Faida di Scampia: arrestato dopo la festa di compleanno Antonio Mennetta, uno dei 5 superboss latitanti

Faida di Scampia: arrestato dopo la festa di compleanno Antonio Mennetta, uno dei 5 superboss latitanti

Antonio Mennetta, ritenuto dagli investigatori il capo dei ‘girati’, il gruppo camorristico protagonista insieme con gli scissionisti della seconda faida di Scampia, si è arreso a Scafati, al confine tra le province di Napoli e Salerno, dopo la sua festa di compleanno, a circa a una ventina di agenti della Squadra catturandi della Questura di Napoli e del Servizio centrale operativo (Sco).
Le prime parole pronunciate da Mennetta – “Sono Antonio Mennetta”: queste le prime parole pronunciate quando è stato sorpreso dalle forze dell’ordine. Il blitz è scattato alle tre della scorsa notte. La villetta dove si nascondeva il latitante è stato circondata e l’intera area comprendente numerose abitazioni simili è stata interamente circoscritta dalla polizia. Vi erano, infatti, grosse possibilità di fuga e la polizia temeva che Mennetta potesse sfuggire alla cattura. Quando si è reso conto che non vi era più nulla da fare si è arreso e si è fatto ammanettare. Nella villetta di Scafati sono stati sorpresi dalla polizia anche due pregiudicati la cui posizione è all’esame degli investigatori.
Il bandito era già stato arrestato una volta – Mennetta era già stato arrestato nello scorso mese di luglio e scarcerato poi dopo due giorni. I carabinieri gli notificarono un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per violazione delle prescrizioni sulla sorveglianza speciale. Fu sorpreso dai militari in una abitazione alla periferia di Napoli dove si era recato per incontrare moglie e figli. Per i pm è considerato un boss emergente del gruppo di Via Vanella Grassi, i cosiddetti ‘girati’ che si oppongono al clan degli scissionisti di Scampia per il controllo delle piazze di spaccio di Secondigliano. Ma nel luglio scorso il gip valutò non sufficienti gli elementi a carico di Mennetta.
Direzione Centrale Anticrimine – L’arresto di Antonio Mennetta, latitante da tempo e ritenuto al vertice del gruppo Vanella Grassi, è “un ulteriore risultato del dispositivo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, posto in essere sin dall’inizio della faida che ha interessato i territori di Scampia e Secondigliano”. Lo afferma in una nota il direttore centrale anticrimine, prefetto Chiusolo, che sottolinea “la piena sinergia con la Procura di Napoli”. “Dopo l’omicidio di Pasquale Romano, il giovane ucciso per errore a Scampia, il piano di intervento anticrimine – spiega nella nota il direttore centrale anticrimine della Polizia di stato, Chiusolo – si è concentrato sull’azione preventiva e di controllo del territorio con l’impiego dei Reparti Prevenzione Crimine e con la costituzione di un gruppo di investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile della Questura di Napoli”.
Aree ad alta densità camorristica – “Mennetta – continua – era uno dei 5 superlatitanti dello speciale piano di ricerca disposto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza sulla recrudescenza criminale napoletana. La piena sinergia con la Procura di Napoli sta permettendo di ottenere concreti risultati, anche sul piano repressivo, e concrete risposte alla cruenta faida tra i contrapposti cartelli napoletani, dediti al controllo delle ‘piazze di spaccio'”. Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, ha avuto un lungo colloquio telefonico con il capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, al quale ha espresso “congratulazioni” e “vivissimo compiacimento” per l’operazione svolta dalla squadra mobile di Napoli che ha portato alla cattura del boss latitante Antonio Mennetta. “Sulla base di linee guida elaborate la scorsa estate durante una riunione operativa (caccia ai latitanti, controllo attento del territorio, aggressione ai patrimoni illeciti), magistratura, polizia giudiziaria e forze dell’ordine – ha detto il procuratore Colangelo – proseguono quotidianamente la loro intensa attività per garantire il rispetto della legalità nelle aree ad alta densità camorristica”.
Arresti con accusa di favoreggiamento – Mennetta era in compagnia della moglie e di due pregiudicati del rione Scampia a Napoli. Questi ultimi – Antonio De Vita, di 52 anni, Alberto De Vita, di 24 – sono stati arrestati con l’accusa di favoreggiamento. Mennetta, che non era armato, ha trascorso nella villa sia la festa di Capodanno che il suo compleanno che ricorreva ieri. Al’interno dell’abitazione sono stati trovate, infatti, bottiglie di champagne e avanzi dei festeggiamenti. L’uomo è ritenuto il capo dei ‘girati’, responsabile dell’omicidio di Antonello Faiello avvenuto il 14 aprile del 2011. In una telefonata intercettata nei mesi scorsi diceva alla madre che intendeva diventare “l’imperatore” di Scampia. I particolari dell’operazione, condotta dalla sezione ‘catturandi’ della Squadra Mobile e dagli uomini dello Sco, sono stati illustrati dal procuratore Giovanni Colangelo e dal questore Luigi Merolla.
Boss arrestato dopo festa di compleanno – Decisive, per la cattura del boss, sono state le indagini che hanno consentito di monitorare gli spostamenti di alcuni fedelissimi del boss della Vanella Grassi la scorsa sera. Il 3 gennaio, infatti, Mennetta ha compiuto ventotto anni e per il suo compleanno alcuni fedelissimi gli hanno reso omaggio. Così gli agenti della mobile sono riusciti a completare il quadro e quando avuto la certezza che in una delle ville della zona residenziale di Scafati si nascondesse il latitante che cercavano hanno predisposto il blitz per la cattura. In quella villa Mennetta si era trasferito da un mese, lì, con moglie e figlio, aveva festeggiato anche il Capodanno. All’interno della casa bottiglie di champagne e avanzi della cena.
Faida di Scampia: arrestato dopo la festa di compleanno Antonio Mennetta, uno dei 5 superboss latitantiultima modifica: 2013-01-05T17:57:39+01:00da ugo565
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