionale» in grado di spostare capitali importanti da una parte all’altra del mondo, poi utilizzati per alterare i risultati. E sono proprio i giocatori, per ovvie ragioni, il terminale di questo giro d’affari. Mauri giovedì potrebbe giocare a Londra in Europa League contro il Tottenham e il giorno dopo presentarsi dai magistrati di Cremona: di sicuro sarebbe un spot non positivo per il calcio italiano.

Per Libero Zeman è comunista

Per Libero Zeman è comunista

Sportal
“Avanti o popolo, alla riscossa, bandiera giallorossa trionferà!”. Il quotidiano Libero è sicuro: Zeman è un comunista. Giuseppe Pollicelli, giornalista al libro paga di Maurizio Belpietro, ha elencato una serie di motivazioni che giustifichino il titolo politico-calcistico: “Altro che ribelle: belle parole e pochi fatti. Zdenek è un comunista…”.

Alla base dell’appellativo ci sarebbero i metodi di allenamento usati dal boemo, la cui vicenda personale viene utilizzata per sottolineare quello che Libero giudica un paradosso: “Zeman ha abbandonato a ventuno anni la sua città, Praga, per fuggire al comunismo, ed è divenuto una delle personalità più popolari e carismatiche d’Italia ricorrendo senza rendersene conto alle medesime ‘armi’ che hanno garantito al comunismo le sue fortune”. Non solo, le accuse ripetute alla Juve sarebbero solamente un alibi per far passare in secondo piano i flop sul campo.

Innanzittutto, di bolscevico ci sarebbe l’attaccamento al modulo preferito, il 4-3-3, che la redazione sportiva del quotidiano milanese non reputa frutto di una stima razionale, ma fideistica, ideologica. Già, l’ideologia, altro “capo d’accusa” per Libero: “Per Zeman, le idee non si devono adattare alla realtà, ma viceversa”.

Zeman avrebbe anche la colpa di emarginare ogni elemento della squadra che osi trasgredire: “Come il comunismo, Zeman auspica l’avvento di un uomo nuovo, una forma evoluta di essere umano che non conosca tentazioni, cedimenti, slealtà”. Poi, si sprecano i paragoni: “Come capitava a un Togliatti o a un Berlinguer, e ancor di più succede con l’icona di Guevara, a Zeman è riservato un autentico (e trasversale) culto della personalità”. Segue un azzardato paragone storico tra gli “sporadici successi e innumerevoli fallimenti” del comunismo e quelli zemaniani. Pollicelli conclude con un ulteriore accostamento: il tecnico della Roma difenderebbe sempre i derelitti, i perdenti, contrapposti ai poteri forti. Ecco che entra in gioco la Juve, secondo Libero “identificata con il grande capitale e le sue losche manovre” dall’allenatore giallorosso per coprire i suoi insuccessi sul campo.

In rete l’ironia non è tardata ad affiorare: su Twitter è nato l’hashtag #zemancomunista, utilizzato per identificare tutti i cinguettii satirici. “Il catenaccio è l’oppio dei popoli” scrive sydbarrett76, “Stalingradoni” twitta tale barb3tta. Stefano Bartezzaghi ricorda “opere di Zeman: ‘La Capitale'”.

Guelfi e juventini

Beccantini: Guelfi e juventini

01 settembre alle 15:31

 

 
 
di Roberto Beccantini, su beckisback.it
 
 
Guelfi e juventini. Il titolo non c’entra nulla ma mi piace: profuma di Berbatov, richiama alla memoria le divine commedie tra Fiorentina e Juventus, due calvi che si sono contesi un pettine rubato dal primo Fulham di passaggio. Scrivo dopo le palle del mercato e le palline di Montecarlo, prigioniero di una domanda: è stato più fausto il sorteggio di Champions (Chelsea, Shakhtar Donetsk, Nordsjaelland) o quello di Marotta (Nicklas Bendtner)?
 
A naso, direi il sorteggio di Champions. Bendtner, danese, mi ricorda Amleto e il suo essere o non essere: non certo l’attaccante da venti gol che serviva alla Juventus. Bendtner è un Matri più fisico, più mobile e più matto. Non sposta montagne. La parola al campo. Se ho preso un granchio, mi «corriggerete».
 
