Spending review, dimezzare le province, più tasse universitarie

Spending review, tasse universitarie fino a +100% per i fuori corso. Patroni Griffi: “Dimezzare le province”

L’Aula del Senato comincerà lunedì alle 11 ad esaminare il decreto sulla spending review. A renderlo noto è il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. “E’ molto probabile che ci sarà il voto di fiducia – dichiara Gasparri rispondendo ai cronisti – anche se ovviamente nessuno lo ha ancora detto ufficialmente”.
Tasse atenei, fino +100% a fuori corso – Le tasse universitarie per gli studenti fuori corso possono aumentare fino al raddoppio, rispetto a quelle previste per gli studenti in corso. L’aumento fino al 100% è previsto per i redditi oltre 150.000 euro. I criteri per gli incrementi delle tasse per gli studenti non a posto con gli esami saranno stabiliti ogni anno con un decreto del ministro dell’Istruzione ma nel frattempo il dl spending review fissa i paletti. L’aumento massimo è per gli studenti di famiglie abbienti, mentre per redditi tra 90.000 e 150.000 euro può essere al massimo del 50% e sotto i 90.000 euro del 25%. Il decreto ministeriale in ogni caso dovrà tenere conto “della specifica condizione degli studenti lavoratori”.
Patroni Griffi: “Puntiamo dimezzamento province” – L’azione del governo nell’ambito della spending review punta a un sostanziale dimezzamento delle province. Lo ha detto il il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi.”Stiamo lavorando a un riordino che riduca il numero delle province a 50-52, che porti cioè a un sostanziale dimezzamento”. Quanto ai casi di regioni come Basilicata, Umbria e Molise che si troverebbero ad avere una sola provincia che coinciderebbe con il capoluogo regionale. Patroni Griffi ha evidenziato: “non credo sia un doppione amministrativo perché regioni e province hanno competenze ben diverse ed erogano servizi diversi”. Più in generale, ha aggiunto, “capisco resistenze e campanilismi ma dobbiamo guardare alle prospettive. Abbiamo assetti amministrativi vecchi di due secoli e cambiarli credo sia una di quelle riforme strutturali di cui il paese ha bisogno”. Infine, sui tagli dei servizi lamentati da enti pubblici e cittadini, il ministro ha osservato: “il problema reale del taglio dei servizi lo conosciamo tutti. Noi sentiamo la responsabilità delle scelte. I tagli non sono mai piacevoli per nessuno e neanche per chi li fa, ma pensiamo che dalle nostre misure possa uscire un’Italia migliore”
Anche Bankitalia dovrà tirare cinghia –  Anche la Banca d’Italia dovrà tenere “conto dei principi contenuti” nel decreto sulla spending review, “nell’ambito del proprio ordinamento”. Lo prevede un emendamento dei relatori, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd), approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. In particolare Bankitalia è chiamata a “tenere conto” delle norme del decreto sulla spending review che prevedono risparmi su auto blu, buoni pasto, ferie e permessi, consulenze esterne e canoni di locazione degli uffici.
Raddoppiano multe scioperi servizi pubblici – Raddoppiano le sanzioni comminate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero bei servizi pubblici essenziali. Un emendamento al decreto spending review (primo firmatario: Maria Ida Germontani del Terzo Polo), approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, trasforma alcune delle sanzioni nei confronti dei sindacati e dei dirigenti responsabili delle amministrazioni pubbliche, in caso di violazioni della legge, dalle vecchie lire all’euro, raddoppiando di fatto l’importo.
A prof in pensione entro agosto no riforma – Per gli insegnanti che entro il 31 agosto di quest’anno matureranno i requisiti per andare in pensione dal 1/o settembre sempre di quest’anno non si applicheranno le novità della riforma Fornero.
Via contributi restauro a beni culturali privati – Saltano i contributi pubblici per il restauro e lamanutenzione dei beni culturali privati. Lo stabilisce un emendamento al decreto spending review approvato in commissione Bilancio al Senato. Fino alla fine del 2015 – secondo la nuova norma – è sospesa la possibilità per il ministero dei Beni culturali di partecipare alle spese sostenute da proprietari, possessori o detentori di beni culturali, per realizzare interventi di restauro e interventi conservativi.
Salvi Centro sperimentale e Cineteca nazionale – Si salvano dalla spending review, mantenendo la “loro fisionomia autonoma”, il Centro sperimentale di cinematografia, la Cineteca nazionale e l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi. Lo afferma il il senatore Vincenzo Vita (Pd) dopo il via libera in commissione Bilancio del Senato a un emendamento del Partito democratico.
 
27 luglio 2012
Spending review, dimezzare le province, più tasse universitarieultima modifica: 2012-07-27T16:02:24+02:00da ugo565
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