Italia nei quarti, niente biscotto

L’Italia entra nei quarti, niente «biscotto», i gol di Cassano e Balotelli piegano l’Irlanda
articolo di Lara Vecchio e Giuseppe CerettiCronologia articolo18 giugno 2012Commenti (15)
In questo articoloMedia

Argomenti: Sport | Mario Balotelli | Irlanda | Thiago Motta | Prandelli | Polonia | De Rossi | Croazia | Bonucci

Storia dell’articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2012 alle ore 22:54.

Accedi a My di Lara Vecchio

Una mano di Bonucci sulla bocca di Mario Balotelli nel momento del gol che vale la qualificazione. Non poteva capitarci miglior metafora. Ah…se solo quella mano Bonucci avesse potuto metterla sulla bocca dei tanti italiani che nei giorni scorsi l’hanno aperta a sproposito! Sia chiaro, giornalisti in prima battuta. Una gigantesca mano a zittire tutte le malelingue ci avrebbe risparmiato la solita figura da cioccolatai, per restare in tema di dolci e dolcetti evocati in malafede. Bene, ora, davanti al limpido 1-0 tra Spagna e Croazia, cospargiamoci il capo di cenere, chiediamo scusa e archiviamo, perché adesso abbiamo ben altro di cui preoccuparci. Per esempio quella eccessiva esaltazione che ha colto gli azzurri al 90′ dopo una vittoria tutt’altro che esaltante contro una modestissimo Irlanda e alla notizia del quasi concomitante gol degli spagnoli. Sì, insomma, sembrava avessimo vinto l’Europeo, e invece i due gol rifilati all’amico Trap erano il minimo sindacale da chiedere a questo gruppo volonteroso ma tutt’altro che esaltante. La sensazione è che tutti credano di aver superato il peggior momento sul piano psicologico, ipotizzando da qui in poi, paradossalmente, una strada in discesa. Sarà il caso di ricrederci, e in fretta.

articoli correlatiLe pagelle di Italia-Irlanda

Ma adesso godiamoci il buono. A Poznan, innanzitutto, il modulo vecchia maniera ha funzionato. Bene Barzagli al rientro. La difesa a quattro ha fatto il suo dovere ma non bisogna dimenticare, anche qui, che il test non è stato dei più probanti. Azzeccato anche l’innesto di Balzaretti, a sinistra. L’altra buona notizia è che gli attaccanti segnano tutti, o meglio si sono sbloccati tutti: Di Natale all’esordio, ieri Cassano e Balotelli con un gol per tempo. Bello sapere di poter contare sulla loro intercambiabilità in base a modulo ed esigenze tattiche. Così così invece la tenuta atletica. Anche ieri l’Italia ha di fatto retto bene per circa un’ora, quell’ora di autonomia sbandierata candidamente dal ct. L’Irlanda non avrà piedi buoni ma i polmoni li ha sfruttati al meglio e ha costretto gli azzurri a tenere ritmi alti con un conseguente calo fisiologico nell’ultimo quarto d’ora e solo l’ingresso di un fresco Balotelli ha rivitalizzato il finale alleggerendo la pressione che stava aumentando pericolosamente dalle parti di Buffon.

La serata però era cominciata con la tremarella con un’uscita affannata del portiere juventino per mettere una pezza a una leggerezza di Thiago Motta, l’uomo sul quale Prandelli si è inspiegabilmente incaponito affidandogli il ruolo di trequartista. Sul primo attacco degno di tale nome dell’Italia c’è un accenno di protesta per una spalla di St Ledger che intercetta la conclusione di Di Natale. Per il resto la prima mezz’ora scivola via senza emozioni, con qualche accenno di risveglio quando Cassano prova ad inventarsi qualcosa per il compagno di reparto. La sua generosità viene premiata su un corner battuto da Pirlo. Il barese riesce a incornare di testa da posizione innaturale e a firmare il vantaggio che apre nuovi orizzonti.

Il potere dell’autostima tiene viva l’Italia che, al momento del riposo e visto lo 0-0 di Danzica, si trova addirittura a guidare il girone. L’infortunio di Chiellini a inizio ripresa non ci voleva proprio. Il difensore bianconero ha rimediato uno stiramento. Prandelli spera in un recupero lampo ma la sensazione è che il suo Europeo sia finito qui (Ai quarti verrà il momento di Ogbonna? O sarà ancora De Rossi a scalare di un reparto?). Fatto sta che il ct è costretto a cambiare, dentro Bonucci e poco più tardi dentro anche Diamanti che rileva Cassano. Una sostituzione che denota una malcelata voglia di arretrare per rischiare il meno possibile. L’Irlanda infatti non è per nulla rassegnata e non vuole lasciare la Polonia senza un segnale di orgoglio. Lo cerca Andrews, impegnando Buffon con un colpo di testa, ma poco dopo sarà costretto a lasciare il campo per un doppio giallo.

Scocca l’ora di Balotelli che rileva Di Natale. Niente di nuovo sotto il sole. Le due anime di Mario convivono in simbiosi: il talento indiscusso e l’atteggiamento sprezzante, polemico, irritante. Prendiamo la parte buona: un fantastico destro in semirovesciata che ci mette al sicuro, e bacchettiamo l’altra perchè, benedetto ragazzo, il giorno che comincerà a fregarsene bellamente di fischi e polemiche e imparerà semmai a farne tesoro trasformandoli in un motivo di stimolo in più per scatenare i suoi superpoteri, allora sì sarà davvero un campione. Non che ci dispiaccia la sua arroganza sia chiaro, ma anche quella andrebbe veicolata con un po’ più di furbizia. Perché non ci sarà sempre un Bonucci a impedirgli di rovinare tutto, facendosi cacciare magari (perché questo sarebbe accaduto se avesse portato a termine la sua sceneggiata napoletana) con tutte le conseguenze del caso. I “vaffa”, semmai, si distribuiscono a bocce ferme. Adesso c’è un’altra pagina da scrivere, contro Inghilterra, Francia o Ucraina. Stasera ne sapremo di più.

Italia nei quarti, niente biscottoultima modifica: 2012-06-19T20:36:08+02:00da ugo565
Reposta per primo quest’articolo