Ricapitolando: Van Persie, Suarez, Dzeko, Benzema, Cavani, Higuain, Fernando Torres, Falcao, Cardozo, Fernando Llorente, Jovetic, Drogba. L’ordine d’arrivo mi ha ricordato lo sprint del campionato del mondo di ciclismo a Gap, 1972: Bitossi, Bitossi, Bitossi, Basso! Van Persie, Van Persie, Van Persie, Bendtner! Con il rischio – evitato – che si potesse tornare a Borriello.
 
Capite perché detesto il mercato? Perché droga i sogni, produce attese smodate, adesca e travia i lettori. Il 27 maggio avevo scritto: «Van persi». Il 7 giugno replicai con «Voglia d’Italia: sarà vero?». Brutta storia, Scommessopoli; e in giro, Juventus compresa, non c’è il becco di un quattrino. Spopola il prestito oneroso. L’errore di Marotta e della società non è stato l’epilogo, obbligato: è stato il metodo, populista. Ciò detto, Asamoah, Isla, Pogba e Giovinco sono stati acquisti validi.
 
Palla al centro, finalmente. Vedo la Juventus in pole, di poco, ma occhio alla Champions: costa. Subito dopo, Napoli e Inter. Quindi Roma e Milan. Il Milan, azzerato, è un gruppo: ad Allegri il compito di trasformarlo in squadra.

Scandalo Supercoppa

Scandalo Supercoppa. Ora qualcuno paghi

Una delle partite più vergognose nella storia recente del nostro calcio va in scena a Pechino, in modo che tutto il mondo possa vedere. Vedere quanto i nostri arbitri sono scarsi, ammalati di protagonismo, inaffidabili. Nella notte cinese, ce n’è per tutti i gusti. E a noi non resta che arrossire

Domenica 12 Agosto 2012

ROMA – Una delle partite più vergognose nella storia recente del nostro calcio va in scena a Pechino, in modo che tutto il mondo possa vedere. Vedere quanto i nostri arbitri sono scarsi, ammalati di protagonismo, inaffidabili. Nella notte cinese, ce n’è per tutti i gusti. E a noi non resta che arrossire. Lo scandalo che rovina la Supercoppa, consegnandola alla Juve, vive di tre momenti fondamentali. Innanzitutto il rigore del pareggio, al 74’ (perché fino a quel momento il Napoli era in vantaggio): lo assegna ingiustamente Rizzoli, stavolta non arbitro ma assistente d’area, in pratica quello che sta sulla linea di fondo per aiutare il direttore di gara (è la novità di giornata ed è un immediato fallimento). Forse per far vedere di esistere, lui che ha partecipato agli Europei e probabilmente si sente sminuito a stare in un angolo del campo, Rizzoli decide di diventare protagonista e aiuta sì Mazzoleni, ma a sciupare la partita. E a indirizzarla. Poi interviene Stefani, guardalinee numero due, che segnala una presunta offesa di Pandev nei suoi confronti: se l’ha sentita, lontano com’era, deve avere un udito speciale (alla Superman, diremmo). E comunque, i grandi arbitri ci hanno insegnato che a volte è opportuno far finta di non sentire: questione di buon senso. Già, i grandi arbitri… La botta finale la dà Mazzoleni in persona, con una serie di decisioni sbagliate e a senso unico, fino alla clamorosa espulsione di Zuniga che, al 93’, subisce un fallo netto (ignorato), commette un mezzo intervento irregolare e riceve il secondo cartellino giallo. Attenzione: Zuniga era stato ammonito la prima volta dopo che gli era stata negata una punizione solare al limite dell’area. Due falli a favore trasformati in espulsione: bravo Mazzoleni, questo è un record mondiale, roba da Bolt. A completare il quadro, questo piccolo arbitro allontana dal campo Mazzarri, che perde un po’ la pazienza. Nota a margine: Mazzoleni è famoso nel mondo arbitrale, oltre che per essere stato salvato dalla pensione grazie a una sorprendente promozione a internazionale, per la parsimonia nell’impiego dei cartellini. Li ha recuperati tutti ieri: perché? La stagione, insomma, non comincia male: comincia malissimo. Ci pensi Abete, che presiede al movimento: è alla guida di un mondo che dà un’immagine allucinante di sé e perde credibilità ogni giorno di più. E Nicchi, presidente dell’Aia, ci faccia la cortesia di non indignarsi per le critiche. E’ il Napoli a essere indignato per ciò che ha subito (e lo dimostra con un gesto clamoroso, disertando la premiazione). E anche noi lo siamo, perché già in pieno agosto i suoi pessimi arbitri hanno rovinato una giornata di grande calcio, trasformandola in uno scandalo. Uno scandalo che qualcuno deve pagare, perché il calcio italiano non può permettersi di nascondere le proprie vergogne. Altrimenti diventerà peggiore di quello che è.

