Turchia: è caccia ai giornalisti, fotografo italiano ferito e arrestato. Erdogan: “Non riconosco il parlamento Ue”

Turchia: è caccia ai giornalisti, fotografo italiano ferito e arrestato. Erdogan: “Non riconosco il parlamento Ue”

In Turchia la situazione continua ad essere incandescente con arresti di massa dei manifestanti e la caccia ai giornalisti, specie se stranieri, da parte delle forze di polizia turche. Domenica ci sono stati momenti di panico per Daniele Stefanini, un fotografo italiano ferito a Istanbul durante gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine nel quartiere di Bayrampasha. Stefanini è stato trasportato in ospedale e al momento è in stato di fermo in questura, ma le autorità italiane si sono mostrate ottimiste sul suo prossimo rilascio.
L’arresto del fotografo italiano – “Siamo stati molto fortunati – ha spiegato l’ambasciatore d’Italia ad Ankara, Gianpaolo Scarante -. Stefanini è stato trovato in stato confusionale nel corso delle manifestazioni da un avvocato dei diritti umani, che lo ha soccorso e ha guardato i documenti. Questo ci ha permesso di entrare subito in azione. Al momento del suo ritrovamento aveva preso una botta alla testa. La borsa con la sua attrezzatura è sparita. È apparso molto intimorito al personale del Consolato generale d’Italia che si è occupato del suo caso subito”. Il fotografo è stato ricoverato nell’ospedale di Haseki ad Aksaray. I medici lo hanno tenuto sotto osservazione, al momento delle dimissioni, però, è stato fermato dalla polizia. “In questo momento – continua l’ambasciatore Scarante – si trova in questura per accertamenti. Stiamo seguendo il caso con attenzione e contiamo di tirarlo fuori presto”.
Aveva il biglietto di ritorno per martedì – Dalla famiglia si è appreso che Stefanini era partito venerdì mattina per Istanbul e aveva già in tasca il biglietto aereo di ritorno fissato per martedì. “La notte scorsa alle due l’hanno dimesso dall’ospedale dopo avergli fatto una tac – racconta la sorella Alessia – Ci ha detto di stare tranquilli perché sta bene. Ora l’hanno trasferito in questura dove è in attesa di essere sentito dal procuratore. In base a quanto deciderà il magistrato, secondo quanto ci hanno riferito funzionari del consolato italiano a Istanbul, potrebbe essere rilasciato già da stasera o al più tardi domani”. I familiari di Stefanini vivono in un quartiere popolare alla periferia sud-est di Livorno.
Farnesina: Stefanini in buone condizioni di salute – Il Ministero degli Esteri fa sapere di essersi attivato riportare in Italia al più presto il nostro connazionale e che non destano preoccupazioni le sue condizioni di salute. “Le condizioni di salute del Signor Stefanini, che vengono monitorate attraverso i necessari controlli ospedalieri, non destano preoccupazioni”, precisa la nota della Farnesina.
Giornalista picchiato e arrestato, la gente lo difende – Ma quella scatenata da parte della polizia turca è una vera caccia al giornalista, soprattutto a Istanbul dove diversi cronisti sono stati picchiati o arrestati dalle forze antisommossa. Sul sito di Rsf Europa sono state diffuse fra l’altro le immagini dell’arresto del giornalista turco Gokhan Bicic, fermato e buttato a terra da quattro agenti. Dalle finestre delle case la gente ha urlato ai poliziotti di lasciarlo stare, poi ha iniziato a buttare oggetti di ogni tipo, anche una sedia in plastica, sugli agenti, che hanno comunque trascinato via il cronista.
Erdogan: “Non riconosco il parlamento Ue” – Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha detto oggi di “non riconoscere” il Parlamento Europeo, riferisce l’agenzia Anadolu. L’assemblea Ue giovedì scorso ha approvato una risoluzione critica sulla brutalità della polizia turca e sul comportamento del governo e del premier di Ankara. Erdogan, che dal 2005 negozia l’adesione della Turchia all’Ue, i cui cittadini eleggono a suffragio universale l’Europarlamento, aveva già reagito duramente giovedì scorso alla risoluzione di Strasburgo: “Non riconosco alcuna decisione presa dall’Europarlamento sulla Turchia” aveva affermato. “Il Parlamento Europeo ha il diritto di adottare una tale decisione sulla Turchia?” ha chiesto oggi polemicamente, prima di affermare “non riconosco questo Parlamento Europeo”.
