IMU

 

Dopo l’appello dei Caf, nel 2012 l’acconto Imu di giugno sarà meno caro

L’acconto Imu nel 2012 sarà pagato con l’aliquota di base, senza le addizionali comunali che saranno considerate nella rata di dicembre. Lo prevede un emendamento dei relatori al decreto fiscale presentato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. L’emendamento dei relatori in Senato dovrebbe risolvere la questione Imu, sollevata anche dalla consulta nazionale dei Caf (centri di assistenza fiscale), per l’incertezza sulle regole da seguire nel pagamento dell’acconto sulla nuova imposta municipale propria, che da quest’anno sostituisce l’Ici.

Il pagamento della prima rata
– Per il 2012, secondo l’emendamento, “il pagamento della prima rata dell’imposta municipale propria è effettuato, senza applicazione di sanzioni e interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione previste. La seconda rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata”. Per il futuro, invece, il governo modificherà le aliquote Imu entro il 31 luglio, sulla base del gettito fiscale della prima rata di giugno: lo stabilisce un emendamento dei relatori al decreto fiscale presentato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. “Con decreto del presidente del consiglio dei ministri – prevede l’emendamento – su proposta del ministro dell’Economia, da emanare entro il 31 luglio 2012, si provvede, sulla base del gettito della prima rata dell’imposta municipale propria, alla modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione stabilite”, con l’obiettivo di “assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per il 2012”.
Verso la stangata Imu – Nuova stangata in vista con l’arrivo a giugno dell’Imu: un esborso che – calcola la Cgia – costerà oltre 1.500 euro per ogni impresa. Il problema però non è solo la spesa aggiuntiva e il rischio di drenare risorse dove già non ce ne sono più, tanto che oggi i Caf della Cna e le organizzazioni agricole rilanciano l’allarme e chiedono un rinvio della scadenza per il pagamento. Una richiesta che al momento rimane lettera morta, con il governo pronto solo a chiarire i meccanismi di pagamento – che potranno essere effettuati pagando la metà dell’importo dovuto con le aliquote base e per le prime case considerando la detrazione – ma non certo a concedere una proroga. La Uil intanto rifà i conti: 7 città capoluogo hanno alzato le aliquote per la prima casa con un esborso che ad esempio a Roma sarà pari a 639 euro. Ma qualche novità, almeno sulle modalità di pagamento, potrebbe arrivare con il decreto di semplificazioni fiscali ora all’esame del Senato o dal Cdm convocato per domani. E mentre gli amministratori locali (come, ad esempio, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno) giurano che si impegneranno per ridurre l’ennesima ‘legnata’, riprende vigore il dibattito su dove reperire risorse e quindi sui tagli alla spesa pubblica (una cifra monstre di 136 miliardi l’anno scorso). 

Colpire chi non paga – La famosa ‘spending review’ già avviata dal Governo e che entro aprile dovrebbe concludersi, almeno per quanto riguarda la prima fase di ricognizione. Obiettivo è razionalizzare la spesa e recuperare risorse. Si parla di una cifra tra i 5 e i 10 miliardi anche se l’esecutivo non ha mai confermato questa indiscrezione. Mentre il lavoro va avanti proseguono intanto i blitz della Gdf e degli ‘007’ del Fisco per verificare la ‘fedelta” fiscale soprattutto degli esercenti e si discute ancora di come colpire chi non paga quanto dovuto all’erario. Tra tutti interviene oggi il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini: “chi evade – afferma – è un ladro, né più né meno di chi prende tangenti nella Pubblica amministrazione”. E aggiunge: “senza spending review gli sprechi della Pa li paga il cittadino. Tagliando il superfluo si può pensare a politica di rilancio e sviluppo”. E sulla stessa linea appare la leader degli industriali, Emma Marcegaglia: “bisogna fare la spending review, non ci aspettiamo solo qualche miliardo di tagli, ci aspettiamo cose più importanti”. In ogni caso il lavoro sulla revisione della spesa dovrebbe approdare entro il mese all’esame del Cdm. Almeno per quanto riguarda la prima ricognizione. Poi la scelta su quanto e dove tagliare sarà successiva, di natura ‘politica’ e verrà discussa con i diretti interessati. Ministri in primis.

I calcoli degli artigiani di Mestre – Arrivano infine i calcoli degli artigiani di Mestre sull’impatto dell’Imu: la nuova imposta rischia di mettere in ginocchio il sistema produttivo del Paese. “Con l’Imu – dice Giuseppe Bortolussi della Cgia – le imprese manifatturiere artigiane e quelle industriali pagheranno quest’anno oltre 1.500 euro in più all’anno per ogni azienda”. Per gli uffici l’aumento medio in capo agli studi professionali sarà di 949 euro, mentre per i negozi il maggior prelievo che graverà sui commercianti sarà di 569 euro. Ma anche gli inquilini sono in allarme: “se la botta dell’Imu finirà per scaricarsi sugli inquilini – dice Daniele Barbieri, segretario del Sunia – siamo pronti a chiedere anche il blocco degli affitti”. Per i comuni parla Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci, che sottolinea come “finalmente il tema dell’Imu è arrivato all’attenzione dell’opinione pubblica, ma ora la confusione normativa non deve essere scaricata sui Comuni”. E il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, va all’attacco perché considera l’Imu “un danno e una beffa”. E per Roberto Maroni sulla questione Imu il Governo è “imperdonabile”.
 
03 aprile 2012
IMUultima modifica: 2012-04-03T14:30:00+02:00da ugo565
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