Calcioscommesse: 10 mesi a Conte

Conte, 10 mesi di stop. Assolti Pepe e Bonucci

Il tecnico della Juve squalificato per doppia omessa denuncia. Il procuratore Palazzi aveva chiesto 15 mesi nel processo sul calcioscommesse. Assolti invece i due calciatori bianconeri. Lecce e Grosseto retrocessi in Lega Pro, nessuna penalizzazione per il Bologna, assolto Di Vaio

Giovedì 09 Agosto 2012

 

ROMA – Poco dopo le 9.30, come previsto la Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico ha emesso i verdetti in merito al doppio processo al Calcioscommesse che si è tenuto la settimana scorsa all’ex Ostello della Gioventù del Foro Italico. Dieci mesi di squalifica per Antonio Conte, assolti Pepe e Bonucci. Segui la diretta con noi

LA DIRETTA: 

12.00 LEGGI IL COMUNICATO CON LE SENTENZE 1 – 2 

11.47 LA REAZIONE DELL’UDINESE
Nessun commento da parte dell’Udinese sulla sentenza della Commissione disciplinare che assolve la società friulana – e il suo ex Simone Pepe – dalle accuse del processo sulle scommesse. Contattato dall’ANSA, il portavoce del sodalizio bianconero si è limitato a dire che “oggi commenteremo solo i sorteggi dei preliminari di Champions”.

11.45 LA REAZIONE DEL LECCE 
È arrivata come una ‘mazzata’ per il Lecce e i suoi tifosi la decisione della Commissione Disciplinare di retrocedere i giallorossi in Lega Pro per la vicenda Calcioscommesse. Il presidente del Lecce Savino Tesoro, però, confida nel secondo grado di giudizio. “Sono rinfrancato dal fatto che alcune accuse richieste dalle Procura Federale siano cadute (nella decisione della Commissione Disciplnare non sono previsti punti di penalizzazione, ndr), come il coinvolgimento di Vives, per il quale non si è dato credito alle accuse di Masiello. Sono certo che in sede di appello sarà resa giustizia”.

11.30 LA REAZIONE DEL BOLOGNA 
Da un lato la presa d’atto “che la Commissione Disciplinare ha accettato le argomentazioni presentate dalla nostra linea difensiva, riscontrando negli atti del deferimento tutte le incongruenze poi emerse in dibattimento“, dall’altro la solidarietà a Daniele Portanova, “auspicando che nei successivi gradi di giudizio possa vedere riconosciute in pieno le sue argomentazioni a difesa“. Sono i punti sottolineati dal presidente del Bologna, Albano Guaraldi, in una dichiarazione all’ANSA sul calcioscommesse.

10.45 GIULIA BONGIORNO TRA I DIFENSORI DELLA JUVE
Nel team difensivo che assisterà l’allenatore della Juventus Antonio Conte e il suo vice Angelo Alessio ci sarà anche l’avvocato Giulia Bongiorno. Lo ha annunciato il club bianconero in una nota sul suo sito Internet. “Antonio Conte e Angelo Alessio saranno assistiti dagli avvocati Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, cui si aggiunge l’avv. Giulia Bongiorno”, afferma la nota. 

