Il premier oggi sale al Colle Alfano: “Esperienza Monti finita”.

Il premier oggi sale al Colle
Alfano: “Esperienza Monti finita”. Il Prof: “Re Sole
si è allontanato”

Il segretario Pdl: faremo concludere la legislatura. Rating Italia a rischio

Bersani al Capo dello Stato: “Noi responsabili, ma evitare il logoramento”. Lo scioglimento delle Camere solo dopo l’approvazione della legge di stabilità

 
Il premier Mario Monti con la moglie Elsa e il sindaco Giuliano Pisapia alla prima della Scala (Ansa)

Il premier Mario Monti con la moglie Elsa e il sindaco Giuliano Pisapia alla prima della Scala (Ansa)

Roma, 8 dicembre 2012 – Un percorso “costruttivo e corretto nell’interesse del paese e della sua immagine internazionale”: è ciò in cui confida Giorgio Napolitano per il periodo che vedrà la fine della legislatura. Lo scrive in una nota diramata al termine di una lunga giornata in cui ha ricevuto al Quirinale i presidenti di Camera e Senato, il segretario del Pdl Angelino Alfano e quindi quelli del Pd Pier Luigi Bersani e dell’Udc Pier Ferdinando Casini.

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Il Capo di Stato ha fatto sapere che gli esponenti del Pdl saliti al Quirinale “hanno espresso il fermo intendimento di contribuire a un’ordinata conclusione della legislatura, anche in vista di adempimenti inderogabili relativi al bilancio dello Stato, riservandosi di decidere l’atteggiamento da tenere in Parlamento su ogni altro provvedimento già all’esame delle Camere”. Degli esiti degli incontri informerà il premier Mario Monti oggi pomeriggio al Quirinale.

ROAD MAP – La road map emersa nei colloqui al Colle, concordata passo passo con Mario Monti, appare abbastanza chiara: una volta approvata la legge di stabilità e alcuni provvedimenti ritenuti essenziali sia dal Colle che da palazzo Chigi, si procederà allo scioglimento delle Camere fra il 10 e il 20 gennaio in modo da votare il 10 marzo. Un percorso che di fatto conferma il calendario sin qui ipotizzato al Quirinale e che ha ottenuto il placet di massima da parte di Alfano, Bersani e, naturalmente, Casini.

STRAPPO PDL – Proprio ieri da Angelino Alfano è arrivata l’ulteriore accelerata in una giornata di fibrillazione che segue lo strappo del Pdl sul governo. “Consideriamo conclusa l’esperienza di questo governo”, annuncia il segretario nel suo intervento alla Camera durante la votazione finale sui costi della politica. “L’esperienza del governo è conclusa (GUARDA IL VIDEO) dopo 13 mesi le cose vanno peggio, non abbiamo bisogno di troppi argomenti – ha detto Alfano Noi abbiamo voluto e acconsentito alla nascita di questo governo. Berlusconi ha detto sì sperando che le cose andasero meglio e ora siamo qui a dire che l’esperienza del governo è conclusa”.

“Noi non ci faremo attaccare addosso la lettera scarlatta della ‘i’ di irresponsabili – ha aggiunto il segretario del Pdl – Noi non siamo stati e non siamo irresponsabili, ma irresponsabilità per noi non fa rima con cecità”. E ancora: “Votare la sfiducia avrebbe causato forse l’abisso dell’esercizio provvisorio: noi vogliamo concludere ordinatamente questa legislatura e non vogliamo mandare il nostro Paese a scatafascio”.

“Vogliamo dare atto al presidente Monti che nulla del nostro giudizio ha a che fare con la rispettabilità della sua persona, con il decoro con cui ha servito e serve le istituzioni repubblicane, con la lealtà con cui ha condotto il rapporto con le forze politiche e con la nostra in particolare”.

IRONIA DI MONTI – Il premier ieri, dal canto suo, ha proseguito l’agenda di impegni istituzionali, l’ultimo dei quali è stato presenziale alla prima della Scala. Qui, sollecitato dai cronisti che gli chiedevano un commento sugli ultimi passaggi politici, Mario Monti ha scherzato. “Il Re Sole si è un po’ allontanato da me”, ha detto liquidando il tutto con una battuta. 

