Bersani si dimette e si sfoga: “Uno su quattro e’ un traditore”

Bersani si dimette e si sfoga: “Uno su quattro e’ un traditore”

 

 

Un Bersani molto amareggiato si e’ dimesso dopo una delle giornate piu’ drammatiche nella recente storia del Pd. Al termine di una direzione infuocata Bersani ha preso atto della profonda spaccatura interna, tanto che qualcuno la aveva paragonata ad una sorta di Congresso anticipato ed ha annunciato che lascera’ la guida del partito subito dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Terminata la drezione Bersani ha comunicato le sue decisioni ai 496 grandi elettori del Pd ed ha affermato: “Uno su quattro ha tradito”. Il segretario non poteva fare altrimenti anche dopo la richiesta di Prodi di una assunzione di responsabilita’ da parte di chi lo aveva attirato in quella che si e’ conclusa come una brutta avventura. In sostanza ha fatto chiaramente capire che non si puo’ trattare cosi’ il padre dell’Ulivo ed il leader che e’ stato l’unico a sconfiggere Berlusconi, per ben due volte,  in questo ventennio. Tra le altre cose le sue vittorie sono anche servite a fare avere i numeri al centrosinistra per eleggere il presidente della Repubblica. Ed e’ stato cosi’ sia con Ciampi (poi votato anche dal centrodestra al primo turno) che con Naploitano, eletto invece al quarto scrutinio, con i soli voti del centrosinistra. Napolitano che si e’ poi dimostrato il Presidente di tutti, tanto che sono in molti a rimpiargerlo ancora prima che lasci l’incarico al suo successore, quando ci sara’. Ora si apre una partita dificilissima. E c’e’ chi dice che la scelta non puo’ piu spettare ad un Pd che sta mostrando tutte le sue divisioni. Grillo, che fin’ora ha vinto, mettendo alle corde Bersani, ha detto che insistera’ su Rodota’, l’ex presidente dei Ds, molto amato a sinistra, tanto che anche oggi ha avuto 50 voti in piu’ rispetto a quelli che gli garantiva il M5S. Monti punta invece sulla Canecellieri ed ha gia’ ricevuto Berlusconi poi vedra’ anche Bersani, che si trova nuovamente a dovere scegliere. Bisognera’ vedere se nel Pd ci sara’ il coraggio di provare a giocare un’ultima carta, quella di D’Alema o di Amato. si pensa dopo avere eventualmente sondato nuovamente il terreno con il centrodestra. Bersani infatti deve guardarsi dai franchi tiratori, ce ne sono stati 150 per Marini e 101 per Prodi. Berlusconi dopo l’incontro non ha voluto rilasciare dichiarazioni limitandosi a dire: “Siamo in una fase molto delicata, meglio non dire niente che potrebbe complicare ulteriormente le cose”. Nel Pd regna un’aria da resa dei conti, dopo che sono stati bruciati due nomi eccelenti, Marini e Prodi, e di fatto e’ stato anche silurato il segretario, che sarebbe potuto diventare il premier del nuovo governo. Una settimana terribile e’ bastata per azzerare tutte le aspirazioni di Bersani, che pur aveva vinto anche se di poco le ultime elezioni. Non pero’ al Senato dove gli e’ mancata la maggioranza assoluta. E da li’ sono iniziati i dolori, che hanno portato anche Napolitano a congelare l’incarico che gli aveva affidato per formare il governo.Poi Napolitano si e’ fermato perche’ da vecchio politco ha capito che qualsuìiasi sua mossa ulteriore avrebbe spaccato il Pd. E lui che aveva fatto orgogliosamente parte del Pci, non se l’e’ sentitata di affossare quel partito, fondato proprio dai suoi vecchi compagni. Ma non e’ bastato, la crisi che era nell’aria e’ esplosa proprio quando si sono riunite le Camere in seduta congiunta per eleggere il suo successore.

Bersani si dimette e si sfoga: “Uno su quattro e’ un traditore”ultima modifica: 2013-04-20T18:40:24+02:00da ugo565
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