Alcoa: Passera inconta i vertici dell’azienda, feriti negli scontri tra operai e polizia

Alcoa: Passera inconta i vertici dell’azienda, feriti negli scontri tra operai e polizia

Sono partiti da Cagliari all’alba in aereo gli ultimi manifestanti che si sono uniti ai colleghi dell’Alcoa giunti a Roma in nave per prendere parte alla manifestazione poi culminata presidio davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico dove è in corso il vertice fra governo, Regione Sardegna, rappresentanti sindacali e dell’azienda per il futuro degli impianti dell’unico stabilimento italiano di produzione di alluminio. Ad accogliere gli operai una Capitale blindata con un migliaio di agenti delle forze dell’ordine che hanno seguito il corteo sino a via Molise dove si sono verificati scontri con le forze di polizia che hanno risposto con cariche di alleggerimento. Coi 500 lavoratori ci sono anche sindacalisti e rappresentanti del territorio, dai sindaci a consiglieri comunali, ma anche pastori, commercianti, agricoltori, uniti per salvare una delle unità produttive maggiori del Sulcis. Situazione tesissima, malgrado l’impegno personale del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, tanto che il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, è stato aggredito dagli operai esasperati.  La cronaca della giornata
19:10 – Renzi: solidarietà a Fassina – “Voglio mandare un abbraccio di solidarietà a Fassina, che ha avuto delle contestazioni. Io ho opinioni politiche sul lavoro molto distanti da quelle di Fassina, questo non significa che non voglia inviargli un abbraccio e la mia solidarietà”. E’ il messaggio del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, inviato da Bologna, dove ha presentato il suo libro alla Festa dell’Unità.
18:55 – Trenino di operai e rifiuti in fiamme – Un lungo trenino di manifestanti sdraiati in terra è stato inscenato davanti al ministero dello Sviluppo Economico, dove si sta svolgendo la manifestazione dei lavoratori dell’Alcoa. Gli operai hanno anche fatto un falò davanti il dicastero con i rifiuti della giornata.
18:20 – Mogli e compagne degli operai attendono l’esito – La protesta per il lavoro, in difesa dello stabilimento Alcoa di Portovesme, vede in campo anche le donne. Nel presidio allestito davanti allo stabilimento tra gli operai in attesa di risposte dal vertice in corso al ministero dello Sviluppo economico, sono arrivate anche le mogli, le madri e le sorelle dei lavoratori in trasferta a Roma. I telefoni cellulari sono caldissimi: dalla capitale arrivano le notizie sugli scontri e le donne, a Portovesme, sono in ansia per i loro figli, mariti e compagni di vita. “Perché li trattano così – si chiede una mamma – stanno solo chiedendo un lavoro, non siamo barbari”. Tra loro, in apprensione, anche una donna incinta: “Il mio compagno è in mezzo al caos, lo fa per noi, per il figlio che sta nascendo, per assicurargli un futuro”.
18:08 – Passera: non è un caso impossibile – Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera riporta la speranza sulla vicenda Alcoa e dice di “non aver mai pensato che fosse un caso impossibile”. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti al tavolo al ministero, Passera garantisce che si impegnerà a “trovare una soluzione”. E’ ripreso da pochi minuti il tavolo plenario al ministero dello Sviluppo economico tra i rappresentanti del Governo, l’azienda, i sindacati e i rappresentanti degli enti locali.
17:45 – Polizia: sbagliata la gurra tra lavoratori, in divisa e non – “Non possiamo non comprendere le ragioni dei lavoratori dell’Alcoa, capendo la rabbia di quei padri di famiglia che corrono il rischio di perdere il posto di lavoro, ma è intollerabile qualsiasi manifestazione di violenza”. Lo dicono i segretari dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp) e del sindacato Siap, Enzo Letizia e Giuseppe Tiani sottolineando che “gli operai, di fronte ai lavoratori in divisa, separati da una sassaiola cieca e ingiusta, offuscano il senso della protesta”. “Gli uomini delle Forze dell’Ordine nelle manifestazioni pubbliche sono quelli che garantiscono sia il diritto di contestazione sia lo svolgimento del dialogo tra le parti finalizzato ad individuare una soluzione – affermano i due – I poliziotti non possono diventare il bersaglio delle crisi e delle tensioni sociali, perciò esprimiamo solidarietà sia ai 14 feriti delle forze dell’ordine sia ai manifestanti pacifici che sono le altre vittime delle violenze”.