10.33 SODDISFAZIONE PER DI VAIO
Siamo enormemente soddisfatti per Marco Di Vaio. Ma la soddisfazione è anche ovviamente professionale perchè le nostre tesi sono state accolte in pieno e sviluppate con ragionamenti assolutamente ineccepibili“. È la prima reazione a caldo dei difensori dell’ex centravanti rossoblù, gli avvocati bolognesi Guido Magnisi e Aldo Savoi Colombis. La tesi sostenuta dai due legali – che hanno dimostrato secondo la Commissione disciplinare l’inesistenza della telefonata tra Di Vaio e Daniele Portanova – è alla base dell’assoluzione e dunque della non penalizzazione del Bologna, sanzionato con la sola ammenda. 

10.18 JUVE, SODDISFAZIONE PER PEPE E BONUCCI. SOSTEGNO A CONTE
Juventus Football Club in merito alla sentenza odierna emessa dalla Commissione Disciplinare della FIGC, riguardante i suoi tesserati per fatti relativi alla loro militanza in altre società, esprime grande soddisfazione per l’assoluzione dei suoi calciatori Leonardo Bonucci e Simone Pepe e ribadisce il proprio pieno sostegno ad Antonio Conte e Angelo Alessio, nell’auspicio che i prossimi gradi di giudizio possano infine permettere alla loro innocenza di emergere appieno.

Per quanto riguarda la posizione dei tecnici, il pool di legali, composto da professionisti designati dai singoli interessati, in piena concordia con la società, è già al lavoro per redigere i motivi d’appello, nella convinzione che le ragioni per affermare l’estraneità ai fatti addebitati siano immutate. Antonio Conte e Angelo Alessio saranno assistiti dagli avvocati Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, cui si aggiunge l’avv. Giulia Bongiorno.

10.04 VOTA IL SONDAGGIO 
Sono giuste le sentenze?

9.53 DI VAIO SU TWITTER
Su twitter prima reazione di Marco Di Vaio alla notizia del proscioglimento: «Giustizia e’ stata fatta!!! Prosciolto!!! Adesso torno a letto più leggero!!».

9.52 BOLOGNA, NESSUNA PENALIZZAZIONE. PROSCIOLTO DI VAIO 
Nessuna penalizzazione per il Bologna nel prossimo campionato. È questo il verdetto della Commissione Disciplinare, che ha anche assolto Marco Di Vaio. La Procura aveva chiesto due punti di penalizzazione per il club rossoblu, mentre per i due giocatori le richieste erano rispettivamente di un anno per omessa denuncia e di tre anni per illecito.

9.40 PROSCIOLTA L’UDINESE E 7 TESSERATI
Prosciolti l’Udinese e 7 tesserati: Leonardo Bonucci, Simone Pepe, Marco Di Vaio, Salvatore Masiello, Daniele Padelli, Giuseppe Vives, Nicola Belmonte (limitatamente ai fatti di Udinese – Bari, squalifica di 6 mesi invece in relazione alla gara Cesena – Bari)
Per consultare i dispositivi integrali clicca qui (CU n. 11 e 12).


9.38 IL COMUNICATO DELLA FIGC: LECCE E GROSSETTO RETROCESSE IN LEGA PRO, SOLO AMMENDA PER IL BOLOGNA
Lecce e Grosseto escluse dal campionato di competenza di Serie B 2012/2013, con assegnazione da parte del Consiglio federale a uno dei campionati di categoria inferiore (e ammenda di € 30.000 al Lecce), penalizzazione per Novara (-2), ammende per Bologna (30.000 euro) e Ancona (10.000) e un totale di 19 tesserati condannati (oltre ai patteggiamenti già definiti in aula): è la sintesi delle sentenze emesse oggi dalla Commissione Disciplinare Nazionale, presieduta da Sergio Artico, in relazione ai due procedimenti sul calcio scommesse relativi alle inchieste condotte dalle Procure della Repubblica di Cremona e Bari. 

9.37 OTTO MESI PER IL VICE DI CONTE, ALESSIO 
Tra i tesserati, le pene più severe sono quelle nei confronti del presidente del Grosseto Camilli e dell’ex presidente del Lecce Semeraro (per entrambi 5 anni di squalifica); squalifica di 10 mesi per Antonio Conte, attualmente allenatore della Juventus, 8 mesi al suo vice Angelo Alessio.

