I dieci personaggi di Londra 2012

Top & Flop

 

I dieci personaggi olimpici di Londra 2012

Questi sono i dieci atleti che abbiamo selezionato come personaggi-copertina dei Giochi Olimpici di Londra 2012. Dieci storie che ricorderemo. Vi sottoponiamo la nostra top ten e vi invitiamo a dirci quali sono stati i vostri personaggi preferiti dell’Olimpiade appena conclusa, in caso non siate d’accordo con le nostre scelte.

USAIN BOLT

Ne avevano messo in discussione la leadership prima di queste Olimpiadi. I più maligni lo davano per bollito. Era tutto un bluff. Bolt è stato maestro nella pretattica e si è presentato a Londra al top della condizione, conquistando tre ori (100, 200 e staffetta 4×100 con record del mondo annesso). Nessuno prima di lui era riuscito nell’impresa di vincere per due olimpiadi consecutive le tre gare principali della velocità. Una doppia tripletta da urlo per il più grande velocista di sempre.

MICHAEL PHELPS

Sei medaglie, di cui tre ori: questo il bottino che ha permesso allo squalo di Baltimora d’infrangere il record dell’atleta più medagliato di sempre, con ventidue medaglie di cui diciotto del metallo più prezioso. Un mito. A poche ore dall’impresa l’annuncio del ritiro dall’attività agonistica. Miglior congedo non poteva immaginarlo.

THOMAS DALEY

È il ragazzo prodigio della piattaforma britannica, diventato ormai campione. A consacrarne la grandezza è arrivata la tanto agognata medaglia olimpica. Un’affermazione inattesa, in rincorsa, con un ultimo – prodigioso – tuffo da 90.25 a scatenare il tripudio del pubblico di casa (persino David Beckham si è mobilitato per l’occasione). Thums up.

MO FARAH

Idolo incontrastato dell’Olympic Stadium, uomo capace di realizzare la doppietta mozzafiato 5000 più 10’000, bissando l’exploit di Kenenisa Bekele a Pechino 2008. Una storia da grande schermo quella del ragazzino di Mogadiscio in cerca di asilo politico in Inghilterra, incoronato nella City nuovo re del mezzofondo.

ANDY MURRAY

Inferno e Paradiso. A distanza di un mese lo scozzese Andy Murray vive la più grande delusione della sua carriera e il sua più grande gioia. Il teatro è sempre lo stesso, il tempio di Wimbledon; anche l’avversario è lo stesso, il numero uno del mondo, battuto con un perentorio 3-0 nella finale olimpica. Così la sconfitta nel The Championship diventa piccola piccola. L’eterno secondo si è preso la rivincita del secolo.

DAVID RUDISHA

La finale degli 800 ai Giochi di Londra 2012 rimarrà per sempre impressa nella memoria degli appassionati di questo sport. Record del mondo disintegrato e una gestione della gara lucidamente folle da parte del campionissimo kenyano, fuggito allo sparo dello starter e mai più ripreso dagli avversari. Velocità media prossima ai 29 chilometri orari: una bicicletta umana.

OSCAR PISTORIUS

Una partecipazione che ha fatto discutere mezzo mondo e scatenato voci discordanti sul solito tema: le protesi procurano vantaggi o meno? Lui se n’è infischiato e a conti fatti ha disputato una buona Olimpiade, passando il primo turno dei 400 e facendo un figurone da ultimo frazionista del Sudafrica nella finale della staffetta 4×00. Un signore, da cui molti soloni dovrebbero solo imparare.

VALENTINA VEZZALI

La donna dei record, azzurra più medagliata di tutti i tempi, portabandiera della nostra spedizione londinese. La campionessa suggella l’assalto finale del torneo di fioretto a squadre – festeggiando l’oro insieme alle altre fuoriclasse Salvatori, Errigo e Di Francisca – e conquista un meraviglioso bronzo nel torneo individuale.

GABBY DOUGLAS

Lo scoiattolo volante U.S.A.  che ha incantato il pubblico londinese con la sua grazia. Da riserva ai mondiali di Tokyo 2011 a campionessa olimpica di ginnastica artistica: oro nel concorso individuale e a squadre. Tutto a soli sedici anni.