17:40 – Il ministro Passera incontra i vertici dell’azienda
17:20 – Riva: gente alla fame per colpa di politici di serie B – “La vicenda dell’Alcoa è la più evidente ma tutto il Sulcis è alla fame, e il problema è che i nostri politici sono di serie B: impiegati che prendono ordini dai partiti di Roma”. Gigi Riva fuori dal campo è ancora Rombo di Tuono, come lo ribattezzò Gianni Brera: un guerriero che combatte da campione per la ‘sua’ Sardegna. E’ arrivato sull’Isola 50 anni fa e non ha mai voluto lasciarla, “ma adesso il cerchio si chiude – spiega  -, i giovani dovranno lasciare questa terra come succedeva negli anni Sessanta, quando esistevano paesi abitati solo da vecchi e tutto era all’insegna dell’emigrazione. E’ stata fatta una politica economica dissennata, le aziende venivano dal continente con macchinari vecchi, se li facevano pagare come nuovi, prendevano i contributi e poi se ne andavano senza lasciare lavoro o investimenti”.
16.10 – Sap: tensioni sociali annunciate e previste – “La manifestazione degli operai Alcoa e le tensioni che si sono determinate, contenute grazie alla professionalità e alle capacità del personale delle forze dell’ordine e della polizia di stato in particolare, rischiano di essere soltanto l’inizio di un lungo periodo di tensione sociale. Un rischio che da tempo avevamo paventato, senza essere ascoltati”. Lo afferma in una nota Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, dopo i tafferugli tra operai dell’Alcoa e forze del’ordine.
16.00 – In mutande davanti ministero,protesta stile Full Monty – Un operaio dell’Alcoa in mutande davanti al ministero. Questa la protesta stile  “Full Monty” di un manifestante davanti al ministero per lo sviluppo economico a Roma. L’uomo dopo essersi svestito ha urlato: “Ci volete così , ci volete tutti in mutande”. I manifestanti attendono davanti al ministero l’esito dell’incontro tra delegati e governo.
15.30 – Slogan operai: Fornero al – “Fornero al cimitero”. E’ questo lo slogan urlato dagli operai sardi dello stabilimento Alcoa e del Sulcis che stanno manifestando da questa mattina davanti al ministero dello Sviluppo economico. I lavoratori continuano incessantemente a lanciare verso il ministro ed in strada petardi e bombe carta, mentre sono stati lanciati anche due razzi. Durante la manifestazione qualche operaio è stato colto da malore ed è stato subito soccorso.
15.10 – Dopo gli scontri 14 feriti tra forze dell’ordine – È di 14 feriti tra le forze dell’ordine il bilancio complessivo a seguito degli scontri davanti al ministero dello Sviluppo Economico. A rimanere contusi sono stati 8 agenti del Primo Reparto, un dirigente e un ispettore, tre carabinieri e un finanziere. Gli operai continuano a protestare davanti all’entrata del dicastero, presidiata dalle forze dell’ordine.
14.55 – Fonti sindacali: azienda conferma spegnimento – L’Alcoa, nel corso del tavolo al ministero dello Sviluppo economico, secondo fonti sindacali, avrebbe confermato lo spegnimento come da accordi già presi il 27 marzo. L’ad di Alcoa Italia, Giuseppe Toja, avrebbe ribadito che la fermata avverrà attraverso le modalità tecniche e funzionali finalizzate ad un successivo rifunzionamento.
14.50 – Operai: senza risultati da Roma non ce ne andiamo – “Senza risultati da qui noi non ce ne andiamo, restiamo a Roma”: è il mantra ripetuto, tramite un megafono, dagli operai che sono in sit in davanti al ministero dello Sviluppo economico.
14.45 – Riunione al ministero sospesa per circa un’ora – Sospensione per il tavolo al ministero. I lavori sono stati stoppati per una pausa di riflessione di circa un’ora. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti all’incontro, il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio, De Vincenti, ha ribadito la forte determinazione del governo a trovare una soluzione.