Il procedimento ha riguardato in tutto 45 tesserati e 13 club: numerosi erano stati i patteggiamenti nel corso dei dibattimenti della scorsa settimana: tra i club Siena (-6 punti e 100.000 euro), Bari (-5 e 80 mila euro), Albinoleffe, Sampdoria, Torino e Varese (-1 e 30.000 euro di ammenda), Portogruaro (5.000 euro); tra i tesserati: Angelozzi (4 mesi), Bentivoglio (1 anno e 1 mese), Carobbio (6 mesi in continuazione ai precedenti 20 mesi), Da Costa (3 mesi e 30.000 euro di ammenda), D’Urbano (5 mesi e 10 giorni), Esposito (3 mesi e 10 giorni), Faggiano (4 mesi), Garlini (9 mesi in continuazione ai precedenti 3 anni), Gervasoni (4 mesi in continuazione ai precedenti 6 anni e 8 mesi e proposta di radiazione), Larrondo (3 mesi, 20 giorni e 30.000 euro), A. Masiello (2 anni, 2 mesi e 30.000 euro), Mutti (4 mesi), Parisi (2 anni e 10.000 euro), Passoni (6 mesi e 15 giorni in continuazione ai precedenti 14 mesi), Poloni (6 mesi in continuazione ai precedenti 12 mesi), M. Rossi (1 anno, 8 mesi e 20.000 euro), Sala (2 anni), Sanfelice (4 mesi), Savorani (5 mesi e 10 giorni), Stellini (2 anni, 6 mesi e 50.000 euro di ammenda).

+++9.37 ASSOLTI PEPE E BONUCCI+++
Leonardo Bonucci e Simone Pepe sono stati assolti dalla Commissione Disciplinare nell’ambito del processo sul Calcioscommesse. Per i due giocatori della Juventus, all’epoca dei fatti rispettivamente al Bari e all’Udinese, la Procura Federale aveva chiesto 3 anni e 6 mesi e un anno. 

+++9.35 CONTE, 10 MESI DI STOP+++
Uscite le prime sentenze, dieci mesi al tecnico bianconero per doppia omessa denuncia. Il Procuratore Palazzi aveva chiesto 15 mesi di squalifici

9.10 SEI CLUB E VENTICINQUE TESSERATI IN ATTESA –
 In ballo c’è il futuro di sei club e 25 tesserati. Presterà attenzione alle notizie provenienti da Roma il tecnico della Juventus, Antonio Conte, impegnato sabato a Pechino per la sfida di Supercoppa Italiana con il Napoli. Una partita che – stando a quanto è trapelato dalla camera di consiglio – l’allenatore salentino però salterà, così come l’intera stagione: sarebbe di 10 mesi, infatti, lo stop decretato dalla Disciplinare. Cinque in meno della richiesta del Procuratore federale, Stefano Palazzi (dopo il rifiuto di un nuovo patteggiamento seguito al no dei giudici ai 3 mesi di sospensione e 200mila euro di ammenda proposti dai legali dei bianconeri), ma abbastanza per condizionare l’annata dei campioni d’Italia, che dovranno fare a meno anche del vice allenatore, Angelo Alessio (chiesta squalifica di nove mesi) e del collaboratore tecnico Cristian Stellini, che ha già lasciato il club dopo il patteggiamento di due anni e mezzo. 

9.05 INSOLITA VIGILIA – L’insolita vigilia di Coppa dei bianconeri dovrebbe essere alleviata dal proscioglimento del difensore Leonardo Bonucci e del centrocampista Simone Pepe. La credibilità del loro grande accusatore, Andrea Masiello, sembra infatti non aver retto alle arringhe difensive dei legali dei bianconeri, ma anche di quelli del bolognese Daniele Portanova e dell’ex capitano dei felsinei Marco Di Vaio. Sull’ex capitano del Bari si basava gran parte dell’impianto accusatorio del filone d’inchiesta pugliese e, grazie alle sue confessioni, il Procuratore aveva chiesto la squalifica di Bonucci (3 anni e mezzo), Pepe (un anno), Salvatore Masiello (3 anni e mezzo) e Nicola Belmonte (4 anni) per Udinese-Bari del maggio 2010; e lo stop di Portanova (3 anni) e Di Vaio (un anno) per Bologna-Bari della stagione successiva. Il proscioglimento di Pepe comporterebbe anche l’assoluzione dell’Udinese, che per lui rispondeva per responsabilità oggettiva; quello di Di Vaio e la derubricazione dell’imputazione di Portanova da illecito a omessa denuncia permetterebbero invece al Bologna di cavarsela con un’ammenda.

