I Comuni sono pronti, scatta la Tasi. Da ottobre s’inizia a pagare

I Comuni sono pronti, scatta la Tasi. Da ottobre s’inizia a pagare

Deliberata la gran parte delle aliquote. Ecco come e quanto si versa

di MATTEO PALO

Roma, 19 settembre 2014 – Il mosaico della Tasi è, ormai, a un passo dal completamento. A mezzanotte di ieri, infatti, il ministero del Tesoro ha decretato lo stop alla pubblicazione, da parte dei sindaci, delle delibere che contengono le aliquote della nuova tassa sui servizi indivisibili, come l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade. Gli enti locali hanno dovuto rispettare due termini: l’invio entro lo scorso 10 settembre e la pubblicazione ieri. Hanno risposto alla chiamata 5.220 amministrazioni, secondo i dati provvisori, che si sommano a quelle arrivate al traguardo già a maggio: in totale siamo a oltre 7mila. Tra queste, adesso, compaiono tutte le più importanti città italiane. A questo punto, ne mancano all’appello circa 650.

Partiamo dal funzionamento concreto dalla tassa. Il nuovo tributo ha un’aliquota che varia da un minimo dell’un per mille fino a un massimo del 3,3 per mille. Il limite, però, può essere raggiunto soltanto a condizione che una quota pari allo 0,8 per mille venga collegata alle detrazioni a favore delle categorie meno abbienti. Il modo in cui si sono comportate le amministrazioni viene sintetizzato da Guido Castelli, sindaco di Ascoli e responsabile finanza locale per l’Anci: «Secondo le nostre prime verifiche, i Comuni italiani si stanno orientando sul 2,5-2,6 per mille, che poi sono le aliquote che consentono di ripristinare le entrate venute meno con la cancellazione dell’Imu». Per le seconde case e per gli immobili di lusso, la Tasi si sommerà alla vecchia imposta municipale sugli immobili. E proprio questo fa temere che, alla fine, gli italiani verseranno molto più che con la vecchia Imu: secondo il servizio politiche territoriali della Uil, una famiglia su due pagherà più di due anni fa.

Il quadro delle delibere è piuttosto complesso. Il primo termine per fissare la propria aliquota era stabilito al 23 maggio scorso: allora si erano mossi 2.178 Comuni, fissando la data per l’acconto al 16 giugno. In questo secondo round se ne sono aggiunti all’elenco altri 5.220. Tra questi ci sono quasi tutti i capoluoghi di provincia, con la sola eccezione di Crotone: tra i più importanti vanno citati Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Trieste, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Reggio Calabria, Firenze e Milano. In queste città il prossimo 16 ottobre i cittadini dovranno versare un acconto pari al 50% della Tasi complessiva per il 2014. Saranno chiamati al prelievo non solo i proprietari, ma anche gli inquilini, che pagheranno una quota variabile tra il 10 e il 30%, a seconda dei casi. Restano fuori, a questo punto, circa 650 amministrazioni. In queste città la tassa andrà pagata d’ufficio con l’aliquota base dell’uno per mille entro il prossimo 16 dicembre.

I Comuni sono pronti, scatta la Tasi. Da ottobre s’inizia a pagareultima modifica: 2014-09-19T19:25:01+02:00da ugo565
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