il disastro del post terremoto di Ischia

Mattoni crollati sui banchi, inagibile la scuola inaugurata un anno fa ed il piano di protezione civile che non c’è: il disastro del post terremoto di Ischia

Questo paese dovrebbe reggersi sulle regole, invece si fonda sui miracoli e basta fare un giro per gli edifici pubblici: anche il Comune di Casamicciola è inagibile

Ischia, una zona interessata da crolli (Ansa)
Ischia, una zona interessata da crolli (Ansa)

“Istituto Manzoni? Inagibile”. L’architetto del comune sfoglia un elenco in continuo aggiornamento dove sono indicati, dopo i sopralluoghi, gli edifici inutilizzabili. A Casamicciola dopo il terremoto bisogna fare i conti con gli immobili fuori uso ed è un indicatore preciso per capire come si è costruito, come si controlla il territorio, come si garantisce la sicurezza dei cittadini.

La casa comunale inagibile

Quando arrivo alla casa comunale alcuni dipendenti sono all’esterno su una panchina. “L’ufficio del commercio è quello messo meglio e hanno detto che è inagibile, ora controllano il comune, ma sarà uguale visto come è messo all’interno. Dentro è pericoloso”. Diligentemente sono al lavoro, ma non possono certo stare dentro visto che la struttura mostra evidenti problemi di staticità. All’esterno trovo una targa con intestazione ‘Presidenza del consiglio’ e questa dicitura “Controllo e rilevamento sismico”. L’edificio, insomma, è monitorato, ma inagibile, idea fallimentare quella di collocare in questa struttura la casa dei cittadini di Casamicciola. Entro e trovo crepe nelle pareti, calcinacci ovunque, blocchi di muro che si sono staccati. Gli esperti hanno chiarito che la potenza del terremoto, 4.0, era medio-bassa e, usando le parole del ministro Graziano Delrio, avrebbe dovuto fare solo paura. E, invece, basta girare per gli edifici pubblici per capire che l’ora serale ha evitato un bilancio peggiore.

Le scuole a pezzi

Lascio il comune e poco distante due suore sono in attesa con i bagagli. Mi avvicino. “Non possiamo stare più dentro la scuola, è caduto di tutto”. Le suore gestiscono una scuola materna estiva con circa 20 bambini. Quando entro è un vero inferno, blocchi di muro sui tavoli dove giocano i piccoli, sui divani, calcinacci e macerie ovunque tra le sedie, nel refettorio, nelle camere delle suore. Una mezza parete di intonaco è venuta giù con mattoni.

“Siamo vive perché eravamo fuori al terrazzo, siamo vive per miracolo” spiegano le suore. Questo paese dovrebbe reggersi sulle regole, invece si fonda sui miracoli e basta fare un giro per capire che il viaggio tra gli edifici pubblici è il racconto di un disastro. Così arriviamo all’istituto Manzoni. Lo scorso anno è stato riaperto dopo la ristrutturazione costata circa un milione di euro. Oggi è inagibile ci conferma un architetto del comune, inutilizzabile così come altre due scuole. Il sindaco Giovan Battista Castagna ha spiegato: “Il comune è un fabbricato storico, sulla scuola posso dire che i tecnici avranno fatto i dovuti controlli prima di dare le agibilità”. Una garanzia.

Il comune senza piano

Un territorio, ad alto rischio sismico, dovrebbe avere gli strumenti adeguati di prevenzione. Nel 2012 il parlamento ha approvato una legge che impone ai comuni di varare un piano di protezione civile. Basta navigare sul sito del comune di Casamicciola per capire che non c’è. L’importante documento, da varare entro 90 giorni dall’approvazione della legge nazionale, è indispensabile per prevenire i rischi, ma soprattutto per organizzare le operazioni di emergenza.

Ecco prevenire e organizzare le emergenze. La legge c’è, ma non viene rispettata.

Edifici pubblici inagibili, piano di protezione civile assente, ma il vicesindaco Giuseppe Silvitelli, oggi, si è scagliato contro i giornalisti insultandoli “Fate sciacallaggio, andate via” prima di mettere le mani sulla telecamera. Il comune, insomma, ha trovato i responsabili: i cronisti.

il disastro del post terremoto di Ischiaultima modifica: 2017-11-11T21:53:48+01:00da ugo565
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