Monti: “Una nuova tangentopoli, ma con meno speranza. Per star fuori mi offrirono il Quirinale”

Monti: “Una nuova tangentopoli, ma con meno speranza. Per star fuori mi offrirono il Quirinale”

“Questo passaggio dalla partitocrazia alla partitoRazzia faccia riflettere cittadini”, dichiara Mario Monti, candidato premier di Scelta Civica, ospite di Agorà su Raitre. “Sembra che molti politici stiano facendo di tutto per aiutare Grillo”, ma tra i cittadini “chi ha più il gusto della protesta trova Grillo, chi vuole cambiare le cose trova Scelta Civica”, aggiunge il professore.
Il Quirinale e altro per star fuori dalla politica – Il candidato premier di Scelta Civica rivela poi che gli sono state fatte offerte interessanti per farlo stare fuori dalla competizione politica. Non solo il Quirinale, anche altro: “Posizioni di quasi vertice o di vertice, non con certezza ma era una possibiità”. E ai giornalisti in studio che gli chiedono se l’offerta gli fosse arrivata da Bersani, Monti risponde senza smentire: “Esiste anche uno spazio privato nelle conversazioni”.
“Eravamo nel ridicolo” – “L’Italia è uno dei Paesi più importanti del mondo, anche se eravamo caduti nel ridicolo, con comportamenti che non rientrano nella prassi normale dei governanti pubblici”, insiste il premier alludendo a Berlusconi. E alla richiesta di specificare i comportamenti cui si riferisse, Monti risponde: “Non ho bisogno di citare espressioni diventate universalmente note”, rievocando – sembra – il ‘bunga bunga’.
Dei cialtroni dicono che ho peggiorato l’Italia – “Sono molto più ferito quando dei cialtroni dicono di aver lasciato l’Italia in buone condizioni nel 2011 e che io poi l’ho portata al disastro, che non inorgoglito quando ricevo apprezzamenti”, dice con durezza Monti, a proposito di Silvio Berlusconi che sostiene appunto di aver lasciato l’Italia nel 2011 meglio di come Monti la lascio’ nel 2013.
Legislazione anti corruzione – Il ragionamento del candidato di Scelta Civica parte dalla definizione delle ‘commissioni’ come di una necessità, secondo Berlusconi: “Siamo in un provincialismo spinto. Molti candidati che non hanno visto il mondo, chi ha governato il Paese per tanti anni come Berlusconi deve far sì che si vada avanti nel mondo” nella legislazione anti corruzione, “e non di accettare tutto come se l’Italia fosse irrilevante”.
Come tangentopoli? – “L’evidenza è molto simile, la speranza è minore”, dice poi il presidente del Consiglio parlando di Tangentopoli. “Nel ’92 -’93 con l’azione della magistratura, fu scoperto un fenomeno che esisteva da tanto tempo ma non così visto e discusso e si pensava che l’azione dei magistrati e la coscienza dei cittadini cambiassero le cose”. Tuttavia “l’azione della magistratura meritoriamente è andata avanti, purtroppo la coscienza dei politici si è molto seduta e quindi siamo qui di nuovo”. A questo punto “speriamo che venga meno un sistema di potere se genera queste cose. Ho visto qualche mese fa la fatica che ha fatto il governo per far approvare, contro le resistenze del Pdl, una legge contro la corruzione però lacunosa e da intensificare. Quindi non si è disposti a far rendere l’Italia un Paese moderno da gusto punto di vista”.
Le tangenti – Quanto alle tangenti, “che le tangenti esistano frequentemente negli affari, soprattutto in certi Paesi, è la realtà. Che quindi debba considerarsi una necessità ineluttabile lo rifiuto. Dopo tanti di anni di governo Berlusconi non c’era una efficace legge anticorruzione e lì non c’entra il terzo mondo…”, sostiene Monti commentando la ‘giustificazione’ delle ‘commissioni’ fatta dal Silvio Berlusconi.
“Non prendo ordini da Berlino” – “Alimentiamo un provincialismo di cortile, per cui se un governante italiano ottiene il rispetto sul piano internazionale sembra che faccia gli interessi degli altri Paesi”, ha affermato il leader di centro, replicando alle critiche in particolare di Giulio Tremonti che lo accusa di prendere ordini da Berlino. “Ci sono state dichiarazioni di apprezzamento per quello che questo governo ha fatto da parte di Obama, che mi pare sia progressista o di sinistra; da parte di Schauble, che mi pare sia di destra; ce ne sono state da parte di Hollande, da parte di Steinbruck. Queste persone, questi governi, secondo me non sono meno autorevoli di Vendola, di Maroni, di Di Pietro, di Grillo, di Ingroia e persino, persino di Tremonti e di Brunetta…”.
“Alleanza con Pd e Sel? Non darlo per scontato” – Quanto alle alleanze possibili, tutti danno per scontato l’accordo tra il centrosinistra e il centro se l’alleanza Pd-Sel non dovesse avere la maggioranza, eppure “è meglio non darlo per scontato, non c’è proprio nulla di scontato”. Con la coalizione Pd-Sel è molto difficile che se quelle sono le posizioni ci sia un’alleanza, ma tutto dipende” dal programma di governo: “Se nel programma ci sono le riforme che noi vogliamo…”, spiega Mario Monti, ospite. E aggiunge: “Non ci sono più probabilità di alleanze con il centrosinistra di quante ce ne siano con un centrodestra del dopo Berlusconi”. Quanto alla grande coalizione “dipenderà dai risultati delle elezioni. Non so e nessuno sa chi avrà la maggioranza, sono inutili i discorsi sull’alleanze. In questo momento non abbiamo dialoghi nè con la sinistra nè con la destra per quanto riguarda possibili alleanze”.
“Le tangenti non sono prassi internazionali” – Infine Monti risponde ad una domanda su come debbano comportarsi i gruppi italiani che operano all’estero, dopo gli scandali di Finmeccanica ma anche i casi che hanno coinvolto Saipem. “I nostri colossi – dice Monti – possono comportarsi secondo gli standard in uso nei Paesi nei quali lavorano. Ma evitando fenomeni di ritorno come tangenti ai partiti italiani o a chi li ha messi in quelle posizioni. Quelle non sono prassi internazionali…”.
Monti: “Una nuova tangentopoli, ma con meno speranza. Per star fuori mi offrirono il Quirinale”ultima modifica: 2013-02-16T19:48:35+01:00da ugo565
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