Meriam a Roma. Renzi: “Un giorno di festa”. Francesco la ringrazia durante l’incontro

Meriam a Roma. Renzi: “Un giorno di festa”. Francesco la ringrazia durante l’incontro

Finisce l’incubo per Meriam: la giovane cristiana sudanese di 26 anni condannata a morte, all’ottavo mese di gravidanza, per apostasia, è libera ed è arrivata stamattina a Roma. Dove, tra le altre cose, ha avuto l’onore di essere ricevuta da papa Francesco.
Renzi: “Oggi è un giorno di festa” –  La donna, con il marito e i due figli – tra cui Maya nata due mesi fa in cella – è giunta a Ciampino con un volo di stato italiano, dove l’ha attesa Matteo Renzi con la moglie Agnese ed il ministro degli Esteri Federica Mogherini: oggi “è un giorno di festa”, ha detto il premier sottolineando il lavoro “straordinario” del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli nella vicenda.  E proprio Pistelli ha lasciato intendere anche la possibilità che Meriam incontri il papa.
La condanna  a morte – Dopo la condanna a morte e a 100 frustate per adulterio (per aver sposato un cristiano) inflitta a maggio scorso, la giovane era stata arrestata e messa in cella insieme al piccolo figlio di 20 mesi con una sentenza shock che aveva suscitato l’orrore e la mobilitazione del mondo intero facendo scattare molte iniziative internazionale per la sua liberazione. Un dossier, quello di Meriam, su cui dal primo momento si è mobilitato anche il governo italiano con il premier che ha citato il caso della ragazza sudanese anche nel suo discorso di apertura del semestre Ue.
“Ho partorito in catene” – Nella prima udienza, quella in cui gli era stata inflitta la condanna a morte, il giudice si era rivolto all’imputata chiamandola con il nome arabo, Adraf Al-Hadi Mohammed Abdullah, chiedendogli di convertirsi nuovamente all’Islam. “Io sono cristiana e non ho commesso apostasia”, fu la replica della donna che gli costò la condanna a morte e la carcerazione. Solo poche settimane dopo Meriam, in cella, ha dato alla luce una bimba in condizioni durissime: “Ha partorito in catene”, aveva spiegato il marito, che è anche cittadino americano, avanzando preoccupazioni di possibili conseguenze per la salute della bimba.
Resterà qualche giorno in Italia  – Il 23 giugno il tribunale sudanese ha poi deciso la liberazione della donna. Che però è stata fermata nuovamente il giorno dopo insieme al marito e al loro legale mentre si trovava all’aeroporto – mentre con i bambini tentava di lasciare il paese con destinazione Stati Uniti – per un “controllo dei documenti”. Rilasciata per la seconda volta, con la sua famiglia, si è poi rifugiata all’ambasciata americana a Khartoum, dove ha ricevuto il passaporto che le ha permesso di lasciare il Paese diretta come prima tappa in Italia, dove resterà un paio di giorni prima di raggiungere New York.

Meriam ricevuta dal Papa – Meriam è stata ricevuta in un salone di Santa Marta con il marito e i due bambini. Del gruppo che ha incontrato il Papa ha fatto parte anche il viceministro Lapo Pistelli mentre monsignor Yoannis Lahzi Gaid, segretario del Papa, ha fatto da interprete. Tra Meriam e Francesco, ha riferito padre Lombardi, c’è stata “una bella conversazione: sostanzialmente il Papa ha ringraziato per la testimonianza di fede e la costanza della sua fede”. A sua volta Meriam, ha proseguito Lombardi, “ha ringraziato per il sostegno che nella sua vicenda ha sempre avuto dalla Chiesa cattolica”.

Il futuro prossimo della famiglia – La conversazione è poi proseguita con il Papa che si è informato circa il futuro prossimo della famiglia sudanese, in cerca di una sistemazione. Lombardi ha definito la conversazione “serena, affettuosa”, “il Papa è stato molto tenero”. Il colloquio ‘stretto’ tra Bergoglio e Meriam è durato circa dieci minuti ma la sua permanenza con il Pontefice si è protratta per circa mezz’ora considerando anche i saluti a tutti i presenti e la consegna di rosari da parte del Papa.

24 luglio 2014
Meriam a Roma. Renzi: “Un giorno di festa”. Francesco la ringrazia durante l’incontroultima modifica: 2014-07-24T18:32:05+02:00da ugo565
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