Rapporti sessuali a rischio diventano “sicuri”, ecco la pillola blu che protegge dal virus Hiv

Rapporti sessuali a rischio diventano “sicuri”, ecco la pillola blu che protegge dal virus Hiv

In alcune città americane, dove il medicinale viene venduto come farmaco da banco, ha già salvato decine di migliaia di persone. Infezioni crollate del 30 per cento

Rapporti sessuali a rischio diventano 'sicuri', ecco la pillola blu che protegge dal virus Hiv

Redazione Tiscali

L’umanità potrebbe aver finalmente trovato un’arma efficace contro il virus della Hiv. Negli Stati Uniti è già sul mercato e, sebbene non abbia un prezzo sufficientemente basso da consentirne ancora una diffusione capillare, tanti Stati del mondo lo stanno già distribuendo addebitandone i costi ai propri Sistemi Sanitari. Il medicinale, una pillola blu dall’aspetto simile al Viagra e i cui principi attivi sono il tenofovir e la emtricitabina, si chiama PrEP (Pre-Exposure Prophylaxis) e viene prodotto dalla Gilead. A doverla assumere sono gli uomini, prima di un rapporto sessuale. Stando a quanto ormai confermato dai molteplici test condotti in tutto il mondo, il farmaco garantisce una profilassi pre-esposizione, riduce al minimo il rischio di contrarre l’infezione: i chimici della casa farmaceutica sono riusciti ad ottenere una efficacia che sfiora il 90 per cento, ma il fruitore deve farne un uso quotidiano e, per quanto riguarda le dosi, meticoloso.

In alcune città Usa infezioni calate del 30 per cento

Negli Stati Uniti d’America il PreP viene commercializzato con il nome Truvada. In appena 12 mesi i casi di Hiv registrati a New York sono numericamente crollati. A San Francisco le infezioni si sono ridotte addirittura del 30 per cento. La maggior parte delle farmacie, che lo vendono come prodotto da banco che non necessita di ricetta medica, lo espongono in evidenza con accanto la scritta: “Stay Hiv negative”. La PreP interagisce in maniera importante con la replicazione degli acidi nucleici. In pratica funziona come un vaccino quotidiano, ma in compressa, assicurando una immunità temporanea che dura circa 48 ore, quanto l’emivita della molecola.

Uso prolungato potrebbe avere effetti tossici

La nuova terapia, ci tengono a sottolineare i ricercatori che hanno sviluppato il farmaco, è destinato a chi è “sieronegativo”: non è pertanto una cura, ma un sistema di difesa. La nuova pillola blu dovrebbe essere assunta da tutti i soggetti che hanno comportamenti sessuali ad alto rischio, come anche da tutti coloro che appartengono a categorie particolari che hanno frequenti contatti con il virus. Un uso prolungato nel tempo risulta tuttavia presentare alti rischi di tossicità. Ecco perché la formula della sostanza è stata concepita anche per un uso occasionale. E’ possibile prendere la PreP poco prima di un appuntamento al buio. Anche una sola compressa risulta esser sufficientemente efficace.

Il rischio è che passi un messaggio errato

Il medicinale, spiegano dalla Gilead, non vuole comunque essere un sostituto del preservativo, che deve restare il principale sistema di difesa anti Hiv. In tanti, a seguito della grande pubblicità ottenuta dai media, hanno maturato l’errata convinzione che la pasticca di una totale immunità dal virus. Così non è, e la paura di tanti è che si possa assistere ad un prossimo boom di casi di malattie veneree come la clamidia, la gonorrea e la sifilide. Stando a quanto riferito fin qui da medici e ricercatori il PreP appare a dir poco straordinario. Ma esiste un retro della medaglia che rende il medicinale, almeno per il momento, un qualcosa di elitario. Un mese di trattamento di Truvada, infatti, costa poco meno di 1000 euro: ben 35 euro a pasticca.

Nell’Ue c’è chi lo distribuisce gratuitamente, l’Italia riflette

I Paesi europei, che come altri mirano ad alleggerire le ricadute economiche sui propri sistemi sanitari, stanno comunque valutando la possibilità di rimborsare il 100 per cento dei costi. In Francia il medicinale la nuova pillola è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale. La stessa decisione è stata presa anche in Gran Bretagna, Olanda, Scozia, Australia, Kenya e Sudafrica. Dei timidi passi sono stati fatti anche in Italia dove il medicinale è stato testato in uno studio congiunto tra l’Università di Milano e lo Spallanzani di Roma, atto a consentire alle coppie in cui l’uomo è sieropositivo di avere figli con un ottimo margine di sicurezza.

Rapporti sessuali a rischio diventano “sicuri”, ecco la pillola blu che protegge dal virus Hivultima modifica: 2017-07-16T11:55:45+02:00da ugo565
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