Istat: ad ottobre 2,9 mln di disoccupati, è massimo storico.

Istat: ad ottobre 2,9 mln di disoccupati, è massimo storico. A novembre frena l’inflazione

Ormai è dramma lavoro in Italia. L’Istat ha reso noto che ad ottobre il tasso di disoccupazione ha superato la soglia dell’11%, raggiungendo l’11,1%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti su base annua. E’ il tasso più alto da gennaio 2004 ovvero dall’inizio delle serie storiche mensili. Buone notizie invece sul fronte dei prezzi. A novembre l’inflazione ha rallentato ed è passata al 2,5% dal 2,6% di ottobre. Stessa dinamica per il rincaro del carrello della spesa che tuttavia è risultato superiore all’inflazione generale e pari al 3,5%.

Quasi 2,9 milioni i disoccupati, è il massimo storico
 – Il numero dei disoccupati a ottobre e’ di 2 milioni e 870 mila. E’ il livello più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili, gennaio 2004, sia dall’inizio delle serie trimestrali del 1992.

Disoccupazione giovanile al 36,5% 
– Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a ottobre è al 36,5%, è il livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia dall’inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. L’Istat ha aggiunto che tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila . Il tasso di disoccupazione under 25 risulta così in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale. Analizzando i dati relativi al terzo trimestre 2012, invece, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale dal 26,5% del terzo trimestre 2011 al 32,1%, con un picco del 43,2% per le giovani donne del Mezzogiorno. Nel complesso nel terzo trimestre il numero dei disoccupati manifesta un ulteriore forte aumento su base tendenziale (+30,6%, pari a 581.000 unità). La crescita, diffusa su tutto il territorio nazionale, interessa entrambe le componenti di genere e in oltre la metà dei casi persone con almeno 35 anni. La crescita, spiega l’Istituto di statistica, è dovuta in un caso su due a quanti hanno perso la precedente occupazione. Il tasso di disoccupazione medio trimestrale (dati grezzi), fa sapere sempre l’Istat, è pari al 9,8%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto a un anno prima. Nel dettaglio, l’indicatore passa dal 6,7% del terzo trimestre 2011 all’8,8% per gli uomini e dal 9% all’11% per le donne. 
Record dei lavoratori precari – Nel terzo trimestre i dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila a cui si aggiungono 430 mila collaboratori, sommando le due categorie si arriva a 2 milioni 877 mila lavoratori precari, il massimo dall’inizio delle serie trimestrali  del 2004. Se si guarda solo ai dipendenti a tempo il record è dal terzo trimestre del 1993. 
Ad ottobre quasi 644.000 disoccupati in più  rispetto al 2011 – A ottobre rispetto a settembre si è registrato un aumento di 93.000 disoccupati mentre rispetto a ottobre 2011 i senza lavoro in più sono 644.000 (+28,9%). Il dato è il risultato del calo degli inattivi (ovvero dell’aumento di coloro tra i 15 e i 64 anni che entrano nel mercato del lavoro) pari a 611.000 unità a livello tendenziale. Gli occupati sono a quota 22.930.000 unità, sostanzialmente stabili su settembre (-8.000 unita) e in lieve calo su ottobre 2011 (-45.000 su ottobre 2011). Il lieve calo degli occupati è da imputare alla diminuzione dell’occupazione maschile (-184.000 unità sull’anno) e all’aumento di quella femminile (+138.000 unità sull’anno).
Riforma pensioni incide sui dati – I dati su occupazione e disoccupazione risentono fortemente della permanenza al lavoro degli occupati più anziani grazie all’inasprimento delle regole per l’accesso alla pensione (per ora solo quelle delle riforme Damiano-Sacconi mentre per la riforma Fornero gli effetti si sentiranno dal 2013). Per i giovani che entrano nel mercato (passando dall’inattività all’attività) in molti casi il passaggio è direttamente verso la disoccupazione.
Inflazione, a novembre frena al 2,5% –  A novembre il tasso d’inflazione annuo registra un nuovo, anche se lieve, rallentamento, fermandosi al 2,5% dal 2,6% di ottobre, e così tornando al livello di marzo 2011. Lo rileva l’Istat nelle stime preliminari. Su base mensile i prezzi risultano in calo dello 0,2%. La frenata è dovuta soprattutto al calo dei carburanti. 
Rincaro carrello della spesa al 3,5% – A novembre il rincaro annuo del cosiddetto carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (da cibo a carburanti), è del 3,5%, un rialzo superiore all’inflazione (2,5%), ma inferiore rispetto a quanto segnato a ottobre (4,0%). Lo rileva l’Istat nelle stime, aggiungendo che su base mensile si registra un calo (-0,1%). 
Nessuna frenata sugli alimentari – Si comincia a registrare complessivamente un andamento dei prezzi al consumo coerente con la forte contrazione di mercato ma, “seppure in lieve frenata, l’inflazione al +2,5% determinerà ricadute di +746 euro annui a famiglia, pari a oltre 48 giorni di spesa alimentare di una famiglia media”. Lo sottolineano in una nota i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, evidenziando che “tale adeguamento al ribasso, però, non riguarda i beni di prima necessità, specialmente quelli del settore alimentare, per i quali non risulta alcuna frenata”. Per le due associazioni “é indispensabile agire per risollevare il potere di acquisto delle famiglie, specialmente di quelle a reddito fisso. 
 
Istat: ad ottobre 2,9 mln di disoccupati, è massimo storico.ultima modifica: 2012-11-30T19:18:32+01:00da ugo565
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