Aldrovandi, gli amici di Federico in piazza per protesta. I genitori: via la divisa a chi ha ucciso

Aldrovandi, gli amici di Federico in piazza per protesta. I genitori: via la divisa a chi ha ucciso

Ferrara si è ripresa la sua piazza. Piazza Savonarola, la stessa dove mercoledì una ventina di poliziotti del sindacato Coisp avevano manifestato in solidarietà ai colleghi condannati per la morte di Federico Aldrovandi. Questa sera Patrizia Moretti, madre del ragazzo ucciso durante un controllo di polizia nel 2005, ha avuto con sé la folla per rioccupare quegli spazi. E per gridare, usando le parole del padre di Federico, Lino, che quei “signori tra poco torneranno liberi, però quella divisa va tolta”. Una richiesta, quella della destituzione dei quattro agenti condannati per l’omicidio del figlio, che ha fatto scattare un applauso delle migliaia di presenti e che però potrebbe non arrivare mai: la commissione disciplinare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, secondo quanto si è appreso, ha infatti concluso a gennaio il procedimento aperto nei confronti dei 4 agenti, con un provvedimento di sospensione di 6 mesi. Sospensione che, stando a fonti qualificate, dovrebbe scattare non appena i poliziotti avranno scontato i residui 6 mesi di condanna, dunque a giugno. Se resteranno così le cose, gli agenti potrebbero tornare in servizio all’inizio del 2014.
La rabbia del papà – “La Cancellieri ha detto che con un omicidio colposo non è consentito il licenziamento, ma che sarà valutato il disonore della divisa”, ha spiegato al megafono Lino Aldrovandi. “Io quella divisa la amo… e ve lo dico, può succedere l’irreparabile, si può sbagliare – ha aggiunto – Ma dalla divisa deve uscire l’Uomo, deve chiedere scusa e dire ho sbagliato”. Invece, ha aggiunto Lino, alla famiglia Aldrovandi è toccato “uno sforzo così per arrivare alla verità”. Anni di lotta. E poi mercoledì il presidio. “E quel voltarci le spalle quando è stata mostrata la foto di Federico”. Non è servito finire la frase. Patrizia Moretti è stata ancora più dura nei confronti del Coisp. “Il loro modo di approfittare del nostro dolore è il culmine della disumanità, ma in questo modo hanno reso palesi a tutti quanto sia difficile per le famiglie lottare per avere giustizia quando dall’altra parte ci sono le forze dell’ordine”. Al suo fianco, non a caso, c’erano Ilaria Cucchi e Lucia Uva. Ma oggi il Coisp ha ribadito alla Cancellieri: “non cada nel tranello”.
La difesa del Coisp – La manifestazione a Ferrara, ha sottolineato il sindacato, non era “contro qualcuno né tantomeno contro la sentenza” e, soprattutto, tutte le “autorità cittadine, sindaco compreso, con una settimana d’anticipo” sapevano dell’iniziativa ma “nessuna obiezione o rilievo sono stati mossi, né in relazione al luogo né all’orario né alla modalità del presidio”. Ora, hanno detto i familiari di Federico Aldrovandi, una risposta se la aspettano dalle istituzioni, dall’ispezione mandata in questura dal ministro Cancellieri.
Il dolore della mamma – “Spero che si capisca come mai questo dolore ha continuato a pioverci addosso per otto anni e in tutto quest’ultimo mese”, ha detto Patrizia Moretti. Da più parti in piazza è stato chiesto come sia stato possibile autorizzare un presidio simile sotto l’ufficio dove lavora Patrizia Moretti. Nei giorni scorsi, la donna aveva spiegato di essersi sentita “perseguitata” dalle iniziative del Coisp. “Queste persone sanno fare molto male e vorrei che le istituzioni lo impediscano. Vengo dall’ufficio del Prefetto, mi ha ribadito la sua vicinanza, collaborazione e protezione”. La madre di Federico è tornata a chiedere un cambiamento di mentalità, e “alla polizia ‘pulita’ la forza di liberarsi dalle mele marce”. Al suo fianco Giuseppe Giulietti, di Articolo 21. “C’é un brutto virus che si aggira per il Paese. Un senso di intolleranza contro la Costituzione e la legalità. Mi riferisco a questa idea che si possa manifestare contro i tribunali, contro i giudici e ora addirittura contro una famiglia che ha subito l’oltraggio massimo, la morte di un figlio”. “E’ un virus che va stroncato”, ha aggiunto. “Quello dell’altro giorno è stato un oltragg
Funzionari di polizia contro il sindacato – La spirale polemica innescata a seguito dell’iniziativa del Coisp sotto gli uffici dove lavora la signora Patrizia Moretti rischia di “essere tossica per tutto il movimento sindacale di polizia che è stato determinate per il processo di democratizzazione degli apparati della sicurezza, e, può in questo periodo assai dedicato incanalare la rabbia del disagio sociale nei confronti dei poliziotti durante le manifestazioni pubbliche”. E’ quanto afferma il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, Enzo Letizia. “Riteniamo non solo inopportune – aggiunge Letizia – ma anche immotivate le richieste di dimissioni del Ministro dell’Interno, la coscienza democratica ci impone, di garantire il rispetto delle istituzioni soprattutto quando si ritiene di subire ingiustizie che passano inosservate. Qualsiasi rigurgito corporativo va rigettato, – conclude Letizia – l’etica professionale dei poliziotti è un bene prezioso, il Paese ci richiede sempre senso di responsabilità poiché affida a noi la sua sicurezza”.
Anonymous attacca sito Coisp: complici di una mattanza – Anche gli hacker di Anonymous Italia contro il sindacato dei poliziotti Coisp. Il collettivo ha ‘attaccato’ il sito del Coisp (ora spento) postando un messaggio per i “servi dello Stato”. “Apprendiamo dell’ennesima dimostrazione di viltà alla quale avete dato adito. Il vostro pseudo-sindacato – scrive Anonymous – manifesta solidarietà verso mani colpevoli e sporche di sangue innocente. Insabbiate la verità, sprezzanti di una madre orfana di un figlio strappatole barbaramente da quattro assassini, rendendovi complici di una sanguinosa mattanza e di un dolore che non può essere sopito”. “Infangate i diritti umani incarnando il ruolo di capri espiatori – proseguono gli hacker – mentre vi prodigate in azioni violente, repressive e deplorevoli. L’ombra del sangue di Federico è più viva che mai. Non dimentichiamo chi è caduto per mano di vili assassini asserviti al potere. Non dimentichiamo lo strazio delle madri e dei padri che chiedono giustizia e rispetto. Le loro urla e le loro lacrime sono anche le nostre. E a loro ci stringiamo, con la promessa di utilizzare tutte le armi in nostro possesso per indagare sulle morti impunite, per fare luce laddove lo Stato complice vuole imporre il silenzio”, conclude Anonymous.
Aldrovandi, gli amici di Federico in piazza per protesta. I genitori: via la divisa a chi ha uccisoultima modifica: 2013-03-30T17:17:45+01:00da ugo565
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