14.40 – Fim: l’azienda pronta a negoziato con Klesch – Nel corso del tavolo sulla vertenza, la multinazionale statunitense dell’alluminio si sarebbe detta disponibile a iniziare una negoziazione con Klesch, finora l’unica società ad avere presentato una formale manifestazione di interesse. E’ quanto fa sapere il segretario nazionale della Fim, Marco Bentivogli, presente alla riunione. Alcoa sarebbe anche pronta a cominciare una trattativa con eventuali altre aziende formalmente interessate.
14.35 – Glencore latitante – Durante l’incontro il governo avrebbe fatto sapere di aver sollecitato la svizzera Glencore a presentare una manifestazione di interesse formale all’Alcoa. Inoltre l’esecutivo avrebbe inviato nuove risposte alle richieste di chiarimento fatte dalla multinazionale svizzera. I sindacati poi hanno di nuovo richiesto all’Alcoa di rivedere le procedure per lo spegnimento delle celle. In particolare si chiede un ripensamento sul blocco di oltre 80 celle elettrolitiche, già rinviato qualche giorno fa.
14.30 – Quattro feriti tra forze dell’ordine – A seguito degli scontri quattro i feriti tra le forze dell’ordine: due poliziotti, un finanziere e un carabiniere. I manifestanti ora si trovano davanti al ministero: tirano bombe carta e petardi, scandiscono slogan in attesa che finisca l’incontro.
14.20 – Passera raggiungerà presto riunione al ministero – Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, raggiungerà al più presto il tavolo al ministero dello Sviluppo. Fonti del ministero fanno sapere che Passera “è in contatto diretto con De Vincenti e il prima possibile, dopo il vertice con l’omologo francese, raggiungerà la riunione”.
14.15 – Operai: ecco le armi con cui difendiamo il lavoro – Quelle piccole lamine di alluminio sono la loro vita. E con quelle oggi hanno “combattuto” lanciandole durante gli scontri davanti al Ministero per lo sviluppo Economico. “Sono le armi con cui difendiamo il posto di lavoro”, dicono gli operai dell’Alcoa. Prima le hanno disposte davanti al ministero, piccole lamine tondeggianti, quasi a farne un tappeto. “Volevamo far vedere cosa è il nostro lavoro – dice un operaio – cosa difendiamo, l’anima di tanti giorni, mesi, anni di fatica. Una fatica che amiamo e che ora rischiamo di perdere”. Durante gli scontri e le cariche le mini lamine sono diventate anche un’ arma occasionale alternativa a bottiglie e petardi.
14.00 – Fonti sindacali: azienda conferma spegnimento – L’Alcoa, nel corso del tavolo al ministero dello Sviluppo economico, secondo fonti sindacali, avrebbe confermato lo spegnimento come da accordi già presi il 27 marzo. L’ad di Alcoa Italia, Giuseppe Toja, avrebbe ribadito che la fermata avverrà attraverso le modalità tecniche e funzionali finalizzate ad un successivo rifunzionamento.
13.50 – Continua il lancio di bombe carta contro il ministero – Continua i lanci di bombe carta e petardi all’indirizzo delle forze dell’ordine dalla parte di Piazza Barberini. I manifestanti sono contenuti da blindati, polizia e carabinieri. Gli scontri sono iniziati quando un gruppo di manifestanti ha tentato di forzare le transenne. Sono stati respinti ed è iniziato il lancio di mini lamine di alluminio, bottiglie d’acqua e bombe carta. Poi sono partite le cariche delle forze dell’ordine.
13.40 – Passera assente dal tavolo, sale la tensione – Tensione altissima in via Molise, davanti al ministero dello Sviluppo economico, dove si sta tenendo la protesta degli operai dell’Alcoa. Le forze dell’ordine hanno fatto una carica di alleggerimento contro i lavoratori per respingere quelli che cercavano di entrare nel ministero dall’ingresso di via Veneto. Il nervosismo degli operai è aumentato dopo aver appreso che il ministro Corrado Passera non è al tavolo.
