Istat: stipendi crescono meno dell’aumento dei prezzi

Istat: stipendi crescono meno dell’aumento dei prezzi 30/08/2012

Istat: stipendi crescono meno dell’aumento dei prezzi

 

Nel mese di luglio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e cresce dell’1,5% rispetto a luglio 2011


Istat: stipendi crescono meno dell’aumento dei prezzi

Alla fine di luglio 2012 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 70,3% degli occupati dipendenti e al 66,6% del monte retributivo osservato.
Nel mese di luglio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e cresce dell’1,5% rispetto a luglio 2011. Nella media del periodo gennaio-luglio 2012 l’indice è cresciuto, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, dell’1,4%.
Con riferimento ai principali macrosettori, a luglio le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,0% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a luglio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: energia elettrica e gas (2,9%), tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,8%), chimiche, legno, carta e stampa, acqua e smaltimento rifiuti (2,7% in tutti gli aggregati). Si registrano, invece, variazioni nulle per agricoltura, telecomunicazioni e tutti i comparti della pubblica amministrazione.
A luglio, tra i contratti monitorati dall’indagine, non si è registrato nessun rinnovo.
Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 29,7% nel totale dell’economia e dell’8,5% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 31,6 mesi per l’insieme degli occupati e di 33,9 mesi per il settore privato.

Istat: stipendi crescono meno dell’aumento dei prezziultima modifica: 2012-08-31T16:45:55+02:00da ugo565
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