YE SHIWEN

La nuotatrice cinese sedicenne capace di battere il tempo di Ryan Lochte sulla testa distanza, quella dell’ultima frazione – a stile libero – dei 400 metri misti, dominati dalla giovane cinese. L’oro che ha fatto più discutere, con pesanti ombre di doping aleggianti intorno alla ragazza dei miracoli.

Quanto ci sono costate le medaglie olimpiche?

 

Italia: 28 medaglie… ma quanto ci sono costate?

Cala il sipario sui Giochi di Londra, e l’Italia ha piazzato il botto: ma quanto ha speso il Coni? L’atleta più ‘ricca’ è Elisa Di Francisca

Era stata un’apertura record per l’Italia alle Olimpiadi di Londra ed è stata una chiusura col botto, a conferma di un trend positivo malgrado diverse difficoltà ed un numero inferiore di atleti rispetto alle ultime edizioni.

La prima giornata aveva portato due ori, due argenti e un bronzo, l’ultima si è chiusa con due argenti e tre bronzi. L’Italia totalizza un totale di 28 medaglie (8 ori, 9 argenti, 11 bronzi), superando il medagliere di Pechino (8 ori, 9 argenti, 10 bronzi) e chiudendo all’ottavo posto nel medagliere finale.

Di gran lunga diversa, però, l’incidenza “economica” tra prima e ultima giornata. Il primo giorno costò al Coni 760.000 euro, l’ultimo -per l’incidenza degli sport di squadra- costa 2 milioni di euro che porta il totale dei premi a 5.390.000 euro. Il Coni, in fase di preventivo, aveva previsto un montepremi totale di 4.470.000 ed invece, grazie a questi risultati, dovrà “recuperare” altri 920.000 euro da riconoscere agli atleti.

L’atleta più “ricca” rimane Elisa Di Francisca che ha vinto due ori e che per questo incasserà 280.000 euro, seguita da Arianna Errigo e Niccolo’ Campriani con un oro e un argento (215.000 euro a testa), quindi Valentina Vezzali con un oro e un bronzo (190.000 euro).

Londra 2012: cerimonia di chiusura

Londra 2012: cerimonia di chiusura, ori azzurri, Bolt e Phelps FOTOGALLERY

13 agosto alle 00:13

Si chiude il sipario su Londra 2012 per quando riguarda la trentesima edizione dei Giochi Olimpici. Giochi che rimarranno nella storia con i nomi dei due record man Michael Phelps, il nuotatore americano che ha cambiato i connotati di questo sport, e Usain Bolt, il velocista jamaicano che si è riconfermato uomo più veloce del mondo. 

 

Una cerimonia di chiusura ricca di energia che ha voluto percorrere i successi musicali inglesi: dai Beatles a George Michael, dalle Spice Girls a Annie Lennox. Nelle 3 ore di spettacolo, come da tradizione, è stato premiato anche il vincitoredella gara olimpica per eccellenza: la maratone. a ricevere la medaglia d’oro davanti a quasi 100.000 persone è stato l’ugandese Stephen Kiprotich.

 

Con questa cerimonia Londra consegna l’impegno di organizzare i prossimi Giochi al Brasile che ospiterà la 31esima edizione a Rio De Janeiro. Sul finale del grande spettacolo è stato anticipato uno scorcio di quello che sarà fra quattro anni nella città verdeoro e a ricevere l’impegno, fra gli altri, anche Pelè.

 

La squadra italiana esce soddisfatta dalla missione con 28 medaglie complessive di cui 8 d’oro9 d’argento e 11 di bronzo. Questi gli atleti che hanno conquistato la medaglia più prestigiosa: Michele Frangilli, Marco Galiazzo e Mauro Nespoli nel tiro con l’arco a squadre; Elisa Di Francisca nel fioretto individuale; Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori nel fioretto a squadre; Aldo Montano, Luigi Semele, Diego Ochhiuzzi e Luigi Tarantino nella sciabola a squadre;Daniele Molmenti nella canoa K1 slalom; Jessica Rossi nel tiro a volo; Niccolò Campriani nella carabina a 50 mt; Carlo Molfetta nel taekwondo categoria oltre i 90 Kg.

 

Ora a Londra è il momento delle Paralimpiadiin bocca al lupo a tutti i nostri atleti!