13.35 – Bombe carta contro ministero – La cancellata del ministero è oggetto di un fitto lancio di bombe carta e una è esplosa all’interno. Tra gli operai, per gli scontri precedenti, ci sarebbe almeno un ferito. Forze dell’ordine e manifestanti si fronteggiano e non cessa il lancio di bottiglie e di mini lamine di alluminio all’indirizzo di poliziotti e carabinieri. La polizia sta caricando i manifestanti che stanno arretrando ma restano nei pressi del ministero. La situazione è molto tesa. Gli operai dopo i lanci di bottiglie e le cariche si sono fermati con le mani alzate e urlano “Vergogna”.
13.30 – Di Pietro: risorse evasione fiscale per aiutare imprese – “Una, cento, mille Alcoa stanno nascendo in Italia non come fabbriche che aprono ma come fabbriche che chiudono. Questo governo ogni giorno promette che domani risolverà la situazione e invece il prodotto interno lordo diminuisce. La soluzione è una sola: far pagare le tasse a chi finora non le ha pagate e utilizzare i soldi incassati dallo Stato per rilanciare la piccola e media impresa”. Lo ha detto il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti a Montecitorio. Secondo Di Pietro inoltre è necessario abbassare “le aliquote fiscali per chi investe in nuove assunzioni e in lavoro a tempo indeterminato”.
13.25 – Scontri manifestanti-forze ordine – Scontri tra forze dell’ordine e manifestanti vicino al ministero: fitto lancio di mini lamine di alluminio e bottiglie contro le forze dell’ordine da parte dei manifestanti. Le forze dell’ordine ha risposto manganellando alcuni partecipanti alla manifestazione poi sono iniziati gli scontri.
13.05 – Fassina: tensione comprensibile ma la violenza no – “Capisco perfettamente la tensione che gli operai dell’Alcoa stanno vivendo, ovviamente la violenza non è tollerabile. Ero davanti al ministero in supporto agli operai”. Sono queste le parole di Stefano Fassina, il responsabile del Pd aggredito da alcuni manifestanti davanti al ministero dello Sviluppo. Dopo l’aggressione Fassina è stato costretto a spostarsi al di là dei blindati delle forze dell’ordine che presidiano la manifestazione. Subito dopo l’aggressione si è verificato qualche altro momento di tensione con un militante comunista che è stato cacciato via dai manifestanti.
13.00 – Fim: solidarietà a Fassina – “Esprimiamo la nostra solidarietà a Stefano Fassina, abbiamo bisogno del più vasto sostegno e bisogna fare lo sforzo di tenere i nervi saldi, in questo momento difficilissimo”. Lo dice la Fim dopo che l’esponente del Pd è stato contestato dai lavoratori dell’Alcoa.
12.55 – Iniziato tavolo al ministero – E’ iniziato il tavolo al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Alcoa. Partecipano il governo, con il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincentis, e il viceministro al Lavoro Michel Martone, rappresentanti dell’Alcoa, la Regione Sardegna con il governatore Ugo Cappellacci, e rappresentati degli enti locali del Sulcis Iglesiente. E’ presente una folta delegazione sindacale, con circa 30 esponenti, rappresentanti di Cigl, Cisl e Uil, le loro categorie metalmeccaniche e locali.
12.40 – Riaperte via Barberini e via del Tritone – Dopo il passaggio del corteo dei lavoratori dell’Alcoa (ora in sit-in sotto il Ministero dello Sviluppo economico in Via Molise), a Roma sono state riaperte via Barberini, via del Tritone, largo di Santa Susanna e via Bissolati. Ancora chiusa via di San Basilio. Lo rende noto l’Agenzia della mobilità del Comune, spiegando che le linee bus sono deviate al momento in via Veneto.
12.30 – “Bastardi ci avete deluso”, Fassina (Pd) aggredito – Stefano Fassina, responsabile per l’economia e il lavoro del Pd, è stato aggredito da alcuni manifestanti dell’Alcoa sotto al ministero dello Sviluppo Economico. Fassina stava rilasciando un intervista quando alcuni operai si sono avvicinati gridando “bastardi ci avete deluso” e poi lo hanno spintonato. Scortato dalle forze dell’ordine Fassina è stato costretto ad allontanarsi inseguito da un gruppetto di operai che gli urlavano contro.