Il Milan ricorda Aldo Maldera

‘Il volo di Aldo’: il Milan ricorda Maldera

01 agosto alle 21:16

 

Più di duecento partite nel Milan, lo Scudetto della Stella con 9 gol segnati, una Coppa Italia con gol nella finale contro l’Inter. tutto questo è stato Aldo Maldera, il nostro grande e indimenticabile Aldone. Buon viaggio grande terzino, tutto il tuo Milan ti ricorderà sempre.
 
Che dolore, Aldo! Undici anni di Milan, dal 1971 al 1982, Aldo Maldera. Uno che è venuto in B con noi e che ha sempre amato solo ed esclusivamente il Milan. Ai Mondiali di Argentina del 1978, ci siamo sentiti rappresentati alla grande da Aldo nella Finale per il terzo e il quarto posto contro il Brasile di Dirceu.
 
I Maldera, famiglia rossonera. Aldo aveva esordito nel Milan dopo il grande Gino e dopo Attilio. Aveva attualizzato e imitato l’entrata scivolata in tackle alla Schnellinger. Era uno di quelli, Aldo, che andava ad esultare con i tifosi sull’inferriata dello stadio dopo i suoi gol. Immaginiamo in queste ore il dolore di Gianni Rivera e di Alberto Bigon che, nell’anno della Stella rossonera 1978-79, avevano mandato Aldo in gol ben 9 volte. Volevano fargli segnare il decimo per eguagliare il record del 1965-66 di Giacinto Facchetti, ma il destino non volle così. Aldo aveva intrecciato il suo destino a quello di un altro grande rivale nerazzurro, segnando uno dei due gol nella finale di Coppa Italia del 1977 vinta dal Milan 2-0 sull’Inter nella serata dell’addio al calcio di Sandro Mazzola.
 
Tutto il Milan, tutta la famiglia rossonera, via Turati e Milanello inviano il loro abbraccio negli Stati Uniti ad Andrea Maldera, figlio di Gino e nipote di Aldo, attuale assistente tecnico rossonero. Ma. con loro, tutti i milanisti vivono con commozione e con gli occhi umidi la notizia della scomparsa di Aldo Maldera, una Stella rossonera.

CalcioMercato serie A

CalcioMercato serie A

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Il Milan è morto, manifesto in via Turati

“Il Milan è morto”. Manifesto funebre in via Turati…

Foto: Repubblica.it

22 luglio alle 15:52

Un manifesto funebre che annunciava la scomparsa del Milan, con tanto di fiori e lumini, è stato piazzato in mattinata all’ingresso del palazzo di via Turati (foto daRepubblica.it), che ospita la sede del club rossonero, nel centro di Milano. “E’ mancato all’affetto dei suoi cari A.C.Milan”, si leggeva sul manifesto, listato a lutto con due date, 1899, quella della fondazione del club, e 2012, l’anno in cui la cessione di Ibrahimovic e Thiago ha deluso la tifoseria.

La Camera approva la legge sugli stadi

Via libera della Camera alla legge sugli stadi

I privati potranno comprare dai Comuni gli impianti sportivi per farne complessi multifunzionali

Letto 1748 volte

19/07/2012 – È stato approvato dalla Commissione Cultura della Camera il disegno di legge per la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi, dopo un’interruzione dell’iter durata circa un anno e mezzo.

Via libera della Camera alla legge sugli stadi

Norme correlate

 

Bozza non ancora in vigore 12/07/ 2012 n. C. 2800

Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a ..

