Parigi richiama l’ambasciatore francese a Roma

Parigi richiama l’ambasciatore francese a Roma, Salvini ufficializza la crisi. Ma Moavero getta acqua sul fuoco

Il vicepremier leghista critica le “vessazioni” dei francesi contro i pendolari alla frontiera, Di Maio gli attacchi di Macron “per motivi politici, in vista delle europee”

Matteo Salvini - Emmanuel Macron

Matteo Salvini – Emmanuel Macron

Parigi fa un passo ufficiale contro Roma richiamando l’ambasciatore francese in Italia. Il Quay d’Orsay ha reagito agli “attacchi ripetuti” degli ultimi mesi richiamando per consultazioni l’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset. Immediata la reazione di Matteo Salvini che, con le sue parole, ufficializza la crisi tra Italia e Francia. “Non vogliamo litigare con nessuno – precisa il ministro dell’Interno – non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani”. Sostiene che lui e gli altri ministri sono pronti a vedere il presidente della Repubblica francese e non risparmia stoccate a Parigi: “Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali. Stop con i respingimenti, stop con i terroristi italiani in Francia e basta danneggiare i nostro i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore”. Poi rincara la dose e, dalla piazza di Pianella, in Abruzzo, dove sta tenendo un comizio, dice: “La smettano di ospitare questi delinquenti, la smettano di rispedirci indietro i clandestini e torneremo a parlare con tutti. Faccio bene? La risposta ai francesi arriva da questa piazza”. Prima che arrivasse l’atto ufficiale di Parigi il Viminale aveva diffuso una nota in cui sosteneva che sempre più frequentemente alcuni agenti della polizia doganale di Parigi salgono a bordo dei treni italiani, a Modane, per operazioni di controllo che tengono fermi i convogli, provocando forti ritardi che “danneggiano viaggiatori e imprese”.

Luigi Di Maio ha affrontato il tema in un post su Facebook: “Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato. Il Presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà”.

Il ministro degli Esteri Moavero ha gettato acqua sul fuoco: Francia e Italia sono nazioni “alleate” e il “dibattito elettorale “non incide sulle solide relazioni” tra i due Paesi: così il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, in merito al richiamo a Parigi per consultazioni dell’ambasciatore francese a Roma. “Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l’amicizia fra i due Popoli”, si legge nella nota diffusa dalla Farnesina. “La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonchè il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni”.

Duro il commento del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano: “Nessuna crisi diplomatica, almeno da parte nostra. La loro semmai è una provocazione”, ha detto all’Agi. “Erano abituati ad avere sudditi in Italia – ha rincarato la dose – certo che ora notano la differenza”.

Puntuale arriva la stoccata di Alessandro Di Battista. L’esponente del M5s torna sulla questione del franco Cfa, che aveva portato alla convocazione dell’ambasciatrice italiana a Parigi: “Più che richiamare in patria l’ambasciatore francese in Italia, suggerisco al presidente Macron di richiamare in Francia quei dirigenti francesi che dettano ancora legge nelle banche centrali africane”. Nel post su Facebook si legge: “Noi abbiamo sollevato una serie di questioni: il controllo da parte dei governi francesi delle risorse africane. Il tema del franco Cfa, una moneta stampata a Lione e poi spedita a 14 paesi africani e che toglie sovranità monetaria all’Africa; il superamento di una serie di regole stupide per una nuova politica europea sull’immigrazione; la consegna dei terroristi italiani ancora presenti sul territorio francese. Questi sono temi discussi proprio in questo momento anche da molti francesi”.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prova a gettare acqua sul fuoco: “Il rapporto tra Italia e Francia ha una radice antica di ordine culturale ed economico e non può essere messo in discussione”, ha detto a Beirut, precisando che non ha avuto contatti telefonici con Macron. Per il premier, Di Maio è andato all’incontro con i gilet gialli in qualità di leader di un partito, non di un rappresentante del governo italiano.

Nella nota del ministero degli Esteri francese sul richiamo dell’ambasciatore si legge: “L’amicizia franco-italiana è più che mai indispensabile per affrontare le sfide che sono nostre nel XXI secolo. La Francia è stata, da vari mesi, oggetto di accuse ripetute, di attacchi senza fondamento, di dichiarazioni oltraggiose che tutti conoscono e hanno presenti. Questo non ha precedenti, dalla fine della guerra. Avere disaccordi è una cosa, strumentalizzare la relazione a fini elettorali è un’altra cosa. Le ultime ingerenze costituiscono una provocazione aggiuntiva e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alla scelta democratica, fatto da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto dovuto tra i governi eletti democraticamente e liberamente. a campagna per le elezioni europee non potrebbe giustificare la mancanza di rispetto per un popolo o per la sua democrazia. Tutti questi atti creano una situazione grave che causa interrogativi sulle intenzioni del governo italiano, faccia a faccia con la sua relazione con la Francia. Alla luce di questa situazione senza precedenti, il governo francese ha deciso di richiamare l’ambasciatore di Francia in Italia per consultazioni. La Francia chiede all’Italia di agire per ritrovare la relazione d’amicizia e rispetto reciproci, all’altezza della nostra storia e del nostro destino comune”.

Sulla questione interviene anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che si schiera contro il governo italiano: “Poteva benissimo risparmiarsi il vicepremier Di Maio questa missione lampo in Francia per andare a fare patti con coloro che tirano le molotov contro la polizia, che distruggono i negozi e tutto questo soltanto per cercare di fare un gruppo parlamentare dopo le europee… è veramente triste, direi squallido”.

Parigi richiama l’ambasciatore francese a Romaultima modifica: 2019-03-18T18:03:12+01:00da ugo565
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