12.25 – Manifestanti al ministero con mini lamine di alluminio
 – In attesa dell’esito dell’incontro tra la delegazione e i rappresentanti del governo, i manifestanti dell’Alcoa hanno disposto davanti all’entrata del dicastero delle mini lamine di alluminio, ovvero dei campioncini sui quali vengono effettuate le analisi per capirne la composizioni. L’insolito tappeto di alluminio si trova davanti all’entrata del ministero di via Molise presidiata da un cordone di agenti in tenuta anti sommossa. Ogni tanto si sentono esplosioni di petardi e bombe carta.
12.20 – Enel: disponibili a valutare il nodo energia – L’ad di Enel Fulvio Conti “ha assicurato la disponibilità” del gruppo a studiare i progetti che le istituzioni presenteranno sulle questioni energetiche che riguardano la Sardegna, ribadendo il ruolo collaborativo che Enel ha sempre avuto nella regione”. E’ quanto fa sapere il gruppo in una nota nella quale riferisce che il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha incontrato l’ad di Enel. Durante l’incontro “sono stati esaminati a lungo e in modo approfondito i casi di Carbosulcis e di Alcoa”.
12.15 – Continua la protesta davanti a ministero – Non si placa la protesta degli operai dell’Alcoa arrivati a Roma questa mattina davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico. Gli operai, circa 500, sono davanti all’ingresso del ministero dello Sviluppo economico in via Molise e continuano a lanciare petardi e fumogeni, a urlare slogan contro il governo e contro il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.
12.00 – A Portovesme presidio davanti alla fabbrica – Mentre a Roma si svolge la manifestazione dei lavoratori dello stabilimento Alcoa, a Portovesme davanti alla fabbrica si sono radunati gli operai in un piccolo presidio. In occasione della manifestazione di Roma e delle 24 ore di sciopero proclamate dai sindacati i lavoratori rimasti in Sardegna hanno deciso di aspettare le notizie sul vertice romano in un sit in davanti all’ingresso della fabbrica.
11.40 – Manifestante ferito – Un manifestante è rimasto ferito per evitare una bomba carta che stava per esplodere. L’uomo è caduto in terra ed è stato soccorso dagli agenti di polizia, poi è stato trasportato in ospedale. L’incidente è avvenuto nei pressi del ministero dello Sviluppo economico dove continuano a udirsi esplosioni di bombe carta. Una di queste è stata lanciata oltre la cancellata del ministero ma non è esplosa.
11.25 – Mezzo Gdf danneggiato durante momenti tensione – Un mezzo della Guardia di finanza è stato danneggiato durante i momenti di tensione al corteo. Quando i manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine ci sono stati lanci sassi e carta contro agenti e mezzo. Probabilmente una bomba carta è esplosa vicino al mezzo danneggiandolo, seppur non gravemente.
11.20 – Fassina: il governo doveva intervenire prima – “La politica non esiste, ci sono le forze politiche. Noi seguiamo da anni questa vicenda, non solo negli ultimi tempi. Abbiamo contribuito al determinarsi di quella situazione transitoria di qualche anno fa. Il governo doveva intervenire prima, ora siamo alle strette ma sembra che ci sia uno spiraglio di luce che possa dare una soluzione”. Queste le parole di Stefano Fassina (Pd) a Tgcom24 sulla vicenda.
11.15 – Fiom: situazione molto complicata, pagano i lavoratori – Quella dell’Alcoa è una vicenda “molto complicata”. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom, Laura Spezia, davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico. La rappresentante della Fiom ha sottolineato che “il costo dell’energia è fondamentale per le infrastrutture. In questo paese – ha aggiunto – non c’è uno straccio di politica industriale. Ci sono sempre delle emergenze e a pagare sono sempre i lavoratori”.
11.10 – Uilm: vicenda frutto di ritardi di vari governi – La vertenza Alcoa “è il frutto di ritardi da parte dei governi che si sono avvicendati”. Lo ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, davanti alla sede del ministero e del presidio dei lavoratori dell’Alcoa.
