È morto Peter Fonda, icona di Easy Rider

È morto Peter Fonda, icona di Easy Rider

Mito dell’America on the road. L’attore, 79 anni, era fratello di Jane Fonda e figlio del leggendario Henry Fonda

New York, 17 agosto 2019 – È morto a Los Angeles Peter Fonda. Aveva 79 anni. Due volte nominato all’Oscar, Peter Fonda è il leggendario interprete di Easy Rider, il film che ha segnato una generazione, alimentando il mito dell’America on the road, pellicola recentemente restaurata. Fonda, che è deceduto nella sua abitazione, era figlio di Henry Fonda, fratello di Jane Fonda e padre di Bridget Fonda, tre generazioni di attori di successo.

Peter Fonda era stato nominato agli Oscar per la sceneggiatura di Easy Rider, pietra miliare del genere road movie, dopo un passaggio trionfale al Festival di Cannes dove la pellicola del 1969 si aggiudicò la Palma d’Oro. Fu nominato agli Oscar anche come migliore attore per il film L’Oro di Ulisse, del 1997, per il quale vinse il Golden Globe.

Nato a New York, l’attore esordì nel mondo dello spettacolo nel 1961 con il debutto a Broadway. Due anni dopo invece arrivò l’esordio a Hollywood in Tammy and the Doctor prima e nella saga sulla Seconda Guerra Mondiale The Victors. Con Easy Rider, assieme a Dennis Hopper e Jack Nicholson, Fonda è andato oltre la cinematografia, la pellicola ha incarnato il manifesto della cultura hippie degli anni ’60, simbolo di un’intera generazione.

 

Stromboli, paura nella notte. Altre tre esplosioni dal vulcano

Stromboli, paura nella notte. Altre tre esplosioni dal vulcano

Alla prima esplosione, intorno alle 22.45, ne sono seguite altre due. Ma per la Protezione civile la situazione è ‘sotto controllo’

Ultimo aggiornamento il 30 agosto 2019 alle 01:27

Stromboli, altre tre esplosioni (Ansa)
Stromboli, altre tre esplosioni (Ansa)

Stromboli (Messina), 30 agosto 2019 – Lo Stromboli continua a far paura. Una nuova esplosione dopo quella, forte, di mercoledì – è avvenuta poco prima delle 23 di ieri sera sul vulcano. Stando alle prime testimonianze l’attività parossistica sarebbe di intensità leggermente inferiore a quella di ieri. Di certo sull’isola si è depositata una fitta coltre di cenere, sabbia e altro materiale lavico.

Finora non vengono segnalati danni a persone o cose, ma la paura è davvero tanta, soprattutto di notte. La prima esplosione – intorno alle 22:45 – è stata seguita circa venti minuti dopo da una seconda replica di intensità inferiore e da una terza, intorno alle 23:30, simile alla prima. L’eruzione sta provocando una colata lavica che scende lungo la sciara del fuoco, il canale sul versante occidentale del vulcano dal quale il fiume di fuoco raggiunge il mare. Il chiarore provocato dalla colata è visibile anche a distanza di diversi chilometri.
A Stromboli al momenti ci sono circa 3 mila turisti; meno di un centinaio sono invece quelli che si trovano ancora nella piccola frazione di Ginostra, raggiungibile solo via mare. Ieri in molti avevano deciso di abbandonare l’isola dopo l’esplosione registrata dall’Ingv alle 12:17.

Secondo la sala operativa della Protezione Civile regionale, che si è messa in contatto con il sindaco e con le forze dell’ordine dopo le esplosioni sullo Stromboli, al momento non si segnalano danni. La situazione viene definita “sotto controllo”.

Ingv: attività medio-alta

Un comunicato ufficiale diffuso dall’Osservatorio etneo dell’Istituto di geofisica e vulcanologia sulla nuova eruzione dello Stromboli rende noto che “alle 22:43 si è verificata una sequenza esplosiva dall’area centro-meridionale. Personale in campo riporta la ricaduta di materiale piroclastico sull’abitato di Ginostra”. “Per quanto riguarda l’attività sismica contestualmente è stato osservato un aumento dell’ampiezza e della frequenza dei segnali sismici associati alla sequenza esplosiva. L’ampiezza del tremore ha mostrato un repentino incremento e attualmente oscilla su valori medio-alti”. “Un’ulteriore esplosione di minore intensità rispetto alla sequenza delle 22:43 è stata registrata alle ore 22:29”.

F1 Gp Belgio 2019, vince Leclerc davanti a Hamilton.

