In Venezuela due schieramenti attorno ai “due presidenti”.

In Venezuela due schieramenti attorno ai “due presidenti”. Scontri con diversi morti e centinaia di arresti

Juan Guaido, capo dell’Assemblea Nazionale, si è autoproclamato presidente. USA, Canada e parte del Sudamerica lo riconoscono. Iran e Siria con Maduro

“Fratello Maduro, resta in piedi, la Turchia è con te”. Mentre il Venezuela è in tumulto Erdogan, dalla Turchia lancia un endorsement a Nicolas Maduro. Una voce fuori dal coro quella del presidente turco: Stati Uniti, Canada e buona parte dei paesi dell’America Latina hanno riconosciuto Juan Guaidó, autoproclamatosi capo di Stato, come presidente del Venezuela. Erdogan invece ha telefonato a Maduro per esternargli il pieno sostegno del governo. Il presidente gode ancora dell’appoggio dall’esercito venezuelano. Anche Mosca sta con Maduro. Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha parlato di “tentativo di usurpare il potere supremo in Venezuela”, dal Cremlino ribadiscono la legittimità di Maduro come presidente e Peskov aggiunge: “Il Venezuela è un importante partner commerciale ed economico per la Russia e siamo interessati a mantenere e migliorare i nostri buoni rapporti”.

Con Maduro

A rendere pubbliche le parole di Erdogan è stata la sua portavoce, Ibrahim Kalin, che ha condiviso l’hashtag #WeAreMaduro in segno di solidarietà. Parole di sostegno anche da Damasco. La Siria, secondo l’agenzia Sana, ha condannato “con forza le spudorate interferenze degli Usa negli affari interni del Venezuela”. Fonti al ministero degli Esteri parlano di “piena solidarietà” a Maduro. Dello stesso avviso l’Iran. Come riportato dall’agenzia Mehr, Teheran conferma: “L’Iran sostiene il governo e la nazione venezuelana contro qualsiasi interferenza straniera negli affari interni del Paese e contro qualsiasi azione illegale, compresa l’organizzazione di colpi di Stato”. Anche Messico e Uruguay si schierano a fianco di Maduro, predicano calma e invitano “le parti coinvolte, sia all’interno che all’esterno, a ridurre le tensioni ed evitare una escalation della violenza” per creare “un nuovo processo di negoziato inclusivo e credibile”.

VIDEO – Venezuela, Guaidò si autoproclama presidente: “Giuro di garantire elezioni libere”

Da Mosca e Pechino: “Non interferite”

La soluzione politica è la stessa richiesta di Pechino. La Cina sta con Maduro e invita gli USA a non interferire: “Tutte le parti coinvolte dovrebbero restare razionali ed equilibrate”. La portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying illustra quelle che per Pechino sono le priorità: “Una soluzione politica sulla questione venezuelana con il dialogo pacifico all’interno della cornice della Costituzione del Venezuela”. Dalla Russia arriva una richiesta di “non interferenza”. in una nota del ministero degli Esteri di Mosca si condanna: “la deliberata formazione di un doppio potere” in quanto porterebbe “direttamente al caos e alla distruzione delle basi dello Stato venezuelano”. Mosca a fianco del Venezuela per fermare “coloro che spingono la società venezuelana nell’abisso di una sanguinosa guerra civile”.

Per Guaidó

Il Presidente della Repubblica francese su Twitter si schiera dalla parte di Guaidó: “Rendo omaggio alle centinaia di migliaia di venezuelani che marciano per la loro libertà. Dopo l’elezione illegittima di Nicolas Maduro nel maggio 2018 – continua Macron – l’Europa sostiene il ritorno della democrazia”. Allo stesso modo il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani esprime solidarietà che “al contrario di Maduro è stato eletto democraticamente”. Chiede il rispetto per la libertà del popolo che “non ne può più della fame e degli abusi di Maduro”. In un altro Tweet attacca Maduro: “Esigo che Maduro rispetti il popolo venezuelano e eviti qualsiasi forma di violenza. Ricordo che il Parlamento europeo ha già chiesto che la Corte penale internazionale apra un’inchiesta sui crimini perpetrati dal regime”. Proprio su Twitter Juan Guaidó conferma l’appoggio del premier spagnolo Pedro Sanchez. Scrive: “in una telefonata gli ho spiegato la lotta che abbiamo intrapreso con tutto il Venezuela per raggiungere un governo di transizione e tenere elezioni libere. Il premier mi ha confermato il suo sostegno totale”. Anche Londra prende le distanze da Maduro e si pone sul fronte Guaidó. Un portavoce della May ha chiarito la posizione britannica: “Le elezioni presidenziali del 2018 in Venezuela non sono state né libere né corrette, quindi il potere è profondamente viziato. Sosteniamo pienamente Juan Guaidò come presidente”.

Juan Guaidó

@jguaido

Acabo de recibir una llamada del Presidente de España Pedro Sánchez @sanchezcastejon y pude expresarle la lucha que emprendimos junto a toda Venezuela, para lograr un Gob. de transición y tener elecciones libres.

Ante eso el Presidente me confirmó su total respaldo.

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L’Italia da che parte sta?

Matteo Salvini in un’intervista rilasciata ad Affari Italiani prende le parti “del popolo venezuelano” criticando l’operato di Maduro: “Sto col popolo venezuelano, sono in contatto con gli italiani in Venezuela e mi auguro che il governo faccia tutto il possibile perché soffrono da anni e sicuramente non sto con Maduro, che ha affamato il suo popolo”. Poi aggiunge: “Quello di Maduro è un regime fondato sulla violenza, sulla paura e sulla fame. E quindi quanto prima cade, senza altrettanta violenza, meglio è”. Nel pomeriggio arrivano le parole di Giuseppe Conte. Il presidente del consiglio non prende parte e su Twitter scrive: “Seguo gli sviluppi in Venezuela ed esprimo forte preoccupazione per i rischi di un’escalation di violenza. Siamo vicini al popolo venezuelano e al fianco della collettività italiana nel Paese. Auspico un percorso democratico che rispetti libertà di espressione e volontà popolare”.

GiuseppeConte

@GiuseppeConteIT

Seguo gli sviluppi in ed esprimo forte preoccupazione per i rischi di un’escalation di violenza. Siamo vicini al popolo venezuelano e al fianco della collettività italiana nel Paese. Auspico un percorso democratico che rispetti libertà di espressione e volontà popolare

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Venezuela nel caos

Il Paese dell’America Latina intanto è nel caos. Dall’inizio delle proteste contro Nicolas Maduro, lunedì scorso, sono stati 278 i manifestanti arrestati, secondo quanto riporta El PaisI morti salgono a 16, di cui nove mercoledì e cinque martedì, nella repressione messa in atto dalla polizia e dai militari contro le proteste antigovernative in Venezuela. Maduro invita a resistere e non ha intenzione di lasciare il potere. Le proteste non si placano e il bilancio di morti e arrestati rischia di aumentare.

In Venezuela due schieramenti attorno ai “due presidenti”.ultima modifica: 2019-03-18T18:08:40+01:00da ugo565
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