Bersani: “Larghe intese, rifiuti arrivati da Pdl e Grillo

Bersani: “Larghe intese,
rifiuti arrivati da Pdl e Grillo
Renzi stia attento a certi toni”

Bossi: “Se fossi Berlusconi darei i voti al leader Pd per il governo”

Bersani: “Siamo fermi qui non per la malavoglia di Bersani e neppure di Berlusconi ma perchè c’è l’incrocio con l’elezione del nuovo Capo dello Stato”. Il match con Silvio: “Gli dirò mascherina io ti conosco’”

 
Montecitorio (foto Ansa)

Montecitorio (foto Ansa)

Roma, 9 aprile 2013 – “Siamo fermi qui non per la malavoglia di Bersani e neppure di Berlusconi ma perchè c’è l’incrocio con l’elezione del nuovo Capo dello Stato e le prossime mosse bisogna che le faccia il nuovo presidente”. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani ospite di ‘Agorà’ su Rai 3. “Le formule di governissimo – ha aggiunto – sarebbero un’occasione per ribadire il distacco degli italiani” dalla politica. “i possono essere nuove formule? Non lo so, le valuterà l prossimo presidente della Repubblica, spetterà a lui valutarle” ha concluso. “L’ideale è mettere assieme un elemento di capacità –  ha detto Bersani sempre in relazione all’elezione del Colle -, di competenza con anche un elemento di novità. Le due cose non sono incompatibili: novità non è sempre nuovismo. Bisognerebbe comunque cercare l’accordo. Non si possono fare improvvisazioni”.

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LE LARGHE INTESE – Bersani ad ‘Agorà’ ha commentato le frasi di ieri di Napolitano, che aveva elogiato le larghe intese fatte nell’interesse generale, come quella del 1976: “La mia è una proposta di comune responsabilità democratica, vorrei far notare che nel famoso ‘76 c’era uno che governava e gli altri che consentivano, era una singola forma di governo di minoranza. Pdl e M5s, loro hanno detto no, non io”. Lo afferma, ospite di ‘Agorà’ su Rai 3, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, commentano l’appello lanciato ieri dal presidente della Repubblica per “l’inedita larga intesa” fatta nel ‘76 in nome dell’interesse generale.

“Togliamo di mezzo questa bersanite, io non impedisco niente, mi metto al servizio” ha aggiunto Bersani. Poi commentando i titoli dei giornali ha osservato che “è difficile levarsi i panni che ti mettono addosso” e ha spiegato che “a mio modo ho una proposta di larghe intese, non ho mai sottovalutato la responsabilità comune”. “Dico – ha aggiunto – si consenta un governo per il cambiamento con pochi punti, si faccia una convenzione sulle riforme con una data di scadenza precisa presieduta da chi non è al governo La mia è una proposta di comune responsabilità democratica”.

L’INCONTRO CON BERLUSCONI – “Incontrerò Berlusconi (e l’incontro c’è già stato ndr) cercheremo di ragionare sul tema del metodo per arrivare alla scelta del presidente della Repubblica”.  “Vedremo in questi giorni qui, decideremo” ha aggiunto. Poi rispetto all’incontro Bersani ha osservato: “E’ lui, Berlusconi, che non è venuto alle consultazioni quando ero pre-incaricato, io non ho mai avuto problemi a incontrarlo nelle sedi istituzionali”. “A proposito di larghe intese, e governissimi, io ho vissuto la fase del governo Monti. Noi siamo rimasti li’, e Berlusconi s’è dato tre mesi prima. E quando lo incontro glielo dico: ‘ti conosciamo mascherina’. Noi abbiamo già dato. Che non ci venissero a proporre dei governissimi. Se c’è qualche altra fantasia, ce la dicessero. Ma chi può credere che con Brunetta si possa fare un governo e riusciamo a imbroccare qualcosa?”.

