Palma d’oro a “La vie d’Adéle” di Kechiche Bruce Dern migliore attore, la Bejo migliore attrice

Palma d’oro a “La vie d’Adéle” di Kechiche Bruce Dern migliore attore, la Bejo migliore attrice

La Palma d’oro del 66/mo festival di Cannes è andata a ‘La vie d’Adelé di Abdellatif Kechiche ed eccezionalmente, anche alle due giovani protagoniste Adele Exarchopoulos e Lea Seydoux. Escluso dal palmares l’unico film italiano in concorso La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Così ha scelto la giuria presieduta da Steven Spielberg. Il massimo riconoscimento è andato al film di Abdellatif Kechiche che racconta la storia d’amore fra due ragazze. Una relazione che il regista ha scelto di raccontare con dispendio di sequenze erotiche che la critica ha apprezzato fin dalla prima proiezione. Un premio che, in via eccezionale, non è andato solo al film ma anche alle due giovani protagoniste, Adele Exarchopoulos e Lea Seydoux.
Il premio per il migliore attore è andato a Bruce Dern, 76 anni, protagonista del film di Alexander Payne Nebraska, quello per la migliore interpretazione femminile a Berenice Bejo per Le passè di Asgar Farhadi. Il Prix du Scénario per la migliore sceneggiatura è andato all’autore e regista Jia Zhangke per A touch of sin, quello della Giuria a Tale padre tale figlio del giapponese Kore-Eda Hirokazu. Il Gran Premio del festival ai fratelli Joel e Ethan Coen per Inside Llewyn Davis. Il miglior regista è Amat Escalante per Heli. La decisione è stata presa da Steven Spielberg e dalla sua giuria stellata: l’attrice Nicole Kidman, il regista vincitore dell’Oscar come miglior regia, Christopher Waltz premio Oscar come migliore attore non protagonista, Vidya Balan attrice indiana di Bollywood, Naomi Kawase regista giapponese, Lynne Ramsay sceneggiatrice e regista britannica, Daniel Auteil, quotato attore francese e Cristian Mungiu, scrittore regista e produttore romeno. La Montée de Marche è inziata sotto il sole, dopo giornate invernali. A fare da madrina l’attrice Audrey Tatou. Cerimonia sobria e concisa come nella tradizione di Cannes, con ospiti illustri come Alain Delon e Kim Novak.

E’ con una tenera, quanto esplicita, storia d’amore lesbo di una quindicenne che scopre lentamente la sua sessualità che il regista franco-tunisino Abdellatif Kechiche ha fatto il pieno di premi al festival di Cannes, conquistando con il suo film una Palma d’oro eccezionalmente divisa con le due giovani attrici protagoniste. Il regista del cinema sociale, in odor di documentario ne ‘La Vie d’Adelé, tocca corde molto sentite nella Francia di oggi e senza dubbio è fortemente d’attualità. Dai lunghi dialoghi con le sue coetanee fino al sesso rappresentato in maniera realistica, tra nudità e gemiti. Adele (Adele Exarchopoulos) è una ragazzina di quindici anni come tante che va a scuola, partecipa alle manifestazioni studentesche e si lancia in mille chiacchiere su tutti gli argomenti possibili con le sue amiche.

Arriva per lei la prima esperienza eterosessuale con un ragazzo, ma è stranamente attratta da una sconosciuta dai capelli blu e non capisce neppure perché. Dopo una prima esperienza lesbo con una compagna di scuola, conoscerà con la ragazza dai capelli blu che si chiama Emma (Lea Seydoux) il vero amore passionale e intimo. Da qui una storia piena di sesso esplicito (non si erano mai viste tante lunghe immagini di orgasmi lesbo, di sfregamenti e variazioni nell’amplesso), ma anche di amore pieno e passionale. Il film, che è un omaggio a Marivaux – e che sarà distribuito in Italia da Lucky Red – non manca anche di riferimenti colti anche perché Emma è un’artista contemporanea che rivendica una certa cultura a differenza della naive Adele. E così frasi come ‘l’esistenza precede l’essenzà di Sartre diventa ‘l’orgasmo precede l’essenzà o ancora, in quanto a considerazioni filosofiche “l’orgasmo femminile è mistico” rispetto a quello maschile.
Tra amplessi, lamenti, promesse e discorsi di amore eterno, anche la storia tra la dolce Adele ed Emma arriva alla fine. Le scadenze sono proprio quelle delle coppie eterossessuali: un tradimento non perdonato, la rottura e poi un reincontrarsi che non porta a una vera riappacificazione. Tornando alle immagini hard del film sembra che il regista abbia usato un teleobbiettivo per non creare un’imbarazzante presenza sul set. Questo, come appunto è accaduto, ha creato una veridicità nelle scene di sesso ancora più autentica. Il film, accolto alla proiezione stampa da applausi, aveva conquistato subito la critica francese guadagnando un record: ben 11 palme su il daily di Le film francais. Un record assoluto che vale per qualsiasi film di qualsiasi nazionalità. Resta da capire quanto questo sia potuto pesare sulla giuria internazionale anche perché il film è esattamente l’opposto di quelli nello spirito del presidente Steven Spielberg. Ovvero non é per nulla familiare, è terribilmente parlato e ha anche scene di sesso lesbo lontane mille miglia da Et.
Questo il Palmares del 66/mo festival di Cannes
– Palma d’oro: La vie d’Adéle di Abdellatif Kechiche, e alle due protagoniste del film, Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos.
– Grand Prix: Inside Llewyn Davis di Ethan e Joel Coen
– Regia: Amat Escalante per Heli
– Giuria: Tale padre, tale figlio di Hirokazu Kore-Eda
– Migliore attore: Bruce Dern per Nebraska di Alexander Payne
– Migliore attrice: Berenice Bejo per Il Passato di Asghar Farhadi
– Sceneggiatura: Jia Zangh Ke per A touch of Sin
– Palma d’oro per il miglior cortometraggio: Safe di Byong-Gon
– Menzione speciale a 37/o 4S dell’italiano Adriano Valerio e a Le fjord des baleines di Whale Valley
– Camera d’or (migliore opera prima): Ilo Ilo di Anthony Chen (dalla Quinzaine).
Palma d’oro a “La vie d’Adéle” di Kechiche Bruce Dern migliore attore, la Bejo migliore attriceultima modifica: 2013-05-28T10:35:08+02:00da ugo565
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