Parroco contestato per la sua posizione sul femminicidio, Bagnasco: “Vicenda grave e triste”

Parroco contestato per la sua posizione sul femminicidio, Bagnasco: “Vicenda grave e triste”

Dopo le polemiche scatenate dal volantino affisso nella bacheca della chiesa di San Terenzo di Lerici (La Spezia) in cui don Piero Corsi giustificava il femminicidio, anche il cardinale Angelo Bagnasco ha sentito il bisogno di esprimersi sulla vicenda. “Una cosa grave e triste”. Così il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, ha commentato il fatto a margine dello scambio di auguri natalizi con il sindaco capoluogo ligure, Marco Doria. Secondo Bagnasco, “il vescovo di La Spezia, monsignor Paletti, è stato puntualissimo, rigoroso e chiaro. La posizione – ha sottolineato il cardinale – non può essere che questa”. Ai cronisti che gli chiedevano se ci saranno provvedimenti canonici, il presidente della Cei ha risposto: “Non so dirglielo”.
Messaggi contro il prete nella bacheca della chiesa – Intanto continuano le iniziative di protesta da parte degli abitanti di Lerici. “Dei nostri corpi decidiamo noi”, recitano alcuni volantini attaccati nella notte ad una delle bacheche della parrocchia di don Corsi. Ad esporli sono stati uomini e donne che si sono firmati ‘cittadini inc…’.
Lettera aperta donne Cisl e Acli – Le donne di Cisl, Acli, Confcooperative e Confartigianato sulla vicenda hanno scritto una lettera aperta che invita a “ripartire dall’educazione” per contrastare il fenomeno. “Il caso del parroco di Lerici e delle sue parole prive di senso e di senno sulla non dichiarata ma oggettiva complicità delle donne nei casi di femminicidio, pone due ordini di problemi: da un lato l’esigenza di rimarcare i molti percorsi e le molte vie in cui si rende visibile e manifesta la dignità delle donne; dall’altro, quello di rispecchiare e narrare un mondo cattolico che, rispetto alle tematiche di genere, presenta una ricchezza di posizioni e di elaborazioni culturali che non può essere schiacciata sotto il peso di una visione medievale e preconciliare”. “C’è da riflettere soprattutto su cosa unisce i casi dei femminicidi. Si tratta per lo più di uomini che sono stati lasciati e non lo accettano. Uomini fragili che esercitano la loro fragilità con l’aggressività. Per contrastare questo fenomeno occorre ripartire dall’educazione, in famiglia e dalla scuola nell’educare a gestire le emozioni attraverso un cambiamento di cultura e mentalità a partire in primis dal rispetto uomo – donna”, conclude la lettera.
La regista Archibugi: quel prete va isolato – “Quel prete non rappresenta la comunità cristiana, bisogna isolarlo”. Lo ha detto la regista Francesca Archibugi a “Capri, Hollywood” dove ha partecipato con altre artiste, attrici e registe da Anna Bonaiuto a Lina Wertmuller, al forum sul tema del rispetto. La Archibugi, che ha presentando il suo docufilm Giulia ha picchiato Filippo e ritirato l’Humanitarian Award per l’opera con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca contro la violenza sulle donne, ha detto che l’Italia ha bisogno di una rinascita culturale che parta soprattutto dalla scuola: “dobbiamo contribuire ad aprire una discussione su questi temi tra le nuove generazioni. Soprattutto tra i giovani delle classi svantaggiate sembra che le conquiste delle donne siano state dimenticate. Ma la violenza in famiglia riguarda tutte le classi e non ha niente a che fare con l’amore”.
Wertmuller: uomini più fragili – Lina Wertmuller ha parlato di “uomini oggi più fragili”, per la Bonaiuto, che partecipa al progetto Ferite a Morte di Serena Dandini, “abbiamo bisogno di leggi più incisive. Ricordiamoci delle ragazze cacciate dalla stazione perché si baciavano, della donna che denuncia il marito e finisce ammazzata con la sorella, fino all’episodio del volantino. C’ è un problema culturale e bisogna intervenire già sui bambini”. La giurista Anna La Rana ha ricordato che “è importante condividere le regole internazionali in mondo che le nostre azioni non siano depotenziate da elementi religiosi o di razza”.
Parroco contestato per la sua posizione sul femminicidio, Bagnasco: “Vicenda grave e triste”ultima modifica: 2012-12-29T12:52:11+01:00da ugo565
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