SUI 5STELLE – Poi l’accenno ai 5Stelle: “Ho avuto due ‘no’, dal Pdl e dal Movimento 5 Stelle. Facciamo pure le commissioni, ma senza governo mi devono spiegare cosa facciamo. Hanno preso 8 milioni di voti e li hanno messi in frigorifero”.

NUOVE PRIMARIE – Anche in caso di nuove elezioni a breve, il Pd terrà le primarie perché “le primarie sono sacre, sempre”. A chi gli ha chiesto se parteciperebbe anche lui, Bersani ha risposto, sorridendo: “Non so, devo pensarci”. Sulla legge elettorale: “Credo che il buonsenso ci porterebbe a tornare al ‘Mattarellum’”. Bersani ha sottolineato che “Hollande al primo turno ha preso gli stessi voti del Pd, ed ora governa, ed anche Bush ha vinto su Gore forse per un solo voto eppure ha governato”.

Pier Luigi Bersani invita alla prudenza nell’interpretare i sondaggi che danno il centrosinistra in netto vantaggio con Matteo Renzi candidato. “Quando si è lontani dal voto, l’approccio è un po’ piu’ generico e le vere discriminanti non vengono fuori. Quando si e’ sotto, invece, vengono fuori i temi veri”, dice il leader del Pd ad Agora’. Bersani ricorda che “c’è una grande popolarità di Renzi ma non ribaltiamola sui risultati elettorali perché questi hanno le loro logiche che si vedono quando si è vicini al voto. detto questo, la grande popolarità di Renzi può essere una risorsa enorme per il centrosinistra. Le discussioni vanno bene, ma bisogna stare attenti ai toni e avanzare le proprie proposte nei luoghi giusti, cioè nella direzione Pd. A differenza di Grillo noi andiamo in streaming quando facciamo le riunioni nostre, non quando abbiamo ospiti, capovolgendo la buona educazione – ha aggiunto -. Noi siamo educati e quando abbiamo ospiti non facciamo lo streaming, ma in direzione si’. Noi lavoriamo nei nostri organismi”. Il sindaco di Firenze? “Starei attento a certi accenti che rischiano di rovinare i rapporti. Abbiamo dei luoghi per decidere, Renzi venga e dica lì – ha risposto -. Non ho capito cosa dobbiamo fare: votare, fare il governissimo? Sono due cose diverse. Io non sono nè per il governissimo nè per andare a votare, poi sono disposto a discutere”.

BRUNETTA – “Questa mattina, ad Agorà, Pierluigi Bersani si è chiesto: `Ma chi può credere che con Brunetta si possa fare un governo e riusciamo a imbroccare qualcosa?`. Desidero rispondergli: lui”. Lo dice Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, che aggiunge replicando ancora al leader Pd: “Lui può crederlo. Anche perché è già avvenuto: assieme a Baretta, parlamentare del suo partito, abbiamo riscritto la legge di stabilità, che Bersani ha poi votato. Spero, in questo modo, di avergli reso meno angosciosa la giornata”.

IL SUGGERIMENTO DI BOSSI – “Se fossi in Berlusconi darei la possibilità di fare il governo a Bersani tanto in pochi mesi va a schiantarsi. Chi governa ora si schianta e poi vince Berlusconi”. Lo dice Umberto Bossi conversando con i cronisti a Montecitorio. A chi gli chiede se dall’incontro Berlusconi-Bersani sortirà qualcosa, replica: “Se Berlusconi fosse furbo, sì”. Sulla possibilità che la Lega possa in qualche modo sostenere il Pd al Senato, Bossi dice solo: “Consentitemi di non rispondere”. Passaggio sulla situazione interna al Carroccio: “In Veneto per forza dobbiamo farlo” un congresso della Lega. “Non c’è una sola provincia che stia in piedi da sola. Sono tutte commissariate”. Ma il segretario Maroni è d’accordo? “Non lo so”, replica il leader del Carroccio.

Bersani: “Larghe intese, rifiuti arrivati da Pdl e Grilloultima modifica: 2013-04-09T20:43:31+02:00da ugo565
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