Caso Wesolowski, vescovi: “La giustizia vaticana”

“Un archivio degli orrori di oltre 100mila file pedo-porno”: prove schiaccianti contro Wesolowski

Un archivio segreto che conteneva file video e immagini di bambini nudi, costretti a rapporti sessuali fra di loro o con adulti. Materiale agghiacciante contenuto nel computer della canonica della Nunziatura di Santo Domingo. Monsignor Jozef Wesolowski aveva una raccolta degli orrori immensa, composta da oltre centomila documenti sequestrati dagli inquirenti e contenuti in parte nel pc portatile del religioso, arrestato in Vaticano tre giorni fa per volere di Papa Francesco.
Nelle foto e nei filmini pornografici, in parte scaricati da internet e in parte fatti dalle stesse vittime, scrive il Corriere della sera, compaiono ragazzini dai tredici ai 17 anni e adulti, figure queste ultime al vaglio degli inquirenti. Persone che hanno sostenuto e aiutato il religioso nella sua attivita perdo-pornografica e in molti casi avrebbero partecipato agli incontri. “Nel capo di imputazione – scrive il quotidiano milanese – si parla esplicitamente di ‘reati commessi in concorso con persone ancora ignote’ e gli atti dell’inchiesta fanno comprendere come i promotori di indagine del Vaticano abbiano già trovato alcuni elementi per arrivare alla loro identificazione”. Insomma: un’inchiesta tutta in divenire che potrebbe avere ancora clamorosi sviluppi. Ciò che gli inquirenti sospettano è che Wesolowski facesse parte di una rete internazionale dedita al traffico di materiale pedo-pornografico.
Secondo gli inquirenti, il prelato aveva una particolare “abilità a utilizzare strumentazione elettronica che può essere reperita per connessioni illecite. Comportamento che l’imputato ha mostrato di perseguire con modalità fortemente compulsive”. Scrive il Corsera che sono state trovate oltre “100 mila file a sfondo sessuale, ai quali si aggiungono più di 45 mila immagini cancellate”. L’archivio scoperto è stato “diviso in quattro volumi e contenente circa 130 video e più di 86 mila fotografie”. Il resto del materiale era contenuto nel pc portatile che il religioso aveva sempre con sé. Nei file protagoniste sono anche numerose bambine, ma scrive Fiorenza Sarzanini, la predilezione era per i maschi.
L’indagine prosegue sugli eventuali fiancheggiatori di Wesolowski. Secondo il Corriere giudici sarebbero convinti che “Francisco Javier Occi Reyes, il diacono arrestato dalla polizia dominicana nel giugno 2013 che poi ha denunciato Wesolowski alle alte gerarchie vaticane con una lettera, sia soltanto una pedina di un gioco più grande”. Da qui indagini a tutto campo che comprendono tutti i paesi dove l’uomo è stato prima di Santo Domingo. In ogni caso sono decine i bambini coinvolti, anche se l’indagine si basa soprattutto sulla testimonianza di tre bambini e della loro madre. Un ruolo importante ha giocato anche un’inchiesta televisiva realizzata da una giornalista di una tv locale che avrebbe indotto il Vaticano a prendere seriamente in considerazione il caso, per via del “danno cagionato all’immagine dello Stato e della Santa Sede”. Da qui gli arresti domiciliari.
Il nunzio ha detto di poter “chiarire tutto”. La consapevolezza delle prove schiaccianti però ha indotto le autorità vaticane a restringerlo agli arresti domiciliari, onde evitare la cattura in territorio italiano e la conseguente estradizione su richiesta della Repubblica di Santo Domingo. Le autorità vaticane hanno comunque agito in collaborazione con le forze di polizia del Paese sudamericano. Il processo avverrà per direttissima, come previsto dai trattati internazionali in materia di violenza sui minori.
Caso Wesolowski, vescovi: “La giustizia vaticana”ultima modifica: 2014-10-02T11:13:31+02:00da ugo565
Reposta per primo quest’articolo