La Francia conta i danni della crisi dei gilet gialli

La Francia conta i danni della crisi dei gilet gialli

Frena il Pil, cala il sentiment delle imprese, pmi stima 10 miliardi di perdite. Macron riceve i leader di sindacati e imprese, in attesa degli annunci serali

È una conta dei danni che preoccupa. La Francia deve fare i conti con la protesta dei “gilet gialli” anche sul fronte economico, e non solo su quello sociale e dell’ordine pubblico. “Una catastrofe per il commercio, una catastrofe per la nostra economia”, come l’ha definita il ministro delle Finanze Bruno Le Maire, che però oggi quantifica il tutto in una perdita dello 0,1% del Pil francese nell’ultimo trimestre dell’anno.

“Penso – ha detto il ministro su radio Rtl – che gli eventi attuali dovrebbero far perdere 0,1 punti di crescita della nostra ricchezza nazionale nell’ultimo trimestre”. Il ministro ha precisato che comunque non verranno al momento riviste al ribasso le stime di crescita dell’anno, previste all’1,7%. La Banca di Francia ha oggi dimezzato le sue previsioni di crescita nel quarto trimestre, portandole allo 0,2% dallo 0,4%, citando l’impatto delle proteste dei ‘gilet gialli’, che hanno colpito l’attività dei servizi.


Pil Francia

Il sentiment delle imprese, calcolato dalla Banque de France, scivola a novembre a 101 punti, dai 102 punti di ottobre (dato rivisto dal precedente 103 punti). Gli analisti si aspettavano un dato pari a 103 punti. Secondo François Asselin, presidente della Confederazione delle piccole e medie imprese (Cpme), a causa delle proteste dei gilet gialli potrebbero esserci perdite complessive per 10 miliardi di euro. Per quanto riguarda il turismo, secondo il raggruppamento nazionale delle catene alberghiere, le prenotazioni di fine anno nelle catene sono diminuite di almeno il 10%.

La situazione, dopo il quarto sabato di proteste e violenze, è ormai insostenibile. Il presidente francese Emmanuel Macron incontrerà alle 10 all’Eliseo i leader dei sindacati e delle imprese, a poche ore dal discorso alla nazione, fissato per le 20, durante il quale annuncerà nuove misure in un tentativo di placare la protesta dei gilet gialli. Il toto-concessioni impazza, da tagli alle tasse all’aumento dei sussidi e delle pensioni minime, dalla rinuncia all’ecotassa al rimpasto di Governo con il siluramento del premier Edouard Philippe. “Ho fatto delle cavolate, ci sono troppe tasse in questo Paese!”, si sarebbe sfogato venerdì scorso Macron incontrando i sindaci, secondo la ricostruzione di Le Parisien.

Secondo un sondaggio Ipsos pubblicato ieri, se i gilet gialli si lanciassero nelle elezioni europee con una propria lista, raccoglierebbero – a tutt’oggi – il 12% dei voti e diventerebbero il 4/o partito in Francia. Ancora al primo posto alle europee c’è la lista de La Republique en Marche con i centristi del MoDem, con il 21%. Staccato, al secondo posto, il Rassemblement National di Marine Le Pen con il 14%, quindi i Verdi di Europe Ecologie con il 13%. Seguirebbero poi i “Gialli”, la destra dei Republicains e la sinistra radicale de La France Insoumise, entrambe con l’11%. Il sondaggio ha ipotizzato anche uno scenario in cui non vi siano liste dei Gilet gialli: in questo caso, per l’alleanza guidata da Macron il risultato sarebbe invariato, mentre ne beneficerebbero il partito di Marine Le Pen, che otterrebbe, il 17% e Lfi, che prenderebbe il 12%.

La Francia conta i danni della crisi dei gilet gialliultima modifica: 2018-12-28T18:41:14+01:00da ugo565
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