F1 Gp Belgio 2019, vince Leclerc davanti a Hamilton. Ordine d’arrivo e classifiche

Il pilota della Ferrari dedica il successo a Hubert. Bottas terzo, Vettel si deve accontentare della quarta posizione. Verstappen fuori al primo giro

Ultimo aggiornamento il 1 settembre 2019 alle 18:58

Leclerc festeggia il suo primo successo in F1 (Ansa)
Leclerc festeggia il suo primo successo in F1 (Ansa)

Spa (Belgio), 1 settembre 2019 – Charles Leclerc vince il Gp del Belgio 2019. Il monegasco della Ferrari, già autore di una pole da urlo, trionfa a Spa-Francorchamps dopo un ultimo giro da cardiopalma davanti a un Lewis Hamilton lanciato al suo inseguimento. A 21 anni può così celebrare sia il suo primo successo in carriera sia il ‘titolo’ di più giovane pilota ad aver mai vinto al volante delle Rosse. Terzo Valtteri Bottas, mentre Sebastian Vettel si deve invece accontentare della quarta posizione. Il tedesco, autore del giro veloce, ha agevolato il lavoro di Leclerc concedendo la posizione al compagno di squadra, dopo un ordine di scuderia arrivato al 26° giro, e complicando la rincorsa alla prima posizione dell’inglese della Mercedes.

Quinto posto per la McLaren di Lando Norris davanti alla Racing Point di Sergio Perez e alla Red Bull del neopromosso Alexander Albon. Chiudono la top-10 Daniil Kvyat (Toro Rosso), il pilota italiano Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) e Pierre Gasly (Toro Rosso). Niente da fare per Max Verstappen che dopo 21 gare di fila in top-5 interrompe la serie positiva ritirandosi a causa di un incidente nel primo giro, in curva 1, con Kimi Raikkonen. Nell’elenco dei ritirati figura anche il nome di Carlos Sainz (McLaren) a causa di un problema tecnico alla sua monoposto dopo un contatto nelle fasi iniziali e di Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) per un incidente nell’ultimo giro.

L’ordine d’arrivo

L’ordine di arrivo del Gran Premio del Belgio di F1, a Spa-Francorchamps (7,004 km):

1. Charles Leclerc (MON/Ferrari) i 308,052 km in 1h23:45.710
2. Lewis Hamilton (GBR/Mercedes) + 0.981
3. Valtteri Bottas (FIN/Mercedes) + 12.585
4. Sebastian Vettel (GER/Ferrari) + 26.422
5. Alexander Albon (THA/Red Bull-Honda) + 1:21.325
6. Sergio Pérez (MEX/Racing Point-Mercedes) + 1:24.448
7. Daniil Kvyat (RUS/Toro Rosso-Honda) + 1:29.657
8. Nico Hülkenberg (GER/Renault) + 1:46.639
9. Pierre Gasly (FRA/Toro Rosso-Honda) + 1:49.169
10. Lance Stroll (CAN/Racing Point-Mercedes) + 1:49.838
11. Lando Norris (GBR/McLaren-Renault) + 1 giro
12. Kevin Magnussen (DEN/Haas-Ferrari) + 1 giro
13. Romain Grosjean (FRA/Haas-Ferrari) + 1 giro
14. Daniel Ricciardo (AUS/Renault) + 1 giro
15. George Russell (GBR/Williams-Mercedes) + 1 giro
16. Kimi Räikkönen (FIN/Alfa Romeo Racing-Ferrari) + 1 giro
17. Robert Kubica (POL/Williams-Mercedes) + 1 giro.

Miglior giro: Sebastian Vettel (GER/Ferrari) 1:46.409 al 36° giro(media: 154,746 km/h).

Ritirati: Max Verstappen (NED/Red Bull-Honda), Carlos Sainz Jr (ESP/McLaren-Renault), Lando Norris (GBR/McLaren-Renault) e Antonio Giovinazzi (ITA/Alfa Romeo Racing-Ferrari).

Nasce il governo Conte-bis.

Nasce il governo Conte-bis. I 21 ministri: Di Maio agli Esteri, Gualtieri all’Economia

Presentata la lista: Lamorgese all’Interno, Bonafede alla Giustizia, Guerini alla Difesa. Il giuramento domani alle 10. Conte: questa squadra renderà l’Italia migliore

Ultimo aggiornamento il 5 settembre 2019 alle 08:57

Il premier Giuseppe Conte presenta la lista dei ministri (LaPresse)
Il premier Giuseppe Conte presenta la lista dei ministri (LaPresse)

Roma, 4 settembre 2019 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sciolto la riserva accettando l’incarico conferitogli dal presidente Mattarella di formare il nuovo governo. Il giuramento si terrà domani alle ore 10. Lunedì mattina Conte sarà alla Camera per chiedere la fiducia. Una squadra di 21 ministri affiancherà il presidente del Consiglio. Al Movimento 5 stelle vanno 10 ministri, al Pd 9, a Leu 1, Roberto Speranza. Sono sette le donne, dunque un terzo sul totale: tra le donne il solo profilo tecnico del governo, Luciana Lamorgese che va al Viminale. Al M5s va anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

