Lo Stato profondo è Londra?

Lo Stato profondo è Londra?

di supermarco

No.

La risposta è no.

Londra si è stancata di essere taglieggiata dalla Germania e dagli usurai.

Londra è vittima, non carnefice.

Dall’opuscolo “La moneta e la Costituzione” di Mauro Scardovelli:

“Oggi, a settant’anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, l’umanità si divide ancora in due classi: i lavoratori e gli speculatori”.

Scardovelli ha il dono della sintesi, però semplifica.

I fattori della produzione sono tre: terra, capitale e lavoro.

Al fattore capitale corrispondono gli imprenditori, che percepiscono il profitto, al fattore lavoro corrispondono i lavoratori, che percepiscono il salario, mentre il fattore terra è costituito da tutti coloro che non apportano contributi fattivi ai processi produttivi, ma si limitano a mettere a disposizione un bene patrimoniale che posseggono, il quale può essere un terreno, un capannone, un fabbricato, oppure denaro.

La retribuzione del fattore terra è la rendita, che si estrinseca in un canone di locazione (l’affitto), oppure, nel caso del prestito di denaro, nell’interesse.

Londra si è stancata di essere taglieggiata dalla Germania e dagli usurai.

Questi ultimi sono i poteri legati allo Stato profondo statunitense, che a sua volta ha trovato espressione nelle amministrazioni democratiche di Clinton e di Obama.

È stato Clinton ad abolire la distinzione tra banche commerciali e banche d’affari, è stato Clinton a favorire il più possibile la libera circolazione dei capitali.

È stato Obama a ricevere il premio Nobel per la pace e nello stesso tempo ad aprire nuovi conflitti in Yemen, in Libia, in Siria, in Ucraina, senza considerare le primavere arabe.

Chi vive di speculazione ha interesse a che sui mercati ci siano alti e bassi, per poter appunto speculare meglio.

Per chi vive di speculazione conflitti, guerre civili ed attentati sono i benvenuti, perché perturbano i mercati.

Chi vive di produzione, invece, ha interesse a che il trend dell’economia sia in crescita e senza scossoni.

Trump, in quanto ex imprenditore, vive di produzione, infatti con lui alla Casa Bianca non sono stati aperti nuovi conflitti e, stranamente, sono finiti gli attentati di chi opera sotto le insegne dell’ISIS, siano essi servizi segreti oppure mercenari, contractors.

Anche Putin vive di produzione, dato che la forza della Russia è data dall’estrazione di idrocarburi, ed infatti il braccio armato dell’ISIS in Siria è stato ridotto ai minimi termini proprio grazie all’intervento russo.

Ma poi nell’analisi va inserito il Regno Unito.

La parola “sovranismo” deriva dalla parola “sovrano” (un sentitissimo ringraziamento a Francesco per la segnalazione).

I sovrani si sono stufati di essere taglieggiati.

O di essere sottoposti a tentativi di spezzettamento: anche la Spagna, ad esempio, è una monarchia.

D’altronde, sono corsi e ricorsi della Storia.

Se si legge il libro “La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones, ad un certo punto ci si imbatte in una pena di morte per decapitazione, la cui vittima è un banchiere che aveva dichiarato bancarotta. Quella era la pena, all’epoca.

Oppure, quando il re di Francia Filippo il Bello si ritrovò con le casse del regno vuote, ordinò al Papa (aveva i motivi per ricattarlo) di scomunicare i Templari, li imprigionò e si impossessò delle loro ricchezze.

In una fase successiva, mutati gli equilibri, i sovrani si facevano guerre tra loro, sobillati dagli usurai, si facevano prestare i soldi necessari per i conflitti dagli usurai stessi e poi, per ripagare i debiti, aumentavano le tasse ai sudditi.

Corsi e ricorsi della Storia.

Attualmente lo Stato profondo britannico (uno Stato profondo esiste in tutti i Paesi del mondo, non solo negli USA) ha deciso di riacquisire sovranità.

No, cari, il referendum sulla Brexit non è stato indetto da Farage, come ci viene ripetuto ad ogni pien sospinto dall’informazione di regime.

Il referendum è stato indetto da David Cameron, all’epoca leader del Partito Conservatore britannico e premier.

Con il sostegno, anzi, su input della Corona.

Il Regno Unito va ormai considerato come un battitore libero.

Un battitore libero che però conserva ancora le sue ambizioni imperiali, nonché il know how e la classe dirigente di quando era il principale impero del pianeta, fattori dai quali deriva la piena consapevolezza di quale sia il proprio interesse nazionale.

La “special relationship” tra USA e Regno Unito non esiste più o, meglio, viene applicata in maniera intermittente, a seconda di quale sia l’interesse nazionale. Britannico.

Interesse nazionale… britannico.

Ma per comprendere meglio gli eventi recenti, nell’analisi va inserito un terzo elemento.

E bisogna chiedersi chi è il cagnolino di chi.

Inoltre, bisogna chiedersi chi è che, il 14 settembre scorso, ha bombardato le raffinerie dell’Arabia Saudita.

I ribelli Houthi che combattono nello Yemen?

L’Iran?

Oppure Israele?

Lo abbiamo già scritto sopra: Trump non ha iniziato alcun nuovo conflitto.

Però la “special relationship” viene applicata in maniera intermittente.

Tutto ciò ha avuto, e continuerà ad avere, delle ripercussioni sulla politica interna italiana.

Lo Stato profondo è Londra?ultima modifica: 2020-03-20T15:08:07+01:00da ugo565
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