Merkel scioccata: repressione troppo dura – Probabile che ad Erdogan non importi neanche delle dure reazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel che ha criticato la repressione dei manifestanti da parte della polizia turca, dicendosi “scioccata” per le violenze. In alcuni casi, ha detto, gli agenti hanno reagito “davvero troppo duramente” alle proteste. “Quel che sta accadendo non corrisponde alla nostra idea di libertà di manifestare”. In un’intervista all’emittente televisiva Rtl, rilasciata prima di partire per il G8, Merkel ha invitato il governo turco a rispettare la libertà di espressione e di manifestazione, cha fa “parte di una società sviluppata”. La cancelliera ha detto di sperare che gli oppositori del premier Recep Tayyip Erdogan “possano trovare spazio in una Turchia che avanza nel ventunesimo secolo”, e che il conflitto tra le parti dovrebbe essere risolto pacificamente. Nonostante le numerose manifestazioni di solidarietà dei giorni scorsi, in diverse città tedesche, Merkel ha infine spiegato di non credere che gli scontri si possano estendere alla Germania, dove vive una fortissima comunità turca.
Circa 600 arresti a Istanbul e Ankara – Secondo gli avvocati turchi, durante gli incidenti di domenica a Istanbul e Ankara la polizia ha arrestato circa 600 persone. E’ infatti salito ad almeno 460 il numero dei manifestanti arrestati a Istanbul, mentre ad Ankara sono fra 100 e 130, hanno indicato fonti dell’associazione avvocati di Istanbul. Per tutta la giornata la polizia ha fatto uso di idranti con sostanze urticanti e gas lacrimogeni contro migliaia di dimostranti antigovernativi che cercavano di radunarsi in piazza Taksim .
La linea dura di Erdogan – Domenica, davanti ai suoi sostenitori riuniti a Istanbul, il premier Recep Tayyip Erdogan ha invece difeso con forza la sua decisione di sgomberare Gezi Park e Piazza Taksim, affermando che era suo dovere ordinare lo sgombero e sottolineando che la protesta non è stato “niente di più che il tentativo di una minoranza di dominare la maggioranza”.
Sciopero nazionale – Intanto oggi, le due principali confederazioni sindacali turche, Kesk e Disk, hanno indetto una giornata di sciopero nazionale per protestare contro la repressione di polizia delle manifestazioni anti-governative. “La nostra richiesta è che la violenza della polizia cessi immediatamente”, ha detto alla France presse il portavoce di Kesk, Baki Cinar. I sindacati rappresentano centinaia di migliaia di lavoratori e molto probabilmente lo sciopero avrà riprecussioni su scuole, ospedali e uffici pubblici in tutto il Paese.
Ministro Interni: sciopero illegale, lo reprimeremo – Per tutta risposta il ministro degli Interni Muammer Guler ha definito “illegale” l’appello allo sciopero generale a sostegno della contestazione contro il governo e ha annunciato che eventuali manifestazioni verranno represse dalla polizia. “C’è la volontà di far scendere la gente in piazza con iniziative illegali, come un’astensione dal lavoro e uno sciopero”, ha detto Guler ai giornalisti, aggiungendo che le forze dell’ordine “non lo permetteranno”.
Appello degli avvocati al Consiglio Europeo – L’Unione degli avvocati turchi ha però lanciato un appello al Segretario del Consiglio d’Europa Thornbjorn Jagland denunciando la brutalità della polizia contro i manifestanti. Il Consiglio d’Europa, di cui fa parte la Turchia, ha la facoltà secondo l’articolo 52 della Convenzione europea dei diritti umani, di chiedere formalmente spiegazioni a un paese membro sul rispetto delle libertà fondamentali.
Turchia: è caccia ai giornalisti, fotografo italiano ferito e arrestato. Erdogan: “Non riconosco il parlamento Ue”ultima modifica: 2013-06-17T20:25:19+02:00da ugo565
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