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Bolt oro anche nei 200m

Bolt, altro oro nei 200

Sportal
Usain Bolt ha scritto un’altra pagina indelebile della storia dell’atletica, diventando il primo uomo a mettere in fila due doppiette olimpiche, tra 100 e 200 metri.

L’uomo più veloce del mondo, già trionfatore nella gara più attesa domenica scorsa, ha concesso il bis sul mezzo giro di pista, chiudendo con un tempo spaziale (19”32) ma peggiore del suo record mondiale.

La più grande soddisfazione Bolt se l’è tolta proprio sul traguardo zittendo simpaticamente l’amico Blake, di nuovo secondo. A completare la festa giamaicana ci ha pensato l’incredulo Weir che si è lasciato alle spalle i vari Spearmon, Martina e Lemaitre completando un podio tutto caraibico.

La Giamaica nel medagliare si porta a tre ori, tre argenti e tre bronzi.

 

Schwazer escluso dalle Olimpiadi per Epo

Il Coni esclude Alex Schwazer per Epo: «Ho sbagliato, la mia carriera è finita»

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Alex SchwazerAlex Schwazer

LONDRA – Alex Schwazer, il campione olimpico medaglia d’oro a Pechino nella 50 Km di marcia che sabato mattina alle 10 avrebbe dovuto difendere il titolo, non partirà per Londra: il Coni ha deciso di lasciarlo a casa. L’atleta è risultato positivo durante un controllo preolimpico: si parla di marker dell’Epo o metaboliti dell’Epo. Si sa che il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, sentito il capo delegazione, Raffaele Pagnozzi, ha disposto «l’esclusione immediata dalla squadra olimpica di un atleta che non è ancora giunto a Londra».

L’altoatesino non era partito per un principio di influenza che gli aveva precluso la partecipazione alla 20 Km. di marcia, innescando una polemica con Rubino che lamentava di non essere stato avvertito dal compagno di squadra. In un comunicato Coni si conferma che un atleta ha ricevuto nel primo pomeriggio di oggi «una notifica di esito avverso per un controllo antidoping disposto precedentemente dalla Wada» (l’Agenzia mondiale antidoping, ndr). Il test antidoping in oggetto è stato effettuato il 30 luglio a Oberstdorf, Germania, dove risiede e si allena la fidanzata, la pattinatrice Carolina Kostner. Schwazer ha fallito il controllo risultando positivo al test.

 

Ora si attendono le contro analisi. Il 27enne altoatesino, dopo essere cresciuto alla corte di Sandro Damilano, dagli Europei di Barcellona 2010 ha deciso di lasciare il centro di allenamento di Saluzzo per farsi allenare dall’ex marciatore Michele Didoni che ha confermato l’esclusione dai Giochi del suo allievo rivelando «mi ha telefonato per dirmelo». Del resto lo stesso marciatore lo ha ammesso in una dichiarazione da poco rilasciata: «Ho sbagliato, adesso la mia carriera è finita».

In serata il Comando generale dei Carabinieri ha preso contatti con la presidenza del Coni per l’adozione dei “provvedimenti conseguenti” nei confronti dell’atleta. Schwazer è un carabiniere del gruppo sportivo dell’Arma.

Quello di Schwazer non è un caso isolato ai Giochi di Londra. Lo statunitense Nicholas Delpopolo, subito dopo l’esordio nella categoria 73 Kg del judo, è stato sottoposto ad un esame delle urine che ha rivelato la presenza di tetraidrocannabinolo, metabolita della cannabis. Il 20enne albanese Hysen Pulaku, che in gara nel sollevamento pesi nella categoria dei 77 kg, è stato trovato positivo allo stanazololo, un anabolizzante. Luiza Galiulina, 20enne uzbeka impegnata nella ginnastica artistica, è risultata positiva al furosemide, un diuretico. Tameka Williams, 22enne velocista antillana di St Kitts e Nevis, positiva a una sostanza vietata.

A questi si aggiungono poi il colombiano Diego Palomeque Echevarria, la brasiliana Kissya Cataldo, l’ucraina Nataliya Tobias, il marocchino Abderrahim Goumri, il greco Irini Kokkinariou, il turco Meryem Erdogan, e tre russe, Svetlana Klyuka, Yevgenina Zinurova e Nailiya Yulamanova, più la marocchina Mariem Alaoui Selsouli e il francese Nordine Gezzar.