Questa la lista completa dei ministri presentata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

Interno, Luciana Lamorgese

Economia e Finanze, Roberto Gualtieri

Affari Esteri e Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio

Lavoro e Politiche Sociali, Nunzia Catalfo

Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli

Difesa, Lorenzo Guerini

Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà

Innovazione, Paola Pisano

Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone

Affari regionali, Francesco Boccia

Sud, Giuseppe Provenzano

Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti

Affari europei, Enzo Amendola

Giustizia, Alfonso Bonafede

Ambiente, Sergio Costa

Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova

Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti

Beni e Attività Culturali e Turismo, Dario Franceschini

Salute, Roberto Speranza

Sport e alle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

“Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo con questa squadra le nostri migliori energie, competenze, passione a rendere l’Italia migliore nell’interesse di tutti i cittadini da Nord a Sud”, ha detto al Quirinale Conte dopo aver letto la lista dei ministri del nuovo governo. “Sono entrato per salutarvi e ringraziarvi del vostro lavoro, dell’impegno con cui avete informato i nostri concittadini”, ha detto il Capo dello Stato al termine dell’incontro con Conte, rivolgendosi ai giornalisti presenti al Quirinale. C’è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo e la parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma”, ha poi spiegato il presidente Mattarella.

Dopo aver lasciato il Quirinale, Conte ha incontrato a Montecitorio il presidente della Camera Roberto Fico. In base alla regola della ‘culla’, il governo Conte ‘nascerà’ alla Camera: è da qui che il presidente del Consiglio comincerà a presentare le dichiarazioni programmatiche.

Zingaretti: svolta generazionale

“Bene questa svolta, ora è tempo di cambiare l’Italia. Il Governo nasce nel Parlamento come il governo precedente, abbiamo fermato Salvini e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare l’Italia protagonista in Europa. Il calo incredibile dello spread che si è già determinato significa soldi in più nelle tasche degli italiani. Noi siamo stati uniti e responsabili. Ora c’è un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova. Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale“, ha commentato Zingaretti.

Salvini: tempo galantuomo

“Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi”, è stata la dichiarazione a caldo di Matteo Salvini.

La cronaca della mattinata

Stamane Conte si è concentrato sulla formazione della squadra di governo e sulla messa a punto degli ultimi dettagli relativi al programma condiviso. Al tavolo con il premier i capigruppo del Movimento 5 stelle, D’Uva e Patuanelli, i rappresentanti del Pd, Delrio e Stefano, e quelli di Liberi e uguali De Petris e Fornaro. Dopo oltre due ore si è concluso il vertice finale.

Poco prima di mezzogiorno è stato proprio il fronte di Liberi e Uguali a rilasciare una prima dichiarazione: “Noi non abbiamo chiesto nessun ministero, abbiamo chiesto pari dignità che significa una presenza all’interno della compagine ministeriale e come tale il presidente incaricato crediamo che riconoscerà questo nostro contributo” ha detto il capogruppo di Leu Fornaro. Si dice soddisfatto anche Delrio: “Abbiamo fatto un lavoro lungo e faticoso e lo abbiamo portato a termine. Si lavorerà a nuova legge sull’immigrazione, che smetta di affrontare il tema in maniera emergenziale e lo affronti in maniera organica“. E ha spiegato che non avrebbe fatto parte della squadra di governo: “Non sono mai stato né sarò incluso nella squadra di governo, perché abbiamo deciso di fare un grande rinnovamento” ha concluso il capogruppo del Pd alla Camera.

Ma all’ora di pranzo i nodi sulla squadra dei ministri non erano ancora sciolti e le delegazioni di Pd e 5 Stelle, insieme a Conte, si sono riunite per un altro vertice. Alle 14 è stata aperta la sala stampa del Quirinale: segnale che si è giunti a un accordo, poco dopo il premier sale al Colle per sciogliere la riserva e presentare al presidente Mattarella la nuova squadra di governo.

Miss Italia 2019, la vincitrice è Carolina Stramare

Miss Italia 2019, la vincitrice è Carolina Stramare

Prima eliminata, poi ripescata. La 20enne di Vigevano premiata dal televoto

Ultimo aggiornamento il 7 settembre 2019 alle 11:34

Carolina Stramare, Miss Italia 2019 (LaPresse)
Carolina Stramare, Miss Italia 2019 (LaPresse)

Jesolo, 7 settembre 2019 – Lo scettro della più bella va a Carolina Stramare, acclamata Miss Italia 2019 al termine della finale andata in onda ieri su Rai 1. Carolina, lombarda di  20 anni, 179 centimetri e magnetici occhi verdi, vince in rimonta: eliminata in un primo momento è poi ripescata dalla giuria. Alla fine è lei a ereditare fascia e corona da Carlotta Maggiorana, reginetta nel 2018. Seconda classificata la siciliana Serena Petralia, davanti alla veneta di origini cingalesi Seuvmi Fernando.

