Obama torna alla Casa Bianca, al presidente il 50% del voto popolare

Obama torna alla Casa Bianca, al presidente il 50% del voto popolare. Via la Clinton

Barack Obama è arrivato mercoledì sera alla Casa Bianca con la famiglia, di ritorno da Chicago, dove ha seguito le fasi della sua rielezione. Il presidente ha viaggiato verso Washington sull’Air Force One, quindi ha raggiunto la Casa Bianca in auto.
”Four more years”. Lo slogan è diventato realtà: Barack Obama vice la sfida contro Mitt Romney e resta alla Casa Bianca, promettendo – tra l’ovazione della sua America ed i complimenti che piovono da tutto il mondo – che ”il meglio deve ancora venire”. L’avversario riconosce la sconfitta, dopo un ‘Election Day’ scandito dalla suspance, con un serratissimo testa a testa che alla fine – in attesa dei risultati definitivi – vede 332 grandi elettori dalla parte di Obama, contro i 206 per Romney.
Il presidente incassa il 50% del voto popolare, due punti in più dell’avversario. Numeri ormai dati per certi, anche se resta ancora aperta la conta in Florida (dove comunque sorprese improbabili dell’ultima ora sposterebbero le cifre ma non certo il risultato). Per Obama è filata così più liscia del previsto, scongiurando pericolosi e temuti pareggi e riconteggi. A rivelarsi decisivo – come atteso alla vigilia – l’Ohio: arrivata la vittoria in questo stato è bastato aspettare i risultati degli Stati della West Coast (dalla California a quello di Washington), e la soglia dei 270 elettori necessaria per l’agognata vittoria è stata superata.
Con Romney che dopo aver conquistato gli Stati del sud, ha aspettato fino all’ultimo per riconoscere la sconfitta, telefonando a Obama per ”augurare al presidente, alla First Lady e alle loro figlie ogni bene. Sono tempi molto difficili per la nostra grande Nazione, pregherò il suo successo” nell’interesse del Paese, ha detto rivolto ai supporter riuniti nel quartier generale a Boston, dove era calato un silenzio tombale. In un clima che nulla aveva a che vedere con Chicago e quel McCormick Center scoppiato in un’ovazione che ha fatto rivivere agli obamiani le emozioni di quattro anni fa. Mr.President appare con la stessa grinta e ispirazione del 2008, nonostante l’enorme fatica. Sale sul palco con la moglie e le due figlie che non dimentica nel suo discorso: guarda Sasha e Malia e dice di esserne ‘orgoglioso’. ”State diventando belle e forti come la mamma”, prosegue rivolgendosi alla sua Michelle: ”ti amo, l’America ti ama”. E non tralascia anche una battuta alle figlie: ”credo che un cane basti…”.
Poi rientra nel ruolo: ”torno alla Casa Bianca più determinato che mai”, promette riservandosi il meglio per il nuovo mandato, non più ossessionato dalla prospettiva di una nuova campagna elettorale. Un mandato che non sarà facile per tener fede alle promesse: gli Usa gli consegnano un Congresso spaccato, con il Senato ai democratici e la Camera ai repubblicani cui tende la mano per trovare ”compromessi necessari per portare avanti il Paese”. E intanto l’America, il giorno dopo l’Election Day, fa passi avanti anche su alcune spinose questioni sociali. E grazie ai referendum svoltisi in concomitanza del voto si legalizzano le nozze gay nello Stato del Maine e l’uso della marijuana, anche per fini ricreativi, in Colorado e nello Stato di Washington. Ma nessun passo avanti arriva sulla pena di morte in California che lo stato decide di non eliminare.
Mitt Romney ha vinto, come previsto, i 3 grandi elettori dell’Alaska, l’ultimo Stato americano ad aver chiuso i seggi. Lo riferisce la Cnn mentre lo spoglio delle schede è ancora in corso. Il presidente Barack Obama ha ottenuto 303 grandi elettori, e il candidato repubblicano 206, mentre mancano ancora i risultati definitivi della Florida (29 grandi elettori). I risultati della Florida – uno di quelli decisivi nella corsa alla Casa Bianca – non sono ancora noti. Mancano all’appello le schede della contea di Miami-Dade, dove devono ancora essere conteggiate circa 20.000 schede. Lo riporta il Miami Herald, citando le autorità locali secondo le quali un annuncio su chi ha vinto in Florida potrebbe arrivare nelle prossime ore, anche se le informazioni da controllare – avvertono – sono contenute in migliaia di pagine.

Via la Clinton – Cambi in vista per gli uomini e le donne di Obama. Hillary Clinto ha annunciato che lascerà l’incarico di Segretario di Stato forse per concentrarsi nella corsa alla Casa Bianca del 2016. Al suo posto potrebbe arrivare Susan Rice, ambasciatore Usa all’Onu, o l’ex candidato presidenziale John Kerry, sconfitto da George W. Bush nel 2004

Obama torna alla Casa Bianca, al presidente il 50% del voto popolareultima modifica: 2012-11-08T18:13:16+01:00da ugo565
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