11.08 – Damiano: manca politica industriale – “Non c’è dubbio che in Italia manchi una politica industriale. Siamo il secondo paese manifatturiero dopo la Germania, ma non abbiamo un’idea di sviluppo e di sostegno alle imprese che innovano e che possono stare sul mercato”. Lo ha detto Cesare Damiano, parlamentare del Pd ed ex ministro del Lavoro, davanti alla sede del ministero dello Sviluppo.
11.02 – Slogan contro Passera e il governo – Gli operai urlano: “Lavoro, sviluppo, occupazione” e slogan contro il governo e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Il cancello di accesso del ministero è chiuso e presidiato dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.
11.00 – Bonanni: unica soluzione è dare energia a basso costo – “Dobbiamo dare una prospettiva allestendo, progettando e investendo su un piano per la realizzazione dell’energia a basso costo perché questa è l’unica soluzione e lo dovrebbero sapere”. Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, arrivando alla testa del corteo dei lavoratori dell’Alcoa di Portovesme in piazza della Repubblica.
10.55 – Belisario: accanto ai lavoratori per salvare azienda – “A questo punto ai lavoratori poco importa di chi sia la colpa della drammatica situazione che stanno vivendo, vogliono soluzioni per salvare l’azienda e la produzione”. Lo afferma Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori a Palazzo Madama L’Italia dei Valori, che esprime solidarietà alla lotta tenace degli operai dell’Alcoa.
10.50 – Inizio rumoroso ma poi il corteo si calma – Buona parte del corteo sta ancora sfilando per le strade del centro di Roma in maniera pacifica dopo i momenti di tensione. I manifestanti, alcune centinaia, fin dall’inizio hanno dato vita ad una manifestazione molto rumorosa con tamburi, caschi sbattuti a terra o contro le serrande dei negozi chiusi.
10.45 – Testa corteo arrivata al Mise – La testa del corteo dei lavoratori dell’Alcoa in protesta è arrivata di fronte al ministro dello Sviluppo economico in via Molise, dove gli operai giunti dalla Sardegna saranno in presidio in contemporanea con il tavolo che si terrà al dicastero tra governo, sindacati, rappresentanze della multinazionale statunitense, Regione. L’incontro inizierà verso le 12
10.40 – Momenti di tensione con lanci di bombe carta – Momenti di tensione al corteo degli operai che stanno cerando di sfondare un cordone della Polizia all’altezza del Ministero dello Sviluppo economico. Gli agenti hanno cercato di contenere l’avanzata dei manifestanti che spingevano in massa contro il cordone. Alcuni operai hanno lanciato diverse bombe carta verso le forze dell’ordine e i blindati. Già precedentemente i manifestanti avevano provato a ‘sfidare’ altri sbarramenti lungo la strada del corteo.
10.30 – Corteo aperto dai sindaci del Sulcis – Grossi petardi, fumogeni e suoni assordanti di trombette alla partenza del corteo a Roma degli operai Alcoa. In testa manifestano anche i sindaci del Sulcis mentre i lavoratori sardi, qualche centinaio, improvvisano piccole corse in gruppo per alcune decine di metri durante il corteo, che è diretto in via Molise davanti al ministero dello Sviluppo economico.
10.10 – Cappellacci: Italia repubblica fondata su lavoro – “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Lo ribadiremo oggi a Roma con gli operai Alcoa e tutta la Sardegna”. Lo ha scritto su Twitter e Facebook il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, che oggi partecipa al vertice sulla vertenza.
10.00 – Diliberto: solo intervento governo può salvarla – “Sono qui come dirigente politico, cittadino italiano e come sardo. Penso che giunti a questo punto é evidente come l’unica soluzione possibile per salvare l’Alcoa sia quella di un intervento pesante del governo, che tra l’altro non comporterebbe un esborso così rilevante”. Lo afferma Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, a margine del corteo dei lavoratori Alcoa a Roma. “Si tratta di una delle tante battaglie per il futuro industriale del Paese, che vede il governo titubante come al solito- aggiunge Diliberto. Noi invece pensiamo che all’Italia serva una politica industriale seria e di lungo periodo, ed è di questo che vogliamo discutere. A partire dall’Alcoa”.
Alcoa: Passera inconta i vertici dell’azienda, feriti negli scontri tra operai e poliziaultima modifica: 2012-09-10T23:03:17+02:00da ugo565
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