Il concorso è tornato quest’anno sulla rete ammiraglia dopo l”esilio’ a La7: padrone di casa Alessandro Greco che in apertura di trasmissione omaggia il “papà” di Miss Italia Enzo Mirigliani, e il “fratellone” Fabrizio Frizzi, volto storico del programma. Sul palco si contendono il titolo 80 finaliste, tante quanti sono gli anni del concorso. Per la prima volta il verdetto è affidato esclusivamente dal televoto.

CHI E’ CAROLINA STRAMARE E LE FOTO DELLA SERATA

La gara è serrata: subito una prima scrematura di 40 miss, mentre Greco accoglie al PalaInvet di Jesolo la madrina Gina Lollobrigida, reginetta nel 1947, che si accomoda fra la giuria di “esperte”, composta dalle ex miss Eleonora Daniele, Lorena Bianchetti, Giulia Salemi, Caterina Balivo. Sotto i riflettori si alternano le miss storiche, da Roberta Capua a Federica Moro, e personaggi femminili che sommano bellezza e talento. Tante sportive: ci sono Sara Simeoni, medaglia d’oro ai Giochi nel salto in alto, l’olimpionica Margherita GrambassiNovella Calligaris, campionessa di nuoto di ieri, e l’iridata dello sci Isolde Kostner. Poi Milli Carlucci e l’attrice Caterina Murino e ancora l’archeologa Alessandra Benini: ognuna ha un consiglio per le ragazze, un motto, un augurio per il futuro. Non mancano, come da tradizione, momenti canori con Benji & Fede, Peppino Di Capri e Fausto Leali: gag e intrattenimento sono affidate all’attore Sergio Rossi e a Tosca D’Acquino, voce fuori campo a Miss Italia, che rivendica per sé la fascia “parmigiana di melanzane”.

Nella kermesse trova spazio anche il tema del femminicidio, con la testimonianza della mamma di Giordana Di Stefano, uccisa a 20 anni dall’ex fidanzato nel 2015.

Intanto la gara è ripartita: il gruppo di 40 si è dimezzato fino a raggiungere quota 20. Al terzo step ne restano dieci, poi tre. Carolina, incredibilmente eliminata e poi ripescata dalle ‘esperte’, convince il pubblico al secondo tentativo: 20 anni, di Vigevano (Pavia), è incoronata 80esima Miss Italia.

Le fasce di Miss Italia

Miss Eleganza è la numero 37 Myriam Melluso, incoronata anche Miss Social 2019 e già vincitrice del titolo nazionale di Miss Linkem 2019.

Miss Sorriso è la numero 62 Sevmi Fernando.

Miss Cinema è la numero 57 Cosmary Fasanelli. 

Us Open 2019: Nadal si prende la finale, Berrettini gli applausi

Us Open 2019: Nadal si prende la finale, Berrettini gli applausi

Il maiorchino si impone 3-0 (7-6, 6-4, 6-1) e conquista la quinta finale della sua carriera nel torneo disputato sul cemento di Flushing Meadows

di FRANCESCO BOCCHINI
Ultimo aggiornamento il 7 settembre 2019 alle 10:28

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini

New York, 7 settembre 2019 – Cala il sipario sulla straordinaria avventura agli Us Open di Matteo Berrettini, sconfitto in semifinale da un grande Rafael Nadal. Il maiorchino fa suo l’incontro con un 3-0 (7-6, 6-4, 6-1) che rispecchia fedelmente l’andamento del match.

Nel primo set, il romano ha la forza di ribattere colpo su colpo, fino al tie break, quando addirittura si trova in vantaggio sullo 0-4. A Berrettini manca tuttavia la freddezza di chiudere e Nadal ne approfitta, rimontando e annullando la palla set capitata al suo avversario sul 5-6. Due punti di fila del dodici volte campione del Roland Garros e 1-0 per mettere in chiaro le cose.

Nel secondo set è ancora l’equilibrio a farla da padrone, almeno fino al settimo game, quello in cui Berrettini concede il servizio a Nadal, che si porta prima sul 4-3 e poi sul 5-3. L’italiano sembra alle corde, ma reagisce e accorcia le distanze. Peccato che dall’altra parte della rete ci sia un campione del calibro dello spagnolo classe ’86, che non spreca l’occasione per volare sul 2-0 nel conto dei set.