 
Si tratta del provvedimento finalizzato a favorire e incentivare la realizzazione di nuovi impianti sportivi e laristrutturazione di quelli esistenti, secondo criteri di sicurezza, fruibilità e redditività dell’intervento e della gestione economico-finanziaria, e attraverso la semplificazione e l’accelerazione delle procedure amministrative.
 
Per realizzare nuovi impianti sportivi o nuovi complessi multifunzionali, il ddl prevede che il soggetto proponente o il Comune individui le aree e presenti uno studio di fattibilità. Il Comune esamina lo studio di fattibilità entro 90 giorni dalla presentazione e, in caso di valutazione favorevole, invita il proponente a presentare il progetto definitivo. Segue la Conferenza di Servizi per approvare le varianti urbanistiche e commerciali e per disporre gli eventiali espropri, i cui oneri sono a carico del proponente.
 
I pareri e gli altri atti di assenso delle Autorità competenti alla tutela dei vincoli archeologici, architettonici, idrogeologici, paesaggistici e storico-artistici sono acquisiti nella Conferenza di servizi. Resta ferma la disciplina in materia di valutazione di impatto ambientale e di aree naturali protette. Eventuali varianti urbanistiche sono approvate dal Consiglio comunale nei successivi 30 giorniIl provvedimento conclusivo della Conferenza di servizi è titolo valido per la realizzazione dell’intervento ai sensi dell’articolo 15 del Dpr 380/2001.
 
Nel caso in cui l’area su cui è programmata la realizzazione del nuovo impianto sportivo sia di proprietà del Comune, una volta attribuita l’idonea destinazione urbanistica, il Comune può vendere al proponente la proprietà dell’area o il diritto di superficie, tramite assegnazione diretta, tenendo conto dei principi di concorrenza in materia di appalti.
 
Il progetto per gli impianti sportivi, eventualmente inseriti in complessi multifunzionali, deve garantire l’equilibrio economico e finanziario della gestione; garantire le migliori condizioni di visibilità per gli spettatori; prevedere locali da adibire a palestra, servizi commerciali, attività sociali per la cittadinanza, anche in convenzione con scuole e associazioni sportive; garantire la massima sicurezza degli impianti sportivi e la fruibilità degli spazi per le persone disabili; prevedere la realizzazione di impianti sportivi scolastici nel Comune dove sorge il nuovo impianto, nel limite di costo del 2% di quello di costruzione.
 
Il complesso multifunzionale può prevedere spazi per attività residenziali, direzionali, turistico-ricettive e commerciali. In questo caso il proponente deve: diversificare le attività all’interno della struttura; prevedere box o palchi per seguire le manifestazioni sportive da una posizione privilegiata; prevedere un sistema di telecamere a circuito chiuso e una centrale operativa; predisporre la struttura per l’uso di tecnologie innovative di produzione di energie alternative e di risparmio di energia, quali sonde geotermiche, illuminazione led, con particolare riguardo ai sistemi fotovoltaici idonei a generare energia elettrica, a favore del territorio su cui è ubicato l’impianto.
 
Per quanto riguarda gli impianti sportivi esistenti, il ddl mira a favorirne la ristrutturazione e la trasformazione in complessi multifunzionali. Il Comune, acquisita una perizia di stima dell’Agenzia del Territorio, può cedere a titolo oneroso con affidamento diretto i diritti reali di proprietà o di superficie per almeno 50 anni alle società sportive che ne abbiano l’uso prevalente.
L’acquirente deve sostenere gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e garantire, mediante convenzione, per almeno 10 anni, l’uso delle strutture per attività sportive, commerciali e ricettive connesse, ricreative e di spettacolo, e per le funzioni sociali e pubbliche cui gli impianti sportivi sono destinati.
 
Al fine di garantire l’equilibrio economico-finanziario della gestione dell’impianto sportivo o del complesso multifunzionale e la loro redditività, il Comune può prevedere la possibilità di unampliamento edificatorio delle cubature che già insistono sull’area interessata.

Le disposizioni del disegno di legge si applicheranno anche ai progetti di costruzione o ristrutturazione degli impianti sportivi in corso di esecuzione alla data della sua entrata in vigore.