Ilva di Taranto: sciopero ad oltranza

Sciopero ad oltranza all’Ilva, il Pg: “Decisione sofferta”. Federacciai attacca: “Sequestro su opinabili valutazioni”

“Se un impianto in regola con le norme ecologiche”, “può essere chiuso da un magistrato sulla base di opinabili correlazioni tra l’esistenza dell’impianto industriale e la salute, non vi è più alcuna certezza del diritto”. All’indomani del sequestro di parte dello stabilimento siderrurgico dlel’Ilva di Taranto, Federacciai scende in campo e critica aspramente. Lo afferma la Federacciai, in una nota, in relazione al sequestro dell’Ilva. “Colpire Taranto significa colpire duramente la filiera, con conseguenze economiche e sociali drammatiche”, continua l’associazioni di industriali che chiede al Governo “ogni passo possibile per la riapertura dello stabilimento”, avvisando che si pone ‘brutalmente’ il tema della permanenza in Italia di “interi settori industriali”.
Riesame il 3 agosto – Ma la procura di Taranto tira dritta e fissa l’udienza del riesame del sequestro di sei impianti a caldo e dell’arresto di otto persone, tra cui il patron Nicola Riva, per il prossimo 3 agosto. “E’ un provvedimento estremamente sofferto e la sofferenza si coglie in ogni rigo”, ha detto il procuratore generale di Lecce, Giuseppe Vignola, illustrando in una conferenza stampa a Taranto il decreto giudiziario. Alla conferenza stampa partecipano anche il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Lecce-sezione di Taranto, Ciro Saltalamacchia, magistrati del pool di tutela ambientale della Procura di Taranto e i vertici dei carabinieri del comando provinciale di Taranto e del Noe di Lecce. “Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c’era altra strada se non il sequestro, non c’era possibilità di adottare altri provvedimenti”, ha sottolineato il pg di Lecce.
La protesta ad oltranza degli operai – Sul fronte aziendale, intanto, gli operai decidono di protestare ad oltranza. E’ stato confermato infatti lo sciopero nell’assemblea dei lavoratori che si è conclusa questa mattina all’interno dello stabilimento siderurgico. I sindacalisti di categoria hanno sottolineato nei loro interventi la necessità di sollecitare un intervento del presidente Mario Monti sulla vicenda. Il tema, ha confermato lo stesso ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sarà oggetto del Consiglio dei ministri di oggi. E mentre i lavoratori confermano la necessità di presidiare tutti gli ingressi nella città di Taranto, il procuratore della Repubblica della città salentina, Franco Sebastio, terrà alle ore 11.00, presso il comando provinciale dei carabinieri, una conferenza stampa in relazione all’inchiesta che ha portato al sequestro di sei reparti dell’area a caldo dell’Ilva e ad otto arresti.
Bloccate le statali 100 e 106 – All’assemblea hanno partecipato migliaia di lavoratori Ilva alla presenza dei segretari generali di Uilm, Fiom e Fim, Rocco Palombella, Maurizio Landini e Marco Bentivoglio. Intanto, sono tuttora bloccate da centinaia di lavoratori le strade statali 100 e 106. Non è escluso che anche stamani i lavoratori decidano di tenere manifestazioni all’interno della città.
Sciopero anche all’Ilva di Genova – La protesta si estende anche a Genova nello stabilimento dell’Ilva di Cornigliano a Genova, dove oltre 200 lavoratori sono usciti dai cancelli per protestare contro la decisione dei giudici di sequestrare le aree della società a Taranto. La preoccupazione dei lavoratori genovesi è molto forte perché le lavorazioni svolte a Genova dipendono in gran parte da manufatti provenienti dalla Puglia. “Tra cinque giorni – ha detto il segretario della Fiom Grondona – non avremo più materiale da lavorare”. Il corteo si dirige verso la Prefettura.
L’inchiesta – I sigilli sono stati apposti dalla procura di Taranto al termine di un’inchiesta durata diversi anni che è giunta a considerazioni pesantissime sulle responsabilità della dirigenza dello stabilimento siderurgico. “Chi gestiva e gestisce l’Ilva ha continuato nell’attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza”, ha scritto il Gip di Taranto Patrizia Todisco che ha disposto il sequestro di sei reparti a caldo del siderurgico tarantino e ha ordinato l’arresto per otto persone, coloro che per anni hanno gestito lo stabilimento dell’Ilva. Tra questi anche l’ex patron dell’Ilva Emilio Riva e il figlio Nicola, subentratogli alla guida del gruppo solo pochi mesi fa.
 
Ilva di Taranto: sciopero ad oltranzaultima modifica: 2012-07-27T15:47:30+02:00da ugo565
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