E’ sostanzialmente il colpo del k.o. per Berrettini, che nell’ultimo set crolla lentamente. Nadal piazza immediatamente il break, si accorge delle difficoltà del rivale e spinge ulteriormente, portandosi sul 4-1. Il tennista romano non ha più energie per pensare a un disperato tentativo di rimettere in piedi la sfida. Nadal chiude così i giochi, prendendosi la finale numero cinque della sua carriera sui campi in cemento di Flushing Meadows (finora tre vinte e una persa, ndr). A Berrettini invece vanno tanti, tantissimi applausi, oltre a un ricco premio in denaro e la nona posizione nella classifica Atp.

Scoperta acqua su un esopianeta simile alla Terra

Scoperta acqua su un esopianeta simile alla Terra

Dista 110 anni luce da noi e possiede temperature compatibili con l’esistenza di forme di vita. Un’italiana nel team: “15 anni di lavoro”

Ultimo aggiornamento il 12 settembre 2019 alle 14:00

Una rappresentazione artistica di K2-18b
Una rappresentazione artistica di K2-18b

Roma, 11 settembre 2019 –  Scoperto vapore acqueo nell’atmosfera di un pianeta dalla massa simile a quella alla Terra e distante 110 anni luce: si tratta della prima volta. Il suo nome è K2-18 b e si trova alla distanza giusta dalla sua stella per avere temperature compatibili con l’esistenza di forme di vita. K2-18 b, per la precisione, è un esopianeta, essendo esterno al Sistema Solare, ha una massa otto volte superiore alla Terra- per questo fa parte del gruppo delle “super terre” – la sua stella, chiamata K2-18, è una nana rossa più piccola e fredda del Sole, ma molto attiva, tanto che l’ambiente potrebbe essere un ambiente più ostile della Terra perché potenzialmente esposto a più radiazioni.

UN’ITALIANA NEL TEAM – Pubblicata sulla rivista Nature Astronomy, la scoperta è frutto del lavoro di un gruppo di studiosi dell’University College di Londra coordinato da Angelos Tsiaras e di cui fa parte l’italiana Giovanna Tinetti che ha commentato: “E’ un lavoro durato quindici anni e il risultato è stato ottenuto grazie allo sviluppo di algoritmi che permettono di estrarre piccolissimi segnali grazie all’intelligenza artificiale. E questo con i telescopi di oggi, quando ne avremo altri piu’ potenti – nei prossimi dieci anni – arriveremo ancora piu’ lontano”. L’esopianeta e’ stato scoperto nel 2015 dal telescopoio spaziale Kepler, mentre le osservazioni che hanno reso possibile l’individuazione di vapore acqueo sono state realizzate nel 2016 e nel 2017 con il telescopio Hubble.

GLI SCENARI – Gli scienziati considerano questa scoperta solo il primo passo che aiuta però a rispondere alla domanda: la Terra è unica? In effetti, ha rilevato Tinetti, “la nostra scoperta rende K2-18 b uno dei pianeti più interessanti per gli studi futuri”. Ad oggi, infatti, “sono stati rilevati oltre 4.000 pianeti extrasolari, ma non sappiamo molto sulla loro composizione e natura. Osservando un ampio campione di pianeti, speriamo di scoprire come si formano e come evolvono nella nostra galassia”. E’ anche la prima volta che viene osservata l’atmosfera su un pianeta che si trova nella cosiddetta ‘zona abitabile”, ossia la zona compatibile con temperature che permettono l’esistenza di acqua allo stato liquido. Non si esclude che nell’atmosfera di K2-18 b possano esserci anche azoto e metano. Saranno necessarie ulteriori osservazioni per capire se ci sono nuvole e la percentuale di acqua presente nell’atmosfera. “E’ una scoperta straordinaria, siamo davvero felici”, conclude Tinetti.

Ponte Morandi, “falsi report” su altri viadotti: nove misure cautelari

Ponte Morandi, “falsi report” su altri viadotti: nove misure cautelari

Nell’indagine bis erano indagate 15 persone tra dirigenti e tecnici di Aspi e Spea. Nel mirino le relazioni sul Pecetti, in Liguria, e il Paolillo, in Puglia. Autostrade: “Quei viadotti sono sicuri”

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Ultimo aggiornamento il 13 settembre 2019 alle 21:00

Genova, il Ponte Morandi dopo il crollo (foto Ansa)
Genova, il Ponte Morandi dopo il crollo (foto Ansa)

Genova, 13 settembre 2019 – Nove misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta bis riguardante i report “ammorbiditi” sulle condizioni dei viadotti gestiti da Autostrade. La Guardia di finanza di Genova sta eseguendo le misure firmate dal Gip Angela Nutini, chieste dal pubblico ministero Walter Cotugno. Eseguite anche misure interdittive. L’inchiesta bis era partita dopo il crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, e aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 15 persone tra dirigenti e tecnici di Aspi e Spea. A seguito degli sviluppi delle indagini, il titolo di Atlantia è andato a picco in Borsa, arrivando a perdere oltre il 5,5% dopo essere stato anche brevemente sospeso dalle contrattazioni.