Fioretto d’oro per l’Italia

Il fioretto è sempre d’oro

Il fioretto italiano è sempre d’oro.

Dopo Vezzali e compagne, anche la squadra composta da Baldini, Cassarà e Avola vince la prova a squadre, battendo in finale il Giappone per 45-39.

Gli azzurri, partiti male nei primi assalti con Baldini e Avola (subentrato al posto di Aspromonte, incerto nella sfida soffertissima dei quarti di finale), hanno messo la freccia con Cassarà nel terzo round, gestendo poi con grande bravura un paio di stoccate di vantaggio.

All’ultimo assalto, iniziato con tre colpi di margine, Baldini, quarto nella prova individuale, ha completato il suo riscatto contro il temibile Ota, chiudendo d’autorità i conti.

Per l’Italia si tratta della quattordicesima medaglia a Londra 2012, la sesta d’oro (tre sono arrivate grazie agli schermidori).

Fenomenale Bolt, re dei 100 metri

Bolt è il re dei 100 metri

Mostruoso 9”63 (record del mondo sfiorato) per il fenomenale giamaicano che bissa l’oro di Pechino lasciandosi dietro Blake e Gatlin.

05/08/2012 22:58 – Usain Bolt è ancora l’uomo più veloce del mondo.

Il fenomenale sprinter giamaicano, sotto pressione dopo la falsa partenza dei mondiali di Daegu e con rivali carichi a mille (a partire dal connazionale campione del mondo Blake e passando per gli statunitensi Gay e Gatlin), non ha tremato, andando a vincere il suo secondo oro olimpico nei 100 metri piani.

Bolt, partito bene, ha vinto quasi per distacco con il mostruoso tempo di 9”63 (record del mondo sfiorato) e ha costretto ad accontentarsi del podio proprio Blake e Gatlin, che pur coi migliori tempi personali di sempre non hanno nemmeno potuto lottare realmente per l’oro.

Per Bolt si tratta del quarto titolo olimpico, in attesa di provare a fare il bis di Pechino 2008, sui 200 m e nella staffetta 4×100: imprese ampiamente alla sua portata.

Londra 2012, fiorettiste da leggenda

Fiorettiste da leggenda

Sportal
Altra giornata memorabile per la scherma italiana alle Olimpiadi.

Dopo aver colorato tutto d’azzurro il podio della prova individuale, Vezzali e compagne hanno vinto anche l’oro della gara a squadre del fioretto femminile, umiliando 45-31 in finale la quotatissima Russia, campione del mondo in carica.

Le ragazze di Cerioni, dopo aver passeggiato contro Gran Bretagna e Francia (ko anche nella finalina per il bronzo contro la Corea del Sud), sono salite in pedana con grande concentrazione e hanno preso subito il largo.

Vezzali, Errigo e Di Francisca hanno scavato un solco incolmabile con i primi due assalti a testa, tanto che al settimo è stata mandata in pedana anche la riserva, Ilaria Salvatori, che si è guadagnata la sua medaglia.

L’ultima stoccata è stata messa a segno proprio dalla Vezzali, che dopo aver trovato il quarantacinquesimo colpo ha potuto iniziare a festeggiare con le compagne quella che per lei è la nona medaglia olimpica, la sesta del metallo più prezioso.

02 agosto 2012

Londra 2012: Argento per il due di coppia

Un argento nel grigio

Nelle acque del Dorney Lake di Eton Alessio Sartori e Romano Battisti si sono piazzati al secondo posto nella finale del due di coppia alle spalle.

02/08/2012 12:59 – Un bell’argento nel grigio giovedì mattina inglese. Nelle acque del Dorney Lake di Eton Alessio Sartori e Romano Battisti si sono piazzati al secondo posto nella finale del due di coppia alle spalle delle Nuova Zelanda e davanti alla Slovenia.

Era la quarta finale in cinque Olimpiadi per Alessio Sartori, già vincitore della medaglia d’oro nel Quattro di Coppia a Sydney 2000 e del bronzo nel doppio ad Atene 2004. Era la prima, invece, per l’esordiente Romano Battisti.

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