Riforma del lavoro

Non c’è nessun motivo per creare tensioni sociali sul nuovo articolo 18, perché non sono stati calpestati diritti. Ne è convinta il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che intervenendo al forum Confcommercio, ha spiegato le sue ragioni in merito al Ddl sulla riforma del lavoro, approvato ieri dal Consiglio dei ministri. La modifica, ha detto Fornero, “non ci sembra sia un cambiamento che travolge i diritti, che calpesta i diritti. Non è un motivo per creare gravi tensioni sociali”. Ma, ha spiegato, “oggi è particolarmente difficile licenziare. Nessuno può licenziare una persona per motivi discriminatori e cancellare l’articolo 18 non ha senso”.
Ministro rammaricato – Il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è stato a “a volte molto aspro”, ha spiegato parlando del ravolo aperto con le parti sociali, a cui la Cgila prime e le altre sigle poi, hanno detto no. “Il documento della riforma – ha affermato la Fornero – è stato preparato attraverso il dialogo con le parti sociali. Sono tre mesi che lavoriamo: un tempo che si può dire lungo se si considera la brevità della vita di questo governo, breve se si considera l’ambizione e la vastità dei temi che la riforma copre”. “C’è un po’ di rammarico da parte mia che la riforma non sia stata condivisa”, ha aggiunto il ministro. “C’è stata una concordia ricercata – ha detto – senza mai esasperare i toni”, ha aggiunto. Il ministro ha sottolineato che la riforma ha raggiunto un punto di equilibrio tra “punti di vista diversi, diverse prospettive e interessi”.
Camusso: lacrime da coccodrillo – Al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, “dispiaciuta” per il mancato accordo con le parti sociali, risponde a stretto giro di posta il laeader della Cgil, Susanna Camusso, per la quale il rammarico del ministro sulla mancata intesa per la riforma del mercato del lavoro è come le lacrime del coccodrillo. Il teatro è quello del Forum di Confcommercio a Cernobbio, dove entrambe sono ospiti. A chi le chiedeva un commento sulla dichiarazione del ministro “rammaricata” appunto perché non c’è stata una condivisione della riforma, il segretario ha sottolineato: “Aveva tutte le condizioni per non doversi rammaricare e quindi le trovo un po’ lacrime di coccodrillo”.
Revisione per ragioni oggettive – La revisione dell’articolo 18 – ha spiegato il ministro, davanti alla platea di Cernobbio – interviene quando “ci sono ragioni oggettive, aggiustamenti nel piccolo della manodopera perché partiamo dal presupposto che non tutti gli imprenditori sono cattivi”. E quindi, “quando c’è esigenza di aggiustamento di manodopera ci sarà un indennizzo relativamente alto”, ha aggiunto.
Lavoro e occupazione – Elsa Fornero considera la riforma dell’occupazione appena approvata dal Governo come una “scommessa sul mercato del lavoro per rendere l’economia italiana maggiormente attrattiva rispetto a disinvestimenti, ad aziende che magari chiudono qui per aprire in Serbia”. “Vorremmo al contrario – ha aggiunto – che altri dicessero che l’Italia è un Paese nel quale si può scommettere e investire”.
Aumenterà l’occupazione – Il ministro del Welfare considera la riforma del lavoro appena approvata dal Governo, come uno strumento destinato ad “aumentare strutturalmente l’occupazione”, ma ha riconosciuto che è un obiettivo “difficile” da raggiungere già dal 2013. In ogni caso la riforma, ha detto durante il Forum Confcommercio, mira a rendere il mercato del lavoro più “dinamico” e a inserire in particolare “giovani e donne tenendo gli anziani e soprattutto migliorando la produttività”. Per questi motivi Fornero si augura che la riforma del mercato del lavoro non subisca cancellazioni. Parlando del fatto che la “mobilità lunga andrà a morire dal 2017” ha sottolineato: “sperabilmente, se non vanno a cancellare le cose che facciamo, ma non possiamo garantirlo, questo non è sempre possibile”.
Mobilità – Parlando al forum di Cernobbio Fornero ha spiegato: “Poi c’è la mobilità lunga di 4 anni in cui ti diamo qualcosa in cambio di niente. È un male e va a morire dal 2017, sperabilmente se non vanno a cancellare le cose che facciamo, ma non possiamo garantirlo, non è sempre possibile”.
Confronto aspro – Il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è stato a “a volte molto aspro”, ha spiegato parlando del ravolo aperto con le parti sociali, a cui la Cgila prime e le altre sigle poi, hanno detto no. “Il documento della riforma – ha affermato la Fornero – è stato preparato attraverso il dialogo con le parti sociali. Sono tre mesi che lavoriamo: un tempo che si può dire lungo se si considera la brevità della vita di questo governo, breve se si considera l’ambizione e la vastità dei temi che la riforma copre”. 
Rammarico – “C’è un po’ di rammarico da parte mia che la riforma non sia stata condivisa”, ha aggiunto il ministro. “C’è stata una concordia ricercata – ha detto – senza mai esasperare i toni”, ha aggiunto. Il ministro ha sottolineato che la riforma ha raggiunto un punto di equilibrio tra “punti di vista diversi, diverse prospettive e interessi”.
Riforma del lavoroultima modifica: 2012-03-24T13:00:53+01:00da ugo565
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