LE INDAGINI – Secondo i militari del primo gruppo delle Fiamme Gialle genovesi, il gruppo avrebbe ‘edulcorato’ le relazioni sullo stato dei viadotti controllati, che sarebbero il ‘Pecetti’ della A26, in Liguria, e il ‘Paolillo’  della A16, in Puglia. Per l’accusa, in certi casi, i report erano quasi routinari e quindi non corrispondenti al vero stato delle strutture. Una circostanza emersa durante gli interrogatori dei testimoni nel corso delle indagini sul crollo del Ponte Morandi. In particolare, i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report “talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri”.

LE MISURE CAUTELARI – Oggi sono stati eseguiti 3 arresti e 6 misure interdittive. Secondo quanto trapela, sono finiti ai domiciliari Massimiliano Giacobbi (Spea), Gianni Marrone (direzione VIII tronco) e Lucio Torricelli Ferretti (direzione VIII tronco). Le misure interdittive – si tratta di sospensione dai pubblici servizi per 12 mesi – riguardano invece tecnici e funzionari di Spea e Aspi: Maurizio Ceneri; Andrea Indovino; Luigi Vastola; Gaetano Di Mundo; Francesco D’Antona e Angelo Salcuni.

La nota di Aspi

”In merito alle notizie di stampa che riguardano i provvedimenti adottati dalla magistratura genovese con riferimento ai viadotti Pecetti e Paolillo, Autostrade per l’Italia conferma nuovamente la sicurezza di tali opere, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa”, si legge in una nota di Autostrade per l’Italia.

“Sulla scorta delle informazioni fornite dalle direzioni di Tronco competenti –  prosegue la nota – , la società ha inviato lo scorso 4 dicembre 2018 al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report contenente il dettaglio degli interventi manutentivi realizzati e delle verifiche effettuate sui viadotti della rete, tra cui il Pecetti e il Paolillo”.

E ancora: “In nessun caso è stato riscontrato alcun problema riguardante la sicurezza di questi e altri viadotti oggetto di indagine, che sono stati verificati anche da società esterne specializzate in tale tipo di monitoraggi, oltre che dai competenti uffici ispettivi del Ministero”

La nota ricorda “che il viadotto Paolillo è un ponticello di 11 metri, completamente ristrutturato, rispetto al quale, per quanto a conoscenza della Società, l’indagine riguarderebbe una presunta marginale discrepanza tra le analisi progettuali e la costruzione finale”. Per quanto riguarda il Pecetti, “si conferma che l’opera è totalmente ristrutturata ed è stata oggetto di ripetute verifiche. In ogni caso Aspi segnala che, a scopo meramente cautelativo, aveva già provveduto a cambiare la sede operativa dei due dipendenti oggi interessati dai provvedimenti della magistratura”.  Infine, la nota conclude: ”Anche sulla scorta delle informazioni che potrà assumere e approfondire nel corso delle prossime ore, Autostrade per l’Italia si riserva di attivare ulteriori azioni a propria tutela, restando a disposizione degli organi inquirenti”.

La nota di Atlantia

Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia, alla luce delle notizie di stampa relative ai provvedimenti cautelari disposti dalla magistratura nei confronti di alcuni dipendenti delle società Spea Engineering e Autostrade per l’Italia, sulla base della contestazione del reato di falso circa alcuni dati di monitoraggio relativi ai viadotti Pecetti e Paolillo, ha deliberato l’avvio immediato di un audit sui fatti emersi. In una nota si legge: “Audit da affidarsi a primaria società internazionale, finalizzato a verificare la corretta applicazione delle procedure aziendali da parte delle società e delle persone coinvolte. Quanto sopra al fine di una migliore comprensione dei fatti; i risultati saranno messi a disposizione della magistratura”. Atlantia ha richiesto inoltre che i Consigli di Amministrazione delle società controllate Spea Engineering ed Autostrade per l’Italia “si riuniscano in via d’urgenza per ogni più opportuna determinazione e si riserva ogni ulteriore azione a seguito di una più ampia valutazione al riguardo”.