BORSA – Intanto lo spread sale sopra i 330 punti, per poi frenare in chiusura, mentre Standard & Poor’s avvisa che potrebbe tagliare il rating dell’Italia se la recessione proseguirà nel secondo semestre del 2013. Una possibilità su cui, però, il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, invita a non fare speculazioni: “Le agenzie di rating faranno il loro lavoro, ma noi dobbiamo continuare a lavorare finché questo governo ha mandato per farlo, per continuare su queste riforme che sono necessarie per il nostro Paese”, ha detto Grilli. Per il suo collega Corrado Passera “è dovere di tutti noi della classe dirigente e della classe politica, togliere l’incertezza sul fatto che il lavoro iniziato continuerà”.

CONSULTAZIONI’ AL COLLE – Dopo il doppio avvertimento di ieri al governo Monti: ieri il segretario del Pdl Angelino Alfano, ch eaveva confermato la decisione di Silvio Berlusconi di scendere di nuovo in campo ed escluso il ricorso alla primarie, è salito al Quirinale.

Alfano è arrivato al Quirinale intorno alle 10,30 per il programmato appuntamento con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Con Alfano i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Sempre in mattinata, Napolitano ha incontrato anche il Presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani, mentre nel pomeriggio il Capo dello Stato ha visto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Poi è toccato al segretario Pd Pier Luigi Bersani e il leader Udc, Pier Ferdinando Casini

BERSANI – Va bene la responsabilità ma attenzione al rischio di logoramento per il governo ma anche e soprattutto per il paese. E’ questa, a quanto si apprende dal Nazareno, la preoccupazione che la delegazione del Pd guidata da Pier Luigi Bersani ha rappresentato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso del colloquio di ieri pomeriggio. Il timore dei vertici del Pd è che nei prossimi mesi accada quello che è stato rappresentato già oggi nell’Aula di Montecitorio, ossia che mentre i Democratici sostengono responsabilmente i provvedimenti del governo Monti il Pdl e Berlusconi si mettano a fare campagna elettorale proprio contro il professore, ossia che se ne lavino le mani lasciando al Pd di pagare il prezzo dell’impopolarità delle misure da varare. Quindi se da un lato Bersani vede con favore l’ipotesi di anticipare di un mese la data del voto, dall’altro si pone il problema di “come ci si arriverà”, ossia con quali contenuti e soprattutto con quali voti, visto che il Pdl ha già iniziato a sottrarsi.

VIDEOSTORY DELLA CRISI: DA PASSERA A SCHIFANI, CASINI, BERSANI, ALFANO, NAPOLITANO, MONTI

COSTI DELLA POLITICA: E’ LEGGE – Disco verde definitivo, in Aula alla Camera, alla conversione in legge del decreto sulle spese di Regioni ed enti locali, noto alle cronache come ‘tagli ai costi della politica’. Il provvedimento è passato con 268 sì, un solo no e 153 astensioni.

Sono dieci i deputati del Pdl che hanno votato sì. Il drappello dei parlamentari fedeli a Monti, provenienti dal partito di Silvio Berlusconi raddoppia rispetto a ieri. I nuovi ‘responsabili’ sono: Francesco Biava, Giuliano Cazzola, Marcello De Angelis, Franco Frattini, Mario Landolfi, Gennaro Malgieri, Alfredo Mantovano, Carlo Nona, Barbara Saltamartini, Mario Valducci. Valducci è un nome di peso, essendo il fondatore dei circoli della Libertà.

MATTEOLI: CI ASTERREMO SU TUTTO  – “Mi sembra che i presidenti dei gruppi alla Camera e al Senato siano stati abbastanza chiari: da oggi il nostro voto è di astensione nei confronti del governo. Ma abbiamo anche sottolineato che faremo passare la legge di stabilità perché riteniamo che per il Paese sia una iattura passare all’esercizio provvisorio”, dice il senatore Pdl Altero Matteoli intervistato da SkyTg24. E altri provvedimenti in Parlamento? “Sugli altri provvedimenti ci asterremo. Se Monti – dice l’ex ministro delle Infrastrutture- ha una sua maggioranza naturalmente andrà avanti. Al punto in cui siamo, però, mi pare che le elezioni sono alle porte, qualsiasi sia il destino di questo governo”.

Il premier oggi sale al Colle Alfano: “Esperienza Monti finita”.ultima modifica: 2012-12-08T20:43:47+01:00da ugo565
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