Carabiniere ucciso, sul cellulare degli indagati immagini di droga, armi e soldi

Carabiniere ucciso, sul cellulare degli indagati immagini di droga, armi e soldi

Informativa del Ris: impronte di Natale Hjorth dove fu trovato il coltello, l’americano ha sempre negato di avere avuto a che fare con l’arma che uccise il vicebrigadiere

Ultimo aggiornamento il 14 settembre 2019 alle 01:07

Immagine trovata nel telefono di Gabriel Natale Hjorth
Immagine trovata nel telefono di Gabriel Natale Hjorth

Roma, 13 settembre 2019 – Decine di foto di sostanze stupefacenti, armi e denaro. Dall‘analisi dei cellulari di Finningan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, i due giovani americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ucciso a Roma il 26 luglio scorso, emergono dettagli descritti in una informativa depositata dalla Procura in vista dell’udienza davanti al tribunale del Riesame. “La quantità di immagini presenti all’interno dell’apparato telefonico, aventi per oggetto effigi riproducenti narcotici e medicinali di vario tipo, – si legge nel documento – è risultata copiosa”. Le immagini sono state estrapolate da alcune chat. In alcune di queste compare Natale che “unitamente alla sua presunta ragazza, o talvolta da solo, ostenta il possesso di ingenti somme di denaro che, correlate ad alcuni messaggi estrapolati dall’applicativo whatsapp presente nel telefono cellulare dell’indagato, potrebbero essere comunque derivanti dai proventi della vendita dei narcotici“. Si parla di “marijuana in pezzi, in barattoli ed essiccata, piantine di marijuana, cocaina in pezzi o crack, pasticche di farmaci, probabilmente Xanax”.

Nei video armi ostentate e passamontagna

Christian Gabriel Natale Hjorth ha “padronanza e assoluta disinvoltura” nel maneggiare armi, così come Finningan Lee Elder, aggiungono i carabinieri nell’informativa. Dalle immagini emerge come i due indagati “siano spavaldi e inclini alla sregolatezza“. In alcuni video è ripreso Natale mentre maneggia armi, ostentate “con irriverenza e disinvoltura” e con il volto coperto da un passamontagna. Tra le foto ce ne è una in cui si vede Natale “con un guanto blu, all’aperto mentre maneggia una pistola – presumibilmente modello Glock – nell’evidente azione di incamerare il proiettile nella canna”. E poi in un’altra, Natale “all’interno di una stanza impugna pericolosamente l’arma, filmandosi allo specchio”. La stessa arma, corredata di mirino laser, appare in un filmato in cui Natale è a torso nudo e indossa un guanto blu.  Dalle immagini e dai messaggi, scrivono gli investigatori, “emerge il ruolo decisivo assunto da Natale nella commissione dei delitti posti in essere unitamente a Finnegan Lee Elder”.

Un'immagine trovata nel telefono di Gabriel Natale Hjorth
Un’immagine trovata nel telefono di Gabriel Natale Hjorth

Elder a un conoscente: mi porto il coltello

“Qualunque cosa accada ti amo… non so se riesco a tornare”. Così scriveva, in una chat alla fidanzata, Finningan Lee Elder. Pochi minuti prima Cerciello Rega si accasciava a terra, colpito con 11 coltellate. La chat è citata in una informativa dei carabinieri depositata dalla Procura in vista dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame. “Mi porto il coltello“. Così scriveva Elder, reo confesso per l’omicidio del vicebrigadiere, a uno suo conoscente americano, residente negli Usa, dal quale comprava droga. Il dialogo, recuperato dai carabinieri del Nucleo Investigativo sul telefono cellulare di Elder, risale al 31 gennaio scorso.

La madre a Hjorth: “Sei bugiardo e spacci”

La madre di Gabriel Christian Natale Hjorth era convinta della malafede del figlio che le avrebbe nascosto la sua attività di spaccio. Secondo l’informativa del Nucleo investigativo dei Carabinieri, nel corso della conversazione tra i due in cui, probabilmente dopo una lite, Gabriel Christian dice di aver solo provato dei funghi allucinogeni per la seconda volta nella sua vita, la donna lo accusa di spacciare e di essere dedito a uno stile di vita dissoluto.

Impronte di Natale dove fu ritrovato il coltello

I carabinieri del Ris, per altri versi, hanno individuato impronte palmari e digitali di Christian Gabriel Natale Hjorth, accusato in concorso con Finnegan Lee Elder dell’omicidio del sottufficiale dell’Arma, su uno dei pannelli del controsoffitto della camera dell’albergo dove i due americani erano alloggiati. Nell’intercapedine fu occultato il coltello utilizzato da Elder per colpire il carabiniere. Questo elemento nuovo, che la procura ha depositato a beneficio della difesa, aggrava la posizione dello stesso Natale Hjorth che finora si era dichiarato estraneo all’omicidio del vicebrigadiere (finora ha sempre negato di avere avuto a che fare con quell’arma) e che lunedì comparirà davanti al tribunale del Riesame per una eventuale revoca della misura cautelare in carcere. Le analisi sono state svolte sui reperti prelevati all’ inizio di agosto nella stanza dell’albergo che dista 80 metri dal luogo della tragica aggressione. Elder aveva confessato di essere stato lui l’autore materiale dell’omicidio.

Clochard testimone, sarà sentito presto

Tra le ultime notizie si apprende che verrà sentito il clochard romeno Constantin Marian Sarcila che nell`ambito dell`inchiesta sull`omicidio, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la notte del 26 luglio scorso stazionava sul marciapiede della banca Unicredit di via Cesa, quartiere Prati a Roma, dove i due americani ora in carcere, avevano dato appuntamento a Sergio Brugiatelli, al quale avevano rubato lo zaino. All’appuntamento però andarono i carabinieri Andrea Varriale e il collega Cerciello Rega. Dalle dichiarazioni di Sarcila, già ascoltato dagli inquirenti, “si evince che i militari si erano qualificati quali appartenenti alle forze dell’ordine – si legge in`una informativa già agli atti – e che Natale Hjorth, ossia il giovane con i capelli in ordine, si era agitato apprendendo di essere dinanzi a dei Carabinieri”. Intanto, Rosa Maria Esilio, la vedova di Cerciello Rega, assistita dall’avvocato Massimo Ferrandino, ha nominato un medico legale per un approfondimento tecnico: il perito dovrà in particolare svolgere un raffronto fra le 11 coltellate inferte al militare e i segni repertati sui vestiti del vicebrigadiere ucciso.

Ricognizione sul luogo dell’agguato

“Tra i due indagati, Christian Gabriel Natale Hjorth si è rivelato certamente il personaggio carismatico, assumendo una posizione dominante non solo nel momento in cui ha negoziato la restituzione dello zaino ma anche quando ha impartito a Finningan Lee Elder le disposizioni da adottare in occasione dell’incontro”. Lo hanno scritto i carabinieri del nucleo investigativo in una informativa depositata dalla procura di Roma in vista dell’udienza davanti al tribunale del Riesame nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio Cerciello. Per chi indaga “il contributo causale di Natale” è però parimenti decisivo nella commissione del delitto. In effetti dei due indagati, Natale è l’unico in grado di ben comprendere la lingua italiana. “Si fa promotore – si afferma nella informativa – in tutte le fasi della vicenda, di ogni attività illecita; una volta giunto in Piazza Mastai unitamente ad Elder con il fine di acquistare sostanze stupefacenti, si sottrae al controllo della pattuglia dei carabinieri in borghese, pur avendo certamente riconosciuto gli stessi come appartenenti alle forze dell’ordine in quanto si erano chiaramente qualificati”. E ancora: “la sequenza di immagini ha fornito determinante e ulteriore riscontro del ruolo ricoperto dall’indagato da Natale nella pianificazione dell’agguato che ha portato all’omicidio. Infatti il giovane è uscito dall’albergo per alcuni minuti prima dell’omicidio, con il cappuccio calzato allo scopo di celare la propria identità ad eventuali testimoni per compiere un vero e proprio sopralluogo”.

Premio Campiello, Andrea Tarabbia vince con ‘Madrigale senza suono’

Premio Campiello, Andrea Tarabbia vince con ‘Madrigale senza suono’

La Giuria Popolare di Trecento Lettori Anonimi ha premiato lo scrittore di Saronno con 73 voti su 277

Ultimo aggiornamento il 14 settembre 2019 alle 23:25

Andrea Tarabbia, il secondo da sinistra, vince il Premio Campiello
Andrea Tarabbia, il secondo da sinistra, vince il Premio Campiello

Venezia, 14 settembre 2019 – Con il libro dal titolo ‘Madrigale senza suono‘ (Bollati Boringhieri) Andrea Tarabbia ha vinto la 57esima edizione del Premio Campiello. La Giuria Popolare di Trecento Lettori Anonimi ha assegnato 73 voti sui 277 allo scrittore di Saronno.

Al secondo posto si è classificato Giulio Cavalli, con l’opera ‘Carnaio’ (Fandango Libri), a cui sono stati riconosciuti 60 voti. Terzo Paolo Colagrande, con ‘La vita dispari’ (Einaudi), con 54 voti. Laura Pariani, con ‘Il gioco di Santa Oca’ (La nave di Teseo) con 52 voti è quarta e quinto e ultimo, Francesco Pecoraro, con ‘Lo stradone’ (Ponte alle Grazie), con 38 voti.

Nel corso della cerimonia al Teatro La Fenice di Venezia, è stato consegnato il Premio alla carriera del Campiello 2019 a Isabella Bossi Fedrigotti. E’ stata Emma Marcegaglia, presidente Eni, a consegnare il riconoscimento alla scrittrice e giornalista del Corriere della Sera.

Il ricordo dello scrittore Andrea Camilleri, recentemente scomparso, ha accompagnato le premiazioni della serata. Il maestro siciliano era stato insignito dalla Fondazione Il Campiello del premio alla carriera nel 2011.